Associazione La Vecchia Canonica - Villa Brasca

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Associazione La Vecchia Canonica - Villa Brasca
Associazione La Vecchia Canonica - Villa Brasca
Mercoledì 09 Dicembre 2009 13:04 - Ultimo aggiornamento Sabato 14 Febbraio 2015 14:26
Associazione La Vecchia Canonica - Villa Brasca
Referente:
Cicogna Francesca
Sede:
Piazza Chiesa, 3
Tel. 3403867848
E-mail: [email protected]
www.comunitaefamiglia.org
Ambito:
Famiglia - Condominio Solidale - Solidarietà
IL SOGNO
Molte famiglie coltivano sogni.
Si, anche i sogni vanno coltivati, come un orto o una pianta, con coraggio, cura e passione.
Con l’attenzione ad ogni segno, con il desiderio segreto e forte di superare l’inverno, spalancare
gli occhi in primavera e godere dei frutti in estate.
Il sogno per le famiglie che abitano o abiteranno a Mezzago nella Vecchia Canonica e nella
Villa Brasca si chiama vicinato solidale, cioè il vivere da buoni vicini senza rifiutare la diversità
dell’altro.
Il recuperare il senso vero di una casa, luogo intimo ma non isolato, disponibile al racconto di
sé.
Ed il recupero delle strutture che in passato hanno respirato questi aneliti non è che il tentativo
di riassaporare il gusto del sentirsi compagni di un viaggio.
Tra solitudine e solidarietà vogliamo educarci a scegliere la solidarietà, che è rispetto, fraternità,
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sostegno reciproco.
E le case che generosamente il territorio di Mezzago ha messo a disposizione come vaso per
coltivare questi sogni saranno – ne siamo convinti – un luogo di attraversamento e di incontro
tra persone che hanno qualcosa da raccontare o sognare, da chiedere o da dare, che vogliono
vivere una vita bella, piena e felice (anche se non facile), abbondante di relazioni, semplice e
disposta al dono.
LA STORIA DI UN CAMMINO
Il cammino che MCF ha suscitato a Mezzago è molto originale.
Dapprima la Parrocchia, che da tempo cercava una soluzione per ridare vita alla vecchia
canonica ormai in rovina, ha proposto di concederla in diritto di superficie ad ACF perché vi
realizzasse una comunità di famiglie.
Nel 2005 alcune famiglie provenienti sia dai gruppi di condivisione sia da precedenti esperienze
di comunità, accettarono di impegnarsi per la nascita di questa nuova esperienza. Chi abitava
più lontano si trasferì in paese per poter tessere da subito significative relazioni nel gruppo e nel
territorio.
Anche il comune di Mezzago, che intuì le ricadute sociali di questo progetto, ne appoggiò lo
sviluppo sottoscrivendo insieme a Parrocchia e MCF una dichiarazione di intenti.
L’anno successivo, la famiglia Brasca di Mezzago, proprietaria dell’antica “Villa Brasca” - assai
significativa nella propria storia familiare ma da tempo disabitata - venne a conoscenza del
progetto vecchia canonica e della presenza di un gruppo di lavoro e propose di cedere la villa in
comodato per realizzarvi un nucleo di vicinato solidale.
Il cammino del gruppo di lavoro, tra cantieri, condivisioni, vita quotidiana, fatiche ed entusiasmi,
arresti, ripartenze e nuove riaperture, ha portato oggi alla completa ristrutturazione della Villa
Brasca, composta da due appartamenti, una foresteria, spazi comuni per gruppi, un grande
giardino ed una cantina.
Vi abitano tre famiglie che costituiscono il primo nucleo della futura comunità “gemella” di MCF
a Mezzago, affiancate dalla feconda presenza delle altre famiglie del gruppo di lavoro che
vivono in paese, e che sono impegnate a realizzare il “sogno” nella struttura della vecchia
canonica.
I VALORI
L'idea centrale è che le famiglie, vivendo in strutture non di proprietà, in un contesto di sobrietà
e condivisione, accoglienza, fiducia, responsabilità e sostegno reciproco, possano valorizzare la
diversità e camminare verso la realizzazione della propria vocazione sperimentando un modo di
vivere che rende felici e porta ad aprirsi agli altri ed al territorio.
In particolare, la comunità “La Vecchia Canonica – Villa Brasca” si propone di essere un luogo
dove è possibile vivere in modo solidale gli stili dell’abitare, dell’accogliere e dell’incontrare.
ABITARE
Famiglie residenti che vivono, lavorano, fanno crescere i propri figli, incontrano, scambiano.
Pur nella varietà dei carismi, il cuore del progetto contiene l’esperienza di famiglie che scelgono
di vivere le une accanto alle altre; abitare significa concretamente che il primo piano della Villa
Brasca è destinato ad accogliere due nuclei famigliari, mentre la Vecchia Canonica avrà quattro
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appartamenti per altre famiglie della comunità.
ACCOGLIERE
Uno spazio di accoglienza è uno spazio di disponibilità importante sia all’interno degli
appartamenti dei residenti, sia in spazi più autonomi nel contesto della struttura.
Al piano terra della Villa Brasca è stata ricavata una foresteria (sala zona giorno con cucina,
bagno e sala zona notte) che attualmente ospita una famiglia comunitaria, ma potrà essere in
futuro destinata ad accogliere in modo temporaneo (per periodi brevi o medio-lunghi) chi si
trova in una situazione di bisogno/fragilità, o chi è in ricerca; nuclei famigliari o single che
potranno beneficiare della vicinanza delle famiglie.
Anche nella Vecchia Canonica sono previsti spazi abitativi di dimensioni medio – piccole,
indipendenti ma affacciati sul medesimo cortile, che verranno gestiti in collaborazione con
soggetti del territorio anche all’interno di progetti di sostegno specifici.
INCONTRARE
Aprirsi al territorio e creare occasioni d’incontro tra realtà diverse è occasione e necessità vitale
per una comunità di famiglie.
Per questo motivo, una parte del piano terra della Villa Brasca (due saloni, cucina autonoma,
bagno ed accesso diretto al grande giardino retrostante la villa) sarà destinata a varie iniziative,
non solo promosse dalla comunità stessa ma ideate o realizzate in collaborazione con altre
realtà: proposte culturali e formative, iniziative aggregative e ludiche per coinvolgere, offrire
occasioni di incontro a gruppi o singoli, con attenzione particolare a bambini e famiglie nonché
la disponibilità all’ascolto delle diverse necessità che emergono dal rapporto con la comunità
locale.
La Vecchia Canonica, invece, potrà interagire con il vicino oratorio, che dispone di molti spazi
aggregativi ed anche un grande salone-teatro.
1+1=6
A Mezzago, quindi, ci saranno due strutture distanti circa 300 m, dentro le quali abiteranno sei
famiglie. Questa “doppietà” sarà tratto caratteristico e stimolante della comunità, che da subito
ha espresso il desiderio di considerarsi “unica”, pur nella consapevolezza che ciò sarà frutto di
una tensione ad accogliere e valorizzare questa ulteriore “diversità”
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