Le piramidi di Giza

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Le piramidi di Giza
Le piramidi di Giza
Alla sinistra del corso del Nilo, 11 km a sud-ovest della capitale, emerge dal Deserto Libico il complesso
delle tre piramidi risalenti alla IV dinastia (2700-2500 ca. a.C.), costituito dai tre imponenti monumenti
funerari dei faraoni Cheope, Chefren e Micerino.
Nei pressi sorgono la famosa Sfinge ,alcune piramidi minori (le tombe delle regine) e diverse mastabe di
funzionari. Le piramidi di Giza erano annoverate nell'antichità tra le sette meraviglie del mondo. Sono i
modelli classici di questo tipo di costruzioni. La "strada delle Piramidi" che collega la piazza di Giza con
la zona archeologica, è stata inaugurata nel 1869 in occasione della visita dell'imperatrice Eugenia e
ampliata nel 1932 per la visita di Vittorio Emanuele III di Savoia.
MISTERI DEL MONDO - Piramidi
Dopo 4500 anni di storia passata molti misteri si celano ancora nell’antico Egitto:
cosa nascondono le stanze segrete all’interno della Grande Piramide? Dove è
nascosto il corpo di Cheope, il faraone che fece erigere la piramide a propria
eterna dimora? E che fine ha fatto il tesoro del sovrano?
LE PIRAMIDI DI GIZA
da: MYSTERYWORLD
Le piramidi della piana di Giza sono divenute da tempo il simbolo dell'antico Egitto. Si
levano massicce sullo sfondo del deserto inanimato, con la loro struttura apparentemente
semplice eppure ambigua, sconcertante, misteriosa.
Osservata in un disegno o in un modello, la piramide appare semplice, ma basta
avvicinarsi ad una di esse ed alzare lo sguardo alla sua sommità perché tutto divenga
diverso, basta penetrare all' interno perché i passaggi stretti e bui diano strane sensazioni.
E le piramidi custodiscono i loro segreti. Possiamo solo cercare di immaginare perché gli
Egizi le abbiano innalzate ed imbastire ipotesi sulle tecniche di costruzione di cui si
servirono. E' fuor di dubbio che molte piramidi furono costruite come tombe, ma ve ne
sono alcune, e fra esse le più importanti, dal nostro punto di vista, in cui non fu rinvenuto
alcun sarcofago; pare quindi ovvio ipotizzare che la costruzione di questi enormi
monumenti avesse qualche altra motivazione.
Secondo le antiche fonti, infatti , le piramidi erano costruite per custodire e tramandare,
impresso nella pietra, in termini di proporzioni e dimensioni, tutto il bagaglio di conoscenze
astronomiche, matematiche e geografiche che erano in possesso dell' antico popolo
egizio. Scriveva J.P. Laner (nella sua opera "Le problème des pyramides d'Egipte): "Dal
punto di vista astronomico è indubbia ... la grande cura nell'orientamento ... Dal punto di
vista matematico lo studio delle piramidi, e specialmente della Grande Piramide, mostra
proprietà geometriche notevoli oltre a rapporti numerici che meritano attenzione".
Dal punto di vista storico pare che la prima piramide egizia sia stata quella fatta costruire
dal faraone Zoser (2780 a.C.), che differisce però completamente dalle grandi piramidi che
ci interessano in questa sede per la problematica che sollevano. La piramide di Zoser ha
base rettangolare (è l'unica) ed è formata da una sepoltura di base (mastaba) che penetra
in parte nel terreno ed in parte ne fuoriesce, sulla quale furono costruiti in seguito altri piani
così da darle infine l'aspetto di una piramide a gradini. I successori di Zoser
abbandonarono, incompiute, altre tre piramidi a gradini, prima di dedicarsi al tentativo di
erigerne una a facce lisce, innalzata a Maidum, a circa 45 chilometri dal Cairo. Maidum è
oggi una rovina con il nucleo centrale che si eleva per circa 75 metri sopra un ammasso di
macerie: era originariamente una piramide a gradini, ma fu rivestita in seguito per renderla
appunto a facce lisce. Purtroppo, l'ampia base non poggiava sulla roccia ma sulla sabbia,
e la piramide crollò, forse ancor prima di essere completata. L'esperienza insegnò tuttavia
qualcosa ai costruttori.
Il sovrano successivo, Snefru, primo faraone della Quarta Dinastia (che durò all'incirca dal
2700 al 2500 a.C.), edificò due solide piramidi a Dashur, poco più a sud di Saqqara.
Vennero poi le tre grandi piramidi di Giza.
La grande piramide attribuita a Cheope è unica per il fatto che ha corridoi e stanze nella
parte superiore della struttura, mentre tutte le altre hanno in pratica solo un passaggio che
conduce ad una camera al livello del suolo o nella roccia sottostante. In origine era alta
148 metri (e forse non per caso il Sole dista dalla Terra 149 milioni di chilometri) e la base
misurava 320 metri di lato, ma col tempo le pietre lisce che la rivestivano furono asportate
per essere utilizzate nelle costruzioni medievali del Cairo: oggi misura in altezza circa 137
metri.
Dopo Giza, i faraoni della Quinta e Sesta Dinastia fecero innalzare piramidi a Saqqara e
nella vicina Abu-Sir, ma le loro pietre erano lavorate in maniera rozza e quando le
generazioni successive asportarono a poco a poco il rivestimento di calcare, il nucleo
centrale crollò.
Al termine del regno della Sesta Dinastia, intorno all'anno 2180 a.C., l'Egitto era ormai
diviso in una moltitudine di province e le grandi costruzioni vennero trascurate.
L'undicesima e la Dodicesima dinastia videro l'Egitto ancora riunito e in un periodo che
andò dal 2000 al 1750 a.C., i sovrani fecero innalzare nuove piramidi: erano alte meno
della metà della Grande Piramide e spesso costruite senza alcuna precisione. In alcuni
casi il nucleo centrale era costituito prevalentemente da mattoni di fango retti da muri di
sostegno. Furono le ultime piramidi.
I sovrani successivi eressero grandi templi per dimostrare la loro potenza in vita e tombe
nascoste per mantenersi al sicuro nell'aldilà. Questo decadimento dell'uso della piramide
dopo una progressiva riduzione delle sue proporzioni potrebbe significare che con il tempo
è andata perduta la conoscenza dei simboli che la piramide assommava in sé, nonché la
tecnologia indispensabile alla costruzione degli antichi colossi.
Le piramidi della piana di Giza
I significati reali delle piramidi e gli scopi per cui erano state costruite potrebbero quindi
appartenere a quella cultura, forse di derivazione atlantidea, che caratterizzò le prime
dinastie e che poi, per motivi che non possiamo conoscere, andò contaminandosi fino a
perdere la sua efficacia. È opinione corrente che Giza ed il monumento di Cheope
racchiudano tutti i misteri associati alla costruzione delle piramidi.
Tanto per cominciare, qual era lo scopo della Grande Piramide?
L'ipotesi più ovvia, come abbiamo detto, è che sia stata una tomba. C'è anche un
sarcofago in quella che viene chiamata ora "La camera del Re". Eppure non vi è alcuna
indicazione dello svolgimento di un funerale. Il passaggio terminale che conduce alla
stanza stessa è la stupenda "Grande Galleria", lunga 47,5 metri, alta 8,5 e larga 2, che si
dirige verso la sommità con una pendenza notevole, un angolo di 26°. Forse i ritualisti di
Cheope avevano progettato una processione finale lungo questo passaggio inclinato, ma
non lo si può affermare con sicurezza: il corridoio che conduce alla "Grande Galleria",
infatti, è talmente basso che per percorrerlo è necessario camminare chini.
Perchè la Grande Piramide fu costruita in quel luogo? Forse per la semplice ragione che
gli antichi Egizi vivevano, in maggioranza, proprio là. Ma, in seguito a varie supposizioni, si
giunse anche ad altre ipotesi, illustrate dal professor Livio Catullo Stecchini nel libro di
Peter Tompkin "Secrets of the Great Pyramids". Secondo lui ed altri studiosi, i figli del Nilo
possedevano conoscenze molto più avanzate in fatto di geografia e cosmologia di quanto
si ritenga generalmente. Stecchini sostiene che conoscevano la sfericità della Terra e che
erano giunti a calcolarne i gradi di latitudine e longitudine.
I già citati scrittori Hancock, Bauval e Wilson hanno avanzato delle teorie sul vero
significato delle piramidi, collegandole a culti stellari e religiosi; chi ha trovato coincidenze
con alcune costellazioni, come nel caso di Robert Bauval, che nel suo libro "Il mistero di
Orione" mette in evidenza la correlazione tra i condotti della Grande Piramide di Cheope,
che dalle camere interne attraversano tutta la struttura della piramide, per sbucare
all'aperto, come canali di aerazione; ebbene, Bauval ha scoperto che questi condotti,
all'epoca in cui fu costruita la piramide puntavano rispettivamente, quelli posti a sud verso
la Cintura di Orione e verso Sirio, Osiride e Iside nella concezione mitologica;
I condotti della Grande Piramide
i due condotti nord erano diretti verso la stella polare, Alpha Draconis, e verso la testa
dell'Orsa Minore, l'ascia celeste di Horus, chiamata anche "ascia di Upuaut". Bauval è
giunto a questa scoperta calcolando la precessione degli equinozi ed il moto proprio di
tutte le stelle risalendo all'epoca intorno al 2500 a.C. Hancock e Wilson hanno constatato
che le piramidi di Giza sono perfettamente allineate al nord magnetico e nello stesso
tempo riproducono sulla Terra la disposizione delle tre stelle principali della Cintura di
Orione, mentre John Anthony West ha descritto nel suo libro "Il Serpente Celeste" l'Egitto
dei faraoni come la rappresentazione in scala terrestre della Via Lattea. Tutto questo per
collegare il popolo Egizio alle stelle, da dove questi autori pensano siano giunti gli Dèi
degli Egizi a portare loro la conoscenza.
La perfetta correlazione tra le tre piramidi di Giza e le stelle della cintura di Orione
Ipotesi troppo azzardate, forse, ma nel mistero delle piramidi può starci anche questo, fino
al giorno in cui tutti i segreti saranno svelati. La piramide di Cheope sarebbe costituita da
circa due milioni e mezzo di blocchi di calcare, ognuno misurante in media 1.2 x 1.2 x 0.75
metri e pesante circa 2.5 tonnellate, con massi più pesanti, fino a 15 tonnellate.
Complessivamente la costruzione contiene circa 2.700.000 metri cubi di pietra e pesa
circa 6 milioni di tonnellate, quasi il doppio dell'Empire State Building di New York.
Misurazioni più accurate della Grande Piramide vennero effettuate nel 1925 da James
Humphrey Cole, che fu in grado di identificare la posizione originale dei vertici, anche se
ne mancano i blocchi, e di misurare i lati con un margine di errore inferiore a 3.8
centimetri. Cole calcolò così le dimensioni del monumento: lato nord 230.253 metri; lato
sud 230.454 metri; lato est 230.391 metri; lato ovest 230.357 metri. La differenza tra il lato
più lungo e quello più corto è quindi di soli 20.1 centimetri. Gran parte dei massi di qualità
inferiore utilizzati per il nucleo centrale proveniva dalle cave vicine, ma il granito che servì
per rivestire le pareti delle stanze interne proveniva da un luogo molto distante, lungo il
Nilo ed il calcare ancora più prezioso utilizzato per i rivestimenti esterni aveva origine nelle
cave di Tura, ad est del Cairo. Tralasciando il sistema usato per portare alla Piana di Giza
i massi estratti da queste cave, il problema che assilla gli studiosi è questo: come hanno
fatto ad issare a certe altezze massi di svariate tonnellate? Ai nostri giorni un lavoro del
genere sarebbe possibile soltanto se si utilizzassero moderni macchinari di sollevamento.
Resta il fatto che gli antichi Egizi, senza disporre delle nostre tecnologie, hanno compiuto
ugualmente un lavoro a dir poco incredibile. C'è chi ha alluso a piani inclinati, chi ha
pensato a rulli ricavati da tronchi d'albero, a rampe a spirale costruite man mano che la
piramide si innalzava, ma queste ipotesi non convincono i tecnici.
Una recente teoria ipotizza che i blocchi di pietra ... non siano di pietra, ma di una sorta di
calcestruzzo usato a quei tempi. Così si spiegherebbe la facilità di sistemazione di questi
blocchi giganteschi: non hanno avuto bisogno di sollevarli ma li hanno "fatti" sul posto per
mezzo di enormi stampi! (Per ulteriori informazioni cliccare sul secondo link in fondo
all'articolo).
Un' ipotetica rampa a spirale
Rampa di sabbia
Sistema di argani
Gli antichi Egizi dovettero quindi impiegare macchine da sollevamento, che non avrebbero
nulla da invidiare a quelle usate oggi nell'industria edilizia. Perché non se ne è mai sentito
parlare? Perché non si è mai trovata una descrizione su come erano fatte e su come
venivano usate queste macchine? Per una ragione elementare: la tecnica mutò, le
costruzioni divennero più modeste e non fu più necessaria l'adozione di grandi mezzi. I
formidabili apparecchi caddero in disuso, furono smantellati, andarono in rovina e di essi si
perse anche la memoria.
Un giorno, forse, qualcuno svelerà il mistero delle Piramidi di Giza. Forse.

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