4 international forum of design as a process
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DIVERSITY: DESIGN / HUMANITIES 4 th INTERNATIONAL FORUM OF DESIGN AS A PROCESS LA DIVERSITA: DESIGN/HUMANITIES Incontro tematico scientifico della Rete Latina per lo sviluppo del design dei processi 19-22 settembre 2012 Universidade do Estado de Minas Gerais – UEMG Belo Horizonte, Minas Gerais (Brasile) All’interno del programma di attività della 4ª Bienal Brasileira de Design In collaborazione con HUMANITIES DESIGN LAB Politecnico di Milano, Departamento INDACO (ItAlia) ESCOLA DE DESIGN UEMG Mestrado em Design (PPGD) Universidade do Estado de Minas Gerais (BrasilE) Comitato scientifico Paulo Belo Reyes (Universidade do Vale do Rio Sinos - UNISINOS, Porto Alegre, Brasile) Sebastiana Bragança Lana (Universidade do Estado de Minas Gerais - UEMG, Belo Horizonte, Brasile) Flaviano Celaschi (coordenador da Rede Latina, Politecnico di Milano, Italia) Dijon De Moraes (Universidade do Estado de Minas Gerais - UEMG, Belo Horizonte, Brasile) Roberto Iñiguez Flores (Tecnológico de Monterrey, Campus Guadalajara, Messico) Raquel Pelta Resano (Universidad de Barcelona, Spagna) Rui Roda (Universidade de Aveiro, Portogallo) Il comitato scientifico sarà integrato con autorevoli membri designati dall’Humanities Design Lab del Politecnico di Milano, dal Comitato organizzativo della 4° Bienal Brasileira de Design e scelti in rappresentanza dei relatori invitati. Segreteria scientifica e Comitato organizzativo (responsabili) Elena Formia (Politécnico di Torino, Italia) Rita Engler (Universidade do Estado de Minas Gerais - UEMG, Belo Horizonte, Brasile) Danielly Tolentino (Universidade do Estado de Minas Gerais - UEMG, Belo Horizonte, Brasile) Latin Network for the Development of Design as a Process | www.latin-design-process.net 1 CALL FOR PAPERS LA DIVERSITÀ COME CAMPO PROBLEMATICO COSTANTE La Comunità scientifica della Rete Latina del Design come Processo indaga in modo sistematico il tema della DIVERSITÀ nel design a partire dal continuo confronto tra il mainstream di imprinting anglosassone e le “altre tradizioni”. La caratteristica specifica di questa Comunità, e del suo annuale congresso, risiede nel porre al centro delle riflessioni il design come processo, anziché il prodotto, e l’esito processuale. L’intreccio tra l’esigenza di una lingua comune e la sensibilità di riconoscere e dare importanza ai tanti segnali deboli e caratteristici delle diverse tradizioni del design è attraversato da un altro intreccio tra alcune parole chiave dominanti il dibattito internazionale della disciplina e la necessità di fare spazio e puntare luci su elementi nascenti della ricerca, intesi come potenziali d’innovazione non trascurabile. È questo il campo problematico generale dentro al quale, nel 2012, la Rete Latina intende confrontarsi con il rapporto tra DESIGN e HUMANITIES, ponendo questa relazione virtuosa dentro al sistema di conoscenze e opportunità chiamato “TERZO SAPERE”, ponte tra scienze esatte e saperi umanistici tradizionali. DESIGN E HUMANITIES COME FUOCO La quarta edizione del FORUM vuole insistere proprio sul piano “culturale” dei processi del design, individuando nello specifico rapporto tra DESIGN e HUMANITIES (i.e. arte, antropologia, estetica, neuroscienze, semiotica, sociologia, storia, psicologia cognitiva e della percezione) un’ipotesi promettente da indagare come dimensione d’innovazione dei processi stessi, sul piano dei contenuti di progetto e dei suoi strumenti e apparati conoscitivi e operativi. Le scienze umane e sociali, nella relazione incrociata con design e diversità, possono essere intese: come driver e attivatori di originali processi di design e progettuali, generati nell’incontro delle diverse discipline sul piano della didattica, della ricerca e del progetto, ma anche come portatori di ineludibili approcci, modelli conoscitivi e strumenti d’analisi e metaprogettuali nell’ambito di tematiche progettuali ad alto contenuto sociale e culturale (le cosiddette “Social Sciences and Humanities centred challanges”: formazione, dialogo interculturale, innovazione sociale, sicurezza, genere, identità…). Latin Network for the Development of Design as a Process | www.latin-design-process.net 2 DOMANDE APERTE L’intreccio tra queste tre parole chiave diventa quindi il terreno delle nostre riflessioni, che saranno ospitate nell’Universidade do Estado de Minas Gerais (UEMG), in Brasile, all’interno dei programmi di attività della 4° Bienal Brasileira de Design. Per questa occasione, vista l’affinità tematica, La Rete Latina si avvarrà della collaborazione scientifica dell’Humanities Design Lab, struttura sorta all’interno del Dipartimento INDACO del Politecnico di Milano. Il FORUM intende focalizzarsi su alcune questioni chiave del dibattito: • Qual è il contesto epistemologico dentro al quale la relazione tra design e humanities si dimostra campo problematico e di opportunità attuale? • Attraverso quali declinazioni, il concetto di diversità può essere interpretato nella relazione tra design e humanities? • Esiste una diversità, che non si oppone, ma anzi si avvale dei processi di globalizzazione e che può essere declinata virtuosamente nella specifica relazione tra design e humanities? • Quali sono i campi di ricerca, i modelli di conoscenza e d’indagine sulla complessità umana con i quali il design può entrare in relazione? • Quali sono gli aspetti del processo progettuale che possono divenire oggetto di ricerca da parte delle diverse scienze umane e sociali? • Attraverso quali esperienze design e humanities hanno dimostrato di poter agire in collaborazione producendo esiti notevoli? • Qual è lo stato dell’arte del dibattito teorico? Attraverso quali contesti di promozione, ricerca e divulgazione (riviste, associazioni, laboratori, ecc.) viene affrontato? Flaviano Celaschi (Coordinatore della Rete Latina per lo Sviluppo del Design dei Processi) Humanities Design Lab (Politecnico di Milano, Departamento INDACO) Latin Network for the Development of Design as a Process | www.latin-design-process.net 3 Sezioni tematiche 1. DESIGN E HUMANITIES: UN CONFRONTO DISCIPLINARE La trans-disciplinarietà, ovvero la contaminazione positiva tra campi del sapere, contraddistingue il contemporaneo dibattito in materia di design, pur non contraddicendo la naturale specificità e diversità dei singoli settori disciplinari. Il design è disciplina umana per eccellenza, la cui dimensione “umana” è elemento capace di contaminare, con sensibilità e responsabilità, pratiche e processi; d’altro canto, le humanities, “trans-disciplinari” per vocazione, indagano le facoltà umane di creatività e inventiva per comprendere il senso dell’agire sociale, interpretarlo e, se possibile, orientarlo. Tale sinergia può diventare uno strumento d’innovazione disciplinare con ricadute nella ricerca e nella formazione. La sezione intende esplorare processi di ridefinizione e ibridazione disciplinare e loro ricadute: • all’interno di ricerche teoriche (ad esempio dottorali) o applicate, qualitative e quantitative (casi studio nei quali sono stati possibili, o si stanno sperimentando, processi di migrazione sia di saperi teorici e modelli di conoscenza, sia di metodi e strumenti d’indagine, tra humanities e design); • all’interno di processi e modelli formativi. Ci chiediamo come i processi di entrambe i campi disciplinari si rinnovino in questo scambio e si dotino di nuovi apparati teorici, operativi e divulgativi. Il concetto di diversità viene qui inteso in termini “disciplinari”, in un auspicato percorso di andata e ritorno tra humanities e progetto, sia sul piano strumentale che epistemologico della ricerca e della didattica. 2. PER UN DESIGN “UMANISTICO”: PROGETTARE NELLA DIVERSITÀ La complessità e ricchezza sociale e culturale dei contesti in cui il progetto è chiamato a intervenire fa sì che un approccio umanistico sia sempre più utile per dare qualità alla forma di artefatti, spazi, servizi e relazioni. In questo caso, la diversità viene intesa come valore culturale da salvaguardare e valorizzare. Si tratta delle “Social Sciences and Humanities centred challanges”, che chiamano in campo strumenti in grado di capire come amplificare la capacità di creare relazioni, di materializzare o attivare il “valore relazionale” o le qualità di mediazione tra le diversità. Questa sezione intende esplorare esperienze progettuali in contesti e temi di progetto ad alto contenuto culturale e/o in cui il processo si è avvalso di un approccio umanistico, dando evidenza ad applicazioni e declinazioni case specific. Latin Network for the Development of Design as a Process | www.latin-design-process.net 4 3. HUMANITIES CENTRED INNOVATION Il valore della conoscenza umanistica come ricerca di base o metaprogettuale (di ricerca per il progetto) è spesso considerato difficilmente applicabile nei sistemi complessivi d’innovazione del progetto. È invece opportuno promuovere un concetto profondamente “diverso” d’innovazione che investa, non solo processi tecnologi e organizzativi, ma culturali e umanistici dentro imprese e industrie, poiché guidato dalle scienze umane e sociali e dalle relazioni. Questa sezione intende esplorare possibili percorsi e traiettorie per una migliore integrazione tra discipline in tutta la filiera del valore del progetto, attraverso esempi concreti di applicazioni, progetti, ricerche in cui le scienze umane e sociali intercettano i sistemi di produzione (impresa) e fruizione (comunità, utenti). In questo caso la diversità viene intesa come “attivatore” dell’innovazione attraverso processi d’integrazione di saperi, conoscenze, modelli all’interno delle consolidate dinamiche che investono gli attori del progetto (designer-impresa-fruitori). 4. IL DESIGNER UMANISTA E L’UMANISTA DESIGNER Nell’era della iper-specializzazione anche la figura professionale del designer deve sapersi ripensare e arricchire. Il confronto con le scienze umane e sociali può contribuire a delineare questo processo in una dinamica bidirezionale. La sezione intende interrogarsi sull’esistenza di profili professionali nati dalla messa in pratica di questa relazione in termini processuali, anche attraverso riflessioni di natura storico-critica. Quali sono le specificità? Quali sono i contesti di riferimento? Quali sono i luoghi in cui praticare tale ibridazione? Quali sono gli esiti? La diversità viene pertanto intesa come una specifica declinazione della professione che il mondo del design è chiamato a valorizzare in un processo che trova la propria forza nella ricchezza di articolazione e nella capacità costante di cambiamento. 5. DESIGN E HUMANITIES: LA DIVERSITÀ COME IDENTITÀ Le scienze sociali tradizionalmente codificano e rappresentano i valori delle collettività (popoli, sistemi-paese, comunità); d’altro canto, il progetto si riferisce a questi contenuti e immaginari come a elementi predefiniti e impliciti per interpretare il campo d’azione. Tale relazione implica una consequenzialità. La sezione intende mettere in discussione questo rapporto: le humanieties definiscono dei framework valoriali che descrivono i contesti socio-culturali e il progetto li utilizza “acriticamente” come fonti, oppure il progetto sviluppa dei processi e degli strumenti di problematizzazione e degli esiti che a loro volta influenzano tali contesti? La diversità viene così interpretata attraverso il concetto d’identità sociale e culturale. Latin Network for the Development of Design as a Process | www.latin-design-process.net 5 6. LA SCUOLA SI RACCONTA A partire dall’edizione del 2010, il Forum ha aperto una finestra totalmente dedicata alle esperienze e alle ricerche della scuola ospite, in modo da dare visibilità ai contenuti e creare un dialogo virtuoso con i rappresentanti della comunità internazionale presenti per l’occasione. Latin Network for the Development of Design as a Process | www.latin-design-process.net 6 Abstracts: Documents setup • Gli abstract dovranno avere una lunghezza massima di 400 parole ed essere accompagnati da una bibliografia. •La lingua ufficiale dei documenti è l’inglese. Al contrario, le lingue ufficiali d’uso durante il Forum saranno l’italiano, il francese, il portoghese, lo spagnolo e le altre lingue latine. Ciascuna presentazione dovrà essere accompagnata da uno slide-show in inglese. Ciascun abstract dovrà contenere le seguenti informazioni: •Nome e cognome dell’/gli autore/i •Posizione •Istituzione •Indirizzo email •Telefono •Titolo del paper •Sessione di riferimento • Abstract del paper Abstract: Submission instructions • Gli abstracts dovranno essere inviati entro il 10 maggio 2012 attraverso il seguente sistema di registrazione on-line: http://papercalls.org/IFDP2012/register.php • Gli abstract pervenuti saranno soggetti a double blind review. FULL PAPERS • Gli autori degli abstract selezionati dovranno inviare la versione finale del paper entro il 30 novembre 2012. •Le istruzioni per la compilazione dei paper sono disponibili sul sito www.latin-design-process. net nella sezione Paper Guidelines. •I paper finali saranno soggetti a double blind review. Latin Network for the Development of Design as a Process | www.latin-design-process.net 7 Costi di registrazione • 350,00 reais per paper selezionati • 150,00 reais per partecipante (speaker e uditori) • Le modalità per la registrazione saranno annunciate sul sito www.latin-design-process.net. * Se i paper saranno firmati da due o più autori, pagheranno il costo del paper (350,00 reais) più il costo dei partecipanti che presenzieranno all’evento (150,00 reais). ** Gli autori dei paper selezionati dovranno effettuare il pagamento della quota di registrazione entro il 31 luglio 2012. KEYS DATES • Scadenza per l’invio degli abstract: 10 maggio 2012 • Annuncio dei paper selezionati e pubblicazione del programma: 18 giugno 2012 • Scadenza per il pagamento e la registrazione degli speakers i cui paper sono stati selezionati e • • • inclusi nel programma definitivo: 31 luglio 2012 Scadenza per il pagamento e la registrazione degli uditori: 16 settembre 2012 4th Forum: 19-20-21-22 settembre 2012 Scadenza per l’invio dei paper: 30 novembre 2012 Contact information [email protected] Latin Network for the Development of Design as a Process | www.latin-design-process.net 8