Scheda descrittiva - Segretariato Regionale del Ministero dei Beni e

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Scheda descrittiva - Segretariato Regionale del Ministero dei Beni e
32 Palazzo di Vincenzo Imperiale in piazza Campetto 8,
Genova
Estremi catastali: N.C.T. f. 45 mapp. 469; N.C.U. f. 95
mapp. 321-322.
Codice monumentale SBAPL: Maddalena 222.
Condizione giuridica: vincolo (1912), rinnovato (1945).
Cartografia storica: Catasto della Repubblica Ligure
Democratica (1798) pag. 237 n. 1866,0 sub. 5 p. 1-2;
Catasto Fabbricati del Regno d'Italia (aggiornato al 1907)
mapp. 3783 e 3784, possessore: Imperiali Domenico del
fratello fu Giuseppe.
Inquadramento urbanistico (P.U.C. 2000): zona AC
(tessuto centro storico). Edificio tipo B - edifici
monumentali o rappresentativi del tessuto edilizio storico
che hanno mantenuto significative caratteristiche sul piano
architettonico e distributivo.
Individuazione dell’edificio e prese fotografiche (planimetria N.C.U.):
http://www.liguria.beniculturali.it (a cura di Elena Calandra)
Policromia e uso del colore in Liguria
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Vicende costruttive:
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1555-1560: anni di costruzione del palazzo, attribuito a Giovanni Battista Castello detto il
Bergamasco (progettazione degli spazi e ornamentazione interna ed esterna);
successivo ampliamento per volontà del figlio di Vincenzo Imperiale, Gio Giacomo, che
ampliò il palazzo verso Soziglia e fece costruire via di Scurreria (ex via Imperiale), per unire
il suo palazzo con il Duomo. La facciata curvilinea ha fatto pensare spesso a un parallelismo
con Palazzo Massimo alle Colonne in Roma, ove Castello si formò (MONTAGNI, PAOLETTI
2004, pp. 102-107);
1680: conclusione dei lavori avviati da Gio Giacomo, ad opera del nipote Gio Vincenzo
Imperiale (RATTI 1780, pp. 318-320);
1576: palazzo iscritto per la prima volta nell’Albo dei Rolli – bussolo I
(http://www.irolli.it/);
1588: palazzo iscritto nell’Albo dei Rolli – bussolo III (http://www.irolli.it/);
1599: palazzo iscritto nell’Albo dei Rolli – bussolo I (http://www.irolli.it/);
1614: palazzo iscritto nell’Albo dei Rolli – bussolo I (http://www.irolli.it/);
1664: palazzo iscritto nell’Albo dei Rolli – bussolo II (http://www.irolli.it/);
1684: danni causati dal bombardamento francese di Luigi XIV (http://www.irolli.it/);
XIX secolo: suddivisione del palazzo in appartamenti da pigione;
2001: rifunzionalizzazione del palazzo.
Informazioni sulla proprietà:
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Gio Vincenzo Imperiale (MONTAGNI, PAOLETTI 2004, pp. 102-107);
1576: q. Vincenzo Imperiale (http://www.irolli.it/);
1588: Gio. Giacomo Imperiale q. Vincenzo (http://www.irolli.it/);
1599: Gio. Giacomo Imperiale q. Vincenzo (http://www.irolli.it/);
1614: Gio. Giacomo Imperiale q. Vincenzo (http://www.irolli.it/);
1664: Francesco Maria Imperiale q. Gio. Vincenzo (http://www.irolli.it/);
1798: Imperiale, Giuglio q. Placido (Catasto della Repubblica ligure democratica 1798);
1907: eredi famiglia Imperiali.
Prospetto su piazza Campetto
Decorazione di facciata:
• 1555-1560 (le parti realizzate direttamente dal Bergamasco si possono datare certamente
entro il 1567, anno in cui egli partì per la Spagna; MONTAGNI, PAOLETTI 2004, p. 102);
• stucchi realizzati da Marcello Sparzo, urbinate, progettati dal Bergamasco (MONTAGNI,
PAOLETTI 2004, p. 102).
Consistenza:
• 2008: il prospetto si conserva visibile al 100%.
Tecnica:
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utilizzo di diverse tecniche, con l’applicazione di materiali svariati ed innovativi (parti
dipinte, e parti in stucco, in pietra e in pietra artificiale), mischiati insieme, tanto da “rendere
indifferente il trattamento di un ambiente interno, da quello esterno” (MONTAGNI, PAOLETTI
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2004, p. 103). Il Bergamasco fu molto attento nella scelta dei materiali, ed utilizzò lapidei
non noti sulla scena architettonica genovese, come le brecce del monte Corchia. Il
marmorino di fondo alle lastre lapidee fu lavorato a venature e sfumature a finzione delle
brecce dei commessi di fondo. Il basamento in pietra di Finale fu concluso in basso, con
zoccolatura (spessore 8 cm, altezza 50) in pietra artificiale, in malta con legante di calce ed
aggregato ricco di calcari (MONTAGNI, PAOLETTI 2004, pp. 102-107).
Interventi conservativi recenti:
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2003 (prima del restauro): materia lapidea decoesa;
• dicembre 2003-maggio 2004: restauro progettato e diretto da Simone Paoletti, architetto. I
restauri hanno riguardato all’interno due sale affrescate dal Bergamasco e da Luca
Cambiaso, perdute con i bombardamenti del 1942 (vi si conservano solo i fascioni
basamentali dipinti), la sala con Enea di Luca Cambiaso, la sala con Scene della
Gerusalemme liberata di Bernardo Castello e il locale con le Storie di Atalanta, di
controversa attribuzione. All’esterno il restauro si è concentrato per la maggior parte sul
paramento lapideo, da cui sono stati rimossi depositi polverosi e la resina acrilica stesa nel
corso di un recente restauro, annerita dal tempo e dal particolato atmosferico; il restauro ha
comportato il ripristino delle parti mancanti di pietra di Finale del basamento, con calce
idraulica naturale di colore marronastro, ulteriormente pigmentata. Il tonachino è stato
eseguito con la tecnica del marmorino originale, con grassello di calce stagionato 24 mesi e
polvere di marmo. Le finte venature ad imitare pietra sono state riproposte sottotono
attraverso scialbature di calce pigmentata. La superficie lapidea è stata protetta con
idrorepellente silossanico (MONTAGNI, PAOLETTI 2004, pp. 102-107);
• marzo 2006: conclusione dei restauri, che hanno coinvolto, fra le altre cose, le coloriture,
l’intonaco e gli infissi interni http://civis.comune.genova.it/civis/html/oralink/orasel5.html,
scheda "piazza Campetto 8a");
• 2008: il prospetto si conserva in discreto stato, privo di impianti e privo di infissi (fatta
eccezione per gli infissi in legno e persiane alle finestre dei piani nobili). Nuovamente
presenti, nonostante il restauro del 2003, depositi superficiali sulle parti a sporgere
(modanature, putti, etc.).
Giorgia Teso
Bibliografia citata
Genua Picta 1982
AA.VV. Genua Picta. Proposte per la scoperta e il recupero delle facciate dipinte. Catalogo della
mostra (Genova 1982), Genova 1982.
MONTAGNI, PAOLETTI 2004
C. MONTAGNI, E S. PAOLETTI, Scheda 22. Palazzo Vincenzo Imperiale, in ARKOS - Numero
speciale I palazzi dei Rolli, 2004, pp. 102-107.
RATTI 1780
G. C. RATTI, Instruzione di quanto può vedersi in Genova in pittura, scultura e architettura, Genova
1780.
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Documentazione
http://civis.comune.genova.it/civis/html/oralink/orasel5.html, a cura del Comune di Genova e
dell’Osservatorio Civis (consultato il giorno 28 aprile 2008).
http://www.liguriavincoli.it, a cura della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici
della Liguria e della Regione Liguria (consultato il giorno 28 aprile 2008).
http://www.irolli.it/
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria, fascicolo "Palazzo
Imperiale", Archivio corrente.