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N 3 MARZO - ANNO II BOLLETTINO DELLA PARROCCHIA DI SANT’ILARIO D’ENZA RESPONSABILE Don Fernando Borciani www.parrocchiasantilario.it 0522 672210 EDITORIALE LA QUARESIMA HA UN MESSAGGIO ANCHE PER I NON CREDENTI Dopo le allegrie del Carnevale, Tutto ciò che è importante va non, c’è la tendenza all’ inviene un tempo - la Quaresima preparato, lo spontaneismo vocazione e all’ introspezioche scorre lungo i 40 giorni prima ne: coltivarla connota il vero non ha mai aiutato a fare bene di Pasqua. E’ un periodo di cui tutuomo e lo stacca dal mondo le cose. ti dovrebbero approfittare, non 2. DIGIUNO - E’ l’astenersi dalle della banalità. credenti compresi. Esso infatti cose che piacciono (il bere, il Buona quaresima. chiede di vivere alcuni atteggiaDon Fernando mangiare, la televisione, il dimenti, che sono salutari per tutti, vertimento, il computer, gli qualunque sia il “credo” di ciascuhobbies,…) per imparare a non diventare schiavi delle no. Eccoli questi atteggiamenti: cose e per utilizzare al me1. PREPARAZIONE - La Quaresima, in quanto preparazione glio il tempo a propria dialla Pasqua, ci ricorda che ai sposizione. traguardi della vita (il matri- 3. CARITA’ - E’ il compiere gemonio, la nascita di un figlio, il sti di altruismo, specie versacerdozio, la laurea, la professo i più sfortunati. sione, la morte,..) non si arriva 4. PREGHIERA - Se nella vita con l’ improvvisazione, ma atciò che conta è fare cose traverso una preparazione fatdi qualità, è grazie alla preta di sacrificio, metodo, attesa, ghiera che ciò avviene.Nel pazienza, studio, preghiera. cuore di tutti, credenti e 1 ATTUALITA’ La primavera della vita Marzo è il mese in cui inizia la primavera. Come in natura, anche la vita ha la sua primavera: è l’età giovanile. Ecco qui di seguito la riflessione di un giovane di S. Ilario. “Siamo entrati nell’adolescenza quando le parole che si scambiano gli adulti fra loro ci diventano comprensibili; comprensibili ma senza importanza per noi, perché ci è diventato indifferente che in casa nostra regni o no la pace.” Ho voluto iniziare il mio breve commento sulla giovinezza con le parole di Natalia Ginzburg sull’adolescenza. L’adolescenza è forse il periodo più controverso per un giovane. Sei tu contro tutti, chiuso in te stesso come la porta di camera tua, chiusa a chiunque. Ma l’adolescenza prima o poi (per alcuni dura più del previsto) finisce e ti lascia intravedere per la prima volta un mondo a colori dove gli adulti non sono più così male, dove aprirsi a qualcuno può essere utile e, perché no, piacevole e dove puoi cercare la tua strada. Noi giovani sembriamo essere ormai dappertutto: siamo nei telegiornali, quando si parla di lavoro e disoccupazione, siamo sulla bocca dei politici, perché tutti vogliono ripartire da noi, siamo nei testi dei cantanti perché un giovane felice dona ispirazione e siamo nelle nuove tecnologie, assorbiti, attenti e interfacciati nei social network. Ma dove si trova realmente un giovane? Il giovane è nella novità di un’idea, nel cercare nuove soluzioni, è proiezio2 ne verso il futuro, è nella freschezza dell’ottimismo. Se la “giovinezza” è davvero la primavera della vita allora posso immaginarmi noi giovani come un solido albero su cui cominciano a vedersi i primi germogli di consapevolezza, nuovi robusti rami di personalità e qualche bocciolo di sogno che comincia ad avverarsi. Scrolliamoci di dosso, cari giovani, quel vecchio cappotto fuori moda che ci vogliono troppo spesso far tenere sulle spalle, carico di rimproveri, d’indifferenza, d’insapore, d’inattività. Mi rifiuto di farci inquadrare come propone Michele Serra nel suo: “Gli Sdraiati”. E se, per caso, dovessimo essere “stravaccati” su qualche divano, alziamoci e facciamoci sentire, vedere, attiviamoci, proviamo, lanciamoci come solo i giovani sanno fare. Siamo il futuro per il mondo, per la nostra Italia, per il nostro paese, per la nostra famiglia e per noi stessi. Qualcuno potrà trovare le mie parole troppo cariche di ottimismo per i tempi che corrono ma, mi scuserete, dopotutto sono un giovane anche io, quindi, se non ora, quando? Samuele Bertani “Signore, dacci oggi il nostro amore quotidiano” Papa Francesco, 14 febbraio 2014 In un clima di festa e commozione si è svolta in Piazza San Pietro l’udienza speciale di Papa Francesco ai fidanzati di tutto il mondo. Oltre 25 mila i partecipanti, provenienti da una trentina di Paesi. "E’ importante chiedersi se è possibile amarsi 'per sempre'. Fare scelte per tutta la vita, sembra impossibile. Oggi tutto cambia rapidamente, niente dura a lungo… E questa mentalità porta tanti che si preparano al matrimonio a dire: 'stiamo insieme finché dura l’amore', e poi? Tanti saluti e ci vediamo! E finisce così il matrimonio. Ma cosa intendiamo per 'amore'? Se l’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire, per esempio, che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli! Cari fidanzati, voi vi state preparando a crescere insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio. La famiglia nasce da questo progetto d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno. Per favore, non dobbiamo lasciarci vincere dalla 'cultura del provvisorio'! Questo non va! Il 'per sempre' non è solo una questione di durata! Un matrimonio non è riuscito solo se dura, ma è importante la sua qualità. Chiedete a Gesù di moltiplicare il vostro amore. Nella preghiera del Padre Nostro noi diciamo: 'Dacci oggi il nostro pane quotidiano'. Gli sposi possono imparare a pregare anche così: 'Signore, dacci oggi il nostro amore quotidiano', perché l’amore quotidiano degli sposi è il pane, il vero pane dell’anima, quello che li sostiene per andare avanti. Vivere insieme è un’arte, un cammino paziente, bello e affascinante. Non finisce quando vi siete conquistati l’un l’altro, anzi, è proprio allora che inizia! Questo cammino di ogni giorno ha delle regole che si possono riassumere in queste tre parole: permesso, grazie, e scusa. 'Permesso?' è la richiesta gentile di poter entrare nella vita di qualcun altro con rispetto, attenzione e cortesia. Non è facile. A volte si usano maniere un po’ pesanti, come certi scarponi da montagna! L’amore vero non si impone con durezza e aggressività. 'Grazie'. Sembra facile pronunciare questa parola, ma sappiamo che non è così. Però è importante! La gratitudine è un sentimento importante! Un’anziana, una volta, mi diceva a Buenos Aires: 'La gratitudine è un fiore che cresce in terra nobile'. E’ necessaria la nobiltà dell’anima perché cresca questo fiore. Nella vostra relazione, e domani nella vita matrimoniale, è importante tenere viva la coscienza che l’altra persona è un dono di Dio, e ai doni di Dio si dice grazie! E in questo atteggiamento interiore dirsi grazie a vicenda, per ogni cosa. La terza: 'Scusa'. Nella vita facciamo tanti errori, tanti sbagli. Li facciamo tutti. Ma forse qui c’è qualcuno che non ha mai fatto uno sbaglio? La Bibbia dice che il più giusto pecca sette volte al giorno. E così noi facciamo sbagli. Ecco allora la necessità di usare questa semplice parola: 'scusa'. In genere ciascuno di noi è pronto ad accusare l’altro e a giustificare se stesso. E’ un istinto che sta all’origine di tanti disastri. Impariamo a riconoscere i nostri errori e a chiedere scusa. Sappiamo tutti che non esiste la famiglia perfetta, e neppure il marito perfetto, o la moglie perfetta. Non parliamo della suocera perfetta! Esistiamo noi, peccatori. Gesù, che ci conosce bene, ci insegna un segreto: non finire mai una giornata senza chiedere perdono, senza che la pace torni nella nostra casa, nella nostra famiglia. Ricordate bene: mai finire la giornata senza fare la pace! Se impariamo a chiederci scusa e a perdonarci a vicenda, il matrimonio durerà, andrà avanti. Il matrimonio è anche un lavoro di tutti i giorni, potrei dire un lavoro artigianale, un lavoro di oreficeria, perché il marito ha il compito di fare più donna la moglie e la moglie ha il compito di fare più uomo il marito. Crescere anche in umanità, come uomo e come donna. E questo si fa tra voi. Questo si chiama crescere insieme. Questo non viene dall’aria! Il Signore lo benedice, ma viene dalla vostre mani, dai vostri atteggiamenti, dal modo di vivere, dal modo di amarvi." Cos'è per te l'amore? Tanti si chiedono cosa sia, tanti lo cercano, ma, nel loro piccolo, tutti lo provano. Un uomo che non ama, in una delle sue sfumature, è vuoto, è morto. È qualcosa da cui non si può prescindere, fa parte dell'uomo, è la sua vita. Quando lo provi lo senti dentro di te, ti scalda, ti accende, ti dà vita come nessun altro sentimento. Si dà la vita per amore, si crea vita per amore. Quale altro sentimento può farlo? Lo si paragona spesso al Sole ed è vero: scalda, illumina, toglie dal buio...non è fisso ma in movimento, come l'amore che deve sempre rinnovarsi, evolversi, rilanciarsi...se ci allontaniamo troppo ci ghiacciamo, se ci avviciniamo troppo bruciamo, come l'amore che non deve renderci schiavi, dipendenti, annullarci, ma essere presente nella giusta misura per darci forza, energia e vita. Solo con questa relazione possiamo rialzarci quando cadiamo, tornare a rivolgere lo sguardo verso la meta. L'amore infatti non è per se stessi, un amore egoista non è amore. È generosità, dono, gratuità. Questo richiede dei sacrifici e l'umiltà di mettersi da parte per l'altro, ma ciò che scaturisce è una gioia e un'apertura di cuore tanto grande da rendere desiderabile anche il sacrificio più grande. È qualcosa di tanto profondo che è quasi impossibile spiegarlo a parole, per dire cosa sia l'amore non basta una vita, perchè ogni giorno ne scopriamo una caratteristica nuova, ogni giorno arriva ad un livello nuovo. E la vita diventa bellezza e gioia piena se ogni giorno, nonostante tutto, decidiamo di voler amare. Ragazza, 19 anni Io penso comunque che l'amore sia il modo migliore di percorrere la strada della vita senza sentirti mai solo e triste. Ragazza, 21 anni L'amore è una lacrima di gioia sul volto di chi più ami al mondo. Ragazzo, 21 anni Per me l'amore è dedicare la vita agli altri senza avere rimorsi. Ragazza, 21 anni https://www.facebook.com/IlSegnoSantIlarioDEnza L'amore per me è dimenticarsi di se stessi per dedicare la propria vita all'altro! L'amore vero non è fatto di parole dolci e cuoricini...è sacrificio, pazienza e anche sofferenza! Ma la gioia che si prova quando si ama e si è amati non ha paragoni...è sempre strano per me pensare che la cosa che ci rende più felici al mondo è anche quella che può farci soffrire di più...ma credo sia giusto così! Ragazza, 21 anni Amore è mettere un pò di luce nelle giornate degli altri e lasciare che loro illuminino le nostre... Ragazza, 20 anni Amore è sentire le farfalle nello stomaco quando incontri i suoi occhi ed ogni volta che sorride; ma l'amore è anche pazienza, infinita pazienza per poter accettare i difetti dell'uno e dell'altra. Ma una volta raggiunto questo equilibrio, allora un amore può definirsi solido e maturo al punto da poter unire due persone finché la vita lo permetterà... Ragazza, 21 anni Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno condiviso le loro rilflessioni personali sull'amore con noi. 3 LA VOCE DELLA CHIESA A proposito di ‘omofobia’…. E’ dall’estate scorsa che è depositata in Parlamento una proposta di legge contro l’omofobia. Il tema è di quelli “ostici”. Su di essa, subito dopo l’estate, è intervenuto il vescovo reggiano Luciano Monari, ora vescovo di Brescia. Ecco il testo del suo intervento. Il Parlamento italiano sta discutendo una legge contro l’omofobia; questa legge vuole estendere all’omofobia quanto è stato stabilito dalla legge Mancino contro il razzismo. Nel nostro paese, infatti, non è lecito sostenere dottrine razziste perché il razzismo è considerato - giustamente - contrario ai principi fondamentali della società e della cultura di cui facciamo parte; in modo simile non si potranno avanzare tesi omofobe perché il rispetto degli omosessuali è considerato una necessità assoluta per la convivenza nel nostro paese. Tutto bene; ma che cosa significa? Se il discorso è il rispetto di chi ha orientamenti omosessuali, della loro dignità di persone, della loro libertà personale, non ci sono obiezioni. Il soggetto dei “diritti della persona” è, appunto, la persona umana, prima e indipendentemente dalle sue qualificazioni ulteriori: piccolo o grande, ricco o povero, italiano o francese, bianco o nero...; aggiungere a questa lista anche la precisazione: “eterosessuale od omosessuale” non crea certo problemi. Si può anche dire che, siccome è facile sentire giudizi sprezzanti e derisori nei confronti delle persone con tendenze omosessuali, è giustificata una legge che tuteli il loro diritto a essere socialmente rispettati. Ma la legge vuole anche decidere che l’eterosessualità e la omosessualità sono omologabili come due modi equivalenti di vivere la sessualità? Sarebbe un fatto curioso se non altro perché la totalità delle persone umane viventi nascono dall’incontro di uno spermatozoo maschile e di un uovo femminile. Bisognerà dunque riconoscere all’eterosessualità almeno la caratteristica di essere procreatrice, continuatrice della specie, cosa che non può essere evidentemente affermata dell’omosessualità. Mettere tutto sullo stesso piano significa negare che la procreazione significhi 4 qualche cosa, che sia un valore, che sia utile alla società, che produca futuro e speranza... Capisco che viviamo in una cultura dove i valori tradizionali sono contestati e ciascuno si costruisce una scala di valori assolutamente personale; ma omettere la considerazione che solo l’unione di maschio e femmina è feconda e fa nascere dei figli mi sembra uno scotoma piuttosto notevole. Vuol dire che dobbiamo disprezzare (o anche solo: valutare meno) chi vive una tendenza omosessuale? Non ci sono dubbi: no. La tendenza omosessuale non diminuisce di un millimetro la dignità della persona e non dice nulla del grado di creatività che chi sperimenta pulsioni omosessuali può esprimere e offrire alla società. Persone con pulsioni omosessuali hanno dato contributi immensi alla società per la loro sensibilità, attenzione, senso artistico; non sono certo inferiori agli altri. Ma questo vuol dire che l’impulso omosessuale è equivalente a quello che conduce verso l’altro sesso? La natura ha inventato il sesso per avere una forma di riproduzione che permettesse una varietà maggiore delle specie e degli individui. Riproduzione sessuata significa che si uniscono due patrimoni genetici diversi; questi, uniti, costruiscono un individuo nuovo, che non è la clonazione dell’uno o dell’altro (cioè la produzione di un individuo col patrimonio genetico identico a quello di un altro individuo da cui deriva), ma un individuo inedito, portatore di una forma umana nuova e quindi suscitatore di una attesa nuova. È questo il valore significativo dell’eterosessualità. Se nella storia della cultura c’è stato un tabù, questo è il tabù dell’incesto; e il tabù dell’incesto nasce esattamente dal timore di bloccare l’alterità, di chiudere il futuro nel cerchio limitato della propria famiglia. L’incontro sessuale deve rivolgersi al diverso se si vuole che i patrimoni genetici si arricchiscano e non degradino col succedersi delle generazioni. Nell’ omosessualità è presente la fatica di accettare il diverso, di rischiare la comunicazione con un individuo che sia sessualmente ‘altro’. Che questa inclinazione sia legata al patrimonio genetico, che dipenda da esperienze psicologiche dell’infanzia, dal rapporto col padre o con la madre o da qualsiasi altra causa non lo so; a chiarire questo interrogativo si dedicheranno le persone che hanno competenze in biologia, psicologia, comportamento umano. Nello stesso modo diventa difficile giudicare gli atti omosessuali e non è questo il problema della legge. Non c’è dubbio che alla persona omosessuale vadano riconosciuti gli stessi diritti della persona (e i medesimi doveri) che sono riconosciuti agli altri. Così a nessuno è lecito disprezzare o deridere una persona omosessuale; tra l’altro questo modo di fare tradisce un’ insicurezza di identità e quindi dice forse più cose sul derisore che sul deriso. Ma questo non significa che due comportamenti diversi, che danno contributi del tutto diversi all’ edificazione della società umana, debbano esserepensati equivalenti per decreto. Le decisioni giuridiche possono comandare LA VOCE DELLA CHIESA o proibire, ma non mutano la realtà delle cose. Spero dunque che la legge non voglia decidere che cosa si debba pensare sulla sessualità etero o omo che sia; che non voglia chiudere la riflessione come se tutto fosse chiaro e chi la pensa diversamente sia soltanto un depravato che immette veleni nel corpo sociale. Se si vogliono colpire i comportamenti lesivi della dignità delle persone con tendenze omosessuali, d’accordo, si dovrà però spiegare perché non bastino le leggi vigenti e relative aggravanti (“per motivi abbietti”) riconosciute e applicate da decenni. Se invece si vuole proibire di fare una distinzione tra comportamenti omosessuali ed eterosessuali, la legge farà un buco nell’acqua. Non è proibendo di parlare e di discutere che si raggiungeranno convinzioni vere sulla questione, che si comprenderà meglio la sessualità e che si costruirà una società più umana. Elezioni amministrative ed europee Comunicato del Vicario generale alle parrocchie della Diocesi Nell’approssimarsi degli importanti appuntamenti di questo 2014 con il voto amministrativo ed europeo, in vista anche delle campagne elettorali relative, che si intensificheranno nei prossimi mesi, desidero portare alla vostra attenzione i criteri-guida e le disposizioni da tenere presenti nell’azione pastorale: 1. La Chiesa diocesana incoraggia e benedice la partecipazione dei cristiani laici, e dei giovani in particolare, alla vita politica del territorio, della nazione e della più grande Comunità europea. Sua preoccupazione è che parrocchie e aggregazioni cattoliche educhino all’impegno dei laici nel mondo, dunque anche in campo politico, alla luce dei princìpi evangelici e della Dottrina sociale della Chiesa. 2. Nel contempo, clero e organismi ecclesiali devono rimanere completamente fuori dal dibattito e dall’impegno partitico pre-elettorale, rimanendo estranei a qualsiasi forza politica o schieramento. Per i sacerdoti e i diaconi in particolare, questa esigenza è fondata sulla natura stessa del loro ministero. “Infatti, pur essendo queste cose buone in se stesse, tuttavia sono aliene dallo stato clericale, in quanto possono costituire un grave pericolo di rottura della comunione ecclesiale” (Congregazione per il Clero, Direttorio per il ministero e la vita dei Presbiteri 33, cpv. 1°; EV 14/798). 3. Pertanto, l’uso dei locali di proprietà delle parrocchie o di altri enti ecclesiastici non sia concesso né a rappresentanti di partito o di qualsivoglia raggruppamento politico (anche per incontri/dibattiti in cui siano parimenti rappresentate tutte le parti politiche), né a persone aventi incarichi istituzionali che ne facessero richiesta per sostenere la campagna elettorale di una precisa parte politica. Ringraziando per l’attenzione, saluto nel Signore, Reggio Emilia, 11.02.2014 don Alberto Nicelli SCHEGGE DI CATECHESI “Che differenza c’è tra Papa, vescovi e cardinali?” Nella Chiesa l’ episcopato, cioè l’essere vescovi, rappresenta la massima autorità. Nel mondo i vescovi sono più di 5000 e pure il Papa è un vescovo, è il Vescovo di Roma. La Chiesa, da tempi immemorabili, ha diviso i 5 continenti in tantissime ‘zone’, le Diocesi, i cui cattolici hanno nel Vescovo locale la propria guida. Ora, proprio perché tutti e tre (Papa - Vescovi – Cardinali) sono vescovi, la loro differenza è più funzionale che sostanziale. Dato che fin dall’inizio dell’era cristiana Roma assunse il ruolo di centro della cristianità, venne da sé che chi è Vescovo di questa città sia anche Papa, cioè la guida dei cattolici di tutto il mondo, cui compete la nomina dei vescovi. I cardinali invece, pure essi di nomina papale, quasi sempre sono vescovi e pur sparsi in tutto il mondo sono i più stretti collaboratori del Papa e i suoi elettori; attualmente sono circa 200, solo però i non ottantenni sono i suoi elettori effettivi. 5 ATTUALITA’ Un anno di pontificato Il prossimo 13 marzo sarà il 1° anniversario dell’ elezione a Papa dell’arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Jorge Mario Bergoglio. Più passa il tempo, più è evidente che quest’ uomo di Dio rappresenta uno dei più bei regali che il Cielo ha fatto alla terra. mato dell’attenzione ai poveri, cioè “per gli ultimi, per quelli che la società scarta e getta via”; sicché “ogni cristiano e ogni comunità sono chiamati ad essere strumenti di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri”. Per questo, dice Francesco, “desidero una Chiesa povera per i poveri”. Poi si rivolge al mondo e chiede che assuma, come fine della sua azione, la pace e, come mezzo per il suo raggiungimento, la giustizia: “L’inequità è la radice dei mali sociali” e la società non può più “confidare nelle forze cieche e nella mano invisibile del mercato”. E propone la carità come base, non solo dei rapporti familiari o di gruppo, ma anche delle “macro-relazioni: rapporti sociali, economici, politici». Riguardo alla coscienza, e quindi alla testimoMi sembra che si possano individuare tre direzioni nianza personale, ricorda a tutti che “ciascuno è immensanell’azione pastorale di papa Francesco, in questo suo mente sacro e merita il nostro affetto e la nostra dedizioprimo anno: verso la Chiesa, verso il Mondo, verso la Cone”. Gli altri non devono vedere i praticanti “come nemici scienza. che puntano il dito e condannano”. In primo luogo si rivolge alla Chiesa e alla necessità che Papa Francesco si rende ben conto che i suoi comportatutti i suoi membri diventino “evangelizzatori con Spirito” menti e le sue parole hanno creato reazioni piuttosto dicioè cristiani che “si aprono senza paura all’azione dello verse e anche contrastanti: il suo contatto con la realtà, il Spirito Santo. Di questa sua richiesta vorrei sottolineare le suo desiderio delle periferie, il suo stare in mezzo alla genseguenti espressioni te, il suo intenzionale non isolamento della propria imma• “Non lasciamoci rubare l’ entusiasmo missionario” gine, il suo linguaggio diretto, il suo cercare la comunica• “Non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione” zione e il contatto hanno rotto diversi schemi e percezioni • “Non lasciamoci rubare la speranza” riguardo al ruolo del pontificato. I suoi atti sono diventati • “Non lasciamoci rubare la comunità” simboli di un orientamento pastorale che rompe i confini, • “Non lasciamoci rubare il Vangelo” che cerca l’altro e si apre davanti alla realtà confidando in • “Non lasciamoci rubare l’ideale dell’amore fraterno” Cristo e nella forza della coscienza personale. • “Non lasciamoci rubare la forza missionaria”. Lucio Guasti Tale orientamento è accompagnato dall’insistenza sul pri- Mons. Pietro Margini, un forum sul web In occasione del 24 anniversario della morte di don Pietro Margini, un gruppo di suoi figli spirituali ha voluto creare sul web uno sito che possa raccogliere testimonianze su di lui ed essere uno strumento di condivisione del bene che questo sacerdote ha fatto. Il forum si trova all’indirizzo www. donpietroforum.com e vuole offrire l’occasione, a chiunque lo desideri, di richiedere la pubblicazione di una propria testimonianza o un proprio ricordo. 6 SPAZIO BIMBI Conto Una sera, mentre la mamma preparava la cena, il figlio undicenne si presentò in cucina con un foglietto in mano. Con aria stranamente ufficiale il bambino porse il pezzo di carta alla mamma, che si asciugò le mani col grembiule e lesse quanto vi era scritto: • Per aver strappato le erbacce dal vialetto: Euro 3. • Per aver ordinato la mia cameretta: Euro 5. • Per essere andato a comperare il latte: Euro 0,50. • Per aver badato alla sorellina (3 pomeriggi): Euro 9. • Per aver preso due volte “ottimo” a scuola: Euro 5. • Per aver portato fuori l’immondizia tutte le sere: Euro 4. Totale: Euro 26,50 La mamma fissò il foglio negli occhi, teneramente. La sua mente si affollò di ricordi. Prese una biro e, sul retro del foglietto, scrisse: • Per averti portato nel grembo 9 mesi: Euro 0. • Per tutte le notti passate a vegliarti quando eri ammalato: Euro 0. • Per tutte le volte che ti ho cullato quando eri triste: Euro 0. • Per tutte le volte che ho asciugato le tue lacrime: Euro 0. • Per tutto quello che ti ho insegnato, giorno dopo giorno: Euro 0. • Per tutte le colazioni, i pranzi, le merende, le cene e i pani che ti ho preparato: Euro 0. • Per la vita che ti do ogni giorno: Euro 0. Totale: Euro 0. Quando ebbe terminato, sorridendo la mamma diede il foglietto al figlio. Quando il bambino ebbe finito di leggere ciò che la mamma aveva scritto, due lacrimoni fecero capolino nei suoi occhi. Girò il foglio e sul suo conto scrisse: “Pagato”. Poi saltò al collo della madre e la sommerse di baci. Quando nei rapporti personali e familiari si cominciano a fare i conti, è tutto finito. L’amore è gratuito. O non è amore. In un giorno caldo, preparai dei coni gelato e dissi ai miei quattro figli che potevano comprarli per un abbraccio. Quasi subito i ragazzi si misero in fila per fare il loro “acquisto”. I tre più piccoli mi diedero una veloce stretta, afferrarono il cono e corsero di nuovo fuori. Ma quando venne il turno di mio figlio adolescente, l’ultimo della fila, ricevetti due abbracci. “Tieni il resto” disse con un sorriso”. QUARESIMA MISSIONARIA Avrà una forte impronta missionaria la Quaresima che si appresta a vivere quest’anno la parrocchia di S. Ilario. Ogni giovedì alle 19, un prete missionario presiederà la Messa e terrà di volta in volta una riflessione riguardante una delle nazioni del 3° Mondo (“Chiese sorelle” si dice in gergo ecclesiale) in cui sono presenti missionari reggiani. Finita la celebrazione, la serata continuerà con una cena a cui parteciperanno i ragazzi e i giovani. • • • • • Giovedì 13 marzo - Don Gabriele Carlotti (Brasile) Giovedì 20 marzo Don Giuliano Marzucchi (India) Giovedì 27 marzo - Mons. Daniele Gianotti (Rwanda) Giovedì 3 aprile - Don Alessandro Ravazzini (Albania) Giovedì 10 aprile - Don Francesco Avanzi (Madagascar) Prossimi eventi del “Teatro... l’ attesa” Domenica 9 marzo – 16.30 C’era una volta un re…No! C’era una volta una principessa Sabato 15 marzo – 21.00 Diario di bordo Radio Maria a S. Ilario Il 25 marzo, solennità dell’Annunciazione del Signore, verrà trasmessa su Radio Maria una serata di preghiera che si svolgerà in chiesa a S. Ilario. Coloro che sono impossibilitati a essere presenti, soprattutto gli anziani e gli ammalati, sono invitati a seguire ‘via radio’ la celebrazione. 7 AGENDA DEL MESE DI MARZO Il 9 marzo - e così ogni 2a domenica del mese - saranno in vendita a partire dalle ore 17 presso l’ Oratorio GNOCCO FRITTO e PANZEROTTI 1 sab Serata di Carnevale in Oratorio con i gruppi giovanili 2 dom Seconda sfilata pomeridiana dei carri di Carnevale 3 18 mar 5 mer 20 gio ore 19.00 S. Messa per i malati Le sacre Ceneri - Inizio della Quaresima Giorno di astinenza dalle carni e di digiuno ore 15.30 Via Crucis “La tecnologia muove il mondo”(Fagioli Spa e il Costa Concordia): 22 sab giorno di astinenza dalle carni 8 giorno di astinenza dalle carni 21 ven gio 7 ven ore 21.00 “Scuola di preghiera” per tutti 19 mer lun 4 mar 6 17 lun ore 15.30 Via Crucis ore 21.00 Adorazione eucaristica serata in parrocchia a cura del Lions Club di S. Ilario Giornata missionaria diocesana 23 dom sab Raccolta di generi alimentari a favore dei bisognosi Prima domenica di Quaresima Ritiro spirituale a Bibbiano degli adulti e degli sposi 24 lun Raccolta di generi alimentari a favore dei bisognosi 9 dom Ritiro spirituale dei ragazzi (5 elem. - 3 Media) a 25 mar ore 11.30 Battesimo di Donato Rinaldi 10 lun 27 gio ore 21.00 Stazione quaresimale vicariale a Olmo 13 gio 15 sab ore 15.30 Via Crucis 21.00 Testimonianza sulla “serva di Dio” Mariacristina Cella 29 sab giorno di astinenza dalle carni ore 15.30 Via Crucis (Serata con il marito Carlo Mocellin) Raccolta di generi alimentari a favore dei bisognosi 30 dom Cena delle famiglie (ricorrenza di S. Giuseppe) ore 11.30 Battesimo di Adele Rosa Berini 31 lun Ritiro spirituale a Bibbiano dei giovani e 16 dom giorno di astinenza dalle carni 28 ven 12 mer 14 ven ore 20.30 Recita del S. Rosario (Radio Maria) ore 21.00 “Scuola di preghiera” per tutti 26 mer ore 16.00 Battesimo di Iris Caffarri 11 mar Solennità dell’Annunciazione del Signore a dei ragazzi delle Scuole Superiori ore 17.00 Adorazione del SS. Sacramento Raccolta di generi alimentari a favore dei bisognosi ANAGRAFE Battesimi • MARIA DENISE ALIANDRA RAAGAS, 09/02/2014 Funerali • • • • SIMONAZZI ENZO, 24/01/2014 ZANIBONI RINA, 25/01/2014 REVERBERI BRUNO, 04/02/2014 PIANFIORINI MADDALENA Ved. BORETTINI, 08/02/2014 • • • • FARABOSCHI AVE, 13/02/2014 ORLANDINI OISE VED. PATERLINI, 14/02/2014 AGATHA DORIS ABEBRESE, 15/02/2014 TOMASI FRANCESCO, 22/02/2014 I DEFUNTI DI OGNI MESE VENGONO RICORDATI IN UN’APPOSITA MESSA MENSILE. IL SEGNO IL SEGNO Bollettino della parrocchia di Sant’ Ilario d’Enza - Marzo 2014 E-mail: [email protected] REDAZIONE: Don Fernando Borciani, Pietro Moggi, Alberto Fontana, Paolo Pioli, Stefano Pioli, Giulio Musi, Guido Roncada, Giulia Lorenzani HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Giulia Lorenzani, Maria Grazia Picchi, Elena Calestani, Lucio Guasti, Samuele Bertani, Luigi Picchi,Don Fernando Borciani, Stefano Pioli. Chi intende contribuire economicamente al presente periodico può lasciare la propria offerta presso la segreteria parrocchiale il Giovedì e il Sabato mattina dalle 10.00 alle 12.00, o tramite bonifico bancario presso Banca Reggiana ag. S.Ilario, IBAN IT60M0705866500000000058378 , intestato a Parrocchia di Sant’Eulalia. CHIUSO IN REDAZIONE IL 21/02/2014 8