luigi bacialli - Archivio Storico

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luigi bacialli - Archivio Storico
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LUIGI BACIALLI
Il 18 febbraio, colpito da una grave crisi cardiaca, circondato dai Suoi figli e dai Suoi allievi, cessava
di vivere LUIGI BACIALLI.
Grave lutto per la ginecologia italiana che perde così una delle figure più eminenti, uno dei più
appassionati cultori, una nobile figura di maestro.
Luigi Bacialli nacque a Bologna il 25 dicembre 1889 e in Bologna compì gli studi universitari,
conseguendo nel 1914 la laurea col massimo dei voti. Ancora studente aveva frequentato con particolare
assiduità gli Istituti di Anatomia Umana e di Fisiologia e negli ultimi tre anni di corso le divisioni
mediche e chirurgiche del grande Ospedale Maggiore.
Subito dopo la laurea, lasciata Bologna, assunse il posto di assistente nella Clinica ostetrica e
ginecologica di Parma, diretta allora da Ersilio Ferroni.
Nella clinica parmense, però, potè rimanere solo pochi mesi: entrata l'Italia in guerra, partì per il fronte
e come ufficiale medico fu sempre presso le truppe in prima linea.
Ferito gravemente, incurante della propria vita, rifiutò di allontanarsi dal suo posto di medicazione per
continuare a prestare la sua opera agli altri feriti, finché, esausto di forze, cadde privo di sensi.
Alla fine del conflitto fu inviato in Francia da dove, congedato, ritornò per riprendere il suo posto di
assistente nella clinica di Firenze dove, nel frattempo, si era trasferito il Ferroni.
Della medaglia d'argento e della croce di guerra di cui fu decorato, Bacialli fu sempre particolarmente
e giustamente orgoglioso.
Ripreso con grande lena il lavoro nella clinica fiorentina, portò a termine una serie tale di ricerche
cliniche e sperimentali da consentirgli di conseguire in pochi anni la libera docenza nella nostra specialità.
Nella stessa clinica fu nominato aiuto nel 1924 e nel 1927 per consiglio del Ferroni accettò la
direzione della Scuola ostetrica di Camerino.
Quali furono le vicissitudini, le ansie, le perplessità del giovane direttore di una Scuola Ostetrica che
in pratica non esisteva, Bacialli, pochi mesi prima, volle illustrare in una memorabile seduta della Società
Medica di Bologna.
Allora però non disse quanto Egli fece per ricostruire dalle radici quella Scuola, che fornì anche di un
corredo di materiale didattico tale da consentire alle giovani allieve che, in numero sempre maggiore,
accorrevano alle sue lezioni, di accostarsi con meno difficoltà ai nuovi studi, non sempre facili per chi
manca di una adeguata preparazione.
E altri progetti avrebbe realizzati, nella speranza di rendere meno penosa la vita di quei tempi, se non
avesse avuto la fortuna di essere chiamato, con voto unanime, dalla Facoltà di Medicina di Torino a
dirigere la Scuola Ostetrica di Novara.
Breve sosta anche quella di Novara: nel 1932 vincitore del concorso, Bacialli passò a dirigere la
Clinica ostetrica e ginecologica di Sassari e dopo soli tre anni, nel 1935 quella di Modena finché nel 1936
fu chiamato a Bologna, nella Sua città, nella grande clinica, voluta e creata da Pasquale Sfameni. Diresse
questa Clinica fino al 1960, epoca del suo collocamento fuori ruolo.
Nel 1956 fu eletto Preside della Facoltà di Medicina e tale carica tenne, per la fiducia dei colleghi, per
nove anni fino al 1965, quando, per raggiunti limiti di età, fu collocato a riposo. Fu nominato, nello stesso
anno per voto unanime della Facoltà, professore emerito.
Una disamina particolareggiata delle cento e più pubblicazioni non sarebbe qui possibile; ricordo
qualche punto più saliente della Sua attività scientifica che, cominciata subito dopo la laurea, ha avuto
una continuità regolare anche nel periodo di maggiore impegno professionale.
Le ricerche sul chimismo gastrico in gravidanza, sulla trasmissione attraverso la placenta del virus
filtrabile tubercolare, quella sull'esistenza della menotossina, rappresentano importanti contributi
confermati da altri ricercatori e con altre ricerche condotte con lo stesso indirizzo.
Gli studi sulla gravidanza cervicale, sulle emiplegie in travaglio di parto, sulle lesioni nervose in
gravidanza, la Sua monografia sulla miomectomia, sono tra i lavori più dimostrativi della versatilità del
Bacialli anche in campo clinico ove lasciano un'impronta che il tempo non potrà cancellare.
Talora, allontanandosi dal laboratorio e dalle ricerche cliniche, Bacialli contribuiva, con le Sue note di
tecnica operativa ginecologica, a dare direttive precise in tema di terapia chirurgica dei tumori benigni e
maligni dell'utero, e in particolare di terapia chirurgica della sterilità femminile; contributi importanti
questi che mettono in evidenza le caratteristiche più fulgide della Sua esperienza.
Molti problemi sociali di ostetricia e ginecologia occuparono la mente del Maestro che in una lunga
serie di articoli di divulgazione e di propaganda, meravigliosi per la nobiltà della forma e densità di
pensiero, imponeva la ricerca di quelle previdenze indispensabili alla difesa e alla protezione delle madri.
Bacialli fu presidente della Società di ostetricia e ginecologia della quale, subito dopo l'ultima guerra,
attese alla riorganizzazione e fu presidente della Società Tosco-Umbro-Emiliana di ostetricia e
ginecologia: le maggiori Società ginecologiche di Francia, Germania, America del Sud lo vollero come
socio corrispondente. Per sette anni fu anche presidente della Società medico-chirurgica di Bologna.
Accademico Benedettino dell'Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna, Bacialli anche in
quella sede, assiduo frequentatore, portò il Suo contributo. Ricerche Sue personali e quelle dei Suoi
allievi furono comunicate sempre con dovizia di documentazione, con chiarezza di esposizione, con
conclusioni sempre prudenti.
Luigi Bacialli fu un Maestro ed un Clinico eminente.
Del Clinico ebbe le qualità più caratteristiche: lo spirito di osservazione, l'accuratezza dell'analisi, la
rapidità della sintesi, le capacità organizzative.
Animatore instancabile, cercò di realizzare nella clinica, accanto ai grandi reparti di ostetricia e
ginecologia, oltre al consultorio generico ostetrico e ginecologico, quello per la diagnosi e la cura della
sterilità, quello per le gravide cardiopatiche, quello per lo studio e la diagnosi della sofferenza fetale e
quello per la diagnosi precoce dei tumori della sfera genitale.
Operatore brillante, Bacialli eseguiva gli interventi con tecnica precisa, evitando sempre traumatismi
inutili, curando sempre ed in modo che poteva sembrare quasi eccessivo, l'emostasi, la peritoneizzazione,
la sutura delle pareti. Negli interventi radicali per le forme tumorali maligne, aveva acquistato una grande
esperienza.
Del resto la sala operatoria era un po' una Sua particolare passione: spesso, quando poteva, si recava
all'estero a visitare le cliniche più rinomate, per assistere ad atti operatori, per studiare i metodi degli altri
chirurghi, per riprendere ed attuare al ritorno quanto Egli pensava vi fosse di meglio.
E fu proprio in uno di questi viaggi di studio a Vienna nel 1951 che fu colpito per la prima volta da un
infarto cardiaco. Superò la crisi gravissima e riprese, senza risparmiarsi, la Sua attività professionale e
didattica, continuando a vivere nella clinica e per la clinica, accanto ai Suoi allievi per i quali fu un vero
padre spirituale.
Quando raggiunti i 70 anni di età fu collocato fuori ruolo, con ineguagliabile dedizione per altri cinque
anni mantenne la presidenza della Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Cercava il Maestro nel lavoro, nello studio assiduo, nella partecipazione attiva alle riunioni
scientifiche, un conforto alle grandi amarezze che gravissimi lutti familiari e più ancora la grave malattia
che aveva colpito l'adorata Consorte, Gli avevano procurate.
Quasi tutte le mattine tornava nella Sua clinica dove sapeva che i Suoi allievi Lo attendevano e certo per
Lui era motivo di soddisfazione comprendere come le Sue parole, i Suoi consigli erano sempre accolti
con devota deferenza.
Possa ancora oggi Egli sentire quanto grande è il dolore dei Suoi allievi per la Sua scomparsa, quanto
grande è il vuoto che Egli ha lasciato in tutti e più ancora in quelli che avevano avuto il bene di averLo
vicino in questi ultimi anni.
PIETRO QUINTO