4. La spiritualità del povero
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4. La spiritualità del povero
LA SPIRITUALITÀ DEL POVERO Dio difende i poveri La fede biblica è persuasa del fatto che, anche se il soccorso umano in favore dei poveri venisse meno, essi avrebbero comunque un difensore potente: Dio. Tra i poveri e il Signore, infatti, esiste un rapporto speciale. Egli è colui che “rende giustizia all’orfano e alla vedova, ama il forestiero e gli dà pane e vestito” (Dt 10, 17). Perciò “chi opprime il povero offende il suo Creatore, chi ha pietà del misero lo onora” (Pr 14, 31).1 La Legge segnala alcuni casi particolari di intervento di Dio a favore dei poveri. Se la vedova o l’orfano vengono maltrattati e questi gridano al Signore, la collera del Signore si accenderà contro i loro aggressori (cf. Es 22, 21s.). Se il povero non riceve prima del tramonto il mantello che ha dato in pegno e invoca il Signore, questi lo ascolterà (cf. Es 22, 25s.). Se il bisognoso è defraudato del suo salario e grida al Signore, sarà ascoltato (cf. Dt 24, 14s.). La preghiera dei poveri In forza di questo amore preferenziale di Dio per i poveri, Israele matura una spiritualità propria dei poveri, attestata nel Salterio. I Salmi sono spesso la preghiera accorata degli umili, che vivono nell’oppressione e nelle ristrettezze economiche, ma confidano totalmente e unicamente in Dio. Da lui attendono la liberazione dalla miseria, dalla vessazione, dall’angoscia. Dio è il padre degli orfani, il difensore delle vedove (cf. Sal 68, 6) e di tutte le persone umili e indifese (cf. Sal 146, 7-9); è il sostegno dei poveri (cf. Sal 9, 35), il loro sostentamento (cf. Sal 22, 27; 132, 15), la loro libertà (cf. Sal 35, 10), è per loro protezione dagli inganni degli empi (cf. Sal 116, 6). Ascolta il grido degli afflitti (cf. Sal 9, 10. 13. 38s.; 34, 18), esaudisce la loro preghiera (cf. Sal 69, 34; 102, 18), ha cura dei poveri e degli infelici (cf. Sal 40, 18), si mette alla sua destra per salvare dai giudici la loro vita (cf. Sal 109, 31), si alza per giudicare, ossia per salvare tutti i miseri che si rivolgono a lui (cf. Sal 76, 10), “solleva l’indigente dalla polvere, dall’immondizia rialza il povero, per farlo sedere tra i principi, tra i principi del suo popolo. Fa abitare la sterile nella sua casa, quale madre gioiosa di figli” (Sal 113, 7-9). 1 Cf. Pr 11, 25; 17, 5; 19, 17; 22, 9. 22s.; 28, 3. 27. I miseri sono certi di non essere dimenticati da Dio: “Io so che il Signore farà giustizia al misero, difenderà la causa del povero” (Sal 140, 13) Anzi, i poveri sono fermamente convinti di essere guidati e ammaestrati dal Signore: “[Il Signore] guida gli umili secondo giustizia, insegna ai poveri le sue vie” (Sal 25, 9). Perciò i poveri, soprattutto nel pericolo e nell’angoscia, si rivolgono con fede al loro protettore divino, implorando il suo soccorso: “Vedi la mia miseria!” (Sal 10, 14). “Difendi la mia causa!” (Sal 74, 22). “Aiutami! […] Salvami per il tuo amore!” (Sal 109, 26). “Affrettati verso di me! […] Non tardare!” (Sal 70, 6). E la loro speranza non resterà delusa (cf. Sal 9, 19). Gli umili sono quindi invitati a rallegrarsi nel Signore (cf. Sal 34, 3; 69, 33), perché saranno incoronati di vittoria (cf. Sal 149, 4), erediteranno la terra, godranno di una grande pace, mentre gli empi scompariranno dalla terra (cf. Sal 37, 10s.; 147, 6). La ricerca della povertà Il rapporto che lega i poveri al Signore è specialissimo. Egli vive in mezzo ai poveri: “Così parla l’Alto e l’Eccelso, che ha una sede eterna e il cui nome è santo: In un luogo eccelso e santo io dimoro, ma sono anche con gli oppressi e gli umiliati” (Is 57, 15). Alla luce di ciò appare non solo comprensibile, ma addirittura logica l’esortazione del profeta ad impegnarsi nel ricercare la povertà: “Cercate il Signore voi tutti, umili della terra, che seguite i suoi ordini; cercate la giustizia, cercate la povertà [sic!], per trovarvi riparo nel giorno dell’ira del Signore” (Sof 2, 3). Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce a Qumran un insediamento, abitato da persone che vivevano in povertà, mettendo i loro beni in comune. Possono essere considerati gli eredi spirituali degli autori dei tanti Salmi composti dai “poveri del Signore”.