Prevenzione e promozione della salute nelle

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Prevenzione e promozione della salute nelle
XIII Conferenza Nazionale degli Ospedali e dei Servizi
Sanitari per la promozione della salute HPH
Reggio Emilia, 24-26/09/2009
Prevenzione e
promozione della
salute nelle
professioni d'aiuto
P.Sironi*, F.Arpini* , M.Bonvini, L.Galli, D.Giannunzio,
C.Rossi.
A.O. Istituti Ospitalieri di Cremona
Direzione Medica tel.++390372405409
email: [email protected]
PREMESSA
Il personale ospedaliero, impegnato prevalentemente in
attività a diretto contatto con la persona malata,
costituisce una categoria lavorativa a rischio per lo
stress, il disagio psicofisico ed il burnout.
Il contesto ed il clima lavorativo, con le sue variabili,
costituiscono fattori decisivi in grado di influenzare lo
stato di salute globale, nonché la qualità del lavoro.
Per tali ragioni è stato svolto un lavoro di ricercaintervento-formazione sul personale di una Unità
Operativa Ospedaliera.
OBIETTIVI
Far emergere le percezioni e gli stati d'animo che i
professionisti hanno di loro stessi in relazione al lavoro
ed ai pazienti, per prevenire e controllare il rischio di
burnout.
Sviluppare l’empowerment, potenziando le capacità di
controllo e la consapevolezza di poter migliorare la
propria salute e stile di vita.
Favorire una condizione di benessere globale in un clima
di lavoro positivo.
Migliorare le relazioni interpersonali nello staff e
l’adesione alla mission aziendale.
Sviluppare
adeguate
competenze
comunicativorelazionali nel contesto lavorativo.
GRUPPO/TARGET
Il progetto è stato rivolto al personale dell‘ U.O. di Medicina
Riabilitativa. Su un’èquipe di 73 persone, 63 hanno partecipato
al lavoro, così suddivisi per categorie professionali:
A) Tecnici della riabilitazione n. 22
B) Infermieri e OSS in MR1 n.15
C) Infermieri e OSS in MR2 n.15
D) Medici n.11
Si è ritenuto opportuno suddividere la categoria Infermieri-OSS
in due gruppi, sia in base all’appartenenza del reparto che per
la numerosità del gruppo.
METODOLOGIA
Per ogni sottogruppo sono stati previsti quattro incontri
di un’ora e mezza ciascuno così articolati:
1. Presentazione del progetto e screening sulle
condizioni di disagio del personale dell’U.O. attraverso
la somministrazione del Maslach Burnout Inventory
2. Incontro informativo-formativo sulla tematica del
burnout e restituzione dei risultati.
METODOLOGIA
3. Lavoro di gruppo coordinato, per sviluppare le abilità
di autoosservazione personale e di consapevolezza
sulle variabili evidenziate dall'analisi dei risultati; si
lavora sulle criticità, esplicitando il proprio vissuto e
condividendolo con il gruppo.
4. Lavoro di gruppo coordinato per la promozione di
strategie relazionali positive finalizzate al miglioramento
del clima lavorativo ed alla soddisfazione professionale;
riorientamento delle prospettive future in una
dimensione costruttiva di condivisione partecipe,
migliorando l’empowerment di ciascuno.
STRUMENTI
Lo studio è stato condotto utilizzando la Scala di C. Maslach e
S. Jackson “Maslach Bornout Inventory” (MBI) -Analisi dei
Servizi Socio-Sanitari-, che misura le tre dimensioni che
caratterizzano la sindrome di burnout:
Esaurimento Emotivo (EE): misura la sensazione di essere
“inaridito” emotivamente ed esaurito dal proprio lavoro.
Depersonalizzazione (DP): misura una risposta fredda ed
impersonale nei confronti dei pazienti.
Realizzazione Personale (PA): misura la sensazione relativa
alla propria competenza e al proprio desiderio di successo.
Punteggi elevati nelle prime due scale e bassi nell’ultima sono
indicativi della sindrome del burnout.
SOMMINISTRAZIONE
DEL TEST M.B.I.
Il test è stato somministrato all’inizio del percorso
formativo, in forma anonima, ai diversi sottogruppi,
per valutare lo stress occupazionale ed il possibile
rischio di burnout
Si è esclusa la possibilità di valersi di un gruppo di
controllo, sia per la specificità dell’U.O. che per gli
obiettivi dati
Considerando alcuni dati incompleti, sono stati
utilizzati 59 questionari.
RISULTATI
GRUPPO/TARGET
P u n te g g i m e d i d e ll'U .O . c o n fro n ta ti c o n i ris p e ttiv i
v a lo ri s o g lia
45
3 9 ,6 3
40
35
31
30
25
20
23
EE
DP
1 9 ,0 5
PA
15
S oglia
10
4 ,5 6
5
6
0
EE
DP
PA
ESAURIMENTO EMOTIVO
Esaurimento Emotivo: punteggi medi dei 4 gruppi
professionali
25
20
17,62
19,43
22
23
17,4
15
Soglia
10
5
0
Fisioterapisti
Infermieri/
Oss. Riab.1
Infermieri/
Oss. Riab.2
Medici
DEPERSONALIZZAZIONE
Depersonalizzazione: punteggi medi dei 4 gruppi
professionali
8
7
6
5
4
3
2
1
0
6,86
6
5,64
6
6
3,38
Fisioterapisti Infermieri/Oss. Infermieri/Oss.
Riab.1
Riab.2
6
2,3
Medici
Soglia
REALIZZAZIONE
PERSONALE
Realizzazione Personale: punteggi medi dei 4
gruppi profesionali
50
40
30
39,71
31
40,86
31
38,29
31
39,6
31
20
10
0
Fisioterapisti Infermieri/Oss. Infermieri/Oss.
Riab.1
Riab.2
Medici
Soglia
MICROANALISI:
SOGGETTI A RISCHIO
L’1,18% del personale dell’U.O. ottiene punteggi
indicativi della sindrome del burnout.
L’1,77% dei Soggetti evidenzia un elevato stress
occupazionale assimilabile ad una forma di burnout
meno grave del precedente
Il 3,54% pur mostrando un significativo disagio per
quanto riguarda la motivazione al lavoro e le relazioni
con i pazienti, presenta sentimenti di realizzazione
professionale che costituiscono un fattore protettivo.
ALCUNI LIMITI…
L’U.O. al termine del progetto è stata
riorganizzata (trasferimenti del
personale,cambiamenti strutturali); non è
stato quindi possibile effettuare il follow-up
al termine del lavoro.
Inoltre il progetto per essere svolto in modo più
approfondito avrebbe dovuto prevedere altri
incontri di gruppo, che per limiti di tempo e
risorse non sono stati possibili.
.
RESTITUZIONE RISULTATI
Ad ogni gruppo si presentano i risultati del
questionario riferiti alla propria categoria
professionale e all’intera U.O..
Vengono date informazioni teoriche sulla sindrome
del burnout, sui fattori di rischio che possono
favorire la sua insorgenza e le sue conseguenze.
I gruppi si sentono rappresentati
dall’analisi
effettuata, sottolineando la situazione di tensione
che stanno vivendo, verbalizzando alcune criticità
interne sulle quali si lavorerà nell’incontro
successivo.
LAVORO DI GRUPPO
•
•
•
Sviluppare abilità di autoosservazione
personale e consapevolezza sulle variabili
evidenziate dall'analisi dei risultati,
migliorando le competenze comunicative.
Favorire la capacità di riconoscere eventuali
problematiche che causano disagio e che
costituiscono un fattore di rischio del
burnout.
Stimolare l’individuazione di fattori che
possono essere la causa dei disagi emersi.
LAVORO DI GRUPPO
Promuovere strategie e stili relazionali
positivi per un miglioramento della qualità
di vita nell'ambiente lavorativo e della
soddisfazione professionale
Sviluppare l’empowerment, migliorando la
percezione delle proprie potenzialità e
risorse nella gestione delle criticità
Favorire un clima di collaborazione e
fiducia in cui individuare soluzioni efficaci
ALCUNE IDEE…
Pianificare incontri di gruppo periodici,
coordinati da un supervisore, per
aumentare la coesione e individuare
soluzioni migliorative
Promuovere percorsi formativi sulla
comunicazione in gruppi interdisciplinari
Introdurre la figura di un “mediatore” per la
gestione dei conflitti
CONCLUSIONI
Questo progetto conferma il rischio di condizioni di
stress e burnout nelle professioni d’aiuto, come
evidenziato dalle ricerche in merito.
E’ emerso come lo stress sia principalmente causato
dalle dinamiche interne all’U.O., che riguardano
aspetti comunicativo-relazionali, organizzativi e di
gestione del lavoro.
Il percorso formativo è servito ad evidenziare ed
affrontare tali criticità, promovendo un processo
virtuoso di empowerment, mediante il lavoro di
gruppo sull’elaborazione dei conflitti.
IN FINE
Questo progetto costituisce uno dei primi
lavori, realizzati dall' Azienda Ospedaliera
di Cremona, sul tema del benessere
psicologico del personale nelle U.O. più a
rischio.
L’esperienza rappresenta una premessa
per futuri interventi preventivi sullo stress
lavorativo, con l’auspicio che possano
essere estesi anche ad altre U.O.
BIBLIOGRAFIA
Cherniss C., Staff burnout: job stress in human services. Sage, Beverly Hills, CA
1980
Gaines J., Jermier J.M., Emotional exhaustion in a high stress organization.
Academy of Management Journal 1983
Jackson S.E., Schwab R.L., Schuler R.S., Toward an understanding of the burnout
phenomenon. Journal of Applied Psychology 1986
King L.A., Beehr T.A., Therapist burnout: reliability and validity of the Maslach
Burnout Inventory. Comunicazione al Congresso della Mid-western
Psychological Association, Chicago 1983
Maslach C., Jackson S.E., Maslach Burnout Inventory Manual. Consulting
Psychologists Press, Palo Alto, CA 1981
Maslach C., Jackson S.E., Maslach Burnout Inventory –MBI Manuale.
Adattamento italiano a cura di Sirigatti S., Stefanile C. – O.S. Firenze 1993
Meier S.T., The construct validity of burnout. Journal of occupational psychology
1984
Sirigatti S., Stefanile C., Menoni E., Sindrome di burnout e caratteristiche di
personalità. Bollettino di Psicologia applicata 1988
“Noi siamo attraverso gli
altri”
Africano
Proverbio
Grazie per l’ascolto

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