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SPECIAL Testo Alessandro Ferrari - Foto Adelmo Malavolta Pesa 140 chili (con 3,3 kg d’olio) questa della special su base Suzuki GSX-R realizzata da Gian Luca Villa. Villa-Suzuki 750 SuperLight Durante il Memorial per il decimo anniversario dalla scomparsa del quattro volte campione del mondo Walter Villa, abbiamo incontrato Gian Luca Villa, nipote del grande Walter Villa… 64 G ian Luca insieme ad altre persone ha voluto organizzare il Memorial presso il nuovo circuito di Marzaglia (MO) affinché le moto storiche potessero girare e far sentire il loro suono a tutti gli appassionati presenti. L’organizzazione aveva previsto dei turni di prove libere anche per le moto moderne che si sono alternati a quelli delle moto storiche. Ed è proprio grazie alla loro presenza delle che abbiamo notato il prototipo che vi andiamo a descrivere in questo articolo e che ha come obiettivo principale la ricerca del minor peso possibile. L’interessante realizzazione che con orgoglio il costruttore ci dice che è stata interamente costruita e assemblata nell’officina SVF Moto (tranne per le fasi d’impregnazione del carbonio che devono essere effettuate in specifiche autoclavi), è stata sviluppata partendo come base da 65 SPECIAL Carenatura e silenziatore derivano dalle Moto2. una Suzuki GSX-R 750 modello K5, cioè del 2005, dove spicca in bella mostra il telaio in alluminio che è stato sabbiato e lucidato a specchio, eliminando tutti gli attacchi e le appendici inutili e le bave di fusione, per un risparmio di peso di quasi 900 grammi. Il forcellone originale è stato sostituito con quello della Hayabusa, più leggero e più lungo, il che agevola nel mettere a terra i tanti cavalli a disposizione. Il motore, il classico quattro cilindri in linea, deriva dall’unità che equipaggia la GSX-R 750 2005, ma ha subito parecchie modifiche, come l’aumento considerevole del rapporto di compressione a ben 13,5:1 il che ora comporta l’uso di ottime benzine ad alto numero di ottano (come, ad esempio, la ENI Blu Super +, già positivamente testata da Moto Tecnica e che ha un NO pari a 100). Gian Luca posa con la sua creatura, nella quale ha cercato una drastica riduzione di peso rispetto alla moto originale. 66 La forcella è una Ohlins di derivazione Ducati. Le pinze Brembo forgiate monoblocco derivano dalla 1098 R che pesano 400 gr. in meno delle originali. I dischi sono Brembo da 320 mm. I cerchi in carbonio della BST regalano un bel risparmio di peso (circa 4 kg), favorendo anche la maneggevolezza nei cambi di direzione. La vista “spogliata” di questa aggressiva special evidenzia l’essenzialità di una vera moto da corsa, pur derivata da una popolare stradale. Un lavoro certosino è stato fatto sulla testata, dove i condotti sono stati rivisitati e verificati con l’ausilio del banco di flussaggio. Sono state rettificate le sedi valvole sotto apposite macchine alesatrici per ripristinare le corrette distanze delle valvole dalle sacche dei pistoni. Dato la vistosa variazione di anticipo dell’apertura e di ritardo nella chiusura delle valvole di scarico e aspirazione, in fase di incrocio, quando il pistone si trova rispettivamente circa 1012° prima del p.m.s. (per la valvola aspirazione) e circa 10-11° dopo il p.m.s. (per la valvola di scarico), le valvole si trovano alla minima distanza dal pistone pari a 0,8 mm per quelle d’aspirazione e di 0.95 mm per quelle di scarico. Siccome la modifica sulle sedi non è stato sufficiente si è dovuto rivedere anche la geometria del cielo dei pistoni al fine di ottenere la corretta distanza dalla testa e per consentire la maggior 67 SPECIAL Due immagini della struttura scatolata in alluminio che sorregge la sella e del codone, realizzato in materiale composito. Il serbatoio della benzina è realizzato in carbonio e kevlar e pesa 2,1 kg, 5 meno dell’originale. L’airbox è rimasto quello della Suzuki originale. alzata ottenuta grazie a alberi a camme speciali. L’aspirazione passa da 8.5 mm a oltre 10 mm, mentre lo scarico passa da 7.3 mm a 8.5 mm. I rocchetti che sono calettati sugli alberi a cammes sono stati asolati per permettere di variare la fasatura. L’albero motore è stato alleggerito e quindi riequilibrato. Le misure sono quelle di serie, 72 x 46 mm. La cassa aspirazione è stata modificata utilizzando dei cornetti d’aspirazione più corti e con una maggior conicità rispetto gli originali. Sono stati costruiti in casa avva- 68 lendosi dell’aiuto di speciali programmi di calcolo che permettendo di riconfigurare la corretta lunghezza, i gradi della conicità e i raggi di strombatura e, particolare non trascurabile, sono stati interamente autocostruiti con una semplice ed economica tecnica di stampaggio di lastra in ABS. Il corpo farfallato ha visto l’eliminazione delle farfalle secondarie per non compromettere il coefficiente di riempimento volumetrico del motore. La pressione d’iniezione è stata aumentata a 5,3 bar rispetto gli originali 2,8 bar, per migliorare la nebuliz- zazione della benzina e per aumentarne la portata ad alti regimi. L’intero impianto di scarico è stato sostituito con uno completamente in titanio della Akrapovich il cui peso è di soli 2,2 kg compreso anche il silenziatore della ARROW del tipo impiegato sulle Moto2. Si è eliminato il motorino d’avviamento L’airbox aperto. I cornetti di aspirazione sono più corti e con maggior conicità. Un dettaglio del comando farfalle, con la vite di regolazione del punto di arresto. (meno 2,1 kg) e si è provveduto a realizzare un carter di chiusura in ergal che ospita uno speciale manicotto di trascinamento (tipo quelli utilizzati in MotoGP) di forma esagonale dove viene inserito, al momento dell’avviamento, uno speciale avviatore a manubrio (anche questo interamente autocostruito). Esso permette di avviare il mo- tore senza l’utilizzo dei classici avviatori che trainano la ruota, visto che l’utilizzo di una frizione antisalellamento brevettata da una nuova azienda bolognese con la quale SVF moto sta collaborando (non che non ci è per ora possibile anticipare nulla) ha la peculiarità di avere una taratura molto “libera” in fase di ingresso curva, e per questo motivo l’avviamento con gli avviatori alla ruota non sarebbe possibile. E’ stato sostituito il generatore di corrente con il “quattro poli” realizzato dalla Selettra, del tipo molto alleggerito utilizzato sulle Aprilia ufficiali da corsa RSA 125, il cui rotore ha un diametro di soli 36 mm. Questo ha permesso un risparmio di ben 2 kg. Per l’assemblaggio di questo speciale generatore è stato necessario costruire un coperchio più piccolo interamente ricavato dal pieno in ergal 7075. E’ stata allegerita anche la campana frizione di ben 700 grammi ed è stato modificato anche l’ingranaggio che trasmette il moto della pompa dell’olio e di conseguenza alla pompa dell’acqua per ridurne la velocità di circa il 20% ed evitare possibili fenomeni di cavitazione agli alti regimi raggiunti dal motore. La centralina è stata rimappata modificando i tempi di iniezione, i gradi di anticipo dell’accensione e il limitatore di giri, che è passato dai 13.200 giri/min agli attuali 14500 giri/min. La potenza massima alla ruota rilevata sul banco a rulli è di 152,4 CV a 14350 giri/min mentre la coppia massima, sempre alla ruota, è di 97 Nm a 13500 giri/min. Il serbatoio è realizzato in leggerissimo materiale composito carbonio e kevlar del peso di 2,1 kg che ha permesso di risparmiare 5 kg rispetto l’originale. In futuro si vuole ulteriormente modificarlo al fine di ridurne la capacità (oggi pari a 18 litri) e quindi la conformazione. 69 SPECIAL Il leggero pacco batterie LIPO pesa solo 380 gr. Il cruscotto multifunzione della My-Chron 3. Il ammortizzatore Matris M4R completamente regolabile e col corpo ricavato dal pieno. Un deciso risparmio di peso è stato ottenuto utilizzando i cerchi in carbonio della BST (meno 4 kg oltre al vantaggio di un minor effetto giroscopico ovvero minor inerzia nel cambio delle traiettorie) e grazie ad aver realizzato un pacco batteria con due celle LIPO il cui peso è di 380 gr. che ha fatto risparmiare la bellezza di 3,4 kg. Anche l’impianto elettrico è stato completamente rivisto, eliminando le parti non più necessarie quali motorino d’avviamento, luci, frecce e scatola fusibili. Così facendo il risparmio è stato di oltre 2 kg. 70 Le carenature sono in carbonio rinforzato kevlar nelle zone più sollecitate. E’ stata sostituita la forcella originale con una Ohlins di derivazione Ducati appositamente rivista nelle tarature interne cosiccome le pinze Brembo forgiate monoblocco della 1098 R che pesano 400 gr. in meno delle originali. I dischi freno sono Brembo “pista-stretta” spessi 6 mm e da 320 mm di diametro. Il freno posteriore ha diametro 200 mm. Al posteriore, invece, è stato utilizzato un ammortizzatore della Matris M4R che è stato studiato nelle tarature interne per questo prototipo direttamente nella R&D della Matris. Il corpo dell’ammortizzatore è in ergal ed è stato ottenuto lavorando dal pieno una billetta di ergal. E’ provvisto di regolazioni alle basse e alte velocità nella fase di compressione ed estensione. La regolazione dell’interasse è resa possibile grazie ad uno speciale torchio pneumatico che permette la regolazione del precarico molla come avviene in Moto GP e in Moto 2. La peculiarità di questo sistema è che la molla appoggia direttamente sulla ghiera Un’immagine dell’officina SVF a Rubiera (Reggio Emilia), www.svfmoto.it E’ molto attiva non solo nella preparazione delle moto, ma anche nelle attività di formazione tecnica sui prodotti utilizzati e anche dei piloti, attraverso l’organizzazione di giornate in pista. Dettagli tecnici L’alternatore originale è stato sostituito con un componente prelvato dal motore Apriia RSA125, più piccolo e compatto. Il carter che ospita lo statore a 4 poli è stato fatto apposta. Si noti il piccolo rotore, più leggero e con minore momento polare d’inerzia. meccanica e non su un cilindro idraulico, evitando in questo modo i “pompaggi” e il rischio di variazione del precarico a causa d’eventuali perdite d’olio. Infine risulta essere molto più compatto e leggero. Il radiatore dell’acqua è stato modificato dalla ditta Tedak di Scandiano di Reggio Emilia che ne ha migliorato la circolazione del liquido di raffreddamento e ridotto la larghezza delle vaschette laterali per permettere l’utilizzo delle belle carene di derivazione Suter per la Moto2 del 2010 e che vengono fornite dalla ditta Moto XP Ricambi. Inoltre sono state curate tutte le viti, i perni sono stati forati, alleggeriti e dove possibile sono state sostituite con identiche in titanio oppure ergal. Il verdetto finale sulle bilance ha fatto registrare un peso di tutto rispetto pari a 140 kg con l’olio (3.2 litri) e i liquidi, ma senza la benzina rispetto i 189 kg della moto originale ai quali si devono ancora aggiungere i liquidi sopra conteggiati. Il peso con tutto è stato misurata pari a circa 156 kg. Il ridotto peso della moto ha obbligato Gian Luca alla ricerca di una messa a punto molto diversa da quella adatta a una moto di due quintali! In virtù del minore peso si è dovuto ridurre di molto la rigidezza delle molle delle sospensioni e si sono adottate delle diverse quote ciclistiche. E’ stato necessario un certo tempo prima di riuscire a sfruttare la maneggevolezza quasi esagerata, l’elevata velocità di percorrenza in curva e i più ridotti spazi di frenata. L’estrema maneggevolezza ha anche permesso di utilizzare una seduta più bassa e avanzata al fine di ridurre la tendenza ad impennare durante la fase d’accelerazione. La moto è priva di qualsiasi tipo di controllo elettronico di trazione o d’impennamento e quindi richiede sempre un gran lavoro col corpo per avere un corretto trasferimento dei pesi. L’inclinazione del cannotto di sterzo è attorno ai 24° per un’avancorsa di 102 mm. I pneumatici utilizzati sono Dunlop Moto2 nelle misure 120/75-17 e 195/75-17. La lunghezza è ora pari a 2.070 mm, la larghezza è 715 mm, l’interasse 1.425 mm e l’altezza sella è di 835 mm. L’idea di tali modifiche si è sviluppata nel tempo grazie anche alla sua attività di collaudatore per marchi importatni quali Pirelli, Vyrus di Ascanio Rodorigo (con la quale ha vinto una gara internazionale ad Assen), Paton 500, Ducati, Rumi 125 e Rondine. A questo punto non potevamo non andare a visitare l’officina SVF a Rubiera (Reggio Emilia), proprio mentre fervevano i preparativi per la gara del Ducati Speed Week 71 SPECIAL Dettagli tecnici Artigianale ma efficace l’avviatore a bilanciere sul quale è montata la batteria e il cinematismo completo della messa in moto originale, inclusa la ruota libera, indispensabile per estrarre il perno esagonale col motore avviato. L’applicazione della presa di moto per l’avviamento del motore è realizzata su un apposito coperchio. Poiché il motore ha la frizione in bagno d’olio con dispositivo antisaltellamento, non è possibile applicare il comune fermo utilizzato con quelle a secco per l’avviamento dalla ruota posteriore.. dove Gian Luca ha ben figurato arrivando secondo nella classe Superbike e terzo nella classe Open, battagliando con le potentissime e velocissime BMW S1000RR e disputando diversi giri in testa . Abbiamo poi colto al balzo la possibilità di vedere in pista il comportamento del prototipo. Si ringrazia quindi per la disponibilità Alberto Nobile, direttore del nuovo Autodromo di Modena sito a Marzaglia Nuova (Modena). La SVF organizza giornate in pista (il 06 Ottobre 2012 ci sarà una giornata in pista 72 presso l’Autodromo di Modena dedicata alla conoscenza dei nuovi prodotti Dunlop , www.svfmoto.it ) e relativa assistenza, corsi di guida, noleggio moto da pista e a richiesta tiene “serate in compagnia” su come si regolano le sospensione della proprio moto e come interpretarne correttamente le risposte a tali modifiche. Particolarmente importante è l’attività di preparazione delle moto sia stradali che ad uso esclusivo dedicato alla pista a tutti i livelli dalla personalizzazione estetica fino alla sostituzione delle sospensioni originali con gli ottimi Matris e agli interventi sul propulsore sia sulla meccanica (lavorazione della testa, pistoni, masse volaniche e relativo bilanciamento) sia sulle imprescindibili modifiche alla parte elettronica potendo installare e programmare sia le centraline Power Com- mander che Rapid Bike. Infine stanno finendo la sperimentazione di un cambio elettronico di loro progettazione e produzione, un sistema d’avviamento tipo moto GP che dà il moto direttamente sull’albero motore, un nuovo forcellone scatolato (che permetterà un ulteriore risparmio di peso di circa 1,5 kg) ed un serbatoio in alluminio per ridurre le attuali dimensioni che sono ritenute esagerate per la durata delle gare in cui partecipa. ■ RINGRAZIAMENTI: • Selettra di Funo D’Argelato: generatore di corrente • Tedak di Scandiano: scambiatori aria-acqua • Moto XP Ricambi: carenatura • Officine Barbieri srl di Rubiera: lavorazioni meccaniche • Arrow: impianto di scarico • Matris: sospensioni • Syn lub-it: lubrificanti • Ixon: tute e l’abbigliamento sportivo • BELL Helmets