Progetto Paesaggi del Montiferru

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Progetto Paesaggi del Montiferru
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI
Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione
Proposta per rinnovo progetto di ricerca
relativamente all’anno 2017
Comune di Bauladu (OR)
PAESAGGI DEL MONTIFERRU MERIDIONALE E DEL CAMPIDANO DI MILIS.
ARCHEOLOGIA E TERRITORIO TRA RICERCA, TUTELA E VALORIZZAZIONE
Attività previste nel territorio di Bauladu (anno 2017)
Nell’ambito del progetto in questione è stata evidenziata la possibilità di inserimento di alcuni “siti
campione” particolarmente rappresentativi, nelle procedure per la richiesta, da inoltrare al MIBACT
(Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo), per la concessione di scavo archeologico.
Tale richiesta dovrà essere effettuata dal Comune di Bauladu (che sarà l’ente concessionario) entro
l’anno 2016, ed avrà durata triennale (poi eventualmente rinnovabile). La direzione scientifica degli
scavi dovrà essere affidata dal comune al Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione
dell’Università di Sassari (nello specifico, il Prof. Pier Giorgio Spanu e il Dott. Giuseppe Maisola)
secondo il modello già avviato da due anni nel sito di Cobulas/Cuccuru de is zanas, nel confinante
comune di Milis.
Tra i siti al momento noti all’interno dei confini comunali, si ritiene che il più idoneo per l’avvio di
indagini stratigrafiche sia costituito dal complesso di Santa Barbara de Turre, per le seguenti ragioni:
1) La proprietà comunale dell’area nella quale insistono le emergenze archeologiche. Con le attuali
direttive del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT), sarebbe
praticamente impossibile riuscire ad ottenere una concessione di scavo su un’area di proprietà privata.
Sulle aree di proprietà pubblica la procedura burocratica è invece più semplice e lineare.
2) Il fatto che il sito sia stato già interessato da indagini archeologiche e da progetti di valorizzazione.
Quando si intraprendono progetti, a lungo termine, di scavo archeologico, restauro e valorizzazione di
un sito è sempre preferibile dare priorità a siti già interessati da ricerche, in modo tale da porsi in
continuità con quanto già fatto. Anche il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo
(MIBACT), nel rilasciare le concessioni, privilegia le situazioni di continuità.
3) Le caratteristiche di sito pluristratificato, campione rappresentativo della quasi totalità degli aspetti
culturali attestati sul territorio. Infatti il sito risulta interessato da testimonianze che partono dal
Neoltico recente (Domus de Janas, industria litica in ossidiana e selce), all’Età del Bronzo (insediamento
nuragico con nuraghe complesso in ottimo stato di conservazione, esteso villaggio con capanne tra le
quali una rotonda dotata di sedile anulare), all’Età del Ferro (rinvenimenti di ceramiche con decorazioni
a rilievo), all’Età Punica (attestazioni di anfore commerciali del IV – III sec. a C., maschere
apotropaiche miniaturistiche in bronzo, monete puniche), all’Età Romana (insediamento abitativo e
necropoli), sino all’Età Altomedievale e Giudicale (attestazione della domo con chiesa di Santa Barbara
de Turre, citata sul Condaghe di Santa Maria di Bonarcado e ampiamente ricordata dalla tradizione
popolare bauladese).
4) Palese monumentalità del sito, con strutture in elevato evidenti e in buono stato di conservazione,
tali da rendere il sito adatto ad una fruizione turistica e ad una comprensione anche da parte del
pubblico ampio dei non specialisti.
5) Facilità di fruizione del sito, da mettere in relazione con la buona viabilità rurale e con la vicinanza
alle principali vie di comunicazione.
A seguire si propone una ipotesi di piano economico per l’avvio di una campagna di scavi, prevista per
l’anno 2017, di circa 40 – 45 giorni di durata, da realizzarsi con una squadra formata da 8 – 10 tra
laureati, studenti, specializzandi e dottorandi in discipline archeologiche dell’Ateneo Sassarese (con
particolare riferimento alla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici, con sede a Oristano), che
risiederanno a Bauladu, ospiti del comune, per tutta la durata delle indagini. Da sottolineare che le cifre
proposte sono indicative, utili solo per una ipotesi di massima sui costi medi di una campagna di scavo
di questo tipo e potranno essere variabili a seconda delle circostanze e delle problematiche specifiche
che si presenteranno. Possiamo affermare che, in generale, i costi potranno variare da un minimo di €
5000,00 ad un massimo di 7000,00 – 8000,00 €. In una prospettiva pluriennale (la concessione è
triennale), pur auspicando una spesa fissa a partire dal primo anno da prevedere nel bilancio del
comune per le indagini nel sito, ci sono da considerare le voci che sono valide solo per la campagna di
avvio, ad es. l’acquisto di attrezzatura, che negli anni successivi sarà meno onerosa, poiché sarà
necessario solo provvedere ad integrazioni da effettuare sul parco attrezzi già acquistato il primo anno.
Acquisto attrezzatura da cantiere
€ 1200,00
Interventi di restauro e consolidamento sulle
eventuali strutture messe in luce dallo scavo
€ 1500,00
Oneri relativi ad operazioni di rilievo e
€ 2500,00
restituzione grafica (per geometra o architetto)
Oneri relativi a rimborso spese per Funzionario
di zona della Soprintendenza Archeologia della
Sardegna
€ 250,00
Oneri relativi a rimborso spese per il
coordinatore delle ricerche in cantiere
€ 250,00
Ospitalità per gli studenti che lavoreranno allo € 1000,00
scavo. Vitto (almeno un pasto garantito al
giorno, presso struttura convenzionata, tramite
catering, o tramite altra modalità a discrezione
del comune) e alloggio (presso struttura
convenzionata, casa in affitto o in altra modalità
a discrezione del comune)
TOTALE
€ 6700,00