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il FOGLIETTO dell’Istituto dei Canossiani PUBBL. TRIMESTRALE ANNO 82 - N. 2/3 - Aprile - Settembre 2013 Poste Italiane spa - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Verona Anno 82 — n. 2/3 Aprile - Settembre 2013 Attraverso di voi giovani entra il futuro nel mondo. A voi chiedo anche di essere protagonisti di questo cambiamento. Vi chiedo di essere costruttori del mondo, di mettervi al lavoro per un mondo migliore. Cari giovani, per favore, non “guardate dal balcone” la vita, mettetevi in essa, Gesù non è rimasto nel balcone, si è immerso; non “guardate dal balcone” la vita, immergetevi in essa come ha fatto Gesù. Papa Francesco - Veglia di preghiera con i giovani (Rio de Janeiro, 27 luglio 2013) il FOGLIETTO dell’Istituto dei Canossiani Anno 82 — n. 2/3 Aprile - Settembre 2013 Sommario La Chiesa che Papa Francesco sogna… – Discorso del Santo Padre durante l’incontro con i Vescovipag. 1 Sempre in… gamba, come alla prima edizione! – La “Cicloverde” di Cavarzere è giunta alla 34° edizione »8 30° di presenza canossiana a Riposto - 25° della parrocchia dei Santi Apostoli » 10 Giubilei di Professione religiosa e di ordinazione sacerdotale 2013 » 14 Ragguardevoli traguardi di Padre Giuseppe Baccin – Festeggiato nella parrocchia e nell’oratorio di Lavis Una felice rimpatriata a Ca’ Zen di Asolo – La giornata di fraternità delle Comunità del Nord-Est Grazie, Marina! – In pensione dopo 41 anni di servizio al Patronato di Conselve Un «laboratorio di talenti» – Grest all’Oratorio di Lavis “FantaSì” e la storia infinita – Al Grest 2013 dell’Oratorio di Fasano (BR) Alle sorgenti dell’arcobaleno! – Grest a Conselve Megalì – il segreto della città sospesa – A Favignana, un mese per creare legami di gioia insieme In copertina: momento finale del Grest di Conselve Tre settimane a FantàSì – Oratorio Estivo a S. Maddalena di Canossa – RM Ottavia “Gimme five… ho trovato un senso!” – Grest a Castelli di Monfumo “Everybody: un corpo mi hai preparato!” – Grest all’Oratorio dei SS. Giacomo e Giovanni - Milano In cammino… con la Caritas diocesana di Padova – Aperto il Centro di Ascolto Vicariale “Come se vedesse l’invisibile...” – 18-22 luglio, Esercizi spirituali per i Laici Canossiani a Moccone Primo incontro del coordinamento nazionale ALC – Roma, Don Orione, 25 - 26 maggio 2013 » 9 »13 »16 »17 »18 »19 »21 »22 »23 »24 »25 »27 »28 “O Senhor Jesus nos envia ao mundo todo!” – Nova missão canossiana em Presidente Dutra, Maranhão» 30 Celebrazioni per il 25° del Seminario Canossiano – Il messaggio del p. Vicario Generale Attività estive in parrocchia e in oratorio a Tondo – Parrocchia San Pablo Apostol – Tondo, Manila »32 »33 Special events in the journey of the Philippine Delegation » Nozze nel Signore e nella solidarietà per Sara e Fabrizio – Un modo solidale per celebrare le feste della vita» 37 38 Dalla GMG di Manila un contatto di amicizia e un’adozione a distanza per Tondo 40 » La solidarietà... fa festa! – Cena solidale a favore delle missioni di Brasile e Filippine »41 In memoria di p. Marcello Gianola » Il Gruppo Missionario si incontra – S. Giorgio di Acilia - Roma, 7 giugno 2013 “Vi volete bene?” – Ricordo di M. Renata Colombo »42 43 »44 AVVISO AL LETTORE L’ente morale Congregazione dei Figli della Carità – Canossiani la informa che i suoi dati (indirizzo) fanno parte dell’archivio elettronico del nostro Istituto allo scopo di poterle spedire il nostro periodico. Nel rispetto di quanto stabilito dalla legge n. 675/1996 sulla tutela dei dati personali (privacy) la informiamo che i suoi dati (indirizzo) saranno utilizzati solo per l’invio del bollettino e non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi. Per essi lei potrà richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti, integrazione o cancellazione, scrivendo all’attenzione del Direttore Responsabile de “Il Foglietto”: P. Antonio Papa Via Santa Giuseppina Bakhita, 1 – 37142 - Poiano - VERONA Direttore resp.: Padre Antonio Papa Con approvazione ecclesiastica Registrato al Tribunale di Venezia n. 333 – 22-05-1962 In redazione: Francesca Mauli Stampa: Stimmgraf – Verona Tel. 045 8731282 N. 2/3 - 2013 il FOGLIETTO 1 La Chiesa che Papa Francesco sogna… C ari fratelli, com’è buono e bello trovarmi qui con voi, Vescovi del Brasile! (…) Siamo riuniti un po’ in disparte (…) per rimanere da soli e poter parlare da cuore a cuore, come Pastori ai quali Dio ha affidato il suo Gregge. Nelle strade di Rio, giovani di tutto il mondo e tante altre moltitudini ci aspettano, bisognosi di essere raggiunti dello sguardo misericordioso di Cristo Buon Pastore, che siamo chiamati a rendere presente. Godiamo, quindi, di questo momento di riposo, di condivisione, di vera fraternità. Cominciando dalla Presidenza della Conferenza Episcopale e dall’Arcivescovo di Rio de Janeiro, voglio abbracciare tutti e ciascuno, specialmente i Vescovi emeriti. Più che un discorso formale, voglio condividere con voi alcune riflessioni. La prima mi è venuta in mente quando ho visitato il santuario di Aparecida. Lì, ai piedi della statua dell’Immacolata Concezione, ho pregato per voi, per le vostre Chiese, per i vostri presbiteri, religiosi e religiose, per i vostri seminaristi, per i laici e le loro famiglie e, in modo particolare, per i giovani e per gli anziani, entrambi sono la speranza di un popolo; i giovani, perché portano la forza, l’illusione, la speranza del futuro; gli anziani, perché sono la memoria, la saggezza di un popolo1. 1 Il Documento di Aparecida sottolinea come i bambini, i giovani e gli anziani costruiscono il futuro dei popoli (cfr n. 447). GMG 2013 Discorso del Santo Padre durante l’incontro con i Vescovi del Brasile - Rio de Janeiro – Episcopio, 27 luglio 2013 2 il FOGLIETTO 1. Aparecida: chiave di lettura per la missione della Chiesa In Aparecida, Dio ha offerto al Brasile la sua propria Madre. Ma, in Aparecida, Dio ha dato anche una lezione su Se stesso, circa il suo modo di essere e di agire. Una lezione sull’umiltà che appartiene a Dio come tratto essenziale, è nel DNA di Dio. C’è qualcosa di perenne da imparare su Dio e sulla Chiesa in Aparecida; un insegnamento che né la Chiesa in Brasile, né il Brasile stesso devono dimenticare. All’inizio dell’evento di Aparecida c’è la ricerca dei poveri pescatori. Tanta fame e poche risorse. La gente ha sempre bisogno di pane. Gli uomini partono sempre dei loro bisogni, anche oggi. Hanno una barca fragile, inadatta; hanno reti scadenti, forse anche danneggiate, insufficienti. Prima c’è la fatica, forse la stanchezza, per la pesca, e tuttavia il risultato è scarso: un fallimento, un insuccesso. Nonostante gli sforzi, le reti sono vuote. Poi, quando vuole Dio, Egli stesso subentra nel suo Mistero. Le acque sono profonde e tuttavia nascondono sempre la possibilità di Dio; N. 2/3 - 2013 e Lui è arrivato di sorpresa, forse quando non era più atteso. La pazienza di coloro che lo attendono è sempre messa alla prova. E Dio è arrivato in modo nuovo, perché può sempre reinventarsi: un’immagine di fragile argilla, oscurata dalle acque del fiume, anche invecchiata dal tempo. Dio entra sempre nelle vesti della pochezza. Ecco allora l’immagine dell’Immacolata Concezione. Prima il corpo, poi la testa, poi il ricongiungimento di corpo e testa: unità. Quello che era spezzato riprende l’unità. Il Brasile coloniale era diviso dal muro vergognoso della schiavitù. La Madonna Aparecida si presenta con il volto negro, prima divisa, poi unita nelle mani dei pescatori. C’è un insegnamento perenne che Dio vuole offrire. La sua bellezza riflessa nella Madre, concepita senza peccato originale, emerge dall’oscurità del fiume. In Aparecida, sin dall’inizio, Dio dona un messaggio di ricomposizione di ciò che è fratturato, di compattazione di ciò che è diviso. Muri, abissi, distanze presenti an- GMG 2013 Visita apostolica del Papa in Brasile per la GMG 2013 T anti i discorsi e gli interventi, soprattutto molti i segni eloquenti e rinnovatori, offerti dal Papa Francesco durante la sua visita in Brasile in occasione della GMG. Offerti con quella semplicità e immediatezza evangelica che si stanno rivelando come suo carisma personale, suo stile pastorale. Ogni Papa, nell’offrire alla Chiesa il suo ministero di unità e di guida, offre anche il suo dono personale, il suo modo di vivere e di incarnare la fede, il servizio, la presidenza nella carità. Abbiamo scelto di pubblicare parte del suo discorso, meglio della sua conversazione, con i Vescovi del Brasile. Rilegge in profondità il messaggio dell’apparizione della Vergine in Aparecida. Rivela di conoscere a fondo non solo il testo del documento di Aparecida (al quale aveva lavorato in prima persona da cardinale), ma anche la realtà del Brasile e della Chiesa brasiliana, le sue povertà e le sfide che la attendono. Ma rivela anche il volto di Chiesa che Papa Francesco sogna e propone alla Chiesa universale: una Chiesa madre, che agli incroci dell’umanità, incontra Dio e incontra le attese dell’uomo. Una Chiesa in permanente conversione spirituale e pastorale; una Chiesa attenta soprattutto alle periferie, come lo è l’Amazzonia per il Brasile. che oggi sono destinati a scomparire. La Chiesa non può trascurare questa lezione: essere strumento di riconciliazione. I pescatori non disprezzano il mistero incontrato nel fiume, anche se è un mistero che appare incompleto. Non buttano via i pezzi del mistero. Attendono la pienezza. E questa non tarda ad arrivare. C’è qualcosa di saggio che dobbiamo imparare. Ci sono pezzi di un mistero, come tessere di un mosaico, che incontriamo e vediamo. Noi vogliamo vedere troppo in fretta il tutto e Dio invece si fa vedere pian piano. Anche la Chiesa deve imparare questa attesa. Poi, i pescatori portano a casa il mistero. La gente semplice ha sempre spazio per far albergare il mistero. Forse abbiamo ridotto il nostro parlare del mistero ad una spiegazione razionale; nella gente, invece, il mistero entra dal cuore. Nella casa dei poveri Dio trova sempre posto. I pescatori “agasalham”: rivestono il mistero della Vergine pescata, come se lei avesse freddo e avesse bisogno di essere riscaldata. Dio chiede di essere messo al riparo nella parte più calda di noi stessi: il cuore. Poi è Dio a sprigionare il calore di cui abbiamo bisogno, ma prima entra con l’astuzia di colui che mendica. I pescatori coprono quel mistero della Vergine con il manto povero della loro fede. Chiamano i vicini per vedere la bellezza trovata; si riuniscono intorno ad essa; raccontano le loro pene in sua presenza e le affidano le loro cause. Consentono così che le intenzioni di Dio si possano attuare: una grazia, poi l’altra; una grazia che apre ad un’altra; una grazia che prepara un’altra. Dio va gradualmente dispiegando l’umiltà misteriosa della sua forza. C’è da imparare tanto da questo atteggiamento dei pescatori. Una Chiesa che fa spazio al mistero di Dio; una Chiesa che alberga in se stessa tale mistero, in modo che esso possa incantare la gente, attirar- il FOGLIETTO la. Solo la bellezza di Dio può attrarre. La via di Dio è l’incanto, il fascino. Dio si fa portare a casa. Egli risveglia nell’uomo il desiderio di custodirlo nella propria vita, nella propria casa, nel proprio cuore. Egli risveglia in noi il desiderio di chiamare i vicini per far conoscere la sua bellezza. La missione nasce proprio da questo fascino divino, da questo stupore dell’incontro. Parliamo di missione, di Chiesa missionaria. Penso ai pescatori che chiamano i loro vicini per vedere il mistero della Vergine. Senza la semplicità del loro atteggiamento, la nostra missione è destinata al fallimento. La Chiesa ha sempre l’urgente bisogno di non disimparare la lezione di Aparecida, non la può dimenticare. Le reti della Chiesa sono fragili, forse rammendate; la barca della Chiesa non ha la potenza dei grandi transatlantici che varcano gli oceani. E tuttavia Dio vuole manifestarsi proprio attraverso i nostri mezzi, mezzi poveri, perché è sempre Lui che agisce. Cari Fratelli, il risultato del lavoro pastorale non si appoggia sulla ricchezza delle risorse, ma sulla creatività dell’amore. Servono certamente la tenacia, la fatica, il lavoro, la programmazione, l’organizzazione, ma prima di tutto bisogna sapere che la forza della Chiesa non abita in se stessa, bensì si nasconde nelle acque profonde di Dio, nelle quali essa è chiamata a gettare le reti. 3 GMG 2013 N. 2/3 - 2013 4 il FOGLIETTO GMG 2013 Un’altra lezione che la Chiesa deve ricordare sempre è che non può allontanarsi dalla semplicità, altrimenti disimpara il linguaggio del Mistero e non solo resta fuori dalla porta del Mistero, ma non riesce neppure ad entrare in coloro che dalla Chiesa pretendono quello che non possono darsi da sé, cioè Dio stesso. A volte, perdiamo coloro che non ci capiscono perché abbiamo disimparato la semplicità, importando dal di fuori anche una razionalità aliena alla nostra gente. Senza la grammatica della semplicità, la Chiesa si priva delle condizioni che rendono possibile “pescare” Dio nelle acque profonde del suo Mistero. Un ultimo ricordo: Aparecida è comparsa in un luogo di incrocio. La strada che univa Rio, la capitale, con San Paolo, la provincia intraprendente che stava nascendo, e Minas Gerais, le miniere molto ambite dalle Corti europee: un crocevia del Brasile Coloniale. Dio appare negli incroci. La Chiesa in Brasile non può dimenticare tale vocazione inscritta in sé fin dal suo primo respiro: essere capace di sistole e diastole, di raccogliere e diffondere. 2. L’apprezzamento per il percorso della Chiesa in Brasile. I Vescovi di Roma hanno avuto sempre il Brasile e la sua Chiesa nel loro cuore. Un meraviglioso percorso è stato compiuto. Dalle 12 diocesi durante il Concilio Vaticano I alle attuali 275 circoscrizioni. Non si è avviata l’espansione di un apparato o di un’impresa, ma piuttosto il dinamismo dei “cinque pani e due pesci” evangelici, che, messi a contatto con la bontà del Padre, in mani callose sono diventati fecondi. (… il Papa ripercorre come gli ultimi Pontefici hanno accompagnato il cammino N. 2/3 - 2013 della Chiesa brasiliana, ma anche il lavoro senza risparmio di molti pastori) Oggi siamo in un momento nuovo. Come si è bene espresso il Documento di Aparecida: non è un’epoca di cambiamento, ma è un cambiamento d’epoca. Allora, oggi è sempre urgente domandarci: che cosa chiede Dio a noi? A questa domanda vorrei tentare di offrire qualche linea di risposta. 3. L’icona di Emmaus come chiave di lettura del presente e del futuro. Anzitutto non bisogna cedere alla paura di cui parlava il beato John Henry Newman: «Il mondo cristiano sta gradualmente diventando sterile, e si esaurisce come una terra sfruttata a fondo che diviene sabbia»2. Non bisogna cedere al disincanto, allo scoraggiamento, alle lamentele. Abbiamo lavorato molto e, a volte, ci sembra di essere degli sconfitti, come chi deve fare il bilancio di una stagione ormai persa, guardando a coloro che ci lasciano o non ci ritengono più credibili, rilevanti. Rileggiamo in questa luce, ancora una volta, l’episodio di Emmaus (cfr Lc 24, 13-15). I due discepoli scappano da Gerusalemme. Si allontano dalla “nudità” di Dio. Sono scandalizzati dal fallimento del Messia nel quale avevano sperato e che ora appare irrimediabilmente sconfitto, 2 Letter of 26 January 1833, in: The Letters and Diaries of John Henry Newman, vol. III, Oxford 1979, p. 204. umiliato, anche dopo il terzo giorno (vv. 17-21). Il mistero difficile della gente che lascia la Chiesa; di persone che, dopo essersi lasciate illudere da altre proposte, ritengono che ormai la Chiesa - la loro Gerusalemme - non possa offrire più qualcosa di significativo e importante. E allora vanno per la strada da soli, con la loro delusione. Forse la Chiesa è apparsa troppo debole, forse troppo lontana dai loro bisogni, forse troppo povera per rispondere alle loro inquietudini, forse troppo fredda nei loro confronti, forse troppo autoreferenziale, forse prigioniera dei propri rigidi linguaggi, forse il mondo sembra aver reso la Chiesa un relitto del passato, insufficiente per le nuove domande; forse la Chiesa aveva risposte per l’infanzia dell’uomo ma non per la sua età adulta3. Il fatto è che oggi ci sono molti che sono come i due discepoli di Emmaus; non solo coloro che cercano risposte nei nuovi e diffusi gruppi religiosi, ma anche coloro che sembrano ormai senza Dio sia nella teoria che nella pratica. Di fronte a questa situazione che cosa fare? Serve una Chiesa che non abbia paura di uscire nella loro notte. Serve una Chiesa capace di intercettare la loro strada. Serve una Chiesa in grado di inserirsi nella loro conversazione. Serve una Chiesa che sappia dialogare con quei discepoli, i quali, scappando da Gerusalemme, vagano senza meta, da soli, con il proprio disincanto, con la delusione di un Cristianesimo ritenuto ormai terreno sterile, infecondo, incapace di generare senso. La globalizzazione implacabile, l’urbanizzazione spesso selvaggia, hanno promesso molto. Tanti sono innamorati dalla potenzialità della globalizzazione e in essa c’è qualcosa di veramente positivo. Ma a tanti sfugge il lato oscuro: lo smarrimen- il FOGLIETTO to del senso della vita, la disintegrazione personale, la perdita dell’esperienza di appartenenza a un qualsivoglia “nido”, la violenza sottile ma implacabile, la rottura interiore e la frattura nelle famiglie, la solitudine e l’abbandono, le divisioni e l’incapacità di amare, di perdonare, di comprendere, il veleno interiore che rende la vita un inferno, il bisogno della tenerezza perché ci si sente così inadeguati e infelici, i tentativi falliti di trovare risposte nella droga, nell’alcool, nel sesso diventati ulteriori prigioni. E tanti hanno cercato scorciatoie, perché appare troppo alta la “misura” della Grande Chiesa. Molti hanno pensato: l’idea di uomo è troppo grande per me, l’ideale di vita che propone è fuori delle mie possibilità, la meta a cui tendere è irraggiungibile, lontana della mia portata. Tuttavia – hanno continuato – non posso vivere senza avere almeno qualcosa, sia pure una caricatura, di quello che è troppo alto per me, di quello che non mi posso permettere. Con la delusione nel cuore, sono andati alla ricerca di qualcuno che illuda ancora una volta. Il grande senso di abbandono e di solitudine, di non appartenenza neanche a se stessi che spesso emerge da questa situazione, è troppo doloroso per essere messo a tacere. C’è bisogno di uno sfogo e allora resta la via del lamento: come mai siamo arrivati a questo punto? Ma anche il lamento diventa a sua volta come un boomerang che torna indietro e finisce per aumentare l’infelicità. Poca gente è ancora capace di ascoltare il dolore; bisogna almeno anestetizzarlo. Oggi, serve una Chiesa in grado di far compagnia, di andare al di là del semplice ascolto; una Chiesa che accompagna il cammino mettendosi in cammino con la gente; una Chiesa capace di decifrare la 3 Nel Documento di Aparecida vengono presentate sinteticamente le ragioni di fondo di questo fenomeno (cfr n. 225). 5 GMG 2013 N. 2/3 - 2013 GMG 2013 6 il FOGLIETTO notte contenuta nella fuga di tanti fratelli e sorelle da Gerusalemme; una Chiesa che si renda conto di come le ragioni per le quali c’è chi si allontana contengono già in se stesse anche le ragioni per un possibile ritorno, ma è necessario saper leggere il tutto con coraggio. Vorrei che ci domandassimo tutti, oggi: siamo ancora una Chiesa capace di riscaldare il cuore? Una Chiesa capace di ricondurre a Gerusalemme? Di riaccompagnare a casa? In Gerusalemme abitano le nostre sorgenti: Scrittura, Catechesi, Sacramenti, Comunità, amicizia del Signore, Maria e gli Apostoli... Siamo ancora in grado di raccontare queste fonti così da risvegliare l’incanto per la loro bellezza? Tanti se ne sono andati poiché è stato loro promesso qualcosa di più alto, qualcosa di più forte, qualcosa di più veloce. Ma c’è qualcosa di più alto dell’amore rivelato a Gerusalemme? Nulla è più alto dell’abbassamento della Croce, poiché lì si raggiunge veramente l’altezza dell’amore! Siamo ancora in grado di mostrare questa verità a coloro che pensano che la vera altezza della vita sia altrove? Si conosce qualcosa di più forte della potenza nascosta nella fragilità dell’amore, del bene, della verità, della bellezza? La ricerca di ciò che è sempre più veloce attira l’uomo d’oggi: Internet veloce, auto veloci, aerei veloci, rapporti veloci... E tuttavia si avverte una disperata necessità di calma, vorrei dire di lentezza. La Chiesa, sa ancora essere lenta: nel tempo, per ascoltare, nella pazienza, per ricucire e ricomporre? O anche la Chiesa è ormai travolta della frenesia dell’efficienza? Recuperiamo, cari Fratelli, la calma di saper accordare il passo con le possibilità dei pellegrini, con i loro ritmi di cammino, N. 2/3 - 2013 la capacità di essere sempre vicini per consentire loro di aprire un varco nel disincanto che c’è nei cuori, così da potervi entrare. Essi vogliono dimenticare Gerusalemme nella quale abitano le loro sorgenti, ma allora finiranno per sentire sete. Serve una Chiesa capace ancora di accompagnare il ritorno a Gerusalemme! Una Chiesa che sia in grado di far riscoprire le cose gloriose e gioiose che si dicono di Gerusalemme, di far capire che essa è mia Madre, nostra Madre e non siano orfani! In essa siamo nati. Dov’è la nostra Gerusalemme, dove siamo nati? Nel Battesimo, nel primo incontro di amore, nella chiamata, nella vocazione!4 Serve una Chiesa capace ancora di ridare cittadinanza a tanti dei suoi figli che camminano come in un esodo. 4. Le sfide della Chiesa in Brasile. Alla luce di quanto ho detto, vorrei sottolineare alcune sfide dell’amata Chiesa che è in Brasile. (…) La priorità della formazione: …è importante promuovere e curare una formazione qualificata che crei persone capaci di scendere nella notte senza essere invase dal buio e perdersi; di ascoltare l’illusione di tanti, senza lasciarsi sedurre; di accogliere le delusioni, senza disperarsi e precipitare nell’amarezza; di toccare la disintegrazione altrui, senza lasciarsi sciogliere e scomporsi nella propria identità. Serve una solidità umana, culturale, affettiva, spirituale, dottrinale5. Cari Fratelli nell’Episcopato, bisogna avere il coraggio di una revisione profonda delle strutture di formazione e di preparazione del clero e del laicato della Chiesa che è in Brasile. (…) Collegialità e solidarietà della Conferenza Episcopale. Alla Chiesa in Brasile non basta un leader nazionale, serve una rete 4 Cfr anche i quattro punti indicati da Aparecida (n. 226). 5 Nel Documento di Aparecida grande attenzione è riservata alla formazione del Clero, come pure dei laici (cfr nn. 316325; 212). di “testimonianze” regionali, che, parlando lo stesso linguaggio, assicurino dappertutto non l’unanimità, ma la vera unità nella ricchezza della diversità. La comunione è una tela da tessere con pazienza e perseveranza che va gradualmente “avvicinando i punti” per consentire una copertura sempre più estesa e densa. Una coperta con pochi fili di lana non riscalda. È importante ricordare Aparecida, il metodo di raccogliere la diversità. (…) bisogna far crescere la collegialità e la solidarietà, sarà una vera ricchezza per tutti6. Stato permanente di missione e conversione pastorale. Aparecida ha parlato di stato permanente di missione7 e della necessità di una conversione pastorale8. (…) Sulla missione è da ricordare che l’urgenza deriva dalla sua motivazione interna, si tratta cioè di trasmettere un’eredità, e sul metodo è decisivo ricordare che un’eredità. È come il testimone, il bastone, nella corsa a staffetta: non si butta per aria e chi riesce a prenderlo, bene, e chi non ci riesce rimane senza. Per trasmettere l’eredità bisogna consegnarla personalmente, toccare colui al quale si vuole donare, trasmettere, tale eredità. Sulla conversione pastorale vorrei ricordare che “pastorale” non è altra cosa che l’esercizio della maternità della Chiesa. Essa genera, allatta, fa crescere, corregge, alimenta, conduce per mano ... Serve, allora, una Chiesa capace di riscoprire le viscere materne della misericordia. Senza la misericordia c’è poco da fare oggi per inserirsi in un mondo di “feriti”, che hanno bisogno di comprensione, di perdono, di amore. (…) Il compito della Chiesa nella società. Nell’ambito della società c’è una sola cosa che la Chiesa chiede con particolare chiarezza: la libertà di annunciare il Vangelo il FOGLIETTO 7 in modo integrale, anche quando si pone in contrasto con il mondo, anche quando va controcorrente, difendendo il tesoro di cui è solo custode, e i valori dei quali non dispone, ma che ha ricevuto e ai quali deve essere fedele. (…) Educazione, salute, pace sociale sono le urgenze brasiliane. La Chiesa ha una parola da dire sui questi temi, perché per rispondere adeguatamente a tali sfide non sono sufficienti soluzioni meramente tecniche, ma bisogna avere una sottostante visione dell’uomo, della sua libertà, del suo valore, della sua apertura al trascendente. L’Amazzonia come cartina di tornasole, banco di prova per la Chiesa e la società brasiliane. (…) La Chiesa è in Amazzonia non come chi ha le valigie in mano per partire dopo aver sfruttato tutto ciò che ha potuto. La Chiesa è presente in Amazzonia sin dall’inizio con missionari, congregazioni religiose, e tuttora è presente e determinante per il futuro dell’area. (…) Cari Confratelli, ho cercato di offrivi in modo fraterno delle riflessioni e delle linee di lavoro in una Chiesa come quella in Brasile che è un grande mosaico di tessere, di immagini, di forme, di problemi, di sfide, ma che proprio per questo è una enorme ricchezza. La Chiesa non è mai uniformità, ma diversità che si armonizzano nell’unità e questo vale in ogni realtà ecclesiale. La Vergine Immacolata di Aparecida sia la stella che illumina il vostro impegno e il vostro cammino per portare, come Lei ha fatto, il Cristo ad ogni uomo e ad ogni donna del vostro immenso Paese. Sarà Lui, come ha fatto con i due discepoli smarriti e delusi di Emmaus, a scaldare il cuore e donare nuova e sicura speranza. 6 Anche su questo il Documento di Aparecida offre linee di cammino importanti (cfr nn. 181-183; 189). 7 Cfr n. 216. 8 Cfr nn. 365-372. GMG 2013 N. 2/3 - 2013 8 il FOGLIETTO N. 2/3 - 2013 Sempre in… gamba, come alla prima edizione! La “Cicloverde” di Cavarzere è giunta alla 34° edizione ITALIA A vere 34 primavere e dimostrare sempre la freschezza della prima edizione! Non è un traguardo da poco per una manifestazione; ma quando protagonista è la Cicloverde, si spiega tutto. Erano davvero tanti, circa 700, i partecipanti che, domenica 5 maggio scorso, hanno pedalato insieme attraversando la campagna cavarzerana. Sarà stata la voglia di uscire ad un primo pallido sole dopo una primavera piovosa, ma anche la voglia di stare insieme... Certamente il colpo d’occhio era unico: una briosa fiumana di ragazzi, giovani, anziani, intere famiglie, che ha raggiunto i lembi estremi del Comune di Cavarzere in bicicletta, sfidando le nuvole e il vento. La giornata è iniziata con la celebrazione eucaristica nel Patronato San Pio X. “È sempre un’esperienza toccante pregare insieme a voi prima della Cicloverde”, ha affermato padre Pietro Bettelli. Significa che nella vita si deve sempre partire, o ripartire, e insieme, verso una meta. Durante la Messa sono stati ricordati padre Marcello Gianola e padre Riccardo D’Avanzo che della bici aveva fatto – letteralmente! – il suo cavallo di battaglia. Alle 9 in punto la Cicloverde ha preso il via, per concludersi felicemente nella piazza del Municipio intorno a mezzogiorno. Numerosi i gruppi che hanno partecipato: da quello dei chierichetti a quelli dei bar. Non sono mancare le biciclette folcloristiche e i partecipanti da altri Comuni. Una festa che porta la firma del Patronato e che indossa sempre di più i colori dell’Africa. Sì, perché la Cicloverde è anche occasione di solidarietà: parte del ricavato viene donato alla missione canossiana di Nairobi, dove opera padre Tadeo Timada che è stato a Cavarzere prima di partire anche lui – non in bicicletta! – per quella missione. Il segreto della freschezza sta nella semplicità della proposta, ma anche nella dedizione dei numerosi volontari che, ogni anno, curano l’evento e tutta l’organizzazione perché si possa svolgere nel massimo della serenità e della sicurezza. Arrivederci alla 35° edizione! Filippo Greggio N. 2/3 - 2013 il FOGLIETTO 9 Ragguardevoli traguardi di Padre Giuseppe Baccin N ella parrocchia di S. Udalrico di Lavis festa grande il 21 aprile scorso per i numeri 50 e 30, dalla mattina alla sera, dalla chiesa parrocchiale all’oratorio. 50 sono gli anni di sacerdozio del nostro benamato padre canossiano Giuseppe Baccin e 30 sono gli anni della sua presenza a Lavis. Una vita piena ed umile, che p. Giuseppe ha trascorso all’insegna del carisma canossiano: “amare il prossimo come il Crocifisso ama ognuno di noi”. Molti sono i ricordi che passano nella mente delle persone quando si parla di lui, naturalmente distinti per fascia d’età: perché in questi 30 anni ha incontrato e conosciuto davvero tutti. I “diversamente giovani” se lo ricordano per i campeggi, le attività in oratorio, le passeggiate e le gite in montagna; i giovani se lo ricordano dietro la cattedra della scuola elemen- tare, dove per molti anni ha insegnato religione, tra cornicette, poesie, disegni e l’intramontabile “LAUDATO SII”. Come non dimenticare i suoi Gr. Est., all’oratorio delle Madri Canossiane, dove quatto quatto ti si avvicinava e ti sussurrava: “Non è che puoi cambiare squadra? Perché la squadra dei viola avrebbe bisogno di un ragazzo bello e forte come te!”. Altri lo ricordano come responsabile, attento e paziente dei chierichetti di qualche anno fa. Infine, è conosciuto anche tra i bambini e gli adolescenti, che segue ed educa, soprattutto quando fa assistenza nella sala giochi dell’oratorio: se serve, la sgridata è pronta, ma subito la consolazione arriva con una carezza e l’esclamazione “anima bella!”. La proposta del Consiglio pastorale di festeggiare padre Giuseppe è stata subito accolta dal Consiglio direttivo dell’Ora- ITALIA Festeggiato nella parrocchia e nell’oratorio di Lavis 10 il FOGLIETTO torio, e molte persone, insieme a fratel Stefano, si sono date da fare per rendere indimenticabile questa giornata; le oltre 200 persone presenti nel pomeriggio possono confermarne il pieno successo! La giornata è iniziata con la S. Messa delle ore 10.00, animata dal Piccolo Coro e dal Coro Giovani, alla quale hanno partecipato anche p. Umberto e p. Guido, altri due benemeriti e noti Padri canossiani passati all’oratorio di Lavis, che come p. Giuseppe festeggiavano il 50° di sacerdozio. Nel pomeriggio la giornata è proseguita nel salone dell’oratorio con diverse attività che hanno animato la festa. Tanti e godibili i canti proposti dai cori, che nominiamo per non far torto a nessuno: il Piccolo coro, il Coro Giovani, il Coro S. Cecilia e un piccolo Coretto dei Chierichetti diretto da p. Stefano. Un grande grazie va anche ad Eletta, che con pazienza e fantasia ha elaborato una presentazione di fotografie con un com- N. 2/3 - 2013 mento in rima, che ha davvero esilarato tutti! Mario, Alessandro e Giacomo si sono cimentati a cantare alcune canzoni di Cochi e Renato. Mario e Alessandro, hanno portato in scena uno sketch dei comici Ale e Franz, dal titolo “La panchina”, con l’accompagnamento musicale di Francesco e la sua fisarmonica. E per concludere in gloria, tutti nel cortile dell’oratorio per una buona ed abbondante merenda! Tante sono le cose che bisognerebbe raccontare, ma non c’è spazio per tutte. L’unica cosa che c’è da dire è un grande GRAZIE a padre Giuseppe per il servizio che ha saputo compiere in questi 50 anni di sacerdozio, 30 dei quali spesi per la nostra comunità di Lavis. E come ha augurato il parroco don Vittorio nel suo saluto alla Messa, “arrivederci alla festa per i 100 anni di sacerdozio!” Ancora auguri, p. Giuseppe! L’Oratorio di Lavis 30° di presenza canossiana a Riposto 25° della parrocchia dei Santi Apostoli Anniversari celebrati il 13 maggio durante la festa patronale ITALIA A settembre di quest’anno, saranno 30 anni che i Padri Canossiani sono nella città di Riposto. Adagiata sulle ultime pendici dell’Etna prospicienti il mare, questa cittadina ha varie parrocchie. In quella di S. Giuseppe arrivavano i Canossiani, trent’anni or sono, a sostituire i Giuseppini del Murialdo. Lasciata sei anni fa al clero diocesano la parrocchia di S. Giuseppe, i Canossiani sono rimasti ai SS. Apostoli, parrocchia nata con loro in un quartiere periferico e popola- N. 2/3 - 2013 il FOGLIETTO 11 F orse sono il testimone più indicato (non per merito, ma, di fatto, per la presenza più prolungata a Riposto, dal 1983 al 2007) per dire la consistenza ed è questo che vale nel ricordare - che la vita parrocchiale è stata in Quartirello. Si dovrebbe doverosamente tornare più indietro, prima del 1988, quando il parroco responsabile di questa zona, don Giovanni Paturso, pensò di dover essere presente per le persone che vivevano lì. Non solo le più antiche, ma soprattutto quelle persone che dall’altrettanto povero e malsano quartiere Pagliaro furono… buttate lì, dentro le isolate case popolari. Difatti la struttura, inaugurata nel dicembre del 2000, risulta essere costruzione sociale a supporto delle case popolari. Solo così, per questa riconosciuta necessità, fu possibile avere il necessario finanziamento regionale. Ma parrocchia significa persone che la abitano, dirette da chi riceve e prende questa responsabilità. Quindi, a tutti, nella loro particolarità, la riconoscenza dovuta! A partire da padre Paturso per la sua ostinazione (in questo caso è stata una virtù!) pastorale; dalla non indifferente accettazione dell’ormai settantenne padre Ferdinando Finotto: con la sua 500 riprese a guidare (dopo quasi venticinque anni di sosta) per potersi spostare autonomamente da san Giuseppe dove viveva la comunità dei Padri Canossia- ni e raggiungere la parrocchia; con la sua decisa volontà di censire tutte le persone allora residenti, cosa che riuscì a fare. Per capire questa sua preziosa fatica, pensiamo solo al dover salire e scendere, alla sua età, le scale degli alti condomini delle case popolari; pensiamo anche al suo dover riprendere, conoscendo la sua mite indole, il contatto coi ragazzi poco disciplinati e poco miti di Quartirello. Si avvalse anche delle persone di San Giuseppe e di noi suoi attenti Confratelli. Quando dopo un certo tempo, in cui gli era succeduto padre Adriano Miotto, ritornò per festeggiare anche qui il suo 50° di sacerdozio, fu contentissimo tanto da dire che quello, nel complesso, fu il periodo più bello della sua vita sacerdotale. Padre Adriano, molto più presente nella sua meticolosità, forma un clima comunitario non indifferente. La consistenza, più radicata nel proseguo avvenuto, si può notare anche oggi. Dopo il periodo di attività in oratorio e poi in parrocchia, di padre Santo Cammisuli, facendo memoria anche dei collaboratori come p. Lucio Perretta, della figura austera e quasi burbera di p. Roberto Vettorel, non si può che ringraziare padre Celestino Mori per la sua disponibilità, per il suo zelo, per la sua capacità di mantenere e coltivare un ‘discorso’ principalmente interiore! Salute e serenità a lui e a padre Pietro! Sentitemi tutti, presente! p. Lorenzo ITALIA re in espansione, dal 2000 dotata di un bel complesso parrocchiale e soprattutto di spazi per l’oratorio. Dedicata ai SS. Apostoli, forse per la difficoltà di trovare una data che li ricordi tutti insieme, o forse per la radicata devozione alla Vergine di Fatima, la parrocchia continua a celebrare la sua festa patronale il 13 maggio, avendo ricordato quest’anno il 25° della sua istituzione. Lasciamo a P. Lorenzo, che vi fu parroco, fare memoria di questa storia e del bene che si è realizzato, con riconoscenza al Signore e a tutte le persone che nella loro responsabilità sono state presenti. 12 il FOGLIETTO Preghiera ITALIA S ignore, nel 25° Anniversario dell’istituzione della Parrocchia Santi Apostoli, ti ringraziamo per i doni che ci hai fatto per mezzo di essa: in questa comunità abbiamo ricevuto tante volte l’Eucaristia, la Parola, il dono dello Spirito e il perdono dei peccati! Qui siamo stati educati nella vita di fede; qui proviamo a maturare la capacità di amare; qui siamo aiutati a vivere la nostra vocazione. Dona, o Signore, alla nostra parrocchia la grazia di rinnovarsi per svolgere, anche oggi, la sua missione nella fedeltà a Te e all’Uomo. Oh Maria, Tu che hai reso santa questa terra con lo splendore della tua gloria e santità prega per questa comunità parrocchiale da te scelta e da te tanto amata, affinché diventi quella piccola culla dove Gesù possa nascere e crescere in ciascuno di noi tuoi figli; sì, proprio qui tra noi, Gesù possa trovare cuori accoglienti, sinceri, vogliosi di conoscerlo e imitarlo; cuori capaci di amarlo e riscaldarlo dal tanto “freddo” e dall’indifferenza che lo circonda. Guidaci, o Madre, ad essere assidui all’ascolto della Parola, perseveranti nella preghiera, uniti nell’Assemblea Eucaristica, ferventi nella comunione e nella carità verso il prossimo, gioiosi testimoni di Cristo nel mondo e coraggiosi annunciatori dei valori del Vangelo. N. 2/3 - 2013 N. 2/3 - 2013 il FOGLIETTO 13 Una felice rimpatriata a Ca’ Zen di Asolo La giornata di fraternità delle Comunità del Nord-Est o scorso giovedì 16 maggio, i Padri delle Comunità del Nord Est si sono incontrati per il loro ultimo giorno di ritiro annuale e per una giornata di fraternità . Hanno celebrato l’anniversario di 50 anni di vita sacerdotale di P. Giuseppe Baccin e di P. Umberto Lissandrin. Si sono incontrati in un luogo che è memoria storica per il nostro caro Istituto: la villa Ca’ Zen ad Asolo (TV). Questa casa è stata sede dello studentato maggiore negli anni 1959 – ’72. P. Umberto ha chiesto gentilmente alla proprietaria di poter celebrare la Santa Messa nella Chiesetta a cui si accede dall’esterno. I Padri hanno poi potuto visitare i luoghi della loro formazione nella ormai lontana giovinezza. I volti si sono riempiti di entusiasmo e di gioia, ricordando episodi e fatti di quegli anni. La celebrazione eucaristica è stata presieduta da p. Venanzio Menegol che all’inizio ha ricordato anche i nostri padri defunti P. Alberto Casotto, P. Franco Scagnoli (di cui abbiamo usato il calice durante la celebrazione), P. Marcello Gianola (era presente il fratello P. Pietro), Grazie al Signore e a Maria Addolorata! ITALIA L P. Modesto Giacon (insigne educatore e direttore dei chierici proprio a Ca’ Zen) e P. Leone Spinello. Tutti siamo cresciuti in età - e forse anche in sapienza e grazia! -, tanti ci hanno lasciato. P. Venanzio ci ha ricordato che in quel luogo sono stati celebrati quattro Capitoli Generali della Congregazione (1958, 1964 1968-‘69 e 1970). E l’unico che ha partecipato a tutti quei Capitoli, ancora vivo e presente oggi, è proprio lui stesso! Ha ringraziato la Signora che ci ha accolto e ospitato rendendo possibile questa bella rimpatriata… nonostante la pioggia a dirotto! Gesù ha pregato anche per noi quando il Vangelo del giorno ha affermato: “Prego anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola”. Ha pregato per la nostra unità. In questo luogo che custodisce il ricordo della nostra vita fraterna vissuta tanti anni fa; vita fraterna che continua oggi anche in questi bei incontri di formazione delle nostre comunità. 14 il FOGLIETTO N. 2/3 - 2013 Giubilei di Professione religiosa e di Ordinazione sacerdotale 2013 Gli anniversari di professione... 90 anni Gambale P. Rodolfo 14/01/1923 80 anni Pescarolo P. Tarcisio 18/08/1933 70 anni Valente P. Giuseppe 20/10/1943 ANNIV ERSARI 60 anni Boscardin Mori P. Celestino P. Augusto 03/10/1953 03/10/1953 Pircalli F. Vittorino 05/03/1963 Giazzon P. Lucio 03/10/1953 Franzolin P. Guido 03/10/1953 50 anni Lopez Lopez F. Mario F. Mario 16/09/1963 16/09/1963 Monti P. Umberto 03/10/1953 Mingoia P. Saverio 16/09/1963 il FOGLIETTO N. 2/3 - 2013 50 anni 15 25 anni Panni P. Diego 16/09/1963 Bongcawil P. Jerry 15/09/1988 Tarì P. Giuseppe 15/09/1988 ...e quelli di sacerdozio 60 anni 50 anni Casotto p. Alberto (defunto) Finotto P. Guido 22/12/1963 Baccin P. Giuseppe 07/07/1963 Santoni P. Sandro 07/07/1963 25 anni Lissandrin P. Umberto 07/07/1963 Solimano P. Paolo 07/05/1988 ANNIVERSARI Viola P. Emanuele 04/06/1953 Martissa P. Filippo 04/06/1953 16 il FOGLIETTO N. 2/3 - 2013 Grazie, Marina! In pensione dopo 41 anni di servizio al Patronato di Conselve ITALIA G ira a Conselve la leggenda metropolitana che quando Fra Gabriele è arrivato per la prima volta nel lontano 1937 ha trovato Marina Botton già in servizio nel Patronato. Scherzi a parte, se qualcuno chiede a Marina quanti Padri Canossiani conosce, lei comincia subito a snocciolare un lungo elenco che parte precisamente da P. Stefano Arnone, prosegue con P. Umberto Monti e si allunga con il nome di tanti altri. Li ha conosciuti quasi tutti e si sente parte della grande Famiglia Canossiana. Marina non può più continuare la sua presenza costante in Patronato per motivi familiari. Già altre volte abbiamo dato notizia del suo longevo papà Guerrino che il 15 luglio 2013 compie 106 anni. Lascia il suo impegno lavorativo, ma ci assicura la sua presenza gioiosa e laboriosa insieme alle signore che a Conselve qualcuno chiama “PUliziotte”. Come farebbero senza di lei! Soprattutto per il sorriso e la gran voglia di vivere, e per il gran bene che vuole al Patronato! Noi, Padri Canossiani, vogliamo esprimere a Marina il nostro affettuoso GRAZIE. Lo scriviamo qui sul Foglietto perché arrivi a Marina anche da parte di tutti quelli che la conoscono (la trovate anche su “feissbuk”!!) e che hanno goduto e godono della sua generosità. Il grazie ufficiale è stato lo scorso lunedì 3 giugno con momento di preghiera e l’inevitabile gioiosa agape cui hanno preso parte il Parroco Don Luciano, il viceparroco Don Davide ed il fratello Luigi Botton. Non potevano mancare le altre Signore che collaborano ed hanno collaborato: Lucia Capuzzo col figlio Alvise, Franca Gazziero, Donatella Quaggia e Maria Pizzo. Ci siamo sentiti in famiglia sapendo che tutti vogliamo essere a servizio di Gesù e dei fratelli nella bella realtà del Patronato e nella grande comunità parrocchiale di Conselve. In ricordo della circostanza abbiamo donato a Marina una elegante, piccola statua della Pietà, chiedendole di consegnarci tutti ai piedi di Gesù e di Maria Addolorata che sono il segreto della nostra gioia. il FOGLIETTO N. 2/3 - 2013 17 Un «laboratorio di talenti» G rande estate all’Oratorio di Lavis. Come da tradizione, messi da parte gli zainetti e i libri di scuola, è iniziata per circa 150 ragazzi - dalla prima elementare alla seconda media - la festa più attesa dell’anno. Dal 10 giugno al 5 luglio, quattro settimane di giochi, sfide a squadre, laboratori manuali e gite. Al Gr.Est. organizzato nell’Oratorio di Lavis non c’è stato tempo di annoiarsi! “Pietro non torna indietro – roccia che galleggia” è il titolo che riassume il significato forte del tema scelto quest’anno per accompagnare i venti pomeriggi; pomeriggi di divertimento sì, ma anche di scoperta del Vangelo. La figura di Pietro, soprattutto in questo anno della fede, è stata un esempio straordinario dell’amicizia a cui Gesù chiama ciascuno di noi: un’amicizia che trasforma, trasfigura la vita dell’uomo, chiamato a divenire roccia sicura nella fede, sostegno e aiuto per i fratelli. Gli episodi della vita di Pietro, adattati e rappresentati con scenette, hanno dato ogni giorno il via alle attività del Gr. Est., che si conferma essere una proposta educativa concreta e sempre valida per i giovanissimi partecipanti e i loro animatori. A preparare con entusiasmo le giornate, una squadra affiatata di animatori: sessanta adolescenti dai 14 ai 18 anni, pronti a mettersi in gioco con entusiasmo per recitare, ballare e giocare, offrendo volontariamente il loro tempo, ma soprattutto rivolgendo cuore e mente ai più piccoli. Un percorso non solo di animazione, ma di vera «educazione alla vita buona del vangelo», quello che da aprile ha visto questi aspiranti animatori incontrarsi una volta a settimana, sotto la guida dei Padri canossiani, di alcuni giovani e genitori del nostro oratorio, per approfondire il senso della vita cristiana e del particolare dono di sé che si è chiamati a sperimentare nel servizio dell’Oratorio. «Inspice et fac secundum exemplar», è il motto di S. Maddalena di Canossa che GREST Grest all’Oratorio di Lavis 18 il FOGLIETTO sintetizza lo spirito di umiltà e attenzione per il prossimo che ispira le numerose attività in programma: “Guarda all’amore di Cristo sulla Croce e agisci secondo il suo esempio”! Anche la preziosa collaborazione di un nutrito gruppo di genitori e adulti, ha arricchito l’esperienza con la proposta di laboratori e attività manuali in cui i ragazzi hanno avuto la possibilità di esprimere la loro creatività, e ha anche contribuito a vivere il tempo del Grest non solo come comodo “parcheggio” per le famiglie nelle vacanze estive, ma come spazio di aggregazione e di crescita, fortemente voluto e partecipato dalle famiglie e dalla comunità. In questa prospettiva educativa e di amicizia, si è inserita la novità dell’estate lavisana: il Grest-One. Un programma serale fitto di tornei di calcetto e pallavo- N. 2/3 - 2013 lo, cineforum, serate musicali, escursioni notturne e molto altro, rivolto soprattutto agli adolescenti e ai giovani. Una novità apprezzata, che ha visto popolarsi il cortile dell’Oratorio fino a tarda serata, confermando la vocazione dell’oratorio a migliorare e adattare sempre le sue proposte di aggregazione e condivisione, pur conservando lo spirito educativo e cristiano. Ma l’estate non è finita così! Terminato il Gr.Est. abbiamo iniziato i campeggi per ragazzi delle elementari e medie presso la casa montana parrocchiale di Dimaro: quattro settimane, una per ogni fascia d’età, che ci ha visti, ancora, impegnati e in cammino sui passi di Pietro alla scoperta del perdono, dell’amicizia e dell’amore di Dio. L’oratorio di Lavis “FantaSì” e la storia infinita GREST Al Grest 2013 dell’Oratorio di Fasano (BR) il FOGLIETTO N. 2/3 - 2013 “F antaSì” è il titolo del GREST 2013 dell’Oratorio di Fasano, che abbiamo accolto dalla proposta nazionale dell’ANSPI. Il romanzo “La storia infinita” (di Michael Ende) con le sue avventure fantastiche, è il “libro” che ha accompagnato la nostra esperienza estiva; ma poi il “libro” del Vangelo con le testimonianze di diverse persone che hanno incontrato Gesù; e infine, il “libro” di questa nostra esperienza di vita in oratorio, libro che abbiamo scritto tutti insieme, ognuno con il suo contributo originale: poco più di cento ragazzi e una cinquantina tra animatori e collaboratori, dal 5 al 28 giugno scorso. Una bella novità di quest’anno è stata la presenza di due Madri Canossiane: madre Joana (di Timor Est) e madre Riccarda 19 (del Togo), venute dalla comunità missionaria di Roma - San Michele. La loro presenza, la loro collaborazione, la loro testimonianza sono state una ricchezza per tutti. Subito è scattata la simpatia e la sintonia fra di noi. È stato un GREST canossiano al 100%, con la presenza dei Padri, delle Madri e dei Laici e collaboratori. Pensiamo, anzi siamo sicuri, che questo GREST possa rimanere come esperienza bella per tutti coloro che vi hanno partecipato. Il “SÌ” che abbiamo detto in quelle giornate di gioco e attività, ciascuno e tutti insieme, ci auguriamo che possa risuonare ed essere sempre pronunciato nelle piccole e grandi avventure della vita di ciascuno. Gli animatori dell’oratorio di Fasano Alle sorgenti dell’arcobaleno! C’ è un problema a casa GrestEstate: si è rotto il boiler e non si può fare il bagno, perché l’acqua del mare è ancora troppo fredda. L’estate dei ragazzi del Grest è a rischio: sarà un tempo no- GREST Grest a Conselve ioso, freddo, cattivo. Viene chiamato un idraulico, che dice che il guasto è molto grave, perché riguarda la connessione remota che fa funzionare il condensatore di calore e di energia che si trova alle 20 il FOGLIETTO Gata Carogna e Bisso Gnaggno sorgenti dell’arcobaleno; la cosa è tanto complicata che lui non ci può fare niente. Nessuno lo sa, ma il guasto è opera dell’Ombra Dentata e della sua banda (la banda della Dentiera!). Questi loschissimi figuri vogliono sabotare il Grest e tutta l’estate, perché tutto diventi nulla e il nulla diventi tutto! Viene fatto un annuncio sui giornali, in internet, su FessBu, alla ricerca di un aggiustatore del boiler alle sorgenti dell’arcobaleno. Si presenta Pietro, con il suo inseparabile gallo AurElio. Passato il casting, Pietro presenta il gallo, e rivela il piano dell’Ombra Dentata. Dice anche GREST Il Gallo AurElio N. 2/3 - 2013 che, con l’aiuto di AurElio e dei suoi amici Giacomo e Giovanni, riuscirà ad arrivare alle sorgenti dell’arcobaleno, sconfiggendo gli spaventapassi che la banda della Dentiera certamente gli metteranno sulla strada per ostacolare il cammino. Pietro non torna indietro, e riuscirà a riportare calore ed energia al Grest e a tutta l’estate. AurElio (il suo nome è sintesi di Aur-Oro ed Elios-Sole) segnifica – lo avevate capito voi? - sia il momento del tradimento che quello della salvezza in Gesù Cristo, il nostro Sole. Ecco l’avventura che abbiamo vissuto nelle 3 settimane di Grest che sono trascorse da venerdì 7 a venerdì 28 giugno. Il gruppo della danza 260 i ragazzi iscritti e 90 i nostri animatori. Questi ultimi si sono preparati con un corso di formazione in aprile e maggio e sono stati veramente bravi! Biciclettate (una di 49 km, per tutto il giorno), Gite (una anche tutti insieme in tre pullman all’Oltremare/Acquafan di Rimini!). I genitori e gli adulti hanno fatto la loro parte con le pulizie, i laboratori, l’accoglienza all’ingresso, la distribuzione di ghiaccioli e granite, la guida dei mezzi di trasporto e di sicurezza, la cucina e altri servizi nascosti. Grazie, Grazissimissime a tutti! N. 2/3 - 2013 il FOGLIETTO 21 Megalì – il segreto della città sospesa I l Grest! Per qualcuno è l’appuntamento più atteso dell’anno: soprattutto tra i ragazzi, ma non di meno dagli animatori. E così tra la preparazione, il corso di formazione per gli animatori, e la progettazione delle settimane da vivere con i ragazzi il tempo è arrivato in fretta. Messa da parte la questione scuola, è subito iniziata l’esperienza del Grest. Megalì, il segreto della città sospesa: questo il titolo della storia che ha fatto da unione tra i vari momenti di ogni giornata. Si è trattato di un percorso fatto insieme tra animatori e ragazzi tra quatto isole che compongono una città sospesa che avrebbe la possibilità di solcare i cieli solo se si scoprisse dove sono nascosti gli smeraldi (Valori) e la ruota dell’ingranaggio per far funzionare tutto il meccanismo ideato da Archimede. L’isola della scuola, della famiglia, dell’amicizia, della cittadinanza ci hanno aiutato a scoprire quanto nascosto nella parola Megalì: legami! Solo creando legami forti e resistenti nella propria famiglia, nella scuola, con gli amici e nel paese in cui viviamo possiamo metterci in cammino e arrivare a traguardi belli e di felicità. Una riscoperta di tante cose semplici, ma non banali, di tutte le possibilità che sono a nostra disposizione per essere felici insieme, ci ha permesso di vivere mo- menti di gioco, divertimento, creatività, sport, preghiera con entusiasmo e gioia. Giornate mai uguali perché sempre aiutati a fare di più e meglio ci hanno visto protagonisti insieme, animatori e ragazzi, al mare, in oratorio, in piazza, all’acquapark, in chiesa per la S.Messa domenicale nel segno dell’amicizia e del servizio. Megalì è diventato così un forziere con un grande tesoro a cui attingere forze ed energie per arrivare a mettere di nuovo in moto la città sospesa verso mete dove tutti, in modi diversi, siamo chiamati ad essere protagonisti. Un grazie di cuore a tutti i ragazzi che hanno accettato di vivere questa esperienza, ma anche a tutto il gruppo degli animatori, piccoli e grandi, che hanno saputo dare e trasmettere, ciascuno secondo le proprie capacità, quella forza necessaria perché tutto si potesse svolgere nel migliore dei modi. Domanda: ma quando inizia il prossimo Grest? E come si chiamerà… Risposta: un po’ di pazienza e ci ritroveremo velocemente di nuovo insieme per un’altra magnifica avventura. Megalì: legami di gioia, pace e amore che speriamo restino sempre obiettivo di ogni ragazzo e animatore per tutta la vita e non solo per una stupenda e meravigliosa avventura di inizio estate. GREST A Favignana, un mese per creare legami di gioia insieme 22 il FOGLIETTO N. 2/3 - 2013 Tre settimane a FantàSì Oratorio Estivo a S. Maddalena di Canossa – RM Ottavia GREST P ronti?... Via! ... anche quest’anno si è realizzata l’animazione estiva; grest o, come si preferisce chiamarlo nella diocesi di Roma, l’Oratorio Estivo, che sempre più parrocchie vicine a noi si cimentano a mettere in atto. “FantaSì” è stato il titolo-slogan scelto quest’anno. FantaSì è stato anzitutto la grande occasione per dare spazio alla fantasia. Prendendo spunto dal libro “La storia infinita”, che fa della fantasia il suo punto di riferimento, con personaggi strani, regole inaspettate, colori e confini in cambiamento continuo, nomi curiosi, fatti imprevisti... il percorso si è snodato in un viaggio attraverso la fantasia dei bambini e dei ragazzi, insieme ai personaggi Bastiano, Atreiu, Xayde, Fùcur, Icrione, Isbaldo e Idorno, Eroe Inrico, Querquobad, Smarg il drago, la Principessa Oglamàr... A FantàSì accade di tutto, mentre si percorre un viaggio verso il significato della vita. Anche quest’anno, oltre ad un centinaio di ragazzi, significativa è stata la presenza collaborativa di un consistente numero di animatori; tra questi un gruppo di scout, ben integrato con i loro coetanei, che hanno animato giochi e attività. Come sarebbe possibile realizzare l’animazione per i più piccoli senza il prezioso aiuto di tanti animatori e collaboratori? Così ogni anno, la loro concreta e fattiva presenza, e ancor prima la loro formazione, la preparazione delle attività... tutto diventa occasione pastorale di catechesi per pre-adolescenti e adolescenti, nonché occasione vocazionale: scegliere il proprio ruolo, il servizio da svolgere, è occasione per riflettere sulle scelte della vita, per cogliere e sviluppare i propri talenti. Quante energie e quanta fantasia occorre all’inizio di ogni anno pastorale per promuovere qualche attività per i ragazzi del cosidetto “dopocresima”, pre-adolescenti e adolescenti. Il servizio loro proposto e da loro poi svolto, diventa e, pur nel suo piccolo, richiede re- il FOGLIETTO N. 2/3 - 2013 sponsabilità, capacità e impegno a favore di altri, e quindi occasione di crescita. Anche per chi l’Oratorio lo organizza e lo anima, non solo in versione “estiva”, ma quotidianamente in tutte le stagioni dell’anno, l’esperienza del grest diventa occasione di riflessione e di lancio per tutta l’attività del nuovo anno pastorale: se da una parte, per quanta animazione si tenti di fare, si assiste ogni anno ad 23 una fuga dei pre-adolescenti del “dopocresima”, in maniera sorprendente si ha un’ottima risposta da parte degli stessi adolescenti quando viene richiesta la loro collaborazione, il loro impegno. La loro presenza, da veri e fattivi protagonisti, non è stata FantàSì, ma una provvidenziale realtà! p. G. T. “Gimme five… ho trovato un senso!” G razie all’impegno di una quindicina di animatori, ormai esperti, anche quest’anno le parrocchie di Castelli e di Monfumo hanno realizzato l’attesissimo Gr.Est 2013. Dal 1 al 20 luglio, il Gr.Est ha avuto come tema conduttore “GIMME FIVE, HO TROVATO UN SENSO”. I protagonisti della storia, Tommy e Linda, hanno accompagnato i ragazzi attraverso mille avventure a riscoprire la bellezza del corpo umano, non solo per ringraziare Colui che lo ha creato, ma anche per apprezzarne il valore, poiché spesso i cinque sensi (vista - udito - olfatto - gusto - tatto) vengono intesi come diritti scontati. Noi animatori, aiutati dall’instancabile parroco P. Antonio, dal chierico canossiano Samuel, con Don Marco di Monfumo, e una ventina di mamme, siamo riusciti a realizzare questo tema con bans, giochi e laboratori (cucina, lana, dash, oggettistica varia), che hanno saziato la creatività di una novantina di partecipanti. Il bel tempo ci ha favorito, permettendo agli animatori di organizzare giochi nuovi e interessanti, grazie ai quali i ragazzi si sono misurati nelle loro capacità agonistiche e tecniche, e si sono divertiti tra GREST Grest a Castelli di Monfumo (Treviso) 24 il FOGLIETTO loro e con noi animatori, soprattutto durante i giochi con l’acqua. Ogni giorno un momento di riflessione e preghiera, guidato da P. Antonio, per aiutare i ragazzi a considerare il valore del proprio corpo. La loro felicità ha raggiunto l’apice nelle due uscite. La prima alle Terme Euganee, dove, grazie alla disponibilità dei Parroci, i ragazzi hanno giocato in oratori diversi, visitando il maestoso Duomo di Abano e ascoltando il suono del suo possente Organo. La seconda, invece, a S. Nazario in Valsugana: armati di pagaia, caschetto e salvagente, ragazzi e animatori hanno affrontato le rapide del fiume Brenta in un’entusiasmante rafting. L’esperienza del Gr.Est è stata bella e coinvolgente! Socializzare, conoscere nuovi amici è sempre molto importante, soprattutto in un tempo in cui i ragazzi sono a contatto più con la playstation N. 2/3 - 2013 che con l’aria aperta. Nel verde delle nostre colline, e con un po’ di fantasia e buona volontà, non è stato difficile far divertire i ragazzi in modo costruttivo e sano. Fare l’animatore è esaltante, ma costa fatica: bisogna mettersi in gioco, donare il proprio tempo, e saper ricevere, come ricompensa, il sorriso e la gioia dei ragazzi. È la gratificazione personale più grande che dona serenità all’anima. La nostra avventura si è conclusa felicemente, ragazzi e familiari insieme, con la consueta S. Messa di Ringraziamento, la premiazione, e la cena per tutti all’aperto. Grazie a tutti coloro che hanno permesso questa meravigliosa esperienza. Arrivederci al prossimo anno. Stesse colline, stessa energia e.. GIMME FIVE! Un’animatrice (Marta Z.) “Everybody: un corpo mi hai preparato!” GREST Grest all’Oratorio dei SS. Giacomo e Giovanni - Milano Q uesto è il tema dell’oratorio estivo 2013; un tema formato da una parola, ma che ha due significati diversi e nello stesso tempo collegati fra loro. “Every body” significa “ogni corpo”, in quanto Dio ci ha creati uno diverso dall’altro. Ma “Everybody” significa anche essere “tutti insieme”, nella gioia e nella condivisione: N. 2/3 - 2013 questa è stata l’esperienza dell’oratorio estivo! Quella che voglio raccontare è la mia esperienza vissuta come animatrice nel mio oratorio. Io e gli altri animatori abbiamo passato un intero mese insieme ai ragazzi, tra gite in montagna (addirittura in Valle d’Aosta!), al lago e, nonostante le scottature, anche in piscina e nei parchi acquatici. Le gite sono i giorni più divertenti in assoluto per i bambini, ma anche per noi. Non sono poi mancate le altre giornate trascorse in oratorio, soprattutto quelle condivise insieme ad altri, divertendoci e imparando a rispettarci l’un l’altro. L’esperienza che io ho vissuto non è stata quella di “fare l’animatore”, ma di ES- il FOGLIETTO 25 SERLO. “L’essere animatore” è un tassello molto importante nella vita di tutti gli adolescenti, non solo perché ti fa divertire o riesce a staccarti dalla televisione o dal cellulare: è un’esperienza che ti fa maturare nel momento in cui si entra in relazione con i ragazzi, cercando di avere la loro mentalità e mettersi al loro servizio per farli divertire, e soprattutto crescere. Questo ciò che ho vissuto per cinque anni come animatrice, e che sono pronta a rivivere ancora il prossimo anno, con i ragazzi e tutti gli altri animatori, divertendoci ancora una volta tutti insieme, anzi… Everbody!!! Giulia Buttarelli, animatrice In cammino… con la Caritas diocesana di Padova ITALIA Aperto il Centro di Ascolto Vicariale delle Povertà e delle Risorse I l 17 aprile scorso è stato inaugurato e presentato a tutte le comunità parrocchiali del Vicariato, il Centro di Ascolto Vicariale delle povertà e delle risorse del Vicariato di Conselve. La celebrazione di consegna del man- ITALIA 26 il FOGLIETTO dato religioso e legale ai volontari è avvenuta alla presenza del Direttore della Caritas Diocesana don Luca Facco, del Vicario Foraneo don Angelo Tinello, dell’assistente della Caritas vicariale p. Fabio Franchini Canossiano, e dei parroci delle parrocchie del vicariato di Conselve. Il 10 giugno il Centro e le sue linee guida sono stati presentati anche ai sindaci e ai Servizi sociali dei comuni del territorio di competenza del Vicariato di Conselve. “Il Centro di Ascolto Vicariale delle Povertà e delle Risorse, riassunto nell’acronimo CDAVx, delinea un volto di Chiesa nel territorio“ ci spiega Francesco Longato, coordinatore vicariale Caritas. “Esso è nato per mettere in relazione il bisogno delle persone con le risorse presenti nel territorio. Questa relazione è fondamentale, perché lo scopo della Caritas è di educare le comunità cristiane a mettersi in gioco nel sostenere e accompagnare chi si trova in difficoltà. Esso è un osservatorio per attivare risorse in maniera personalizzata al fine di sostenere chi ha bisogno di aiuto e di accompagnamento”. Il Centro di Ascolto vicariale, aperto ad Anguillara in un locale messo a disposizione dalla parrocchia, è uno dei primi dieci attivati in altrettanti vicariati della diocesi di Padova; ne seguiranno altri trenta nei prossimi 4 anni. La finalità del CDAVx è di accogliere, ascoltare e orientare le persone in difficoltà, collaborando con tutti i soggetti istituzionali e non (Comuni, Caritas parrocchiali, Associazioni) operanti nel territorio, per trovare le opportune soluzioni alle problematiche di chi si rivolge al Centro. “Non vogliamo sostituirci né ai servizi sociali, né al servizio pubblico - puntualizza Longato - vogliamo semplicemente integrarci con le risorse che sono già presenti nel territorio e farlo in punta di piedi, cer- N. 2/3 - 2013 cando di fare anche noi la nostra parte con lo stile Caritas e l’intento educativo che la contraddistingue. Il nostro scopo è di fare rete con tutti i soggetti che operano nel sociale, così da garantire il maggior sostegno a chi è nel bisogno”. I volontari impegnati nel Centro di Ascolto di Anguillara sono 25, provenienti da tutto il vicariato di Conselve, preparati da un percorso di formazione curato dalla Caritas diocesana. “Lo spazio in cui accogliamo le persone è a norma per le direttive sulla privacy - precisa Eleonora Vinante, volontaria - operiamo nella tutela dei dati personali di chi si avvicina al Centro. Le persone vengono accolte con un momento di presentazione informale, poi si cerca di inquadrare i bisogni e le necessità di chi si ha di fronte, prima di iniziare un cammino insieme”. Le problematiche e le esigenze raccolte dal Volontario vengono condivise con l’equipe del CDAVx, costituita da più figure operanti nel Centro e con gli altri soggetti istituzionali e associativi che ruotano intorno alla persona in difficoltà, al fine di valutare il caso, studiare soluzioni personalizzate e dare risposte adeguate. “Nei locali del CDAVx non si distribuiscono alimenti, vestiario o altro - afferma Francesco Longato - questo aspetto è curato dalle Caritas parrocchiali. Il Centro di ascolto vuole soprattutto coglierne il bisogno di fondo della persona in difficoltà, e aiutarla a superare una data situazione, sfruttando tutte le potenzialità e le risorse che offre il territorio e coinvolgendo in questo i servizi sociali, le parrocchie e le associazioni “. La Caritas vicariale intende istituire un secondo centro, probabilmente a Conselve o a Cartura, subito dopo l’estate. AI momento è alla ricerca della futura sede. p. Fabio Franchini N. 2/3 - 2013 il FOGLIETTO 27 “Come se vedesse l’invisibile...” Q uest’anno abbiamo deciso di condividere gli Esercizi Spirituali con i Laici del Sud. Chi vuole venire? Dopo tanto progettare, prevedere tutte le tappe del lungo viaggio, finalmente l’aereo decolla da Bologna direzione Lamezia Terme con a bordo tre laiche e una M. Canossiana: il sogno era diventato realtà! Così siamo approdate a Moccone, verde località della Sila, con nella valigia tanta attesa di incontrare e condividere la nostra fede e la nostra passione per il carisma canossiano. La calorosa accoglienza delle madri e degli amici del Sud ci hanno aperto il cuore, la parola calda e sapiente di padre Antonio ha guidato la rilettura del nostro vissuto. “Questa esperienza è calata profondamente in tutto il mio essere, ha gettato luce nei pensieri, è diventata sorgente di approfondimento della mia fede , ha allargato orizzonti, ha donato speranza in uno stile di fede non più inconscia ma consapevole e consegnata. Sono stati tre giorni di provocazione e revisione, una vera chiave di lettura della vita di fede nell’abbandono fiducioso al mio DIO che parla al cuore anche attraverso chiamate inattese a volte sconvolgenti, come fece con i nostri Padri della fede. Posso dire che in questa mia terra, piena di sassi, Dio ha liberato un angolino dove ha messo un piccolo seme; ora chiede di averne cura, testimoniando con la vita semplice di ogni giorno l’immenso DONO di una FEDE aperta all’iniziativa di DIO CHE SI RIVELA. Il clima che ha caratterizzato queste giornate è stato di grandissima partecipazione di laici provenienti da diverse parti d’Italia; abbiamo vissuto nella gioia, nella condivisione e nella fraternità. Insieme abbiamo trovato speranza attraverso le parole di padre Antonio che ci ha trasmesso uno stile di fede che è fiducia nella presenza reale di Dio che guida ogni passo nel nostro cammino di vita. Per questa esperienza meravigliosa dal profondo del cuore dico il mio GRAZIE!”. LAICI CANOSSIANI 18-22 luglio, Esercizi spirituali per i Laici Canossiani a Moccone 28 il FOGLIETTO Questi giorni di condivisione ci confermano l’importanza di mettersi in cammino per incontrarsi: un volto è molto di più che una parola, una parola è molto di più di un sms. Incontrarsi dissipa timori e pregiudizi, rilancia la fiducia che i fili di comunione che ci uniscono sono più profondi di tante incomprensioni e relazioni burocratiche. Il carisma canossiano nella forma laicale è vivo in tutte le regioni della nostra bella Italia e il corag- N. 2/3 - 2013 gio di iniziative come quella che abbiamo vissuto accende il fuoco della carità che ci deve caratterizzare per servire i prossimi che ci sono affidati. Il ritorno in treno ci ha permesso di sperimentare la fatica di un viaggio che i nostri amici del Sud spesso mettono in conto per incontrare noi. A quando il prossimo appuntamento? Ada, Lidia, Ketty, M. Daniela Primo incontro del coordinamento nazionale ALC LAICI CANOSSIANI Roma, Don Orione, 25 - 26 maggio 2013 L e Sorelle Canossiane, attraverso M. Adriana Sicilia, Referente Nazionale per i Laici Canossiani, hanno ospitato con molta premura i membri del Coordinamento Nazionale dell’ALC. Con sedute ad oltranza, il Coordinamento ha iniziato il suo servizio dopo l’assemblea elettiva di febbraio. È stata una grande gioia incontrarsi a “metà strada”. Clorinda e Maria Grazia sono arrivate rispettivamente dalla Sicilia e dalla Calabria. P. Fabio e Cesarina sono arrivati da Padova. Paolo, romano non di Roma!, con i potenti mezzi della capitale è arrivato con tempi molto più prolungati degli altri! Conoscersi e scambiarsi i propri pensieri aiuta a servire meglio tutta l’Associazione. Il coordinamento ha messo mano anche al Regolamento nazionale che attendeva il FOGLIETTO N. 2/3 - 2013 29 di essere rivisto per diversi aspetti e di cui sarà portata a conoscenza tutta l’Associazione dopo l’esame del Coordinamento Internazionale. Il Coordinamento ha concluso la sua attività andando in piazza San Pietro per celebrare l’Angelus domenicale con Papa Francesco, proprio la domenica in cui papa Francesco ha chiesto ai mafiosi di convertirsi! È stato momento memorabile con una piazza S. Pietro gremita di gente. Ci sentivamo in un fiume umano sia nell’afflusso che nel deflusso dalla piazza. Lì a S. Pietro ci siamo salutati sapendo che i contatti continueranno attraverso gli attuali mezzi di comunicazione. E speriamo di incontrarci in novembre per il programmato seminario di formazione a s. Fidenzio (VR). P. Fabio Franchini 1° SEMINARIO DI FORMAZIONE 2013 “Educare alla vita buona del Vangelo” 9 – 10 novembre 2013 Casa diocesana di Spiritualità “S. Fidenzio” Loc. Novaglie (Verona) Destinatari di questo Seminario sono: - Laici dei gruppi laicali canossiani - Madri animatrici e Padri animatori dei gruppi laicali canossiani Dal 15 SETTEMBRE 2013 sul sito www.laicican.org si troveranno le indicazioni sulle letture consigliate in preparazione al seminario Per le iscrizioni entro il 15 ottobre 2013 ed eventuali informazioni rivolgersi a: Adele Cremonesi – ASSOCIAZIONE LAICI CANOSSIANI – [email protected] E+ugenio Bertolotti - FRATELLI E SORELLE LAICI CANOSSIANI – [email protected] LAICI CANOSSIANI LA COMMISSIONE INTERNAZIONALE DELLA FAMIGLIA LAICALE CANOSSIANA con “il compito di progettare cammini formativi” promuove il 30 il FOGLIETTO N. 2/3 - 2013 “O Senhor Jesus nos envia ao mundo todo!” Nova missão canossiana em Presidente Dutra, Maranhão (Brasil) Il Vescovo di Grajaù Dom Franco Cutter insieme al Delegato p. Sergio Gallina presenta alla comunità i tre confratelli inviati per la nuova missione: P. Jair (al centro dei tre), diacono Ir. Paulo e Ir. Gilson BRASILE P assados 5 meses da chegada (no dia 17 de fevereiro de 2013), o clima festivo do primeiro dia arrefeceu, é claro, mas o ar de novidade trazido pelos 3 missionários ainda perdura. O povo pobre da cidade, localizada na região central do estado mais pobre do Brasil, ainda reverencia os religiosos pelas ruas, ainda visita sua casa e convida insistentemente para almoços dominicais os “padres novos”. Da parte dos religiosos, a curiosidade e insegurança inicial também já foram vencidas, embora o volume de trabalho cresça a cada dia. Da Paróquia de São Sebastião, nasceu a Quase-paróquia São Francisco de Assis e São José Operário, na área mais pobre da já pobre cidade. Sua Igreja Matriz está sendo construída, trazendo grande preocupação, já que os custos sobem mais rapidamente que as paredes. O esforço do povo é grande, mas a pobreza da cidade, economicamente baseada no comércio e na agricultura de subsistência, não permite que a obra avance com a necessária rapidez. Cada saco de cimento, cada caminhão de areia que ganhamos ou conseguimos comprar é uma vitória festejada! Ao chegar à cidade, os canossianos receberam uma Escola para cuidar. A importância de se manter uma escola particular na cidade foi imediatamente notada, pois 2 meses depois do início oficial das aulas no Brasil, as escolas municipais e estaduais ainda mantinham suas portas fechadas. Nossos 300 pequenos alunos são divididos em dois turnos, fazem uma refeição na escola, recebem, além da educação básica exigida por lei, assis- tência social e religiosa. Mais de um terço dos alunos são recebidos gratuitamente, outra parte paga uma pequena mensalidade, que juntamente com o resultado de promoções sociais ajudam a pagar o salário dos 21 profissionais que trabalham no projeto. As condições do prédio não são adequadas, pois não há dinheiro suficiente para reformas e muitas vezes nem mesmo para uma satisfatória manutenção. No que diz respeito à vida da Igreja, em Presidente Dutra há muita fé, mas pouca instrução. Ainda que nossas celebrações sejam geralmente bem frequentadas, percebemos que falta catequese. A maioria das pessoas não consegue ao menos dizer corretamente as respostas da missa. Cada celebração exige paciência e boa vontade para rezar e explicar ao mesmo tempo o essencial da liturgia. Tudo isso, pensamos, é resultado do longo tempo que as comunidades passaram sem a presença do padre, que só conseguia rezar uma missa por ano em cada localidade. Agora, com a criação da nova paróquia, nós canossianos conseguimos estar presentes ao menos duas vezes por mês em cada uma das quatorze comunidade rural, e semanalmente nas comunidades urbanas. Em Presidente Dutra há uma imensa população que está distante dos sacramentos. Mesmo muitas pessoas da Igreja não são ainda batizadas, outras são casadas apenas no civil (ou apenas convivem maritalmente sem nenhum vínculo oficial). Muitos jovens não comungam e não são crismados. A catequese deverá ser reestruturada, pois ainda reflete a primazia do saber sobre a vivência com a pessoa de Jesus. Ainda encontramos comunidades que usam o antigo Catecismo da Doutrina Cristã, com suas perguntas e respostas... Um projeto canossiano para a juventu- il FOGLIETTO de começa a ser implantado em nível de cidade, num trabalho conjunto da Igreja matriz com a nova paróquia. Chamado Aviva Jovem, quer ajudar a sociedade local a olhar com carinho especial para a juventude e seus problemas, bem como orientar os jovens a se organizarem e lutarem por vida em abundância, em consonância com o Evangelho. O oratório ainda parece um sonho distante. Sem um local com condições mínimas, sem recursos financeiros e até de pessoal, pensamos em organizar um evento para adolescentes, dando início a pequenos grupos, que futuramente seriam a base do oratório. As irmãs canossianas de Imperatriz, mesmo considerando a distância de 300 km entre as duas cidades, colocaram-se à disposição para trabalhar em conjunto, esporadicamente, em atividades do oratório ou alguma outra missão da Paróquia. No início de julho, com alegria, conseguimos preparar, na nossa pequena casa, uma capela para rezarmos diante do Santíssimo Sacramento. Até então, nossas orações comunitárias eram feitas na sala que usamos para as refeições. A simplicidade da capela não diminui, absolutamente, a dignidade que é devida a Jesus Sacramentado. Pelo contrário, sem obstáculos a nos distrair, voltamos nossa atenção ao Sacrário, de onde tiramos nossas forças e em quem depositamos nossa esperança de uma fecunda missão. A todos que nos acompanham com sua amizade e oração, nosso sincero abraço. Nosso e-mail para contato canossianos_ [email protected], nosso telefone (55) 99 3663 3683. pela comunidade Canossiana de Presidente Dutra - MA, Diácono Paulo Junior 31 BRASILE N. 2/3 - 2013 32 il FOGLIETTO N. 2/3 - 2013 Celebrazioni per il 25° del Seminario Canossiano Il messaggio del P. Vicario Generale a nome del P. Generale L’arcivescovo emerito di Manila, Card. Gaudencio Rosales, presidede la celebrazione, con accanto p. Adriano Carazzolo e il Delegato, p. Rey Daguitera FILIPPINE C arissimi Confratelli della Delegazione, Padri e seminaristi del nostro Seminario di Quezon City. Sono molto onorato del vostro invito a partecipare alla composizione di un souvenir book che possa celebrare i 25 anni di vita e attività del nostro Seminario di Quezon City. Nel lontano 1991, da maggio a settembre ho potuto vivere a Quezon e dare il mio piccolo contributo per l’inizio del Noviziato Canonico stabilito dall’allora p. Generale p. Augusto Boscardin proprio negli ambienti di Quezon, essendo stato nominato p. Maestro il carissimo p. Adriano. Ho potuto in quell’occasione conoscere un poco la nostra realtà missionaria filippina e la città di Manila. successivamente abbiamo avuto l’incontro internazionale dei formatori. Dal 2000 al 2012, come Padre Generale ho potuto visitare più volte la Delegazione e le comunità, avendo sempre per base la casa e la comunità del Seminario di Quezon, e come la nostra Regola di Vita chiede, avendo sempre un occhio di riguardo e una disponibilità particolare a conoscere e aiutare il cammino e la programmazione della formazione del Seminario, ma soprattutto trovando sempre una grande familiare accoglienza da parte di tutta la comunità del Seminario, e da parte mia, cercando sempre di riservare tempi di ascolto e di dialogo e convivenza con i seminaristi di filosofia e di teologia. Quando si arriva a 25 anni di età, in Italia si può votare anche per l’elezione dei Senatori... è quindi l’età della maturità. Così dovrebbe essere per il nostro Seminario. in questi anni vari confratelli si sono susseguiti come formatori e come membri della comunità, e un gran numero di candidati è passato per uno o più anni in questa comunità di formazione. Alcuni hanno continuato e sono ora fratelli il FOGLIETTO N. 2/3 - 2013 impegnati nella stessa missione e nello stesso ideale Canossiano. Molti altri sono passati ricevendo formazione umana e cristiana, e anche un aiuto concreto per i loro studi. Il bilancio di tutto questo lavoro, delle energie investite, dei risultati raggiunti, lo può fare solo il Signore. Resta per la Congregazione e per la Delegazione il compito di maturare e crescere nell’offerta formativa, sentendosi tutti responsabili e interessati alla formazione che avviene nella vita concreta e quotidiana del Seminario. Come ho detto in altre occasioni, è vivissima in me la gratitudine per quei confratelli che hanno generosamente sacrificato i loro anni e le 33 loro energie migliori per mettersi a disposizione della formazione. Come pure per tutti quei benefattori noti o anonimi che si sono fatti strumento della Provvidenza per aiutarci a mantenere e migliorare la vita e le strutture del Seminario e continuano a sostenerlo tutt’oggi. Ecco il mio augurio e la mia preghiera: che il nostro Seminario continui la sua missione formativa preparando generosi figli di S. Maddalena, Pastori autentici, missionari pronti ad andare nelle periferie del mondo e della città per comunicare Gesù e il vangelo ai più piccoli. P. Antonio Papa Attività estive in parrocchia e in oratorio a Tondo FILIPPINE Parrocchia San Pablo Apostol – Tondo, Manila M entre in Italia i bambini contano i giorni che rimangono per arrivare alla fine dell’anno scolastico e per godersi le vacanze, qui nelle Filippine i nostri FILIPPINE 34 il FOGLIETTO ragazzi e giovani si avviano ad iniziare il nuovo anno scolastico. Secondo il ministero dell’Educazione filippino, sono quasi 24 milioni i bambini/e e ragazzi/e iscritti alle scuole elementari e medie, pubbliche e private, nel paese senza contare i milioni che frequenteranno le scuole superiori ed università! Sappiamo che nelle Filippine il 50% della popolazione (quasi 50 milioni) sono sotto i 25 anni! È un paese giovane e con tante potenzialità per il suo futuro, ma anche con tante carenze presenti e povertà. Il nostro programma delle adozioni a distanza “Una mano aiuta l’altra” che esiste ed opera da quasi 25 anni è un grande aiuto per la gioventù povera di Tondo, seguendo e sostenendo circa 1500 adottati; importante è anche il lavoro svolto dai nostri catechisti, quasi una ventina, e per la maggioranza volontari, che servono circa 16.000 ragazzi/e delle scuole elementari e medie nelle quattro scuole pubbliche presenti nel territorio della parrocchia di San Pablo Apostol a Tondo. Allo stesso tempo sta diventando sempre più importante il servizio del nostro Centro Giovanile “Youth formation and social center”, che non solo ospita la scuola materna parrocchiale per i bambini, ma sta gradualmente diventando un importante strumento e luogo di aggregazione e formazione per i ragazzi/e e giovani. Durante i due mesi N. 2/3 - 2013 delle vacanze, aprile e maggio, i nostri padri Ricky e Joseph assieme a un bel gruppo di animatori (entusiasti, anche se in maggioranza molto giovani!) hanno organizzato tre settimane di “SYA” (Summer Youth Activities) - quello che in Italia chiamate GR.EST. - per circa 300400 bambini e ragazzi delle elementari e medie, con proposta di attività ricreative, catechesi, laboratori, dopo-scuola, ecc . Le attività erano fatte sia al Centro che nelle varie aree, specialmente tra le baracche di Katuparan, Happy Land, Tambakan e Aroma, tra i bambini e ragazzi di alcuni agglomerati di Temporary Housing e Aroma - una delle aree più povere ed abbandonate della parrocchia. Ha dato un prezioso servizio a queste attività anche un gruppo di giovani del “CVP” (Canossian youth Volunteers) organizzato dalle Sorelle Canossiane. Grazie al loro impegno e con l’aiuto dei catechisti, abbiamo potuto seguire e preparare altri 30 ragazzi dell’area di Aroma, che così hanno ricevuto i sacramenti delle prima Confessione e Comunione. Si è purtroppo quasi arrestato invece il Progetto della costruzione della nuova Chiesa parrocchiale di San Pablo… perché non solo abbiamo terminato la prima fase dei lavori (le fondamenta) ma anche abbiamo finito i soldi messi a parte lo scorso anno! Comunque non è N. 2/3 - 2013 Il nuovo ambasciatore italiano a Manila, Massimo Roscigno, e famiglia finito l’impegno, anzi! Il 28 Aprile scorso abbiamo avuto tra noi il Cardinale Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, per la S. Messa e la benedizione delle colonne, la cerimonia del “Launching” ufficiale della fase dei lavori; un modo anche questo per rilanciare l’impegno a continuare nella realizzazione di questo importante progetto. Si tratta ora di portare al coperto il corpo centrale della chiesa, al grezzo, e poterla così usare. il FOGLIETTO 35 Non abbiamo perso la speranza di andare avanti. Per l’occasione era presente anche il nuovo ambasciatore italiano a Manila, il sig. Massimo Roscigno con la sua Signora e la figlia. Alcuni benefattori locali si sono fatti avanti, e soprattutto la gente di Tondo si sta dando da fare con iniziative varie. La bella notizia è che abbiamo già messo da parte € 45.000... quella brutta è che ne servono almeno altri 550.000 Euro! Comunque continuiamo a confidare nella Provvidenza e nella generosità di tanti amici e benefattori, e soprattutto nell’impegno della nostra gente. Ancora una volta a nome dei Padri, delle Suore e della gente di Tondo, un grazie di cuore a tutti i confratelli, sorelle Canossiane, parenti, amici e benefattori per il continuo aiuto e sostegno. Assicuriamo la nostra preghiera. Fr. Carlo Bittante he summer has been so busy for the young people of San Pablo Apostol Parish. It is the time of the year that is most anticipated by the youth because of the activities prepared by the Parish Youth Ministry (SYA of the oratorio). It was also a special year because a number of new faces have been added to the group of the volunteer catechists who served as teachers for the children within those two weeks of fun-filled and fruitful activities. The 14th day of April with a launching parade and a Mass which formally opened the Summer Youth Activities 2013. An estimated number of 300 children from elementary to high school joined the event. The number increased after few days, coming from different areas and barangays of the parish. The daily activities usually start with a Morning Prayer for the catechists/teachers. It is then followed by the assembly of the children with a moment of prayer; then, some animation through singing and dancing, afterwards they were grouped according to FILIPPINE T FILIPPINE 36 il FOGLIETTO N. 2/3 - 2013 their grade level. Lessons/classes begin with catechism and some academic subjects which will prepare the children for the upcoming school year. The morning session ends with an assembly where they have a simple sharing and were dismissed for lunch break. Afternoon activities were intended for skills lesson, such as arts, guitar, singing, dancing and acting. As a conclusion of the day, the children pray the rosary and then go home, filled with new experiences and anticipating the next day for more things to learn. Wednesday was intended for Sports activities, and Sunday for Mass. After two weeks of exciting activities, we had our Educational tour for the children at Children’s Playground at the Rizal Park and the Manila Zoo. The SYA was concluded with a Graduation ceremony which happened on May 1. Grade 1-3 were awarded as the Best Grade Level, following Grade 5. As agreed by the majority, the Oratorio, led by the Parish Youth Council, continued the annual activity called the “Parish Youth Week”, which was basically intended for the youth serving in the parish, but this year was different, as they tried to target youth that are not directly involved in the Parish. The weeklong event includes different activities, such as outreach mission, carnival and the much awaited Sports Feast namely “Canossian Cup”, which was already on its 8th year. The PYW, as it is popularly called by the Oratorians, started with a Launching Parade followed by a Morning Liturgy, then the opening ceremonies. The participants were divided into six teams which included both Oratorians and recruits. These teams battled in different sports such as Football, Volleyball and Basketball, Chess, Games of the General and Table tennis. It was indeed a very exciting moment for everyone. The PYW was concluded with an Awards Night, giving recognition for outstanding players and teams. During the Awards Night, the annual “Oratorian in Service and Action” and “Youth Entertainment Award” was given to those Oratorians who excel in different fields in the oratorio and the parish. But what’s more fulfilling for everyone, is that the Oratorio opened its doors for new recruits as they were encouraged to join different organizations and participate in Oratorio and Parish activities. Truly it was a very fruitful and meaningful Summer for everyone who undoubtedly shared time and effort as we played and prayed with Christ. N. 2/3 - 2013 il FOGLIETTO 37 Special events in the journey of the Philippine Delegation Tre importanti momenti nella vita della Delegazione First Religious Profession of Bro. Jonas and Bro. Andreas at St. Gabriel of Our Lady of Sorrows Parish, Marikina Heights, Marikina City, on May 8, 2013. famous writer once said in his writing that “If the only prayer you ever say in your entire life is thank you, it will be enough.” Yes, we would like to take this opportunity to say our prayers of thanksgiving to all the wonderful people who had been journeying with us. We would like to express our gratitude to our beloved parents, our Formators, benefactors and Friends. We thank you for your love, knowledge, wisdom, support and prayer at every step of our life. A simple word of thanks would not be enough to show our gratitude, but still we thank you all for everything. A Celebrating Life, Light and Love: a Benefit and Thanksgiving Concert held last June 15, 2013 at ALIW Theater, CCP Complex Pasay City. his year has been a blessing for our congregation as we celebrate the 25th anniversary of our Formation House in New Manila, Quezon City. We started our Formation House way back in 1988 and in 1999 we have our first priest ordination as our first fruit. Since then we already produce 16 religious priests. Throughout these 25 years we not only grow in number but also in our apostolic and formation communities. The Congregation staged a thanksgiving musical concert which was dubbed “Life, Light and Love a Thanksgiving Concert through music and dance” held in Aliw theatre last June 15, 2013. With special host Ms. Boots Anson-Roa and special guest Mr. Jovit Baldivino. T Q uezon City, 7 Luglio 2013. S. Messa concelebrata per la “Sendoff Mass” (Messa di invio) per i nostri due Confratelli p. Adriano Carazzolo (già delegato delle Filippine e formatore nel Seminario maggiore) e p. Yosef Moensaku (per alcuni anni missionario in Tanzania e Kenya) che si sono preparati a partire per la nuova missione in Timor Leste. Già da anni la Delegazione, unitamente ai Superiori, stava pensando a questo progetto. Il Capitolo generale del 2012 ha dato il via all’esperimento, e così inizia anche questa nuova avventura verso le periferie del mondo. In effetti, proprio alla periferia della Diocesi di Dili sono destinati i nostri religiosi, nella località della Bentano, sulla costa di Timor che guarda verso Darwin e l’Australia. Ai due partenti da Manila si sono aggiunti p. Jordao Madeira e Fratel Antonio Germano già prima arrivati nella loro Patria. Da queste pagine del Foglietto, il nostro augurio per questa impresa di evangelizzazione! FILIPPINE Bro. Andreas Nabu, FdCC 38 il FOGLIETTO N. 2/3 - 2013 Nozze nel Signore e nella solidarietà per Sara e Fabrizio Un modo solidale per celebrare le feste della vita UFFICIO MISSIONI T ornati dal viaggio di nozze, Sara e Fabrizio hanno raccolto le foto del loro matrimonio “solidale” e ci hanno inviato quelle significative della consegna dei quadri (regalo solidale!) ai loro testimoni. Anche se non possiamo ammirare i quadri, belli, di Lucia Contarino, possiamo ammirare la foto degli sposi Sara e Fabrizio, che ci offrono questa bella testimonianza: anche i minimi dettagli, come gli sposini di zucchero o di plastica sulla torta, possono essere importanti e trasformarsi in un gesto di solidarietà che fa felice qualcuno. C he posso dire del nostro matrimonio? posso solo raccontare una bella storia d’amore e non solo fra me e Fabrizio. Sicuramente non volevamo un matrimonio ordinario né tantomeno sfavillante: il nostro doveva essere “giusto” nel senso che in genere si vede sprecare molto cibo, esagerare con gli addobbi, buttare le bomboniere, e proprio da questo pensiero siamo partiti. Non volevamo che le nostre fossero dei soprammobili normali e, comunque, avendo già nello spirito la voglia di donare, ecco che le due cose si sono unite: bomboniere “solidali”! Da qui sono iniziate tante belle storie d’amo- re verso il prossimo, soprattutto verso i bambini, iniziando da quelli del Gaslini di Genova. Si sentono tanti sposi che parlano del “tema” del loro matrimonio: il nostro tema è stato “la solidarietà”. E lo racconto un po’ orgogliosa di aver fatto la scelta giusta. Perché di bomboniere solidali se ne parla molto, ma nessuno ha mai pensato che ogni dettaglio potrebbe diventare segno d’amore. Oggi la festa del matrimonio impone certi riti - e non parlo del rito religioso! -, come ad esempio il guest book (l’ormai famoso libro degli ospiti immancabile al ricevimento), op- il FOGLIETTO N. 2/3 - 2013 pure il cuscino porta fedi, le bolle di sapone, il cake topper cioè il moderno “sposini sulla torta”. Ecco, anche questi possono trasformarsi in gesti d’amore. E poi le grandi ricerche per trovare i regali ai testimoni, alle “comari di fede” (cioè chi regala agli sposi le fedi nuziali), ai genitori; questi sono difficili da trovare, anche perché dovevano essere regali importanti. E dopo tante ricerche (per fortuna il web aiuta), abbiamo incontrato Lucia Contarino, anzi troviamo i suoi bellissimi quadri che facevano al caso nostro per i testimoni! e per ricambiare avremmo donato a un bambino un po’ di vita e l’istruzione in una scuola. Ci sembrava uno scambio più che giusto. E così anche per le nostre “sorelle-comari di fede” abbiamo regalato il sorriso di due bambine. E poi le farfalle sulle cornici per i nostri genitori. E soprattutto le nostre fedi anch’esse solidali che ci faranno ricordare quel giorno per sempre… “Per sempre” dovrebbe essere la fine della storia; ma la storia è continuata anche il giorno dopo nella sala - mensa, di una parrocchia della nostra città, dove un gruppo di persone ha banchettato come se fossero stati al nostro matrimonio. E adesso viviamo felici, sapendo che il “per sempre” continua, e che possiamo dare ancora molto! Sara e Fabrizio Gli auguri dell’Ufficio Missioni arissimi Sara e Fabrizio, partecipiamo con gioia alla vostra festa, con la gratitudine nel cuore per tutte quei bambini bisognosi che hanno ricevuto un aiuto proprio grazie alla vostra decisione. È bello vedere che a questo vostro banchetto i primi invitati sono stati i bambini meno fortunati! E precisamente i bambini della missione canossiana di Igoma e di Jpapad, nelle Filippine. Invochiamo per voi S. Maddalena di Canossa e S. Bakhita, perché la vostra famiglia cresca sempre nell’amore ai piccoli e ai poveri e abbia sempre come modello la Santa Famiglia di Nazareth. La Vergine Maria sia sempre il vostro esempio di carità e accoglienza evangelica! P. Gianluigi, Maria Luisa, Emanuela UFFICIO MISSIONI C 39 40 il FOGLIETTO N. 2/3 - 2013 Dalla GMG di Manila un contatto di amicizia e un’adozione a distanza per Tondo UFFICIO MISSIONI G entilissimi Padri Canossiani, sono Marina Lomunno, una giornalista di Torino, ho conosciuto la vostra missione di Tondo e il carissimo p. Giovanni Gentilin durante la GMG con Giovanni Paolo II a Manila. Allora ero a Manila oltre che per il mio giornale e per Avvenire - di cui sono una delle corrispondenti da Torino - anche per guidare la delegazione ufficiale dell’Agesci, gli scout cattolici italiani. In seguito alla visita a Tondo, con il gruppo di scout che seguivo, per anni abbiamo sostenuto varie adozioni a distanza di alcuni ragazzi di Tondo segnalateci via via da padre Giovanni. Poi il tempo è passato, i giovani scout sono cresciuti e abbiamo perso i contatti con padre Giovanni. Io però continuo a ricevere volentieri il vostro Foglietto (grazie perché me lo mandate) che mi porta notizie di padre Giovanni di cui però, purtroppo, ho perso la mail. Il motivo per cui vi scrivo è il seguente: con la mia famiglia ho appena terminato l’adozione a distanza di una ragazzo della Guinea Bissau della missione dei Padri Giuseppini del Murialdo (sono i padri della nostra parrocchia), e mia figlia Silvia, 10 anni, (che io e mio marito abbiamo avuto la fortuna di adottare quando era neonata) da tempo mi chiede dei bambini di Tondo di cui spesso le ho parlato, come del fatto che anni fa con gli Scout sostenevamo un’adozione a distanza. Più volte Silvia mi ha espresso il desiderio di adottare un fratellino o una sorellina a distanza, e poiché ho questo legame “antico” con Tondo, mi piacerebbe riprendere i contatti con padre Gentilin e chiedergli di segnalarci un bambino o una bambina di Tondo da aiutare nella sua crescita, possibilmente della scuola materna o elementare (così può comunicare meglio con Silvia). Durante la scorsa Quaresima Silvia aveva iniziato a mettere da parte i suoi soldini per il fratellino o la sorellina di Tondo… Attendo vostre indicazioni e spero che possiate mettermi in contatto con padre Gentilin che saluto con affetto. Grazie e a presto! Marina Lomunno N. 2/3 - 2013 il FOGLIETTO 41 La solidarietà... fa festa! L’ unione, si sa, fa la forza, soprattutto quando è ora di organizzare un evento a sostegno delle missioni dei nostri cari Padri Canossiani! Ed è con questo motto che una ventina di persone, sparse sul territorio veronese e legate al mondo canossiano, si sono date da fare per dar vita ad una cena solidale, con lo scopo di raccogliere dei fondi a sostegno delle missioni di Piabetá (Brasile) e di Tondo (Filippine). Dopo incontri, riunioni, telefonate e appostamenti a “caccia” di sponsor, grazie all’aiuto di molte “mani amiche” e di alcune realtà produttive locali, che hanno creduto in questa proposta, la sera del 14 giugno, presso il Circolo 1° Maggio di Montorio (Verona), immersi nel verde e circondati dal primo accenno di afa di questa estate 2013, i volontari hanno accolto oltre 170 persone, accorse in nome della solidarietà a far festa insieme. Coordinati dai cuochi Angelo e Adriana, i volontari della cucina hanno preparato una cena con i fiocchi! Durante la cena P. Gianluigi Andolfo ha illustrato i progetti che sarebbero stati sostenuti grazie alle donazioni di tutti, mostrando video e fotografie e chiamando sul palco a testimoniare alcuni dei volontari che si sono recati con lui a Piabetà durante le scorse estati. Sono in molti, a distanza di tempo, a dedicarsi ancora attivamente al sostegno dei progetti dei Padri Canossiani, segno tangibile che la missione continua anche qui! A lenire la “saudade” che serpeggiava tra i volontari ci ha pensato la musica di Stefania Riva, che ha allietato la seconda parte della serata con la sua bellissima voce, facendo da spalla a P. Gianluigi nel corso dell’estrazione di alcuni premi messi a disposizione dagli sponsor. Chi non ha vinto, ha potuto comunque consolarsi con qualche acquisto presso il mercatino missionario allestito da Annarosa, Gideci e Sonia e rifornito di bellissimi prodotti artigianali provenienti dalle missioni. Alla fine della serata, nonostante la stanchezza, i visi dei volontari erano tutti segnati dalla soddisfazione: ai complimenti per l’organizzazione e per la cena (davvero luculliana!) servita, si è aggiunta la felicità di aver superato, con la raccolta fondi, ogni aspettativa e di aver contribuito, con un po’ del proprio tempo e con un po’ di fatica, certamente, ma anche con tanta gioia, ad aggiungere un piccolo tassello ai progetti portati avanti dai Padri Canossiani. Sull’onda di questa gioia, si è già deciso di riproporre una nuova cena solidale nel corso della primavera 2014. Amici di Verona e provincia (e perché no, anche delle città limitrofe!), vi aspettiamo numerosi! Gli amici veronesi UFFICIO MISSIONI Cena solidale a favore delle missioni di Brasile e Filippine 42 il FOGLIETTO N. 2/3 - 2013 Il Gruppo Missionario si incontra S. Giorgio di Acilia - Roma, 7 giugno 2013 UFFICIO MISSIONI C arissimi benefattori, prima di tutto desideriamo ringraziare i partecipanti al nostro primo incontro - davvero numerosi: quasi 50! - e tutti coloro che, pur desiderandolo, non hanno potuto essere presenti. La vostra presenza e l’interesse dimostrato ci hanno confermato la necessità di rinvigorire nella Parrocchia la presenza di un Gruppo missionario che possa agire da “ponte” tra noi e le missioni canossiane nel mondo. Condividere questa vocazione, rafforzare il legame tra adottanti e adottati, migliorare la comunicazione, risolvere problemi pratici, dare supporto a progetti missionari sono alcuni degli obbiettivi del Gruppo. L’obbiettivo principale del primo incontro era però quello di cominciare a conoscerci; ripercorriamo, quindi, anche per i non presenti, i contenuti della serata. Abbiamo chiesto di compilare una scheda anagrafica, per aggiornare la lista di benefattori. Potete immaginare la fatica di contattarvi tutti! Poi P. Bruno ha letto un toccante messaggio di saluto che P. Giorgio Valente, Padre Generale, ci ha inviato. Dopo il benvenuto di Rosaria, sabbiamo condiviso le ragioni che ci hanno spinti in quest’opera, esprimendo esigenze e interrogativi. P. Bruno ha poi presentato le missioni canossiane nel mondo, con notizie sulla loro origine e il loro sviluppo. Nel suo intervento, Piero ci ha parlato della missione e degli obbiettivi del Gruppo missionario e della collaborazione con la Onlus “Mano Amica – Canossiani”. Alcune foto ci hanno poi illustrato la missione di Igoma in Tanzania, l’esperienza di p. Bruno in India e di Piero in Brasile. Infine, la presentazione dei presenti, le loro storie, testimonianze, desideri e problemi pratici. Il tempo, tiranno, non ci ha consentito di approfondire questo momento dell’incontro, che troverà maggiore spazio in futuro, poiché siamo tutti “missionari” e la condivisione resta l’obbiettivo principale del Gruppo. Il prossimo incontro è programmato per settembre. Non mancano argomenti che ci piacerebbe trattare: come riuscire a “contagiare” amici, parenti e conoscenti in questa nostra vocazione missionaria? Come coinvolgere i più giovani? Come stimolare i giovani (e non) a brevi esperienze di volontariato missionario? Grazie per la vostra testimonianza di “missionari a distanza”, anche e soprattutto a nome di tutte le persone che, per mezzo del sostegno all’educazione, state aiutando a conseguire dignità e diritti. Gruppo missionario Parrocchia di S. Giorgio Martire N. 2/3 - 2013 FOGLIETTO 43 In memoria di p. Marcello Gianola I L a comunità parrocchiale di Favignana, appresa la notizia, da p. Antonio, della salita al cielo di p. Marcello, si è stretta in preghiera in suo suffragio. A questa preghiera si è aggiunta la preghiera di lode e di ringraziamento a Dio Padre per il Dono che a noi favignanesi è stato concesso in questi 40 anni di storia per la presenza della Congregazione delle Madri e dei Padri canossiani, e tra questi anche per il passaggio in mezzo a noi di P. Marcello. La nostra comunità deve molto a questa Famiglia Religiosa che ha scelto le nostre isole di Levanzo e Favignana per vivere ed operare secondo il carisma di S. Maddalena. Veri testimoni di fede, vivono tra noi e spendono le loro giornate testimoniando il Carisma canossiano. Abbiamo voluto dare un ultimo saluto affettuoso a P. Marcello, per gli anni del suo ministero tra noi, perché si è speso in ogni modo per la nostra comunità cristiana e civile. P. Marcello sarà sempre ricordato da tutti noi per la realizzazione della casa S. Maddalena, residenza delle Madri canossiane, per la grande croce che svetta sulla montagna di Favignana, per i misteri del Rosario che dalla chiesa di S. Anna porta al cimitero, per la ristrutturazione della chiesa della Madonna della Piana, e per tante altre opere visibili, ma particolarmente per la realizzazione dell’oratorio, l’opera che più gli stava a cuore. Grazie P. Marcello! Il Consiglio Pastorale Parrocchiale a nome di tutta la comunità cristiana IN RICORDO l 4 maggio scorso lasciava questa vita p. Marcello Gianola. Dopo un breve ricovero a Roma, che ha solo intuito il male che minava la sua forte fibra, il ricovero a Negrar (verona) ha fatto scoprire la presenza del solito male oscuro, che nonostante l’intervento lo ha portato alla morte. Una liturgia di suffragio è stata celebrata a Verona S. Maria Addolorata, dove pure p. Marcello è stato parroco dal ‘77 all’83, cui è seguito il funerale nella chiesa dei SS. Giobbe e Bernardino nella nostra casa madre di Venezia. Nel camposanto di S. Michele in Venezia, nel campo dei Sacerdoti e Religiosi, riposa ora questo infaticabile sacerdote canossiano. Sono molti gli incarichi importanti e le case in cui p. Marcello ha operato con dedizione e vero spirito canossiano, innamorato soprattutto dell’opera dell’oratorio. Finito il tempo delle responsabilità in prima persona, aveva ultimamente dedicato la sua vita al ministero della riconciliazione e della formazione soprattutto biblica, nelle due case di Roma. Rimpianto da piccoli e grandi, che trovavano in lui l’accoglienza simpatica, una parola di conforto e di guida nella confessione. La preghiera, cui dedicava lunghe ore fin dal primo mattino, ha impreziosito il gran bene e le molte opere realizzate nel tempo della sua piena attività pastorale. Lo ricordiamo con la testimonianza, giunta da un’altra comunità a lui carissima, Favignana. 44 il FOGLIETTO N. 2/3 - 2013 “Vi volete bene?” Ricordo di M. Renata Colombo IN RICORDO M ettersi davanti alla foto di M. Renata, frugare nei ricordi, lasciar affiorare il suo volto dai lineamenti miti e decisi insieme, vuol dire per me risentire la sua domanda di sempre “Vi volete bene? Vuoi bene ai tuoi padri? E loro ti vogliono bene?”. Forse è proprio questo il suo testamento e la sua eredità più preziosa. Una donna che ha voluto bene, preoccupata di voler bene e che gli altri – i suoi cari, le sue Madri, i suoi Fratelli canossiani – si volessero bene. Il bene vero, quello del Vangelo, che impreziosisce la nostra storia e a sua volta custodisce grata memoria del bene ricevuto. Madre Renata è stata vera figlia della Carità, custode e coltivatrice del nostro Bene più grande, l’Amore Crocifisso imparato da Santa Maddalena. Ho conosciuto M. Renata da giovane chierico, quando lei era superiora provinciale in Casa Madre a Verona. L’ho incontrata poi da giovane prete nella casa provincializia di Bergamo. L’ho ritrovata a Roma superiora della comunità della Casa generalizia, quando ormai era completato il progetto del complesso parrocchiale e della chiesa di S. Maddalena. Fu veramente vicina a noi quando dovemmo pagare a caro prezzo quella bella realizzazione e l’impegno di servire pastoralmente la parrocchia, con la tragica morte di padre Gentilin. Presenza consolante e saggia nel richiamare alla fede nei piani divini. Fu vicina a me personalmente nei primi passi di parroco in quella comunità provata. Mi fu ancora più vicina, con l’incoraggiamento e la preghiera, quando nel 2000 lasciai la parrocchia per il sopravvenuto incarico di superiore generale. Nel 2004 anche lei si sarebbe avviata a Caprino per le ultime tappe della sua donazione. Dio sa quanto M. Renata è stata vicina a noi fratelli Canossiani, con mille attenzioni che solo un cuore di madre sa esprimere, ma soprattutto con l’autentica fraternità del vangelo, per il sentito convinto legame di fraternità canossiana che ci dovrebbe far sentire fratelli e sorelle. Per questo, non ho potuto mancare all’ultimo saluto, celebrazione della sua Pasqua, lo scorso 17 giugno, nella casa della Rocchetta di Bergamo, dove M. Renata ha concluso la sua lunga corsa terrena. Nella chiesa, davanti alla Madonna dei Dolori, il commiato liturgico e il rendimento di grazie, ben illuminato dalla Paola di Dio del giorno. Grazie, Signore, per aver fatto incrociare il nostro sentiero con la vita questa donna, sorella, madre. Grazie, per averci dato in Madre Renata un segno del tuo paterno, materno, inesausto prenderti cura di noi e dei nostri cammini. Donaci di volerci sinceramente, gratuitamente, fedelmente, bene! P. A. Carissimi amici lettori del Foglietto... Carissimi amici, lettori del Foglietto, questo periodico dell’Istituto dei Canossiani racconta con semplicità brani di vita ed esperienza delle nostre comunità e opere sparse in Italia e nel mondo. Viene realizzato con la collaborazione di quanti inviano alla Redazione il racconto di attività e la testimonianza di esperienze realizzate nelle nostre comunità, parrocchie e oratori. Ha l’umile aspettativa di favorire la conoscenza dell’Istituto canossiano, di diffondere la sua opera e lo spirito che lo anima ai sostenitori e benefattori delle nostre Missioni. Speriamo che questa condivisione vi interessi e saremmo felici di poter leggere le vostre impressioni, anche per migliorare la nostra rivista. Non prevediamo un abbonamento, per non limitarne la diffusione, e volentieri lo inviamo a tutti coloro che lo desiderano. Sono comunque notevoli i costi per la sua redazione, stampa e spedizione. Per questo ogni partecipazione a questa spesa è sempre gradita. così come l’aiuto a precisare gli indirizzi o a limitare la dispersione di copie. È possibile sostenere il Foglietto utilizzando il bollettino accluso precisando nella causale “per il Foglietto”. È inoltre possibile ricevere il Foglietto anche via e-mail, evitando costi di stampa e spedizione; comunicateci il vostro indirizzo di posta elettronica! Grazie! La Redazione “IL FOGLIETTO” è un periodico di notizie e di collegamento, iniziato dal servo di Dio P. Angelo Pasa per far conoscere l’Istituto Canossiano e per chiedere aiuto per il sostegno del nascente seminario che avrebbe garantito lo sviluppo della Congregazione. Nel tempo è stato continuato grazie all’opera dei Superiori che si sono succeduti, in particolare negli ultimi anni dall’indimenticabile padre Modesto Giacon. Attualmente, grazie alla collaborazione di quanti ci inviano gli articoli e della redazione, possiamo continuare a far uscire questo semplice strumento di comunicazione per tanti amici dell’Istituto e sostenitori delle nostre opere e delle Missioni canossiane e dei loro progetti. Per ricevere IL FOGLIETTO, non c’è bisogno di abbonamento; se non siete ancora iscritti e desiderate riceverlo o per segnalare un cambio di indirizzo, compilare il modulo e rispeditelo a IL FOGLIETTO dell’istituto dei Canossiani Via S. Giuseppina Bakhita, 1 – 37131 VERONA Poiano Nome ………………………………… Cognome ………………………………………… Via ……………………………………………………………………… N° ………………. CAP ……………… Città ………………………………………… Provincia …………… Nazione ……………………………… Se si desidera l’invio tramite posta elettronica, barrare la casella sottostante: Desidero ricevere IL FOGLIETTO tramite posta elettronica al seguente indirizzo e-mail: ………………………………………………………………………………………………… Papa Francesco, che cosa c’era nella borsa nera che ha portato come bagaglio a mano? «Non c’era la chiave della bomba atomica! La portavo perché sempre io ho fatto così, quando viaggio porto la mia borsa... e dentro cosa c’è? C’è il rasoio, c’è il breviario, c’è l’agenda, c’è un libro da leggere, ne ho portato uno di Santa Teresina e io sono devoto. Io sempre sono andato con la borsa nel viaggio,è normale, ma dobbiamo essere normali. È un po’ strano per me quello che tu mi dici, che la foto ha fatto il giro del mondo. Mah, dobbiamo abituarci ad essere normali, alla normalità della vita». Papa Francesco intervistato dai giornalisti sull’aereo durante il viaggio di ritorno dalla 28° GMG di Rio de Janeiro IL FOGLIETTO DELL’ISTITUTO DEI CANOSSIANI Pubblicazione trimestrale n. 2/3— Anno 82 — Aprile - Settembre 2013 Spedizione in abbonamento postale Art. 2 — Comma 20/c — L. 662/96 — Filiale di Verona La corrispondenza all’Istituto dei Canossiani: Via S. Giuseppina Bakhita, 1 - 37142 Poiano - VERONA — Tel 045 528857 — Fax 045 534047 Internet: www.canossiani.org — E-mail: [email protected] C.C.P. 18530378 — IBAN IT 16 W 05034 11750 000000153743 intestato a Congregazione Figli della Carità Canossiani Presso Banco Popolare di Verona - sede di Verona - 0001 La corrispondenza per i progetti missionari: Ufficio Missioni “Mano Amica - Canossiani” ONLUS Via S. Giuseppina Bakhita, 1 - 37142 Poiano - VERONA - Tel e Fax 045 8408891 Internet: www.canossiani.org/ufficiomissioni — E-mail: [email protected] C.C.P. 36600518 — CCB IBAN IT91 F 05034 11750 000000163682