Ill.mi Sig.ri Presidenti e Colleghi, il Consiglio dell`Ordine degli

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Ill.mi Sig.ri Presidenti e Colleghi, il Consiglio dell`Ordine degli
Ill.mi Sig.ri Presidenti e Colleghi,
il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lucca, a distanza di alcuni anni dalla sottoscrizione delle
Convenzioni di gemellaggio con gli Ordini degli Avvocati di Rouen e Celle-Hannover, esprime il
proprio compiacimento per i rapporti che hanno contraddistinto questo arco di tempo con detti
Organismi, che hanno portato ad un ricco scambio di informazioni e di contatti umani, importanti
nella vita degli Ordini professionali.
Ben tenendo presenti le affermazioni di principio espresse nelle Convenzioni, e più in particolare
negli articoli che le compongono, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lucca ritiene doveroso
svolgere queste brevi considerazioni:
pur essendo necessario limitare l’analisi che segue alla UE, l’Ordine di Lucca sottolinea
l’importanza di essere attenti ai grandi sommovimenti culturali che pure quotidianamente seguono i
fenomeni di cd. globalizzazione degli ordinamenti del mondo intero, soprattutto per quanto riguarda
la creazione di Organismi sovranazionali aventi Giurisdizione in ambito penale per reati contro
l’umanità. Questi fatti confermano la giustezza di aver deciso di allacciare rapporti anche con
Ordini appartenenti ad altri Stati;
ciò premesso, si sottolinea come la compenetrazione esistente in particolare fra i vari ordinamenti
degli Stati dell’Unione Europea costituisca, ormai, un valore pregnante, che caratterizza l’attività
sia dei Legislatori che delle Autorità giudiziarie di questi stati.
A seguito di tale compenetrazione, i principi fondamentali del diritto europeo sono, a pieno titolo,
un valore trasversale, del quale tengono conto tutte le branche giuridiche degli ordinamenti;
di fondamentale importanza, per le conseguenze pratiche che da esse sono discese, sono da
ricordare le regole fissate dal Trattato della UE sulla circolazione delle persone (artt. 39-42), sul
diritto di stabilimento (artt. 43-48) e sui servizi in genere (artt. 49-55): norme afferenti principi
generali, ma che hanno inciso profondamente nella legislazione specifica dei singoli Stati Europei;
in tale contesto, si ritiene giusto ricordare ancora, quale prima ma certamente non sola esperienza
riguardante lo Stato Italiano, la adozione della Legge 31/05/1995 n°218 (Riforma del Sistema
Italiano del Diritto Internazionale Privato), nella quale il legislatore nazionale, nella impossibilità di
incidere su una serie foltissima di Istituti dell’ordinamento, applicò sullo stesso norme innovative,
provenienti direttamente dall’Ordinamento internazionale, con ciò operando un automatico
adeguamento dell’ordinamento interno alle regole della comunità internazionale;
anche la professione dell’avvocato, pur senza rinunciare alle peculiarità delle singole legislazioni, si
è mossa nella stessa direzione, nella consapevolezza che il territorio europeo costituisce ormai, sul
piano pratico, uno scenario globale nel quale si svolge un'unica professione forense.
Ciò ha comportato, sul piano deontologico, la adozione di importanti modificazioni al Codice
Deontologico Europeo, introdotte nell’assemblea C.C.B.E. di Lione del 28/11/1998. Tali
innovazioni, oltre alla riaffermazione di principi irrinunciabili, si preoccupano di sottolineare la
valenza sopranazionale delle regole del Codice riferita agli avvocati dell’Unione Europea e,
addirittura, dello Spazio Economico Europeo.
Ancora molto si dovrà fare in tale ambito, per armonizzare le regole interne in punto di formazione
iniziale e, più in generale, di formazione permanente, e ciò al fine di centrare l’obbiettivo della
creazione della figura dell’avvocato europeo, che sappia avere una sua unicità e specificità
professionali, valide in ogni parte del territorio europeo;
sempre nel processo di armonizzazione, si deve poi ricordare ancora l’importanza che il Giudice
Comunitario ha avuto per lo sviluppo del processo di integrazione dell’ordinamento comunitario,
con le sue enormi potenzialità di sviluppo e di interpretazione dei principi essenziali del nuovo
ordinamento.
Ciò è accaduto, a volte, con il superamento dei principi di un singolo stato a vantaggio dei principi
della maggioranza degli altri stati europei: anche tali contingenti sacrifici, se pur apparentemente
frustranti la tradizione del singolo stato, debbono essere visti come la giusta affermazione dell’idea
guida della formazione di un’unica grande casa europea.
In questo ambito si è arrivati, all’interno del Trattato di Nizza (risalente al Marzo del 2001), alla
definizione di nuove regole riguardanti: la disciplina dello Statuto della Corte di Giustizia; le
modalità per l’approvazione del suo Regolamento di Procedura; la composizione dei Giudici
Comunitari; le nuove competenze della Corte; la parziale revisione della procedura del cd. rinvio
pregiudiziale.
Così esaminata sommariamente la situazione generale del Pianeta Giustizia, del quale gli Avvocati,
al pari dei Giudici, costituiscono a pieno titolo elemento essenziale, sia per il divenire quotidiano
che per ogni attività propositiva riguardante la materia, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Lucca auspica che le Convenzioni vigenti ricevano, in futuro, ulteriori e significativi impulsi.
Ciò potrà avvenire attraverso la previsione e la individuazione, anche mediante la predisposizione di
appositi Gruppi di studio, di opportunità e/o momenti di svolgimento dell’attività professionale, nei
quali possano essere sistematicamente coinvolti Avvocati iscritti ai singoli Ordini che ne facciano
richiesta, allo scopo di creare la base della futura Classe Forense d’Europa (a titolo di esempio si
cita la prossima Conferenza di Lisbona del 30 Agosto 2003 -avente titolo: L’Avvocato, Messaggero
della Pace-, alla quale gli Ordini presenti qui a Lucca potrebbero partecipare insieme, quale
espressione vivente di una piccola Comunità professionale in nuce, di taglio veramente europeo).
E ancora: la incentivazione e la Istituzionalizzazione di periodi di Pratica Forense presso gli Ordini
gemellati per i giovani che si avvicinano alla Professione, al fine di creare professionisti già pronti a
lavorare nel più vasto contesto di Territorio Europeo. Tale progetto dovrebbe essere accompagnato
anche da un sacrificio economico degli Ordini, andando così a superare quelle che sono,
attualmente, le finalità più ristrette delle Leggi professionali di origine interna.
Anche attraverso questi passaggi, il Consiglio di Lucca ritiene che le nostre Convenzioni possano
crescere, tenendo il passo con il più vasto movimento europeo.
Con tale auspicio, e offrendo la propria disponibilità di approfondimento, gli Avvocati di Lucca
rinnovano agli amici Francesi, Tedeschi e Inglesi il più caloroso saluto, augurandosi di poter siglare
quanto prima una Convenzione di Gemellaggio anche con l’Ordine di Norwich.
Lucca, 21 giugno 2003
Il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lucca
Avv. Alberto Belli