Rassegna stampa

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11/05/2011
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INDICE
AUSL RAVENNA
09/05/2011 Edilizia e Territorio
Palermo, piazze a Geo ambiente
7
11/05/2011 Corriere di Romagna - Ravenna
Centro La Serra, i genitori dal sindaco poi sul sagrato
15
11/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
I genitori: «Occorre un progetto chiaro»
16
11/05/2011 La Voce di Romagna - Ravenna
"Non riduciamo il servizio" Ma i genitori protestano
17
11/05/2011 La Voce di Romagna - Ravenna
Centro per il piede diabetico, salvati 800 arti dall'amputazione
18
11/05/2011 Corriere di Romagna - Ravenna
Grillo infiamma la piazza e lancia Pietro Vandini
19
11/05/2011 Corriere di Romagna - Ravenna
Una "casina" per far incontrare gli anziani
20
11/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Salvati 800 arti dall'amputazione
21
11/05/2011 La Voce di Romagna - Ravenna
Test sul sonno delle donne
22
11/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Le assistenti iscritte sono duecento nell' ospedale di Ravenna , ottanta in quello di
Faenza e al...
23
11/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Controlli notturni sulle badanti
24
11/05/2011 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Beppe Grillo riempie la piazza: «Ci servono due persone in Comune»
25
11/05/2011 La Voce di Romagna - Ravenna
Abuso d'ufficio, assolto il dottor Rossi
27
11/05/2011 La Voce di Romagna - Ravenna
La farmacia dell' ospedale
28
11/05/2011 La Voce di Romagna - Ravenna
Incidente sul lavoro o sulla strada?
29
11/05/2011 La Voce di Romagna - Forli
"Smantellata la sala operatoria"
30
AREA VASTA E REGIONE
11/05/2011 Corriere di Romagna - Forlì
Effetti dell'alcol sulla guida
32
SANITÀ NAZIONALE
11/05/2011 Corriere della Sera - NAZIONALE
E il ministro bandisce il biberon dopo i due anni
34
11/05/2011 Corriere della Sera - MILANO
Niguarda, primari in fuga «Dimissioni in polemica con i vertici dell'ospedale»
36
11/05/2011 La Repubblica - Palermo
All'Ismett premio qualità di Brunetta
37
11/05/2011 La Repubblica - Palermo
Fazio loda il piano di rientro Il Pdl lo attacca: "Sbaglia"
38
11/05/2011 La Repubblica - Palermo
Ospedali, farmaci, anziani: Sicilia bocciata
39
11/05/2011 La Repubblica - Torino
Assistenza agli anziani ecco 58 nuovi posti letto
40
11/05/2011 La Repubblica - Torino
Liste d'attesa, piano in cinque mosse
41
11/05/2011 La Repubblica - Bari
Inabili al computer, l'Asl apre l'indagine
42
11/05/2011 La Repubblica - Bari
Doccia fredda sulle stabilizzazioni un centinaio adesso tornano precari
43
11/05/2011 La Repubblica - Bari
Troppi impiegati allergici al computer, la Asl apre un'indagine
44
11/05/2011 Il Messaggero - ROMA
Esami e visite, entrano i privati
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11/05/2011 Il Giornale - Nazionale
Nelle farmacie più ricette ma fatturati sempre al palo
47
11/05/2011 Il Giornale - Nazionale
«Non solo vetrina, ma anche formazione e confronto»
48
11/05/2011 Il Giornale - Nazionale
«Dobbiamo diventare uno dei pilastri della nuova Sanità sul territorio»
49
11/05/2011 Il Gazzettino - NAZIONALE
Ecco perché non tornano i conti della sanità veneta
50
11/05/2011 Il Secolo XIX - GENOVA
«Pronti a costituirci parte civile contro i colleghi autori di illeciti»
51
11/05/2011 Il Secolo XIX - GENOVA
L'inchiesta: soci in affari medici e farmacisti
52
11/05/2011 Il Secolo XIX - GENOVA
MIDOLLO OSSEO, TROPPO POCHI I DONATORI
54
11/05/2011 Il Secolo XIX - GENOVA
«IL PROBLEMA SONO GLI ACCORPAMENTI E GLI SPRECHI VERI CHE NESSUNO
TOCCA»
55
11/05/2011 Il Secolo XIX - GENOVA
Villa Scassi, il diktat di Montaldo
56
11/05/2011 MF - Sicilia
Spesa sanitaria sotto la lente, Kpmg e Pwc vincono la gara
57
11/05/2011 Il Sole 24 Ore - Sud
In Calabria più fondi alla sanità
58
10/05/2011 Il Sole 24 Ore Sanita'
Farmaci, appalti nel mirino
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10/05/2011 Il Sole 24 Ore Sanita'
Referti e pagamenti on line
60
10/05/2011 Il Sole 24 Ore Sanita'
Stati vegetativi, varate le linee di indirizzo
61
10/05/2011 Il Sole 24 Ore Sanita'
Tutti i benefici di una classificazione delle cure primarie
63
10/05/2011 Il Sole 24 Ore Sanita'
L'e-health dimezza i ricoveri
64
10/05/2011 Il Sole 24 Ore Sanita'
La priorità: un sistema informativo integrato
65
10/05/2011 Il Sole 24 Ore Sanita'
Innovazione al ralenti nel Ssn
67
10/05/2011 Il Sole 24 Ore Sanita'
Sei premi all'innovazione nei servizi sanitari
70
10/05/2011 Il Sole 24 Ore Sanita'
Fascicolo sanitario elettronico: Regioni al lavoro sull'interoperabilità
71
10/05/2011 Il Sole 24 Ore Sanita'
Piano e-Gov 2012 al rush finale
72
11/05/2011 Il Sole 24 Ore - Lombardia
Raddoppiate le ispezioni per la sicurezza sul lavoro
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AUSL RAVENNA
16 articoli
09/05/2011
Edilizia e Territorio - N.18 - 9 Maggio 2011
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AGGIUDICAZIONI Il Comune ha assegnato all'impresa di Belpasso (Ct) la valorizzazione degli assi
monumentali
Palermo, piazze a Geo ambiente
Coveco vince il collegamento stradale Novi Ligure-Serravalle per 5,5 milioni
lizzazione ricadenti nei distretti territoriali n. 1-2-3-4 di Abbanoa Spa. Importo: 3.544.918,00 Categoria: Non
specificata Data aggiudicazione: 31/12/2010 Termine: 27/12/2010 Ribasso: 35,26% Indirizzo: Codroipo (UD)
- Via Lino Zanussi, 26 Ente appaltante: Consorzio per l'area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste
Oggetto: Procedura aperta. Gara 3SE/124/10 - Affidamento dell'appalto del servizio di conduzione, gestione
e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti tecnologici, dei mezzi di spegnimento incendi, degli
impianti di sicurezza e del sistema di automazione centralizzato, per la durata di 5 anni - Comprensori
dell'area Science Park di Padriciano, Padriciano n. 99, Trieste, e di Basovizza, Ss 14 km 163,5, Trieste.
Importo: 3.373.200,00 Categoria: OG11 (V 5.164.569) Data aggiudicazione: 07/04/2011 Termine: 31/05/2010
Prezzo offerto: 2.429.455,00 Ati Cooperativa costruzioni società cooperativa (Capogruppo), Teco + studio
associato, Dott. geologo Beghelli Saul, Unicredit leasing Spa, Consorzio Arco lavori soc. coop. cons. di
Ravenna Indirizzo: Bologna - Via F. Zanardi, 372 Ente appaltante: Comune di Portomaggiore Oggetto:
Procedura ristretta. Procedura accelerata. Procedura ristretta semplificata per la locazione finanziaria
immobiliare in costruendo per la progettazione esecutiva e la realizzazione di una scuola secondaria di 1
grado nel polo scolastico FalconeBorsellino in Portomaggiore (Fe). Importo: 3.300.000,00 Categoria: OG1 (III
1.032.913), OG11 (III 1.032.913), OS6 (II 516.457), OS7 (I 258.228) Data aggiudicazione: 18/04/2011
Termine: Non specificato Ribasso: Non specificato Ati Elettrica Gover Snc di Gover Luciano & C.
(Capogruppo), Mecoin Srl La Castellana a Rl (Capogruppo), Protecno impianti Srl Coveco - Consorzio veneto
cooperativo Ati Cr costruzioni Srl (Capogruppo), Troiano Sas di Troiano Lucio & C. Ati Conscoop Consorzio
fra cooperative di produzione e lavoro (Capogruppo), Supernova soc. coop. Ati Pesic costruzioni generali &
C. Snc (Capogruppo), Rce Srl Ati Consorzio stabile Cosint Scrl (Capogruppo), Sadi servizi industriali Spa Ati
Simeone Nicola & F. Srl (Capogruppo), Servizi gestioni acquedotti 3 Srl, Luigi Di Virgilio Srl Socoro
Cooperativa di costruzioni Scarl Sico società italiana carburo ossigeno Spa Edil progetti 87 Srl Ati Sestante
Srl (Capogruppo), L'Erba Voglio Srl Ati Geo ambiente Srl (Capogruppo), Tecnogroup Srl Costruzioni Tollot Srl
Coveco - Consorzio veneto cooperativo Ati Castaf Sas (Capogruppo), Ing. U. Forti & figlio Spa, Fal
costruzioni Srl Acciona Agua S.A. Btb elettroidraulica Srl Repin Srl Clafc coop. lavoratori agricolo forestale
cesenate Acciona Agua S.A. Ravelli Srl Ati soc. coop. IMPORTI OLTRE I 5.000.000 EURO Indirizzo: Forlì
(FC) - Via Galvani, 17/b Ente appaltante: Aqp - Acquedotto pugliese Spa di Bari Oggetto: Procedura aperta.
Accordo quadro con un unico operatore Lavori e servizi per la manutenzione ordinaria, a guasto e
straordinaria delle reti idriche e fognarie; realizzazione di allacciamenti di utenza e tronchi idrici e fognanti Ambito territoriale n. 6. Importo: 17.823.802,05 Categoria: OG6 (VI 10.329.138), OG12 Data aggiudicazione:
11/11/2010 Termine: 15/07/2010 Ribasso: Non specificato Indirizzo: Modena - Via Danimarca, 167 Ente
appaltante: Metropolitana milanese Spa di Milano Oggetto: Procedura aperta. Interventi di ristrutturazione,
adeguamento, collegamento e costruzione sulla rete fognaria in Milano. Importo: 11.366.475,38 Categoria:
OG6 (VI 10.329.138), OG11, OG3 Data aggiudicazione: Non specificata Termine: 25/01/2011 Prezzo offerto:
6.107.132,91 Indirizzo: Belpasso (CT) - Contrada Fontana Murata, 11 Ente appaltante: Comune di Palermo
Oggetto: Procedura aperta. Misura POR 5.02 - Lavori per la valorizzazione degli assi monumentali del centro
storico della città di Palermo - Riqualificazione urbana di piazza Marina, piazza Bologni e piazza della Vittoria.
Importo: 9.395.180,85 Categoria: OG3 (VI 10.329.138), OG6 (III 1.032.913), OG10 (III 1.032.913), OS2 (III
1.032.913), OS24 (IV 2.582.284) Data aggiudicazione: 18/04/2011 Termine: 15/11/2010 Ribasso: Non
specificato Indirizzo: Aci Catena (CT) - Via Elemosina Sn Ente appaltante: Comune di Catania Oggetto:
Procedura aperta. Librino programma di edilizia sperimentale sovvenzionata ex articolo 2 lettera f L.
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Edilizia e Territorio - N.18 - 9 Maggio 2011
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457/1978. Importo: 8.493.696,00 Categoria: OG1 (VI 10.329.138) Data aggiudicazione: 28/02/2011 Termine:
14/07/2010 Prezzo offerto: 4.840.163,20 Indirizzo: Venezia - Via Ulloa, 5 frazione Marghera Ente appaltante:
Provincia di Alessandria Oggetto: Procedura aperta. Gara suddivisa in n. 2 lotti - Sp 35-ter: lavori di
realizzazione del nuovo collegamento Novi Ligure-Serravalle Scrivia in alternativa alla ex Ss 35-bis Dei Giovi
di Serravalle - Lotto n. 1. Importo: 8.476.276,42 Categoria: OG3, OG11, OG12, OS12, OS34 Data
aggiudicazione: 01/04/2011 Termine: 10/05/2010 Prezzo offerto: 5.544.240,86 Indirizzo: Cerignola (FG) Ente
appaltante: Aqp - Acquedotto pugliese Spa di Bari Oggetto: Procedura aperta. Accordo quadro con un unico
operatore Lavori e servizi per la manutenzione ordinaria, a guasto e straordinaria delle reti idriche e fognarie;
realizzazione di allacciamenti di utenza e tronchi idrici e fognanti - Ambito territoriale n. 1. Importo:
7.799.796,87 Categoria: OG6 (V 5.164.569), OG12 Data aggiudicazione: 01/12/2010 Termine: 15/07/2010
Prezzo offerto: 7.044.167,45 Indirizzo: Milano - Via Visconti di Modrone, 18 Ente appaltante: Comune di
Monza Oggetto: Procedura aperta. P.G. 47665/2010 - Servizio globale di manutenzione del verde pubblico
comunale. Importo: 7.515.917,40 Categoria: OS24 (III 1.032.913) Data aggiudicazione: 19/04/2011 Termine:
10/08/2010 Prezzo offerto: 4.270.048,90 IMPORTI TRA 5.000.000 E 2.500.000 EURO Indirizzo: Rubano
(PD) Ente appaltante: Hera Rimini Srl di Rimini Oggetto: Procedura negoziata. Ristrutturazione e
adattamento dell'impianto di depurazione di Riccione per il rispetto dei limiti sul fosforo e sull'azoto (Dlgs
152/99 - Dlgs 4/2008) adeguamento della linea I e II. Importo: 4.593.550,00 Categoria: OS22, OS30, OG1
Data aggiudicazione: Non specificata Termine: 10/09/2010 Ribasso: 20,07% Ente appaltante: Italferr Spa di
Roma Oggetto: Procedura aperta. Pa 1150 - Lavori per la realizzazione del parcheggio Serenissima 2 e
relative rampe di accesso al viale della Serenissima, della deviazione di un tratto della via Collatina Vecchia,
della scala di accesso alla galleria ferroviaria di via Petiti nonché alle opere di adeguamento di via Achille
Scarpitti. Importo: 3.917.247,93 Categoria: OG3, OS23, OS21 Data aggiudicazione: 30/03/2011 Termine:
09/07/2010 Prezzo offerto: 2.786.783,02 Indirizzo: Milano - Via Senigallia, 18/2 torre A Ente appaltante: Broni
- Stradella Spa di Stradella Oggetto: Procedura ristretta. Affidamento del completamento della messa in
sicurezza e 1 lotto di bonifica da amianto sul sito di interesse nazionale Fibronit in comune di Broni. Importo:
3.805.300,00 Categoria: Non specificata Data aggiudicazione: 14/03/2011 Termine: 28/06/2010 Prezzo
offerto: 2.702.353,97 Indirizzo: San Marco Evangelista (CE) - via Machiavelli, 3 Ente appaltante: Comune di
Piombino Oggetto: Procedura aperta. Lavori di realizzazione del 1 lotto funzionale del nuovo polo culturale Edificio storico. Importo: 3.786.849,26 Categoria: OG2 (IV 2.582.284), OG11 (II 516.457) Data
aggiudicazione: 13/01/2011 Termine: 29/09/2010 Ribasso: 48,26% Indirizzo: Venezia - Via Ulloa, 5 frazione
Marghera Ente appaltante: Provincia di Alessandria Oggetto: Procedura aperta. Gara suddivisa in n. 2 lotti Sp 35-ter: lavori di realizzazione del nuovo collegamento Novi Ligure-Serravalle Scrivia in alternativa alla ex
Ss 35-bis Dei Giovi di Serravalle. Lotto n. 2. Importo: 3.564.610,24 Categoria: OG3, OS12 Data
aggiudicazione: 01/04/2011 Termine: 10/05/2010 Prezzo offerto: 2.442.838,99 Indirizzo: Milano - Via Monte
San Genesio, 21 Ente appaltante: Abbanoa Spa di Nuoro Oggetto: Procedura aperta. Rif. App. 89/2010.
Lavori di manutenzione straordinaria degli impianti di potabiIndirizzo: Milano - Via Monte San Genesio, 21
Ente appaltante: Abbanoa Spa di Nuoro Oggetto: Procedura aperta. Rif. App. 90/2010. Lavori di
manutenzione straordinaria degli impianti di potabilizzazione ricadenti nei distretti territoriali n. 5-6-7-8 di
Abbanoa Spa. Importo: 3.249.500,00 Categoria: Non specificata Data aggiudicazione: 31/12/2010 Termine:
27/12/2010 Ribasso: 38,59% Indirizzo: Quarto (NA) - Corso Italia, 294 Ente appaltante: Azienda ospedaliera
di rilievo nazionale Antonio Cardarelli di Napoli Oggetto: Procedura aperta. Interventi di restauro conservativo
da realizzarsi nell'ambito del padiglione centrale N dell'Ospedale Cardarelli. Importo: 3.217.470,37 Categoria:
OG2 (IV 2.582.284), OG11 (IV 2.582.284), OS6 (III 1.032.913), OS18 (I 258.228) Data aggiudicazione:
28/04/2011 Termine: 19/05/2010 Ribasso: 41,87% Indirizzo: Viano (RE) - Via Marconi, 15 Ente appaltante:
Conami - Consorzio azienda multiservizi intercomunale di Imola Oggetto: Procedura aperta. Lavori di
realizzazione di una nuova caserma dei vigili del fuoco di Imola. Importo: 3.093.977,92 Categoria: Non
specificata Data aggiudicazione: 19/04/2011 Termine: 26/11/2010 Ribasso: Non specificato Indirizzo: Milano AUSL RAVENNA
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Via Parini, 9nte appaltante: Azienda sanitaria Ulss 20 di Verona Oggetto: Procedura aperta. Gara n. 658264 Fornitura di gas medicinali e tecnici sia allo stato liquido che allo stato gassoso compresso e servizio
accessorio di gestione degli stessi. Importo: 2.862.000,00 Categoria: Non specificata Data aggiudicazione:
24/03/2011 Termine: 07/02/2011 Prezzo offerto: 1.562.652,00 Indirizzo: Terricciola (PI) - Via Chiesa Vecchia
Vecchia, 11 Ente appaltante: Gaia Spa di Lucca Oggetto: Procedura aperta. Gara n. 571717 suddivisa in 3
lotti. Lavori di completamento della rete fognaria nel comprensorio del comune di Camaiore. Lotto 2:
Capezzano Pianore. Importo: 2.775.629,51 Categoria: OG6 (IV 2.582.284), OG3 (II 516.457) Data
aggiudicazione: Non specificata Termine: 08/10/2010 Ribasso: 12,12% Indirizzo: Milano - Via Magellano, 6
Ente appaltante: Rfi - Rete ferroviaria italiana Spa di Milano Oggetto: Procedura aperta. Gara
DLE.MI.2010.057. Progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di manutenzione dei fabbricati e dei
manufatti ferroviari (fabbricati viaggiatori, marciapiedi, piazzali, pensiline, sottopassaggi eccetera) nonché altri
lavori similari ricadenti nelle stazioni e scali merci di giurisdizione della direzione territoriale produzione di
Milano - So terminali e servizi. - LS/06: stazioni e scali merci ricadenti nelle seguenti tratte di linee ferroviarie:
Treviglio(e)-Treviglio Ovest(i); Codogno(e)-Mantova(e); Piacenza(e) -Castelvetro(e); Cremona(e)-Fidenza(e);
Cremona(e)-Olmeneta(i); Parma(e)-Piadena(i); Pioltello(i)-Brescia C.(i); Brescia C.(e)-Brescia Scalo-Bivio
Mella(e); Olmeneta(e)-Treviglio(e); Olmeneta(e)-Brescia(e); Brescia(e)-Piadena(e). Importo: 2.575.000,00
Categoria: OG1 (IV 2.582.284), OS28 (I 258.228) Data aggiudicazione: 15/04/2011 Termine: 05/01/2011
Ribasso: 38,58% IMPORTI TRA 2.500.000 E 500.000 EURO Ente appaltante: Comune di Roma Oggetto:
Procedura aperta. Project financing a gara unica per la concessione di costruzione e gestione per i lavori di
riqualificazione stradale con sistemazione superficiale comprensiva della realizzazione e gestione di un
parcheggio di superficie e di un parcheggio interrato da destinare a 70 box auto e saranno realizzati in regime
di diritto di superficie di sottosuolo di durata 90 anni in via Bandello, via Sacchetti del Muncipio IV. Importo:
2.300.000,00 Categoria: OG1 (IV 2.582.284), OG3 (I 258.228) Data aggiudicazione: Non specificata Termine:
25/09/2009 Ribasso: Non specificato Indirizzo: Ponte nelle Alpi (BL) - Via Secca Vecia, 3 Ente appaltante:
Comune di Sappada Oggetto: Procedura aperta. Lavori di realizzazione opere di riqualificazione ambientale e
valorizzazione degli antichi nuclei abitativi di Sappada, Borgate di Muhlbach - Cottern Hoffe - Kratten Fontana - Soravia Ecche - Puiche. Importo: 2.009.007,75 Categoria: OG3 (IV 2.582.284), OG10 (I 258.228)
Data aggiudicazione: Non specificata Termine: 30/03/2011 Ribasso: 22,81% Indirizzo: Bagno di Romagna
(FC) - Piazza S. Allende, 44 San Pietro in Bagno Ente appaltante: Comunità montana dell'Appennino
Forlivese di Predappio Oggetto: Procedura aperta. Lavori di ristrutturazione del Teatro Mentore del comune di
Santa Sofia - 1 stralcio funzionale. Importo: 1.932.737,00 Categoria: OG1 (III 1.032.913), OS18 (I 258.228),
OS21 (I 258.228), OS28 (I 258.228), OS30 (I 258.228) Data aggiudicazione: 24/03/2011 Termine: 15/12/2010
Ribasso: 8,01% Energe Srl Indirizzo: Cene (BG) Ente appaltante: Comune di Ciserano Oggetto: Procedura
aperta. Project financing a gara unica per la progettazione, realizzazione e gestione di impianti per la
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: impianti fotovoltaici su immobili comunali. Importo:
1.834.480,00 Categoria: Non specificata Data aggiudicazione: 28/03/2011 Termine: 22/03/2011 Prezzo
offerto: 1.834.480,00 Ati Processi industriali Srl (Capogruppo), Proteo Spa Indirizzo: Bitonto (BA) - Piazzale
Ferdinando di Borbone, 9 Ente appaltante: Acqua Campania Spa di Napoli Oggetto: Procedura negoziata.
Gestione e manutenzione del nuovo sistema di telecontrollo dell'acquedotto campano. Importo: 1.834.000,00
Categoria: Non specificata Data aggiudicazione: 18/04/2011 Termine: 24/11/2009 Prezzo offerto:
1.803.104,40 Ati Campanotto Antonio (Capogruppo), Temi Srl Indirizzo: Rivignano (UD) - Via G. Bruno, 10
Ente appaltante: Consorzio per lo sviluppo industriale di Monfalcone Oggetto: Procedura ristretta. Lotto n. 1 Opere di urbanizzazione del piano operativo attuativo del comune di Staranzano. Fase 0. Importo:
1.666.060,90 Categoria: OG6 (III 1.032.913), OG11 (I 258.228), OG3 (III 1.032.913) Data aggiudicazione:
19/04/2011 Termine: 09/03/2011 Prezzo offerto: 1.527.886,84 Ati Calvetti Srl (Capogruppo), Idraulica
Zambelli Srl Indirizzo: Chiari (BS) Ente appaltante: Azienda sanitaria locale Vallecamonica - Sebino di Breno
Oggetto: Procedura aperta. Realizzazione del bunker e dei locali annessi al fine dell'installazione di un
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acceleratore lineare per il servizio di radioterapia Ospedale di Esine. Importo: 1.647.519,97 Categoria: OG1
(III 1.032.913), OS28 (I 258.228), OS3, OS30 Data aggiudicazione: 18/04/2011 Termine: 10/01/2011
Ribasso: 41,28% Brussi costruzioni Srl Indirizzo: Nervesa della Battaglia (TV) - Via Foscarini, 3 Frazione
Bidasio Ente appaltante: Veneto Strade Spa di Venezia Oggetto: Pubblico incanto. Bando n. 43/2010 - Lavori
di sistemazione viabilistica di alcune porzioni della Sr 11. Importo: 1.630.000,00 Categoria: OG3 (IV
2.582.284) Data aggiudicazione: Non specificata Termine: 31/08/2010 Ribasso: 43,87% Ati Mucafer Scpa
(Capogruppo), Rotice Antonio & C. Sas Ente appaltante: Comune di Manfredonia Oggetto: Procedura aperta.
Programma stralcio di interventi di area vasta "Capitanata 2020" - Progetto innovativo di treno tram - Nodo di
scambio intermodale Manfredonia Ovest - Fermata attrezzata Siponto. Importo: 1.589.164,40 Categoria: OG3
(IV 2.582.284) Data aggiudicazione: 16/03/2011 Termine: 07/09/2010 Ribasso: 13,85% Conscoop Consorzio fra cooperative di produzione e lavoro Indirizzo: Forlì (FC) - Via Galvani, 17/b Ente appaltante:
Comune di Agerola Oggetto: Procedura aperta. Lavori di riqualificazione e adeguamento alle vigenti norme di
sicurezza del corpo palestra e dei relativi spogliatoi del Palasport comunale da destinare a uso sportivofieristico, convegnistico e riabilitativo - 5 stralcio funzionale. Importo: 1.568.221,06 Categoria: OG1 (III
1.032.913), OG11 (II 516.457) Data aggiudicazione: Non specificata Termine: 21/09/2010 Prezzo offerto:
1.384.742,79 Ati F.lli Caminonni Srl (Capogruppo), Sardellini costruzioni Srl Indirizzo: Montegranaro (FM) Contrada S. Maria, 434 Ente appaltante: Comune di Ancona Oggetto: Procedura aperta. Lavori di
adeguamento sismico del complesso scolastico Domenico Savio di via Torresi - 1 stralcio. Importo:
1.257.412,84 Categoria: OS21 (III 1.032.913), OG1 (II 516.457) Data aggiudicazione: 19/04/2011 Termine:
22/11/2010 Prezzo offerto: 730.663,53 Esedra energia Sc, Sg leasing Spa Indirizzo: Milano Ente appaltante:
Comune di Villa Guardia Oggetto: Procedura aperta. Progettazione esecutiva e la realizzazione, previa
acquisizione del progetto definitivo in sede di offerta (ai sensi degli articoli 53 comma 2 lettera c) e 54 e
seguenti del Dlgs 163/2006), di 9 impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica di potenza
complessiva pari a 284 kWp da realizzarsi nel comune di Villa Guardia, a mezzo di locazione finanziaria ai
sensi dell'articolo 160-bis del Dlgs 163/2006. Importo: 1.224.447,00 Categoria: OG9 (III 1.032.913) Data
aggiudicazione: Non specificata Termine: 23/02/2011 Ribasso: Non specificato Acsm-Agam Indirizzo: Monza
(MB) - Via Canova, 3 Ente appaltante: Comune di Casnate con Bernate Oggetto: Procedura ristretta.
Affidamento in concessione del servizio pubblico locale di distribuzione del gas naturale e per la realizzazione
delle connesse reti, impianti e altre dotazioni patrimoniali sul proprio territorio comunale. Importo:
1.220.985,60 Categoria: Non specificata Data aggiudicazione: 01/04/2011 Termine: 05/02/2011 Ribasso:
27,00% Ati Edilvago Srl (Capogruppo), Thyssenkrupp elevator Indirizzo: Milano Ente appaltante: Ferrovie
Nord Spa di Milano Oggetto: Procedura aperta. Interventi per l'accessibilità e la messa a standard della
Stazione di Como Camerlata. Importo: 1.156.866,43 Categoria: OG1 (III 1.032.913), OG11 (I 258.228), OS4
(I 258.228) Data aggiudicazione: Non specificata Termine: 13/01/2011 Ribasso: 23,99% Bonazzi Srl Indirizzo:
San Martino Buon Albergo (VR) - Via Acquagrossa, 8 Ente appaltante: Comune di Verona Oggetto:
Procedura negoziata. Gara n. 02/11. Lavori di demolizione e ricostruzione della scuola elementare "Collodi"
in località Croce Bianca. Importo: 1.150.000,00 Categoria: Non specificata Data aggiudicazione: 14/03/2011
Termine: Non specificato Ribasso: 28,55% Italscavi di Curcio Francesco Indirizzo: Chatillon (AO) Ente
appaltante: Consorzio di miglioramento fondiario Sant'Anna Challand Saint Anselme Regione autonoma Valle
d'Aosta di Challand Saint Anselme Oggetto: Procedura aperta. Gara n. 570017. Lavori di intervento globale in
località Crest. Importo: 1.132.353,41 Categoria: OG6 Data aggiudicazione: 05/03/2011 Termine: 15/09/2010
Ribasso: 16,20% Ati Sjles società jonica lavori e strade (Capogruppo) Indirizzo: Policoro (MT) - Viale Salerno,
111/B Ente appaltante: Aterp - Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica della provincia di Viterbo
Oggetto: Procedura aperta. Lavori di consolidamento, regimentazione delle acque e messa in sicurezza.
Importo: 1.100.559,83 Categoria: OS21 (III 1.032.913), OG6 (I 258.228) Data aggiudicazione: 11/04/2011
Termine: 21/12/2010 Ribasso: 27,79% Sigma Sas Indirizzo: Roma Ente appaltante: Comune di Colleferro
Oggetto: Procedura aperta. Lavori di completamento intervento di Erp per 28 alloggi sito in località Colle
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Bracchi. Importo: 1.067.998,89 Categoria: OG1 (II 516.457), OG11 (I 258.228), OS6 (I 258.228) Data
aggiudicazione: Non specificata Termine: 18/06/2010 Ribasso: Non specificato Htr Srl Indirizzo: Roma - Via
Giovanni, 1 Ente appaltante: Comune di Milano Oggetto: Procedura aperta. Appalto n. 7/2011 - Appalto
integrato Abitare Milano 2 via Giambellino 1 lotto lavori bonifica e scavi. Importo: 945.916,68 Categoria:
OG12 (III 1.032.913) Data aggiudicazione: 20/04/2011 Termine: 25/03/2011 Ribasso: 29,31% Imeco impianti
e costruzioni Srl Indirizzo: Napoli - Viale Colli Aminei, 465 Ente appaltante: Regione Marche di Ancona
Oggetto: Procedura aperta. Lavori di emersione di scogliere sommerse a sud del porto nel comune di San
Benedetto del Tronto. Importo: 913.031,19 Categoria: OG7 (III 1.032.913) Data aggiudicazione: 19/04/2011
Termine: 23/03/2011 Prezzo offerto: 647.675,01 Rb impianti Snc Indirizzo: Sassuolo (MO) Ente appaltante:
Asl di Modena Oggetto: Procedura aperta. Affidamento della realizzazione del progetto K/02/10 adeguamenti
antincendio distretto 4 Sassuolo e distretto 5 Pavullo nel Frignano. Importo: 878.926,29 Categoria: OG11 (III
1.032.913), OG1 (II 516.457) Data aggiudicazione: 19/04/2011 Termine: 28/02/2011 Ribasso: 21,67% Pozzi
Stefano Srl Indirizzo: Roma Ente appaltante: Anas - Ente nazionale per le strade - Compartimento della
viabilità per la Toscana di Firenze Oggetto: Procedura aperta. 1/11 Lavori di manutenzione ordinaria Ss 1
Aurelia - Lavori di realizzazione di una passerella ciclo-pedonale sul fiume Albegna in località Albinia nel
comune di Orbetello. Importo: 850.000,00 Categoria: OG3 (III 1.032.913), OS12 (I 258.228) Data
aggiudicazione: Non specificata Termine: 16/02/2011 Ribasso: 18,95% Ati Dap costruzioni Srl (Capogruppo),
Febry Srl Indirizzo: Giugliano in Campania (NA) Ente appaltante: Comune di Afragola Oggetto: Procedura
aperta. Lavori di ristrutturazione, ammodernamento e completamento di un asilo nido al rione Salicelle
Afragola. Importo: 849.820,65 Categoria: OG1 (III 1.032.913), OG11 (I 258.228) Data aggiudicazione:
22/03/2011 Termine: 15/12/2010 Ribasso: 34,90% Palistrade 2000 Srl Indirizzo: Caserta - Via San Carlo, 150
Ente appaltante: Anas - Ente nazionale per le strade - Compartimento della viabilità per le Marche di Ancona
Oggetto: Procedura aperta. Gara AN20-2010 - Ss 16 - 16dirb - 681 76 - 76dir - 73bis - 73var - 687 Lavori di
manutenzione ordinaria opere d'arte. Importo: 846.000,00 Categoria: OS11 (III 1.032.913), OG3 Data
aggiudicazione: Non specificata Termine: 15/11/2010 Ribasso: 37,03% Cse - Consorzio stabile europeo
Indirizzo: San Martino Buon Albergo (VR) - Viale del Lavoro, 43 Ente appaltante: Azienda gardesana servizi
di Peschiera del Garda Oggetto: Procedura aperta. Nuovo impianto di potabilizzazione presso il serbatoio
Molinet in comune di Garda. Importo: 805.000,00 Categoria: Non specificata Data aggiudicazione:
27/04/2011 Termine: 10/12/2010 Prezzo offerto: 670.736,41 Sita Srl Ente appaltante: Abbanoa Spa di Nuoro
Oggetto: Procedura aperta. Riff. App. 88/2010. Gara suddivisa in 9 lotti. Lavori di manutenzione straordinaria
finalizzati all'efficientamento di reti idriche e relativi allacci ricadenti negli otto distretti territoriali di Abbanoa
Spa. Lotto 5: distretto 5. Importo: 802.176,00 Categoria: Non specificata Data aggiudicazione: 31/12/2010
Termine: 28/12/2010 Ribasso: 21,55% Marin servizi Srl Indirizzo: Mira (VE) - Riviera Bosco Piccolo, 23 Ente
appaltante: Comune di Venezia Oggetto: Licitazione privata semplificata. Manutenzione straordinaria edilizia
scolastica (anno 2010) municipalità Mestre Carpenedo. Importo: 800.000,00 Categoria: Non specificata Data
aggiudicazione: Non specificata Termine: Non specificato Ribasso: 38,41% Geo impianti Snc di Dario
Vincenti & C. Indirizzo: Taviano (LE) - Via S. Croce, 96 Ente appaltante: Comune di Taviano Oggetto:
Procedura aperta. Realizzazione del Pirp Gallari nell'ambito del programma delle riqualificazione delle
periferie. Importo: 791.925,15 Categoria: OS24 (II 516.457), OG1 (I 258.228), OG10 (I 258.228), OG11 (I
258.228) Data aggiudicazione: Non specificata Termine: 26/01/2011 Ribasso: 3,15% Cosmic impianti Srl
Indirizzo: Manfredonia (FG) Via dell'Arte della Pietra, 22 Lotto 152 Ente appaltante: Comune di Manfredonia
Oggetto: Procedura aperta. Lavori di adeguamento alle vigenti norme igienico-sanitarie dell'area pubblica da
destinare all'esercizio del commercio - mercato settimanale - 2 stralcio. Importo: 776.817,86 Categoria: OG3
(III 1.032.913), OG1 (I 258.228) Data aggiudicazione: Non specificata Termine: 28/02/2011 Ribasso: 30,38%
Ital strade Srl Indirizzo: Caserta Ente appaltante: Comune di Pontedera Oggetto: Lavori di nuova viabilità
suburbana di collegamento con la strada di grande comunicazione FiPi-Li - completamento 3 lotto. Importo:
763.431,00 Categoria: OG3 (III 1.032.913) Data aggiudicazione: 01/04/2011 Termine: 31/01/2011 Ribasso:
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20,61% Brio Indirizzo: Imola (BO) Ente appaltante: Comune di Castel Guelfo di Bologna Oggetto: Procedura
aperta. Concessione d'uso di coperture scolastiche e parcheggi di proprietà comunale per l'installazione di
impianti fotovoltaici. Importo: 750.000,00 Categoria: OG9 Data aggiudicazione: Non specificata Termine:
02/08/2010 Ribasso: Non specificato Candinvest Srl Ente appaltante: Comune di San Ferdinando di Puglia
Oggetto: Pubblico incanto. Progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di ristrutturazione e ampliamento
dell'asilo nido di via Donizetti. Importo: 748.286,38 Categoria: OG1 (III 1.032.913) Data aggiudicazione: Non
specificata Termine: 19/01/2011 Ribasso: 1,00% Cogeim Srl Indirizzo: Roma - Via Vincenzo Tomassini, 38
A/B Ente appaltante: Asl di Modena Oggetto: Procedura aperta. Affidamento della realizzazione del progetto
K/01/10 adeguamenti antincendio distretto 1 Carpi, distretto 2 Mirandola e distretto 7 Castelfranco Emilia.
Importo: 723.111,24 Categoria: OG11 (III 1.032.913), OG1 (I 258.228) Data aggiudicazione: Non specificata
Termine: 28/02/2011 Ribasso: 21,68% Edilpresta Srl Indirizzo: Cerano (NO) Ente appaltante: Comune di
Comerio Oggetto: Procedura aperta. Lavori di formazione di un impianto sportivo polivalente. Importo:
690.000,00 Categoria: OG1 (II 516.457), OS13 (I 258.228), OS32 (I 258.228), OS3 (I 258.228), OS28 (I
258.228), OS30 (I 258.228) Data aggiudicazione: 21/03/2011 Termine: 28/02/2011 Ribasso: 21,00% Tasca
Aldo Spa Ente appaltante: Comune di Venezia Oggetto: Licitazione privata semplificata. Lavori di
manutenzione ordinaria e straordinaria e messa a norma degli impianti sportivi di competenza della direzione
progettazione ed esecuzione lavori Mestre e servizi connessi. Importo: 675.000,00 Categoria: Non specificata
Data aggiudicazione: Non specificata Termine: Non specificato Ribasso: 22,23% Camar - Cooperativa
artigiani muratori appennino reggiano società cooperativa Indirizzo: Castelnovo ne' Monti (RE) - Isolato
Maestà, 2 Ente appaltante: Comune di Carpi Oggetto: Procedura aperta. Lavori di costruzione del centro
servizi del parco eco-tecnologico e didattico finalizzato al recupero dei rifiuti e alla valorizzazione dei materiali
recuperati sito in via Remesina a Carpi. Importo: 641.500,00 Categoria: OG1 (II 516.457), OS3 (I 258.228),
OS28 (I 258.228), OS30 (I 258.228) Data aggiudicazione: Non specificata Termine: 29/12/2010 Prezzo
offerto: 514.536,64 Impresud Srl Indirizzo: Andria (BT) Ente appaltante: Comune di Manfredonia Oggetto:
Pon sicurezza per lo sviluppo - Obiettivo convergenza 2007-2013 - Obiettivo 2.1 - Casa dei diritti - Lavori di
recupero con ristrutturazione edilizia immobile comunale in viale dei Pini - Siponto. Importo: 616.065,43
Categoria: OG1, OG11 Data aggiudicazione: Non specificata Termine: 28/03/2011 Ribasso: 25,92% Caec
consorzio artigiano edile Comiso soc. coop.va a Rl Indirizzo: Comiso (RG) - Via Nunzio Di Giacomo, 36 Ente
appaltante: Lamezia Multiservizi Spa di Lamezia Terme Oggetto: Procedura aperta. Lavori forniture
necessarie per la realizzazione di opere di un edificio colombario con strutture in calcestruzzo armato,
rivestimenti lapidei, impermeabilizzazione, pavimentazione e relativi impianti. Importo: 611.480,97 Categoria:
OG1 (III 1.032.913) Data aggiudicazione: 18/04/2011 Termine: 16/12/2010 Prezzo offerto: 430.796,45 Pal
service Srl Indirizzo: Milano Ente appaltante: Ferrovie Nord Spa di Milano Oggetto: Procedura aperta.
Fornitura, posa in opera e manutenzione annuale in full service di impianti di lubrificazione delle rotaie.
Importo: 594.818,00 Categoria: Non specificata Data aggiudicazione: Non specificata Termine: 14/12/2010
Ribasso: 21,79% Argo costruzioni Srl Indirizzo: Quinto di Treviso (TV) - Via Don Milani, 28 Ente appaltante:
Veneto Strade Spa di Venezia Oggetto: Procedura aperta. App. 47/2010 - Realizzazione rotatoria compatta
lungo la Sp 39 all'incrocio con via Spangaro pista ciclabile fino all'incrocio con via Volta. Importo: 593.353,77
Categoria: OG3 (II 516.457), OG10 (I 258.228) Data aggiudicazione: Non specificata Termine: 28/09/2010
Ribasso: 44,23% Ati Editech lavori Srl (Capogruppo), Molinaro Gianfranco Ente appaltante: Comune di Roma
Oggetto: Procedura aperta. Lavori di sorveglianza e per l'esecuzione di lavori di pronto intervento e
manutenzione ordinaria delle strade di proprietà comunale in manutenzione, ricadenti nel territorio del
municipio Roma VII - Anno 2011. Importo: 570.578,26 Categoria: OG3 (II 516.457) Data aggiudicazione: Non
specificata Termine: 07/01/2011 Ribasso: Non specificato Cim Srl Indirizzo: Porto Torres (SS) Zona
industriale - Sp 34-47 Ente appaltante: Abbanoa Spa di Nuoro Oggetto: Procedura aperta. Riff. App. 88/2010.
Gara suddivisa in 9 lotti. Lavori di manutenzione straordinaria finalizzati all'efficientamento di reti idriche e
relativi allacci ricadenti negli otto distretti territoriali di Abbanoa Spa. Lotto 6: distretto 6. Importo: 547.153,00
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Categoria: Non specificata Data aggiudicazione: 31/12/2010 Termine: 28/12/2010 Ribasso: 21,55% Fegotto
costruzioni Sas Indirizzo: Calatafimi-Segesta (TP) Ente appaltante: Anas - Ente nazionale per le strade Compartimento della viabilità per le Marche di Ancona Oggetto: Procedura aperta. Gara AN21-2010 - Ss 4 16 - 77 - 77var - 81 - 685 - ra11 - Lavori di manutenzione ordinaria opere d'arte. Importo: 534.000,00
Categoria: OS11 (II 516.457), OG3 Data aggiudicazione: Non specificata Termine: 15/11/2010 Ribasso:
36,93% Höller Kg des Klaus Höller & Co. - Leifers Indirizzo: A. Nobel-Strasse, 22 - Leifers Ente appaltante:
Provincia autonoma di Bolzano Oggetto: Procedura aperta. Bando suddiviso in n. 2 lotti - Massmöbel beda
weber 029/10 22.02.051.068.02.0.31. Edificio di ampliamento del liceo classico Beda Weber - Merano - Lotto
1) mobili su misura. Importo: 527.894,76 Categoria: OS6 (II 516.457) Data aggiudicazione: 11/01/2011
Termine: 27/08/2010 Prezzo offerto: 458.258,85 Meb impianti Srl Indirizzo: Fiorano al Serio (BG) - Via
Locatelli, 52 Ente appaltante: Comune di Trieste Oggetto: Procedura aperta. Codice opera n. 09022 Funicolare TriesteOpicina - Fornitura e posa in opera di 3 pulegge in acciaio elettrosaldato in sostituzione di
quelle in ghisa, compresa la progettazione costruttiva, la parziale sostituzione degli assi di sostegno, attività
correlate alla fornitura ed eventuali lavori edili che si rendessero necessari all'esecuzione della fornitura e
posa in opera. Importo: 520.000,00 Categoria: OS31 (II 516.457) Data aggiudicazione: 27/04/2011 Termine:
11/04/2011 Prezzo offerto: 435.250,86 IMPORTI INFERIORI A 500.000 EURO Costeldati Srl Indirizzo:
Foggia - Via Manfredonia, 33 Ente appaltante: Rfi - Rete ferroviaria italiana Spa di Bari Oggetto: Procedura
ristretta. 3/2011 - Realizzazione dell'Acei telecomandabile nella stazione di Potenza superiore. Con ricorso a
sistemi di qualificazione. Importo: 492.962,94 Categoria: Non specificata Data aggiudicazione: 21/04/2011
Termine: 22/02/2011 Ribasso: 54,98% Palistrade 2000 Srl Indirizzo: Caserta - Via San Carlo, 150 Ente
appaltante: Provincia di Napoli Oggetto: Procedura aperta. Gara n. 44/2010. Lavori di manutenzione stradale
straordinaria dei piani viabili e delle pertinenze della Sp 1 Circumvallazione esterna di Napoli e della Sp 500
(Asse perimetrale di Melito). Importo: 490.040,12 Categoria: OS11 (II 516.457) Data aggiudicazione:
28/04/2011 Termine: 27/04/2011 Ribasso: 37,38% Montaggi generale Srl Indirizzo: Solignano (PR) Ente
appaltante: Asl di Piacenza Oggetto: Licitazione privata semplificata. Manutenzione agli immobili e loro
pertinenze in uso all'azienda Usl di Piacenza anno 2011 - Distretto di Ponente. Importo: 490.000,00
Categoria: Non specificata Data aggiudicazione: Non specificata Termine: Non specificato Ribasso: 22,14%
Profili costruzioni Srl Indirizzo: Mergo (AN) Ente appaltante: Multiservizi Spa di Ancona Oggetto: Procedura
negoziata. Lavori compresi nel progetto per attività di manutenzione piccoli estendimenti e rinnovamenti reti
acqua potabile, gas metano e fognature nel territorio del Not Senigallia - Anno 2011. Importo: 450.000,00
Categoria: Non specificata Data aggiudicazione: 29/03/2011 Termine: Non specificato Ribasso: 36,51%
Pedron consorzio stabile Indirizzo: Villa del Conte (PD) Ente appaltante: Provincia di Varese Oggetto:
Procedura aperta. Interventi di manutenzione straordinaria e ampliamento liceo scientifico e Isis di Luino.
Importo: 447.811,61 Categoria: OG1, OG11, OS6 Data aggiudicazione: Non specificata Termine: 15/02/2011
Ribasso: 15,00% S3 Soncini Spa Indirizzo: Poviglio (RE) - Via Parma, 90/2 Ente appaltante: Trenitalia Spa di
Firenze Oggetto: Procedura aperta. Gara suddivisa in n. 2 - Lotto n. 1 Lavori comprensivi della progettazione
esecutiva di separazione, raccolta e trattamento delle acque meteoriche di prima pioggia e interventi di
risanamento - non distruttivo di tratti fognari presso l'Oml di Benevento. Importo: 398.000,00 Categoria: OG6
Data aggiudicazione: 07/10/2010 Termine: 12/04/2010 Prezzo offerto: 360.165,14 Ferrante asfalti Srl Ente
appaltante: Comune di Celano Oggetto: Procedura aperta. Opere di decoro urbano, viabilità e sistemazioni a
verde L. 133/2008. Importo: 391.000,00 Categoria: OG3 (II 516.457), OS24 (I 258.228) Data aggiudicazione:
22/04/2011 Termine: 19/04/2011 Ribasso: 29,11% Edil San Felice Srl Indirizzo: Cimitile (NA) - Via P.
Togliatti, Snc Ente appaltante: Autostrade per l'Italia Spa di Roma Oggetto: Procedura negoziata. 001/FR/11 Interventi di sostituzione appoggi e ripristino del viadotto Marisano alla progr. km 521+479 carr. Nord/Sud.
Importo: 389.810,17 Categoria: Non specificata Data aggiudicazione: 14/04/2011 Termine: Non specificato
Ribasso: 37,44% Geom. Giuseppe Angius costruzioni Srl Indirizzo: Porto Torres (SS) Ss 131 km 224,300
Ente appaltante: Abbanoa Spa di Nuoro Oggetto: Procedura aperta. Riff. App. 88/2010. Gara suddivisa in 9
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
lotti. Lavori di manutenzione straordinaria finalizzati all'efficientamento di reti idriche e relativi allacci ricadenti
negli otto distretti territoriali di Abbanoa Spa. Lotto 1: distretto 1. Importo: 385.457,00 Categoria: Non
specificata Data aggiudicazione: 31/12/2010 Termine: 28/12/2010 Ribasso: 21,15% Saf costruzioni Srl Ente
appaltante: Abbanoa Spa di Nuoro Oggetto: Procedura aperta. Riff. App. 88/2010. Gara suddivisa in 9 lotti.
Lavori di manutenzione straordinaria finalizzati all'efficientamento di reti idriche e relativi allacci ricadenti negli
otto distretti territoriali di Abbanoa Spa. Lotto 4: distretto 4. Importo: 366.640,00 Categoria: Non specificata
Data aggiudicazione: 31/12/2010 Termine: 28/12/2010 Ribasso: 21,36% Consorzio stabile Thyssenkrupp
elevator Italia Indirizzo: Roma - Via C. Colombo, 163 Ente appaltante: Comune di Cagliari Oggetto:
Procedura aperta. Gara n. 27/2010 per la manutenzione degli impianti elevatori degli edifici di competenza
comunale: manutenzione programmata preventiva, conservativa, straordinaria e gli interventi di
manutenzione ordinaria effettuata su chiamata per guasti, di tutti gli impianti elevatori (ascensori,
montacarichi, montauto, scale mobili, montascale, montadocumenti e simili) indicati nell'elenco prezzi,
nonché tutti gli interventi necessari a conservarli in condizioni di efficienza e di buon funzionamento. Importo:
339.242,50 Categoria: Non specificata Data aggiudicazione: 06/04/2011 Termine: 04/10/2010 Prezzo offerto:
194.861,74 Sipal Srl Ente appaltante: Comune di Varese Oggetto: Procedura aperta. Lavori di realizzazione
della Torre D'Arrivo del campo di regata al Lago di Varese. Importo: 330.000,00 Categoria: OS18, OG1,
OS21 Data aggiudicazione: Non specificata Termine: 16/03/2011 Ribasso: 20,62% Sircem impianti Srl
Indirizzo: Milano Ente appaltante: Amsa - Azienda milanese servizi ambientali Spa di Milano Oggetto:
Procedura aperta. Gara n. 63/2010 - Servizio per la gestione, la manutenzione ordinaria e straordinaria e la
riqualificazione degli impianti termici, degli impianti di produzione dell'acqua calda sanitaria e degli impianti di
condizionamento estivo, negli edifici degli stabilimenti Olgettina, Zama, Muggiano e Silla1 e delle rimesse
Primaticcio, Boldini e Watt dell'Amsa Spa - Milano. Importo: 321.000,00 Categoria: Non specificata Data
aggiudicazione: Non specificata Termine: 07/02/2011 Ribasso: Non specificato Ati Comunicare Srl
(Capogruppo), G. Scavi di Girardi Giovanni C. Snc Ente appaltante: Comune di Acquaviva delle Fonti
Oggetto: Procedura aperta. Progettazione esecutiva e realizzazione di una pista ciclabile e impianti di
bikesharing. Importo: 301.007,80 Categoria: OG3 (I 258.228) Data aggiudicazione: Non specificata Termine:
10/11/2010 Ribasso: 0,04% Cest costruzioni edili stradali Srl Indirizzo: Camposampiero (PD) - Contrada
Madonna delle Grazie, 25 Ente appaltante: Veneto Strade Spa di Venezia Oggetto: Pubblico incanto. Bando
n. 46/2010 - Opere complementari alla autostrada A28 Sacile-Conegliano Viabilità complementare al casello
di San Vendemiano in provincia di Treviso - Nuova strada di accesso al piazzale sito a fianco del casello
autostradale di San Vendemiano. Importo: 300.000,00 Categoria: OG3 (I 258.228) Data aggiudicazione: Non
specificata Termine: 21/09/2010 Ribasso: 39,47% Gost - Gruppo operatori servizi tecnologici Srl Indirizzo:
Assisi (PG) Ente appaltante: Comune di Castelvetrano Oggetto: Procedura aperta. Servizio biennale di
gestione degli impianti di depurazione acque reflue del comune di Castelvetrano, siti nella via Errante
Vecchia e nella via del Cantone a Marinella di Selinunte. Importo: 296.676,00 Categoria: OS22 Data
aggiudicazione: 18/04/2011 Termine: 12/04/2011 Prezzo offerto: 235.518,21 Masiero Gino & figli Srl Indirizzo:
Venezia - Via Lario, 13 Ente appaltante: Comune di Venezia Oggetto: Procedura negoziata. Manutenzione
triennale viabilità municipalità di Mestre centro (2010-2012). Importo: 292.000,00 Categoria: Non specificata
Data aggiudicazione: Non specificata Termine: Non specificato Ribasso: 22,30%
11/05/2011
Corriere di Romagna - Ravenna
Pag. 10
FAENZA. Ieri i genitori dei ragazzi disabili che frequentano il il centro occupazionale La Serra di Faenza e
hanno lanciato l'allarme per la sospensione dell'attività, si sono riuniti per discutere insieme su come evitare
l'imminente chiusura del centro. All'indomani della protesta hanno infatti ricevuto l'invito dal sindaco Giovanni
Malpezzi per un incontro venerdì prossimo. «Il centro non chiude, ma riorganizza il servizio redistribuendo i
ragazzi fra gli altri tre centri presenti in città» ha sostanzialmente ribadito ieri il Comune. Fatto sta che La
Serra non riaprirà a settembre e i ragazzi che lo frequentano saranno destinati ad altre strutture. «All'incontro
di venerdì - dicono i genitori riuniti in comitato chiederemo innanzitutto che tutti i centri per disabili di Faenza,
vengano lasciati aperti, perchè è da moltissimi anni che si lavora per dare risposte ai ragazzi disabili.
Chiederemo che ci venga spiegato con chiarezza, il progetto che l'amministrazione comunale ha pensato». E
intanto si organizzano per una manifestazione domenica 15 maggio alle 19 sul sagrato del Duomo di Faenza.
AUSL RAVENNA
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Centro La Serra, i genitori dal sindaco poi sul sagrato
11/05/2011
QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Pag. 31
(diffusione:165207, tiratura:206221)
I genitori: «Occorre un progetto chiaro»
Venerdì incontro con il sindaco. Domenica manifestazione davanti al Duomo
IERI SERA i genitori dei ragazzi disabili inseriti nel centro occupazionale La Serra hanno dato vita a
un'assemblea per discutere come evitare l'imminente chiusura del centro annunciata dal Comune. Intanto, il
sindaco ha contattato le famiglie per concordare un incontro che si svolgerà venerdì. «In questa occasione scrivono i genitori - chiederemo innanzitutto che il centro La Serra, ma anche gli altri centri per disabili di
Faenza, vengano lasciati aperti, perchè è da moltissimi anni che si lavora per dare risposte ai ragazzi disabili
tenendo in considerazione i loro diversi bisogni: le diverse tipologie di servizi presenti a Faenza sono
necessarie per questo». «CHIEDEREMO inoltre che ci venga spiegato con chiarezza il progetto
dell'amministrazione comunale - incalzano i genitori - non solo per quel che riguarda i nostri ragazzi e quelli
che verranno, ma per quel che riguarda i locali del centro "La Serra". Come possiamo accettare che il centro
venga chiuso senza un progetto futuro di miglioramento dei servizi (come ci è stato riferito) chiaro ed
esplicito?». Il Comitato terrà una manifestazione domenica 15 alle 19 sul sagrato del Duomo. Tra un canto
gospel e un altro, i genitori regaleranno le piantine coltivate dai ragazzi disabili e raccoglieranno le firme per
mantenere aperto il centro. Sul web [email protected] IL COMUNE ha diffuso una nota in
cui parla non di chiusura del centro, ma di un «intervento di riorganizzazione e riprogettazione non più
rinviabile. L'assistenza agli utenti attualmente ospitati nella struttura diurna di via Galli sarà garantita
all'interno della rete di servizi già esistenti, con il graduale e protetto inserimento negli altri tre centri faentini.
Gli utenti della Serra saranno accompagnati in queste, per loro, nuove realtà, prestando la massima cura e
attenzione al loro percorso, per attutire il più possibile gli eventuali disagi». Il Comune preannuncia un
«intenso confronto con gli operatori e i familiari degli utenti, per definire le relazioni più significative tra gli
utenti ed eventuali risultati di tirocinii nei centri occupazionali, effettuati prima dell'inserimento». Sarà valutata
la gravità dei singoli casi e in base a questo scaturirà la proposta alle famiglie sull'inserimento. Infine, la Serra
continuerà ad essere aperto: accoglierà una forma di partenariato sociale con il privato. Image:
20110511/foto/5946.jpg
AUSL RAVENNA
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PROTESTA L'ANNUNCIATA CHIUSURA DEL CENTRO OCCUPAZIONALE AGRICOLO PER DISABILI 'LA
SERRA'
11/05/2011
La Voce di Romagna - Ravenna
Pag. 19
(diffusione:30000)
"Non riduciamo il servizio" Ma i genitori protestano
FAENZA - "Non si tratta di una riduzione del servizio, quanto piuttosto di un intervento di riorganizzazione e
riprogettazione non più rinviabile". L'amministrazione comunale interviene sulla chiusura del centro
occupazionale per disabili "La Serra", che diverrà operativo dall'1 agosto, mandando in difficoltà i genitori in
gran parte anziani degli ospiti. "L'assistenza ai tredici utenti attualmente ospitati nella struttura diurna di via
Galli precisano il sindaco Giovanni Malpezzi e l'assessore ai servizi sociali Antonio Bandini (nella foto) , che
venerdì incontreranno le famiglie sarà garantita all'interno della rete di servizi già esistenti, con il graduale e
protetto inserimento negli altri tre centri faentini. Gli attuali utenti de La Serra, saranno infatti accompagnati in
queste, per loro, nuove realtà, prestando la massima cura e attenzione al loro percorso, al fine di attutire il più
possibile gli eventuali disagi. Le tappe del percorso di inserimento prevederanno, innanzitutto, un intenso
confronto con gli operatori e con i familiari per definire le relazioni più significative tra gli utenti ed eventuali
risultati di tirocini presso i centri occupazionali, effettuati prima dell'inserimento; successivamente verrà
eseguita una valutazione in merito alla gravità delle disabilità per distribuire equamente le situazioni, a cura
degli operatori dei Servizi sociali associati; da queste valutazioni scaturirà una proposta alle famiglie circa
l'inserimento". Sindaco e assessore aggiungono che "l'attività del Centro La Serra continuerà attraverso una
forma di partenariato sociale con il privato che possa garantire il futuro della struttura stessa". Intanto
domenica alle 19 i genitori organizzeranno una manifestazione sul sagrato del Duomo. Un coro Gospel
intonerà canti, saranno regalate piantine coltivate dai ragazzi disabili e raccolte firme per mantenere aperto il
centro.
AUSL RAVENNA
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La giunta getta acqua sul fuoco
11/05/2011
La Voce di Romagna - Ravenna
Pag. 24
(diffusione:30000)
COTIGNOLA - Poco più di un anno fa è stato avviato il centro per il trattamento del piede diabetico al Maria
Cecilia Hospital. Ne è responsabile il professor Luca Dalla Paola, medico chirurgo specialista in
endocrinologia e malattie del ricambio, che nella struttura di Cotignola appartenente al Gruppo Villa Maria Gvm Care & Research ha allestito un team multidisciplinare che coinvolge cardiologi, chirurghi vascolari,
chirurghi plastico-ricostruttivi e diabetologi, creando una rete virtuosa in grado di fare prevenzione e ridurre i
costi assistenziali. "Nel primo anno di attività - dichiara Dalla Paola - abbiamo trattato in regime di ricovero
circa ottocento pazienti affetti da piede diabetico ad elevato rischio di amputazione, registrando una
percentuale di salvataggi dell'arto superiore al 95 per cento. L'età media di questi pazienti si aggira attorno ai
60-65 anni, perciò si tratta di persone alle quali abbiamo assicurato una buona qualità di vita ancora per
diversi anni". Si tratta di pazienti provenienti da tutte le regioni italiane, soprattutto dall'Emilia Romagna (circa
il 30 per cento) e dal Veneto (Dalla Paola è di Vicenza e nella sua regione è noto ed apprezzato), ma anche
dalle regioni del Sud Italia. Il diabete è una priorità assistenziale nel nostro Paese. Il numero dei diabetici
cresce in maniera allarmante: siamo al 7 per cento della popolazione complessiva. Di tutti questi, il 15 per
cento patisce complicanze croniche negli arti inferiori. Un problema che in passato veniva drasticamente
risolto con l'amputazione dell'arto, con costi sociali elevati ed impoverimento della qualità della vita dei
pazienti. Oggi, fortunatamente, il trend è cambiato. Ora si interviene con aggressività nei confronti
dell'infezione, per evitare l'amputazione. «Stiamo collaborando in particolare con alcuni centri di diabetologia
della nostra regione, che ci inviano i pazienti in relazione al loro grado di gravità - aggiunge Dalla Paola - A
Cotignola siamo apripista nelle nuove tecniche chirurgiche di ricostruzione del piede e della caviglia,
attraverso l'utilizzo di fissatori esterni. I nostri dati, molto confortanti, vengono analizzati durante i più
importanti clinic internazionali del settore. Fra l'altro, il 4 giugno ospiteremo anche al Maria Cecilia Hospital un
corso di aggiornamento sul piede diabetico riservato agli operatori sanitari del settore, dai tecnici ortopedici ai
podologi". Laureato all'Università di Padova, Luca Dalla Paola dal 1990 al 1996 ha prestato servizio nella
divisione di malattie del ricambio e servizio di diabetologia dell'ospedale San Bortolo di Vicenza. Dal 1996 al
2003 è stato organizzatore e responsabile del servizio di endocrinologia e malattie del ricambio alla casa di
cura Villa Berica di Vicenza. Ha poi fondato l'unità operativa del piede diabetico al presidio ospedaliero di
Abano Terme, della quale è stato il responsabile dal 2003 al 2009, prima di passare al Gruppo Villa Maria.
Attualmente è professore all'Università di Bologna, nella scuola di specializzazione in chirurgia vascolare.
Luca Dalla Paola Il professore è il responsabile del Centro
AUSL RAVENNA
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Centro per il piede diabetico, salvati 800 arti dall'amputazione
11/05/2011
Corriere di Romagna - Ravenna
Pag. 5
Grillo infiamma la piazza e lancia Pietro Vandini
«Filmate il bilancio del Comune e vedrete dove vanno gli appalti»
Il comico genovese ha presentato i candidati della lista civica Movimento 5 Stelle: «Siamo espulsi da
qualsiasi controllo sulle spese. Provate a filmare il bilancio del vostro comune e vedete dove vanno gli appalti.
Siamo esclusi dalle istituzioni». Grillo ha replicato alle critiche del Sel. Al comizio di Bologna, il suo saluto a
Nichi Vendola, «at salut, buson» aveva provocato indignazione in quel partito. Ma «a Bologna è un
complimento, un modo di salutare», ha affermato il comico, «se dico a Roma «I mortacci v os tr i» non
replicano le associazioni di chi ha i morti. Se avessi voluto offendere Vendola, avrei parlato dei 5 inceneritori
della Marcegaglia che ha autorizzato in Puglia, o dei 150 milioni di soldi pubblici che ha concesso a ll '
ospedale privato di don Verzè». I partiti di maggioranza si «sono già distribuiti gli assessorati. Una legge
elettorale dice che non è possibile ricoprire l'incarico di presidente della regione per più di due mandati. Ma
Formigoni, in Lombardia, è lì da quattro legislature. La sinistra non dice niente perché Errani stesso è alla
terza legislatura. Ho fatto ricorso io contro privato cittadino. Ho perso la causa ma il giudice mi ha preso da
parte e mi ha detto: "Avete ragione in tutto, ma le regioni Emilia Romagna e Lombardia non hanno recepito la
legge nazionale"». Difendendo la linea del non dialogo con gli altri soggetti politici in campo, Grillo ha
affermato che, al di là degli opposti schieramenti, «sono d'accordo in tutto, sul conflitto d'interessi, sulla legge
elettorale, sullo scudo fiscale, sulla cementif i c a z i o n e . V o l e v a m o mandare via i condannati dal
Parlamento. Mi aspettavo che la sinistra venisse con noi ma ci ha accusato di demagogia e populismo». Da
un appartamento di Piazza del Popolo, Samantha Comizzoli, candidata a sindaco di Ravenna Punto a Capo,
e alcuni suoi sostenitori hanno inscenato una protesta contro la presenza d ell 'ispiratore del Movimento 5
Stelle, aprendo uno striscione che recava la scritta: «Grillo ennesimo inganno, confrontati». Il comico ha
commentato: «Siete meravigliosi, buttatevi giù, vi voglio bene». «Ci dicono che siamo qualunquisti perché
abbiamo voluto aver accesso agli atti, per capire perché ci sono stati mille casi in più di tumore», ha
dichiarato Pietro Vandini, candidato a sindaco della lista civica "Mo vimento 5 Stelle". «C'è una certa
amministrazione da 40 anni, un carrozzone ben radicato sul territorio, come una piovra con i tentacoli che
vanno dappertutto, dalle associazioni alle cooperative. Noi dobbiamo ribaltare questa situazione».
AUSL RAVENNA
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VERSO IL VOTO IL COMIZIO
11/05/2011
Corriere di Romagna - Ravenna
Pag. 8
All'Erp di via S. Alberto su 100 appartamenti quasi il 60% è abitato da persone sole
RAVENNA. La solitudine degli anziani e la ricomposizione dei rapporti di cosiddetto "buon vicinato" sono al
centro di un progetto di Osservatorio sociale, che in sei mesi ha iniziato ha cambiare il volto della via
Sant'Alberto a Ravenna. Per contrastare l'isolamento, che inevitabilmente si tramuta anche in paura e
diffidenza nei confronti dell'altro, lo scorso ottobre è stata inaugurata la "ca sina" del l'asso ciaz i o n e A user,
all'i nt e r n o d e l complesso Erp di via Sa nt 'Alberto, che comprende 98 appartamenti, abitati per un 60 per
cento da persone anziane sole. Il progetto è realizzato da ll 'Auser, in collaborazione con il centro sociale "Le
Rose", la Circoscrizione Prima e Acer stessa, per far sentire meno soli gli anziani, creare nuove forme ed
opportunità di socializzazione, ed offrire ore di sollievo gratuite alle famiglie che accudiscono un anziano in
casa. La casina si presta anche come un punto di informazione per gli anziani con difficoltà ad uscire di casa,
di compilazione e consegna moduli per l'esenzione del ticket. Oltre a ciò l'Acer ha avviato anche un intervento
di mediazione sociale, in collaborazione con il Villaggio Globale, allo scopo di monitorare e, se necessario,
intervenire per migliorare i ra pporti tra gli assegnatari degli alloggi E r p . « S u 4.700 alloggi di edilizia
pubblica distribuiti su tutta la Provincia - ha spiegato il presidente di Acer, Sergio Frattini -, il 40 per cento
circa sono occupati da nuclei familiari monoparentali, per lo più donne anziane sole, che in quanto tale
sempre più spesso hanno paura ad uscire di casa o ad accogliere nuovi assegnatari, specie se stranieri.
Quello della mediazione sociale è un percorso di accompagnamento per svelenire situazioni che rischiano di
cronicizzarsi». L'idea di fondo dell'Osservat orio sociale è quella innanzitutto di costruire relazioni fra gli
abitanti degli alloggi Erp di via Sant'Alberto. «Il bilancio dei primi sei mesi di attività è stato positivo - ha
confermato Gilberto Pessolini, vicepresidente di Auser anche se manca un riscontro numerico in termini di
azioni compiute e di bisogni soddisfatti». In questi sei mesi, oltre ad essere presenti tutte le m a t t i n e c o n i
m e z z i d el l'associazione per gli accompagnamenti, i volontari Auser e del centro sociale "Le Rose" hanno
visitato tutti gli anziani soli, il resto lo hanno fatto gli incontri casuali, le richieste di informazioni, gli scambi di
opinioni. «Le sensazioni raccolte ha concluso Pessolini hanno confermato il bisogno di relazioni, dimostrata
anche dalla partecipazione alla prima Festa del buon vicinato, domenica scorsa, nel cortile delle residenze di
via Sant'Alberto, che ha rotto il silenzio tra persone che, pur abitando vicino, a malapena si salutavano».
AUSL RAVENNA
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Una "casina" per far incontrare gli anziani
11/05/2011
QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Pag. 33
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Il Maria Cecilia Hospital è all'avanguardia nella cura del 'piede diabetico'
POCO più di un anno fa è stato avviato il centro per il trattamento del piede diabetico al Maria Cecilia
Hospital. Ne è responsabile il professor Luca Dalla Paola, medico chirurgo specialista in endocrinologia e
malattie del ricambio, che nella struttura di Cotignola appartenente al Gruppo Villa Maria - Gvm Care &
Research ha allestito un team multidisciplinare che coinvolge cardiologi, chirurghi vascolari, chirurghi
plastico-ricostruttivi e diabetologi, creando una rete virtuosa in grado di fare prevenzione e ridurre i costi
assistenziali. «Nel primo anno di attività - dichiara Dalla Paola - abbiamo trattato in regime di ricovero circa
ottocento pazienti affetti da piede diabetico ad elevato rischio di amputazione, registrando una percentuale di
salvataggi dell'arto superiore al 95 per cento. L'età media di questi pazienti si aggira attorno ai 60-65 anni,
perciò si tratta di persone alle quali abbiamo assicurato una buona qualità di vita ancora per diversi anni». Si
tratta di pazienti provenienti da tutte le regioni italiane, soprattutto dall'Emilia Romagna (circa il 30 per cento)
e dal Veneto (Dalla Paola è di Vicenza), ma anche dalle regioni del Sud Italia. «Il diabete è una priorità
assistenziale nel nostro Paese - spiega il chirurgo - . Il numero dei diabetici cresce in maniera allarmante:
siamo al 7 per cento della popolazione complessiva. Di tutti questi, il 15 per cento patisce complicanze
croniche negli arti inferiori. Un problema che in passato veniva drasticamente risolto con l'amputazione
dell'arto, con costi sociali elevati e impoverimento della qualità della vita dei pazienti. Oggi, fortunatamente, il
trend è cambiato. Ora si interviene con aggressività nei confronti dell'infezione, per evitare l'amputazione.
Stiamo collaborando in particolare con alcuni centri di diabetologia della nostra regione, che ci inviano i
pazienti in relazione al loro grado di gravità - aggiunge Dalla Paola -. A Cotignola siamo apripista nelle nuove
tecniche chirurgiche di ricostruzione del piede e della caviglia, attraverso l'utilizzo di fissatori esterni. I nostri
dati, molto confortanti, vengono analizzati durante i più importanti clinic internazionali del settore. Fra l'altro, il
4 giugno ospiteremo anche al Maria Cecilia Hospital un corso di aggiornamento sul piede diabetico riservato
agli operatori sanitari del settore, dai tecnici ortopedici ai podologi». LAUREATO all'Università di Padova,
Luca Dalla Paola dal 1990 al 1996 ha prestato servizio nella divisione di malattie del ricambio e servizio di
diabetologia dell'ospedale San Bortolo di Vicenza. Dal 1996 al 2003 è stato organizzatore e responsabile del
servizio di endocrinologia e malattie del ricambio alla casa di cura Villa Berica di Vicenza. Ha poi fondato
l'unità operativa del piede diabetico al presidio ospedaliero di Abano Terme, della quale è stato il
responsabile dal 2003 al 2009, prima di passare al Gruppo Villa Maria. Attualmente è professore all'Università
di Bologna, nella scuola di specializzazione in chirurgia vascolare.
AUSL RAVENNA
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Salvati 800 arti dall'amputazione
11/05/2011
La Voce di Romagna - Ravenna
Pag. 17
(diffusione:30000)
RAVENNA - L'insonnia causa tensione nervosa, irritabilità e depressione. Ad essere colpite maggiormente da
questi disturbi sono le donne, e per questo, ogni martedì di maggio, 48 farmacie dell'Emilia-Romagna
offriranno test gratuiti sulla qualità del sonno. L'iniziativa, "Facciamo luce sul sonno delle donne", ha lo scopo
di evidenziare quali sono i fattori di rischio (red flag) che permetteranno di indirizzare prontamente e in via
preventiva la persona dal medico. Il ruolo del farmacista, si legge in una nota, sarà quello di guidare la
persona ad una automedicazione consapevole, consigliando semplici regole di igiene del sonno e ricorrendo,
dove necessario, all'aiuto di piante medicinali. Inoltre i dati raccolti attraverso i test saranno utilizzati a scopo
di ricerca e pubblicazione. L'Iniziativa,promossa dalla Società italiana di medicina generale (Simg) e
l'osservatorio nazionale sulla salute delle donne (Onda), e coinvolge 18 farmacie in provincia di Bologna,
nove nella provincia di Modena, cinque a Ravenna, quattro a Reggio-Emilia, Forlì-Cesena e Piacenza, due a
Parma, una a Ferrara e Rimini.
AUSL RAVENNA
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Test sul sonno delle donne
11/05/2011
QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Pag. 6
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Le assistenti iscritte sono duecento nell'ospedale di Ravenna, ottanta in quello di Faenza e altrettante a Lugo
. Molte badanti sono le stesse che abitualmente seguono i pazienti a casa
AUSL RAVENNA
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Le assistenti iscritte sono duecento nell' ospedale di Ravenna , ottanta in
quello di Faenza e al...
11/05/2011
QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Pag. 6
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Dodici ispezioni a Ravenna e Faenza nelle ultime settimane: nessuna irregolarità
GIORNI fa, Eugenio Costa del Pdl aveva denunciato presunte irregolarità nel servizio svolto dalle 'badanti'
all'interno dell'ospedale di Ravenna: in particolare, Costa accusava l'Ausl di favorire il personale straniero per
l'assistenza, nonostante negli elenchi di badanti accreditate dall'azienda siano presenti sia italiane, sia
straniere. Elenchi che al momento comprendono circa 200 nominativi nel presidio di Ravenna, 80 a Faenza e
80 a Lugo. La polemica riguardava la cosiddetta 'assistenza non sanitaria' garantita dalle norme regionali,
secondo le quali il paziente ricoverato può richiedere di essere affiancato da una persona che deve limitarsi a
un'assistenza psicologica e non può svolgere alcun tipo di compito di natura sanitaria o igienica (per
intenderci, non può neanche accompagnare il paziente al bagno). Sui dubbi sorti negli ultimi tempi interviene
Mauro Taglioni, responsabile della direzione infermieristica dell'azienda sanitaria, che assicura che non esiste
alcun lato oscuro. «La forte presenza di 'badanti' straniere nei reparti - sottolinea Taglioni - è dovuto al fatto
che i pazienti anziani o le loro famiglie spesso richiedono la badante che già svolge l'assistenza a domicilio, e
tutti sappiamo che nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di persone straniere. Anche in questo caso,
comunque, è obbligatoria la stessa procedura di registrazione necessaria per entrare nei nostri elenchi».
Elenchi che - prosegue Taglioni - sono aggiornati ogni sei mesi, e compilati sulla base della documentazione
presentata alla direzione sanitaria di ogni presidio: «Tra i documenti richiesti c'è la copertura assicurativa, la
certificazione di non aver ricevuto condanne penali, un attestato di idoneità sanitaria e la specificazione della
tariffa oraria». Proprio sulle tariffe, Costa aveva sollevato ulteriori dubbi, ventilando l'ipotesi che le badanti
praticassero prezzi più alti di quelli stabiliti dall'Ausl. Ma il direttore del corpo infermieristico precisa che «non
esiste alcuna tariffa stabilita dall'azienda sanitaria: i pazienti e le famiglie scelgono la persona anche sulla
base del prezzo orario della prestazione». LE INFORMAZIONI sull'assistenza non sanitaria in ambiente
ospedaliero sono contenute in una locandina affissa in ogni reparto. Taglioni sottolinea l'efficacia dei controlli
che l'Ausl effettua sulla regolarità dello svolgimento di questo servizio: «Innanzitutto - spiega - quando un
paziente richiede l'assistenza non sanitaria, l'unità operativa o il reparto devono autorizzarla, sulla base di
una valutazione clinico-assistenziale. Inoltre, il corpo sanitario e quello infermieristico svolgono controlli
sistematici, di norma in orario notturno, per verificare che siano rispettati tutti i requisiti, compreso
l'abbigliamento: le addette all'assistenza devono indossare un particolare camice». Gli ultimi controlli sono
stati svolti ad aprile, su quattro reparti dell'ospedale di Ravenna e otto del presidio di Faenza. «Non è emersa
alcuna irregolarità», precisa Taglioni. Francesco Monti Image: 20110511/foto/9853.jpg
AUSL RAVENNA
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Controlli notturni sulle badanti
11/05/2011
QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Pag. 2
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Il comico: «Filmeranno i consigli e faranno le pulci al bilancio e agli appalti»
FRANCESCO MONTI
di FRANCESCO MONTI PROBABILMENTE non erano tutti 'grillini' convinti, ma di sicuro erano tanti. Beppe
Grillo ha riempito Piazza del Popolo, in un appuntamento che si è rivelato una prova di forza del Movimento
cinque stelle, a cinque giorni dal voto. LO SPETTACOLO - il termine ci sta tutto - comincia alle 18.30. Un
secondo prima di salire sul palco, il comico chiede a qualcuno: «Di che partito è il sindaco? Pd? Ah, ecco». E
giù bordate contro il centrosinistra: «Appendono il cappello sui referendum su nucleare e acqua pubblica, ma
sono d'accordo con il governo su tutto. Quando abbiamo firmato per tenere i condannati fuori dal Parlamento
ci aspettavamo che la sinistra venisse ad abbracciarci, invece ci hanno chiamato qualunquisti». La piazza
esplode: del resto l'unico striscione alzato sulle teste della gente recita 'Io non voto Matteucci'. È appena
l'inizio. Grillo stronca l'amministrazione in termini generici, denunciando «la cementificazione e gli appalti in
project financing, un'idea di Cirino Pomicino. Se vedeste come sono assegnati gli appalti, ci sarebbe da
chiamare i Carabinieri». Ma scende anche nei dettagli: «Qui avete avuto tutte le sfortune: la chimica e il
porto». Ovviamente ce n'è anche per il governo nazionale: «Hanno fatto un accordo con Sarkozy: lui si è
preso 500 miliardi di debito italiano, e in cambio costruirà cinque centrali nucleari in Italia. Hanno venduto il
nostro territorio». E ancora, sulla guerra in Libia: «La Russa dice che abbiamo sette bombardieri pronti, ma si
bombardi lui il cervello!» (Non dice esattamente il cervello, ndr). Stoccata a Casini, all'hotel Jolly poche ore
prima: «Quanta gente è andata a vederlo? I politici si chiudono negli alberghi, non accettano il
contraddittorio». Si sa, destra o sinistra per Grillo pari sono: «È già tutto scritto, a Milano vince la Moratti, a
Torino Fassino». Così finiscono dietro la lavagna Vasco Errani e Roberto Formigoni - entrambi 'rei' di aver
superato il limite di due mandati da presidente di Regione. «Contro Formigoni ho fatto ricorso - racconta il
comico - e l'ho perso: il giudice mi ha detto che ho ragione, ma che la Lombardia 'non ha recepito la legge
nazionale'. Da adesso anch'io, se mi arriverà una multa, non la recepirò». SUL PALCO c'è il candidato Pietro
Vandini con i 32 componenti della lista - prenderanno la parola tutti. «Non vinceremo le elezioni - li abbraccia
Grillo - ma a noi non serve un sindaco, ci servono una o due persone là dentro (indica palazzo Merlato, ndr):
filmeranno i consigli comunali, faranno le pulci al bilancio e agli appalti. Se due dei nostri entrano in consiglio
comunale, quelli là sono morti!». Ovazione. Ci sono anche i consiglieri regionali Giovanni Favia e Andrea
Defranceschi: «Siamo entrati nelle istituzioni per rompere il giochino - dice Favia. - Maggioranza e
opposizione fanno girare miliardi senza farvi sapere come li usano». «Quando ci accusano di non avere
esperienza - gli dà manforte Grillo - hanno ragione: noi non sappiamo come si truccano i bilanci e come si
fanno accordi con la 'ndrangheta». C'è anche una contestazione, con gli attivisti di Ravenna punto a capo
che, dal palazzo di fronte al municipio, srotolano uno striscione: «Grillo, l'ennesimo inganno. Confrontati».
«Buttatevi giù», ride il comico genovese, mentre partono i fischi. Poi, incontenibile, torna sulla polemica nata
pochi giorni fa durante il suo comizio a Bologna: il saluto in dialetto alla folla («At salùt, busòn») era suonato
come un insulto omofobo a Nichi Vendola, anche lui nel capoluogo. «Ma lo sanno tutti che quella parola per i
bolognesi è quasi un complimento - grida il comico. - Se volessi offendere Vendola, direi che in Puglia ha
lasciato costruire cinque inceneritori alla Marcegaglia, e ha finanziato le cliniche di don Verzè». Arriva il
momento dei candidati, sfilano uno dopo l'altro (prende la parola anche l'attivista più giovane, 14 anni).
Parlano di piano della Darsena, di «piazza Kennedy che sarà stravolta», del buco del Consorzio, «di cui si è
discusso troppo poco». Chiude Vandini, quasi incredulo: «Siete tantissimi, e come me avete voglia di 'fare
basta' - dice. - Ci danno dei qualunquisti perché pretendiamo di vedere le carte dell'Ausl sull'aumento dei
tumori. Intanto loro intascano rimborsi milionari». FINISCE con Grillo che si immerge tra la folla, a lungo. Che
il peso elettorale dei grillini possa essere consistente, lo dicono i sondaggi. Sul bacino in cui i Cinque stelle
'pescano' ci sono tante ipotesi: indecisi, delusi dal centrosinistra. Per ora resta il commento ripetuto da molti,
AUSL RAVENNA
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Beppe Grillo riempie la piazza: «Ci servono due persone in Comune»
11/05/2011
QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Pag. 2
(diffusione:165207, tiratura:206221)
AUSL RAVENNA
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tra la folla che sciamava via: «Da anni non vedevamo piazza del Popolo così piena». Tra i curiosi anche
gente del Pd: dalle parti del palco si aggirava Serena Fagnocchi. Image: 20110511/foto/5524.jpg
11/05/2011
La Voce di Romagna - Ravenna
Pag. 34
(diffusione:30000)
RIMINI - Assolto in rito abbreviato perché il fatto non sussiste. Il dottor Angelo Rossi può tirare un primo
sospiro di sollievo, dopo che il gup Fiorella Casadei ha accolto ieri la richiesta di assoluzione della sua difesa
(avvocati Alessandro Francesco Petrillo e Simona Priolo) dall'accusa di abuso d'ufficio. La vicenda nasce
dall'ormai noto concorso del luglio 2007 bandito dall'Area Vasta della Romagna per tre posti di tecnico per la
prevenzione di infortuni sul lavoro a Rimini, Forlì e Ravenna. Quella mattina oltre ai 275 pretendenti si
presentarono all'esame a Riccione anche i carabinieri, che sequestrarono gli atti e annullarono la prova dopo
aver trovato bigliettini sospetti. Da lì l'accusa, poi il rinvio a giudizio, nei confronti di Angelo Rossi, all'epoca
dirigente di alto livello dell'Ausl riminese, e Maura Lombardi, già coordinatrice dell'unità di Igiene, alimenti e
nutrizione. Tuttavia, questo è un processo ancora pendente, mentre l'assoluzione di ieri del dottor Rossi
riguarda un'altra vicenda, sempre legata a quel concorso. Dopo aver letto quanto accaduto in quella
selezione da cui erano state escluse per mancanza di requisiti, due persone avevano fatto un esposto alla
Procura. Da lì si aprì un fascicolo a carico di Rossi, con l'accusa di aver bandito il processo disattendendo
una precedente graduatoria in cui risultavano in buone posizioni i due denuncianti. La difesa di Rossi ha
dimostrato che quella graduatoria era scaduta e inutilizzabile per il nuovo concorso, in quanto era richiesta la
laurea triennale, di cui i due denuncianti erano sprovvisti. Inoltre, Rossi non aveva bandito alcunché,
limitandosi a suggerire all'Ausl di reperire personale a cui affidare quegli incarichi.
AUSL RAVENNA
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Abuso d'ufficio, assolto il dottor Rossi
11/05/2011
La Voce di Romagna - Ravenna
Pag. 22
(diffusione:30000)
LUGO - In occasione dei festeggiamenti di San Francesco di Paola e di Sant'Illaro la Pro loco ha organizzato
alcuni appuntamenti per presentare le "perle" della città. L'iniziativa si intitola "E' tutta Lugo quella che luccica,
percorsi brevi e fascini nascosti". Sabato prossimo, 14 maggio, alle dieci di mattina, in collaborazione con l'
Ausl di Ravenna, è prevista la visita alla Farmacia dell'Ospedale Vecchio che si trova in corso Garibaldi, 11.
Interverrà Sonia Muzzarelli. La nascita della farmacia dell'Ospedale Infermi di Lugo è quasi sicuramente
contemporanea al sorgere dell'ospedale. La farmacia restò chiusa dal 1906 fino al termine del secondo
conflitto mondiale per poi essere chiusa definitivamente negli anni Ottanta del secolo scorso. Il ritrovo per la
visita è fissato davanti alla farmacia. Per informazioni: Pro loco di Lugo, cellulare 340 7270094.
AUSL RAVENNA
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La farmacia dell' ospedale
11/05/2011
La Voce di Romagna - Ravenna
Pag. 15
(diffusione:30000)
Incidente sul lavoro o sulla strada?
Morte di un giovane bracciante: agricoltore in tribunale
RAVENNA - Quel mezzo agricolo che fa retro e il giovane che muore sul colpo. Il sospetto della prim'ora è
che si fosse trattato di incidente sul lavoro. E le indagini non hanno ancora chiarito questo aspetto visto che
l'impatto era avvenuto all'interno della tenuta agricola dove la vittima - il 24enne moldavo Vadim Clapaniuc lavorava. Per quanto accaduto la sera del 21 agosto del 2009 nei pressi di Albereto, nelle campagne
faentine, il conducente del mezzo agricolo, peraltro proprietario della tenuta - un 47enne manfredo difeso
dagli avvocati Lorenzo Zoli e Lorenzo Valgimigli - , è stato chiamato a rispondere di omicidio colposo
aggravato dall'innoservanza di norme sulla circolazione stradale, ipotesi questa che viene sempre formulata
quando c'è di mezzo un incidente in strada dall'esito mortale. Non è chiaro se il giovane bracciante moldavo
stesse rincasando dopo il lavoro o stesse tornando dopo avere ritirato materiale personale dalla tenuta. Tanto
che per fare luce sull'accaduto, quella sera era intervenuta anche la Medicina del Lavoro dell'Ausl per i rilievi
del caso visto che tutto poteva lasciare pensare a una morte bianca in itinere. Nell'udienza preliminare di ieri
mattina la parte civile - i genitori e un fratello della vittima tutelati dall'avvocato Alessandro Chiarucci - dopo
essersi costituita ha chiesto la citazione del responsabile civile, ovvero della società proprietaria delle tenuta,
per i relativi risarcimenti. Sia la procura (il pm titolare del fascicolo è Stefano Stargiotti) che la difesa non si
sono opposti. Il gup Monica Galassi si è riservato la decisione. Ma già a giorni si dovrebbe conoscere l'esito.
La società - della quale l'imputato è peraltro legale rappresentante - potrebbe a sua volta coinvolgere in tal
senso la propria assicurazione. L'incidente si era verificato attorno alle 19. E' a quell'ora che il mezzo agricolo
un carrello elevatore pieno di casse di frutta appena raccolta - aveva innestato la retro lungo una carraia che
corre tra i filari di peschi. L'impatto si era verificato quando il mezzo era arrivato sull'incrocio con la carraia
principale proprio mentre stava arrivando il ciclomotore guidato dal giovane moldavo, un Malaguti F120. A
uccidere il ragazzo non era stato l'impatto diretto con il carrello ma più probabilmente il fatto che il pesante
mezzo avesse terminato la sua corsa proprio sul casco del giovane. Sul posto, oltre agli agenti del locale
commissariato e della polizia Municipale, erano intervenuti i vigili del Fuoco di Faenza e gli operatori del 118
che non avevano potuto fare altro che constatare la morte del giovane moldavo. La prossima udienza è stata
fissata per metà luglio. Il luogo dell'incidente nella campagne faentine nel quale morì giovane bracciante: al
via il processo
AUSL RAVENNA
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Il ragazzo schiacciato da un mezzo agricolo ma non è chiaro se stesse rincasando dopo il lavoro
11/05/2011
La Voce di Romagna - Forli
Pag. 26
(diffusione:30000)
Pri: "La struttura doveva essere un'eccellenza" Righi: "A breve chiuderà anche la sede distrettuale di Largo
San Giacomo"
CESENATICO - (n.b.) "Smantellata una sala operatoria al Marconi che ora diventa una Casa della Salute".
Ad informare circa le novità sull'ospedale è Bruna Righi, capolista dei Repubblicani, che fa il punto. "È di
queste ore la notizia dello smantellamento di una delle 2 sale operatorie (costate 4,5 milioni di euro) ed è
imminente che i medici di base sparsi sul territorio saranno accentrati a svolgere il loro lavoro al Marconi. Non
solo: su un totale attuale di 54 posti letto, salteranno tutti i 14 posti della medicina cardiovascolare a favore di
un allargamento della lungodegenza (da 6 a 20 posti). Unica nota positiva, la costruzione di una piscina con
acqua marina per la riabilitazione e l'attivazione di un polo odontoiatrico. A seguito di questo riassetto, il
Marconi verrebbe declassato a Casa della Salute 'di tipo grande'. Tanti saluti anche alla richiesta di un
rianimatore e non c'è traccia neppure del pronto soccorso, per dare un servizio non solo ai cittadini di
Cesenatico ma anche ai numerosi turisti estivi, che vengono quindi scaricati su Rimini, Cesena e Ravenna.
La costa resterà quindi completamente scoperta. Siamo sconcertati. L'ospedale non sarà più un ospedale ed
è incredibile che tutti i cittadini debbano confluire in questa struttura per avere il servizio del medico di base."
"A conferma dell'incapacità di quest'Amministrazione di difendere il bene primario della salute dei cittadini, c'è
anche la chiusura programmata della Sede distrettuale di Largo San Giacomo. Anche gli ambulatori
attualmente là collocati sarebbero infatti trasferiti al Marconi. La salute dei cittadini è prioritaria. - ribadisce la
Righi - Panzavolta è stato assente nella difesa del nostro ospedale. Questo comportamento, da parte di un
primo cittadino, è gravissimo. Secondo quanto risulta al Pri, questa riorganizzazione dell'ospedale di
Cesenatico avrebbe già anche il benestare della Cgil di Cesena." La battaglia sull'ospedale Il Pri non molla e
denuncia le novità che riguardano la struttura
AUSL RAVENNA
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"Smantellata la sala operatoria"
AREA VASTA E REGIONE
1 articolo
11/05/2011
Corriere di Romagna - Forlì
Pag. 22
Concerto di musica jazz fuori dalla pizzeria Energie rinnovabili e acqua bene comune
MERCATO SARACENO. In vista dei referendum del 12 e 13 giugno il Pd organizza "Il futuro è nelle
rinnovabili. L'acqua bene comune" domani sera alle 21, nella sala Ex Lavatoio. Parteciperanno l'onorevole
Alessandro Bratti, responsabile energie alternative Pd Emilia-Romagna, Moreno Turci, assessore comunale
alla qualificazione ambientale e politiche energetiche, Angelo Spanò, responsabile "Innova energie" della
Confesercenti cesenate. Moderatore dell'incontro sarà Giuliano Comandini, segretario del Pd di Mercato
Saraceno. SARSINA. Al Centro Culturale in via Roma 24, domani sera i comuni della Valle del Savio e l'Ausl
promuovono un incontro su "Alcol e guida" e sulla Riforma del Codice della strada. Alle 20,30 Marco
Matassoni, medico dell'Unità operativa Servizio Tossicodipendenze dell'Ausl Cesena illustrerà gli "Effetti
dell'alcol sul comportamento di guida" e Giordano Biserni, presidente Asaps, presenterà le nuove norme del
Codice della Strada. L'iniziativa è organizzata anche con la collaborazione dell'Automobil Club d'Italia,
dell'autoscuola Antonio Crociani e di Ready2Go. S.PIERO. Con l'arrivo della bella stagione si moltiplicano le
occasioni per uscire di casa e sedersi all'aperto magari ascoltando buona musica dal vivo. E' quello che
succederà venerdì 13 dalle 21,30, alla pizzeria Orso Bianco, per la "Lounge Jazz Night" in compagnia del
"Quartetto Supermarket". Continuano quindi gli appuntamenti musicali estivi nel locale di via Pascoli, tra
piazza Allende e Largo Moutiers. Il gruppo è composto da Lorenzo Pezzi (batteria), Gianni Perinelli ( sax
soprano e tenore), Alfredo Nuti dal Portone (chitarre e sequencer) e Lorenzo Perinelli (basso).
AREA VASTA E REGIONE
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Effetti dell'alcol sulla guida
SANITÀ NAZIONALE
33 articoli
11/05/2011
Corriere della Sera - Ed. Nazionale
Pag. 24
(diffusione:619980, tiratura:779916)
E il ministro bandisce il biberon dopo i due anni
Fazio approva la linea dei pediatri contro il rischio obesità: limitare le bevande dolci
Margherita De Bac
ROMA - Alla Camera dei deputati si parla di biberon: «Non deve essere usato dopo i due anni», ha
raccomandato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, nel rispondere a un'interrogazione sull'obesità infantile
presentata da Benedetto Fucci, del Pd. Fra le regole stilate dai pediatri della società italiana (la Sip) che
verranno divulgate alle famiglie attraverso i medici, c'è quella sull'età massima consentita per succhiare.
Alberto Ugazio, presidente della Sip, spiega: «Il biberon oltre i 24 mesi serve solo per far bere al bambino
succhi di frutta, tisane e bevande dolci. Dunque favorisce l'ingestione di liquidi ipercalorici, a base di zuccheri
semplici, i più facili da assimilare. Un'abitudine tutta italiana che le mamme devono dimenticare».
Fazio nel suo intervento ha ricordato che il fenomeno dell'obesità in Italia «è preoccupante e molto diffuso
nella popolazione dei più giovani. Un bambino obeso ha maggiori possibilità rispetto a un coetaneo col peso
giusto di esserlo anche da adulto». In aumento il diabete giovanile legato a una cattiva alimentazione e
sedentarietà. Uno sviluppo fuori norma dipende da errori nello stile di vita. Che vanno prevenuti con
l'applicazione di regole facili eppure frutto di ricerca scientifica. Il decalogo che rientra in un progetto ad ampio
respiro dal titolo «Mi voglio bene» coinvolgerà migliaia di pediatri italiani. L'allattamento al seno è consigliato
almeno fino a 6 mesi perché, spiega Ugazio, contiene la quantità ideale di proteine rispetto ai prodotti
formulati artificiali.
Le prime pappe andrebbero proposte già dopo i 6 mesi. Da tenere sotto controllo l'apporto di proteine,
specialmente entro i due anni. Moderare il consumo di carne e sostituirla in parte con i legumi. Sotto accusa
le bevande caloriche come succhi di frutta e tisane. Un altro pericolo è la vita sedentaria. I pediatri
sconsigliano l'uso del passeggino oltre i 3 anni e di moto e auto elettriche. A scuola si dovrebbe andare a
piedi. Tenere d'occhio l'adiposità, in particolare quella della pancia. Poi le porzioni. I grammi di pasta, pane o
carne andrebbero calcolati consultando un atlante fotografico su www. scottibassani.it.
In Italia secondo una recente indagine diffusa dal ministero il sovrappeso colpisce circa un milione di bambini,
dunque uno su tre, di età compresa tra 6 e 11 anni. Chi è obeso nei primi 10 anni ha il 75% di probabilità di
diventarlo da grande. «Siamo molto preoccupati per l'esordio precoce della sindrome metabolica - dice
Ugazio -. Intervenire tempestivamente significa ridurre l'incidenza di diabete e malattie cardiovascolari.
Un'azione che produce risparmio per il servizio sanitario pubblico».
[email protected]
RIPRODUZIONE RISERVATA Il decalogo
1 Allattamento al seno almeno 6 mesi
2 Svezzamento dopo i 6 mesi
3 Attenzione alle proteine: meno carne, più legumi
4 No a succhi, tisane, soft drinks, tè
5 Biberon non oltre i 2 anni di età
6 No al passeggino
dopo i 3 anni,
andare a piedi a scuola
7 Controllo del peso
8 Tv e giochi sedentari solo dopo i 2 anni, massimo 8 ore a settimana
9 Sì al movimento,
ai giochi non sedentari
SANITÀ NAZIONALE
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Salute Per la società italiana dei medici dei piccoli il fenomeno dell'eccesso di peso è diffuso e preoccupante
11/05/2011
Corriere della Sera - Ed. Nazionale
Pag. 24
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SANITÀ NAZIONALE
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10 Porzioni di cibo corrette
per l'età prescolare
Dal ministero La raccomandazione
Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, durante un intervento alla Camera ha raccomandato di «non
utilizzare il biberon dopo i due anni», raccogliendo il consiglio dei pediatri
I pediatri
La Sip (società italiana pediatri) ha stilato un decalogo per le famiglie allo scopo di combattere l'obesità dei
piccini. Tra queste regole figura quella sul biberon
L'indagine
In Italia secondo i dati diffusi dal ministero, il sovrappeso colpisce circa un milione di bambini, dunque uno su
tre, di età compresa tra i 6 e gli 11 anni. Chi è obeso ha il 75% di probabilità di diventarlo da grande
Poppate
L'allattamento al seno va bene fino ai 6 mesi di età
11/05/2011
Corriere della Sera - Milano
Pag. 5
(diffusione:619980, tiratura:779916)
Niguarda, primari in fuga «Dimissioni in polemica con i vertici
dell'ospedale»
La replica: già cinque sostituzioni su sette Il nuovo modello La sfida è fare funzionare la nuova
organizzazione delle cure basata sulla gravità delle malattie
Simona Ravizza
Dimissioni in polemica. Per spiegare i motivi della fuga di sette primari in 4 mesi, denunciata ieri da un
documento promosso dalla Cgil (e sottoscritto da altre sigle sindacali), al Niguarda viene citata la teoria di
Totò sulla divisione degli uomini in due categorie: quelli che sudano (uomini) e quelli che fanno sudare gli altri
(caporali). E tra i sette super medici che se ne vanno - tra cui il neurologo Roberto Sterzi (60 anni) e il
gastroenterologo Giambattista Pinzello (63 anni) - c'è chi rivendica l'appartenenza alla prima tipologia: quella
degli uomini.
Troppe tensioni interne, carichi di lavoro in aumento, mezzi e uomini a disposizione sempre più scarsi. Sono
le motivazioni confidate ai colleghi da primari dimissionari. Tutti - tranne l'ematologo Roberto Cairoli, che va al
Valduce di Como - prepensionati volontari. Il desiderio è di lasciare a testa alta posti di prestigio nell'ospedale
più grande di Milano (131 mila ricoveri annui per 1.311 letti). Non solo. Il Niguarda è un punto di riferimento
indiscusso anche a livello nazionale: e nessuno dei primari uscenti mette in dubbio la sua importanza.
Però. Non è facile conciliare il forte pressing per aumentare l'efficienza (con un uso più oculato dei soldi a
disposizione che scarseggiano) e il desiderio di salvaguardare la qualità delle cure. Ammette il
gastroenterologo Giambattista Pinzello: «Il mio staff è composto da 9 uomini. Negli ultimi mesi, a parità di
risorse, sono stati inseriti i turni di guardia notturni, sono cresciute a dismisura le incombenze burocratiche e
si sono aggiunti i consulti telematici coi pazienti. Tutte richieste lecite: il problema è con quali medici
esaudirle. Il rischio è di visitare i malati con l'orologio in mano».
Le sette dimissioni vanno ad aggiungersi ad altri cinque posti ai vertici rimasti vuoti dal 2005 ad oggi. Il
direttore generale Pasquale Cannatelli, da sempre il preferito del Pirellone, chiarisce: «Proprio in queste
ultime settimane mi sono attivato per chiedere alla direzione generale dell'assessorato alla Sanità la
possibilità di coprire i 7 posti di primariato lasciati vacanti, ottenendo l'autorizzazione per 5, in anticipo rispetto
alle norme che prevedono le sostituzioni con il Piano di assunzioni 2012».
Ma le questioni poste sul tavolo adesso non sono solo quelle meramente contabili. Al Niguarda sono stati
abbattuti i vecchi padiglioni per costruire in soli mille giorni un imponente edificio da 450 letti, inaugurato a
settembre. Vinta la sfida dei cantieri, le dimissioni a pioggia dei primari fanno capire che l'ospedale guidato da
Pasquale Cannatelli deve vincere un'altra scommessa: far funzionare il nuovo modello sanitario. Con
l'inaugurazione del Blocco sud è stata rivoluzionata l'organizzazione delle cure, basata non più sulla divisione
per reparto, ma sulla gravità della malattia (il modello Toyota). E ora il lavoro dei medici deve adeguarsi. Per
poi decollare nel resto della Lombardia.
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RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto: Ospedale L'ingresso del Niguarda
Foto: Dall'alto Roberto Sterzi e Giambattista Pinzello
SANITÀ NAZIONALE
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Il caso I medici che se ne vanno: poche risorse e troppo lavoro
11/05/2011
La Repubblica - Palermo
Pag. 5
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All'Ismett premio qualità di Brunetta
VA ALL'ISMETT di Palermo il Premio qualità nella categoria "Aziende sanitarie, aziende ospedaliere ed altre
amministrazioni che operano nel campo della sanità". Il riconoscimento è stato consegnato al direttore
sanitario dell'istituto dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, durante una cerimonia
organizzata nell'ambito del Forum della pubblica amministrazione in corso alla Fiera di Roma. Al
riconoscimento, organizzato dal ministero per «premiare le migliori esperienze nel servizio pubblico», erano
candidate 222 amministrazioni fra Comuni, aziende pubbliche e ospedaliere. «Questo premio - ha detto il
direttore di Ismett, Bruno Gridelli - è un importante riconoscimento per il lavoro congiunto della Regione e
dell'Università di Pittsburgh che hanno fatto di Ismett un centro di rilevanza internazionale».
SANITÀ NAZIONALE
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L'Ismett Il riconoscimento
11/05/2011
La Repubblica - Palermo
Pag. 5
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Fazio loda il piano di rientro Il Pdl lo attacca: "Sbaglia"
«LA Sicilia, insieme al Lazio, si è molto impegnata per il risanamento della sanità regionale ed in particolare
per il processo di informatizzazione sanitaria».
Lo ha detto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, intervenendo al convegno sul tema "Federalismo e costi
standard: il caso della sanità", svoltosi a Roma. «La Sicilia, che ha sanato i propri conti si candida a diventare
fra due anni regione benchmark, modello di riferimento», ha commentato l'assessore regionale alla Sanità,
Massimo Russo, presente al convegno. «Abbiamo avviato - ha aggiunto Russo - un'azione di totale
rinnovamento nel segno dell'efficienza, dell'efficacia e del rispetto delle regole. Siamo un esempio virtuoso di
come si possano cambiare le cose, compiendo scelte coraggiose di responsabilità: siamo passati da un
deficit strutturale degli anni scorsi che oscillava fra 600 e 900 milioni di euro l'anno agli 80 milioni di
quest'anno».
Il Pdl insorge e attacca Fazio: «La sua nota è priva di elementi importanti sul piano di rientro», dicono i
deputati Nino Germanà, Giuseppe Marinello, Alessandro Pagano, Vincenzo Fontana e Vincenzo Garofalo.
SANITÀ NAZIONALE
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La polemica
11/05/2011
La Repubblica - Palermo
Pag. 5
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Ospedali, farmaci, anziani: Sicilia bocciata
Fanalino di coda nelle pagelle 2009 del ministero. L'assessorato: "Miglioriamo" L'Isola segna un record
negativo perché rimane fuori standard con tre indicatori
GIUSI SPICA
IL MINISTERO della Salute boccia la Sicilia nell'applicazione dei livelli essenziali di assistenza: pagelle
negative su assistenza territoriale e domiciliare degli anziani, spesa farmaceutica e assistenza ospedaliera,
ancora al di sotto degli standard nazionali. Così si legge nel rapporto appena pubblicato sul sito ministeriale
in vista degli stanziamenti che dovrà varare l'apposito comitato di valutazione del dicastero. In base al report
elaborato sui dati del 2009, l'Isola si conferma fanalino di coda in Italia insieme ad altre cinque regioni del
Sud. Ma le stime dell'assessorato regionale alla Salute registrano per il 2010 un'inversione di tendenza,
anche se ancora la sufficienza rimane un traguardo da raggiungere. Per le sue "pagelle", il Comitato
ministeriale ha fatto ricorso a un sistema di 21 indicatori ripartiti su tre macro-aree: prevenzione, assistenza
territoriale, ospedaliera ed emergenza.
Ogni regione ha ricevuto un punteggio in base alle performance registrate.I risultati confermano un'Italia a
due velocità, con cinque regioni promosse a pieni voti, tre "rimandate" e 6 bocciate senza appello. Tra le
regioni col più alto numero di "criticità" c'è la Sicilia, fuori per ben tre indicatori. Va male soprattutto sul fronte
dell'assistenza territoriale e domiciliare agli anziani. Nel 2009, sono poco più dell'1 per cento gli
ultrasessantacinquenni siciliani in regime domiciliare, peggio che in tutte le altre regioni. Il dato è però
nettamente migliorato nel corso del 2010: si è passati da 9.986 a 14.055 assistiti. Agli anziani non va meglio
per quanto riguarda l'assistenza in strutture residenziali: nell'Isola ci sono appena 0,7 posti per ogni mille
assistiti. Un gap che l'assessorato si è impegnato a colmare con l'attivazione di 2500 posti di lungodegenza
entro il 2012.
Siamo ancora sotto la soglia della sufficienza anche per l'assistenza ospedaliera. Il tasso di
ospedalizzazione nel 2009 è di 213,19 per mille abitanti, inferiore solo a quello della Campania. Nel 2010
sembra però essersi registrata una significativa inversione di tendenza, con 185,5 ricoverati ogni mille abitanti
e la riduzione delle prestazioni non appropriate dal 6 per cento al 4,6 per cento. La Sicilia non ha ancora
superato l'esame del ministero sulla spesa farmaceutica: nel 2009 il costo percentuale dell'assistenza
farmaceutica territoriale è ancora superiore al 15 per cento del totale, a fronte del 12 per cento delle regioni
virtuose. La spesa farmaceutica si conferma il parametro più critico anche nel 2010, anche se il tasso di
sfondamento del tetto prefissato è in diminuzione. Resta altamente negativo anche il numero dei cesarei,
fermo al 37,77 per cento sul totale dei parti. Un dato addirittura in aumento rispetto a quello del 2008, che si
era chiuso con un 36,99 per cento. Anche su questo fronte l'assessorato sta cercando di mettere una pezza.
Nel 2010 l'assessorato ha varato un decreto che equipara il rimborso tra parto naturale e parto cesareo, al
fine di ridurre le operazioni improprie.
PER SAPERNE DI PIÙ www.salute.gov.it www.regione.sicilia.it
La classifica
Le valutazioni I parametri elaborati dal ministero per stilare la classifica delle regioni con il più alto tasso di
assistenza riguardano le prestazioni domiciliari per gli anziani il livello di accoglienza delle strutture
ospedaliere e la spesa farmaceutica A destra, una corsia Sotto, il ministro Fazio
I parametri ANZIANI Va male sul fronte dell'assistenza territoriale e domiciliare con una percentuale dell'1
per cento di pazienti seguiti OSPEDALI Il tasso di ospedalizzazione nel 2009 è di 213,19 per mille abitanti,
inferiore solo a quello della Campania FARMACI La spesa farmaceutica è il parametro più critico anche nel
2010, anche se il tetto è in diminuzione
SANITÀ NAZIONALE
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CRONACA
11/05/2011
La Repubblica - Torino
Pag. 9
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Assistenza agli anziani ecco 58 nuovi posti letto
UNA valvola di sfogo attesa da anni per garantire la continuità assistenziale agli anziani e malati cronici che
dopo interventi e cure hanno bisogno di essere ancora seguiti prima di poter rientrare a casa. Costi molto
inferiori (150 euro al giorno) a quelli del ricovero in ospedale, un sostegno per le famiglie, un sollievo per il
pronto soccorso, meno barelle nei corridoi. Dopo gli annunci, ieri il taglio del nastro all'Istituto di riposo per la
vecchiaia di via San Marino 10, che fa riferimento all'ospedale Molinette. I posti letto per le "dimissioni
protette" disponibili sono al momento 58, dodici in più dei 46 offerti finora dalla struttura Valletta di via
Farinelli, convenzionata con le Molinette. Altri trenta dovrebbero essere presto essere messi a disposizione
dei pazienti al secondo piano, in un reparto che per la prima volta in Piemonte verrà gestito totalmente da
infermieri, con un modello organizzativo sperimentale. A marzo è stata chiesta l'autorizzazione in deroga per
assumere 15 infermieri professionali, 20 operatori sanitarie stipulare contratti libero professionali con medici
specializzandi per l'assistenza notturna e nei giorni prefestivi. La promessa della direzione delle Molinette (il
direttore generale Emilio Iodice il direttore sanitario Maurizio Dall'Acqua) e dell'assessore Caterina Ferrero è
di recuperare complessivamente 144 posti letto, dopo la ristrutturazione del terzo e del quarto piano, un totale
di altri sessanta posti.
L'edifico degli ex-Poveri Vecchi è stato ristrutturato con una spesa di 1 milione e 400 mila euro. Tutte le
stanze hanno due letti elettrici telecomandati, un bagno ogni quattro pazienti. (s.str.)
Foto: EX POVERI VECCHI Con una spesa di quasi un milione e mezzo è stato ristrutturato dalla Regione
l'edificio degli ex Poveri Vecchi
SANITÀ NAZIONALE
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Il caso Per chi ha bisogno di cure dopo un intervento in ospedale
11/05/2011
La Repubblica - Torino
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(diffusione:556325, tiratura:710716)
Liste d'attesa, piano in cinque mosse
Cota promette: così taglieremo i tempi per visite ed esami ma serve un aiuto dai cittadini "La sanità non è una
questione di griffe: se si scelgono i farmaci generici riduciamo i costi"
MARCO TRABUCCO
AMENO di un settimana dalle elezioni comunali la giunta regionale ha annunciato il suo piano per ridurre le
liste d'attesa nella sanità: «Una vasta riorganizzazione i cui risultati dovranno essere visibili entro la fine
dell'anno» hanno spiegato il presidente Roberto Cota e l'assessore alla Sanità, Caterina Ferrero. Cinque i
punti su cui si articolerà il piano. Il primo è il cosiddetto «Recall»: consiste nel contattare il paziente qualche
giorno prima della data della visita per avere conferma dell'appuntamento. In caso di disdetta si potrà così
prenotare per un altro paziente in lista d'attesa. Nel 2010 con questo sistema l'Asl Torino 1, che per prima l'ha
sperimentato, ha recuperato quasi 13 mila prenotazioni, il 6 per cento del totale. Su scala regionale, ha
sottolineato Ferrero, le prenotazioni recuperabili diventerebbero circa 800 mila. Secondo punto del
programma (che partirà dopo l'estate) è il cosiddetto «accesso diretto». Alcune prestazioni (esami di
laboratorio, elettrocardiogramma, i principali esami radiologici) potranno essere erogati senza la necessità di
prenotare, semplicemente presentandosi agli sportelli con la richiesta del medico di base.
Altri posti saranno recuperati tramite il Cup (centro unico di prenotazione) integrato che metterà in rete le
disponibilità della aziende sanitarie pubbliche con quelle private. Il quarto punto è il più semplice: in alcuni
ambiti,i più richiesti (le visite cardiologiche, gastroenterologiche, l'ecografia dell'addome) verrà semplicemente
aumentata l'offerta.
L'ultimo punto è stato denominato «Sistema Rao», (Raggruppamenti attesa omogenei).
Grazie a protocolli condivisi, ai pazienti venga attribuita la corretta priorità. Sarà così stabilito entro quanti
giorni ciascuna prestazione deve essere garantita: ad esempio che in caso di dolore al petto non acuto la
visita cardiologica dovrà avvenire entro due giorni, mentre per disturbi urinari non gravi si potrà arrivare anc
he a un mese. Un sistema che servirà anche a far capire ai pazienti quanto è serio il loro problema, e quindi a
evitare tensioni per attese legate a situazioni non urgenti.
«Perché- ha spiegato Cota- Se vogliamo far funzionare meglio il sistema ognuno deve fare la propria parte.
Anche i cittadini devono rendersi conto che se prenotano una visita e non ci vanno danneggiano il sistema,o
che pretendendo il farmaco non generico, se esiste il generico fanno aumentare i costi, impegnando risorse
che potrebbero essere spese meglio. La sanità non è una questione di griffe». Il piano è stato però tacciato
come elettorale da Aldo Reschigna capogruppo del Pd: «Dice in gran parte le stesse cose che noi diciamo da
tempo. Peccato che Cota avesse promesso di farle un anno fa. E non abbia ancora iniziato». 13mila le
prenotazioni recuperate in questo modo, nel 2010, dall'Asl 1 800mila LE PRESTAZIONI PIÙ RICHIESTE
visita cardiologica ecografia dell'addome quelle recuperabili in tutto il Piemonte in futuro vista
gastroenterologica Il piano taglia attese i punti del programma, il più importante è quello chiamato Recall che
consiste nel contattare il paziente qualche giorno giorno prima della data per la visita o l'esame, chiamandone
un altro in caso di rinuncia
Foto: COPPIA L'assessore alla Sanità Caterina Ferrero e il governatore Roberto Cota hanno presentato il
piano per ridurre le liste d'attesa
SANITÀ NAZIONALE
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CRONACA
11/05/2011
La Repubblica - Bari
Pag. 4
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Al setaccio le visite mediche sugli impiegati: liste d'attesa nel mirino "Il fenomeno esiste, ma ci troviamo di
fronte a precise certificazioni"
GABRIELLA DE MATTEIS
HA DECISO di convocare i medici competenti che rilasciano i certificati ai dipendenti per il lavoro al
videoterminale. Il direttore generale dell'Asl Nicola Pansini ha avviato un monitoraggio, un'indagine
conoscitiva per capire quanti dipendenti dell'azienda sanitaria non possano, per ragioni di salute, immettere i
dati al computer.
La decisione è stata presa per un motivo molto semplice: nel futuro più immediato, molti dei servizi offerti
dall'Asl, dalla prenotazione delle visite in intramoenia alla richiesta di esenzione dal ticket, saranno
informatizzati. Eppure nell'epoca di Internet, all'Asl di Bari non sono numerosi gli impiegati che possono
essere destinati al videoterminale.
Molti infatti hanno presentato un certificato medico, rilasciato dal medico competente: il lavoro davanti al
computer danneggia la vista, crea, secondo quanto dichiarato dai dottori, problemi agli occhi.
Il caso è stato sollevato una settimana fa. Al distretto sanitario di via Federico Vecchio è stata allestita una
sola postazione per il rinnovo delle richieste di esonero del ticket con un'unica conseguenza.
Nell'ufficio al primo piano, della sede degli uffici sanitari punto di riferimento per alcuni dei quartieri più
popolosi di Bari, si sono create lunghe file. E l'allestimento temporaneo di un'altra postazione non ha
migliorato molto la situazione. Il problema, questa volta, però, non è tanto nella mancanza di mezzi, quanto in
quella di personale che c'è ma non può. L'Asl è stata costretta a destinare i dipendenti, "allergici" al
videoterminale, ad altre mansioni, sovraccaricando di lavoro, di fatto, chi, invece, continua a lavorare davanti
alle postazioni internet. Per questo il direttore Pansini ha deciso di vederci chiaro e ha prima chiesto i dati
statistici dei dipendenti che, per certificati problemi alla vista, sono stati esonerati dal lavoro al computer. «Il
fenomeno esiste, ma ci troviamo di fronte a certificazione dei medici competenti» spiega Pansini che, per
questo, ha deciso di convocare il responsabile del dipartimento di prevenzione dell'Asl e successivamente i
medici competenti che rilascianoi certificati ai dipendenti. L'obiettivo è di capire qual è realmente la
proporzione degli impiegati ai quali il computer, certificato alla mano, fa male. Il problema non è secondario.
Perché nell'Asl lavorare al computer significa anche essere a stretto contatto con il pubblico e quindi rendere
servizi sempre più efficienti. E i nuovi progetti della sanità Puglia prevedono che sempre un numero maggiore
di servizi passino dalla rete informatica, dalla prenotazione delle visite alla gestione delle liste d'attesa.
Le tappe IL CASO Per il rinnovo delle richieste di esonero dal ticket al distretto sanitario di via Federico
Vecchio è stata allestita un'unica postazione per la raccolta dei dati.
Non c'erano impiegati disponibili I CERTIFICATI Molti impiegati dell'Asl hanno presentato il certificato medico
che li esonera dal lavoro in ufficio al videoterminale. La permanenza davanti al computer causerebbe loro
problemi alla vista IL MONITORAGGIO Il direttore dell'Asl ha disposto un'indagine interna chiedendo i dati
statistici dell'incidenza di malattie legate all'uso del computer e ha annunciato la convocazione di una riunione
L'INFORMATIZZAZIONE L'Asl sta lavorando per mettere in rete alcuni servizi come quello della prenotazione
delle visite mediche in intramoenia. Per questo saranno potenziate le postazioni telematiche
Foto: POLEMICHE L'Asl vuole vedere chiaro nelle certificazioni dei dipendenti
SANITÀ NAZIONALE
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Inabili al computer, l'Asl apre l'indagine
11/05/2011
La Repubblica - Bari
Pag. 3
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Doccia fredda sulle stabilizzazioni un centinaio adesso tornano precari
Sanità, paura anche per 800 medici già in servizio Il procedimento I direttori generali dovranno informare
formalmente i diretti interessati L'iter La giunta s'è adeguata del tutto alla sentenza della Corte che ha
bocciato la legge
PIERO RICCI
LA GIUNTA regionale s'è adeguata del tutto alla sentenza della Corte costituzionale che ha falcidiato la legge
regionale4 del 2010, conosciuta come quella sulle internalizzazioni. La delibera approvata ieri dall'esecutivo,
in realtà, traccia il percorso per risolvere il caso delle stabilizzazioni, un centinaio sparse nelle sei aziende
sanitarie e nelle due ospedaliere, rimaste sospese da quel giorno di febbraio in cui arrivò la doccia fredda
della Consulta. Nel limbo, invece, rimangono i 7-800 medici stabilizzati con una norma della legge di bilancio
del 2008 che la Corte costituzionale ha bocciato con un'altra sentenza, la 42 emessa dopo il ricorso al Tar di
Lecce di due medici che sarebbero stati assunti dalla graduatoria se la Regione non avesse proceduto alla
stabilizzazione congelando concorsi e graduatorie. Per i dipendenti che dopo anni di precariato sono riusciti
ad avere un contratto a tempo indeterminato da febbraio dell'anno scorso, è partito da ieri il processo che
sulla carta dovrebbe riportarli nell'alveo della precarietà. Il percorso indicato dalla giunta è complesso e
dispone che «i direttori generali e i commissari straordinari delle aziende e degli enti del servizio sanitario
regionale, promuovano entro quindici giorni le azioni finalizzate alla cessazione degli effetti dei contratti di
lavoro a tempo determinato sottoscritti con i destinatari degli articoli oggetto della sentenza». Insomma non
sono previsti licenziamenti in tronco del personale assunto sulla base delle norme cassate dalla Corte
costizionale.
«In particolare - si legge nella delibera - i direttori generali devono notificare agli interessati, in applicazione di
quanto previsto dal codice civile, la risoluzione dei contratti di lavoro a tempo indeterminato per impossibilità
sopravvenuta correlata alla declaratoria di incostituzionalità delle disposizioni che hanno permesso la
stabilizzazione». La delibera è utile perché deve arrivare sui tavoli ministeriali dove è aperta la verifica
sull'attuazione del piano di rientro dal deficit sanitario ma l'approccio nei confronti degli interessati, dei
dipendenti che hanno perso il diritto alla stabilizzazione, è soft. Il loro "licenziamento" non è scontato. Non
sembra immediato nemmeno il loro ritorno nella precarietà. Il riferimento della delibera al codice civile, indica
che la soluzione anche questa volta sarà giurisdizionale perché alla fine sarà un giudice del lavoro a
decidere. Caso per caso. La delibera, elaborata anche sulla base di consulenze legali, traccia un percorso
che vede i direttori generali informare formalmente i diretti interessati della novità della sentenza della
Consulta e a notificare la risoluzione dei contratti di lavoro. Che questa passi attraverso dimissioni volontarie
dei dipendenti è tutto da vedere, ma da qui possono scattare le azioni legali che caricheranno di cause di
lavoro i tribunali pugliesi nei prossimi mesi. Si tratta di decine di casi, un centinaio forse come trapela da una
sommaria ricognizione fornita dall'assessorato alla sanità. guidato da Tommaso Fiore. Certo sarebbero potuti
essere di più se i processi di stabilizzazione non fossero stati bloccati ad agosto, in una sorta di
inapplicazione della legge concordata al tavolo delle trattative sul piano di rientro tra Regione e governo che
proprio quelle norme aveva impugnato davanti alla Corte costituzionale.
La delibera approvata ieri, infatti, prevede un altro adempimento ad hoc per il personale in servizio presso le
aziende ospedaliero-universitarie: le misure che riguardano questo personale dovranno essere inserite nei
protocolli d'intesa tra Regione e Università. Quanto alle internalizzazioni, la delibera di ieri le cita ma solo per
ricordare che la materia è stata già adeguata alla sentenza della Consulta con un atto di indirizzo alle Asl.
Foto: L'aula del consiglio regionale
SANITÀ NAZIONALE
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Il caso
11/05/2011
La Repubblica - Bari
Pag. 1
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Troppi impiegati allergici al computer, la Asl apre un'indagine
L'ASL di bari ha aperto un'indagine interna sul caso dei dipendenti che hanno chiesto e ottenuto l'esonero del
lavoro al computer per problemi agli occhi. Molti impiegati infatti hanno presentato un certificato del medico
competente, dicendo che la permanenza prolungata davanti al monitor del pc causa loro patologie alla vista.
Il direttore generale Pansini ha chiesto i dati ufficiali del fenomeno e ha deciso di convocare i medici
competenti. La carenza di impiegati in grado di lavorare al computer e quindi a contatto con il pubblico crea
disagi perché molti dei servizi offerti dall'Asl oramai sono informatizzati. A PAGINA IV
SANITÀ NAZIONALE
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Dopo l'inchiesta di Repubblica sulle file infinite, il direttore generale Pansini ha convocato i medici che hanno
rilasciato i certificati. Sospetti su favoritismi
11/05/2011
Il Messaggero - Roma
Pag. 34
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Esami e visite, entrano i privati
Le strutture convenzionate inserite nel sistema di prenotazione regionale Tribunale del malato d'accordo
L'Aiop: «Abbiamo ancora dubbi»
MAURO EVANGELISTI
«Si tratta di una innovazione importante: se non ci saranno ostacoli, potrà aiutare a combattere il fenomeno
delle liste di attesa». Maurizio Marotta è il direttore della Capodarco, la cooperativa che gestisce per conto
della Regione il Recup, vale a dire il numero unico per la prenotazione di visite specialistiche ed esami
diagnostici. Nel 2010 ha smistato 3.000.000 di prenotazioni telefoniche (è il call center più grande d'Italia per
la sanità). In realtà, solo il 40 per cento delle prestazioni passano dal Recup (o dagli sportelli alle Asl) per due
motivi: il primo è che alcune strutture pubbliche non mettono a disposizione l'intera agenda; il secondo è che
un'altra fetta importante, la sanità privata convenzionata - potenzialmente circa 8.000 strutture nel Lazio - non
rientra nel Recup. «Bene ricorda Marotta - con la nuova legge regionale appena varata, che riguarda le
nuove regole per l'accreditamento dei privati convenzionati, è stata inserita una norma che pone come
requisito il collegamento al sistema Recup entro il 31 dicembre. La legge si riserva di indicare
successivamente le modalità, ma già il fatto di avere fissato un termine è importante. Sarà un cambiamento
che andrà a rivoluzionare il sistema. E se andrà in porto senza resistenze può limitare sensibilmente le liste
d'attesa». Altri dati: al Recup ogni giorno arrivano circa ventimila telefonate. In totale, nel 2010 le prestazioni
sanitarie ambulatoriali sono state 32 milioni. «Fino ad oggi - osserva Marotta - ci sono state delle resistenze.
Sia nel settore pubblico, con alcuni grandi ospedali che non hanno messo a disposizione l'intera agenda. Sia
nelle strutture private. Al di là delle dichiarazioni di buona volontà non si è mai andati. In questo modo, si è
creato un deficit di trasparenza, perché si è collegata una fetta importante delle prestazioni alla discrezione
delle strutture non a un sistema automatico come quello del Recup». C'è il rischio che anche quanto scritto
nero su bianco nella legge si riveli un buco nell'acqua, che prevalgano le resistenze di chi preferisce il vecchio
sistema? E' una domanda che anche Marotta si pone. «Spero proprio di no, comunque questo dipenderà
dall'amministrazione regionale che dovrà decidere come procedere da qui al 31 dicembre. Per quel che ci
riguarda, dal punto di vista tecnico è un'operazione fattibile che andrà a diminuire le liste di attesa,
razionalizzando l'offerta disponibile». E' meno ottimista Jessica Faroni, presidente dell'Aiop (associazione
italiana ospedalità privata), vale a dire delle strutture sanitarie private convenzionate: «Non ci saranno
resistenze da parte nostra e concederemo una percentuale del totale delle nostre prestazioni al Recup. Però
la cosa va organizzata bene, perché altrimenti si rischia di alimentare le attese di chi si rivolge direttamente
alle nostre cliniche. Sarebbe semplicemente un modo per spostare il problema. Insomma, dal punto di vista
tecnico è necessario studiare bene l'operazione». Giuseppe Scaramuzza, segretario regionale di
Cittadinanza attiva-Tribunale diritti del malato, osserva: «Intanto, inserire nel Recup anche il sistema privato è
un'operazione di trasparenza. Noi siamo assolutamente favorevoli. I cittadini possono verificare la
disponibilità anche in queste strutture. La Regione deve imporre a tutta una serie di realtà, anche pubbliche,
anzi soprattutto pubbliche, di fornire una percentuale più elevata di agende, cioè delle disponibilità per gli
esami diagnostici e per le visite specialistiche». Vi aspettate ostacoli a a questo processo di ampliamento
dell'offerta del Recup? «La presidente della Regione, Renata Polverini, aveva messo questo punto nel suo
programma. Non abbiamo dubbi che andrà fino in fondo. Da parte dei privati potrebbero arrivare resistenze.
Ma ripeto: il problema non è solo dei privati, ma anche di certi ospedali pubblici. Faccio un esempio: il
Policlinico Umberto I fornisce appena il 15 per cento delle agende al Recup. Una percentuale troppo bassa.
Oggi alcune strutture pubbliche addirittura impediscono al cittadino di prenotarsi perché, dicono loro, la lista
troppo lunga. E quindi diventa una lista chiusa. Questo è contro la legge».
Foto: A sinistra una visita medica: attualmente al Recup, per la prenotazione di prestazioni specialistiche ed
esami arrivano ogni giorno circa ventimila telefonate
SANITÀ NAZIONALE
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Varata la nuova legge di accreditamento. Marotta (Capodarco): «Diminuiranno le liste d'attesa»
11/05/2011
Il Messaggero - Roma
Pag. 34
(diffusione:210842, tiratura:295190)
SANITÀ NAZIONALE
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Foto: A sinistra un'immagine di quando i dipendenti del San Raffaele fecero una protesta per denunciare la
difficile situazione del gruppo
11/05/2011
Il Giornale - Ed. Nazionale
Pag. 37
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Nelle farmacie più ricette ma fatturati sempre al palo
La stasi anche se i prodotti Otc «da banco» stanno sostenendo le vendite e i margini sono stabili. In crescita il
parafarmaceutico IMPENNATA Positive le richieste di integratori, parafarmaci, rimedi naturali e cosmetici
Monica Tramontana
Il farmacista lavora di più, ma guadagna di meno. Se si osservano gli ultimi dati disponibili che fotografano il
settore, è questo il risultato delle vendite dei medicinali con ricetta: è cresciuto il numero delle confezioni
vendute, ma non sono aumentati altrettanto i ricavi e quindi i margini del camice bianco. Ma il bilancio non è
andato in rosso perché la domanda dei farmaci da banco, come, per esempio degli integratori, dei
parafarmaci (per esempio,i rimedi naturali) e dei cosmetici ha registrato un'impennata. In base ai dati raccolti
dall'Ims Health, nel 2010 sono state vendute poco meno di due milioni e mezzo di confezioni, con un
incremento complessivo di pezzi intorno all'1,2 per cento rispetto all'anno precedente. I due acceleratori sono
rappresentati dai farmaci con ricetta, le cui vendite in termini di confezioni sono ammontate a 1.515 milioni di
pezzi (più 1,5 per cento) e dai prodotti non registrati (675 milioni, più 2,2 per cento), mentre i farmaci di
autocura, cioè a totale carico dell'utente, presentano dati in netta flessione, avendo perduto più del 4 per
cento. La spesa totale, sia a carico del Servizio sanitario nazionale sia dei cittadini, si è avvicinata al tetto dei
26 miliardi di euro, con un incremento dell' 1,6 per cento nei confronti del 2009 e anche in questo caso sono i
farmaci con ricetta (+0,5 per cento) e i prodotti non registrati (+5,1 per cento) a garantire il risultato positivo. In
termini assoluti il valore incrementale della specialità con obbligo di prescrizione è stato di 85,9 milioni di euro
e meglio hanno fatto i prodotti che non sono farmaci che portano ben 325 milioni in più, mentre le specialità di
autocura (-0,1 per cento) perdono vendite per circa 2 milioni di euro. Se si osserva la torta delle vendite in
farmacia, si nota come i farmaci con ricetta arretrano ulteriormente, e dal 67,3 per cento del 2009 passano
ora al 66,6 per cento. Il secondo segmento è rappresentato dagli altri Otc (farmaci da banco, senza obbligo di
ricetta, come per esempio gli integratori, +8,6 per cento), in crescita costante da anni tanto che nel 2010
hanno raggiunto e superato i farmaci di autocura (arretrati al 7,9 per cento), una quota di poco superiore a
quella conseguita dai parafarmaci (7,7 per cento) e dai cosmetici (7,4 per cento). Chiudono i dietetici con l'1,8
per cento che hanno perso quasi mezzo punto percentuale nell'ultimo anno. Dall'osservazione di questi trend
si può già ricavare una prima diagnosi generale dello stato di salute del mercato. Il modesto tasso di sviluppo
(soprattutto se confrontato con i trend degli anni scorsi) è motivato da una parte dalle problematiche che si
evidenziano nei farmaci di automedicazione e nei dietetici, dove solo i prezzi risultano in crescita, e dalla
costante riduzione dei prezzi delle specialità con obbligo di ricetta, che si traducono in una riduzione dei
margini operativi delle farmacie. Aumenta, infatti, il numero delle ricette - e quindi le vendite in quantità - ma
diminuisce il fatturato globale del mercato etico anche per l'effetto dell'incremento dei generici (+5,6 per cento
a valori) e, conseguentemente, le vendite globali degli etici in valore: come dire che il farmacista deve
lavorare di più per guadagnare di meno. Non mancano, tuttavia, anche le note positive: se più che buono è
stato il comportamento dei parafarmaci (+4,4 per cento a valori), è sul mercato degli altri Otc che si deve
evidentemente puntare (+12,2 per cento a valori), in quanto il segmento continua la sua corsa ed è una realtà
che si consolida con il passare del tempo. Rimane poi sempre positivo il comparto cosmetico in farmacia,
canale che ormai distribuisce il 16 per cento del mercato globale e che registra buoni incrementi soprattutto
nei prodotti di bellezza (+4,8 per cento).
Foto: I farmaci senza obbligo di ricetta sono in crescita costante e nel 2010 hanno superato i farmaci di
autocura
SANITÀ NAZIONALE
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SCENARIO
11/05/2011
Il Giornale - Ed. Nazionale
Pag. 36
(diffusione:192677, tiratura:292798)
«Non solo vetrina, ma anche formazione e confronto»
Il canale delle farmacie è sempre più importante per molti prodotti. E con le nuove norme lo sarà ancora di
più CAMICI BIANCHI Le vendite di cosmetici sono aumentate anche grazie all'assistenza qualificata
Oggi i tempi di ricovero in ospedale sono ridotti all'osso: piccolo o grande che sia l'intervento chirurgico, in
corsia ormai si rimane il tempo strettamente necessario. I mesi in un letto di ospedale sono solo un ricordo
del passato con ripercussioni positive e meno. Se una volta le lunghe degenze, anche di mesi, da una parte
garantivano una remissione più che completa, dall'altra erano psicologicamente pesanti. Adesso la situazione
si è capovolta: con l'attuale organizzazione del sistema sanitario per un bypass, per esempio, dopo una
settimana si torna a casa. Magari con qualche preoccupazione non avendo più di fianco al letto il medico, ma
con la consapevolezza che la convalescenza tra le pareti domestiche fa sicuramente meglio al morale. In
questo nuovo scenario, il farmacista acquisisce un ruolo sempre più rivelante non solo come dispensatore di
medicinali, ma come primo camice bianco a cui rivolgersi, quello più a portata di mano per qualsiasi dubbio o
consiglio, quello che si trova anche nel paesino più piccolo. Forse più facile da raggiungere del medico di
famiglia. Ne è convinta Aureliana De Sanctis, amministratore unico di Cosmofarma, con cui abbiamo parlato
di questa rivoluzione nell'assistenza che trasformerà il ruolo di alcune figure professionali, in primis quella del
farmacista, e di conseguenza le manifestazioni fieristiche dedicate al settore. Come Cosmofarma, dunque:
non più solo vetrina seppure importante e ricca, ma sopratutto appuntamento di aggiornamento, informazione
e confronto. «Con gli ultimi provvedimenti legislativi e la conseguente de-ospedalizzazione - ha sottolineato la
manager - le prospettive del settore sono completamente cambiate: la farmacia è destinata a diventare il
front-office del paziente appena dimesso, un front-office disponibile e capillare su tutto il territorio nazionale,
ricco di esperienza e professionalità. In altre parole, sarà un punto di riferimento essenziale per l'utente: non
solo per l'acquisto dei medicinali, ma per tutta una serie di servizi come, per esempio per analisi, screening e
test, che si potranno effettuare in loco anziché recarsi all' asl competente». Ma c'è dell'altro nel futuro delle
farmacie. «Le vendite dei cosmetici, per esempio, hanno registrato un incremento del 4,8 per cento rispetto al
2010 e questo grazie alla vendita assistita dal grembiule bianco - aggiunge De Sanctis - lo stesso discorso
vale per i nutriceutici, come per esempio gli integratori, che hanno fatto registrare un'altra impennata». MoMa
Foto: Perché venire al Cosmofarma di Bologna? «Non solo per vedere cosa c'è di nuovo in Fiera, ma
soprattutto per aggiornarsi e formarsi su nuovi scenari», risponde Aureliana De Sanctis, amministratore unico
della manifestazione
SANITÀ NAZIONALE
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AURELIANA DE SANCTIS (COSMOFARMA)
11/05/2011
Il Giornale - Ed. Nazionale
Pag. 36
(diffusione:192677, tiratura:292798)
«Dobbiamo diventare uno dei pilastri della nuova Sanità sul territorio»
Il futuro della farmacia è nei servizi: dalla prenotazione di visite ed esami, al ritiro dei referti, dal pagamento di
ticket ai test del sangue. È questa la direzione stabilita dagli ultimi tre decreti approvati dal Governo. «Questa
riforma va certamente incontro alle esigenze dei cittadini, in particolare gli anziani, e le farmacie sono pronte
a raccogliere la sfida - sottolinea Annarosa Racca, presidente di Federfarma -, intensificando ancor di più il
rapporto con cittadini e territorio. Ma per sviluppare i nuovi servizi previsti dalla legge, hanno bisogno di
risorse adeguate: per questo auspico che sia avviato al più presto un confronto con le istituzioni per rivisitare
il sistema della remunerazione e aprire le trattative per il rinnovo della convenzione, scaduta da molto tempo,
per completare la trasformazione della farmacia in centro territoriale polifunzionale integrato con il Servizio
sanitario nazionale». Il primo provvedimento, entrato in vigore circa un mese fa, ha autorizzato le farmacie a
effettuare autoanalisi di base, come il controllo di glicemia e colesterolo; il secondo appena pubblicato
sancisce la possibilità di avvalersi della collaborazione di infermieri e fisioterapisti mentre a breve è prevista la
pubblicazione del terzo decreto che consente di poter attivare il servizio Cup per prenotare visite e ottenere
referti e responsi di laboratorio. Si tratta di una rivoluzione copernicana per le croci verdi che il presidente di
Federfarma invita a confrontarsi e, sopratutto ad aggiornarsi, a Bologna anche in occasione di Cosmofarma.
Da una parte «È prioritario guidare la categoria ha precisato Racca - a fare le giuste scelte e a compiere i
passi necessari per trovarsi preparati a raccogliere le nuove sfide con la stessa, grande, professionalità che
ha ci ha contraddistinto finora». Dall'altra è necessario che vengano stabiliti a livello nazionale dei requisiti
perché i nuovi servizi siano erogati in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale e per farlo è quanto mai
urgente che la categoria possa ottenere il rinnovo della convenzione con lo Stato. «Solo potendo contare su
risorse certe, infatti, le farmacie, oggi bersaglio di ripetuti interventi che ne erodono la redditività - ha aggiunto
la dottoressa Racca - saranno in grado d'offrire una gamma più ampia di servizi, continuando a mantenere gli
elevati standard di qualità confermati dal gradimento ripetutamente ottenuto nelle classifiche stilate da diverse
indagini sulla soddisfazione del cliente». Già prima dell'estate Racca si augura di poter avere la nuova
convenzione che regolerà i rapporti tra farmacisti e ministero della Salute. «In tutta Europa il farmacista è già
uno dei pilastri della sanità, pilastro in grado di coniugare efficienza e economicità», ha rincarato Andrea
Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani. «Per arrivare a una sanità non più
ospedalocentrica, è obbligatorio però che il farmacista si orienti e si aggiorni: Cosmofarma è un'occasione
unica per toccare con mano le novità e informarsi a 360 gradi. E oggi questa manifestazione diviene ancora
più importante perchè nell'economia della farmacia, assumono un peso sempre maggiore aspetti come
nutraceutica e la cosmeceutica che trovano in Cosmofarma un appuntamento importantissimo». CaMa
Foto: I farmacisti italiani iscritti agli Ordini sono circa 80mila. Federfarma (a destra, la presidente dottoressa
Annarosa Racca) e la Fofi - Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (a sinistra, il presidente Andrea
Mandelli) sono le due associazioni di categoria più rappresentative
SANITÀ NAZIONALE
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FEDERFARMA E FOFI
11/05/2011
Il Gazzettino - Ed. Nazionale
Pag. 20
(diffusione:86966, tiratura:114104)
Ecco perché non tornano i conti della sanità veneta
I maggiori successi in sanità si raggiungono quando si recupera efficienza ed efficacia nella erogazione di
prestazioni e servizi di qualità a favore del cittadino la cui salute e benessere è la missione di ogni sistema
socio-sanitario. Dunque si tratta di curare i malati più che i bilanci, aumentando l'efficienza del sistema. Allora
il ribaltamento, pomposamente definito miracolo, dei conti della sanità veneta, passati dal disavanzo di 1
miliardo di euro denunciato alcuni mesi fa da Zaia ad un attivo di 12 milioni, è frutto di un poderoso recupero
di efficienza fatto in pochi mesi? La risposta è negativa per due motivi che riassumo così. Il disavanzo
denunciato da Zaia esiste realmente, non è scomparso ed è contenuto nei bilanci delle Ulss e delle aziende
Ospedaliere che sono tutte in disavanzo. Il totale delle risorse chieste dalle Ulss e dalle AO nei loro bilanci
preventivi per garantire i livelli essenziali di esistenza ai cittadini del Veneto supera di circa 1 miliardo di euro
le risorse messe a disposizione dalla Regione con il Fondo sanitario regionale. Quei bilanci non sono gonfiati
anche se possono contenere sprechi da eliminare come per esempio svariate consulenze non sempre
necessarie decise dai direttori generali. La Giunta Zaia è riuscita (ma la stessa azione riusciva a fare Galan) a
costringere i direttori generali a spendere 'solo' quanto messo a disposizione dal bilancio regionale con il
Fondo sanitario e tralasciando il fabbisogno reale. Il secondo motivo della risposta negativa alla domanda
posta sopra (se si tratta di recupero di efficienza) sta nei fatti che sono davanti agli occhi: liste d'attesa
sempre più lunghe non solo per la diagnostica e la specialistica (si pensi alla mammografia o alle visite
ortopediche ed oculistiche) ma ora anche per gli interventi chirurgici a causa della riduzione dell'attività delle
sale operatorie. Si deve poi aggiungere la direttiva che impone ai direttori generali di arrivare dagli attuali 160
a 140 ricoveri ogni mille abitanti, obiettivo che, se raggiunto, riduce sì le spese ma contemporaneamente
anche i servizi e la continuità assistenziale ai cittadini. Possiamo continuare con gli esempi per dimostrare
che la riduzione della spesa non avviene per il recupero di efficienza ma semplicemente caricandola sulle
famiglie che non possono rinunciare a certi servizi o cure. In farmacia abbiamo trovato la sorpresa
dell'aumento del costo a carico dei pazienti di alcuni medicinali. Un altro esempio di riduzione della spesa e
dei servizi riguarda il mancato rinnovo del contratto di 18 psicologi all'ulss 5. E' così che la riduzione delle
spese nelle Ulss, non determinata da recupero di efficienza, si traduce in minori servizi al cittadino. Risultato
complessivo: i cittadini se vogliono avere gli stessi servizi di prima devono aumentare la quota a loro carico e
infatti ogni 100 euro spesi in sanità ben 35 già oggi sono a carico delle famiglie. Servono nuove risorse per
garantire a tutti i cittadini del Veneto i livelli essenziali di assistenza di una sanità di eccellenza e per fare
investimenti in strutture ospedaliere da riconvertire, più che la costruzione di nuovi ospedali. Claudio Rizzato
Dirigente regionale già Consigliere regionale Pd Commissione Sanità
SANITÀ NAZIONALE
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L'INTERVENTO
11/05/2011
Il Secolo XIX - Genova
Pag. 16
(diffusione:103223, tiratura:127026)
«Pronti a costituirci parte civile contro i colleghi autori di illeciti»
Angelo Canepa: difenderò la nostra immagine , espulsione per chi sbaglia
G. FIL.
«LA MAGGIOR parte dei colleghi deve essere così furba da fare le cose in regola. Qualcuno forse non ha
ben chiaro che rischia di rovinarsi la carriera per risparmiare duecento euro o qualcosa di più di affitto dello
studio». Esordisce con una provocazione Angelo Canepa, da anni segretario provinciale della Fimmg il
principale sindacato dei medici di famiglia, di fronte alla notizia dell'indagine dei carabinieri dei Nas sui
rapporti d'affari tra farmacisti e medici della mutua. Per la categoria è l'ennesima inchiesta dopo quella,
ancora in piedi, sulla truffa alla Asl 3 per le ricette gonfiate o fantasma. «Abbiamo fatto una riunione con i
presidenti dell'Ordine dei medici e dei farmacisti. Bartolini e Ribaldone hanno l'obbligo di denunciare ogni
sospetto su attività illecite. Io, come sindacalista dei medici di famiglia, vorrei pensare che un nostro iscritto si
comporti sempre in maniera conforme alle regole deontologiche, ma temo che qualche volta....». Canepa
interrompe la frase con un sospiro e un breve silenzio che dicono più di tante parole. Poi riprende: «Se ho
uno studio che non è di mia proprietà, devo ovviamente aver firmato un contratto d'affitto». Ma sono sempre
di più i medici inquilini dei farmacisti? «Non vedo il problema purchè vengano rispettate le regole. Un medico
può prendere in affitto un appartamento dalla Regione, dalla Asl, da un privato, ma il prezzo deve essere
sempre di mercato. Il contratto con il proprietario di una farmacia non deve scatenare sospetti». Se lei scopre
che un suo collega è socio in affari con un farmacista lo denuncia? «Immediatamente, ma non solo; chiedo
che venga deferito al collegio dei probiviri ed espulso dal nostro sindacato per indegnità. Inoltre ci
costituiremo parte civile perché ha danneggiato l'immagine della categoria». Il medico può lasciare le ricette
in farmacia? «Sì, ma soltanto in busta chiusa per garantire la privacy dell'assistito». Ma il paziente è
condizionato e acquista le medicine nella farmacia in cui il medico ha lasciato la ricetta? «Non deve essere
condizionato. La farmacia equivale al bar, alla tabaccheria o alla macelleria e il paziente non si deve sentire
costretto ad acquistare lì le medicine che gli ha prescritto il medico». Canepa ammette che sono rari i casi di
ricette lasciate in busta chiusa nelle farmacie. «Purtroppo è la consuetudine, ma se noi non abbiamo
segnalazioni non possiamo intervenire».
Foto: «LE PRESCRIZIONI IN BUSTA CHIUSA»
Foto: Il medico può lasciare le ricette in farmacia, ma solo in busta chiusa, dice Canepa, e il paziente non
deve essere condizionato ad acquistarle lì
SANITÀ NAZIONALE
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ILSINDACATO DEI MEDICI DI FAMIGLIA
11/05/2011
Il Secolo XIX - Genova
Pag. 16
(diffusione:103223, tiratura:127026)
L'inchiesta: soci in affari medici e farmacisti
I Nas indagano: affitti stracciati per gli studi in cambio di prescrizioni LE SEGNALAZIONI C'è anche chi si è
ritrovato un nuovo mutualista senza saperne assolutamente nulla
GUIDO FILIPPI
NON C'È NIENTE di irregolare se lo studio del medico di famiglia è nello stesso palazzo della farmacia,
anche perché è ormai una consuetudine. I sospetti iniziano a sorgere quando i rapporti di lavoro sono così
intensi da spingere a pensare che siano soci in affari. Da almeno una ventina di giorni i carabinieri del Nas
hanno aperto un'inchiesta sui rapporti vietati tra mutualisti e farmacisti, partendo proprio da un filone nuovo
per la sanità genovese: sempre più spesso gli appartamenti in cui lavorano i medici sono di proprietà dei
titolari della farmacia. Ma l'affitto dei locali è a prezzo di mercato, oppure è di favore in nome della
collaborazione giornaliera o addirittura in nero? In fondo per i pazienti è una comodità uscire dallo studio del
proprio medico con la ricetta (bianca o rossa) in mano e non dover fare il giro del quartiere per acquistare uno
sciroppo per la tosse o le medicine per l'ipertensione. E per il farmacista è un grande vantaggio avere il
"distributore" di ricette a pochi metri dal banco. I carabinieri si muovono su più fronti: controllano, tanto per
cominciare che sia stato stipulato e depositato un regolare contratto, verificano che l'affitto sia congruo e non
di facciata. In un secondo tempo verificheranno se, il volume d'affari è aumentato in coincidenza con l'arrivo
di altri medici nello studio e ascolteranno i pazienti. L'ultimo atto sarà quello di controllare, anche attraverso i
dati della Regione, se ci sono ricette, intestate ad alcuni pazienti, con una cadenza superiore alla media e in
odor di raggiri. I reati ipotizzati per i medici di famiglia e i farmacisti sono corruzione, truffa ai danni del
Servizio sanitario nazionale e, in alcuni casi il comparaggio per avere favorito un'azienda farmaceutica in
cambio di regali, viaggi-premio e computer. L'indagine è partita dopo la segnalazione del presidente
dell'Ordine dei farmacisti Felice Ribaldone che ha girato alcuni casi sospetti ai Nas. È ovvio che qualche
"soffiata" sia arrivata dall'interno della categoria, ossia da qualcuno che ha perso tanti clienti abituali e ha
denunciato il comportamento scorretto del collega. «Ogni volta che ho il sospetto di irregolarità da parte di
farmacisti spiega Ribaldone che è anche uno dei rappresentanti di punta dell'Ordine nazionale - le segnalo
immediatamente ai Nas come ho fatto anche recentemente. Per fortuna si tratta di casi isolati, a conferma del
fatto che la maggior parte dei colleghi rispettano le regole e il nostro codice deontologico». Almeno quattro i
casi al centro dell'operazione dei carabinieri che da alcuni mesi hanno concentrato la loro attenzione sulle
truffe alla Asl 3 legate alla spesa farmaceutica. Nel mirino una farmacia di Sampierdarena che ha fatto
campagna-acquisti per aumentare il volume d'affari. Il titolare è proprietario di un appartamento di sette vani,
nello stesso caseggiato in cui ha l'attività, che ha affittato a tre medici di famiglia: dalla fine dell'anno gli
inquilini se ne sono aggiunti altri due che si sono trasferiti da altri studi. A quanto pare, almeno secondo una
prima sommaria verifica del servizio farmaceutico della Asl 3, quasi tutti i loro assistiti acquistano le medicine,
nella farmacia al centro delle verifiche. Originali coincidenze sono state segnalate anche a San Fruttuoso
dove il titolare della farmacia, già finito al centro di contestazioni disciplinari, ha completamente rimesso a
nuovo un appartamento che ha affittato a tre mutualisti, molto conosciuti nella zona e con una media di mille
assistiti a testa. A quanto pare i carabinieri del Nas stanno mostrando grande interesse verso il proprietario di
un'avviata farmacia del ponente che ha garantito un affitto di cento euro al mese a tre medici di famiglia e un
pediatra. L'operazione sospetta è stata ovviamente denunciata da un altro farmacista della zona che in pochi
mesi ha perso due prescrittori di ricette e centinaia di clienti fissi. È andato oltre un farmacista del centro che
aveva ottimi rapporti [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA con il medico di famiglia, titolare di
uno studio nella zona. Quando è andato in pensione, ha cambiato d'ufficio, pare d'intesa con suo sostituto, il
dottore ad almeno un centinaio di assistiti, che ovviamente erano all'oscuro. Il passaggio ha insospettito il
dirigente della Asl 3 Lorenzo Bistolfi che ha subito segnalato il caso ai Nas: i militari stavano già seguendo
con attenzioni alcuni comportamenti anomali del farmacista. Dal filone degli affitti a quello delle ricette truffe
SANITÀ NAZIONALE
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DOPO LE DENUNCE GIÀ SCOPERTI QUATTRO CASI SOSPETTI
11/05/2011
Il Secolo XIX - Genova
Pag. 16
(diffusione:103223, tiratura:127026)
SANITÀ NAZIONALE
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che vede una decina di mutualisti e almeno quattro farmacisti. Dalle indagini di Nas e Regione ne stanno
venendo fuori di tutti i colori: prescrizioni intestate a pazienti morti o gonfiate, antibiotici a raffica e record di
medicine della stessa casa farmaceutica. La Corte dei Conti è pronta a chiedere il risarcimento dei danni.200
euro Spesa media Liguria 176 euro
ASL 1 Imperiese 209 euro ASL 2 Savonese 206 euro ASL 3 Genovese 198 euro ASL 4 Tigullio 196 euro ASL
5 Spezzina le farmacie private gli iscritti all'Ordine dei farmacisti di Genova a Genova e provincia 154 637 86
296 11 1.620 1.570 della Asl 3 le farmacie pubbliche i medici di famiglia che hanno un contratto con la Asl 3 i
medici che hanno 1.500 assistiti il numero massimo consentito i pediatri di famiglia a Genova e provincia le
persone che lavorano nelle farmacie genovesi
Foto: I rapporti tra medici e farmacisti nel mirino dei carabinieri
11/05/2011
Il Secolo XIX - Genova
Pag. 15
(diffusione:103223, tiratura:127026)
LA LIGURIA è ai primi posti per numero di iscritti al registro dei donatori di midollo osseo con Sardegna,
Veneto ed Emilia Romagna (12 mila potenziali donatori su un milione e mezzo di abitanti) ma, sempre troppo
pochi, come sottolinea il Gitmo (Gruppo italiano trapianti di midollo osseo). Il Registro dei donatori ha sede
all'Ospedale Galliera e, spiega il direttore del Registro, Nicoletta Sacchi: «C' è grave carenza di informazione,
soprattutto tra i giovani che donano solo quando vengono colpiti dalla malattia di amici o congiunti».
SANITÀ NAZIONALE
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MIDOLLO OSSEO, TROPPO POCHI I DONATORI
11/05/2011
Il Secolo XIX - Genova
Pag. 15
(diffusione:103223, tiratura:127026)
«IL PROBLEMA SONO GLI ACCORPAMENTI E GLI SPRECHI VERI CHE
NESSUNO TOCCA»
LE TESTIMONIANZE IL NODO IN ORTOPEDIA «Ci sono corsie dove i degenti restano per settimane: ci
vogliono strutture per la riabilitazione»
PABLO CALZERONI
«I REPARTI dovrebbero fornire più posti letto per il pronto soccorso? Ci diano la bacchetta magica ». Al Villa
Scassi le parole dell'assessore regionale alla Salute, che l'altro ieri ha effettuato un blitz nei locali della
struttura di emergenza per constatare di persona gli ormai quotidiani problemi di sovraffollamento, hanno
irritato non pochi infermieri e medici. Lavoratori in prima linea, alle prese, ultimamente, con gli accorpamenti
dei reparti e i tagli dei posti letto decisi dai vertici della sanità. «Ciò che più infastidisce è, in fondo, il giudizio
implicito sul nostro lavoro dice un infermiere professionale - Come se i reparti che non avessero mai fatto
tutto il possibile per dare una mano al pronto soccorso». Come se, almeno fino all'altro ieri, il dipartimento di
Mauro Zanna fosse stato lasciato a se stesso: «Da sempre i reparti mettono a disposizione i posti letto liberi.
Fare di più, nelle condizioni attuali, risulta impossibile. Come sempre, i politici chiacchierano senza avere
cognizione della realtà delle situazioni». Per molti addetti ai lavori dell'ospedale di Sampierdarena, un
esempio tipico di questo modo di fare riguarda proprio le recenti fusioni di reparti: «Le hanno decise sulla
carta senza farsi tanti scrupoli sulle implicazioni organizzative e ora è il caos». È il caso di chirurgia toracica,
trasferita o per meglio dire assemblata alla chirurgia d'urgenza con, ormai, solo 17 posti disponibili. Nei piani
inferiori: ce ne sono 21 per chirurgia 1, 2 e Casa della salute. Eppure sono proprio questi i reparti che
dovrebbero dare, più degli altri, una mano all'emergenza di Sampierdarena, visti i "brevi" tempi di degenza
dei pazienti. In ortopedia le capacità sono ben diverse: «Lì i pazienti occupano i letti per settimane. Così non
funziona ... O si raddoppiano i posti letto esistenti oppure si [email protected] © RIPRODUZIONE
RISERVATA creano strutture esterne in grado di accogliere tutti i pazienti anziani che necessitano di tempi di
degenza mediolunghi. Sono la maggioranza». Strutture così, però, sembrano un miraggio: «Hanno chiuso
tutti gli ospedali - si sfoga un'infermiera - Dicono per risparmiare. Tagliano sui posti letto e sul personale in
trincea. Ma gli sprechi esistenti, quelli no, non si toccano: dirigenze inutili, eserciti di nullafacenti negli uffici. E
poi i medici: sono davvero troppi. E il risultato è che a volte un infermiere professionale deve gestire 14
pazienti alla volta». Sull'efficienza però non si discute: «Qui un santo in corsia non farebbe meglio - dice un
medico - Il problema è generale e riguarda tutta la sanità ligure. Una sanità che sembra avere i giorni
contati».
SANITÀ NAZIONALE
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LE VOCI CONTROCORRENTE DI MEDICI E INFERMIERI IN TRINCEA
11/05/2011
Il Secolo XIX - Genova
Pag. 15
(diffusione:103223, tiratura:127026)
Villa Scassi, il diktat di Montaldo
L'ordine della Regione: dai reparti venti posti letto al giorno per l'emergenza
GUIDO FILIPPI
«I REPARTI devono ogni mattina mettere almeno venti letti a disposizione dell'emergenza». Dalla prossima
settimana scenderà in campo un medico della direzione sanitaria (un bed manager) che per almeno dieci ore
al giorno, dovrà controllare la disponibilità dei letti in tutto l'ospedale e richiamare i medici che non
collaborano o "nascondono" i posti. Una figura nuova per la Liguria, ma già utilizzata in alcuni grandi ospedali
romani. Nel piano anti-caos spicca la decisione di trasferire al più presto il reparto di Chirurgia plastica per
recuperare una decina di letti. Infine venerdì mattina l'assessore tornerà al Villa Scassi, dopo il blitz di lunedì
mattina, per sollecitare i primari a collaborare nell'operazione salvataggio del pronto soccorso di
Sampierdarena. Che anche ieri ha rischiato il collasso: in mattinata una Tac era guasta e una in tilt con
almeno dieci malati in attesa. La linea dura dell'assessore Montaldo è una bacchettata ai primari e una
bocciatura all'organizzazione interna. Il vertice per curare il disastro del pronto soccorso che finisce in
ginocchio tutti i giorni tra attese interminabili e malati parcheggiati sulle barelle, dura quasi due ore. L'ordine,
arrivato via Montaldo dal presidente Burlando è tassativo: trovare una soluzione per cancellare le code
vergognose, garantire un'assistenza adeguata e, allo stesso tempo, le polemiche. Nell'ufficio al quarto piano
di De Ferrari c'è il gotha della Asl 3: il direttore generale Renata Canini con i direttori sanitari Giovanni Bruno,
Mario Fisci e Bruna Rebagliati. Dall'altra parte del tavolo anche il direttore del dipartimento Franco Bonanni e
Sergio Vigna, dirigente regionale con grande esperienza anche sul fronte dell'emergenza. C'è
preoccupazione e tensione: Bonanni alza più volte la voce, forse innervosito anche dalle voci sempre più
insistenti sulla sua poltrona sempre più traballante. L'ultimo nome che circola in Regione come braccio destro
dell'assessore è quello del dirigente dell'Agenzia della sanità Francesco Quaglia, stimato anche dal
governatore. Montaldo ha altri pensieri e soprattutto ha fretta: misure urgenti per una situazione grave:
«Devono essere rivisti subito i rapporti tra il pronto soccorso e i reparti che devono accelerare le dimissioni
dei pazienti. Non voglio più vedere malati che aspettano ore e ore su una barella perché non c'è un letto
libero a disposizione». Riassume la terapia d'urto con un concetto: «Il Villa Scassi deve mettersi a
disposizione del pronto soccorso che è in grande difficoltà. Non può più essere orientato verso l'attività di
elezione». Si è parlato anche di organici e l'assessore ha assicurato che sono adeguati, dopo averli
confrontati con quelli del San Martino e del Galliera. «Non c'è bisogno di nuovi medici e infermieri». Montaldo
frena anche sull'ipotesi di una nuova guida del pronto soccorso al posto di Mauro Zanna. «Per il momento
non abbiamo affrontato il problema delle persone». Ma dalle corsie del San Martino filtra la voce (finora senza
conferma) che l'assessore stia pensando di chiedere aiuto all'amico e responsabile del dipartimento di
emergenza Marco Comaschi. I NUMERI 430 i posti letto dell'ospedale Villa Scassi di Sampierdarena nei
reparti: 50 i letti di day hospital 22 i primari in organico al Villa Scassi, ospedale che dipende dalla Asl 3
genovese 16 i posti letto di degenza breve, a disposizione del pronto soccorso, al padiglione 2 e 3 10 i letti di
osservazione breve (massimo 24 ore di ricovero) al pronto soccorso le salette di visita all'interno del pronto
soccorso: 24 i medici in organico e 38 gli infermieri
Foto: Pazienti in attesa al pronto soccorso del Villa Scassi: una scena che si ripete ormai da troppo tempo
SANITÀ NAZIONALE
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VERTICE DALL'ASSESSORE DOPO IL CASO SOLLEVATO DAL SECOLO XIX E IL BLITZ AL PRONTO
SOCCORSO
11/05/2011
MF - Sicilia
Pag. 2
(diffusione:104189, tiratura:173386)
Spesa sanitaria sotto la lente, Kpmg e Pwc vincono la gara
La Sicilia, prima regione in Italia ad aver superato il piano di rientro, è anche la prima a essersi dotata di uno
strumento che nell'arco dei prossimi tre anni consentirà di avere una conoscenza precisa e dettagliata dei
dati relativi alla sanità regionale, garantendo anche la certificazione dei bilanci e l'omogenizzazione dei
procedimenti contabili ed amministrativi fra le varie aziende e la trasparenza amministrativa. Questo quanto
dichiarato l'assessore regionale alla salute, Massimo Russo, intervenendo al seminario (rivolto a un pubblico
qualificato di dirigenti delle altre regioni) al Forum P.A. in corso alla Fiera di Roma. L'assessore ha illustrato il
servizio di consulenza direzionale ed operativa; la gara è stata vinta dal raggruppamento d'imprese (rti)
composto dalla Kpmg e dalla PricewaterhouseCoopers che ha praticato un ribasso del 36% rispetto alla base
d'asta di 21,1 milioni di euro. La gara è stata aggiudicata a 13 milioni e mezzo, consentendo alla Regione di
utilizzare in futuro il ribasso d'asta per ulteriori richieste di servizi. La proposta riguarda la progettazione, la
costruzione e l'attivazione di un modello regionale di monitoraggio delle 17 aziende del sistema sanitario
regionale per garantire la raccolta e l'elaborazione dei dati necessari. La Sicilia è stata la prima regione
italiana fra quelle soggette a piano di rientro sanitario ad avvalersi della possibilità offerta dal legislatore
attraverso l'articolo 79 della legge 133 del 2008, che consente l'utilizzo delle risorse ex articolo 20
(solitamente utilizzate per la realizzazione di opere pubbliche o in potenziamenti tecnologici) da investire in
'asset immateriali', ovvero nella realizzazione di un programma finalizzato a garantire la disponibilità di dati
economici, gestionali e produttivi delle strutture sanitarie operanti a livello locale, per consentirne la
produzione sistematica e l'interpretazione gestionale continuativa, per lo svolgimento delle attività di
programmazione e di controllo regionale e aziendale, in attuazione dei Piani di rientro. «Il sistema che noi
attueremo sarà il nostro fiore all'occhiello, modello di monitoraggio dei flussi coerente con i modelli
ministeriali», ha aggiunto l'assessore della giunta Lombardo, «attraverso cui consolidare il governo gestionale
del sistema, sviluppando contestualmente la capacità di governance degli operatori del servizio sanitario e la
loro crescita professionale».
SANITÀ NAZIONALE
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AGGIUDICATA PER 13 MILIONI CON UN RIBASSO DEL 36%
11/05/2011
Il Sole 24 Ore - Sud
Pag. 14
(tiratura:405061)
In Calabria più fondi alla sanità
Annunciati lavori nelle strutture ospedaliere per un totale di 123 milioni
CATANZARO
Domenico Murrone
Quaranta milioni di euro in più dallo Stato e lavori per 123 milioni di euro per ristrutturare i poli ospedalieri di
Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria. Un po' di ossigeno per la sanità regionale, che sconta un deficit di un
miliardo e 45 milioni di euro, come certificato dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.
Dalla ripartizione del Fondo nazionale della sanità arriveranno 3,451 miliardi alla Calabria, l'1,2% in più
rispetto all'anno scorso, quando furono 3,410 miliardi. L'accordo è arrivato dopo difficili trattative in seno alla
Conferenza delle regioni, caratterizzate da differenti valutazioni sui criteri di riparto tra le grandi regioni del
Nord e quelle del Sud. Complessivamente il fondo distribuirà alle regioni circa 105 miliardi.
La partita tra Stato e regioni sul finanziamento della sanità nel 2011 non è terminata. Gli enti locali attendono
dal governo ulteriori 486 milioni (circa 15 milioni la quota parte per la Calabria). Se ciò non avvenisse, da
giugno, potrebbe essere imposto un ticket da 10 euro per le prestazioni specialistiche. Giuseppe Scopelliti,
commissario delegato per la sanità, ha evidenziato che «il deficit della sanità calabrese, se da un lato è stato
determinato da sprechi e cattiva organizzazione, dall'altro anche da un'iniqua distribuzione del Fondo
sanitario nazionale». Nuovi criteri sono allo studio: un gruppo di lavoro, formato dai tecnici delle regioni,
dell'Agenas e del ministero della Salute, dovrà predisporre una proposta organica di nuovi criteri di riparto
delle risorse. «Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti - ha dichiarato la vicepresidente della giunta
Antonella Stasi - la Calabria potrà contare per il 2011 su un incremento del fondo soprattutto considerato che
il primo riparto, effettuato dal ministro della Salute, assegnava alla Calabria un milione in meno rispetto al
2010».
Nuovi investimenti, intanto, sono stati deliberati dalla regione per il potenziamento funzionale delle aziende
ospedaliere, 123 milioni in totale: 52,8 milioni per il polo reggino, 41,5 milioni per il polo cosentino, oltre 29
milioni per il polo catanzarese. In provincia di Cosenza sono 4 gli interventi programmati per un importo
complessivo di 41,5 milioni. A Catanzaro gli oltre 29 milioni finanzieranno cinque interventi, tra cui il
completamento dell'area emergenza, l'adeguamento tecnologico e antincendio dell'ospedale Pugliese. Per
Reggio Calabria sono previsti sei interventi nelle diverse strutture dell'azienda ospedaliera Bianchi Melacrino
Morelli per un totale di 52,28 milioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
1,2%
L'incremento. Quello di risorse del Fondo sanitario nazionale previsto nel 2011
Foto: Vicepresidente. Antonella Stasi al vertice della regione
SANITÀ NAZIONALE
58
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Finanza pubblica. Lo Stato erogherà 3,451 miliardi facendo crescere di 40 milioni la dote sul 2010
10/05/2011
Il Sole 24 Ore Sanita' - N.17/18 - 3 Maggio 2011
Pag. 26
(tiratura:40000)
Farmaci, appalti nel mirino
Più trasparenza su lotti, prezzi d'asta, quantità e durata degli accordi Vigilare sui brevetti in scadenza
FORNITURE Il mix tra prezzo regolato e prezzo di riferimento funziona, le gare di approvvigionamento fatte
da Asl e Ao assai meno. E ci sarebbero alcune regolette - peraltro sancite dalle norme comunitarie e dal
codice degli appalti che vanno rispettate per garantire alle stazioni appaltanti il giusto equilibrio tra acquisti a
prezzi contenuti e mantenimento della concorrenza. A metterle in fila in una ventina di pagine - è l'Autorità per
la vigilanza sugli appalti pubblici nel documento conclusivo dell'indagine conoscitiva avviata nel giugno 2010.
Tre in particolare le criticità finite nel mirino dell'Authority: la definizione dei lotti in gara, la modalità di
definizione dell'importo a base d'asta - basata, talvolta, sui prezzi spuntati nell'ultima procedura di
aggiudicazione - e la definizione puntuale di quantitativi e durata dei contratti, troppo spesso caratterizzato da
un eccesso di dispendiosa indeterminatezza. Sui lotti i consigli sono stringenti: bisogna evitare la formazione
di lotti "a pacchetto", che impediscono la partecipazione alla gara di soggetti non titolari di brevetto; bisogna
evitare il raggruppamento di più princìpi attivi, al fine di definire lotti omogenei per prodotto e consentire,
quindi, la partecipazione alla gara agli operatori specializzati in uno o pochi princìpi attivi; bisogna valutare
attentamente l'opportunità di aggregare in un unico lotto più formulazioni/dosaggi relativi allo stesso principio
attivo in funzione degli operatori economici potenzialmente in grado di presentare offerta nel lotto. Per quanto
riguarda la base d'asta, si suggerisce di partire dal reale valore di mercato dei prodotti, tenendo conto del
prezzo Aifa come base di partenza, integrato da elementi come lo sconto minimo di legge, l'esistenza di
farmaci generici o principi attivi alternativi, i prezzi offerti nelle procedure di gara più recenti, anche di altre
amministrazioni. In questo modo - spiega il documento messo a punto dalla direzione generale Vigilanza
servizi e forniture - si ridurrebbero il rischio di veder andare deserta la gara, con conseguente onere di replica
ovvero necessità di negoziare direttamente con l'operatore economico a condizioni più svantaggiose.
Riflettori accesi anche sulla tendenza di Asl e Ao a non fissare in modo sufficientemente chiaro le quantità
relative alla fornitura in gara e la durata del contratto: una prassi - sottolinea l'Authority - che«rende più
problematica la formulazione di un'offerta appropriata da parte delle ditte concorrenti». Per quanto riguarda la
durata, in particolare, alcuni bandi prevedono la facoltà di rinnovare o prorogare l'accordo per 1 o due anni e
di conseguenza aumentare i quantitativi acquistati con la medesima procedura: la durata contrattuale media è
di 2/3 anni; con i rinnovi/proroghe si arriva fino a 6. Questa prassi - sottolinea il documento genera aspettative
che possono indurre i concorrenti a presentare un ribasso d'asta più elevato, escludendo altri operatori che
non siano dotati dei mezzi necessari a formulare offerte per appalti dal profilo incerto. Infine una postilla sui
brevetti. «Le scadenze in arrivo vanno monitorate con attenzione» - avverte l'Authority. La rinegoziazione in
corso di fornitura del prezzo del farmaco in seguito alla scadenza del relativo brevetto avviene spesso con il
solo aggiudicatario, mentre sarebbe opportuno «consentire a tutti gli operatori interessati, a esempio
produttori di farmaci equivalenti a quello il cui brevetto è scaduto, di formulare la propria offerta in seguito alla
riapertura del confronto competitivo secondo le disposizioni previste dal codice». S.Tod.
SANITÀ NAZIONALE
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I risultati dell'indagine conoscitiva svolta dall'Autorità di controllo sui contratti pubblici
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Il Sole 24 Ore Sanita' - N.17/18 - 3 Maggio 2011
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Referti e pagamenti on line
Credito d'imposta per la ricerca - Tessera e carta d'identità unificate
La Sanità elettronica bussa sempre più forte alla porta delle Asl. A dare nuovo impulso all'Ict in corsia è la
bozza di decreto legge sviluppo appena approvata dal Governo, ma ancora aperta alla consultazione per
eventuali modifiche (il testo finale è atteso in settinana), che chiede alle aziende sanitarie di attrezzarsi nel
giro di 6 mesi per consentire ai cittadini di pagare on line le prestazioni sanitarie (i ticket in particolare), ma
anche di abbandonare la carta inviando, ai pazienti che lo desiderano, i referti e i risultati degli esami via web.
Per «accelerare il processo di automazione amministrativa e migliorare i servizi per i cittadini, riducendone i
costi si legge all'articolo 6 del decreto - le aziende sanitarie del Servizio sanitario nazionale adottano
procedure telematiche» sia per il pagamento on-line delle prestazioni erogate che per la consegna via web,
posta elettronica certificata, o altre modalità digitali dei referti medici. «Resta in ogni caso salvo - chiarisce il
decreto - il diritto dell'interessato di ottenere, anche a domicilio, copia cartacea del referto redatto in forma
elettronica». Sarà un Dpcm, da emanare entro 90 giorni, a chiarire le modalità per la digitalizzazione di
pagamenti e referti. Dall'entrata in vigore di qquest'ultimo decreto le Asl avranno a disposizione 90 giorni per
mettersi in regola. Insomma nel giro di 180 giorni la macchina dovrebbe andare a regime. Non è tutto. Nel
decreto sviluppo per favorire la ricerca è istituito un credito di imposta per gli anni 2011 e 2012, integralmente
deducibile dall'imponibile, per quelle imprese che investono in R&S, come a esempio le farmaceutiche. Lo
sconto arriva addirittura al 90% d'investimento se la ricerca viene commissionata a università ed enti pubblici.
Plaude a questa misura il ministro della Salute, Ferruccio Fazio , che parla di «un'ulteriore azione per
incentivare la ricerca farmaceutica» che si aggiunge al decreto sulla sperimentazione clinica, approvato in
Cdm e ora in discussione alla Camera, e ai 300 milioni di euro stanziati dal ministero della Salute. Per il
presidente di Farmindustria, Sergio Dompé «questa misura, di carattere generale, potrà consentire alle
aziende del farmaco, che vivono di ricerca, di confermare i rilevanti investimenti realizzati nel Paese in
quest'area, ponendo anche le basi per un loro ampliamento». Infine tessera sanitaria e carta d'identità
elettronica saranno accorpate in un unico documento. Mar.B. ON LINE Il testo del decreto
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Nel decreto sviluppo approvato dal Governo si apre alla digitalizzazione dei servizi
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Stati vegetativi, varate le linee di indirizzo
Si chiama «coma to community» il sistema integrato a rete che in ogni Regione dovrà provare a garantire
cure e sostegno «alle persone in stato vegetativo e stato di minima coscienza» e ai loro familiari. A tracciare
l'identikit del nuovo modello di assistenza sono le nuove linee di indirizzo appena varate dalla Conferenza
unificata di giovedì scorso che puntano sul rientro a domicilio, quando possibile, del paziente con tutta una
serie di servizi da garantire. Oppure negli altri casi al ricorso a strutture specializzate (le Suap: «Speciali unità
di accoglienza permanente») o ai «domicili protetti». Ad accedere a questa rete saranno tutte quelle persone
che «permangono in stato di grave alterazione della coscienza» dopo aver concluso il tradizionale percorso di
cura e riabilitazione per le cosiddette gravi cerebro-lesioni acquisite. Un percorso che avviene tra servizi
intensivi di rianimazione degli ospedali e strutture specializzate di riabilitazione e che «non dovrebbe
abitualmente superare i 12 mesi» per i pazienti traumatici e i «6 mesi» per i non traumatici. Il documento,
nato sulla base del libro bianco realizzato dal ministero della Salute, fa chiarezza anche sugli stati vegetativi
che non dovranno mai più essere definiti «permanenti», come succedeva in passato per quella fase che può
subentrare al coma dopo patologie improvvise o incidenti, come era accaduto a Eluana Englaro: quei
pazienti, secondo le nuove linee di indirizzo, vanno invece considerati persone con «gravissima disabilità».
Nessuna confusione quindi tra stato vegetativo, malattia terminale e morte cerebrale: il concetto di
irreversibilità va, dunque, bandito: «Da molti anni è stato convenzionalmente stabilito che l'aggettivo
"permanente" - avverte il documento - non può e non deve essere usato dal momento che, anche se in forma
sporadica, si è assistito a evoluzioni cliniche, invece il termine permanente implica una certezza di
immodificabilità della non responsività che non può essere data per scontata e che rischia solo di affievolire
ogni interesse per il paziente». Da qui la necessità di mettere in piedi una rete di aiuti per aiutare le famiglie
che fino a oggi quasi da sole sostengono il peso dell'assistenza. Come? Innanzitutto privilegiando, quando
possibile, il «reinserimento domiciliare». In particolare è previsto che un team riabilitativo della Asl dovrà
valutare la capacità della famiglia di poter gestire la situazione a casa, assicurandole sostegno. Con tutta una
se rie di servizi che potranno ruotare attorno alla casa del paziente: dall'assistenza domiciliare integrata
all'interno di un progetto personalizzato alla riabilitazione domiciliare. Con il medico di famiglia a vigilare
periodicamente insieme al servizio territoriale che dovrà valutare anche «la situazione psicologica e sociale
della famiglia». Se la famiglia non fosse ritenuta in grado di provvedere, la strada suggerita è quella delle
Suap, «Speciali unità di accoglienza permanente» (distinte dalle residenze assistenziali e dai reparti
ospedalieri): si tratta di «aree/nuclei con spazi specifici, anche in caso di coesistenza in uno stesso
contenitore, in grado di favorire una risposta adeguata e personalizzata ai bisogni di questi pazienti».
Secondo le linee di indirizzo c'è una necessità di almeno 30/40 letti per milione di abitanti in tali unità.
L'accesso a queste strutture può essere effettuato, direttamente da reparti di riabilitazione e lungodegenza o
da strutture riabilitative per le gravi cerebrolesioni acquisite. Oppure dal domicilio dello stesso pa ziente «per
periodi di sollievo». L'altra strada consigliata dal documento varato dalle Regioni è quella dei «domicili
protetti», strutture sociali in cui coabiterebbero più pazienti. Si tratta, in sostanza, di strutture prettamente
sociali, case di accoglienza dove coabitano in un domicilio comune più persone in stato vegetativo o in stato
di minima coscienza e «che recentemente - ricordano le linee guida - stanno nascendo come modello teorico
grazie alle iniziative di singoli professionisti del settore in collaborazione con associazioni di volontariato e con
gli enti locali (Comune, Regione, Asl)». Si tratta, insomma, di «modelli di assistenza integrata» dove la Asl
territoriale garantisce le competenze sanitarie di assistenza domiciliare e il supporto gestionale viene fornito
dal comparto sociale, da associazioni di volontariato, dalle famiglie stesse, «tutti sottoposti preventivamente
ad adeguato training formativo». Oltre ai posti di residenza stabili, questi «domicili protetti» potranno essere
dotati di "posti di sollievo" e di "transito". In questo caso le persone dovrebbero fissare il loro domicilio presso
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IN CONFERENZA UNIFICATA
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queste strutture temporaneamente «per un periodo non superiore ai 2 mesi». Infine in queste strutture
dovrebbe essere prevista anche la «possibilità di un pernottamento di un familiare». Marzio Bartoloni
Domicili protetti Servizi forniti alla famiglia I servizi territoriali dell'Asl e del Comune di residenza forniscono
assistenza domiciliare integrata, sanitaria e sociale, nell'ambito di uno specifico progetto individuale
concordato con la famiglia, elaborato sulla base dei bisogni del paziente, delle esigenze della famiglia e delle
risorse attivabili nel territorio di riferimento Il servizio di riabilitazione domiciliare (1 livello) della Asl può fornire
interventi di riabilitazione di mantenimento a giudizio del fisiatra del servizio medesimo È compito del medico
di medicina generale verificare periodicamente o su chiamata eventuali necessità sanitarie intercorrenti Il
servizio territoriale verifica periodicamente la situazione psicologica e sociale della famiglia e individua
eventuali necessità e provvedimenti Il servizio territoriale programma anche eventuali modifiche di percorso
della persona con Sv e Smc quando necessari o consigliabili Laddove possibile, la persona con Sv e Smc
deve poter essere accolta per 1-2 volte a settimana presso un centro diurno territoriale, sia con finalità
socializzante che per consentire al care-giver di potersi assentare da casa Le Suap, strutture intermedie che
seguono i soggetti in stato vegetativo e Smc prolungati devono essere separate e distinte da aree di degenza
ordinaria e dai reparti di riabilitazione intensiva o estensiva o di riabilitazione per gravi cerebrolesioni
acquisite. Esse debbono essere aree/nuclei con spazi specifici, anche in caso di coesistenza in uno stesso
contenitore, in grado di favorire una risposta adeguata e personalizzata ai bisogni di questi pazienti. Si stima
che vi debba essere una necessità di almeno 30/40 letti per milione di abitanti in tali unità. Si tratta di strutture
prettamente sociali, case di accoglienza dove coabitano in un domicilio comune più persone in Sv o Smc, che
recentemente stanno nascendo come modello teorico grazie alle iniziative di singoli professionisti del settore
in collaborazione con associazioni di volontariato e con gli enti locali (Comune, Regione, Asl). Si tratta di
modelli di assistenza integrata do ve la Asl territoriale garantisce le competenze sanitarie di assistenza
domiciliare e il supporto gestionale viene fornito dal comparto sociale, da associazioni di volontariato, dalle
famiglie stesse, tutti sottoposti preventivamente ad adeguato training formativo. Speciali unità di accoglienza
permanente (Suap)
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Il Sole 24 Ore Sanita' - N.17/18 - 3 Maggio 2011
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L'Icpc (International classification of primary care) è una classificazione specifica per le cure primarie. È stata
sviluppata nel 1987 dal Wonca (World organization of national colleges, academies and academic
associations of general practitioners and family physician) e permette ai professionisti nelle cure primarie di
identificare tre elementi dell'incontro sanitario: i "motivi dell'incontro" (Mdi), le diagnosi o i problemi di salute, e
le procedure. Il Mdi rappresenta il punto di vista del paziente: la causa per cui il paziente si presenta al
sistema sanitario o la richiesta di cura effettuata; la diagnosi o il problema rappresenta l'interpretazione del
professionista; le procedure si riferiscono a entrambe le prospettive. I Mdi possono riguardare sintomi o dolori
(mal di testa o paura del cancro), malattie conosciute (influenza o diabete), richieste di assistenza preventiva
o diagnostica (controllo della pressione sanguigna o Ecg), di cure (ripetizione di una prescrizione), di
interpretazione e commento di risultati di test diagnostici, di procedure amministrative (certificati). Espresso
sotto forma di sintomi e disturbi, il Mdi permette di stimare la probabilità a priori e a posteriori di eseguire
alcune diagnosi in gruppi standard predefiniti. Espresso sotto forma di richiesta di intervento, svolge un ruolo
importante nello spiegare la variazione nella distribuzione degli interventi per un determinato problema di
salute. Un Mdi può essere correlato a uno o più problemi di salute che il medico formula alla fine di ogni
incontro e che potrebbero, oppure no, coincidere con il Mdi. I problemi indicati in diversi incontri o da diversi
professionisti, riconducibili a una stessa problematica del paziente, possono essere raggruppati in un "filone".
L'Icpc permette di etichettare in modo semplice ed efficace i problemi e i filoni per costruire opportune "chiavi
di lettura" che rendano più facile e corretta la gestione delle informazioni associate ai processi di cura. L'Icpc,
giunta alla versione 2 (Icpc-2), si interrelaziona con la decima edizione della Icd (Icd-10), pubblicata dall'Oms
nel 1992 e aggiunge criteri di inclusione e riferimenti incrociati a una buona parte delle sue rubriche. L'Icpc-2
fornisce 1.360 voci, con relativi codici mnemonici, con una semplice struttura bi-assiale: 17 capitoli,
principalmente per apparati anatomici (bodysystems), denominati con una lettera; 7 componenti mediche,
comuni, per quanto possibile, a tutti i capitoli, con codici numerici a due cifre. L'incrocio di questi due assi
definisce le voci dell'Icpc; per esempio "stanchezza"=A04, "anemia da carenza di ferro"=B80,
"colonoscopia"=D40. La struttura simmetrica e la numerazione uniforme attraverso i vari capitoli facilita
l'utilizzo anche nei sistemi di registrazione manuale. Quasi tutti i software in uso nella medicina generale
adottano la classificazione Icd9, utile per la classificazione statistica, ma inadeguata per etichettare i processi
propri delle cure primarie. L'Icpc ha avuto un crescente riconoscimento mondiale ed è utilizzata soprattutto in
Europa e in Australia. In Italia, l'utilizzo dell'Icpc trova ancora scarsa applicazione. Recentemente un gruppo
di medici di varie Regioni ha fondato un'associazione denominata "Icpc Club Italia" (http://www.icpcitalia.org).
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Tutti i benefici di una classificazione delle cure primarie
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Il Sole 24 Ore Sanita' - N.17/18 - 3 Maggio 2011
Pag. 6
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L'e-health dimezza i ricoveri
I vantaggi: risparmi fino al 40%, posti letto "liberati" e comfort per il malato
La Sanità pubblica e privata può disporre di molteplici soluzioni tecnologiche, che se ben utilizzate,
convogliano vantaggi qualitativi ai pazienti e al personale medico, con non trascurabili ricadute economiche
per le stesse strutture sanitarie. Questo articolo descrive un'applicazione della tecnologia a larga banda a un
concetto che finora era solo immaginabile, mostrando un dimensionamento dei miglioramenti qualitativi ed
economici che ne possano derivare. La valutazione è basata sull'applicazione della cosiddetta
"deospedalizzazione protetta" e cioè la dimissione di un paziente in anticipo rispetto al normale iter di
ricovero, con la continuazione della degenza presso la propria abitazione o domicilio, seguito e monitorato
puntualmente dal personale medico della stessa struttura sanitaria, che lo ha preso in carico e ne ha eseguito
il ricovero. Perché ciò possa realizzarsi in modo efficiente bisogna ricreare, nel domicilio del paziente, le
stesse garanzie sanitarie offerte da una struttura ospedaliera e cioè un adeguato supporto medico e
psicologico. Bisogna, inoltre, fare attenzione a non spezzare quel delicato rapporto fiduciario che di solito si
crea tra il paziente e il medico e che spesso è determinante per il processo di guarigione. Si dovrà pertanto
ricorrere a mezzi e strumenti di telemedicina che possano "remotizzare" i due aspetti fondamentali di un
processo di ospedalizzazione: quello sanitario e quello umano. Il modello è applicato allo scenario della realtà
sanitaria marchigiana, prendendo a riferimento i dati statistici e ospedalieri della popolazione. L'analisi è
concentrata sulla riduzione della permanenza ospedaliera di pazienti, al fine di ottimizzare le prestazioni
medico-sanitarie, dimostrando che è possibile offrire un servizio con un migliore rapporto costi/ benefici per
entrambi, paziente e struttura ospedaliera. Combinando i dati dell'Istat, della Regione Marche e dell'Agenzia
regionale sanitaria otteniamo l'insieme dei dati illustrati nella tabella a pagina 5. Nell'ipotesi di studio il
paziente viene trattenuto nella struttura ospedaliera solo per 5 giorni dei 9 previsti in media, il rimanente
periodo lo trascorre presso il suo domicilio. Confrontando i costi sostenuti con i due metodi si rileva un
miglioramento economico delle strutture sanitarie che già dal primo anno supera il 30% annuo per sito con
una tendenza verso il 40% sul breve periodo. Il modello è applicabile sia ai casi di ricovero di breve durata
che nei casi di pazienti soggetti a malattie croniche, che richiedono quindi lunghi periodi di osservazione
come a esempio i casi di malattie respiratorie o cardiologiche. Mettendo a confronto i costi della diaria
giornaliera si può osservare inoltre che il costo della "deospedalizzazione protetta" è inversamente
proporzionale al numero di pazienti de-ospedalizzati e decresce al crescere di quest'ultimo dato (si veda il
grafico in pagina). Lo studio, se pur condotto in modo conservativo, dimostra che il ricorso a sistemi remoti di
"home care" per la deospedalizzazione protetta può fornire un contributo significativo alla efficienza delle
strutture sanitarie. Grazie all'adozione del ricovero parziale presso il domicilio del paziente si guadagnano
ulteriori posti letto, per accogliere un numero sempre maggiore di pazienti, migliorando il rapporto di
efficienza territoriale e offrendo un servizio sanitario di migliore qualità. Inoltre, aspetto non trascurabile è che
il sistema garantisce la continuità del rapporto medicopaziente traslando il concetto di ricovero a casa del
paziente, che offre notevoli vantaggi anche psicologici in soggetti fragili o bisognosi di un maggiore conforto
familiare. Vincenzo Gullà Director AdiTech Srl, Ancona
Foto: Confronto costi metodo tradizionale/deospedalizzazione protetta
Foto: L'andamento della diaria
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SPECIALE ICT/ Nelle Marche controllo a distanza del paziente in dimissione protetta
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Il Sole 24 Ore Sanita' - N.17/18 - 3 Maggio 2011
Pag. 6
(tiratura:40000)
La priorità: un sistema informativo integrato
La trasformazione del sistema sanitario verso il territorio e le cure primarie, secondo modelli organizzativi
innovativi basati sulla gestione integrata (Disease management, Expanded chronic care model), con un forte
coinvolgimento attivo dell'assistito e dei suoi coadiutori informali (patient engagement), richiede un'evoluzione
dei presìdi sociali e sanitari, che si ramifichino "a rete", con il massimo del coordinamento, elasticità
nell'organizzazione e appropriatezza nell'erogazione. Questo cambiamento può essere facilitato da
opportune soluzioni di Sanità elettronica per una gestione efficace di informazioni, comunicazioni e
conoscenze, usando in modo versatile la rete di presìdi sanitari e le strutture comunali esistenti oppure
iniziative promosse da organizzazioni esterne. Le 3C: continuità, collaborazione, comunicazione. La gestione
può essere regolata da convenzioni e accordi adattati al contesto locale in modo che: garantiscano un uso
ottimale di tutti i presìdi esistenti nell'Asl e nel Comune; permettano all'Asl e al Comune un controllo efficace
sull'appropriatezza; regolino gli aspetti economici (es. tariffe e rimborsi per singole prestazioni). Questo
comporta una pressante esigenza di pianificazione e controllo. Dovranno quindi essere concordati percorsi
assistenziali di riferimento per le principali problematiche, per costruire indicatori idonei a verificare
l'appropriatezza della presa in carico di un paziente e a monitorare l'andamento dei piani diagnosticoterapeutici-riabilitativi del singolo paziente. Dal punto di vista del sistema informativo, si tratta a esempio di
definire: quali dati clinici un operatore sanitario dovrebbe comunicare, nel momento di un percorso in cui
avviene un trasferimento di responsabilità a un altro operatore; il contenuto della "copertina" della cartella
socio-sanitaria (profilo clinico del paziente e profilo sociale dell'utente); i nomi standard dei principali tipi di
documenti da raccogliere nel fascicolo. Le strutture sanitarie funzionali, su base telematica. La condivisione
di dati sociosanitari correnti sul cittadino (opportunamente autorizzata) può essere la chiave per avviare i
nuovi modelli organizzativi tra i presìdi, anche in assenza di una struttura fisica accentrata, configurando una
sorta di "struttura virtuale telematica". L'Ict infatti rende alcune funzioni parzialmente indipendenti dal luogo
fisico in cui si trova l'operatore o il cittadino: le "pratiche facili", es. prenotazioni, protesica, procedure
amministrative svolte attra verso un qualsiasi sportello telematico di una rete integrata socio-sanitaria; forme
di continuità delle cure con dispositivi mobili o apparecchiature domiciliari, per assicurare un'assistenza di
qualità anche in assenza di personale medico, es. telemonitoraggio per l'assistenza domiciliare
(teleassistenza), servizi mobili per l'emergenza sanitaria e medicina d'urgenza (es. teleconsulto dalle
ambulanze; una "cartella clinica socio-sanitaria" condivisa potrebbe facilitare il coordinamento tra gli
operatori; il decentramento di alcuni servizi telematici in presìdi a livello di comuni minori e frazioni isolate. Il
sistema informativo per la governance. Un aspetto cruciale del sistema informativo riguarda gli strumenti per
la governance del sistema. I percorsi assistenziali più rilevanti dovrebbero essere modellati in modo esplicito
e la descrizione dovrebbe essere resa facilmente fruibile agli operatori, concordando appositi indicatori clinici,
organizzativi e informativi per facilitare la valutazione del sistema e predisporre le azioni di modifica, sia sul
sistema di erogazione dell'assistenza che sulle modalità di cooperazione tra operatori. È poi opportuno
studiare le possibilità di facilitare l'autovalutazione degli operatori, soprattutto Mmg, e il supporto alle eventuali
riunioni (tra Mmg o multidisciplinari) per lo studio dei casi e la modulazione dei piani di cura comuni.
Dall'integrazione organizzativa all'integrazione informativa. L'organizzazione attuale dell'assistenza è
frammentata mentre occorre un sistema informativo integrato che aiuti a raggiungere il livello richiesto di
integrazione "sistemica", assicurando a operatori e cittadino l'accesso sicuro alle informazioni cliniche
individuali, con appropriati meccanismi di autorizzazione, secondo i diversi sistemi: la documentazione clinica
generata dai singoli operatori e dal cittadino, su carta o in formato elettronico; una eventuale "cartella sociosanitaria integrata", accessibile in rete, le cui caratteristiche devono ancora essere definite, essendo uno
strumento su cui non c'è esperienza diffusa e condivisa; la collezione dei documenti clinici presente nel
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ROTTA VERSO IL PATIENT FILE
10/05/2011
Il Sole 24 Ore Sanita' - N.17/18 - 3 Maggio 2011
Pag. 6
(tiratura:40000)
SANITÀ NAZIONALE
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
fascicolo sanitario, per facilitare l'importazione controllata di dati clinici; i sistemi per la sincronizzazione
tempestiva delle attività del paziente e sul paziente, oggi basata sullo scambio (spesso informale) di
informazioni prevalentemente gestionali e organizzative. Ciò porterebbe a migliorare la collaborazione tra
diverse figure professionali e con i cittadini, ottimizzare l'uso delle risorse umane e strumentali già disponibili,
ridurre la mobilità epvitabile dei cittadini e i trasporti in ambulanza. Angelo Rossi Mori Gregorio Mercurio Rita
Verbicaro Unità di Sanità elettronica, Istituto tecnologie biomediche del Cnr
10/05/2011
Il Sole 24 Ore Sanita' - N.17/18 - 3 Maggio 2011
Pag. 4
(tiratura:40000)
Innovazione al ralenti nel Ssn
Budget fermo all'1% della spesa e l'83% è al Nord - Bassa qualità al Sud Poche risorse e poche informazioni
sono le barriere da rimuovere Nei prossimi anni investimenti in aumento solo nel 54% delle aziende
L'Osservatorio Ict in Sanità, giunto al quarto anno di attività, è promosso dalla School of management del
Politecnico di Milano, con il contributo dell'Ict Institute del Politecnico di Milano e in collaborazione con
Senaf/Exposanità. L'Osservatorio ha l'obiettivo di analizzare e promuovere il ruolo delle Ict a supporto del
miglioramento e dell'innovazione dei processi nel mondo della Sanità. La Ricerca 2011 ha puntato a
comprendere le principali evoluzioni e le priorità di investimento Ict in Sanità oltre a stimare in modo
statisticamente significativo il valore complessivo del budget Ict delle strutture sanitarie italiane, mettendo in
luce le differenze presenti a livello di area geografica, tipologia di struttura e dimensione aziendale. Inoltre
sono stati approfonditi alcuni ambiti chiave per l'innovazione in Sanità (Cartella clinica elettronica e Fascicolo
sanitario elettronico, dematerializzazione dei documenti, soluzioni a supporto della Clinical governance,
soluzioni a supporto della medicina sul territorio e dell'assistenza domiciliare, integrazione del Sistema
informativo aziendale, servizi digitali al cittadino, sistemi a supporto dell'erogazione del servizio, Cloud
Computing ecc.), indagandone la maturità, gli obiettivi che ne spingono l'introduzione e i benefici da essi
generati. Infine, sono state esaminate le principali differenze tra le regioni italiane nell'uso dell'Ict,
analizzandone gli effetti in termini di efficienza ed efficacia dei servizi offerti, e suggerendo specifici approcci
per identificare le priorità di intervento. La Ricerca si è basata su un'analisi empirica condotta tramite un
campione di 105 responsabili dei sistemi informativi e 134 tra direttori generali, amministrativi e sanitari. Oltre
all'analisi empirica sono stati realizzati più di 40 casi di studio. L'Italia dedica alla Sanità circa il 7% del suo
Pil, una percentuale che continua a crescere e rischia di compromettere l'equilibrio dei conti pubblici. Se non
si interviene subito questo trend è destinato a portare a breve fuori controllo i conti di molte Regioni italiane o
a costringerle a drastici tagli, pregiudicando l'efficacia di un Sistema sanitario che, pur con numerosi difetti, è
considerato uno dei migliori del mondo. Quest'ultima esigenza si scontra con fenomeni, come
l'invecchiamento della popolazione e l'immigrazione, che richiedono un impegno crescente di risorse per
garantire la qualità della vita e l'universalità nella cura. Di qui la ricerca, da parte delle strutture sanitarie e
delle Regioni, di percorsi di innovazione e razionalizzazione che permettano di coniugare l'efficacia e la
qualità della cura con una maggiore efficienza nell'uso delle risorse. In questo quadro, l'investimento in
Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Ict) rappresenta, più che un'opportunità, una strada
obbligata: come già accaduto in quasi tutti i settori dell'economia, l'Ict è una leva chiave per raggiungere
contemporaneamente obiettivi di efficacia, efficienza e di miglioramento della qualità. In Italia però il
contributo positivo dell'innovazione tecnologica sui processi e sull'organizzazione delle strutture sanitarie non
è ancora pienamente compreso e sfruttato. Le ragioni sono molteplici. C'è sicuramente da considerare la
limitatezza delle risorse economiche investite, ma anche la debolezza del ruolo assegnato ai responsabili dei
sistemi informativi (o Chief information officer, Cio), con la conseguente mancanza di una governance unitaria
degli sviluppi Ict a livello aziendale. Non sono da dimenticare la carenza di competenze interne alla direzione
Ict delle singole strutture e la visione locale con la quale vengono pianificati e gestiti gli investimenti, insieme
all'incapacità di "fare sistema", promuovendo lo sviluppo e il riuso di best practice. In questo quadro la ricerca
dell'Osservatorio Ict in Sanità ha voluto c o m p r e n d e r e quali siano i reali sforzi delle strutture sanitarie
nella promozione dell'innovazione Ict, analizzando in primo luogo le risorse a loro disposizione. In particolare,
si prospetta per il 2011 una crescita moderata degli investimenti Ict delle strutture sanitarie rispetto al 2010
(figura 3), confermata dalle previsioni per i prossimi tre anni in cui il 54% dei Cio indica un aumento degli
investimenti e solo il 28% una diminuzione. Per le spese di gestione corrente invece i Cio prevedono una
sostanziale invarianza. La ricerca, inoltre, ha stimato statisticamente il budget Ict complessivo delle strutture
sanitarie italiane pubbliche e private, che ammonta a circa 920 milioni di euro. Il rapporto tra budget Ict e
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SPECIALE ICT/ I risultati 2011 della ricerca dell'Osservatorio del Politecnico di Milano
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SANITÀ NAZIONALE
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spesa complessiva aziendale si attesta su un valore medio di circa l'1%, decisamente modesto e
sensibilmente inferiore ai valori dei maggiori paesi europei (figura 4). A fronte delle dichiarazioni dei Cio e
delle direzioni strategiche, concordi nell'affermare che l'Ict sia una leva strategica, l'esigua incidenza sulla
spesa sanitaria del budget Ict evidenzia nella realtà un ruolo che è ancora di secondo piano, a eccezione di
alcuni ambiti che negli ultimi tre anni e per il futuro sembrano catalizzare investimenti significativi, tra cui la
cartella clinica elettronica (Cce), la gestione amministrativa, i sistemi di integrazione con il fascicolo sanitario
elettronico, la gestione informatizzata dei farmaci e il supporto alla relazione con il paziente. Per meglio
analizzare l'impatto che l'Ict può avere sulle prestazioni del sistema sanitario è opportuno considerare le
differenze nei budget allocati tra le diverse macro-aree geografiche: le strutture sanitarie del Nord hanno
budget vicini agli standard europei e rappresentano i due terzi della spesa complessiva nazionale, mentre
quelle del Centro-Sud sono molto distanti, con quote parecchio inferiori (figura 1). Considerando l'entità della
popolazione residente, ne deriva una spesa aziendale Ict pro capite di circa 21 euro al Nord (22 euro al NordOvest e 20 euro al NordEst), contro una spesa di 12 euro al Centro e solo di 9 euro per abitante nel Sud e
Isole (figura 2). La spesa Ict per la Sanità in Italia, quindi, oltre a essere in assoluto bassa, è anche ripartita
iniquamente tra le strutture sanitarie del Nord e quelle del Centro-Sud. Ma qual è l'impatto delle differenze di
budget Ict sui costi e l'efficacia dei servizi sanitari? L'incrocio tra i dati della ricerca e quelli dell'Istat ha
consentito di confrontare le diverse regioni mettendo in relazione l'efficienza dei servizi sanitari, misurata in
termini di spesa pubblica sanitaria pro capite, con la qualità dei servizi, misurata in termini di soddisfazione
dei cittadini (figura 5). Dall'analisi emerge che efficienza e qualità del servizio non sono in contrasto come si
potrebbe pensare in prima battuta. Infatti, è possibile dividere le regioni italiane in quattro cluster, in funzione
del posizionamento rispetto a efficacia ed efficienza e, per ciascuno dei cluster, indicare le strategie di fondo
e i principali ambiti su cui investire. Virtuose: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Hanno già
livelli elevati di budget Ict, ma dovranno continuare a investire in Ict per garantire un'innovazione sostenibile
del sistema sanitario. Poco virtuose: Lazio e Molise. L'Ict, oggi molto poco sfruttata, deve essere utilizzata
per abilitare una trasformazione radicale del sistema sanitario. Alta qualità e alti costi: Trentino Alto Adige,
Friuli, Valle d'Aosta e Liguria. L'innovazione Ict deve servire per migliorare l'efficienza e porre i costi sott o
controllo. Bassi costi e bassa qualità del servizio: le altre regioni. L'innovazione in Ict deve migliorare
l'efficacia e la qualità percepita. È infine significativo notare come le regioni virtuose si caratterizzino per un
livello di spesa Ict pro capite quasi doppio rispetto a quelle meno virtuose. La rilevazione dello stato e delle
prospettive di investimento Ict in Sanità, la descrizione di best practice e l'identificazione di quali ambiti Ict
utilizzare come leva per migliorare le dimensioni di efficienza e qualità dei servizi sanitari, non sono tuttavia
sufficienti ad avviare quel percorso di innovazione la cui improcrastinabilità è stata più volte affermata.
Occorre essere consapevoli che la mancanza di risorse o la carenza di informazioni e competenze sono solo
una parte delle barriere all'innovazione e, purtroppo, soltanto quella più evidente e facile da rimuovere. La
volontà di fare innovazione in Sanità si scontra in Italia con la presenza di una governance frammentata e
spesso inefficace e fa sì che buoni propositi e piani di cambiamento finiscano con l'essere insabbiati in
un'infruttuosa dialettica tra molteplici decisori con visioni, obiettivi, logiche di funzionamento e priorità diverse.
La responsabilità della gestione della Sanità italiana è infatti suddivisa in una rete a più livelli di attori
autonomi, i cui comportamenti si influenzano reciprocamente. Capita spesso, così, che un'innovazione
possibile non trovi applicazione a causa della mancanza di un "autore" che dal punto di vista organizzativo
prenda l'iniziativa, assumendosi oneri e responsabilità. Le riflessioni tratte dall'analisi che l'Osservatorio ha
svolto in questi anni portano ad affermare che la risposta a questa necessità non si trova nel centralismo
decisionale, né nella rinuncia alla pretesa di integrazione, lasciando liberi gli attori locali di prendere decisioni
autonome sulla base dei propri obiettivi. Occorre perseguire invece una "terza via", quella di una governance
condivisa, capace di incentivare e favorire sia il coinvolgimento verso i livelli più bassi sia la disponibilità verso
quelli più alti, insieme alla collaborazione con gli attori dello stesso livello. Occorre evitare di perdere altro
tempo nell'attesa di un intervento provvidenziale, una sorta di "deus ex machina" che possa intervenire
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Il Sole 24 Ore Sanita' - N.17/18 - 3 Maggio 2011
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SANITÀ NAZIONALE
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dall'alto e ristabilire il corretto equilibrio tra le parti, ma ciascuno - dalle istituzioni nazionali e sovranazionali,
alle Regioni, alle strutture sanitarie, fino ai singoli operatori della Sanità - deve impegnarsi al proprio livello a
giocare il ruolo che gli compete in un sistema che, per sopravvivere, è condannato a innovare. Senza uno
sforzo concreto da parte di tutti questi attori per una governance condivisa, l'innovazione Ict in Sanità rischia
di rimanere per sempre in cerca d'autore. Mariano Corso Claudio Vella Paolo Locatelli Isabella Gandini
Osservatorio Ict in Sanità School of Management del Politecnico di Milano Figura 5 - Totale dei budget Ict
delle strutture sanitarie/Popolazione regionale Figura 3 - Evoluzione della spesa e degli investimenti Ict
(campione: 100 Cio) Figura 4 - Quota del budget Ict sulla spesa complessiva (campione: 77 Cio) Figura 1 Suddivisione del budget Ict Figura 2 - Budget Ict pro capite strutture sanitarie (stima stat.)
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Il Sole 24 Ore Sanita' - N.17/18 - 3 Maggio 2011
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Sono sei strutture sanitarie, selezionate tra oltre 40 aziende sanitarie di tutta Italia, le vincitrici del «Premio
Innovazione Ict in Sanità 2011», consegnato al Politecnico di Milano, in occasione del Convegno di
presentazione dei risultati della Ricerca 2011 dell'Osservatorio Ict in Sanità. Per la categoria "Ict e
integrazione delle informazioni cliniche del paziente", si è aggiudicata il premio l'Asl di Reggio Emilia (cartella
clinica elettronica: Ict e integrazione delle informazioni cliniche del paziente), per le "Soluzioni per l'assistenza
domiciliare e la medicina sul territorio" l'Azienda ospedaliero-universitaria S. Giovanni Battista di Torino
(assistenza radiologica a domicilio: soluzioni per l'assistenza domiciliare e la medicina sul territorio), per la
"Dematerializzazione dei documenti e revisione dei processi" l'Ente ospedaliero Ospedali Galliera di Genova
(documenti on line per eliminare la carta: dematerializzazione dei documenti e revisione dei processi), per le
"Soluzioni per un migliore servizio al cittadino" l'Ao Sant'Anna di Como (piattaforma integrata per
l'accettazione: soluzioni per un migliore servizio al cittadino), per i "Sistemi di reporting direzionale e di
business intelligence" l'Irccs Istituti Clinici Humanitas (data warehouse aziendale: sistemi di reporting
direzionale e di business intelligence), per la "Gestione informatizzata dei farmaci nei processi ospedalieri"
l'Azienda ospedaliero-universitaria Ospedali Riuniti di Ancona (automazione e tecnologie informatiche per il
percorso onco-ematologico: gestione informatizzata dei farmaci nei processi ospedalieri).
SANITÀ NAZIONALE
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Sei premi all'innovazione nei servizi sanitari
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Il Sole 24 Ore Sanita' - N.17/18 - 3 Maggio 2011
Pag. 3
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Fascicolo sanitario elettronico: Regioni al lavoro sull'interoperabilità
Verso l'allineamento agli standard europei con la collaborazione tra amministrazioni locali, Ddi e Salute
Il percorso verso la realizzazione del Fascicolo sanitario elettronico del cittadino (Fse) sta proseguendo con
gradualità. Il Fse raccoglie tutti i documenti sociosanitari dell'assistito, consentendone la consultazione on line
a tutti gli operatori sanitari autorizzati (come a esempio il medico di famiglia, o nel caso di un pronto
soccorso): dovrebbe avere quindi valenza nazionale, così da consentire la consultazione e l'alimentazione dei
documenti da parte di qualsiasi operatore sul territorio nazionale. Sul piano realizzativo, il Fse è il risultato
dell'unione di tutti i Fse aziendali esistenti per un dato assistito: per ottenere ciò, il Fse ha dunque bisogno di
una infrastruttura che deve collegare tra di loro tutti i punti che erogano servizi socio-sanitari al cittadino e che
pertanto concorrono alla produzione (e/o alla consultazione) di documenti socio-sanitari in formato digitale.
Alcuni importanti passi sono stati già realizzati, sia a livello nazionale che a livello regionale. A livello locale,
ormai tutte le Regioni e Province autonome stanno investendo, anche se con tempi e intensità diversi, nello
sviluppo di soluzioni di Fse per i propri cittadini. La maggior parte delle Regioni ha già realizzato o sta
realizzando una propria infrastruttura di Fse; 10 Regioni (Lombardia, Abruzzo, Emilia Romagna, Molise, Friuli
Venezia Giulia, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto, Provincia di Trento) stanno collaborando per realizzare
l'interoperabilità dei propri Fse, in linea con lo standard europeo, con il coordinamento del Ddi e del ministero
della Salute. Il Ddi, in collaborazione con il Cnr e insieme a tutte le Regioni e Province autonome, ha curato
un'analisi dettagliata dello stato di realizzazione del Fse a livello regionale di cui la sintesi è riportata nella
tabella. Regione Registry Regione Registry Repository Repository Access Gateway Access Gateway Asl;
sovra-registry centralizzato in Regione Presso le Asl/Ao e la Regione Presso Provincia e Ao Presso Asl/Ao e
Regione Bolzano Non presente Friuli V.G. Non presente Abruzzo Presso Asl e Regione Centralizzato in
Regione Presso le Asl/Ao Centralizzato in Regione Presso le Asl/Ao Basilicata Presso Asl e Regione
Distribuito presso Lombardia Non presente Presso la Regione L'organizzazione regionale del fascicolo
sanitario Lazio Non presente Non presente Presso le Asl/Ao Liguria Non presente Indice in Regione e
Registry nelle Asl Presso le Asl/Ao Marche Presso la Regione Presso la Regione Presso la Regione Calabria
Presso Asl e Regione Non presente Presso le Asl/Ao Campania Presso Asl e Regione Centralizzato in
Regione Presso Asl/Ao e Regione Emilia R. Non presente Centralizzato in Regione Presso le Asl/Ao Molise
Presso la Regione Presso la Regione Presso la Regione Piemonte Non presente Non presente Presso le
Asl/Ao Puglia Presso la Regione Presso la Regione Presso la Regione Sardegna Presso la Regione Presso
la Regione Presso le Asl/Ao Sicilia Presso Asl e Regione Presso la Regione Presso le Asl/Ao Toscana Non
presente Presso la Regione Presso le Asl/Ao Trento Non presente Presso l'Apss Presso l'Apss Umbria Non
presente Non presente Presso Asl/Ao eRegione V. d'Aosta Non presente Non presente Presso l'Asl Veneto
Non presente Presso le Province Presso le Asl/Ao Access gateway: costituisce il punto d'accesso e
l'interfaccia unica per tutti gli utenti del Fse e si occupa di raccogliere i dati e i documenti clinici alla fonte e di
selezionarli, aggregarli tra loro, e fornirli in modo unitario agli utenti autorizzati che ne fanno richiesta
Registry: oltre alla localizzazione dai dati e dei documenti sui repository, memorizzano alcuni dati aggiuntivi
significativi (metadati), come a esempio il tipo di documento o l'assistito, per agevolare le funzioni di ricerca e
accesso alle informazioni richieste dagli attori autorizzati Repository: archivi in cui sono memorizzati e
conservati i dati e i documenti sanitari prodotti in formato elettronico dalle singole organizzazioni sanitarie
SANITÀ NAZIONALE
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ANALISI INNOVAZIONE/CNR SULLO STATO DI REALIZZAZIONE DEL FSE A LIVELLO LOCALE
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Il Sole 24 Ore Sanita' - N.17/18 - 3 Maggio 2011
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Piano e-Gov 2012 al rush finale
Fiore all'occhiello i certificati on line - Ultimo adempimento: la ricetta elettronica Innovazione : puzzle nelle
aziende Ssn
Apoco più di due anni dalla sua emanazione, il Piano e-Gov 2012 del ministro per la Pubblica
amministrazione e l'innovazione è in piena attuazione. Gli obiettivi territoriali e di sistema mantengono un
carattere di trasversalità e generalità, ed è attorno a questi che si innestano gli interventi, organizzati in
obiettivi di settore, che per un completo e armonico sviluppo hanno bisogno di infrastrutture, connettività,
interoperabilità. Nella sua articolazione, il piano e-Gov 2012 si qualifica come un portafoglio di interventi, che
nel declinare i singoli obiettivi e organizzarli rispetto all'ambito cui sono destinati, persegue finalità di carattere
più generale. Completare le infrastrutture esistenti (ancora in molti casi sottoutilizzate o non integrate fra loro)
è un altro punto di attenzione qualificante per diffondere l'innovazione. Gli interventi previsti nell'«Obiettivo
Salute» mirano insomma ad aumentare il tasso di adozione delle Ict per il quale vi sono margini piuttosto
ampi in Sanità da un lato, riducendo la frammentazione del mercato e, dall'altro, migliorando la qualità della
domanda di servizi. Il passaggio fondamentale su cui si basano le azioni previste nel piano consiste proprio
nel ribaltare l'approccio usato in precedenza per diffondere la cultura dell'innovazione. Oggi bisogna uscire
dalla logica del prototipo e della singola sperimentazione, sostiene il piano, e andare verso la realizzazione
dei servizi, possibilmente adottando soluzioni standardizzate, per passare dalle implementazioni a carattere
locale alla possibilità di diffusione delle stesse su scala nazionale. I progetti dell'«Obiettivo Salute» sono
quattro: 1. digitalizzazione del ciclo prescrittivo: riguarda i certificati di malattia e le ricette on line; 2. fascicolo
sanitario elettronico del cittadino: prevede la diffusione di una soluzione federata in linea con lo scenario
internazionale; 3. prenotazioni on-line: realizza sistemi Cup sovra-territoriali da poter diffondere sul territorio;
4. innovazione delle aziende sanitarie: obiettivo è aumentare il loro tasso di innovazione digitale, con ricadute
immediate nei processi di organizzazione interna e di erogazione dei servizi ai cittadini. (Red.San.) Una delle
innovazioni di maggiore rilievo del primo triennio di attuazione del piano e-Gov 2012 è quella dei certificati di
malattia, che da aprile 2010 possono essere trasmessi per via telematica dal medico all'Inps e dall'Inps al
datore di lavoro. Già prevista per il settore privato nella Finanziaria 2007 ed estesa dal Dlgs 150/2009 al
settore pubblico, la trasmissione on line dei certificati è divenuta realtà nel giro di pochi mesi grazie alla
cooperazione applicativa tra amministrazioni centrali (ministero Economia, Inps, Inpdap), Regioni e medici. I
"numeri" parlano da soli: attivo dal 3 aprile 2010 l'invio dei certificati on line è a regime dal 1 febbraio 2011. I
medici interessati sono circa 180mila (di cui 52mila medici di famiglia), mentre i lavoratori interessati sono i 17
milioni di dipendenti di cui 3,5 milioni nel pubblico (20%) e 13,5 milioni nel settore privato (80%). E i certificati
inviati al 30 aprile erano oltre 9.500.000 (sono 9.827.532 al 5 maggio). La ricetta digitale. La sostituzione della
"ricetta rossa" con l'equivalente formato digitale è sostenuta da un quadro normativo in evoluzione che,
partendo dall'articolo 50 della legge 326/2003 (avvio del processo di dematerializzazione delle ricette e dei
certificati di malattia), porta al Dl 78/2010, che va verso il riconoscimento del valore legale della trasmissione
telematica dei dati della ricetta. In questa prospettiva, si delinea uno scenario attuabile, nel quale il medico
compila la ricetta on line senza rilasciare alcun documento "formale" al paziente. È sufficiente che il medico
comunichi il numero di identificazione della ricetta e rilasci all'assistito un eventuale promemoria cartaceo con
indicazioni e posologia per la prescrizione di farmaci. Successivamente, il paziente si può recare in farmacia
e ritirare i farmaci esibendo la tessera sanitaria e comunicando il numero di identificazione della ricetta
rilasciato dal medico. La ricetta digitale consente al medico, a esempio, di predisporre ricette "ripetibili", con
notevoli facilitazioni per i pazienti cronici o che si debbono sottoporre a terapie cicliche (non bisogna tornare
ogni volta dal medico per una nuova ricetta, poiché un'unica ricetta potrebbe prevedere l'erogazione di
farmaci secondo una pianificazione temporale appropriata), di facilitare le prenotazioni on line delle
prestazioni senza intermediari e di migliorare l'accessibilità al farmaco, aprendo nuove opportunità anche alla
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SPECIALE ICT/ Il punto sulle previsioni per l'informatizzazione del Servizio sanitario nazionale
10/05/2011
Il Sole 24 Ore Sanita' - N.17/18 - 3 Maggio 2011
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SANITÀ NAZIONALE
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distribuzione dei medicinali (come la dispensazione tramite sportello automatico). L'innovazione nelle aziende
sanitarie. Il progetto di innovazione delle aziende sanitarie contemplato nell'Obiettivo salute affronta in modo
sistematico l'adeguamento delle infrastrutture tecnologiche presso i poli di erogazione territoriali (aziende
sanitarie) per migliorare il rapporto costo-qualità dei servizi, limitare gli sprechi e ridurre le inefficienze che si
possono annidare in un sistema articolato come quello della Sanità pubblica. L'incremento di efficacia e
efficienza si ottiene aumentando il tasso di innovazione digitale nei processi di organizzazione interna e di
erogazione dei servizi agli utenti. Nello specifico, la situazione delle aziende sanitarie si può rappresentare
con un quadro piuttosto disomogeneo, nel quale circa un terzo delle aziende si può definire ancora in
condizioni di arretratezza. È stato più volte detto che uno dei problemi più sentiti dai responsabili aziendali
riguarda la mancanza di linee guida e di percorsi di investimento affidabili. In questo scenario, anche se vi
sono finanziamenti disponibili permane uno stato di incertezza nell'intraprendere azioni per avviare un
corretto percorso di innovazione dell'azienda. Incentivare il livello aziendale comporta la programmazione dei
possibili interventi su un numero elevato di strutture, che devono divenire oggetto di adeguamenti tecnologici
e organizzativi nel pieno rispetto delle prerogative di autonomia riconosciute. Per conoscere la realtà
aziendale, il modello Litis (realizzato nell'ambito di una collaborazione tra il Ddi, Federsanità-Anci e Forum
Pa) è orientato alla definizione di linee guida, percorsi e modalità condivise per investire in innovazione,
sostenendo la progettualità a medio termine presso le aziende. Conclusa la fase conoscitiva, è prevista una
nuova fase di Litis, per sviluppare e diffondere linee guida condivise per la realizzazione e l'adozione di
servizi on line elementari, come a esempio il pagamento delle prestazioni e la consegna dei referti on line. La
diffusione dei Cup sovra-territoriali. I centri unificati di prenotazione (Cup) costituiscono il principale punto di
contatto fra assistiti e poli di erogazione dei servizi sanitari. In 15 Regioni sono stati realizzati Cup regionali,
mentre nelle rimanenti 6 Regioni sono disponibili Cup aziendali in corso di integrazione. Per ottimizzare
l'utilizzo delle risorse del sistema sanitario nel rispetto della specializzazioni esistenti e agevolare l'accesso
alle prestazioni del Ssn con riduzione delle liste di attesa, nell'ambito del piano e-Gov 2012 si sta
concludendo un progetto comune per l'integrazione sovra-territoriale dei sistemi Cup. Il progetto interessa 5
Regioni (Umbria, Emilia Romagna, Veneto, Marche e Provincia autonoma di Trento). Dal punto di vista
tecnologico, sono state sviluppate soluzioni aperte, per favorirne il riuso e la diffusione sul territorio. In pratica,
il modello classico di Cup è superato nella versione sovra-territoriale, tramite l'utilizzo di un "sistema
complesso di gestione delle risorse" grazie al quale l'assistito può prenotare alcune prestazioni specialistiche
ambulatoriali al di fuori del normale ambito territoriale di appartenenza (distretto, Asl, Regione), recandosi
presso gli sportelli dei Cup abilitati. a cura di Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica
amministrazione e l'innovazione tecnologica Presidenza del Consiglio dei ministri
11/05/2011
Il Sole 24 Ore - Lombardia
Pag. 9
(tiratura:405061)
Raddoppiate le ispezioni per la sicurezza sul lavoro
VARESE
«Da inizio anno - afferma Mauro Colombo direttore Confartigianato Varese - i controlli da parte dell'Inps,
dell'Inail e delle Asl sono di fatto raddoppiati. Stiamo assistendo a un'ondata di verifiche sui temi dell'ambiente
e della sicurezza molto più consistente rispetto al passato».
Il rapporto tra imprenditori e controllori non è mai stato sereno, ma in questo caso non si reclama la libertà
totale, anzi. «L'arrivo dell'ispettore non dev'essere visto come una minaccia - prosegue Colombo -. Però per
fare questo passo in avanti è necessario che i controlli avvengano con più continuità e riguardino aspetti
sostanziali. Così si potrà diffondere una cultura della prevenzione, basata su una forma di "allenamento" alle
verifiche che costituiranno l'opportunità per fare un'esame all'azienda».
Un altro aspetto su cui gli imprenditori pongono l'accento è la gradualità dei provvedimenti: «L'ispezione non
sempre si deve concludere con la sanzione - afferma Colombo - c'è anche l'istituto della diffida che dà tempo
all'azienda di porre rimedio alle irregolarità riscontrate».
Proprio i controlli sono uno dei punti contenuti nel Piano regionale 2011-2013 per la promozione della
sicurezza e della salute negli ambienti di lavoro sottoscritto settimana scorsa al Pirellone dai rappresentanti
delle istituzioni, dai sindacati e dalle associazioni di categoria, che però non ha ancora maturato i suoi effetti.
Quanto segnalato dagli imprenditori non è ad esso collegato.
Il documento prevede l'incremento del numero dei controlli nelle aziende con priorità nei comparti a elevato
rischio per i lavoratori, ma anche meccanismi premiali per le imprese virtuose. Dopo i risultati raggiunti nel
triennio 2008-2010 (infortuni denunciati -13,7%, infortuni mortali -44,3%), gli obiettivi per il triennio 2011-2013
sono un ulteriore decremento del 15% degli infortuni mortali, del 10% di quelli gravi e l'emersione delle
malattie professionali.
«Le risorse destinate alle Asl - ha ricordato il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni - per la
realizzazione del piano derivano dai proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie in materia di
prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro e da uno specifico finanziamento».
M. Pri.
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IL PROVVEDIMENTO
Sette punti. Il piano regionale 2011-13 per la promozione della sicurezza e della salute negli ambienti di
lavoro si articola su sette punti. Azione di sistema volta a dare maggiore responsabilità al titolare d'impresa;
incremento del numero dei controlli; integrazione programmatica e operativa tra Asl, direzioni provinciali del
lavoro, organismi paritetici e sistema della prevenzione; sviluppo sistema informativo regionale della
prevenzione; anagrafica dei cantieri e dei controlli; attivazione sinergie nei comitati provinciali di
coordinamento; centralità della formazione.
SANITÀ NAZIONALE
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In arrivo la nuova piattaforma siglata dalle parti sociali