Julian Rachlin violino e viola Itamar Golan pianoforte
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Julian Rachlin violino e viola Itamar Golan pianoforte
Itamar Golan, nato a Vilnius, in Lituania, dopo un anno si trasferisce con la propria famiglia in Israele, dove all’età di sette anni intraprende i propri studi musicali, esibendosi nei suoi primi concerti a Tel-Aviv. Premiato ripetutamente dall’American-Israel Cultural Foundation con borse di studio che gli consentono di studiare con Emmanuel Krasovsky e il suo vero e proprio mentore per la musica da camera Chaim Taub, ha successivamente ricevuto un pieno sostegno economico dal New England Conservatory di Boston, dove ha proseguito i propri studi con Leonard Shure. La principale passione di Itamar Golan è sempre stata, sin dalla sua giovane età, la musica da camera, ma è apparso anche come solista con le principali orchestre internazionali tra cui l’Israel Philharmonic Orchestra e i Berliner Philharmoniker, sotto la direzione di Zubin Mehta, e l’Orchestra Sinfonica del Teatro alla Scala, sotto la direzione di Riccardo Muti. Nel corso della sua carriera ha collaborato con i più importanti solisti, tra cui Vadim Repin, Maxim Vengerov, Julian Rachlin, Mischa Maisky, Shlomo Mintz, Ivry Gitlis, Ida Haendel, Kyung Wha Chung, Sharon Kam e Matt Haimovitz. È inoltre frequente ospite dei più importanti festival internazionali tra cui si ricordano quelli di Salisburgo, Verbier, Lucerna, Tangelwood e Ravinia. Ha inciso per numerose etichette tra cui Deutsche Grammophon, Warner Classics, Teldec, Emi e Sony Classical. Nel 1991 Itamar Golan è stato invitato a insegnare presso la Facoltà della Manhattan School of Music divenendo uno dei suoi più giovani insegnanti di sempre. Dal 1994 tiene inoltre la Cattedra di Musica da Camera al Conservatorio di Parigi, dove risiede ed è coinvolto in numerosi progetti artistici. STAGIONE 2011/2012 14 - 17 marzo 2012 · ore 20.45 PROSA RACCONTO D’INVERNO di William Shakespeare regia, traduzione, scene e costumi di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani produzione: Teatridithalia 15 marzo 2012 · dalle ore 9.00 alle 12.00 OraDiTeatro 2 Racconto d’inverno di William Shakespeare regia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani Presentazione agli studenti dello spettacolo, con interventi di Milena Romero, Annamaria Cecconi, Ambra Cusin 18 marzo 2012 · ore 20.45 CROSSOVER E PENSARE CHE C’ERA IL PENSIERO di Giorgio Gaber e Sandro Luporini regia di Emanuela Giordano con Maddalena Crippa pianoforte Massimiliano Gagliardi produzione: Tieffe Teatro Milano in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber 21 marzo 2012 · ore 20.45 · MUSICA FVG Mitteleuropa Orchestra André Bernard direttore Pepe Romero chitarra Prokof’ev Ouverture su temi ebraici op. 34 bis Rodrigo Concierto de Aranjuez per chitarra e orchestra Dvořák “Suite Ceca” op. 39 Kodály Danze di Galánta produzione: Teatro Nuovo Giovanni da Udine in collaborazione con Fondazione Bon 25 marzo 2012 · ore 20.45 · MUSICA Barry Douglas pianoforte Musiche di Beethoven e Brahms Beethoven Sonata in si bemolle maggiore n. 29 op. 106 “Hammerklavier” Brahms Capriccio in re minore op. 116 n. 1 Intermezzo in mi bemolle maggiore op. 117 n. 1 Capriccio in sol minore op. 116 n. 3 Intermezzo in mi maggiore op. 116 n. 4 Capriccio in re minore - maggiore op. 116 n. 7 Beethoven Sonata in do maggiore n. 21 op. 53 “Waldstein” 28 - 31 marzo 2012 · ore 20.45 · PROSA LA COMMEDIA DI ORLANDO liberamente tratto da “Orlando” di Virginia Woolf regia e drammaturgia di Emanuela Giordano musiche originali, eseguite dal vivo, della Bubbez Orchestra con Isabella Ragonese e Sarah Biacchi e con Guglielmo Favilla, Andrea Gambuzza, Claudia Gusmano, Fabrizio Odetto, Laura Rovetti produzione: Compagnia Enfi Teatro 2 aprile 2012 · ore 20.45 CROSSOVER 3 aprile 2012 · ore 10.30 replica per le scuole ITIS GALILEO di Francesco Niccolini e Marco Paolini con Marco Paolini produzione: Michela Signori, Jolefilm 4 aprile 2012 · ore 20.45 · MUSICA FVG Mitteleuropa Orchestra Emilio Pomarico direttore Nicola Benedetti violino Schubert “Rosamunde” D797, Musiche di scena nn. 2, 5 e 9 Bruch Concerto per violino n. 1 op. 26 Schumann Sinfonia n. 1 op. 38 “Primavera” produzione: Teatro Nuovo Giovanni da Udine in collaborazione con Fondazione Bon Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine Via Trento, 4 - 33100 Udine Tel. 0432248411 [email protected] www.teatroudine.it Biglietteria online [email protected] www.teatroudine.it www.vivaticket.it Segui il Teatro © Studio Novajra · print: Grafiche Filacorda Yefim Bronfman, Heinrich Schiff. Lungamente acclamate sono state le recenti esecuzioni delle Variazioni Goldberg di Bach in Cina e Giappone in trio con Mischa Maisky e Maxim Rysanov. A fianco del pianista Itamar Golan, Rachlin si esibisce in recital nelle maggiori sale al mondo. Di frequente prende parte a molti festival europei tra cui Salisburgo, Verbier, Schleswig Holstein, i BBC Proms di Londra e Lucerna. Negli ultimi anni Julian ha avviato un suo festival di musica da camera a Dubrovnik. L’iniziativa sta rapidamente accrescendo la sua fama internazionale ed i suoi “Friends” hanno compreso Leif Ove Andsnes, Janine Jansen, Maxim Vengerov, Mischa Maisky, Martin Fröst, Sir Roger Moore, John Malkovich, Krzysztof Penderecki, Daniele Gatti e la Royal Philharmonic Orchestra. Dal 2000 si dedica anche alla viola ed ora include regolarmente il repertorio solistico, da camera e con orchestra per questo strumento. Già celebri le incisioni per varie etichette: Warner Classics, Sony Classical e Deutsche Grammophon. Da alcuni anni Julian collabora con ONYX Classics. Dal settembre 1999 Julian Rachlin insegna al Conservatorio di Vienna. Suona lo Stradivari “ex Liebig” del 1704, su gentile concessione della Angelika Prokopp Private Foundation. 13 marzo 2012 · ore 20.45 Julian Rachlin violino e viola Itamar Golan pianoforte MUSICA Julian Rachlin violino e viola Itamar Golan pianoforte Ludwig van Beethoven (1770-1827) Sonata in la maggiore n. 6, op. 30 n. 1 per violino e pianoforte Allegro Adagio molto espressivo Allegretto con variazioni Johannes Brahms (1833-1897) Sonata in mi bemolle maggiore, op. 120 n. 2 per viola e pianoforte Allegro amabile Allegro appassionato Andante con moto – Allegro Beethoven, Sonata op. 30 n. 1 La Sonata op. 30, n. 1 fu scritta da Beethoven nel 1801-1802, e pubblicata nel 1803 con altre due sonate. Pur essendo contemporanea a lavori già maturi, come la Seconda Sinfonia e le Sonate per pianoforte op. 31, e successiva a significative opere per questo ensemble, come la Sonata op. 23 e op. 24 “Primavera”, in questa composizione è ancora evidente l’influsso di Haydn e Mozart. Pervasa da lirismo delicato, quasi bucolico, questa sonata non porta traccia di dramma nonostante sia stata scritta nell’epoca in cui Beethoven prese dolorosamente e definitivamente coscienza della sua sordità. Originariamente prevedeva un altro movimento finale, un Presto che però fu poi tolto da Beethoven forse considerandolo sproporzionato ai primi movimenti per grandiosità e novità inventiva, finale che divenne poi la pagina conclusiva della famosa Sonata a Kreutzer. Il finale definitivo, Allegretto con variazioni, pur di dichiarata impronta popolare, è tuttavia un brano di interessante varietà ed invenzione compositiva. Tra tutte, di particolare originalità, la quinta variazione realizzata in stile fugato. Brahms, Sonata op. 120 n. 2 *** Krzysztof Penderecki (1933) Sonata per violino e pianoforte n. 2 Larghetto Allegretto scherzando Notturno Allegro Andante Se la Sonata op. 30 n. 1 appartiene al primo periodo di Beethoven, la Sonata per clarinetto (o viola) e pianoforte in mi bemolle maggiore, op. 120 n. 2 fu l’ultima opera da camera scritta da Brahms. Nel 1891 Brahms aveva pensato seriamente di smettere di comporre: l’ opus 111 avrebbe dovuto essere la sua ultima creazione. Ma un nuovo slancio creativo tornò a fargli cambiare opinione, probabilmente anche in conseguenza del soggiorno presso il duca di Meiningen, dove la musica si respirava ogni giorno. Fu qui che Brahms incontrò il clarinettista Richard Mühlfeld e lo ascoltò suonare magnificamente il Quintetto di Mozart e molti brani di Weber. Da questo incontro nacquero le ultime composizioni da camera di Brahms per clarinetto, uno strumento per cui il compositore aveva già dimostrato predilezione nell’orchestrazione delle sinfonie e il cui timbro sembrava rispondere appieno al clima melanconico, austero e grave del suo ultimo periodo. Dopo il Trio op. 114 e il Quintetto con clarinetto op. 115, l’omaggio al clarinetto di Brahms si conclude proprio con le due Sonate op. 120 che risalgono al 1894, anno particolarmente doloroso per il compositore che perse alcuni amici cari. Lui stesso, secondo quanto riportano i racconti di chi lo conosceva bene, divenne più affaticato e scontroso e meno resistente durante le amate passeggiate. Le ultime sonate riflettono questo ripiegamento del compositore in una meditativa interiorità, colorata di malinconia ma sempre austera. All’apparente semplicità, che fa uso di temi popolari a lui cari, fa da contrappeso l’elaborazione a cui il compositore sottopone il materiale tematico. Se la destinazione originaria per il clarinetto e l’impronta di una scrittura per strumento a fiato si possono riconoscere nel taglio dei temi, il carattere espressivo malinconico della sonata bene si adatta anche al timbro caldo e intimo della viola. Dopo la composizione delle due sonate, Brahms le eseguì più volte in concerto con lo stesso Mühlfeld, anche a Lipsia dove, ancora giovane e poco conosciuto, nel 1859, aveva raccolto un cocente insuccesso dopo l’esecuzione del suo Concerto per pianoforte e orchestra in re minore. Questa volta il concerto fu invece un successo e Clara Schumann, che ricevette la visita di Brahms poco tempo dopo, scrisse «Johannes è arrivato oggi. È di buon umore, l’accoglienza entusiastica di Lipsia gli ha fatto un gran bene. È stata una rivincita immensa. E così, dopo tutto, si dimostra che Robert aveva ragione!». Penderecki, Sonata n. 2 Il 2000 è la data di nascita della Sonata per violino e pianoforte di Krzysztof Penderecki, compositore contemporaneo che ha dedicato parte ingente della sua opera creativa alla musica vocale, molta della quale sacra, ma che ha raggiunto notorietà più vasta anche grazie alla composizione di colonne sonore per film celebri come Shining di Stanley Kubrick. Penderecki, nato nel 1933 in Polonia e noto come compositore postseriale, sperimentatore nell’ambito di nuovi modi di produzione sonora (tanto da cercare di riprodurre sugli strumenti tradizionali gli esiti delle ricerche sonore della musica elettronica), si è ricollegato sempre più, a partire dagli anni Settanta, alla tradizione recuperando forme del passato e in particolare i modelli bachiani. Questo è evidente per esempio nella sua Passio, che molto deve alle Passioni del compositore tedesco settecentesco. E se qualche influsso bachiano si vuole ricercare anche nella sua Sonata n. 2 per violino e pianoforte, questo si può forse ravvisare nell’elaborazione tematica, che sviluppa in tutte le sue possibilità il materiale iniziale, brevi cromatismi esposti dal pizzicato del violino. Solidità di struttura e geometria dell’opera guardano quindi al settecento pur in un linguaggio evidentemente contemporaneo, cosa che ha guadagnato a Penderecki la definizione di “classico postmoderno”. Si ringrazia la Fondazione Teatro Regio di Parma della concessione di alcuni testi di Lucia Brighenti per la composizione di questo programma di sala. Nato in Lituania, emigrato nel 1978 in Austria con i suoi genitori, anch’essi musicisti, Julian Rachlin ha studiato al Conservatorio di Vienna con Boris Kuschnir e privatamente con Pinchas Zukerman. Nel 1988 è salito alla ribalta internazionale aggiudicandosi l’Eurovision Competition for Young Musicians tenuto al Concertgebow di Amsterdam. Maazel lo invita quindi al Festival di Berlino con l’Orchestra Nazionale di Francia e per una tournée in Europa e in Giappone con l’Orchestra Sinfonica di Pittsburgh. Si distingue come il solista più giovane che abbia mai suonato con i Wiener Philharmoniker, debuttando con Riccardo Muti. A riconoscimento del suo talento, ha già ricevuto uno dei riconoscimenti più importanti per un artista di musica classica: il Premio Internazionale della Accademia Musicale Chigiana. Rachlin si è esibito con le più importanti e prestigiose orchestre al mondo e con i direttori del calibro di Vladimir Ashkenazy, Herbert Blomstedt, Myung-Whun Chung, Bernard Haitink, Mariss Jansons, James Levine, Lorin Maazel, Sir Neville Marriner, Zubin Mehta, Yehudi Menuhin, Sir Roger Norrington, Krysztof Penderecki, André Previn, Mstislav Rostropovich, Michael Tilson Thomas, Esa-Pekka Salonen, Riccardo Muti, Wolfgang Sawallisch. Rachlin è anche un appassionato musicista da camera e suona regolarmente con solisti quali Martha Argerich, Yuri Bashmet, Gidon Kremer, Misha Maisky,