Scarica il Bollettino - Parrocchia Sant`Ilario

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N 3 MARZO - ANNO II
BOLLETTINO DELLA PARROCCHIA DI SANT’ILARIO D’ENZA
RESPONSABILE Don Fernando Borciani
www.parrocchiasantilario.it
0522 672210
EDITORIALE
LA QUARESIMA HA UN MESSAGGIO
ANCHE PER I NON CREDENTI
Dopo le allegrie del Carnevale,
Tutto ciò che è importante va
non, c’è la tendenza all’ inviene un tempo - la Quaresima preparato, lo spontaneismo
vocazione e all’ introspezioche scorre lungo i 40 giorni prima
ne: coltivarla connota il vero
non ha mai aiutato a fare bene
di Pasqua. E’ un periodo di cui tutuomo e lo stacca dal mondo
le cose.
ti dovrebbero approfittare, non 2. DIGIUNO - E’ l’astenersi dalle
della banalità.
credenti compresi. Esso infatti
cose che piacciono (il bere, il Buona quaresima.
chiede di vivere alcuni atteggiaDon Fernando
mangiare, la televisione, il dimenti, che sono salutari per tutti,
vertimento, il computer, gli
qualunque sia il “credo” di ciascuhobbies,…) per imparare a
non diventare schiavi delle
no. Eccoli questi atteggiamenti:
cose e per utilizzare al me1. PREPARAZIONE - La Quaresima, in quanto preparazione
glio il tempo a propria dialla Pasqua, ci ricorda che ai
sposizione.
traguardi della vita (il matri- 3. CARITA’ - E’ il compiere gemonio, la nascita di un figlio, il
sti di altruismo, specie versacerdozio, la laurea, la professo i più sfortunati.
sione, la morte,..) non si arriva 4. PREGHIERA - Se nella vita
con l’ improvvisazione, ma atciò che conta è fare cose
traverso una preparazione fatdi qualità, è grazie alla preta di sacrificio, metodo, attesa,
ghiera che ciò avviene.Nel
pazienza, studio, preghiera.
cuore di tutti, credenti e
1
ATTUALITA’
La primavera della vita
Marzo è il mese in cui inizia la primavera. Come in natura, anche la vita ha la sua primavera: è l’età giovanile.
Ecco qui di seguito la riflessione di un giovane di S. Ilario.
“Siamo entrati nell’adolescenza quando le parole che si
scambiano gli adulti fra loro ci diventano comprensibili;
comprensibili ma senza importanza per noi, perché ci è diventato indifferente che in casa nostra regni o no la pace.”
Ho voluto iniziare il mio breve commento sulla giovinezza
con le parole di Natalia Ginzburg sull’adolescenza. L’adolescenza è forse il periodo più controverso per un giovane. Sei tu contro tutti, chiuso in te stesso come la porta
di camera tua, chiusa a chiunque. Ma l’adolescenza prima
o poi (per alcuni dura più del previsto) finisce e ti lascia
intravedere per la prima volta un mondo a colori dove
gli adulti non sono più così male, dove aprirsi a qualcuno
può essere utile e, perché no, piacevole e dove puoi cercare la tua strada.
Noi giovani sembriamo essere ormai dappertutto: siamo
nei telegiornali, quando si parla di lavoro e disoccupazione, siamo sulla bocca dei politici, perché tutti vogliono
ripartire da noi, siamo nei testi dei cantanti perché un giovane felice dona ispirazione e siamo nelle nuove tecnologie, assorbiti, attenti e interfacciati nei social network.
Ma dove si trova realmente un giovane? Il giovane è nella
novità di un’idea, nel cercare nuove soluzioni, è proiezio2
ne verso il futuro, è nella freschezza dell’ottimismo.
Se la “giovinezza” è davvero la primavera della vita allora
posso immaginarmi noi giovani come un solido albero su
cui cominciano a vedersi i primi germogli di consapevolezza, nuovi robusti rami di personalità e qualche bocciolo di sogno che comincia ad avverarsi.
Scrolliamoci di dosso, cari giovani, quel vecchio cappotto
fuori moda che ci vogliono troppo spesso far tenere sulle
spalle, carico di rimproveri, d’indifferenza, d’insapore, d’inattività. Mi rifiuto di farci inquadrare come propone Michele Serra nel suo: “Gli Sdraiati”. E se, per caso, dovessimo
essere “stravaccati” su qualche divano, alziamoci e facciamoci sentire, vedere, attiviamoci, proviamo, lanciamoci
come solo i giovani sanno fare.
Siamo il futuro per il mondo, per la nostra Italia, per il nostro paese, per la nostra famiglia e per noi stessi.
Qualcuno potrà trovare le mie parole troppo cariche
di ottimismo per i tempi che corrono ma, mi scuserete,
dopotutto sono un giovane anche io, quindi, se non ora,
quando?
Samuele Bertani
“Signore, dacci oggi il nostro amore quotidiano”
Papa Francesco, 14 febbraio 2014
In un clima di festa e commozione si è svolta in Piazza San Pietro l’udienza speciale di Papa Francesco ai fidanzati di tutto il mondo. Oltre 25
mila i partecipanti, provenienti da una trentina di Paesi. "E’ importante chiedersi se è possibile amarsi 'per sempre'. Fare scelte per tutta la vita,
sembra impossibile. Oggi tutto cambia rapidamente, niente dura a lungo… E questa mentalità porta tanti che si preparano al matrimonio
a dire: 'stiamo insieme finché dura l’amore', e poi? Tanti saluti e ci vediamo! E finisce così il matrimonio. Ma cosa intendiamo per 'amore'?
Se l’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire, per esempio, che si costruisce come una casa. E la casa
si costruisce assieme, non da soli! Cari fidanzati, voi vi state preparando a crescere insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per
sempre. Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio. La
famiglia nasce da questo progetto d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di
sostegno. Per favore, non dobbiamo lasciarci vincere dalla 'cultura del provvisorio'! Questo non va! Il 'per sempre' non è solo una questione
di durata! Un matrimonio non è riuscito solo se dura, ma è importante la sua qualità. Chiedete a Gesù di moltiplicare il vostro amore. Nella
preghiera del Padre Nostro noi diciamo: 'Dacci oggi il nostro pane quotidiano'. Gli sposi possono imparare a pregare anche così: 'Signore,
dacci oggi il nostro amore quotidiano', perché l’amore quotidiano degli sposi è il pane, il vero pane dell’anima, quello che li sostiene per
andare avanti. Vivere insieme è un’arte, un cammino paziente, bello e affascinante. Non finisce quando vi siete conquistati l’un l’altro, anzi,
è proprio allora che inizia! Questo cammino di ogni giorno ha delle regole che si possono riassumere in queste tre parole: permesso, grazie,
e scusa. 'Permesso?' è la richiesta gentile di poter entrare nella vita di qualcun altro con rispetto, attenzione e cortesia. Non è facile. A volte
si usano maniere un po’ pesanti, come certi scarponi da montagna! L’amore vero non si impone con durezza e aggressività. 'Grazie'. Sembra
facile pronunciare questa parola, ma sappiamo che non è così. Però è importante! La gratitudine è un sentimento importante! Un’anziana, una
volta, mi diceva a Buenos Aires: 'La gratitudine è un fiore che cresce in terra nobile'. E’ necessaria la nobiltà dell’anima perché cresca questo
fiore. Nella vostra relazione, e domani nella vita matrimoniale, è importante tenere viva la coscienza che l’altra persona è un dono di Dio,
e ai doni di Dio si dice grazie! E in questo atteggiamento interiore dirsi grazie a vicenda, per ogni cosa. La terza: 'Scusa'. Nella vita facciamo
tanti errori, tanti sbagli. Li facciamo tutti. Ma forse qui c’è qualcuno che non ha mai fatto uno sbaglio? La Bibbia dice che il più giusto pecca
sette volte al giorno. E così noi facciamo sbagli. Ecco allora la necessità di usare questa semplice parola: 'scusa'. In genere ciascuno di noi è
pronto ad accusare l’altro e a giustificare se stesso. E’ un istinto che sta all’origine di tanti disastri. Impariamo a riconoscere i nostri errori e
a chiedere scusa. Sappiamo tutti che non esiste la famiglia perfetta, e neppure il marito perfetto, o la moglie perfetta. Non parliamo della
suocera perfetta! Esistiamo noi, peccatori. Gesù, che ci conosce bene, ci insegna un segreto: non finire mai una giornata senza chiedere
perdono, senza che la pace torni nella nostra casa, nella nostra famiglia. Ricordate bene: mai finire la giornata senza fare la pace! Se impariamo
a chiederci scusa e a perdonarci a vicenda, il matrimonio durerà, andrà avanti. Il matrimonio è anche un lavoro di tutti i giorni, potrei dire
un lavoro artigianale, un lavoro di oreficeria, perché il marito ha il compito di fare più donna la moglie e la moglie ha il compito di fare più
uomo il marito. Crescere anche in umanità, come uomo e come donna. E questo si fa tra voi. Questo si chiama crescere insieme. Questo
non viene dall’aria! Il Signore lo benedice, ma viene dalla vostre mani, dai vostri atteggiamenti, dal modo di vivere, dal modo di amarvi."
Cos'è per te l'amore?
Tanti si chiedono cosa sia, tanti lo cercano, ma, nel loro
piccolo, tutti lo provano. Un uomo che non ama, in una delle
sue sfumature, è vuoto, è morto. È qualcosa da cui non si può
prescindere, fa parte dell'uomo, è la sua vita. Quando lo provi
lo senti dentro di te, ti scalda, ti accende, ti dà vita come nessun
altro sentimento. Si dà la vita per amore, si crea vita per amore.
Quale altro sentimento può farlo? Lo si paragona spesso al
Sole ed è vero: scalda, illumina, toglie dal buio...non è fisso
ma in movimento, come l'amore che deve sempre rinnovarsi,
evolversi, rilanciarsi...se ci allontaniamo troppo ci ghiacciamo,
se ci avviciniamo troppo bruciamo, come l'amore che non deve
renderci schiavi, dipendenti, annullarci, ma essere presente nella
giusta misura per darci forza, energia e vita. Solo con questa
relazione possiamo rialzarci quando cadiamo, tornare a rivolgere
lo sguardo verso la meta. L'amore infatti non è per se stessi, un
amore egoista non è amore. È generosità, dono, gratuità. Questo
richiede dei sacrifici e l'umiltà di mettersi da parte per l'altro, ma
ciò che scaturisce è una gioia e un'apertura di cuore tanto grande
da rendere desiderabile anche il sacrificio più grande. È qualcosa
di tanto profondo che è quasi impossibile spiegarlo a parole,
per dire cosa sia l'amore non basta una vita, perchè ogni giorno
ne scopriamo una caratteristica nuova, ogni giorno arriva ad
un livello nuovo. E la vita diventa bellezza e gioia piena se ogni
giorno, nonostante tutto, decidiamo di voler amare.
Ragazza, 19 anni
Io penso comunque che l'amore sia il modo migliore di
percorrere la strada della vita senza sentirti mai solo e
triste.
Ragazza, 21 anni
L'amore è una lacrima di gioia sul volto di chi più ami al mondo.
Ragazzo, 21 anni
Per me l'amore è dedicare la vita agli altri senza avere
rimorsi.
Ragazza, 21 anni
https://www.facebook.com/IlSegnoSantIlarioDEnza
L'amore per me è dimenticarsi di se stessi per dedicare la
propria vita all'altro! L'amore vero non è fatto di parole
dolci e cuoricini...è sacrificio, pazienza e anche sofferenza!
Ma la gioia che si prova quando si ama e si è amati non ha
paragoni...è sempre strano per me pensare che la cosa che
ci rende più felici al mondo è anche quella che può farci
soffrire di più...ma credo sia giusto così!
Ragazza, 21 anni
Amore è mettere un pò di luce nelle giornate degli altri e
lasciare che loro illuminino le nostre...
Ragazza, 20 anni
Amore è sentire le farfalle nello stomaco quando incontri
i suoi occhi ed ogni volta che sorride; ma l'amore è anche
pazienza, infinita pazienza per poter accettare i difetti
dell'uno e dell'altra. Ma una volta raggiunto questo
equilibrio, allora un amore può definirsi solido e maturo
al punto da poter unire due persone finché la vita lo
permetterà...
Ragazza, 21 anni
Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno condiviso
le loro rilflessioni personali sull'amore con noi.
3
LA VOCE DELLA CHIESA
A proposito di ‘omofobia’….
E’ dall’estate scorsa che è depositata in Parlamento una proposta di legge contro l’omofobia. Il tema è di quelli “ostici”. Su
di essa, subito dopo l’estate, è intervenuto il vescovo reggiano Luciano Monari, ora vescovo di Brescia.
Ecco il testo del suo intervento.
Il Parlamento italiano sta discutendo
una legge contro l’omofobia; questa
legge vuole estendere all’omofobia
quanto è stato stabilito dalla legge
Mancino contro il razzismo. Nel nostro
paese, infatti, non è lecito sostenere
dottrine razziste perché il razzismo è
considerato - giustamente - contrario
ai principi fondamentali della società
e della cultura di cui facciamo parte; in
modo simile non si potranno avanzare
tesi omofobe perché il rispetto degli
omosessuali è considerato una necessità assoluta per la convivenza nel nostro paese.
Tutto bene; ma che cosa significa? Se
il discorso è il rispetto di chi ha orientamenti omosessuali, della loro dignità
di persone, della loro libertà personale, non ci sono obiezioni. Il soggetto
dei “diritti della persona” è, appunto, la
persona umana, prima e indipendentemente dalle sue qualificazioni ulteriori:
piccolo o grande, ricco o povero, italiano o francese, bianco o nero...; aggiungere a questa lista anche la precisazione: “eterosessuale od omosessuale”
non crea certo problemi. Si può anche
dire che, siccome è facile sentire giudizi
sprezzanti e derisori nei confronti delle
persone con tendenze omosessuali, è
giustificata una legge che tuteli il loro
diritto a essere socialmente rispettati.
Ma la legge vuole anche decidere che
l’eterosessualità e la omosessualità
sono omologabili come due modi equivalenti di vivere la sessualità? Sarebbe
un fatto curioso se non altro perché la
totalità delle persone umane viventi
nascono dall’incontro di uno spermatozoo maschile e di un uovo femminile.
Bisognerà dunque riconoscere all’eterosessualità almeno la caratteristica di
essere procreatrice, continuatrice della
specie, cosa che non può essere evidentemente affermata dell’omosessualità.
Mettere tutto sullo stesso piano significa negare che la procreazione significhi
4
qualche cosa, che sia un valore, che sia
utile alla società, che produca futuro e
speranza... Capisco che viviamo in una
cultura dove i valori tradizionali sono
contestati e ciascuno si costruisce una
scala di valori assolutamente personale; ma omettere la considerazione che
solo l’unione di maschio e femmina è
feconda e fa nascere dei figli mi sembra
uno scotoma piuttosto notevole.
Vuol dire che dobbiamo disprezzare (o
anche solo: valutare meno) chi vive una
tendenza omosessuale? Non ci sono
dubbi: no. La tendenza omosessuale
non diminuisce di un millimetro la dignità della persona e non dice nulla del
grado di creatività che chi sperimenta
pulsioni omosessuali può esprimere e
offrire alla società. Persone con pulsioni omosessuali hanno dato contributi
immensi alla società per la loro sensibilità, attenzione, senso artistico; non
sono certo inferiori agli altri. Ma questo
vuol dire che l’impulso omosessuale è
equivalente a quello che conduce verso l’altro sesso?
La natura ha inventato il sesso per avere una forma di riproduzione che permettesse una varietà maggiore delle
specie e degli individui. Riproduzione
sessuata significa che si uniscono due
patrimoni genetici diversi; questi, uniti,
costruiscono un individuo nuovo, che
non è la clonazione dell’uno o dell’altro
(cioè la produzione di un individuo col
patrimonio genetico identico a quello
di un altro individuo da cui deriva), ma
un individuo inedito, portatore di una
forma umana nuova e quindi suscitatore di una attesa nuova. È questo il
valore significativo dell’eterosessualità.
Se nella storia della cultura c’è stato un
tabù, questo è il tabù dell’incesto; e il
tabù dell’incesto nasce esattamente
dal timore di bloccare l’alterità, di chiudere il futuro nel cerchio limitato della propria famiglia. L’incontro sessuale
deve rivolgersi al diverso se si vuole
che i patrimoni genetici si arricchiscano e non degradino col succedersi delle generazioni.
Nell’ omosessualità è presente la fatica di accettare il diverso, di rischiare
la comunicazione con un individuo
che sia sessualmente ‘altro’. Che questa
inclinazione sia legata al patrimonio
genetico, che dipenda da esperienze
psicologiche dell’infanzia, dal rapporto
col padre o con la madre o da qualsiasi
altra causa non lo so; a chiarire questo
interrogativo si dedicheranno le persone che hanno competenze in biologia,
psicologia, comportamento umano.
Nello stesso modo diventa difficile giudicare gli atti omosessuali e non è questo il problema della legge.
Non c’è dubbio che alla persona omosessuale vadano riconosciuti gli stessi
diritti della persona (e i medesimi doveri) che sono riconosciuti agli altri.
Così a nessuno è lecito disprezzare o
deridere una persona omosessuale; tra
l’altro questo modo di fare tradisce un’
insicurezza di identità e quindi dice forse più cose sul derisore che sul deriso.
Ma questo non significa che due comportamenti diversi, che danno contributi del tutto diversi all’ edificazione
della società umana, debbano esserepensati equivalenti per decreto. Le decisioni giuridiche possono comandare
LA VOCE DELLA CHIESA
o proibire, ma non mutano la realtà
delle cose.
Spero dunque che la legge non voglia
decidere che cosa si debba pensare
sulla sessualità etero o omo che sia; che
non voglia chiudere la riflessione come
se tutto fosse chiaro e chi la pensa diversamente sia soltanto un depravato
che immette veleni nel corpo sociale.
Se si vogliono colpire i comportamenti lesivi della dignità delle persone con
tendenze omosessuali, d’accordo, si
dovrà però spiegare perché non bastino le leggi vigenti e relative aggravanti (“per motivi abbietti”) riconosciute
e applicate da decenni. Se invece si
vuole proibire di fare una distinzione
tra comportamenti omosessuali ed
eterosessuali, la legge farà un buco
nell’acqua. Non è proibendo di parlare
e di discutere che si raggiungeranno
convinzioni vere sulla questione, che
si comprenderà meglio la sessualità e
che si costruirà una società più umana.
Elezioni amministrative ed europee
Comunicato del Vicario generale alle parrocchie della Diocesi
Nell’approssimarsi degli importanti appuntamenti di
questo 2014 con il voto amministrativo ed europeo, in
vista anche delle campagne elettorali relative, che si intensificheranno nei prossimi mesi, desidero portare alla
vostra attenzione i
criteri-guida e le disposizioni da tenere
presenti nell’azione
pastorale:
1. La Chiesa diocesana incoraggia
e benedice la
partecipazione
dei cristiani laici,
e dei giovani in
particolare, alla
vita politica del
territorio, della
nazione e della
più grande Comunità europea. Sua preoccupazione
è che parrocchie e aggregazioni cattoliche educhino all’impegno dei laici nel mondo, dunque anche in
campo politico, alla luce dei princìpi evangelici e della
Dottrina sociale della Chiesa.
2. Nel contempo, clero e organismi ecclesiali devono rimanere completamente fuori dal dibattito e dall’impegno partitico pre-elettorale, rimanendo estranei a
qualsiasi forza politica o schieramento. Per i sacerdoti
e i diaconi in particolare, questa esigenza è fondata
sulla natura stessa del loro ministero. “Infatti, pur essendo queste cose buone in se stesse, tuttavia sono
aliene dallo stato clericale, in quanto possono costituire un grave pericolo
di rottura della comunione ecclesiale”
(Congregazione per il
Clero, Direttorio per il
ministero e la vita dei
Presbiteri 33, cpv. 1°;
EV 14/798).
3. Pertanto, l’uso dei
locali di proprietà delle parrocchie o di altri
enti ecclesiastici non
sia concesso né a rappresentanti di partito
o di qualsivoglia raggruppamento politico (anche per incontri/dibattiti in cui
siano parimenti rappresentate tutte le parti politiche), né
a persone aventi incarichi istituzionali che ne facessero
richiesta per sostenere la campagna elettorale di una precisa parte politica.
Ringraziando per l’attenzione, saluto nel Signore,
Reggio Emilia, 11.02.2014
don Alberto Nicelli
SCHEGGE DI CATECHESI
“Che differenza c’è tra Papa, vescovi e cardinali?”
Nella Chiesa l’ episcopato, cioè l’essere vescovi, rappresenta la massima autorità. Nel mondo i vescovi sono più di 5000 e pure il Papa è un
vescovo, è il Vescovo di Roma. La Chiesa, da tempi immemorabili, ha diviso i 5 continenti in tantissime ‘zone’, le Diocesi, i cui cattolici hanno nel
Vescovo locale la propria guida. Ora, proprio perché tutti e tre (Papa - Vescovi – Cardinali) sono vescovi, la loro differenza è più funzionale che
sostanziale. Dato che fin dall’inizio dell’era cristiana Roma assunse il ruolo di centro della cristianità, venne da sé che chi è Vescovo di questa
città sia anche Papa, cioè la guida dei cattolici di tutto il mondo, cui compete la nomina dei vescovi. I cardinali invece, pure essi di nomina
papale, quasi sempre sono vescovi e pur sparsi in tutto il mondo sono i più stretti collaboratori del Papa e i suoi elettori; attualmente sono circa
200, solo però i non ottantenni sono i suoi elettori effettivi.
5
ATTUALITA’
Un anno di pontificato
Il prossimo 13 marzo sarà il 1° anniversario dell’ elezione a Papa dell’arcivescovo di
Buenos Aires, il cardinale Jorge Mario Bergoglio. Più passa il tempo, più è evidente che
quest’ uomo di Dio rappresenta uno dei più bei regali che il Cielo ha fatto alla terra.
mato dell’attenzione ai poveri, cioè “per gli ultimi,
per quelli che la società scarta e getta via”; sicché
“ogni cristiano e ogni comunità sono chiamati
ad essere strumenti di Dio per la liberazione e
la promozione dei poveri”. Per questo, dice Francesco, “desidero una Chiesa povera per i poveri”.
Poi si rivolge al mondo e chiede che assuma,
come fine della sua azione, la pace e, come mezzo per il suo raggiungimento, la giustizia: “L’inequità è la radice dei mali sociali” e la società non
può più “confidare nelle forze cieche e nella mano
invisibile del mercato”. E propone la carità come
base, non solo dei rapporti familiari o di gruppo,
ma anche delle “macro-relazioni: rapporti sociali,
economici, politici».
Riguardo alla coscienza, e quindi alla testimoMi sembra che si possano individuare tre direzioni
nianza personale, ricorda a tutti che “ciascuno è immensanell’azione pastorale di papa Francesco, in questo suo
mente sacro e merita il nostro affetto e la nostra dedizioprimo anno: verso la Chiesa, verso il Mondo, verso la Cone”. Gli altri non devono vedere i praticanti “come nemici
scienza.
che puntano il dito e condannano”.
In primo luogo si rivolge alla Chiesa e alla necessità che
Papa Francesco si rende ben conto che i suoi comportatutti i suoi membri diventino “evangelizzatori con Spirito”
menti e le sue parole hanno creato reazioni piuttosto dicioè cristiani che “si aprono senza paura all’azione dello
verse e anche contrastanti: il suo contatto con la realtà, il
Spirito Santo. Di questa sua richiesta vorrei sottolineare le
suo desiderio delle periferie, il suo stare in mezzo alla genseguenti espressioni
te, il suo intenzionale non isolamento della propria imma• “Non lasciamoci rubare l’ entusiasmo missionario”
gine, il suo linguaggio diretto, il suo cercare la comunica• “Non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione”
zione e il contatto hanno rotto diversi schemi e percezioni
• “Non lasciamoci rubare la speranza”
riguardo al ruolo del pontificato. I suoi atti sono diventati
• “Non lasciamoci rubare la comunità”
simboli di un orientamento pastorale che rompe i confini,
• “Non lasciamoci rubare il Vangelo”
che cerca l’altro e si apre davanti alla realtà confidando in
• “Non lasciamoci rubare l’ideale dell’amore fraterno”
Cristo e nella forza della coscienza personale.
• “Non lasciamoci rubare la forza missionaria”.
Lucio Guasti
Tale orientamento è accompagnato dall’insistenza sul pri-
Mons. Pietro Margini, un forum sul web
In occasione del 24 anniversario della morte di don Pietro Margini, un gruppo di suoi figli spirituali
ha voluto creare sul web uno sito che possa raccogliere testimonianze su di lui ed essere uno strumento di condivisione del bene che questo sacerdote ha fatto. Il forum si trova all’indirizzo www.
donpietroforum.com e vuole offrire l’occasione, a chiunque lo desideri, di richiedere la pubblicazione di una propria testimonianza o un proprio ricordo.
6
SPAZIO BIMBI
Conto
Una sera, mentre la mamma preparava la cena, il figlio undicenne si presentò in cucina con un foglietto in mano. Con aria
stranamente ufficiale il bambino porse il pezzo di carta alla
mamma, che si asciugò le mani col grembiule e lesse quanto
vi era scritto:
• Per aver strappato le erbacce dal vialetto: Euro 3.
• Per aver ordinato la mia cameretta: Euro 5.
• Per essere andato a comperare il latte: Euro 0,50.
• Per aver badato alla sorellina (3 pomeriggi): Euro 9.
• Per aver preso due volte “ottimo” a scuola: Euro 5.
• Per aver portato fuori l’immondizia tutte le sere: Euro 4.
Totale: Euro 26,50
La mamma fissò il foglio negli occhi, teneramente. La sua mente si affollò di ricordi. Prese una biro e, sul retro del foglietto,
scrisse:
• Per averti portato nel grembo 9 mesi: Euro 0.
• Per tutte le notti passate a vegliarti quando eri ammalato:
Euro 0. • Per tutte le volte che ti ho cullato quando eri triste: Euro 0. • Per tutte le volte che ho asciugato le tue lacrime: Euro 0.
•
Per tutto quello che ti ho insegnato, giorno dopo giorno:
Euro 0.
• Per tutte le colazioni, i pranzi, le merende, le cene e i pani
che ti ho preparato: Euro 0.
• Per la vita che ti do ogni giorno: Euro 0.
Totale: Euro 0.
Quando ebbe terminato, sorridendo la mamma diede il foglietto al figlio. Quando il bambino ebbe finito di leggere ciò
che la mamma aveva scritto, due lacrimoni fecero capolino nei
suoi occhi. Girò il foglio e sul suo conto scrisse: “Pagato”. Poi saltò al collo della madre e la sommerse di baci.
Quando nei rapporti personali e familiari si cominciano a
fare i conti, è tutto finito. L’amore è gratuito. O non è amore. In un giorno caldo, preparai dei coni gelato e dissi ai miei quattro figli che potevano comprarli per un abbraccio. Quasi subito
i ragazzi si misero in fila per fare il loro “acquisto”. I tre più piccoli
mi diedero una veloce stretta, afferrarono il cono e corsero di
nuovo fuori. Ma quando venne il turno di mio figlio adolescente, l’ultimo della fila, ricevetti due abbracci. “Tieni il resto” disse
con un sorriso”.
QUARESIMA MISSIONARIA
Avrà una forte impronta missionaria la Quaresima che si appresta a
vivere quest’anno la parrocchia di S. Ilario. Ogni giovedì alle 19, un
prete missionario presiederà la Messa e terrà di volta in volta una
riflessione riguardante una delle nazioni del 3° Mondo (“Chiese sorelle” si dice in gergo ecclesiale) in cui sono presenti missionari reggiani. Finita la celebrazione, la serata continuerà con una cena a cui
parteciperanno i ragazzi e i giovani.
•
•
•
•
•
Giovedì 13 marzo - Don Gabriele Carlotti (Brasile)
Giovedì 20 marzo Don Giuliano Marzucchi (India)
Giovedì 27 marzo - Mons. Daniele Gianotti (Rwanda)
Giovedì 3 aprile - Don Alessandro Ravazzini (Albania)
Giovedì 10 aprile - Don Francesco Avanzi (Madagascar)
Prossimi eventi del “Teatro... l’ attesa”
Domenica 9 marzo – 16.30
C’era una volta un re…No! C’era una volta una principessa
Sabato 15 marzo – 21.00
Diario di bordo
Radio Maria a S. Ilario
Il 25 marzo, solennità dell’Annunciazione del Signore, verrà trasmessa su Radio Maria una serata di preghiera che si svolgerà
in chiesa a S. Ilario. Coloro che sono impossibilitati a essere presenti, soprattutto gli anziani e gli ammalati, sono invitati a
seguire ‘via radio’ la celebrazione.
7
AGENDA DEL MESE DI MARZO
Il 9 marzo - e così ogni 2a domenica del mese - saranno in vendita a partire
dalle ore 17 presso l’ Oratorio GNOCCO FRITTO e PANZEROTTI
1 sab
Serata di Carnevale in Oratorio con i gruppi giovanili
2 dom
Seconda sfilata pomeridiana dei carri di Carnevale
3
18 mar
5 mer
20 gio
ore 19.00 S. Messa per i malati
Le sacre Ceneri - Inizio della Quaresima
Giorno di astinenza dalle carni e di digiuno
ore 15.30 Via Crucis
“La tecnologia muove il mondo”(Fagioli Spa e il Costa Concordia):
22 sab
giorno di astinenza dalle carni
8
giorno di astinenza dalle carni
21 ven
gio
7 ven
ore 21.00 “Scuola di preghiera” per tutti
19 mer
lun
4 mar
6
17 lun
ore 15.30 Via Crucis
ore 21.00 Adorazione eucaristica
serata in parrocchia a cura del Lions Club di S. Ilario
Giornata missionaria diocesana
23 dom
sab
Raccolta di generi alimentari a favore dei bisognosi
Prima domenica di Quaresima
Ritiro spirituale a Bibbiano degli adulti e degli sposi
24 lun
Raccolta di generi alimentari a favore dei bisognosi
9 dom
Ritiro spirituale dei ragazzi (5 elem. - 3 Media)
a
25 mar
ore 11.30 Battesimo di Donato Rinaldi
10 lun
27 gio
ore 21.00 Stazione quaresimale vicariale a Olmo
13 gio
15 sab
ore 15.30 Via Crucis
21.00 Testimonianza sulla “serva di Dio” Mariacristina Cella
29 sab
giorno di astinenza dalle carni
ore 15.30 Via Crucis
(Serata con il marito Carlo Mocellin)
Raccolta di generi alimentari a favore dei bisognosi
30 dom
Cena delle famiglie (ricorrenza di S. Giuseppe)
ore 11.30 Battesimo di Adele Rosa Berini
31 lun
Ritiro spirituale a Bibbiano dei giovani e
16 dom
giorno di astinenza dalle carni
28 ven
12 mer
14 ven
ore 20.30 Recita del S. Rosario (Radio Maria)
ore 21.00 “Scuola di preghiera” per tutti
26 mer
ore 16.00 Battesimo di Iris Caffarri
11 mar
Solennità dell’Annunciazione del Signore
a
dei ragazzi delle Scuole Superiori
ore 17.00 Adorazione del SS. Sacramento
Raccolta di generi alimentari a favore dei bisognosi
ANAGRAFE
Battesimi
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MARIA DENISE ALIANDRA RAAGAS, 09/02/2014
Funerali
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SIMONAZZI ENZO, 24/01/2014
ZANIBONI RINA, 25/01/2014
REVERBERI BRUNO, 04/02/2014
PIANFIORINI MADDALENA Ved. BORETTINI, 08/02/2014
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FARABOSCHI AVE, 13/02/2014
ORLANDINI OISE VED. PATERLINI, 14/02/2014
AGATHA DORIS ABEBRESE, 15/02/2014
TOMASI FRANCESCO, 22/02/2014
I DEFUNTI DI OGNI MESE VENGONO RICORDATI IN UN’APPOSITA MESSA MENSILE.
IL SEGNO
IL SEGNO Bollettino della parrocchia di Sant’ Ilario d’Enza - Marzo 2014
E-mail: [email protected]
REDAZIONE: Don Fernando Borciani, Pietro Moggi, Alberto Fontana, Paolo Pioli, Stefano Pioli, Giulio Musi, Guido Roncada, Giulia Lorenzani
HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Giulia Lorenzani, Maria Grazia Picchi, Elena Calestani, Lucio Guasti, Samuele
Bertani, Luigi Picchi,Don Fernando Borciani, Stefano Pioli.
Chi intende contribuire economicamente al presente periodico può lasciare la propria offerta presso la segreteria parrocchiale il Giovedì e il Sabato
mattina dalle 10.00 alle 12.00, o tramite bonifico bancario presso Banca Reggiana ag. S.Ilario, IBAN IT60M0705866500000000058378 , intestato a
Parrocchia di Sant’Eulalia.
CHIUSO IN REDAZIONE IL 21/02/2014
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