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A.I.P.Vet. Associazione Italiana di Patologia Veterinaria AIPVet Associazione Italiana di Patologia Veterinaria I Congresso Nazionale con la partecipazione della Società Italiana di Patologia Tossicologica e Sperimentale del Gruppo di Patologia Clinica Veterinaria del Gruppo Veterinario di Analisi di Immagine Palazzo Feltrinelli, Gargnano (BS), 30 Aprile-1 Maggio 2004 A.I.P.Vet. Associazione Italiana di Patologia Veterinaria RILIEVI CLINICO-DIAGNOSTICI IN CORSO DI ARTROPATIE DEL CANE Mazzullo Giuseppe, De Vico Gionata Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria, Sezione di Patologia Generale e Anatomia Patologica, Facoltà di Medicina Veterinaria, Università di Messina - Viale Annunziata, 98168 Messina Riassunto Scopo del presente lavoro è quello di fornire un contributo pratico sulla diagnostica delle patologie articolari nella specie canina presentando e correlando gli aspetti clinici e radiologici di alcune affezioni articolari osservate in quattro cani di differente razza, età e sesso, e le rispettive valutazioni diagnostiche emerse dall’esame citologico del liquido sinoviale prelevato in ognuno dei soggetti. Dal punto di vista citopatologico, le artropatie da noi esaminate potevano essere diagnosticate come emartro acuto, artropatie degenerative, e artropatie infiammatorie. I risultati ottenuti sottolineano ulteriormente come l’applicazione di semplici ma, nello stesso tempo, importanti metodiche di diagnostica patologica possano senza dubbio contribuire alla definizione di una diagnosi clinica, indicando al veterinario pratico quale possa essere il migliore approccio terapeutico in casi di artropatie. Parole chiave: artropatie, citologia diagnostica, liquido sinoviale, cane. Summary Clinical and diagnostic findings in canine joint diseases Joint diseases in dogs and cats are determined by different etiopathogenic factors that usually produce obvious lameness in the affected limb. Diagnostic procedures to determine the exact cause or the localisation of the joint damage include anamnesis, complete clinical examination, instrumental investigations (i.e. radiology, arthroscopy), synovial fluid cytological examination, microbiological assays. Examination of synovial fluid is particularly suggested in case of both monoarticular disease and, better, polyarthropathies with associated intrarticular effusions. In joint diseases, cytological examination of synovial fluid could lead to a diagnosis of: acute hemarthrosis, non neoplastic (degenerative, inflammatory) arthropathies, neoplastic diseases. Four dogs of different breed, age and sex were evaluated for lameness. In all of them, clinical examination and radiographic investigation were performed. Samples of synovial fluid were collected by ultrasound-guided arthrocentesis and direct smears were prepared and stained with May-Grümwald Giemsa. Comparing the clinical findings and the radiological and cytological features, the observed joint diseases could be classified respectively as acute hemarthrosis, degenerative joint disease, osteosarcoma and septic arthritis. Our results underline one more time that the application of simple but important pathological diagnostic procedures could undoubtedly contribute to the definition of a clinical diagnosis also in case of a joint disease in small animals. In human medicine, fine needle aspiration of synovial fluid is considered a valid, rapid and minimally invading diagnostic technique used in the investigation of musculoskelatal pathologies. On the contrary, in veterinary medicine its use for pre-surgery characterisation of the diseases is still debated. The advantages of cytological examination of synovial fluid consist in the possibility to examine cells populations sampled without surgery; it is not a dangerous technique, and, therefore, suitable in elder or ill animals. Furthermore, it could be repeated at short intervals and in more sites, with the aim of monitoring the evolution of an examined lesion. Key words: joint diseases, diagnostic cytology, synovial fluid, dog. Introduzione Le patologie che coinvolgono le articolazioni dei cani e dei gatti hanno eziologie diverse e si suddividono in due grandi categorie: non infiammatorie e infiammatorie (1). I Convegno Nazionale AIPVet Gargnano (BS) 30 Aprile - 1 Maggio 2004 143 A.I.P.Vet. Associazione Italiana di Patologia Veterinaria Le procedure diagnostiche per determinare l’esatta causa o la localizzazione del danno articolare comprendono l’anamnesi, la visita clinica completa (esame ispettivo e palpatorio, accompagnato, talora, dall’anestesia locale), indagini strumentali (radiografia, artroscopia, scintigrafia, termografia), esame del liquido e della membrana sinoviali unitamente ad eventuali prove colturali. Talvolta, soprattutto quando si sospetta una malattia multisistemica (es.: LES), possono essere utili analisi biochimiche ed esame delle urine. In particolare, l’esame del liquido sinoviale è indicato sia nel caso di affezione monoarticolare, ma ancor più in caso di poliartropatie associate ad effusioni articolari (2). Caratteristiche da valutare sono: volume ottenuto, colore, torbidità, viscosità, qualità/concentrazione della mucina (acido ialuronico), concentrazione proteica, conta delle cellule nucleate (eseguibile manualmente, mediante microscopio o emocitometro, o con conta globuli elettronico), valutazione citologica. L’insieme dei dati clinico-diagnostici, strumentali e, soprattutto, delle determinazioni effettuate sul liquido sinoviale permette di classificare le artropatie in: emartro acuto, malattie non neoplastiche, che comprendono artropatie degenerative (da alcuni Autori definite anche non infiammatorie e non purulente) e artropatie infiammatorie, e malattie neoplastiche (3). Scopo del presente lavoro è quello di fornire un contributo pratico sulla diagnostica delle patologie articolari nella specie canina presentando gli aspetti clinici, radiologici e citologici osservati in quattro cani occorsi alla nostra attenzione. Materiali e metodi Il nostro studio è stato effettuato su quattro cani di differente razza, età e sesso affetti da zoppia sottoposti ad esami clinici e radiografici presso strutture private. Il prelievo del liquido sinoviale veniva effettuato mediante artrocentesi ecoguidata. I preparati citologici venivano inviati al nostro laboratorio e colorati con May-Grümwald Giemsa. La lettura al microscopio seguiva i seguenti criteri: esame del corpo e del fondo del preparato, cellularità, classificazione delle cellule presenti, formulazione di un giudizio di compatibilità diagnostica. Risultati Caso n. 1 – Meticcio, maschio, anni 3. Anamnesi: zoppia all’arto anteriore destro da circa 10 giorni. EOG: nulla da segnalare. EOP: si evidenziava una tumefazione calda e dolente a livello della regione del carpo destro. Esame radiografico: le proiezioni dorso-palmare e latero-laterale evidenziavano una tumefazione radiopaca a livello della regione carpica unitamente a lussazione della fila prossimale delle ossa carpali. Esame citologico: i preparati, a piccolo ingrandimento, si presentavano di aspetto decisamente ematico. La cellularità era normale e caratterizzata da neutrofili ben conservati, talora ipersegmentati, ed elementi mononucleati con aspetti di eritrofagocitosi (Figura 1). Giudizio diagnostico: i quadri osservati risultavano compatibili con un emartro acuto. Caso n. 2 - Dobermann, femmina, anni 5. Anamnesi: abbattimento con difficoltà nella normale deambulazione, dimagrimento, scarso appetito. EOG: ottundimento del sensorio, dimagrimento, mucose pallide, LL NN regionali aumentati di volume. EOP: tumefazione fredda e dolente a livello della regione del gomito destro, con ipotrofia muscolare dell’intero arto. Esame radiografico: la proiezione laterale effettuata con arto flesso a 90° evidenziava a livello della superficie posteriore della regione meta-epifisaria distale dell’omero un addensamento radiopaco caratterizzato da fenomeni proliferativi periosteali a carattere espansivo e fenomeni di lisi ossea. Esame citologico: i preparati, a piccolo ingrandimento, si presentavano di aspetto ematico, con cellularità normale e caratterizzata da elementi neutrofilici ben conservati e assenza di eritrofagocitosi. A più forte ingrandimento, l’attenta osservazione del vetrino permetteva di evidenziare la presenza di cellule grandi, pleomorfe, da allungate a poligonali, disposte singolarmente o più frequentemente in piccoli gruppi, talora multinucleate. Il citoplasma, frequentemente basofilo, da scarso a abbondante, presentava piccoli vacuoli chiari. Il nucleo, da centrale a eccentrico, si mostrava spesso I Convegno Nazionale AIPVet Gargnano (BS) 30 Aprile - 1 Maggio 2004 144 A.I.P.Vet. Associazione Italiana di Patologia Veterinaria iperpigmentato con nucleoli prominenti, a volte spigolosi, di dimensioni variabili ed ipercroamtici. L’anisocariosi era in generale marcata e il rapporto N:C a favore del primo. Non evidenti figure mitotiche. (Figure 2, 3). Giudizio diagnostico: in base ai reperti osservati, veniva emessa una diagnosi compatibile con neoplasia mesenchimale maligna, definitivamente perfezionata in osteosarcoma in virtù della comparazione con l’esame radiologico. Caso n. 3 - Rottweiler, maschio, anni 2. Anamnesi: da circa un mese zoppia sul treno posteriore, segni di dolore durante la deambulazione. EOG: nella norma. EOP: dolore alla palpazione dell’arto posteriore sinistro a livello dell’articolazione coxo-femorale, unitamente a diminuzione del tono muscolare. Esame radiografico del bacino: in proiezione ventro-dorsale, evidenziava un’alternanza di aree radiopache e radiotrasparenti a livello della testa femorale sn con rimaneggiamento dell’angolo cranio-laterale acetabolare verosimilmente dovuto a processo artrosico in atto. Arto controlaterale nella norma. Esame citologico: i preparati citologici mostravano un abbondante materiale di fondo granulare eosinofilico, proteinaceo, a testimonianza di un verosimile incremento della concentrazione proteica e quindi della viscosità del liquido articolare in esame. La componente cellulare era normale per quanto riguarda gli elementi infiammatori. Occasionalmente veniva osservata una discreta quantità di sinoviociti singoli o in cluster, con aspetti di marcata basofilia citoplasmatica. Inoltre, numerosi elementi irregolari, singoli o in gruppi, erano variamente distribuiti nel preparato; per la loro affinità tintoriale basofila venivano interpretati come frammenti cartilaginei (Figura 4). Giudizio diagnostico: sulla base dei reperti osservati il quadro citologico lasciava intuire una lesione di tipo erosivo e, pertanto, veniva emessa una diagnosi citologica compatibile con artropatia degenerativa/artrosi. L’esame istologico, successivamente effettuato su una biopsia della testa del femore, unitamente ai dati clinicoradiologici, perfezionava definitivamente la diagnosi di necrosi asettica della testa femorale. Caso n. 4 - Dalmata, maschio, anni 2. Anamnesi: da circa 20 giorni mancato appoggio dell’arto posteriore destro, dolore alla palpazione. EOG: modesto abbattimento, temperatura 39,5°C. EOP: tumefazione calda e dolente a livello della regione tarso-metatarsica dell’arto destro. Esame radiografico del piede destro: effettuato in proiezione laterale, evidenziava una tumefazione radiopaca intressante l’intera articolazione del tarso unitamente ad un processo di addensamento radiopaco sia periostale che lungo la superficie volare e dorsale del tarso e dei metatarsei. Esame citologico: i preparati, a piccolo ingrandimento, presentavano un fondo eosinofilico ed un elevato numero di cellule, caratterizzato da una predominanza di neutrofili, macrofagi attivati e qualche sinoviocita. A più forte ingrandimento si potevano apprezzare differenti alterazioni degenerative dei neutrofili (Figura 5), nonché la presenza di elementi batterici sia liberi che intracellulari. A tratti era anche possibile osservare qualche gruppo di cellule mononucleate/sinoviociti coesivi a citoplasma fortemente basofilo, con nuclei ipercromatici, circondati da elementi infiammatori (Figura 6), la cui presenza deponeva per una iperplasia sinoviale reattiva benigna. Giudizio diagnostico: artrite suppurativa ad eziologia batterica. Figura 1. Caso n. 1. Meticcio, maschio, anni 3. Preparato di aspetto ematico, neutrofili ben conservati, elementi mononucleati con aspetti di eritrofagocitosi. Emartro. MGG, obiettivo 40X. I Convegno Nazionale AIPVet Gargnano (BS) 30 Aprile - 1 Maggio 2004 145 A.I.P.Vet. Associazione Italiana di Patologia Veterinaria assumenti affinità tintoriali basofile (frammenti cartilaginei). Artropatia degenerativa/artrosi. MGG, obiettivo 40X. Figura 2. Caso n. 2 - Dobermann, femmina, anni 5. Cellula di grandi dimensioni, di forma allungate, con un singolo voluminoso nucleo; citoplasma basofilo contenente piccoli vacuoli chiari. Osteosarcoma. MGG, obiettivo 40X. Figura 5. Caso n. 4. Dalmata, maschio, anni 2. Preparato altamente cellulare, prevalentemente caratterizzato neutrofili in vario stato di degenerazione. Artrite settica. MGG, obiettivo 10X. Figura 3. Caso n. 2. Dobermann, femmina, anni 5. Cellula multinucleata. Osteosarcoma. MGG, obiettivo 40X. Figura 6. Caso n. 4. Dalmata, maschio, anni 2. Cellule mononucleate/sinoviociti coesive a citoplasma fortemente basofilo, nuclei ipercromatici, circondati da elementi infiammatori. Artrite settica. MGG, obiettivo 20X. Figura 4. Caso n. 3. Rottweiler, maschio, anni 2. Numerosi elementi irregolari, singoli o in gruppi, Discussione In medicina umana, la citologia agoaspirativa nelle diagnosi delle patologie ossee, muscolari e del liquido sinoviale è ormai da tempo considerata una valida tecnica diagnostica, di rapida esecuzione e minimamente invasiva, in grado di valutare noduli e tumefazioni superficiali o profondi e di differenziare, attraverso l’esame morfologico degli elementi cellulari prelevati, I Convegno Nazionale AIPVet Gargnano (BS) 30 Aprile - 1 Maggio 2004 146 A.I.P.Vet. Associazione Italiana di Patologia Veterinaria processi flogistici da patologie neoplastiche primitive o di origine metastatica. In medicina veterinaria, invece, è ancora controverso il suo utilizzo come mezzo di caratterizzazione prechirurgica di lesioni muscolo-scheletriche. I vantaggi di questo metodo consistono nella possibilità di esaminare popolazioni cellulari prelevate con tecniche che non richiedono interventi chirurgici, sono prive di pericoli anche in animali anziani o defecati e possono essere ripetute a brevi intervalli di tempo ed in più sedi contemporaneamente, in modo da seguire le modificazioni o gli stadi evolutivi della lesione in esame. Le limitazioni sono dovute principalmente al fatto che non è sempre possibile prelevare materiale sufficiente ad allestire preparati con una densità cellulare adeguata per interpretare correttamente le caratteristiche degli elemento cellulari in esame, rendendo così necessario effettuare dei prelievi bioptici per l’esame istologico al fine di poter formulare una diagnosi accurata e definitiva (4). Ciò malgrado, il liquido sinoviale viene ormai frequentemente esaminato quando si ha un sospetto di malattia articolare, anche se possono essere richiesti, come già riportato, ulteriori esami di tipo radiologico, microbiologico, sierologico, istopatologico e tests per malattie immunomediate (5). Conclusioni I reperti descritti sottolineano come l’applicazione di semplici ma, nello stesso tempo, importanti metodiche di diagnostica patologica possano senza dubbio contribuire alla definizione di una diagnosi clinica, indicando al veterinario pratico quale possa essere il migliore approccio terapeutico anche in casi di artropatie e zoppie negli animali da compagnia. Bibliografia 1. 2. 3. 4. 5. Pedersen NC, Morgan JP, Vasseur PB: Malattie articolari dei cani e dei gatti. In: Ettinger SJ & Feldman EC: Trattato di Clinica Medica Veterinaria. Malattie del Cane e del Gatto. Vol. 2, 1862-1886, Antonio Delfino Editore, Roma, 2002. Else RW: Locomotor System. 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