Presentazione indirizzo musicale scuola secondaria F.Filzi

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Presentazione indirizzo musicale scuola secondaria F.Filzi
Istituto Comprensivo Laives 1
Scuola secondaria di primo grado
“F. FILZI”
PRESENTAZIONE DEL CORSO AD
INDIRIZZO MUSICALE
Il corso ad Indirizzo Musicale offre la possibilità di intrprendere lo studio di uno
strumento musicale.
Gli strumenti musicali presenti nel nostro Istituto sono:
BATTERIA E PERCUSSIONI, CHITARRA, CLARINETTO, FLAUTO
TRAVERSO, TROMBA, VIOLINO, VIOLONCELLO
Cos’è un corso ad indirizzo musicale?
L’insegnamento di uno strumento musicale nella scuola media
prende il via in forma di sperimentazione in tutto il territorio
italiano, negli ultimi anni ’70.
Il primo decreto ministeriale del 1979 e il secondo del 13 febbraio
1996, sono i primi due passi che sanciscono e regolamentano
lo studio di uno strumento musicale nella scuola media, e
permettono l’apertura di nuovi corsi in via sperimentale.
Con la Legge n.124 del 3 maggio 1999 vengono ricondotti
ad ordinamen-to i corsi ad indirizzo musicale: la materia
“strumento musicale” di-venta a tutti gli effetti
curricolare e il docente in sede di valuta-zione periodica
e finale esprime un giudizio analitico. In sede di esame
di licenza viene verificata la competenza raggiunta.
Il corso ad indirizzo musicale non va confuso con laboratori o
altre attività musicali ma si configura come specifica offerta
formativa organizzata con le modalità previste dal D.M. 201/99
Esame di ammissione
L’ammissione degli alunni richiedenti l’Indirizzo musicale si
svolgerà nei mesi successivi alle iscrizioni ed è subordinata al
superamento di una prova orientativo-attitudinale predisposta
dalla scuola.
L’art. 2 del D.M. 6 agosto 1999 n.201 afferma infatti che:
“Le classi in cui viene impartito l’insegnamento di strumento
musicale sono formate secondo i criteri generali dettati per
la formazione delle classi, previa ap-posita prova orientativoattitudinale predisposta dalla scuola per gli a-lunni che all’atto
dell’iscrizione abbiano manifestato la volontà di fre-quentare
i corsi.”
Tale prova si articola in due parti, la prima delle quali è volta
a verificare capacità quali: riconoscimento dell’altezza dei
suoni, senso ritmico, ca-pacità di intonazione e attitudini allo
strumento; la seconda è costituita da un breve colloquio.
Per l’accesso alla prova all’alunno/a non è richiesta alcuna
conoscenza musicale obbligatoria pregressa.
Linee guida per l’organizzazione dell’indirizzo musicale
Frequenza
Art. 1. Una volta ammesso al corso ad indirizzo musicale,
l’alunno è te-nuto a frequentare l’intero triennio di corso;
Art. 2. Non è consentito cambiare strumento nel corso del
triennio;
Art. 3. Non è consentito ritirarsi nel corso del triennio (salvo
per non ammissione alla classe successiva);
Art. 4. Non è consentito entrare a far parte del corso negli anni
successivi alla prima classe;
Art. 5. È OBBLIGATORIO frequentare tutte le materie: musica
d’insieme/teoria e Strumento musicale;
Art. 6. Le assenze dalle ore pomeridiane devono essere
giustificate il mattino successivo all’insegnante della prima ora
(valido sia per teoria e solfeggio/musica d’insieme e strumento).
Per eventuali entrate e/o uscite anticipate vale il regolamento
generale di Istituto. Se si è stati assenti anche il mattino è
sufficiente una sola giustificazione per tutta la giornata.
il clarinetto
o da
Ecco quel che h :
dire sulla musicanatela,
ascoltatela, suo la e
amatela, riveritechiusa.
tenete la bocca
in)
(Albert Einste
Il clarinetto è uno strumento a fiato ad ancia semplice appartenente
alla famiglia dei legni. Il legno utilizzato per costruire il clarinetto è
in prevalenza l’ebano, che gli conferisce il suo caratteristico colore
nero. Nella sua estensione si divide in diversi registri: il registro
grave, detto registro dello chalumeau, caldo e pastoso; il registro
medio o di clarino, brillante; il registro acuto potente e squillante. Il
tubo è munito sia di fori che di chiavi. E’ diviso in 5 parti: partendo
dall’alto abbiamo il bocchino, il barilotto, il corpo superiore, quello
inferiore e la campana.
Il predecessore più vicino del clarinetto si chiamava chalumeau,
aveva un’ estensione limitata ed era costruito per lo più in bosso;
da esso prende il nome il registro grave del clarinetto.
L’invenzione del clarinetto, frutto del perfezionamento dello
chalumeau, è stato attribuito alla fine del XVII secolo (1690) a
Johann Christoph Denner, un artigiano di Norimberga.
Lo strumento di Denner fu perfezionato con l’aggiunta di ulteriori
chiavi.
Nel 1843 venne presentato a Parigi il clarinetto sistema Boehm o
clarinetto ad anelli mobili, caratterizzato dalla presenza di tre anelli
nel pezzo inferiore, frutto della collaborazione fra Hyacinthe Klosè,
clarinettista, e Luis Auguste Buffet.
Il clarinetto con gli anelli mobili è oggi è il tipo
di clarinetto più diffuso.
Grazie alle grandi doti espressive e tecniche,
il clarinetto è presente in vari generi musicali.
Esso è ampiamente presente nella musica
classica. Il suo ingresso nell’orchestra
sinfonica, tuttavia è avvenuto alla fine
del XVIII secolo per merito di Mozart e fu
largamente impiegato per la sua capacità di
amalgamarsi con altri strumenti; ma anche
da solo fu spesso utilizzato in orchestra per le
sue capacità coloristiche.
Lo strumento possiede anche una vasta
letteratura solistica con orchestra e cameristica
in varie formazioni.
Il clarinetto è molto usato anche nelle bande
musicali in cui riveste un ruolo paragonabile
per importanza a quello dei violini in orchestra.
Nel jazz è utilizzato nelle orchestre e come
strumento solista e deve la sua fama a Benny
Goodman.
Nella musica popolare europea ha incontrato
fortuna nei Balcani e nell’Europa centrorientale
con la musica Klezmer, dove ha sostituito
strumenti ad ancia di più antica origine.
il violino
Dove il mondo
parla la musica fallisce,
.
(Christian And
ersen)
sono fatto di legno ( abete di …risonanza, acero ecc.), ho
quattro corde che se mi avete accordato bene danno i suoni
sol, re, la e mi
sono elegante da vedere e leggerissimo
posso essere suonato sia “pizzicato” cioè mettendo in vibrazione
le mie corde con le dita della mano oppure ed ancora meglio
“strofinato” cioè mettendo in vibrazione le mie corde per mezzo
di un arco di legno e crini di cavallo. Proprio all’archetto devo
la mia fortuna , l’arco infatti mi permette di regalare suoni
lunghi e corti, dolci, aspri, forti, leggerissimi, balzati, staccati
e di esprimere tutte le sfumature dell’animo umano come se
fossi un cantante esperto.Questa estrema versatilità è stata
da sempre la mia fortuna e posso spaziare tra tutti , ma proprio
tutti, i generi musicali.
Nasco alla fine del 1500 come strumento per accompagnare
la danza sia popolare che di corte, ma in breve i compositori
di musica “colta” si accorgono delle mie grandi possibilità
espressive e iniziano ad utilizzarmi per le loro composizioni,
sia solistiche, che di musica d’insieme. Nel giro di pochi anni
sono diventato una vera e propria “stella” della musica ed ho
ispirato pagine famosissime della letteratura musicale di tutti
i tempi.
violini di diverse misure
Non ho mai dimenticato però la mia radice
popolare e “festaiola” e così continuo ad
essere presente in tutti i generi musicali sia
colti che popolari, non ultimo il jazz, il country
e l’hip hop. Sono proprio uno strumento che
ama stare in compagnia : posso suonare con
tutti gli strumenti, dai più dolci ed espressivi
a quelli un tantino più aggressivi e potenti
Sono duttile ed estroverso, ma volendo
divento anche estremamente intimo e
meditativo.
Sono impegnativo da suonare, ma non
terribilmente difficile come molti pensano.
La fatica dell’imparare ( che c’è per tutti gli
strumenti) è compensata dalla mia grande
capacità espressiva .
Posso
accompagnare dei brani musicali
utilizzando anche solo le corde vuote.
Come strumento da studio esisto in diverse
dimensioni per adattarmi alla corporatura
dell’esecutore .
Esisto anche nella versione elettrica per la
musica moderna.
violino elettrico
il flauto traverso
Musica: ci hai
insegnato a ved
l’orecchio e a u ere con
dire con
il cuore.
(Kahlil Gibram
)
Il flauto traverso è uno degli strumenti più antichi. Nella
Preistoria si costruivano flauti con le ossa che venivano usati
per scacciare gli spiriti maligni assieme a degli strumenti a
percussione come il tamburo, ricavati da legni scavati.
Il flauto veniva suonato in diverse culture, in tutto il mondo.
Sono stati infatti trovati alcuni esemplari in Mesopotamia e
in Persia (gli attuali Iraq e Iran),ed è ormai accertato che Il
flauto ricopriva un ruolo importante nell’antico Egitto al quale
risalgono le più antiche raffigurazioni di suonatori di flauto
mai trovate dagli archeologi. Era conosciuto anche presso
l’antica Grecia e l’Impero Romano rispettivamente col nome
di aulos e di tibia, dal nome dell’osso che veniva utilizzato
per la fabbricazione. In Estremo Oriente, in Cina e Giappone,
veniva usato nelle celebrazioni religiose.
Durante il Rinascimento, dal 1500 in poi, il flauto beneficiò
di maggior attenzione e fu utilizzato soprattutto nella musica
militare, assieme ai tamburi, per il suo caratteristico suono
acuto. Allora il flauto era ancora costruito in legno e disponeva
di poche chiavette.
All’inizio del 19° secolo, il famoso costruttore di flauti Theobald
Boehm (1794-1881) inventò il flauto moderno
che si impose presto in tutte le orchestre del
mondo.
I tre pezzi che compongono lo strumento sono:
la testata, il corpo centrale il trombino o piede.
Esistono flauti in lega argentata, in argento o
oro puri, così come in legno. Ne è un esempio il
flauto traverso irlandese, di uso popolare.
L’impiego del flauto traverso nella musica classica
spazia dall’orchestra, alla musica da camera, ai
concerti solistici ed attraversa tutte le epoche
storico-musicali. Mozart scrisse l’opera “Il flauto
magico”, in cui il flauto traverso è uno dei
protagonisti; con il suo aiuto il principe Tamino
può addirittura incantare uomini e animali.
Guardando ad altri generi musicali, il flauto
traverso ha trovato e trova largo impiego nel
jazz, nel rock, nella musica popolare irlandese
in quella delle Ande.
Il violoncello
cia
La musica cominpotere
dove finisce il
delle parole.
ner)
(Richard Wag
Il violoncello è uno strumento musicale del
gruppo dei cordofoni a corde strofinate (ad arco), appartenente
alla famiglia degli archi ed è dotato di quattro corde.
Si suona da seduti tenendo lo strumento tra le gambe, poggiato
su un puntale presente nella parte inferiore dello strumento.
L’esecutore muove l’archetto trasversalmente sulle corde.
Il violoncello è strettamente associato alla musica classica,
ma ultimamente abbiamo potuto ascoltarlo anche nella veste
molto meno classica. Musica moderna, musica sperimentale
ma soprattutto colonne sonore, che scelgono il violoncello
come “protagonista”.
Lo possiamo trovare in tutti i luoghi, e in tutti i possibili
ensemble.
Può eseguire brani da “solista”, ma può anche essere
accompagnato dal pianoforte o dall’orchestra. Oltre alle
possibilità solistiche trova il suo posto nei trii, quartetti,
orchestre da camera e orchestre sinfoniche; e perché no, anche
nei gruppi di musica leggera, pop e rock.
Infatti proprio la sua versione “elettrica”,
ultimamente, ha fatto sì che anche i più
giovani ascoltatori riconoscano lo strumento
che forse decine di anni fa conoscevano solo
i frequentatori dei concerti classici.
I precursori del violoncello apparirono nella
seconda metà del XVII secolo non come
discendenti della viola da gamba, da cui però
ben presto mutuarono la tecnica di suonare
seduti, ma come discendente della famiglia
delle viole da braccio, i violini. Prima della
viola da gamba, che apparve in Italia attorno
al 1490, in Italia nessuno strumento ad arco
veniva suonato in una posizione a gamba
cioè veniva suonato da seduti, come oggi
vengono suonati il violoncello o la viola da
gamba, differentemente dal violino, che si
appoggia sulla spalla. Ben presto, i liutai
sperimentarono la creazione di strumenti
ibridi fra la famiglia delle viole da gamba e
quella delle viole da braccio, e attorno alla
metà del XVI secolo, alcuni liutai italiani
iniziarono a sviluppare un tipo di strumento
che fosse più simile alle viole da braccio e
ai violini nell’aspetto, nella tessitura e nel
numero di corde e che svolgesse la parte
del basso nella famiglia di questi strumenti.
La chitarra
ere
Se volete conoscte
un popolo, dove
ascoltare la sua
musica.
(Platone)
Dalla storia intrecciata di tutti gli strumenti
a corda con manico nasce anche la chitarra.
Tutti gli strumenti a corda derivano dall’arco
da caccia e nel caso della chitarra l’arco
veniva impiantato in una zucca vuota
tagliata a metà, da cui deriva la forma a
otto. Le prime testimonianze, raffiguranti
uno strumento musicale con la forma a otto,
risalgono a un millennio avanti Cristo circa.
Nei secoli a venire la chitarra ha
accompagnato canti e danze di ogni
genere prendendo parte alla vita sociale e
culturale di intere popolazioni. La praticità,
la maneggevolezza e la possibilità di avere
uno strumento armonico e melodico di così
piccole dimensioni ha permesso all’uomo di
poterla portare con sè come compagna di
viaggio, e l’espressione “faccio chitarra e
fagotto e me ne vado” era spesso utilizzata
nel gergo dei viandanti.
Nel Rinascimento, all’interno delle raccolte
Figura 1
Figura 1 Acustica Classica : Monta
corde di nylon. Si suona pizzicando
le corde con le unghie della mano
destra. Si usa il poggiapiede, viene
usata principalmente per suonare
musica classica ma anche altri
generi come folk, jazz con o senza
plettro. Ne esiste una versione da
flamenco (poco difusa in italia) che
esteticamente è quasi uguale e
presenta dei rinforzi per i colpi dati
con le mani.
di musica strumentale per liuto e vihuela suonata nelle corti,
compaiono le prime musiche per chitarra. Nel periodo Barocco la
chitarra, cosiddetta “alla spagnola” per la sua provenienza, si afferma
anche come strumento esecutore di musica scritta mentre verso la
fine del ‘700, nel Classicismo, soprattutto grazie ad autori italiani
e spagnoli, nasce un repertorio, ancora oggi riconosciuto in tutto il
mondo, indispensabile per lo studio di questo strumento.
Oggi di chitarre se ne trovano di diversi tipi, ecco alcuni esempi.
Figura 2 Acustica Folk: Monta corde di metallo. Si suona quasi sempre con il plettro. Viene
usata per suonare folk, pop, rock e jazz. Può essere di tipo jumbo (con la cassa acustica più
grande) o di tipo dread nought (piú profonda)
Figura 2
Figura 3 Semiacustica Jazz: Monta corde di metallo. Si suona quasi sempre con
il plettro. Viene usata quasi sempre con l’amplificatore. Normalmente è del tipo
arch-top (tavola armonica arquata)
Figura 3
Figura 4 Elettrica Rock: Monta corde di metallo. Si suona con il plettro. Ha bisogno di un
amplificatore e si presta bene ad essere suonata con gli effetti sonori di riverbero e distorsione.
È una solid-body (corpo pieno)
Figura 4
La batteria
La musica espri
ciò che è impossme
da dire e su cu ibile
impossibile tacei è
re.
(Victor Hugo)
La batteria è un insieme di diversi strumenti a percussione,
nata dall’esigenza del batterista di poter suonare più strumenti
contemporaneamente. Originariamente la grancassa, il
tamburo rullante ed i piatti venivano suonati da tre musicisti
diversi, nelle bande musicali. L’origine del “drum set” è da
collocare all’inizio del secolo scorso, negli Sati Uniti d’America,
in particolare in una città, New Orleans, dove alle tradizionali
“marching bands”, si affiancavano piccoli complessi musicali
che non avevano più l’esigenza di marciare, e quindi gli
strumenti a percussione della banda venivano assemblati in
modo tale da permettere ad un singolo musicista di suonare
da solo grancassa, rullante e piatti. Ovviamente l’evoluzione
del repertorio suonato ( nasce la musica jazz ) e la creatività
dei batteristi portano ad uno sviluppo e ad un’arricchimento
delle possibilità sonore della batteria, fino a portarla all’aspetto
delle batterie moderne, che possono contare su un numero di
tamburi maggiore ( nascono i toms, tamburi di
grandezza diversa, che producono quindi suoni
di altezze diverse ) arricchiti da diversi tipi di
piatti.
La batteria ha fondamentalmente un ruolo di
accompagnamento, e, se fino a qualche tempo fa
era caratteristica solo di alcuni generi musiclai,
come il jazz, il rock o la musica pop, oggi è
diventato uno strumento importante anche in
generi musiclai molto particolari come la musica
sud americana, la musica folkloristica, o, come
nel caso di alcuni autori moderni, utilizzata anche
nel campo della musica classica contemporanea,
affiancata all’orchestra tradizionale.
La tromba
vita
Senza musica lare.
sarebbe un erro
tzsche)
(Friedrich Nie
La tromba è uno strumento musicale appartenente alla famiglia
degli ottoni. Tra gli ottoni è quello che suona nella parte più
acuta del registro. Il musicista che suona la tromba è chiamato
trombettista.La tromba è uno strumento prodotto in molte
tonalità. La più diffusa è la tromba in Sib, seguita da quelle in
Do, in Mib e quindi in Re. Il suono viene prodotto immettendo
aria nello strumento per mezzo della vibrazione delle labbra a
contatto con il bocchino, in modo che esse producano un fine
ronzio. Il trombettista può scegliere la nota da emettere, fra
un insieme di tonalità fondamentali e armonici essenzialmente
modificando la pressione del flusso dell’aria immessa e
l’apertura labiale: più l’apertura labiale è ampia, maggiore
la portata del flusso d’aria, minore la sua pressione, più la
nota emessa sarà grave e viceversa; I pistoni permettono di
modificare il percorso dell’aria nello strumento, alterandone
la lunghezza e quindi variando la tonalità emessa. Con i soli
tre tasti della tromba in Sib, un trombettista può suonare in
ogni chiave. Il suono, nato per mezzo delle labbra,
percorre tutta la tubazione e viene amplificato dallo
strumento per mezzo della campana.
Nonostante la tromba fosse conosciuta già in
epoca egizia e romana, fino al tardo 16° secolo
essa non venne considerata al pari di altri
strumenti musicali. Le prime trombe, infatti, non
permettevano di ottenere una grande varietà di
note e avevano notevoli problemi di intonazione.
Costruite dapprima in legno e poi in bronzo o
argento, nell’antichità le trombe avevano la canna
dritta; solo alla fine del Medioevo, per evitare
trombe di eccessiva lunghezza, si cominciò a usare
la canna ricurva secondo il modello tuttora in uso.
Solo nell’Ottocento però venne inventato il sistema
di valvole e pistoni che permise finalmente di
poter eseguire tutte le note della scala cromatica.
Questo meccanismo aggiunse alla tromba tre tasti
con i quali fu possibile deviare il flusso d’aria e,
di conseguenza, allungare o accorciare la colonna
d’aria all’interno dello strumento, cambiando così
l’altezza della nota prodotta.
La tromba è uno strumento molto versatile che
viene usato nelle orchestra classiche, di musica
leggera, nel jazz, nelle bande e anche nei gruppi
rock.
Istituto Comprensivo Laives 1
La musica è una legge
morale: essa dà un’anima
all’universo, le ali al
pensiero, uno slancio
all’immaginazione, un
fascino alla tristezza, un
impulso alla gaiezza e la
vita a tutte le cose.
(Platone)
Testi a cura di:
Maurizio Tomasi, Angela Nardo, Flavia Sardagna
Giuseppe Alati, Lucia Suchanska, Mario Punzi, Diego Tomba
Progettazione e grafica: Giuseppe Alati