12 Franchising e outlet
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12 Franchising e outlet
Nuove formule distributive: Franchising e Outlet Obiettivi della lezione • Illustrare le caratteristiche di due formule distributive innovative: – Franchising – Factory outlet center • Analizzare il contributo di queste formule al valore di marca 1 Il franchising • Si stabilisce un rapporto di franchising quando un’impresa (franchiser) concede a un’altra (franchisee) il diritto di utilizzare la propria formula commerciale in un territorio, • Secondo norme definite con un marchio dato • Esempi celebri: – Benetton, Mc Donald, Avis Il rapporto di Franchising Rapporto di Franchising FRANCHISOR È proprietario del marchio Fornisce supporto •Pubblicitario e promozionale •Training •Finanziamento (a volte) Riceve fee d’entrata e royalty FRANCHISEE Utilizza il marchio Gestisce il contatto con il cliente e la crescita del business con il supporto del franchisor Paga fee d’entrata e royalty 2 Due diverse formule • Product Distribution – Il franchisor licenzia il proprio marchio ai franchisee ma non fornisce loro business format (pratiche e metodi di gestione del business): • Business Format – Il franchisor licenzia al franchisee il proprio marchio, fornisce servizi di supporto, fornisce metodi e pratiche di conduzione del business (franchisee manual) Organizzazione della rete in franchising • Un accordo di franchising può essere: – Single-unit: il franchisor concede al franchisee il diritto di aprire e gestire un solo punto vendita – Multi-unit: il franchisor concede il diritto ad aprire più di un punto vendita • I multi-unit franchise possono essere di tipo: – Area development: il franchisee può/deve aprire un certo numero di franchising in una determinata area entro un certo periodo di tempo – Master franchise: il franchisee può/deve aprire un certo numero di franchising in un dato territorio e ha il dovere/diritto di vendere alcuni di questi franchise ad altri operatori, fornendo loro supporto e formazione (delega delle funzioni del franchisor) 3 La forza del franchising I vantaggi per il franchisor • Mantenimento delle leve di marketing • Motivazione della forza vendita • Rapidità di manovra in settore a forte crescita I vantaggi per il franchisee • Avviare un’attività a costi limitati • Continua formazione e assistenza • Accesso a notorietà e forza finanziaria Dalla manifattura al marketing • In questo quadro, la manifattura viene progressivamente delocalizzata da parte delle imprese italiane prevalentemente in Est Europa e Nord Africa e Estremo Oriente • Le imprese italiane stanno progressivamente concentrando la propria attività su attività a maggior valore aggiunto: – Design e sviluppo di contenuto moda – Branding, comunicazione e marketing – Sviluppo di reti distributive proprietarie o in franchising 4 Distribuzione dell’intimo in Italia Intimissimi • Marchio di Calzedonia nel settore dell’intimo (1996) • Il gruppo Calzedonia (VR): – Fatturato 2005: 500 mln€, 2mila negozi worldwide • Una formula basata sul franchising: – 1998: 80punti vendita – 2005: 809 negozi su scala internazionale (USA, Turchia, Corazia, Cipro, Russia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Rep. Ceca, Slovenia, Spagna, Ungheria) • Forte sviluppo del brand – Comunicazione stampa e affissioni 5 La partnership con Victoria’s Secret • Nel 2005 l’azienda ha siglato un’importante partnership con Victoria’s Secret, leader USA nel mercato della lingerie • Nei punti vendita Victoria’s Secret saranno aperti shop in shop a marchio Intimissimi (300 entro il 2010) • Il made in Italy come elemento di complementarietà con l’offerta Victoria’s Secret • Licensing del brand Intimissimi per la produzione di linea di prodotti per il corpo di Victoria’s Secret (divisione Beauty) Yamamay • Marchio di Inticom Spa (VA) • Retail per la vendita di intimo, pigiameria e moda mare • Yamamy nasce nel 2001 dal connubio di due tradizioni familiari: – La famiglia Garda (industriale) – La famiglia Cimmino (commerciale) • L’obiettivo dell’azienda è quello di creare una rete selezionata di negozi attraverso una rete in franchising caratterizzati da un brand riconoscibile e rivolto ad un mercato attento a qualità, immagine e prezzo • 16 punti di vendita diretti in Italia; 350 negozi in franchising; 15 punti vendita in franchising all’estero 6 La distribuzione come leva strategica • La strategia di Inticom si caratterizza per una forte concentrazione sul marketing e la comunicazione, la gestione della logistica e lo sviluppo di una rete distributiva capillare • Il franchising rappresenta l’elemento qualificante del caso: – Permette una notevole rapidità d’azione tramite il coordinamento con attori indipendenti (350 aperture in 4 anni) – Consente di veicolare senza mediazioni una forte immagine di marca direttamente al consumatore – Rappresenta lo strumento principale utilizzato dall’azienda per “sentire” il mercato Il factory outlet center: dallo spaccio al village • Il factory outlet center è l’evoluzione della formula tradizionale dello spaccio aziendale • In origine gli spacci erano interni alle fabbriche o collocati geograficamente in prossimità di esse • L’accesso allo spaccio tradizionalmente era limitato e selettivo (dipendenti e visitatori occasionali in certe date e periodi): – Forte ribasso dei prezzi – Fringe benefit per i dipendenti – Comunicazione: i primi ad utilizzare i prodotti sono coloro che li producono 7 Evoluzione degli spacci aziendali • Gradualmente le aziende hanno allargato la ricettività l’apertura dei propri spacci, sino a progettare aperture di spacci aziendali in aree extraurbane all’interno di villaggi composti da altri outlet aziendali • I motivi: – Incrementare i ricavi per l’invenduto (lo sconto sul prodotto in outlet per l’invenduto è generalmente più basso rispetto a quello fatto al negoziante) – Brand gain: avvicinare al marchio consumatori che rinunciano all’elemento novità ma sono interessati a sperimentare la marca Il factory outlet center: definizione • Strutture commerciali complesse: – Concentrazione di negozi di marca, spesso specializzati (moda), servizi aggiuntivi (ristorazione, aree relax, navette, …) • Grandi superfici – Oltre i 10mila mq. • Strutture extraurbane – Fuori dai grandi centri, in prossimità di arterie autostradali – Evitare il rischio cannibalizzazione • Architettura esperienziale – Village style, piazze, panchine • Punti di vendita di proprietà e gestiti dai produttori • Presenza di marche di elevato appeal • Assortimento variabile – Collezioni passate, seconda scelta, taglie limitate • Scontistica: – Tra il 30 ed il 70% sul prezzo del dettaglio tradizionale, doppio cartellino del prezzo 8 Operatori e centri in Italia (fonte: MarkUp 2005) Operatore Attività Centri in Italia McArthur Glen (UK) Sviluppo e gestione di outlet center. Joint venture con Gruppo Fingen Serravalle Scrivia (Al) Castel Romano (Rm) Fashion District (IT-USA) Società composta da Draco Spa (I, holding immobiliare), Mixinvest (I, holding finanziaria di Torino), Prime Retail (USA, realizza e gestisce FOC in USA e Porto Rico) Valmontone (Rm) Bagnolo San Vito (Mn) AWG (Scozia) Società scozzese, fornitrice di servizi (elettricità, acqua, costruzioni, investimenti immobiliari) Galleria Seriate (Bg) Pantheon Retail (IT) e Societaà specializzata in realizzazione e leasing di foc Società immobiliare olandese Castel Guelfo (Bo) Value Retail (It) Società specializzata in realizzazione e gestione di foc in Italia ed Europa Fidenza Village (Pr) Percassi (It) Craig Realty Group (USA) Primavera Srl (IT) Immobiliare e abbigliamento Progettazione e gestione di foc Specializzata in Gdo Franciacorta Outlet Village (Bs) Ing Real Estate (NL) Fattori di successo del FOC • Forte orientamento alla marca • Presenza di un elevato numero di marchi conosciuti e prezzo strutturalmente ribassato • Qualità della location: la visita non è task-oriented, importanza dei servizi e delle attrazioni complementari 9