tHe Poetry oF tHingS Hong Kong

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tHe Poetry oF tHingS Hong Kong
www.xal.com
[email protected]
LIGHT
24
HONG KONG
Remix International
Driven by diversity:
Amazingly Fresh Art
and Architecture in
Asia’s culturally most
diverse City
The Poetry
Of Things
Portrait
Studio
Hannes Wettstein
I
Esp
Italiano
espaÑol
02
C
ontent
XAL
Start
04 REMIX INTERNATIONAL – HONG KONG
NEWS FROM HONG KONG’S CULTURE
AND ARCHITECTURE SCENE
08 LIVING NEWS
INNOVATIVE WAYS TO MAKE
MODERN LIFE MORE EXCITING
10 LIVING PROJECTS
RESIDENTIAL AND LIVING ENVIRONMENT
LIGHTING DESIGN BY XAL
16 PORTRAIT
STUDIO HANNES WETTSTEIN
18 HIGHLIGHTS
NEW PRODUCTS BY XAL
20 OFFICE NEWS
NEW DESIGN IDEAS FOR
THE MODERN OFFICE
22 OFFICE PROJECTS
OFFICE AND WORKING ENVIRONMENT
LIGHTING DESIGN BY XAL
26 REPORT
RELIABLE LED – PURE
GUARANTEE OF QUALITY
28 PUBLIC NEWS
ARCHITECTURE HIGHLIGHTS
IN THE PUBLIC REALM
30 PUBLIC PROJECTS
LIGHTING DESIGN IN THE
PUBLIC SPACE BY XAL
XAL
Magazine 24
03
E
ditorial
XAL
Andreas Hierzer, CEO
DOT suspended
Winner 2012
HELIOS suspended
Lighting Design Awards, London
Nominee 2013
AURO drop
BULLET
Winner 2012
CIRO ceiling
Winner 2012
BEYOND
BORDERS
I La tecnologia LED che ha rivoluzionato il settore dell’illuminazione, oltre
ai vantaggi insiti direttamente nella tecnologia – l’efficienza energetica, la
lunga vita utile, la perfetta controllabilità ecc. – presenta anche un altro vantaggio determinante, connesso soprattutto alle possibilità della miniaturizzazione: la libertà prima impensabile di percorrere strade del tutto nuove nella
concezione di lampade o di soluzioni illuminotecniche. Le limitazioni di forma
e funzione che condizionavano le tecnologie d’illuminazione tradizionali, vengono spazzate via dalla tecnologia LED. Sviluppatori e designer scoprono di avere nuove, insospettate libertà.
Confrontarsi con queste libertà e saperle sfruttare abilmente è un processo
che solo lentamente va affermandosi nel mercato. Troppo spesso la tecnologia LED viene utilizzata solo per ridare vita a prodotti in realtà tradizionali che
poi vengono venduti come un’innovazione LED. XAL ha scelto da anni di seguire una strada diversa, creando famiglie di prodotti completamente nuove
che sfruttano coerentemente le possibilità offerte dalla tecnologia LED. Questa scelta è stata premiata con un riscontro molto positivo da parte dei nostri
clienti, ma anche, in misura sempre maggiore, dalla community del design.
Recentemente il Chicago Athenaeum – Museum of Architecture and Design
ha insignito con il Good Design Award tre prodotti XAL in un colpo solo (HELIOS, DOT e CIRO). Ai nostri prodotti AURO drop, CIRO e BULLET è stato
assegnato di recente il Red Dot Design Award. Ed anche ai Lighting Design
Awards di Londra la XAL ha ottenuto una nomination per i prodotti MARC ed HELIOS. Questo non può che rallegrarci e incoraggiarci a proseguire su
questa strada, con l’obiettivo di trovare nuove soluzioni, sempre migliori, per
il problema più bello del mondo: mettere in scena l’ambiente con la luce pensando ai suoi utilizzatori.
Se volete vedere le nostre luci dal vivo, venite a trovarci nei nostri nuovi
showrooms recentemente inaugurati a Berlino o Londra o alla fiera LIGHTFAIR
di Filadelfia, all’Arch Moscow di Mosca, o forse alla PLDC di Copenhagen. Vi aspettiamo.
ESP Además de las ventajas tecnológicas inherentes a los LED, tales como
la eficiencia energética, una vida útil más prolongada o que se pueden controlar perfectamente, esta tecnología, que ha revolucionado el sector de la
iluminación, posee otra ventaja que se deriva principalmente de su tamaño
miniaturista y que resulta decisiva: una libertad prácticamente desconocida,
nuevos caminos por los que recorrer el diseño de dispositivos de luz y las
soluciones para iluminar espacios. Las limitaciones en cuanto a forma y
funciones que ha sufrido desde siempre la tecnología de iluminación convencional se han volatilizado con la llegada de los dispositivos LED. Los desarrolladores y diseñadores están explorando nuevas áreas y disfrutando de esta
libertad sin precedentes.
El poder abarcar esta libertad y saber aplicarla con habilidad es algo que
poco a poco empieza a verse en el mercado. Sucede con demasiada frecuencia que a lo convencional se le da un toque de tecnología LED con el
fin de venderlo como algo innovador. El que XAL, desde hace años, haya tomado otros caminos para dar origen a familias de productos totalmente nuevos a partir de las múltiples posibilidades que ofrece la tecnología LED, nos
ha reportado grandes ovaciones. Tanto de nuestros clientes como también,
cada vez con más frecuencia, de la comunidad de diseñadores.
Así, el Ateneo de Chicago (Museo de Arquitectura y Diseño) ha otorgado
recientemente el premio Good Design Award a tres de los productos de XAL (HELIOS, DOT y CIRO). Nuestros productos AURO drop, CIRO y BULLET fueron también galardonados con el Premio Red Dot Design hace poco. Y en los Lighting Design Awards de Londres XAL recibió dos nominaciones
por MARC y HELIOS. Esto nos agrada y nos alienta para seguir adelante, y
para encontrar nuevas y mejores soluciones para el problema más bello del
mundo: Enfatizar el entorno que rodea al usuario mediante la iluminación.
Si quiere saber más sobre nuestros dispositivos de iluminación en vivo y en directo, visítenos, ya sea en una de las nuevas salas de exposición que
acabamos de inaugurar en Berlín y en Londres, o bien en la LIGHTFAIR de Philadelphia, la Arch Moscow de Moscú o en la PLDC de Copenhague.
Estaremos encantados de atenderle.
XAL
Magazine 24
XAL
Hong Kong VICTORIA PEAK
Peak Power
© Peak Tramways
04
Remix International
© Peak Tramways
© Louise Cukrov / Shutterstock.com
SELECTED BY XAL:
DESIGN, ART AND
ARCHITECTURE NEWS
fROM hong kong
Victoria
Peak
Hong Kong / China
Peak Tramways Company, Ltd., Hong Kong (China)
www.thepeak.com.hk
XAL
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I L’isola di Hong Kong è una delle aree geografiche più densamente popolate del mondo. Nonostante la natura montuosa del
territorio, la sua popolazione si è moltiplicata di circa dodici volte
negli ultimi sessant’anni. Poiché i prezzi dei terreni sono semplicemente esorbitanti, gran parte della popolazione multietnica
vive oggi in grattacieli. “Victoria Peak” è il rilievo più alto ed anche più famoso dell’isola. Dal “Monte della Grande Pace” – questo il suo nome cinese – e dalla sua piattaforma panoramica a
360 gradi si gode una vista indescrivibile, soprattutto di sera, su
tutta la penisola di Caolun e su vaste parti di Hong Kong. L’area
situata a quasi 400 metri sul livello del mare si raggiunge con
una tramvia d’epoca, in servizio quasi senza aver subito modifiche dal lontano 1888. Dal quartiere centrale degli affari, il tratto
di ferrovia lungo 1,4 chilometri porta fino quasi sotto la cima del
monte. La Peak Tower, monumento mozzafiato, simbolo della
città, ospita diversi ristoranti e negozi di souvenir, ma anche
un proprio museo. Non importa se si arriva qui anche solo per
motivi di affari, tutto ciò che si è letto sullo splendore secolare di
questa città e sull’operosità instancabile della Cina si fonde e si
fissa per l’eternità nell’immagine da cartolina che ci restituisce lo
skyline della città e del porto. Nessuno può sottrarsi all’incanto
di questa città, che non per niente si è autobattezzata “porto
profumato”. Non solo i turisti, anche molti residenti da lunga data
non si stancano di venire quassù per trovare sempre nuove conferme della bellezza della loro città.
ESP La Isla de Hong Kong es una de las zonas con más densidad de población del mundo. Sus habitantes se han decuplicado en los últimos sesenta años a pesar de una topografía
montañosa. Como los precios del suelo son sencillamente
prohibitivos, la mayor parte de esta población multi-étnica vive
en los rascacielos en la actualidad. “Victoria Peak” no sólo es
la construcción más alta, sino también la más famosa. Desde la
“montaña de la Gran Paz” – según su nombre chino – y su plataforma de observación de 360 grados se tienen, sobre todo a primeras horas de la tarde, unas increíbles vistas de todo Kowloon
y de gran parte de las islas de Hong Kong. Este espacio situado
a casi a 400 metros sobre el nivel del mar conecta con un venerable tranvía que desde 1888 tan apenas ha sufrido ningún
cambio y que sigue hoy en día en funcionamiento. Desde el céntrico distrito financiero recorre los 1,4 kilómetros de vías férreas
hasta casi llegar a la cumbre. En la impresionante Peak Tower,
un icono arquitectónico de la ciudad, junto a varios prestigiosos
restaurantes y tiendas de suvenires, se encuentra también un
museo propio. No importa si se ha venido en viaje de negocios,
pues lo que se haya leído sobre el centenario esplendor de esta
ciudad y sobre el infatigable esfuerzo de China se funde en el
horizonte urbano entre la ciudad y el puerto en una tarjeta postal
para la eternidad. La ciudad, cuyo nombre literalmente significa
"puerto fragante" hechiza por completo. Por eso no sólo los
turistas se acercan hasta aquí, sino que también muchos de los
habitantes de esta ciudad suelen tomar este camino, para que
les vuelva a reafirmar la belleza de su ciudad.
05
Remix International
XAL
Hong Kong
Traditional Chinese Lanterns Light Up
SEVVA Bar
Traditional Chinese Lanterns Light Up
Hong Kong / China
by Hong Kong Tourism Board
www.discoverhongkong.com
© parkisland / Shutterstock.com
I La festa Yuanxiao, chiamata anche Yuanxiaojie, è la festa tradizionale cinese, con la quale si concludono i 15 giorni di festeggiamenti per il Capodanno cinese. Dato che l’anno cinese è determinato
dal calendario lunare e inizia il primo giorno del primo mese lunare, la festa cade sempre in un giorno di
plenilunio e in questa occasione è tradizione che famiglie, parenti e amici trascorrano insieme la serata
(“Yuan” significa incontro, “Xiao” sera). L’origine della festa è controversa. Secondo una leggenda popolare deriverebbe dal fatto che nella notte dei tempi esistevano in cielo dieci soli ardenti che inaridivano il
mondo, gettando la popolazione nella miseria più nera. Ma un giorno un eroe di nome Hou Yi salì sulla
vetta del monte Kunlun, tese l’arco e con le sue frecce riuscì ad abbattere nove soli. Poi ordinò all’ultimo
sole rimasto di sorgere e tramontare puntualmente giorno dopo giorno. Un’altra leggenda invece identifica l’evento originante nella rivolta contro la dominazione dei Tartari. Altre ancora attribuiscono l’origine
semplicemente alla venerazione di Buddha. Comunque sia, resta il fatto che il 15° giorno dell’ottavo mese
lunare Hong Kong vive un momento di generale eccitazione. In ogni dove si festeggia con la musica e si
mangia la famosa torta lunare e le frittelle di riso. In ogni angolo del Paese vengono organizzate mostre
con lanterne che fanno sfoggio di un’incredibile varietà di forme, colori e disegni. Particolarmente amate
sono le rappresentazioni dei segni zodiacali, di animali simbolici, piante e creature fantastiche, di scene
tratte da romanzi classici, leggende e racconti, ma anche scene di battaglie. I materiali più utilizzati sono
il legno laccato, la madreperla, la pergamena, la carta e l’osso. In breve, la festa delle lanterne è un’occasione particolarmente solenne e bella da vedere in cui la tradizione si fonde con la luce.
© parkisland / Shutterstock.com
ESP La fiesta de Yuanxiao, también conocida como Yuanxiaojie, es una festividad china tradicional que
alcanza su punto álgido el decimoquinto día de las fiestas del Año Nuevo Chino. Como el año chino tradicional está determinado por el calendario lunar y empieza el primer día del primer mes lunar, la fiesta
cae siempre en un día de luna llena y reúne a la familia, parientes y amigos “Yuan” significa reunirse y la
palabra “Xiao” tarde). El origen de la fiesta es polémico. Según una leyenda popular, en tiempos remotos
en el cielo había diez soles abrasadores que se mantenían el mundo baldío y yermo, y la gente vivía en
condiciones de pobreza extrema. Pero un día, un héroe llamado Hou Yi subió a la cima de la montaña
Kunlun, sacó su arco y derribó nueve de estos soles. Luego ordenó al sol que quedaba que saliera y
se pusiera todos los días con puntualidad. Otra leyenda, a su vez, considera el levantamiento contra el
dominio de los tártaros como el evento desencadenante. Y otros simplemente asumen que el origen se
encuentra en el culto a Buda. Sea como fuere, el hecho es que el decimoquinto día del octavo mes lunar, Hong Kong se declara en estado de excepción. La celebración y la música resuenan en cada rincón
y se degustan los conocidos pasteles de luna y pequeñas bolas de arroz con distintos rellenos de dulce
sabor. A nivel nacional, se organizan exposiciones con linternas con una deslumbrante variedad de colores, formas y patrones. Especialmente populares son las representaciones de los signos del zodiaco,
los animales simbólicos, las plantas y las criaturas, así como escenas de novelas clásicas, leyendas e
historias. También abundan las escenas de lucha. Para ello se utilizan distintos materiales como madera
lacada, nácar, pergamino, papel y conchas. En resumen, el Festival de los Faroles es una fiesta especial
y bella a la vista que combina la tradición y la luz.
SEVVA Bar
© SEVVA
© SEVVA
Hong Kong / China
www.sevva.hk
by Calvin Tsao of Tsao & McKown Architects, New York (USA) &
Bonnie Gokson & Team, Hong Kong (China)
I Il Sevva Bar è considerato il più elegante dei numerosi ristoranti con terrazza panoramica che Hong
Kong offre. Qui, al 25° piano del Princess Building, si incontrano tycoon della finanza, esponenti dell’alta
società cinese e turisti europei curiosi, per una cena raffinata, per coltivare rapporti d’affari o semplicemente per un cocktail after work con vista favolosa sul Victoria Harbour e alcuni caratteristici edifici
della città, tra cui il famoso edificio HSBC e la non meno impressionante China Bank. Il nome “Sevva”,
che si pronuncia come l’inglese “savour” (gustare, assaporare) deriva dal sanscrito “seva” che significa
più o meno “fornire un contributo”. Il contributo fornito da questo attico di 13.000 m2 è: la fusione perfettamente riuscita – sia stilistica che culinaria – fra estremo oriente ed Europa, che rende così particolare
questo posto. Una sorta di corto circuito fra cucina tradizionale cinese e cultura della tavola europea.
L’architetto Calvin Tsao ha consapevolmente lasciato dominare la vista, assumendola come tema centrale. La città diventa un palcoscenico. Ognuna delle zone, in cui l’attico è suddiviso – il foyer vetrato,
il lato del porto, il lato della banca, il Taste Bar o la terrazza panoramica perimetrale – concede vedute
imponenti ed è orchestrata con grande sensibilità. Tra le singole zone non vi sono separazioni, si passa
dall’una all’altra senza soluzione di continuità, perché un buon ristorante, a detta dello stesso Tsao, si distingue fra l’altro proprio per questa ininterrotta continuità. E persino nel caso poco probabile che
il miglior cocktail della città, concepito dal geniale barman newyorkese Joseph Boroksi, non sortisse
l’effetto sperato, la vista del porto o del distretto finanziario illuminato da una miriade di luci colorate è abbastanza inebriante per staccare la mente dalla faticosa giornata di lavoro.
ESP El Sevva Bar es considerado el más elegante entre los numerosos restaurantes que pueblan las
azoteas de Hong Kong. Aquí, en el vigésimo quinto piso del Edificio Princesa, se dan cita los magnates
financieros, los representantes de la clase alta china y los curiosos turistas europeos para comer bien,
para cultivar los contactos de negocios o simplemente para tomar algo después del trabajo y disfrutar
de las vistas del Puerto Victoria y de los edificios más emblemáticos de la ciudad, incluyendo el famoso
edificio del HSBC y el no menos impresionante edifico del Banco de China. El nombre de “Sevva” que
se pronuncia igual que la palabra inglesa “Savour” (degustar, saborear), deriva de la palabra sánscrita
“seva”, que significa más o menos lo siguiente: “Realizar una aportación”. ¿Y qué aporta este enorme
ático de 13.000 m2?: Una fusión, tanto estilística como culinaria, entre Extremo Oriente y Europa, lo que
hace que este establecimiento sea algo tan especial. Una suerte de acuerdo entre la cocina china tradicional y la cultura gastronómica europea. El arquitecto Calvin Tsao dejó de forma intencionada que las vistas fueran el aspecto dominante y las convirtió en el tema central. La ciudad se convierte así en un
escenario. Cada una de las zonas en que se ha dividido este ático, ya sea el vestíbulo vidriado, el lado
que da a los puertos, el que da a los bancos, el Taste Bar o la terraza panorámica, ofrece unas generosas vistas y todo está cuidadosamente orquestado en cuanto a ambiente y decoración. Todas las zonas
de transición entre las diferentes áreas son fluidas, ya que, según Tsao, un buen restaurante destaca,
entre otras cosas, por esa continuidad entre espacios. Y aun en el caso improbable de que los cócteles
que prepara aquí el barman de élite Joseph Boroksi, los cuales, según dicen, son los mejores de la ciudad, no surtieran su efecto, las vistas del bullicioso distrito financiero iluminado o las vistas del puerto
resultan ser suficiente estímulo para refugiarse aquí tras un duro día de trabajo.
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XAL
Hong Kong
hong kong design institute
© Sergio Pirrone
06
Remix International
hong kong design institute
Hong Kong / China
by Coldefy & Associés Architectes
Urbanistes, Lille (FR)
www.coldefy-associes.com
www.hkdi.edu.hk
© Sergio Pirrone
I Nella zona nordorientale dell’isola di Hong Kong, il nuovo “Istituto del Design” progettato dagli
architetti francesi Coldefy & Associés e già pluripremiato, accoglierà su una superficie complessiva
di 42.000 m² circa 4.000 studenti delle arti multimediali. Si tratta del primo grande progetto realizzato
da architetti francesi nella megalopoli affacciata sul Mar Cinese meridionale ed è davvero qualcosa di
sorprendente. Già dall’esterno l’insolito edificio attrae l’attenzione con il suo corpo vetrato sospeso a
sette piani di altezza dal suolo e sostenuto da quattro torri reticolari in acciaio che si ergono da un podio piantumato a verde – chiamato “Urban Lounge” – e che secondo i progettisti incarnano “l’anima”
dell’edificio. Tra queste torri si sviluppano per una lunghezza di 60 metri le scale mobili, attraverso le
quali si accede comodamente al cubo di vetro esposto e ad ogni zona dell’edificio che sembra sospeso
sulla città e che ospita, oltre alla biblioteca, tutti gli uffici amministrativi. Anche la copertura è accessibile
ed è sempre aperta ai visitatori durante particolari eventi. La lounge è stata realizzata come una sorta di
collina e serve come vasto punto di incontro e come galleria che si apre verso le aree verdi circostanti.
Con i suoi quattro Auditorium – tra cui un salone per le feste con una capienza di 700 persone, utilizzato anche per sfilate di moda e concerti pop – un caffè, un centro sportivo e una location che si adatta
flessibilmente ad ospitare diverse manifestazioni, costituisce, inoltre, un vivace polo di attrazione. Il
complesso sviluppato su tre livelli completamente differenziati, rappresenta anche l’approccio multidisciplinare dell’insegnamento che viene impartito in questo istituto così come l’approccio architettonico
radicale che vuole creare situazioni contrastanti attraverso l’uso del vetro, del cemento e dell’acciaio.
Il risultato è comunque un’opera trasparente e armoniosa, che con i suoi molteplici rapporti con l’ambiente esterno circostante, è in grado anche di indicare nuove vie di sviluppo.
© Sergio Pirrone
ESP El nuevo “Design Institute”, que ya ha cosechado varios premios, diseñado por los arquitectos franceses Coldefy & Associés y situado en el noreste de Hong Kong Island, dará clase a unos
4.000 estudiantes de las artes multimedia en un total de 42.000 metros cuadrados. Se trata del primer
proyecto planeado por los arquitectos franceses en esta mega ciudad situada en el Mar del Sur de
China. Resulta impresionante que ya desde el exterior este extraordinario edificio de siete plantas se
hace notar gracias a las cuatro torres de acero que sustentan el cuerpo de vidrio. Entre estas torres
sobresale desde un podio ajardinado, denominado “Urban Lounge”, lo que según los arquitectos es
el “alma” del edificio, a través de la cual cruza una escalera mecánica de 60 metros de largo que llega
hasta el cubo de vidrio expuesto, lo que permite un fácil acceso a cada uno de los espacios que parecen flotar sobre la ciudad y que alberga, junto a la biblioteca, la administración. También se puede
acceder al tejado y está abierto durante eventos especiales a los visitantes. El lounge, diseñado como
una especie de colina, sirve como lugar de encuentro y como espaciosa galería, que se abre a los
espacios verdes del entorno exterior. Además de cuatro auditorios, uno de los cuales es una sala de
fiestas para 700 personas, que también se utilizará para realizar conciertos de pop y desfiles de moda,
también cuenta con una cafetería, un gimnasio y un espacio multifuncional que se puede adaptar a
cualquier evento. El complejo, desarrollado en tres pisos totalmente diferentes, también representa el enfoque multidisciplinario de la enseñanza que ahí se imparte, así como el enfoque arquitectónico
radical que pretende crear situaciones de contraste valiéndose del vidrio, del hormigón y del acero. A pesar de todo, se ha logrado crear una estructura transparente y coherente que, gracias a sus múltiples relaciones con el entorno inmediato, va marcando el camino.
XAL
Magazine 24
XAL
ESP La zona comercial más cara del mundo ya no está en París o Nueva
York, sino en Hong Kong y se llama Queens Road. Según se informa, Zara se
ha encargado allí recientemente de una filial de H&M y paga de alquiler unos
30.000 euros al año. Por metro cuadrado, se entiende. Eso es aproximadamente el doble que en la Quinta Avenida de Nueva York. En esta liga superior
también juega Times Square, situado en Causeway Bay, un centro comercial
superlativo. El edificio de 19 pisos, donde una vez estuvo el almacén de tranvías de la ciudad, alberga hoy por hoy la friolera de 230 tiendas en 16 de sus
pisos. Largas escaleras mecánicas te desplazan sin esfuerzo de un piso a
otro por la zona comercial y por el complejo de oficinas, situado más arriba.
La barata mercancía del lejano oriente no tiene cabida aquí, pues sólo se comercia con lo mejor y lo más caro. Además de elegantes boutiques de Gucci
& Co y de la presencia de marcas internacionales como Kookai y Marks and
Spencer también se encuentran aquí muchas marcas locales que vale la
pena descubrir. Pero no sólo las compras son de primera clase, las cenas
también alcanzan esta categoría de altos vuelos, pues a lo largo de los años
algunos de los mejores restaurantes de la ciudad han abierto en este enorme
centro comercial sus establecimientos, como el Wasabisabi, galardonado
con múltiples premios y uno de los mejores restaurantes japoneses de Hong
Kong, o el Water Margin, templo de la alta cocina de Shanghai. Otros de los
atractivos son un cine privado y la Page One de la planta superior, una de
las librerías más grandes de Hong Kong, cuya visita merece mucho la pena.
Incluso se puede celebrar aquí la Nochevieja de la forma más inmejorable,
siempre y cuando uno no tenga fobia a las multitudes. Porque al igual que
ocurre en Nueva York para Noche Vieja se reúnen en frente del edificio miles
de personas para, a media noche, seguir la cuenta atrás en el enorme reloj
de la fachada y celebrar juntos la llegada de un nuevo año.
Inside Out Project
© JR
Hong Kong / China
by JR, PARIS (FR)
www.insideoutproject.net
www.jr-art.net
Inside Out Project
Queens Road / TIMES SQUARE
Hong Kong / China
www.timessquare.com.hk
XXXXXX ©
I Da tempo ormai le strade dello shopping più costose del mondo non si
trovano più a Parigi o New York, ma ad Hong Kong. La Queens Road ne è
un esempio: recentemente il colosso dell’abbigliamento Zara ha preso il posto della filiale H&M e stando a quel che si dice paga poco meno di 30.000
Euro di affitto all’anno. Per metro quadro, beninteso. Addirittura il doppio di
quanto paga un negozio nella Fifth Avenue di New York City. In questa fascia
di prezzi esorbitanti si inserisce anche il Times Square, un centro commerciale sensazionale situato nella Causeway Bay. L’edificio di 19 piani, in cui
un tempo era ubicato il deposito della tramvia cittadina, oggi ospita ben 230
negozi distribuiti su sedici piani. Si passa senza fatica da un piano all’altro,
trasportati dalle scale mobili che portano anche al complesso di uffici ai
piani superiori. Invano qui si cercheranno articoli da poco prezzo prodotti in
estremo oriente, i singoli negozi presentano esclusivamente ciò che di meglio
e di più costoso offre il mercato. Oltre alle boutique più rinomate del calibro di
Gucci ecc. e ad altri marchi internazionali come Kookai e Marks and Spencer,
si trovano però anche numerosi marchi locali che vale la pena scoprire. Lo
shopping non esaurisce tutte le possibilità. Qui si può anche mangiare molto
bene, perché nel corso degli anni i ristoranti più quotati della città hanno
aperto le loro filiali in questo mega centro commerciale, ad esempio il pluripremiato Wasabisabi, uno dei migliori ristoranti giapponesi di Hong Kong,
o il Water Margin, tempio dell’alta cucina di Shanghai. All’interno del centro
commerciale c’è anche un cinema e al piano superiore si trova Page One,
una delle più grandi librerie di Hong Kong che merita veramente di essere
vista. Un’idea eccellente è trascorrere qui il capodanno, a patto che non si
abbia paura del bagno di folla. Anche qui, come accade nell’omonima Times
Square di New York, l’ultimo giorno dell’anno si riuniscono davanti all’edificio
migliaia di persone per seguire il conto alla rovescia che separa dalla mezzanotte sul grande orologio della facciata e per festeggiare insieme.
Queens Road / TIMES SQUARE
© Atlantide Phototravel / Corbis Hong Kong
© iStockphoto.com
07
Remix International
I “Inside Out Project” s’intitola la più recente installazione dell’artista francese JR, esponente della
street art. Sulla copertura del Connaught Road Foot Bridge, un ponte pedonale nel centro di Hong
Kong, sono stati applicati sedici gigantografie in bianco-nero. Gallerie e musei, per lui che lavora sempre sulla strada, svolgono un ruolo puramente complementare. Se all’inizio fotografava personalmente i
soggetti, ora è passato ad elaborare foto di provenienza altrui. In questo modo non decide più lui dove nasca la sua arte, ma lascia che siano le persone a farlo. Non è lui dunque che ha scelto Hong Kong
come luogo del suo progetto attuale, “è Hong Kong che ha scelto me”, afferma l’artista. Egli applica le
sue fotografie ovunque intraveda la necessità concreta di farlo, che si tratti dei muri del Medio Oriente,
dei sobborghi di Parigi o dei ponti dell’Asia. Nelle sue installazioni l’essenziale è scoprire, mostrare e
quindi condividere le storie non raccontate e le immagini di persone di ogni angolo del mondo. La vita
stessa si fa arte. Le foto di Hong Kong sono state scattate tutte dall’alto. Sembra quindi che le persone
foto­grafate guardino in su, verso i grattacieli. Un effetto che desta l’interesse delle persone nella metropoli di milioni di abitanti, soprattutto anche della gente che normalmente non frequenta i musei. L’uomo medio diventa così allo stesso tempo modello e fruitore d’arte. Sono i ritratti che si diffondono, occupano
la città e impressionano le persone; le fanno riflettere sul senso nascosto del progetto. Ed è proprio
lì, sostiene JR, che inizia il bello dell’arte, perché ognuno può interpretarla diversamente: l’uno coglie
l’aspetto politico, l’altro "semplicemente" la storia toccante.
ESP “Inside Out Project” es la última instalación del artista callejero de origen francés JR. En lo alto del
Connaught Road Foot Bridge, uno de los puentes peatonales del centro de Hong Kong, se han montado
dieciséis enormes retratos en blanco y negro. Esta estrella del mundo del arte que comenzó como un
grafitero en París, vuelve a utilizar una vez más el espacio urbano como lienzo para su arte. Las galerías
y los museos son para él sólo un complemento de su trabajo real, que siempre tiene lugar en la calle. Al
principio las fotos eran suyas, pero ha empezado a trabajar con fotos que no lo son. Las decisiones sobre dónde exponer su arte ya no las toma él, sino que lo hace la gente. Tampoco ha elegido Hong Kong
como el lugar donde emplazar este último proyecto, “Hong Kong me ha elegido a mí” dice el artista. Así
que ya sea en una pared de Oriente Medio, en los barrios periféricos de París o en los puentes de Asia,
él destina sus fotografías allí donde hay una necesidad concreta. Con sus instalaciones trata de descubrir las historias y las imágenes del mundo que no se cuentan, de compartirlas y mostrarlas. La vida
misma se convierte así en arte. Las fotografías de Hong Kong se sacaron todas desde arriba. Así que
da la impresión de que la gente fotografiada estuviera admirando unos rascacielos. Un efecto que atrae
el interés de la gente de esta mega ciudad, sobre todo la de aquellos que no suelen pisar un museo.
La gente común se convierte así en modelo y en consumidora de arte. Son retratos que se despliegan,
toman la ciudad e impresionan a la gente; hacen pensar en lo que hay detrás del proyecto. Y es ahí
donde, según JR, comienza la belleza del arte, porque todo el mundo puede captar las cosas de forma
distinta. Una persona ve reflejada la vida política, otra "sólo" una historia conmovedora.
XAL
Magazine 24
08
Living/news
Living
XAL
Living/news
VITEO Shower
by Danny Venlet (BE)
www.viteo.com
Summer Rain
Premiata con il Red Dot Design Award e l’IF Gold Award,
la doccia Viteo Shower regala un’esperienza fuori del comune
con l’acqua che sgorga dal basso, dalla superficie della pedana,
zampillando prima verso l’alto e poi ricadendo dolcemente al
centro come pioggia estiva. Il comando non potrebbe essere più
semplice: è sufficiente salire sulla pedana in plastica bianca an­
tiscivolo, resistente ai raggi UV (diametro 78 cm). Non ci sono né
rubinetti né soffione doccia. Il peso del corpo attiva all’istante gli
spruzzi della doccia che aumentano di altezza lungo il perimetro
della pedana formando una colonna d’acqua alta due o quat­
tro metri a seconda della pressione dell’acqua. Et voilá! Grazie
a questo sistema di comando oltremodo semplice e al design
pulito e funzionale di Danny Venlet, la Viteo Shower è la solu­
zione ideale ovunque sia gradita una fresca pioggia estiva e una
doccia concepita come esperienza sensoriale. Si può installare
in giardino, a bordo piscina, lungo un sentiero o in terrazza; un
semplice tubo da giardino da 1/2 pollice, reperibile in commer­
cio, con raccordo “Gardena” provvede a fornire l’acqua.
ESP La Viteo Shower, galardonada con los premios Red Dot
Design e IF Gold, convierte la ducha en una experiencia extra­
ordinaria en la que el agua cae desde abajo. Primero, fluye desde
el plato de la ducha hacia arriba, para después volver a caer como
una suave lluvia estival. El funcionamiento es muy simple: Solo
hay que pisar una pieza blanca de plástico de 78 cm de diámetro,
antideslizante y resistente a los UV, sin grifos ni alcachofa de du­
cha. El peso corporal dispara de inmediato los chorros de agua
que van ganando altura desde la placa circular. Dependiendo de
la presión de agua, levantan columnas de agua de entre dos y
cuatro metros de alto, y ¡voilá! El sencillo mecanismo y el diseño
funcional y claro de Danny Venlet convierten a la Viteo Shower en
un elemento ideal para recrear la fresca lluvia de verano y hacer
de la ducha una experiencia sensorial. Se puede instalar en el
jardín, en una piscina, en una pasarela o en una terraza, pues se
le puede suministrar el agua a través de una manguera estándar
de 1 o 2 pulgadas con conector “Gardena”.
XAL
Magazine 24
© VITEO, Paul Ott Graz
I 09
Living/news
XAL
Living/News
House on the cliff
BAMBOO HOUSE
HIGH ABOVE
House on the cliff, CALPE / ALICANTE (ESP)
by Fran Silvestre Arquitectos, Valencia (ESP)
www.fransilvestrearquitectos.com
ESP Una casa que flota en el aire. Una casa que flota sobre el agua... Esto, que suena tan grandilocuente es precisamente lo que ha conseguido el arquitecto español Fran Silvestre al ejecutar su diseño
para una casa de vacaciones en la costa española. La blanca y reluciente construcción situada en
Calpe (Alicante) parece desafiar la gravedad natural. Por la inclinación del terreno y por la necesidad de construir la casa de una sola planta, se decidió diseñar una estructura de tres dimensiones a partir
de placas y muros de hormigón armado, que se anclaron firmemente a la roca para proporcionar la
máxima seguridad con la mínima excavación. Todas estas placas se recubrieron con yeso, con el fin de lograr el efecto de un blanco prístino. Igualmente, el resto de materiales utilizados para las paredes y las aceras se pintaron de blanco, e imitar así la arquitectura tradicional de la zona por una parte y,
poner de relieve la unidad de la casa. Este monolito que resplandece a la luz del sol parece apoyarse
sobre las rocas, pero al mismo tiempo genera una plataforma horizontal orientada lejos de las rocas que
se une a un enorme balcón de dieciocho metros de lago, que se abre a las Islas Baleares y al Mar Mediterráneo. Una escalera exterior marca otro un punto de inflexión: Evocadora y aparentemente flotante,
conduce a la planta baja, donde la piscina hace que el anhelo por el mar del arquitecto quede más
cerca. No es sólo el hecho de que haya sido un éxito. Esta casa sobre el acantilado puede considerarse
como un diseño integral que, en su brusquedad, respeta las condiciones naturales en las que, con su
humilde reflexión, se incluye casi de forma sumisa, pero contra las que aún así se perfila de manera independiente.
© Steven Massart
© Steven Massart
© Diego Opazo
© Diego Opazo
© Diego Opazo
I Una casa sospesa nell’aria. Una casa che cammina sull’acqua... Suona iperbolico e invece pare
che l’architetto spagnolo Fran Silvestre sia davvero riuscito nell’impresa con il suo progetto di una casa di vacanza sulla costa spagnola. La costruzione, di un bianco abbacinante, situata a Calpe (Alicante),
sembra resistere alla forza naturale della gravità. A causa della ripidità del terreno e del requisito che la casa fosse costruita ad un solo piano, la scelta è caduta per motivi tecnici su un corpo edilizio tridimensionale, realizzato con lastre e pareti in calcestruzzo rinforzato, che ancorate saldamente alla roccia
assicurano la massima sicurezza e contemporaneamente il minimo scavo del terreno. Tutte queste
piastre sono rivestite in gesso per ottenere l’effetto di un bianco immacolato. Ma anche gli altri materiali
utilizzati per pareti e camminamenti sono stati intonacati di bianco – da un lato come richiamo all’architettura tradizionale della zona, dall’altro per sottolineare l’unità della casa. Il monolito scintillante sotto la luce del sole dà l’impressione di appoggiarsi alla roccia, ma allo stesso tempo genera una piattaforma
orizzontale che lo porta ad allontanarsi dalla roccia, terminando in un massiccio balcone lungo diciotto
metri che si affaccia sulle isole Baleari e sul Mare Mediterraneo antistanti. Una scala esterna delinea un
ulteriore punto di inversione: significativamente la scala, apparentemente sospesa, conduce al piano
sotterraneo, dove la piscina deve avvicinare ancora di più al mare secondo l’espresso desiderio degli
architetti. Ebbene, l’impresa è riuscita. Ma non solo questa. Nel suo complesso la “House On The Cliff”
può essere considerata come un progetto che nella sua scabrosità rispetta le caratteristiche naturali del
luogo, inglobandole umilmente nelle sue riflessioni, ma creandosi una propria immagine indipendente.
living in nature
BAMBOO HOUSE, ROTSELAAR (BE)
I Nelle culture asiatiche, ma soprattutto in Cina, il bambù come materia prima è utilizzato sia tradizionalmente che su scala industriale e, in virtù della sua robustezza e delle sue eccezionali proprietà
isolanti, anche come materiale per costruzioni moderne. Al contrario l’Europa ha da recuperare molto
terreno, visto che l’impiego del bambu per pavimenti o facciate è ancora percepito come qualcosa di
esotico. Ma ecco un progetto belga che dimostra come l’inserimento di una facciata in bambu nel contesto paesaggistico possa risultare straordinariamente armonioso. Questo progetto è stato realizzato su
un declivio coperto da fitta vegetazione boschiva e quindi su un terreno non propriamente tipico per le
vaste pianure delle Fiandre. Scendendo per il sentiero leggermente in discesa lungo la facciata frontale,
si rimane subito colpiti dalle dimensioni lunghe e strette della casa: a 26,3 metri di lunghezza corrispondono solo 4,5 metri di larghezza – proporzioni estreme dovute alla conformazione stretta del terreno,
tali da destare l’impressione che una parte della larghezza sia sprofondata nel terreno. Nonostante le
dimensioni effettivamente molto strette della costruzione, l’abitabilità non ne risente minimamente. Le
canne di bambu, infilate in telai di acciaio nel verso della lunghezza, permettono di ottenere il riscaldamento passivo e la ventilazione sufficiente, in linea con la concezione della casa a basso impatto
energetico. In più si produce un effetto ottico interessante con gli alberi circostanti che si riflettono sulla
superficie liscia del bambu: i rami riflessi formano degli schemi che forniscono una lettura delle stagioni
nel loro avvicendarsi. Di contro alla chiarezza esterna, domina all’interno una variopinta molteplicità di
materiali. Scale verniciate in nero, pareti pitturate di colore verde e un pannello in legno truciolare grezzo
conferiscono agli ambienti un’immagine incisiva e divertente. Le finestre in posizione strategica regalano
una quantità di vedute sulle corone degli alberi tutt’intorno. D’inverno la luce naturale entra abbondantemente dalle aperture garantendo anche un piacevole riscaldamento. D’estate invece gli alberi assicurano un ombreggiamento sufficiente. La casa di bambu belga è allo stesso tempo elegante ed energeticamente efficiente. Si spera che in futuro l’utilizzo del bambu come materiale per pavimenti, pareti o
facciate si diffonda maggiormente anche alle nostre latitudini.
by AST77 bvba, Tienen (BE)
www.ast77.be
ESP En las culturas asiáticas, especialmente en China, el bambú es una materia prima tradicional,
y también industrial, apreciada por su robustez y por sus excelentes propiedades de aislamiento, y resulta asimismo un material de construcción moderno. Europa, sin embargo todavía tiene que ponerse al día en este sentido y, aunque se empieza a utilizar el bambú para revestir suelos y paredes,
este material todavía entra en la categoría de lo exótico. Un proyecto belga muestra ahora cómo una
fachada hecha de bambú encaja y armoniza perfectamente con en el entorno: Este proyecto se emplaza en una boscosa y densa ladera, de ahí que no refleje los espacios normalmente abiertos de las
llanuras flamencas. Al caminar a lo largo del sendero de suave pendiente desde la fachada frontal, llama
enseguida la atención la longitud y la delgadez de la casa. 26,3 metros de longitud y tan sólo 4,5 metros
de ancho, unas proporciones extremas debidas a la estrecha carretera y que pueden dar la impresión
de que parte de ese ancho está a ras de suelo. La habitabilidad de la casa, sin embargo, no queda mermada por esta concepción de delgadez. Los postes de bambú y sus secciones se insertan a lo largo
de un marco de acero, lo que permite un calentamiento y una ventilación suficiente, respaldando así el
concepto de bajo consumo de la casa. Además, los árboles de los alrededores y las ramas se reflejan
en la superficie lisa, por lo que se crea un efecto óptico muy interesante: Los juegos de sombras que se
crean reflejan las distintas estaciones del año. En contraposición a la claridad que prevalece en exterior,
el interior se compone de una colorida variedad de materiales. Escaleras lacadas en negro, paredes
pintadas de verde y un tosco muro de madera aglomerada le confieren carácter y diversión. Las ventanas, estratégicamente situadas, ofrecen una gran variedad de vistas sobre las copas de los árboles del
entorno. En invierno, la gran cantidad de luz que penetra a través de ellas garantiza la calefacción. Y en
verano, los árboles circundantes proporcionan la sombra adecuada Esta casa belga es elegante a la par
que eficiente. Queda esperar, pues, que en un futuro el bambú se utilice en este campo más a menudo
en suelos, paredes y fachadas.
XAL
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living/Project 01
XAL
Private Residence
Floorplan
Monovolume architecture+design
Juri Pobitzer, Patrik Pedó, Konrad Rieper
“The monovolume team is continuously looking for a challenge. To us architecture and design mean
much more than just the creation of a form. The human being with its specific needs and desires is what demands our main focus.”
XAL
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LIVING/PROJECT 01
XAL
PRIVATE RESIDENCE
JANE sistema luminoso da incasso
MINO 20 apparecchio da soffitto
MINIMAL 60 sistema luminoso da incasso
JANE sístema para empotrar
MINO 20 luminaria de superficie
MINIMAL 60 sístema para empotrar
WHITE
LIGHTNING
I È ben visibile già in lontananza il bungalow adagiato in una zona tranquilla di Merano in Alto Adige, la cui idea progettuale si basa su un abile
gioco di alternanze tra superfici massicce e superfici trasparenti. Una magnifica costruzione a due piani, che a tutti i livelli concede vedute spettacolari verso l’esterno, l’interno e anche attraverso. La raffinata sistemazione
dell’esterno con piscina, prato inglese e giardino fa apparire la casa un
tutt’uno con l’ambiente circostante, annullando qualsiasi separazione. Gli
spazi interni si fondono formalmente con quelli esterni. Le facciate, le porte e
gli elementi finestra sono stati realizzati come elementi completamente vetrati
con impiego di vetro isolante a tre strati. Questa scelta fa sì che soprattutto
al piano terra, dove sono state installate finestre a tutta altezza, che si estendono dal pavimento al soffitto, si provi l’impressione che il terreno s’insinui
dentro l’edificio e si prolunghi nella zona della piscina e del prato inglese.
Inoltre il piano terra segue costruttivamente l’andamento leggermente ripido
del terreno con lo scopo di ottenere la massima superficie possibile per il
giardino, con un tangibile beneficio per la “zona benessere della piscina”.
ESP En una tranquila zona residencial de Merano, en la zona sur del Tirol,
sobresale un bungaló cuyo concepto de diseño se basa en una ingeniosa interacción entre superficies sólidas y transparentes. El resultado es una magnífica construcción de dos plantas en la que ambos pisos cuentan con vistas
en todas las perspectivas y direcciones. El sofisticado diseño exterior y la
disposición de la piscina, el jardín y la propia casa hacen que la interacción
entre el edificio y el entorno fluya de forma única, formándose una unidad sin
transiciones ni fisuras. El espacio interior se funde formalmente con el espacio exterior. Las fachadas de vidrio, las puertas y las ventanas se diseñaron
como elementos enteramente de vidrio con triple capa de aislamiento. Sobre
todo en la planta baja, en la que de suelo a techo se han instalado unos
ventanales que dan la impresión de que el terreno fluye a través del edificio
y encuentra su extensión en la piscina y en la zona del jardín. Además, estructuralmente la planta baja sigue la ligera pendiente del terreno con el objetivo de preservar el mayor espacio ajardinado posible, lo que que beneficia
sensiblemente al espacio de recreo que conforma la piscina.
All’interno, pareti e superfici hanno come nota dominante il colore bianco che,
combinato alle superfici vetrate e al taglio spazioso degli ambienti, genera una
sensazione di spazio e di ampiezza quasi fluttuante, ulteriormente rafforzata
dalle generose aperture delle finestre e dalle porte vetrate scorrevoli.
En lo que a superficies y paredes se refiere, el interior está dominado por el
color blanco que, en combinación con las superficies de vidrio y las amplias
habitaciones, llega a crear una sensación de espaciosidad y amplitud que se
ve reforzada por los grandes ventanales y las puertas correderas de cristal.
Per considerazioni di risparmio energetico la costruzione in cemento armato
è stata concepita come un volume compatto. L’aspetto illuminotecnico è
stato risolto con il nuovo sistema a binario JANE che oltre a sottolineare
l’orientamento comunque molto orizzontale dell’edificio, serve anche a fornire
un’illuminazione indiretta allo spazio abitativo e ad illuminare la facciata. Le
barre luminose sono state combinate con luci d’accento puntuali.
Teniendo en consideración el ahorro energético, el edificio de hormigón
armado se concibió como un volumen compacto. Y para la iluminación se
utilizó, sobre todo, el nuevo sistema de iluminación en riel JANE, que no sólo
enfatiza todavía más la ya de por sí orientación horizontal del edificio, sino que
también se encarga de la iluminación indirecta del espacio habitable y sirve
para la iluminación de la fachada. Las barras de iluminación se combinaron
con puntuales acentos luminosos.
PRIVATE RESIDENCE, MERAN / ITALY
Architecture:
monovolume architecture+design, Bolzano / Italy
www.monovolume.cc
Lighting Design: Eurolicht, Bolzano / Italy
www.eurolicht.com
Photos: M&H Photostudio, Bolzano / Italy
XAL
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living/Project 02
XAL
PRIVATE RESIDENCE
Sight unseen
PRIVATE RESIDENCE à Apartments in Puerto
de Andratx, Mallorca / SPAIN
Architecture:
SCT Estudio de Arquitectura, Mallorca / Spain
www.sctarquitectos.com
Photos: José Hevia Blach, Barcelona / Spain
I Circa trenta chilometri ad ovest di Palma di Maiorca si trova la piccola
città portuale Port d’Andratx. Con la sua miriade di barche a vela e yacht
di lusso, all’ancora nel porto, e una miscela accattivante di ristoranti di alto
livello, boutique e nightclub, è considerata una delle location più esclusive e
anche più pittoresche dell’isola spagnola meta privilegiata di vacanza. Particolarmente suggestivo è l’ambiente circostante.
ESP A unos treinta kilómetros al oeste de Palma de Mallorca se encuentra
el pequeño pueblo de Port d’Andratx. Con sus innumerables veleros y yates
de lujo anclados, y una estupenda mezcla de restaurantes gourmet, tiendas
de moda y discotecas, es uno de los lugares más exclusivos y, al mismo
tiempo, pintorescos de esta isla vacacional española. Esta región también
se considera un lugar espectacular.
Su una piccola altura non distante dalla spiaggia di sabbia del luogo, recentemente è stato ultimato un complesso edilizio ad uso residenziale, comprendente tre appartamenti, caratterizzato da due facciate completamente
diverse in base al loro orientamento: mentre la facciata rivolta a nord è quasi
completamente cieca – se si esclude una bocca di lupo oblunga, che si
estende lungo tutti e tre i piani e lascia intravedere il vano scale – la facciata
che guarda a sud si apre generosamente in direzione del mare.
En una pequeña colina, no lejos de la prístina playa privada se acaba de terminar un proyecto urbanístico consistente en tres viviendas, cuyas fachadas
se orienten a lugares diametralmente distintos. Mientras que la fachada norte
es opaca en su mayor parte, puesto que sólo las escaleras que conectan los
tres pisos dejan intuir una vista longitudinal de la bahía, la fachada sur se abre
generosamente para contemplar el mar.
All’edificio si accede attraverso un’ampia corte interna. Il secondo piano si
raggiunge direttamente dall’esterno percorrendo una comoda passerella che
attraversa la facciata nord con una forma e uno sviluppo adattati alla conformazione a L del terreno. Sul tetto, dal quale si può godere una vista spettacolare su tutta la costa, è stata realizzata una terrazza solarium e una piscina.
Ampio il ricorso ai materiali freschi in tutta la casa: intonaco bianco e pietra
calcarea trattata con pomice conferiscono all’edificio un aspetto mediterraneo fresco. Un ulteriore alleggerimento della facciata nord, altrimenti così
scarna, è dato dalle lunghe feritoie sfalsate, attraverso le quali penetra all’interno la luce naturale del giorno. Di notte, invece, attraverso le stesse feritoie
la luce artificiale interna si riversa all’esterno, attirando l’attenzione sulla raffinata architettura della casa.
XAL
Magazine 24
El interior del edificio se crea con un espacioso patio. El acceso a la segunda
planta se realiza directamente desde el exterior, de forma cómoda y sencilla,
a través de una pasarela que no sólo atraviesa la fachada norte, sino que, en
términos de forma y trazado, también se adapta a las características de la
parcela en forma de L. En la azotea, desde donde se puede disfrutar de unas
espectaculares vistas de toda la costa, hay un solarium y una piscina.
Se eligió de forma intencionada unos materiales frescos para toda la casa:
Yeso blanco y caliza apomazada, que confieren al edificio un toque mediterráneo lleno de energía. Para distender la sobriedad de la fachada norte,
unas ranuras escalonadas dejan pasar al interior la luz natural del día. Y durante la noche, dejarán pasar la luz artificial, lo cual hace que la atención se
centre en la lograda arquitectura de la casa.
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living/Project 02
XAL
PRIVATE RESIDENCE
Floorplan
Ángel Sánchez-Cantalejo / Vicente Tomás
“The conditions of the terrain required two completely different facades: one basically blind, the other generously open. Thus, the house turns away from the driveway and out towards the ocean.”
VELA round apparecchio a sospensione
MINIMAL sistema luminoso da incasso
VELA round luminaria suspendida
MINIMAL sístema para empotrar
XAL
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living/Project 03
XAL
PRIVATE RESIDENCE
Floorplan
FAMILY UNITED
MENO round apparecchio da incasso
MENO square apparecchio da incasso
MINIMAL 60 sistema luminoso da incasso
MENO round luminaria empotrada
MENO square luminaria empotrada
MINIMAL 60 sístema para empotrar
I Come possano vivere e convivere bene due generazioni diverse in una
casa con due appartamenti indipendenti è una questione che si pone soprattutto, ma non solo, nelle aree rurali. La soluzione architettonica del caso qui
presentato può essere considerata un modello esemplare di utilizzo di tutte
le possibili sinergie in un progetto di questo genere – soprattutto in relazione
alle infrastrutture, cioè all’approvvigionamento idrico ed energetico, agli allacciamenti fognari ecc. – che lasci spazio sufficiente per salvaguardare la sfera privata delle singole parti.
Il progettista aveva a disposizione un terreno in pendenza, lungo e stretto,
ubicato in Alta Austria, da utilizzare per soddisfare le esigenze di giovani e
anziani. Insieme al committente si è deciso di costruire un complesso massiccio con soffitti in legno che si adattasse nella forma e nelle dimensioni
alle caratteristiche del paesaggio. I due livelli in cui si articola il complesso
seguono formalmente l’andamento del pendio. Verso sud il corpo edilizio si
apre longitudinalmente con un ampio fronte vetrato per catturare una porzione di paesaggio più vasta possibile.
PRIVATE RESIDENCE, AUSTRIA
Architecture and Lighting Design:
Architekturwerkstatt Haderer GmbH, Pregarten / Austria
www.architektur-werkstatt.at
Photos: Kurt Hörbst, Vienna / Austria
XAL
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Per motivi generazionali le esigenze abitative erano estremamente diversificate: mentre l’appartamento al piano terra è stato concepito senza barriere
architettoniche come richiede l’età avanzata dei suoi abitanti, per il nucleo
familiare giovane si trattava invece di consentire l’utilizzo del giardino e della
piscina mediante un accesso a piano terra, prolungando dunque la vita domestica al piano seminterrato. A piano terra, dunque, sono stati collocati solo
i locali di ingresso e l’intera zona riservata ai bambini (che senza grandi spese
può essere riadattata in un piccolo appartamento). La zona residenziale vera
e propria, compresa la zona notte dei genitori e uno studio, si trova nel seminterrato con accesso diretto al giardino. L’illuminazione è dominata da lampade
incassate a filo nei soffitti. A queste si aggiungono singole lampade-sculture
inserite magistralmente nell’ambiente.
ESP Cómo pueden vivir dos generaciones en un dúplex y llevarse bien es
una cuestión que se plantea, principalmente, sobre los planos, aunque no
solo se reduce al espacio. La solución arquitectónica de este caso puede
servir a modo de ejemplo sobre cómo se pueden utilizar las distintas sinergias que confluyen en un proyecto (la infraestructura, el suministro del agua y la electricidad o la canalización) y conceder a cada parte el suficiente espacio para llevar una vida privada y aislada con respecto a la otra parte.
Los arquitectos dieron en la Alta Austria con un terreno en una colina alargada y estrecha que servía perfectamente a las expectativas de las dos
generaciones. Se decantaron, junto con los clientes, por una construcción
de madera maciza, que encajaban perfectamente con el paisaje tanto en la
forma como en la escala. Sus dos pisos se recuestan literalmente sobre la
ladera. Orientada hacia el sur, la estructura se abre longitudinalmente con un
gran ventanal que hace que el paisaje se integre en el diseño lo más posible.
Los requisitos sobre la distribución de la vivienda diferían bastante entre las
dos generaciones. Así pues, para los más mayores se concibió en la planta
baja un espacio sin barreras, acorde con las necesidades de la edad, al
tiempo que les permite usar la zona del jardín y la piscina gracias al acceso
desde la planta baja. También se les amplió la zona habitable, construyendo
un sótano funcional. Así, en la planta baja se encuentra la entrada y toda la
zona destinada a los niños (que con poco esfuerzo incluso se puede convertir en un pequeño apartamento). La sala de estar, sin embargo, se encuentra
en el sótano y se comunica directamente con el jardín, al igual que el dormitorio principal y el despacho. Para la iluminación se decidió utilizar focos
empotrados en el techo de iluminación directa, un concepto que ha sido hábilmente reforzado por las luces individuales de diseño escultural.
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living/Project 03
XAL
PRIVATE RESIDENCE
Architekturwerkstatt Haderer GmbH
“Architecture is a man-made interface that can bring both elements – nature and abstract
thought – into harmony. To realise a client’s personal dreams, you simply must listen, comprehend and implement.”
XAL
Magazine 24
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Portrait
XAL
Studio Hannes WettsteiN
by Markus Deisenberger
Portrait
© Gianpaul Lozza
THE POETRY
OF THINGS
Studio Hannes WettsteiN
Seefeldstraße 303
8008 Zurich/Switzerland (CH)
T +41 44 421 22 22
F +41 44 421 22 66
[email protected]
www.studiohanneswettstein.com
I Hannes Wettstein è stato sicuramente il de­
signer svizzero più famoso e più influente degli ultimi decenni. Sono trascorsi cinque anni dalla
sua morte nel 2008. Da allora un team di giovani
che hanno percorso con lui un tratto di stada ha
proseguito la sua opera nella sede di Zurigo sotto
il suo nome raccogliendo importanti riconoscimenti sia in patria che a livello internazionale. Oggi lo Studio Hannes Wettstein è impegnato
nella ricerca, nello sviluppo e nella realizzazione di oggetti d’uso quotidiani, mobili e spazi interni
che vanno dall’orologio da polso al divano, dal televisore all’appartamento di lusso.
Il direttore creativo Stephan Hürlemann ha con­
cesso un’intervista a XAL sul valore del design,
sull’attrazione di certi pericoli e sulla magia
dell’identità.
In che misura oggi chi lavora nello Studio Han­
nes si sente ancora debitore dell’eredità del
suo fondatore e dei suoi ideali stilistici?
La monografia che abbiamo realizzato ci ha dato
l’opportunità di apprendere molte cose su Hannes Wettstein. Questo confronto ci ha aiutato a
individuare la cifra del suo lavoro – fortemente
connotato dalla discussione e dallo spirito di
confronto – e allo stesso tempo a sviluppare le
nostre idee personali. Se si analizzano le interviste concesse da Hannes negli ultimi tre decenni,
colpisce l’estrema coerenza delle sue affermazioni
e il fatto che sia rimasto fedele ai propri principi.
Già questo è degno di nota. D’altro canto la sua
eredità, se vogliamo chiamarla così, non è che ci
aiuti molto dal punto di vista economico. Il nome
non è sufficiente ad affermarci, ogni volta si deve
dimostrare quel che si vale. Naturalmente la nostra
concezione non si differenza in modo sostanziale
da quella cui si richiamava Hannes Wettstein. Altrimenti non avrebbe senso continuare a lavorare
sotto il nome di Studio Hannes Wettstein.
La monografia da Lei citata s’intitola “Seeking
Archetypes”. Esiste davvero qualcosa come
XAL
Magazine 24
l’archetipo di un oggetto o addirittura di un
arredamento, oppure la ricerca di questo ar­
chetipo implica automaticamente anche il falli­
mento, sia pure ad un livello di eccellenza?
La ricerca di un archetipo spesso è destinata a
fallire. La scoperta di una tipologia che successivamente si manifesta come archetipo viene riconosciuta solo a distanza di molto tempo. Per noi
rimane un obiettivo ambizioso che ci spinge sempre a concentrarci sull’essenziale senza lasciarci
distrarre troppo dalle mode del momento.
Cosa privilegia in fase di progettazione lo Studio Hannes Wettstein: l’elemento puristico
o l’elemento decorativo? In altre parole: nel design vede più la soluzione di un problema o una forma di autorealizzazione?
Per me il design è il risultato dell’interazione tra
funzione, rituale e forma. La bellezza è relativa,
per questo con i nostri progetti cerchiamo di
estrapolare le valenze insite in una funzione, in un
rituale o in un contesto formale. Non cerchiamo la
nostra autorappresentazione. Il design per noi è il
mezzo per arrivare ad uno scopo, per ottimizzare
l’ambiente di vita e per semplificare il più possibile
i rituali o per caricarli di significato.
Cosa intende esattamente per “rituale” e cosa
le interessa in un rituale?
La ritualizzazione dell’uso di un oggetto nella vita
di tutti i giorni, il suo significato e la sua importanza, sono molto più interessanti della prova
pura e semplice del suo funzionamento. Prenda
ad esempio una cucina, un ufficio, una stanza di
albergo. I rituali resistono nel tempo più delle tendenze di breve durata. Per una camera d’albergo
ciò significa, ad esempio, confrontarsi sul tema
di come ci si arrivi, di come funzioni l’igiene personale e via dicendo. L’atmosfera che regna nella
stanza grazie al tipo di illuminazione e alla qualità
delle superfici scelte, dovrà dunque assecondare il
più possibile questi rituali.
Che si tratti di orologio da polso della Nomos
Glashütte o di una stilografica Lamy, il Suo
Studio sembra inseguire come uno dei suoi
ideali principali un design destinato a durare
al di là del tempo e delle mode. In quale misura
per ottenere questo scopo si deve spesso fare
un passo indietro e costringersi al minimali­
smo e alla funzionalità?
L’intramontabilità del design è effettivamente un
obiettivo che contraddistingue alcuni dei nostri
lavori. Ma ciò che importa principalmente non è
fare un passo indietro. L’importante è che viene
sempre sviluppata l’idea migliore – da chiunque
provenga all’interno del nostro entourage. A quest’idea si deve poi lavorare criticamente esaminando tutti gli aspetti, finché, esaurite tutte le
domande, non si giunga al punto in cui forse un
progetto possa ambire in qualche misura all’intramontabilità.
Cosa piuttosto insolita per uno studio di
design, vi occupate anche del design di set
televisivi. Per la televisione svizzera avete re­
alizzato ad esempio lo studio del telegiornale.
C’entra qualcosa con il vostro portafoglio di
servizi? Non è in fondo un’operazione che ha
vita molto breve.
Si concilia benissimo con il nostro portafoglio,
perché il confronto con i marchi e le identità è un
aspetto essenziale del nostro lavoro. Abbiamo
avuto la fortuna di realizzare studi per notiziari,
trasmissioni sportive e riviste rivolte ai consumatori, cioè contenitori vicini all’identità del brand
che hanno poco a che fare con la moda e garantiscono riconoscibilità e autonomia nella follia
multimediale.
Aeroporti, set televisivi, hotel: le finalità degli
spazi interni da voi progettati non potrebbero
essere più diverse. Esiste comunque un fil
rouge, una costante che unisce tutti i progetti
dello Studio Hannes Wettstein?
Il nostro metodo di analisi e di generazione di
un’idea progettuale non è legato a una dimensione o a un oggetto particolare. Alla base di tutti
17
Portrait
XAL
Portrait
4
Studio Hannes WettsteiN
by Markus Deisenberger
Photos
1 Horgenglarus Designer
Saturday 2008:
Cortis&Sonderegger
2 Private apartment: Beat Bühler
3 Icon: Karl Fülscher
4 Nomos watch: Holger Wens
2
i nostri lavori c’è il confronto, ossia il modo in cui
pensiamo e cerchiamo delle soluzioni. I prodotti
migliori nascono spesso quando Simon Husslein
(nota: direttore creativo) ed io abbiamo opinioni
diverse.
1
L’ ideale per un articolo di design sarebbe diventare un prodotto iconico. Crede che questo si sia verificato in qualche caso nel vostro Studio?
Lo speriamo naturalmente. Quando si crede di
aver riconosciuto un principio o di aver trovato una
tipologia, non ha più senso chiedersi se il design
sia bello o no, è semplicemente quello che “è”.
Questo è lo scopo che non perdiamo mai di vista.
Sapere se questo design sia effettivamente apprezzato nella società e possa affermarsi addirittura come un’“icona” è un passaggio successivo.
Nella vostra storia aziendale avete uno o due
oggetti di design a cui siete più affezionati?
Come sempre accade, gli oggetti e i progetti più
recenti sono anche quelli cui teniamo di più. Ad
esempio l’“Icon” per la fabbrica di mobili Horgenglarus è il frutto di un confronto su come si possa
dare una forma attuale alla tipologia della sedia
classica. In questo caso non ci siamo limitati ad un
re-design, ma abbiamo creato un prodotto nuovo,
con il quale ritengo che siamo riusciti a cogliere
l’essenza del marchio. Il tema non era l’autorealizzazione attraverso una scultura particolarmente
sorprendente, ma dare una risposta plausibile
alla domanda di come si debba interpretare oggi
l’artigianato.
Ma per Horgenglarus avete creato anche delle
sculture vere e proprie. Penso ad una messa
in scena realizzata con sedie utilizzate come
corpi illuminanti per uno stand fieristico.
In quel caso, mediante gli oggetti illuminanti abbiamo cercato di generare ulteriori livelli che permettessero un approccio emozionale diverso agli
elementi in legno. Nel momento in cui si constata
che il corpo illuminante è costituito da scocche
di sedili tradizionali, connesse geometricamente,
succede qualcosa. Il brand diventa afferrabile a
livello emotivo. Questo ha un effetto poetico.
Si può riassumere in una formula generica in
cosa consiste la poesia?
Un oggetto acquista una propria identità e poesia,
quando alla sua funzionalità si mescola una componente emotiva. L’emozionalità può anche essere
un difetto o qualcosa che non si può spiegare
razionalmente. Una stravaganza, una caratteristica
sorprendente che conferisce all’oggetto esattamente quella particolarità che gli serviva per diventare un pezzo originale. Quando il gioco riesce,
si ottiene qualcosa di magico.
Grazie per la chiacchierata.
ESP Hannes Wettstein probablemente fue el
diseñador suizo más conocido y más influyente de las últimas décadas. Falleció en 2008 con tan sólo cincuenta años. Un equipo de compañeros
de profesión, joven y que compartía sus mismos
ideales, continuó en su nombre uno de sus proyectos en Zúrich, cosechando éxitos a nivel nacional e internacional. En la actualidad, el Studio
Hannes Wettstein investiga, desarrolla y realiza
objetos cotidianos, muebles e interiores: relojes
de pulsera, sofás, estudios de televisión o apartamentos de lujo.
El Director Creativo Stephan Hürlemann habló con
XAL sobre la validez del diseño, sobre lo tentador
que resulta el riesgo y sobre la identidad mágica.
¿En qué medida se sigue sintiendo el Estudio
Hannes compometidos con el legado del fun­
dador y sus ideales de diseño?
A través de la elaboración de su monografía hemos aprendido mucho sobre Hannes Wettstein.
Este proceso nos ha ayudado a identificar lo que
representaba su trabajo, el cual se caracteriza
bastante por la discusión y el debate, y al mismo
tiempo nos ha ayudado a desarrollar nuestras
propias ideas. Si estudias un poco las entrevistas
que Hannes concedió estas últimas tres décadas,
resulta sorprendente lo congruentes que son sus
declaraciones, se mantuvo fiel a sus principios.
Eso es digno de destacarse. Por otro lado esta
herencia no la utilizamos tanto, por así decirlo,
desde el punto de vista económico. Puesto que un
nombre no te da nada, uno tiene que demostrar
lo que vale una y otra vez. Naturalmente, nuestra
visión no difiere, en la base, de la que hacía uso
Hannes Wettstein. De lo contrario, no sería digno
de crédito el seguir trabajando bajo el nombre de
Studio Hannes Wettstein.
La monografía de la que usted habla es “See­
king Archetypes”. ¿Existe algo como el arque­
tipo de un objeto, o de una instalación, o bus­
car algo así lleva automáticamente al fracaso?
¿o lleva a otro nivel superior?
La búsqueda de un arquetipo se asocia, a menudo, con el fracaso. Puedes descubrir una
tipología que más tarde se manifiesta como un
arquetipo, pero te das cuenta demasiado tarde ya.
Para nosotros este ambicioso objetivo es siempre
una motivación, pero hemos de preocuparnos por
lo básico y no dejarnos distraer demasiado por las
influencias de la moda.
¿Qué prima en los diseños del Estudio Hannes
Wettstein?¿ lo purista o el elemento decora­
tivo? En otras palabras, ¿Conciben el diseño
como el vehículo para solucionar problemas o como el vehículo para autorealizarse?
Veo el diseño como una combinación de funcionalidad, ritual y forma. La belleza es relativa, por lo
que con nuestros diseños tratamos de encontrar
una validez que se desprenda de la función, del
ritual o del contexto formal. No nos autopromocionamos. El diseño, para nosotros, es el medio para
conseguir un fin, para optimizar el entorno vital y
simplificar lo más posible los rituales o recargarlos, en cuanto al contenido.
¿Qué es exactamente lo que quiere decir con
“ritual”? ¿qué es lo que le interesa de ello?
La ritualización de cómo se utiliza un objeto en la
vida cotidiana, el significado y la importancia que
tiene es mucho más interesante que la mera manifestación funcional. Pongamos como ejemplo una
cocina, una oficina o la habitación de un hotel. Los
rituales son más sostenibles que las tendencias
pasajeras. Para una habitación de hotel, por ejemplo, hace referencia a pensar en la forma en la que
la gente va a acceder a ella, en como funciona el
cuidado personal, etc. El ambiente de una habitación queda marcado por los efectos de la iluminación y la calidad de los acabados, lo cual favorece
estos rituales de la mejor manera posible.
Tanto si se trata de un reloj de pulsera para
caballero de Nomos, o de una pluma estilo­
gráfica de Lamy, la intemporalidad consciente
parece ser uno de los ideales de diseño de su
estudio. ¿Hasta qué punto ha de moderarse
uno y hacer un esfuerzo en aras de la reduc­
ción o la funcionalidad?
La intemporalidad es, sin duda, un objetivo que
caracteriza algunos de nuestros trabajos. Moderarse no está, sin embargo, en primer plano. Las
mejores ideas, que pueden ocurrir internamente,
se seguirán llevando a cabo. Y debemos cuestionar continuamente el trabajo que se basa en esta
Idea y sólo cuando ya no tenemos más preguntas,
podemos llegar al punto que permite un diseño
con una cierta intemporalidad.
Para un estudio más bien inusual usted tam­
bién trabaja como escenógrafo. Su estudio
ha diseñado, por ejemplo, la redacción de la
televisión Suiza. ¿Se ajusta eso a su portfolio?
Al ser un un negocio de una duración extrema­
damente breve.
Se ajusta perfectamente, porque tratar con marcas
e identidades es un aspecto esencial de nuestro
trabajo. También tuvimos la suerte hacer el diseño
para los estudios para noticieros, deportes y revistas de consumidores, también para marcas que
nada tienen que ver con la moda y representan un punto de apoyo para el reconocimiento y la independencia dentro de la locura de los medios de comunicación.
Hoteles, aeropuertos, estudios de TV: El pro­
pósito de los interiores que ha diseñado no po­
dría ser más diferente. ¿Hay un hilo conductor,
una constante que une todos los diseños del
3
estudio Hannes Wettstein?
Nuestro método de análisis y de generación de
una idea de diseño no está enlazado a una dimensión o un objeto. Todos los trabajos tienen
en común un proceso de debate, un proceso que
habla de ideas y de búsqueda de soluciones. Los
mejores productos suelen surgir cuando Simon
Husslein (Director creativo) y yo no estamos de
acuerdo.
El caso ideal de diseño de producto sería que un producto se convierta en un icono.
¿Cree que en el estudio se ha logrado esto alguna vez?
Esperamos que sí. Si se cree haber encontrado
una tipología o un principio, la pregunta de si el
diseño es bonito o no ya no importa, pues el diseño sencillamente “es”. Se trata de una meta que
tenemos en mente. El reconocimiento de si será
aceptado o no por la sociedad y el que se pueda
convertir en un “icono” llega con el tiempo.
¿Tiene alguna pieza favoritas en su propia carrera como diseñador?
Como suele ocurrir, los objetos y los proyectos
más actuales son a los que más cariño les coges.
El “icono” para la maderera Horgenglarus puede
ser una exploración sutil de cómo se puede actualizar la tipología de la silla clásica para convertirla
en algo contemporáneo. Lo que hizimos no fue
rediseñarla, sino que creamos un nuevo producto
con el que, creo, hemos dado en el blanco. Tampoco buscamos la autorealización creando una
escultura increíble y espectacular, sino más bien
una respuesta plausible a la pregunta de cómo se
entiende el arte hoy en día.
Sin embargo, también han creado esculturas
para Horgenglarus. Me viene a la mente una
producción de sillas a modo de cuerpos lumi­
noso para presentarse a una feria.
Allí tratamos de llevar la creación de objetos de
iluminación a otro nivel, de forma que la madera
reflejara un aspecto emocional. En el momento
en que te das cuenta de que ese cuerpo luminoso
es un asiento convencional que se ha vinculado
geométricamente, algo sucede. La marca se
puede palpar a nivel emocional. Y eso tiene algo
de poético.
¿Se puede generalizar con lo que constituye
esta poesía?
Un objeto tiene identidad y poesía cuando se mezcla un componente emocional con la funcionalidad. Esta emoción también puede ser un error o
algo que no se puede explicar racionalmente. Una
rareza, un rasgo curioso que otorga a un objeto
esa característica que necesitaba para hacerlo
único. Cuando se consigue hacer eso, es mágico.
Muchas gracias por la entrevista.
XAL
Magazine 24
18
product Highlights
XAL
sonic
sonic
I L’apparecchio SONIC sound absorbing in versione piantana o da sospensione si caratterizza per
il suo effetto fonoassorbente ed è perfetto quindi per l’utilizzo in uffici di ampie dimensioni e nelle zone
di riunione con elevato inquinamento acustico. L’area fonoassorbente equivalente corrisponde a 1,2 m2.
Inoltre, l’apparecchio da sospensione SONIC con la sua configurazione a nuvola permette soprattutto
di creare un’atmosfera piacevole e calda. Con la sua forma molto particolare, l’elemento brevettato con
funzione di protezione acustica, posizionato all’esterno, aggiunge all’aspetto meramente funzionale una
caratteristica di assoluto rilievo anche dal punto di vista del design. Ovviamente Sonic è utilizzabile anche
senza elemento fonoassorbente, che tuttavia si può aggiungere in qualsiasi momento. Sia la piantana
che l’apparecchio da sospensione dispongono di LED ad alta efficienza ed assicurano un’elevata resa del
colore. Entrambi sono utilizzabili come lampade per postazioni di lavoro con videoterminale, conformemente alla norma DIN.
ESP La lámpara colgante o de pie SONIC sound absorbing se distingue por sus cualidades de absorción
del ruido y por ello resulta ideal para oficinas abiertas y zonas de reunión con carga acústica. Equivale
a reducir los ecos y los sonidos en una superficie de 1,2 m2. Además, la SONIC colgante en particular
crea una sensación del espacio cálida y agradable gracias a su disposición en forma de nube. Este ele­
mento externo de insonorización patentado, no es sólo funcional, sino que su inusual forma lo convierte
también un elemento de diseño. Sonic, por otro lado, también se puede utilizar sin ser un absorbente
acústico y actualizar esta función en cualquier momento. Ambos modelos, tanto el colgante como la
lámpara de pie, cuentan con dispositivos LED de alta eficiencia y de alto índice de rendimiento cromá­
tico, además de cumplir con la normativa DIN sobre la iluminación en los lugares de trabajo adecuada
para las pantallas.
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XAL
Magazine 24
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Product Highlights
XAL
MOVE IT system 25/45
ciro
MOVE
IT system 25 / 45
I Il nome MOVE IT di questo apparecchio d’illuminazione
non nasce per caso. In primo luogo fa riferimento alla possibilità di spostare i singoli inserti illuminanti molto semplicemente
senza ricorrere ad alcun attrezzo, grazie al sistema elettrico ad
innesto munito di contatti, e in secondo luogo alle combinazioni
sempre nuove che questo sistema altamente flessibile permette di creare. Le numerose varianti disponibili – a filo soffitto
o arretrata rispetto al filo del soffitto, a più sorgenti luminose,
con luce diretta o in aggiunta anche con irradiazione laterale,
con schermo opalino e in versione spot – sono adatte sia per
l’illuminazione d’accento sia per quella diffusa. I LED a risparmio
energetico con eccellenta resa del colore e il carattere poliedrico
fanno di MOVE IT 25 e MOVE IT 45 uno straordinario sistema d’illuminazione che si presta versatilmente per ogni tipo di impiego.
ESP Este sistema de iluminación flexible lleva por nombre
MOVE IT, y no es por casualidad, pues los distintos apliques
pueden moverse fácilmente gracias al sistema VIA, un sistema
eléctrico por contacto que además, se pueden combinar siem­
pre de distintas formas. Ya sea enrasado, empotrado, de varios
focos, de iluminación directa o indirecta, radiante, con cubierta
de ópalo o diseñado con un criterio de adaptabilidad, la multitud
de variaciones sirve tanto para una iluminación acentuada como
para una iluminación general. La eficiencia energética de los
LED con una excelente reproducción cromática e innume­
rables facetas convierten a MOVE IT 25 y a MOVE IT 45
en unos sistemas de iluminación excepcionales y de
extraordinaria versatilidad.
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ciro
I CIRO fa parte di una nuova generazione di luci a LED, che coniuga la perfezione
della forma con una concezione illuminotecnica all’avanguardia e che in più si adatta ad
ogni situazione, grazie alla sua forma elegante ed essenziale. Niente più che un anello
sospeso nello spazio, disponibile facoltativamente anche con una parte di luce indiretta. Pregevoli dettagli di lavorazione e il corpo illuminante estremamente piatto, di soli 45 mm, completano la linea pulita del design. L’anello d’alluminio saldato senza soluzione di continuità è disponibile in versione laccata nera, grigia o bianca. CIRO è
disponibile come apparecchio da sospensione o come plafoniera.
CIRO es parte de la nueva generación de dispositivos LED que combina la tecno­
logía de iluminación con los acabados de diseño, además de adaptarse a cualquier
situación gracias a sus líneas sencillas y elegantes. También disponible como elemento
de iluminación indirecta, favorece un diseño minimalista, a modo de anillo flotante en
el espacio. La calidad de los acabados, así como la extrema delgadez del cuerpo del
dispositivo, de tan solo 45 mm de grosor, completa las líneas limpias del diseño. El ani­
llo de aluminio, perfectamente soldado, está disponible en negro, gris o blanco texturi­
zado. CIRO está disponible como foco colgante o como foco empotrado en el techo.
ESP
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Winner 2012
XAL
Magazine 24
20
OFFICE/news
o
ffice
XAL
OFFICE/news
Sparkassenhöfe (AT)
by SZYSZKOWITZ KOWALSKI + Partner ZT GmbH (AT)
www.szy-kow.at
Hanging Gardens
I Il centro storico di Graz è degno di nota anche per le sue corti
interne ispirate al Rinascimento italiano. Proprio in questa zona
densamente popolata della città il tema della corte è stato svi­
luppato in modo originale nell’ambito di un progetto che ha inte­
ressato le Corti della Cassa di Risparmio. La corte in questione è
stata realizzata con una forma assomigliante nel suo volume a un
tronco di piramide rovesciato e sottoposta ad un rinverdimento in­
tensivo, esteso anche alle facciate spioventi e alle terrazze supe­
riori, come richiamo al motivo dei giardini pensili. In perfetta linea
con questo motivo, il sistema energetico si basa sulla geotermia
che permette un preraffrescamento e un preriscaldamento dei
fabbricati, ventilazioni di ricambio per la corte e ombreggiamenti
controllabili degli spazi aperti. Negli uffici, le lamelle orizzontali
che orientano la luce lungo l’intero perimetro della corte interna
permettono di ottenere un effetto spettacolare: la luce incidente
ottimizzata e la profusione di vegetazione fino ai livelli inferiori
degli uffici genera l’impressione di trovarsi in un’area verde. Con il
suo potenziale comunicativo architettonico, il complesso prende
nettamente posizione nei confronti dell’espressività del centro
storico cittadino e del tema del suo possibile sviluppo. Il progetto
dimostra come il vecchio e il nuovo possano convivere nello spa­
zio urbano dando vita a una simbiosi ben riuscita.
El centro de Graz es notable sobre todo por sus patios rena­
centistas italianos. Esta densa zona urbana de la ciudad se eligió
para desarrollar el proyecto de los patios de la Caja de Ahorros,
reinterpretando estos singulares espacios, que se asemejan en
sus volúmenes a una pirámide invertida truncada. La densa ve­
getación que va desde las pendientes de la fachada hasta las te­
rrazas superiores hace que se asocie a unos jardines colgantes.
En consonancia, el concepto energético se basa en unas condi­
ciones geotérmicas que permiten que los edificios se enfríen y
se calienten, que el patio se ventile y que se pueda controlar los
espacios a la sombra. En el espacio de las oficinas, se crea un
espectacular efecto gracias a la orientación de la iluminación y
gracias a los listones horizontales del patio interior. La optimiza­
ción de la entrada de luz y la intensidad de las tonalidades verdes
destaca incluso en los pisos más bajos de las oficinas, dando la
sensación de que uno se encuentra en un espacio verde. Y con
este potencial arquitectónico y comunicativo, el edificio adopta
una posición clara sobre la expresividad de esta ciudad histórica
y lleva el tema un paso más allá. El proyecto muestra cómo los es­
pacios urbanos antiguos y modernos pueden combinarse y lograr
una simbiosis entre ellos.
XAL
Magazine 24
© Angelo Kaunat / Salzburg (A)
ESP 21
OFFICE/news
XAL
OFFICE/News
Buzzihood
U1 Showroom
Cocoon Of Silence
Buzzihood, Square Melon
Headoffice / near BrusselS (BE)
by BuzziSpace, Antwerp (BE)
www.buzzispace.com
ESP ¿Quién, de los que de vez en cuando han de trabajar en un lugar público, no lo sabía? El ruido hace
casi imposible concentrarse en una llamada importante. El ruido molesta, y distrae. El diseñador Alain
Giles ha concebido un remedio para estos casos: el BuzziHood. Esta cápsula modular, ligera y fácil de
montar en cualquier pared recuerda un poco por su apariencia a las cabinas de teléfono de los años
70 y 80, y resulta perfecto para todos aquellos que, trabajando en un lugar público, necesitan de vez
en cuando un lugar tranquilo y ligeramente aislado para hacer alguna llamada telefónica, o para enviar mensajes. Da igual que se trabaje en lugares públicos o en oficinas de concepción abierta. Se ha
experimentado con el BuzziHood, disponible en dieciocho colores, en todos los lugares posibles y en
todas las ocasiones se ha visto con buenos ojos, pues ofrece ese espacio privado que muchas veces
se desea para mantener conversaciones importantes en público. Proporciona el grado necesario de
privacidad sin cortar por completo la comunicación con el resto del entorno. Y una pequeña pizarra permite, además, tomar notas durante la conversación. Por otro lado tenemos el BuzziHub, otra creación
de Alain Giles, una litera de casi dos metros de largo, tan alta como un hombre y de un metro de profundidad en la que uno puede recostarse para trabajar con tranquilidad. Mientras que la planificación del
mundo profesional tiende más bien a la concepción de espacios abiertos y a las oficinas comunitarias al estilo de los lofts, tanto el BuzziHood como el BuzziHub, dependiendo de las necesidades específicas,
ofrecen una cierta de autonomía, tan necesaria a veces para hacerse entender en estos espacios abiertos sin menoscabar la acústica.
© BuzziSpace
I Chi si trova a lavorare in luoghi pubblici, ha ben presente la situazione. Il frastuono rende quasi
impossibile concentrarsi su una telefonata importante. Ogni rumore disturba e crea distrazione. Proprio
per questo tipo di situazioni il designer Alain Giles ha escogitato un rimedio: si chiama BuzziHood. Il “rifugio” modulare, che nel suo aspetto ricorda vagamente una cabina telefonica degli anni ’70 e ’80, si monta semplicemente su qualsiasi parete ed è concepito per chi, lavorando in luoghi pubblici, ha bisogno di tanto in tanto di un posto tranquillo e un po’ riparato per telefonare o inviare messaggi. Il BuzziHood, disponibile in diciotto colori diversi, è stato già testato sia in luoghi pubblici che in uffici configurati come open space e ovunque è stato accolto favorevolmente, perché offre quel tanto di privacy auspicabile quando si vogliono tenere conversazioni importanti al riparo da orecchie indiscrete.
Permette cioè di non essere disturbati pur non rimanendo completamente tagliati fuori da ciò che succede intorno. Una piccola mensola consente anche di prendere appunti durante la conversazione. Esiste
anche il BuzziHub – sempre disegnato da Alain Giles – una sorta di nicchia ad altezza d’uomo, lunga
quasi due metri e profonda più di un metro, uno spazio in cui ci si può ritirare per lavorare tranquillamente. Mentre nella progettazione degli ambienti di lavoro domina la tendenza degli open space e degli
uffici condivisi in stile loft, il BuzziHood e il BuzziHub offrono, a seconda della necessità concreta, una
certa dose di autonomia, di cui tra l’altro c’è bisogno per sopportare senza danni il disagio del rumore
inevitabile in spazi così aperti.
Great Expectations
© Aleš Jedounek
U1 Showroom, Brno (CZ)
OK PLAN ARCHITECTS S.R.O., Humpolec (CZ)
U1 lighting s.r.o., Brno-Lesná (CZ)
www.u1.cz
I L’impresa ceca U1, nota per le sue soluzioni individuali e di alto livello qualitativo nel campo dell’allestimento e arredamento di uffici, identifica la propria filosofia aziendale nell’offerta di ambienti di lavoro al passo coi tempi, la cui peculiare caratteristica consiste nel permettere e soprattutto nel favorire la comunicazione e l’interazione sociale. Solo così il lavoratore è in grado di fornire un ottimo rendimento. È chiaro che ambienti ideali di questo tipo richiedono anche una presentazione adeguata. Per questo motivo il team di U1 si è messo in cerca di un nuovo showroom più grande, riuscendolo a trovare in periferia,
precisamente a Lesná, un sobborgo di Brno. Si tratta di un padiglione aperto di 350 m2 – situato al piano
terreno di un edificio multifunzionale - che è stato ristrutturato e riadattato per lo scopo voluto. Il risultato
è uno spazio espositivo un po’ diverso dal solito con locali originali, funzionali e mirati alle necessità. La
reception con attigua zona conferenze funge da punto di incontro per dipendenti e clienti ed è stata realizzata con un allestimento in vetro e pannelli di legno non lavorati per conferirle un’immagine accogliente
e allo stesso tempo inconsueta. Un ampio atrio centrale contribuisce alla sua illuminazione e anche alla
caratterizzazione del suo design. Con uno stile improntato alla massima disinvoltura, negli ampi spazi del
padiglione vengono messi in scena i mobili intramontabili del marchio tradizionale Vitra abbinati alle lampade di XAL e Belux, creando setting diversissimi tra loro e con sistemi di illuminazione differenziati. Tutte
le combinazioni presentate hanno però una caratteristica che le accomuna: la perfetta sinergia fra i mobili
da ufficio e l’illuminazione, che è indispensabile per ottimizzare complessi processi di lavoro.
© Aleš Jedounek
ESP Los entornos de trabajo modernos, como reza el credo corporativo de U1, una empresa checa conocida por sus sofisticadas soluciones individuales y de calidad para el entorno empresarial en cuanto
a mobiliario y equipo de oficina, se caracteriza especialmente, no solo por permitir la interacción social
sino por promoverla de forma consciente. Es la única forma de que los trabajadores rindan al máximo
de su capacidad. Dichas condiciones ideales, sin embargo, también han de presentarse en consecuencia. Por ello, el equipo de U1 se lanzó a la búsqueda de una nueva sala de exposición más grande.
La encontró en la periferia de la ciudad: En Lesná, en las afueras de Brno, fue donde descubrieron un
edificio multifuncional con una enorme y diáfana sala de 350m2 en la planta baja que adaptaron y renovaron para sus fines. El resultado es un espacio de exposición algo diferente: Presentaron este espacio
como algo original, funcional y orientado a la demanda existente: La recepción seguida de una zona de
conferencias, que actúa como punto de encuentro para el personal y los clientes, se decoró con vidrio
paneles de madera sin tratar, lo que le da un aspecto acogedor y, al mismo tiempo, fuera de lo común.
Cuenta con el apoyo que le ofrece un enorme atrio ubicado en el centro que afecta tanto a la entrada de
luz como al diseño. Esta extensa sala se decoró de forma espontánea con el mobiliario de la tradicional
marca Vitra y con luces de XAL y Belux para así ensayar distintos escenarios con diferentes sistemas de iluminación donde todas las combinaciones tienen algo en común: La perfecta sinergia entre el mobiliario de oficina y la iluminación que resulta esencial para la optimización de procesos complejos.
XAL
Magazine 24
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OFFICE/Project 01
XAL
SNS headquarters
Chary Coolness
Floorplan
XAL
Magazine 24
I L’intero 33° piano dell’Imperia Tower, uno dei più noti palazzi di uffici di
Mosca, è occupato dalla nuova sede della multinazionale del tabacco SNS. Il progetto elaborato dal team di architetti puntava a creare un ambiente di lavoro che, grazie alla sua “freddezza”, risultasse ancora attuale anche fra dieci
anni. Il luogo scelto per la costruzione si contraddistingue per la sua forma rettangolare, le finestre continue e un nucleo massiccio ed è stato sapientemente
sfruttato come base adatta a generare identità. Il corridoio che divide gli ambienti in due metà di diversa grandezza, connota come imponente elemento
di design la zona accessibile al pubblico. L’altezza straordinaria dei soffitti è
stata volutamente mantenuta con un’ulteriore accentuazione del suo effetto
prodotta con pareti rivestite di ardesia nera e luci a nastro verticali montate
sulle pareti stesse. L’immagine potente che ne scaturisce crea un abile contrasto con il legno solido delle doghe e i mobili da ufficio realizzati in carbonio.
ESP La nueva oficina de la tabacalera multinacional SNS se encuentra en la
Torre Imperia, de 33 pisos, uno de los edificios de oficinas más famosos de
Moscú. El objetivo que tenía en mente el equipo de arquitectos con su diseño
era el de crear un entorno de trabajo fresco y sobrio, y que siguiera siendo
actual aún pasados diez años. El lugar, que se distingue por su forma rectangular, sus ventanas integradas y un núcleo sólido se utilizó hábilmente como
la base donde asentar una identidad. El pasillo, que parte el espacio en dos
partes diferenciadas, sirve como un elemento de diseño llamativo del espacio
público. La extraordinaria altura del techo no sólo se mantuvo, sino que su
efecto se vio reforzado todavía más al recubrir las paredes con pizarra blanca
y al montar bandas verticales de luz. De ello resultó una energía que contrasta
con la madera maciza de los suelos y el mobiliario de oficina hecho de fibra
de carbono.
Al centro dell’elegante messinscena si trovano la galleria d’arte privata
dell’azienda, che ospita una pregevole collezione di artefatti moderni, e la
sala conferenze attrezzata con strumenti multimediali e con un tavolo in corian. Anche per il tavolo come per tutte le altre postazioni di lavoro singole
s’impone come prioritario il carattere minimalista e funzionale. Nella loro
cruda razionalità gli uffici sembrano addirittura ascetici. Ma osservandoli più
attentamente, si scopre la presenza di materiali caldi e di finiture superficiali
complesse.
En el centro de esta estética puesta en escena se encuentra la galería de arte
de la propia empresa, en la que se encuentra una colección de artefactos
modernos y la sala de conferencias multimedia equipada con una mesa
hecha de Corian. Tanto aquí como en los puestos de trabajo individuales el
minimalismo y la funcionalidad priman sobre el resto de cualidades. En esta
racionalidad pura, los despachos dan la sensación de ser casi ascéticos.
Una segunda mirada revela, sin embargo, materiales cálidos y texturas complejas en las superficies.
Con il progetto illuminotecnico si è puntato di nuovo sul contrasto: i corridoi
neri sono stati illuminati il meno possibile per enfatizzare l’effetto del salone
centrale rifulgente di luce bianca. Pesantezza e potenza da un lato, leggerezza e trasparenza dall’altro, si contrastano senza infrangersi, producendo
invece un contesto armonioso.
El concepto de iluminación se basa de nuevo en el juego de contrastes; Los
pasillos en negro se han iluminado lo menos posible, para resaltar el efecto
de la iluminación en las salas centrales de un blanco brillante. He aquí una
vez más, pues, que seriedad y la energía, la luminosidad y la transparencia
no chocan, sino que crean un contexto armónico.
23
OFFICE/Project 01
XAL
SNS headquarters
Denis Kuvshinnikov, Fedor Raschevsky,
Peter Kholkovsky
“The two main factors that influenced the design and
were set as a starting point: some specific features of the site and the customer’s desire to have his office the most modern and ’cool’ for next 10 years.”
STILO 60 apparecchio a sospensione
CANYON sistema luminoso da incasso
MINIMAL sistema luminoso da incasso
LIN mini apparecchio per parete
STILO 60 luminaria suspendida
CANYON sístema para empotrar
MINIMAL sístema para empotrar
LIN mini luminaria superficial de pared
SNS HEADQUARTERS, Moscow / RusSIA
Project director: Denis Kuvshinnikov
Designers team: Fedor Raschevsky, Peter Kholkovsky
Lighting Consulting: Light&Design, Moscow / Russia
Photos: Sergey Ananiev, Russia
XAL
Magazine 24
24
OFFICE/Project 02
XAL
Samsung
INNOCAD Architektur ZT GmbH
“We work in context, approaching the task pragmatically, to then develop clear, unconventional concepts on the
basis of what we have learned. This approach often
seems quite simple. Overlaid with different influences and
factors, projects gain complexity; the theme is interpreted
on various levels, it is sampled, modulated, abstracted
and remixed.”
Meet
AND Retreat
Samsung HQ Vienna, vienna / Austria
Architecture and Lighting Design:
INNOCAD Architektur ZT GmbH, Graz / Austria
www.innocad.at
Photos: Paul Ott, Graz / Austria
XAL
Magazine 24
I Sono trascorsi appena sei mesi dalla progettazione della nuova sede della
Samsung Vienna (uffici e sale conferenze) alla sua inaugurazione. All’interno
dell’architettura esistente si voleva creare un ambiente di lavoro stimolante,
comunicativo e perfettamente funzionale. Anche ai dipendenti è stata data
l’opportunità di contribuire al restyling esprimendo i loro personali desideri.
Dal sondaggio “Great Place to Work” sono emersi elementi di notevole rilievo
che sono stati presi in considerazione nella progettazione.
ESP Apenas pasaron seis meses desde que se planificó el diseño de las
nuevas oficinas y salas de conferencia de Samsung en Viena hasta que se
inauguraron. El objetivo era crear un ambiente de trabajo inspirador, comunicativo y con una funcionalidad óptima dentro de la arquitectura existente.
Para ello los propios trabajadores podían contribuir con sus peticiones y deseos: Los elementos clave de la encuesta "Great Place to Work" sirvieron
de inspiración para la planificación.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: il complesso di uffici su cinque piani è
stato riorganizzato da cima a fondo. Le postazioni di lavoro tradizionali sono
state razionalizzate ed ora occupano quattro dei cinque piani, mentre il piano
intermedio è stato completamente rinnovato come spazio di comunicazione e conferenze ad uso dei dipendenti. Contemporaneamente questo spazio
deve svolgere anche una funzione di rappresentanza nei confronti dei clienti e
prestarsi come area showcase per i prodotti Samsung. Le zone per incontrarsi
o per ’ritirarsi’ come la caffetteria, le lounge e le sale riunioni insonorizzate
si alternano entro questo spazio senza soluzione di continuità. Utilizzate in
continuazione sia dai dipendenti che dai clienti, favoriscono uno scambio
spontaneo, la socializzazione e quindi l’identificazione con l’azienda. Un playground, attrezzato con console per videogiochi, biliardino e simili, assicura
inoltre i momenti di svago da inframmezzare alla routine quotidiana del lavoro.
El resultado habla por sí solo: El edificio de oficinas de cinco plantas sufrió
una completa reorganización. Los clásicos puestos de trabajo se concentraron en cuatro de los cinco pisos y se volvió a diseñar la planta que quedaba
en medio al completo, estructurándose como área de conferencias y comunicación para los trabajadores. Al mismo tiempo, esta planta se convertirá
en la planta representativa para los clientes y hará las veces de área de
exposición para los productos de Samsung. Así pues, se entremezclan varias funciones y espacios: cafetería, lounges y salas de reuniones cerradas
e insonorizadas. Se utilizarán de forma permanente tanto por trabajadores
como por clientes, fomentando de forma continua la comunicación espontánea, la interacción social y, por consiguiente, la identificación con la empresa. Una zona de juegos, equipada con consolas, futbolín y demás entretenimientos, procura la distracción necesaria en el trabajo diario.
Nei corridoi trovano impiego luci da incasso senza fuga (Edge) che agevolano l’orientamento e forniscono un’illuminazione omogenea. Nelle sale per
i colloqui, invece, si è cercato di produrre un tipo di illuminazione e di atmosfera diversificati a seconda delle esigenze grazie all’utilizzo di una serie di
lampade differenti (Vela, Stilo, Auro drop, Mino e altre). Il connubio della
moderna tecnologia Samsung con l’impiego del legno, del vetro e della luce
ha dato vita ad un’atmosfera di lavoro che stimola lo scambio spontaneo e
allo stesso tempo un modo di lavorare creativo e interconnesso.
Para la orientación y una iluminación uniforme se utilizaron dispositivos de
iluminación empotrados sin junturas en todo el espacio (EDGE). En las salas
de reuniones, por el contrario, se emplearon distintos tipos de luces (VELA,
STILO, AURO drop, MINO y otros) con el objetivo de generar diferentes estilos de iluminación y ambientes según sea necesario. Al combinar la moderna
tecnología de Samsung y el uso de la madera, el cristal y la luz se creó un
ambiente de trabajo que favorece el intercambio espontáneo, así como el
trabajo creativo e integral.
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OFFICE/Project 02
XAL
Samsung
Floorplan
AURO drop apparecchio da incasso
MINO 100 apparecchio da soffitto
STILO 60 apparecchio a sospensione
VELA round apparecchio a sospensione
EDGE 60 sistema luminoso da incasso
AURO drop luminaria empotrada
MINO 100 luminaria de superficie
STILO 60 luminaria suspendida
VELA round luminaria suspendida
EDGE 60 sístema para empotrar
XAL
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Report
XAL
reliable led
© dieindustrie.at / Mathias Kniepeiss
reliable led
XAL
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y
27
520nm
525nm
530nm
535nm
Report
515nm
0.8
510nm
540nm
545nm
XAL
550nm
0.7
555nm
reliable
led
505nm
560nm
0.6
565nm
570nm
575nm
580nm
40.000K
3-Step MacAdam ellipse
2
BBL...Black-Body-Line
0.35
CCT...Correlated Colour Temperature
7-Step MacAdam ellipse
0.8 0.33
x
1000K
0.31 del colore nei LED. È un
Il binning è molto di più che un semplice metodo per la classificazione
mezzo per definire l’inalterabilità e fedeltà dei colori e quindi una garanzia
0.30assoluta di qualità.
ESP El Binning es mucho más que únicamente un procedimiento para el desarrollo cromático de los
LED. Es un medio para determinar la solidez y la fidelidad del color, y por lo tanto se convierte en la pura garantía de calidad.
0.34
0.33
0.32
0.31
0.30
0.29
0.28
0.27
0.26
All’interno della tavola cromatica CIE si può tracciare una curva molto particolare, la curva di corpo nero
detta anche curva di Planck. Planck ha dimostrato che un corpo nero o radiatore totale (la cui radiazione
riflessa equivale a zero), una volta riscaldato emette luce di colori diversi a seconda della sua temperatura. Se questo corpo viene riscaldato a 2700 K, arderà con una luce simile a quella di una lampada
a incandescenza. Se invece lo si riscalda a circa 4000 K, emetterà una luce simile a quella di una lampada fluorescente di colore bianco neutro. A 5800 K invece, la luce emessa dal corpo nero corrisponde
all’incirca a quella del sole di mezzogiorno. L’andamento della variazione di colore di tale corpo nero in
relazione alla sua temperatura è descritto dunque dalla curva di corpo nero. Le differenze caratterizzanti
il tipo di luce sono descritte dalla cosiddetta temperatura del colore.
I LED abbracciano un range di temperatura del colore tecnicamente possibile compreso fra circa 1500
K e circa 10000 K – dunque uno spettro molto ampio. La definizione migliore delle tonalità della luce per
i LED è quella data dall’American National Standard Institute (ANSI) con la denominazione C78.377A, in
base alla quale le sorgenti di luce lungo la linea di corpo nero tra 7000 K e 2600 K sono suddivise in otto
tonalità di luce. Le tonalità di luce standard per la XAL sono la zona di appartenenza cromatica 1 (6000
K), la zona di appartenenza cromatica 5 (4000 K), la zona di appartenenza cromatica 7 (3000 K) e la
zona di appartenenza cromatica 8 (2700 K).
L’occhio umano, nel migliore dei casi, distingue differenze di tonalità della luce già di circa 50 K. Le tonalità della luce definite dall’ANSI presentano, però, a seconda della temperatura del colore, un’ampiezza
di oscillazione di 1000 K per la tonalità di luce 1 e di 295 K per la tonalità di luce 8. Per questo motivo è
necessaria una suddivisione più precisa delle tonalità di luce per garantire una buona luce. Per ovviare
a tale problema, il campo della tavola cromatica intorno alla curva di corpo nero viene suddiviso ancora
più precisamente in spazi di colore. A questo punto ogni LED può essere attribuito univocamente a uno
di questi spazi di colore e si distingue molto poco nelle sue qualità da tutti gli altri LED del suo spazio.
Questa suddivisione in classi omogenee si chiama “binning” (da bin = contenitore).
Mediante il binning, i produttori di LED forniscono quindi dei LED che dispongono di caratteristiche
simili. Per descrivere la temperatura del colore o la zona di appartenenza cromatica dei loro LED, molti
produttori di LED hanno sviluppato un proprio metodo di classificazione dei LED – il binning – il che ha
portato ad una proliferazione di differenti sistemi di binning. Intanto, però, si è affermato il sistema di
binning dell’American National Standard Institute (ANSI).
Questo sistema di binning suddivide ulteriormente le tonalità della luce 1– 4 (7000 K – 4000 K) sopra descritte in 4 spazi di binning ciascuna e le tonalità della luce 5 – 8 (4500 K – 2600 K) in 16 spazi di binning
ciascuna. Per questo si parla in queste classificazioni di un binning ANSI 1/4 e di un binning ANSI 1/16.
XAL utilizza esclusivamente LED classificati secondo il metodo ANSI.
Un’ulteriore possibile definizione della qualità dei LED con la stessa tonalità di luce è già stata data nel
1940 da David Lewis MacAdam con le sue ellissi SDCM (Standard Deviation of Colour Matching). In una
serie di esperimenti, MacAdam ha constatato come tutte le tonalità della luce percepite come cromaticamente uguali intorno a una tonalità di luce di riferimento nel diagramma CIE siano circoscritte da
un’ellisse. Tale ellisse, comprendente tonalità di luce che l’occhio umano non è in grado di distinguere,
viene definita ellisse di MacAdam ad 1 step. L’occhio umano non è quindi in grado di percepire le differenze cromatiche tra i punti luminosi che si trovano all’interno di un’ellisse di McAdam ad 1 step. Ulteriori
ellissi concentriche intorno all’ellisse originale vengono definite a loro volta ellissi di MacAdam a 3 step,
a 7 step, ecc. Il binning migliore attualmente offerto dai produttori di LED corrisponde ad un’ellisse di
MacAdam a 2 step.
Questo non basta ancora però a garantire di per sé la massima qualità della luce, in quanto anche la distanza dalla curva di corpo nero è un ulteriore parametro di qualità che contraddistingue i LED di
buona qualità. Pertanto XAL può offrire nella maggior parte dei casi un binning eccellente, con una zona
di appartenenza cromatica situata direttamente sulla curva di corpo nero. Lo si può definire anche binning centrale. La zona di appartenenza cromatica dei LED installati si trova in questo caso immediatamente sulla curva di corpo nero e i LED non presentano quindi alcuna dominante di colore indesiderata.
XAL, che concepisce e produce internamente quasi tutti i suoi moduli a LED, collabora con diversi
produttori di LED. In questo modo è in grado di offrire soluzioni di LED che si adattano esattamente
alla funzione che l’illuminazione deve svolgere di volta in volta o alle esigenze specifiche del cliente. Nel
processo di sviluppo dei prodotti viene individuato il LED adatto con la temperatura di colore desiderata
e con il binning necessario e su questa base viene predisposto il modulo LED. Il risultato sono le luci a
LED di XAL, che con le loro qualità perfettamente calibrate creano, a seconda dei casi, un’atmosfera da
lume di candela per cene romantiche o una luce fredda oggettiva che favorisce la concentrazione negli
ambienti di lavoro o una particolare tonalità di luce per la realizzazione di un progetto per un negozio. E naturalmente tutte le possibili variazioni di luce immaginabili all’interno di questo spettro.
0.35
0.29
Necessariamente ogni singolo LED si distingue più o meno da tutti gli altri LED nel colore della sua 0.28
luce, anche all’interno del medesimo lotto di produzione, in base al processo di produzione. Durante 0.27
il processo di produzione dei LED bianchi viene applicato uno strato di fosforo
sui chip blu. Dalla com0.26
posizione e dallo spessore del fosforo risulta la zona di appartenenza cromatica
della luce emessa. Il risultato del processo di rivestimento è una diffusione dei punti luminosi cromatici LED intorno ad una zona di appartenenza cromatica programmata.
Es debido a este proceso de producción que cada uno de los dispositivos LED se diferencia, en mayor o
menor medida, del resto en el color luminoso, incluso dentro del mismo lote de producción. En la fabricación de los LED blancos se aplica sobre el chip azul una capa de fósforo. De la composición y el espesor
del fósforo se deriva la cromaticidad de la luz emitida. El resultado del proceso de recubrimiento es una
variación de los puntos cromáticos luminosos de los LED para un tipo de color determinado.
0.45
0.32
I
0.44
0.7
0.43
0.6
0.42
0.5
0.41
0.4
0.40
0.3
ANSI 78.377A
1/16 Binning
1
0.24
0.39
470nm
0.1
3
0.37
0.36
475nm
295K
4
0.36
Line of Purples
460nm
380nm
0.2
6
5
0.38
480nm
0.0
0.40
0.38
485nm
0.1
4000K
0.41
0.39
BBL
0.2
8
7
0.42
0.49
6000K
0.43
0.37
490nm
595nm
600nm
1000K 605nm
610nm
620nm
635nm
700nm
2700K
0.48
4000K
0.3
3000K
2700K
3000K
0.44
590nm
495nm
0.4
0.45
585nm
CCT
0.47
0.5
0.46
500nm
En el diagrama de cromaticidad CIE se representa una curva muy singular, la línea de cuerpo negro o
curva de Planck. Planck demostró que cuando se calienta lo que se denomina como "cuerpo negro"
(cuya reflexión de radiación es nula), éste emitirá una radiación de distintos colores en función de su
temperatura. Si se calienta el cuerpo a 2.700K (alrededor de 2.427° C) emitirá una radiación comparable
a la de una lámpara incandescente. Si se calienta a unos 4.000K (alrededor de 3.727° C), emitirá una luz
similar a la de una lámpara fluorescente blanca. A 5.800K (alrededor de 5.527°C) la luz emitida se corresponderá aproximadamente a la del sol de mediodía. El curso del cambio de color de estos cuerpos
negros también se puede describir mediante esta línea de cuerpo negro en función de su temperatura.
Las diferencias en las propiedades lumínicas correspondientes se pueden describir mediante lo que se
denomina como temperatura cromática.
Los LED abarcan una gama de temperatura cromática técnicamente posible que va desde los 1500 K a
unos 10.000 K, lo cual resulta un espectro muy amplio. La mejor definición de los colores luminosos de
los LED la hizo el Instituto Nacional de Normalización Estadounidense (ANSI) al denominarlos C78.377A.
Aquí las fuentes luminosas que recorren la línea de cuerpo negro entre los 7000 K y los 2600 K pueden
dividirse en ocho colores luminosos. Los colores luminosos estándar de XAL son: punto cromático luminoso 1 (6.000 K), punto cromático luminoso 5 (4.000 K), punto cromático luminoso 7 (3.000 K) y punto
cromático luminoso 8 (2.700 K).
Sin embargo, el ojo humano ve, en el mejor de los casos, diferencias entre los colores luminosos de
alrededor de 50 K. Los colores luminosos definidos por el ANSI presentan, en función de la temperatura del color, una variación de 1.000 K para el punto cromático luminoso 1 y de 295 K para el punto
cromático luminoso 8. Por esta razón, para una buena iluminación es necesario que se divida el color
luminoso de la forma más precisa. Para abordar este problema, el rango de la tabla de color para la
línea de cuerpo negro se divide todavía más, en campos de temperaturas cromáticas. Cada LED, entonces, se puede asignar inequívocamente a uno de estos campos, de forma que sus propiedades difieran
ligeramente del resto de LED de su campo. Esta división en clases homogéneas se llama "binning" (bin
= contenedor).
Los fabricantes de LED, gracias al binning, proporcionan características similares. Para describir tanto
la temperatura cromática como el punto cromático de sus LED, muchos fabricantes han desarrollado
su propio método de clasificación de LEDS o de binning, lo que ha conducido a una proliferación de
distintos sistemas de binning. Ahora parece que se empieza a seguir el sistema de binning del Instituto
Nacional de Normalización Estadounidense (ANSI).
En este sistema de binning se vuelven a dividir los puntos cromáticos luminosos del 1 al 4 (7000 K –
4000 K) en 4 campos de binning y los puntos cromáticos luminosos del 5 al 8 (4500 K – 2600 K) en 16 campos de binning. Por lo tanto, en referencia a esta clasificación se habla de un binning ANSI 1/4 y de un binning ANSI 1/16. XAL utiliza exclusivamente dispositivos LED que se clasifican de acuerdo
con el ANSI.
Otra posible definición de la calidad de los dispositivos LED con el mismo color luminoso fue la que
realizó en 1940 David Lewis MacAdam con sus elipses de Desviación Típica de Reproducción de Colores (SDCM). En sus ensayos MacAdam averiguó que todos los colores luminosos en un color luminoso
de referencia que se percibían como el mismo color se podían circunscribir en el diagrama CIE a una
misma elipse. Esta elipse sobre el color luminoso, que un ojo humano es incapaz de distinguir, se denomina la "elipse de un paso de MacAdam". El ojo humano no es, por lo tanto, capaz de distinguir las
diferencias cromáticas de los puntos luminosos que están dentro de una de estas elipses de MacAdam.
Más elipses concéntricas se derivan luego de la elipse original como elipses MacAdam de 3 pasos, 7 pasos, etc. La mejor oferta de binning que realizan los fabricantes de LED hoy por hoy es la que se
adscribe a la elipse de dos pasos de MacAdam.
Eso por sí solo, sin embargo, no garantiza la mayor calidad lumínica, pues la distancia a la línea de
cuerpo negro es la otra marca que garantiza la calidad en un buen dispositivo LED. XAL, por lo tanto,
ofrece un binning de categoría premium en la mayoría de los casos, pues el punto cromático se encuentra directamente en la línea de cuerpo negro. También se puede denominar como binning central. El
punto cromático de los LED utilizados se encuentra aquí directamente en la línea de cuerpo negro y el
LED, por lo tanto, no presenta ningún matiz cromático indeseado.
XAL desarrolla y produce casi todos sus módulos LED directamente, y colabora con una gran cantidad de fabricantes de estos dispositivos. Gracias a esto es posible ofrecer soluciones LED adecuadas
para un trabajo de iluminación específico o cumplir con las expectativas del cliente correctamente. En
el proceso de desarrollo del producto se identifica el LED apropiado, el que contenga la temperatura
cromática deseada, y el binning que sea necesario aplicar y se transforma en un módulo LED. El resultado son dispositivos luminosos LED XAL que, gracias a sus características perfectamente adaptadas,
son capaces de crear distintos entornos, ya se trate de reproducir el ambiente romántico de una cena
a la luz de las velas, la fría objetividad necesaria para concentrares en el trabajo o un color luminoso en
concreto para satisfacer la concepción arquitectónica de un establecimiento. Y, por supuesto, todos los
ambientes luminosos que se quedan entre medio.
XAL
Magazine 24
28
Public/news
Public
XAL
Public/news
TOLEDO METRO STATION, NAPLES (IT)
by Oscar Tusquets Blanca, Barcelona (ES)
www.tusquets.com
Deep Blue
I Il grande progetto di Napoli di far allestire le stazioni della
metropolitana da artisti rinomati, in passato ha già prodotto alcuni risultati eccellenti. Sorprendente è anche il recente design
della stazione “Toledo”. Per questa stazione, situata in una delle
strade commerciali principali di Napoli, Oscar Blanco ha creato un mondo sottomarino di enormi proporzioni. Il suo lavoro
riprende in chiave ludica il fatto che ampie porzioni del sistema
costitutivo della stazione si trovino sotto il livello del mare. Mentre per la parte situata sopra il livello del mare sono stati scelti
colori terrosi opachi, quasi a dare la sensazione che sia stata
addirittura scavata nella roccia, la zona sotto il livello del mare è
interamente rivestita in pietra a mosaico simile a vetro, di colore
blu. Così gli utenti della metropolitana hanno sempre l’immediata percezione della profondità effettiva, alla quale si trovano.
Soprattutto nel tratto dal punto più basso all’atrio d’ingresso,
trentotto metri più in alto, si è accompagnati da un blu profondo
e scintillante attorno al lungo cratere. L’impressione è analoga
a quella dello scintillio che ci coglie quando immergendoci in
mare puntiamo lo sguardo in alto verso il sole. Questo effetto si
deve in buona parte all’illuminazione intelligente: nella struttura
di tutta la superficie sono stati integrati dei LED che illuminano
completamente il cono. A questi si aggiungono tre lucernari che
fanno cadere la luce naturale dall’alto.
El gran proyecto de Nápoles consistente en dejar que importantes artistas diseñaran las estaciones de metro, demostró ya en el pasado obtener resultados sobresalientes. Único es
también el último diseño de la estación “Toledo”. Oscar Blanco
creó allí, en una de las calles comerciales más importantes de
Nápoles, un mundo submarino de proporciones gigantescas. Su
trabajo se inspira en el hecho de que gran parte del sistema de
la estación se encuentra por debajo del nivel del mar. Mientras
la parte sobre el nivel del mar se mantuvo con colores terrosos
mate, por lo que parece haber sido cavada directamente en la
roca, la zona submarina brilla con tonos azulados y cristalinos
gracias a las piedras de mosaico. Así, los usuarios del metro
pueden percibir en todo momento la profundidad real. El intenso
brillo azulado propio de los fondos marinos lo acompaña a uno
en el recorrido que le lleva desde el punto a mayor profundidad
hasta el vestíbulo, treinta y ocho metros por encima. La sensación es similar a ese burbujeo centelleante que te rodea cuando,
buceando, miras hacia arriba y ves el sol de frente. Gran parte
de este efecto hay que atribuírselo a la sofisticada iluminación:
Se integraron dispositivos LED en toda la estructura de la superficie, logrando así una completa iluminación del cono. Además,
tres claraboyas proporcionan al espacio una iluminación natural
que incide desde arriba.
XAL
Magazine 24
© Andrea Resmini
ESP 29
Public/News
XAL
Public/News
ACADEMIE MWD
NOORDERPARKKAMER CAFÉ
The Reflex
ACADEMIE MWD, DILBEEK (BE)
www.carlosarroyo.net
© Miguel de Guzmán / www.imagensubliminal.com
by Carlos Arroyo Arquitectos, Madrid (EPS)
I Un edificio da sviluppare, con una propria personalità indipendente, tale però da non oscurare la
struttura eterogenea dell’insediamento circostante, ma capace anzi di rifletterla abilmente: questo è ciò
che aveva in mente l’architetto Carlos Aroyo con il suo nuovo centro culturale nella cittadina belga di
Dilbeek. La piazza principale situata a sud con i ristoranti e il palazzetto civico, il bosco a nord, le ville
dei sobborghi ad est e infine il monumentale centro municipale ad ovest. Aroyo prende in mano tutto
questo, lo integra nella propria peculiare qualità architettonica per riconsegnarlo completamente modificato al suo ambiente. Gli influssi reciprochi sono molteplici, come afferma l’architetto spagnolo: “La
copertura vistosamente dentellata parafrasa innanzitutto i tetti a cuspide delle ville e poi cresce adagio
sviluppandosi nell’Auditorium aggettante sull’altro lato della strada e verso il massiccio centro municipale CC Westrand”. Inoltre, per evitare un’eccessiva invadenza nei confronti delle piccole ville d’epoca,
Aroyo ha scelto una facciata a specchio. Se la si percorre lungo il lato longitudinale, la sua superficie
muta colore in funzione della luce incidente, passando dal verde al grigio a seconda che ci si avvicini al
bosco o al centro comunale. Ma se ci si pone di fronte, le lamelle di vetro riflettono i colori del dipinto di
A. Hoppenbrouwer, l’architetto del centro municipale sul lato opposto. Le lamelle trasformano la facciata
in una gigantesca opera d’arte visiva, ma la loro funzione non è puramente estetica. Grazie al loro orientamento assicurano un’illuminazione naturale perfetta anche all’interno dell’edificio. Per riflettere la massima quantità possibile di luce, per l’interno dei locali è stato scelto il colore bianco. Solo il pavimento
è colorato, cosa che di notte produce un altro effetto interessante: la luce artificiale riflette i colori del
pavimento e li restituisce all’esterno attraverso le lamelle.
ESP La concepción del Arquitecto Carlos Arroyo fue la de crear un edificio que sobresaliera pero sin
que la estructura urbana del entorno se viera eclipsada, sino reflejada. El resultado: el nuevo centro
cultural de Dilbeek en Bélgica. Al sur, la plaza principal con sus restaurantes y el ayuntamiento, al norte
el bosque, al este las villas suburbanas y, finalmente, al oeste el monumental centro comunitario. Carlos
Arroyo capturó todo eso y lo integró en la propia calidad arquitectónica para después, una vez trans­
formado, reflejarlo en el entorno. La reciprocidad es múltiple: ’Primero, el llamativo techo irregular parafrasea los tejados a dos aguas de las villas y va creciendo poco a poco hasta convertirse en el voladizo del auditorio, en el lado puesto, y envuelve el Centro Cultural Westrand’ explicó el arquitecto español.
Además Arroyo optó por una fachada espejada para no imponerse demasiado a las pequeñas y antiguas villas de la localidad. si se recorre longitudinalmente, la superficie va cambiando en función de
la luz que incide sobre ella, y los grises y los verdes se intercalan, dependiendo de si nos acercamos
desde el bosque o desde el centro cultural. Si uno se para justo delante del edificio, sin embargo, las
láminas reflejan los colores de las pintura de A. Hoppenbrouwers, el arquitecto del centro comunitario
que hay enfrente. Estas láminas no solo convierten a la fachada en una gigantesca obra de arte, ni sirven solamente para crear el efecto óptico, sino que también garantizan, gracias a su orientación, una
perfecta iluminación durante el día. Y para que se reflecte la mayor cantidad de luz posible, los espacios
del interior son blancos. Sólo el suelo es colorido, lo que crea un efecto bastante interesante de noche.
La luz artificial refleja los colores del suelo y los proyecta hacia fuera a través de estas láminas.
DIY-Café
© Jeroen Musch
© Jeroen Musch
© Jeroen Musch
NOORDERPARKKAMER CAFÉ,
AMSTERDAM (NL)
by bureau SLA, Amsterdam (NL)
www.bureausla.nl
I Nel progettare un piccolo bar situato nel Noorderpark di Amsterdam, gli architetti hanno dato particolare prova delle loro abilità multitasking. Oltre a gestire la fase di progettazione, si sono preoccupati
anche di trovare i finanziamenti e i materiali da costruzione e infine si sono anche dati da fare come costruttori sul posto. Il denaro necessario per il materiale e i lavori è stato reperito mediante il fundraising
online. Tutti i materiali utilizzati sono stati acquistati di seconda mano sul sito www.marktplaats.nl, una
piccola piattaforma Internet simile a ebay. Questo è stato anche il motivo che ha impedito di redigere a priori un progetto definitivo. Piuttosto si dovevano continuamente adattare i piani in funzione di ciò
che era reperibile su marktplaats.nl. E solamente dopo l’aggiudicazione dell’asta si poteva essere sicuri
di poter utilizzare realmente un determinato materiale. Una delle prime conquiste fu un vecchio camion,
con cui si andava a raccogliere i pezzi disseminati in tutta l’Olanda: ad esempio 42 finestre, 55 litri di
pittura, qualche migliaia di metri cubi di legno, due toilette e una quantità imprecisata di piastrelle in
ceramica bianche e verdi, per lo più materiali residuali provenienti da ristrutturazioni. E così progetto e lavori di costruzione sono stati eseguiti simultaneamente, con non poche difficoltà, come una sorta di work in progress. La costruzione ha come base tre unità edilizie smontate appartenute ad un ex
ospedale provvisorio. Una di queste unità – quella che ospita il bar e le toilette – è stata dotata di una
nuova facciata con finestre, alla copertura invece sono stati aggiunti i lucernari. Le altre unità racchiudono la terrazza. Il rivestimento in legno è stato trattato secondo la tecnica tradizionale giapponese
“shou sugi ban”, che consiste nel bruciare superficialmente le tavole in legno per renderle più resistenti
al vento e agli agenti atmosferici. Nonostante l’uso integrale di materiali di recupero, il piccolo caffè,
che oggi funge soprattutto da ritrovo per gli abitanti della zona, presenta un aspetto fresco e originale,
merito dei suoi irriducibili creatori.
ESP En el caso de esta pequeña cafetería en el Noorderpark de Amsterdam los arquitectos demuestran
su particular faceta multitarea: No sólo se encargaron de la planificación del proyecto, sino que también se ocuparon de la financiación y de los materiales de construcción. Y por último, aunque no por
eso menos importante, actuaron como constructores in situ. El dinero necesario para los materiales y
la construcción se recaudó a través de una página web creada con tal propósito. Todos los materiales
utilizados son de segunda mano, adquiridos a través de www.markplaats.nl, una pequeña plataforma online parecida a eBay. Así que fue de todo punto imposible elaborar de antemano un proyecto de diseño
concluyente. Más bien, los planos tenían que ir adaptándose a lo que estaba disponible en markplaats.nl.
La seguridad de poder utilizar un material en concreto solo se convertía en realidad tras la adjudicación.
Una de las primeras adquisiciones fue un camión viejo con el que se recogerían el resto de las partes,
las cuales se encontraban diseminadas por toda Holanda: Unas 42 ventanas, 55 litros de pintura, varios
miles de metros cúbicos de madera, dos aseos y un montón de baldosas de cerámica blanca y verde,
en su mayoría restos de renovaciones. El diseño y la construcción se fueron ejecutando de forma simultánea, esto es, como un "Work in progress", una tarea bastante exigente. La base de la construcción
la constityen al mismo tiempo tres módulos que se desmontaron de un antiguo hospital temporal. Uno
de estos módulos, el que alberga el bar y los servicios, quedó provisto de una nueva fachada hecha de
ventanas y de un techo con claraboyas. Los otros dos módulos enmarcan el patio. El revestimiento de
madera se quemó siguiendo una técnica japonesa llamada Shou Sugi Ban para hacerlo más resiente a
la intemperie. Aunque en última instancia todos los materiales provienen de stocks obsoletos, esta pequeña cafetería se ve fresca e independiente y sirve, hoy por hoy, como punto de encuentro, sobre todo
para los residentes de los barrios circundantes. Todo un mérito que atribuir a su diligente creador.
XAL
Magazine 24
30
Public/Project 01
XAL
ONE SHELLEY STREET
© Martin van der Wal
On The
Move
ONE SHELLEY STREET, Macquarie Group,
Sydney / Australia
Architecture and Interior Design:
Clive Wilkinson Architects, West Hollywood, California/
USA (Design), Woods Bagot, Sydney / Australia (Executive),
Lighting Design:
Space Lighting Pty Ltd, Surry Hills, NSW / Australia
WSP Asia Pacific, North Sydney, NSW / Australia
Photos: Shannon McGrath, Melbourne / Australia
Martin van der Wal, Melbourne / Australia
Floorplan
I Realizzare un edificio di dieci piani il più possibile aperto verticalmente,
ricavare un atrio di proporzioni gigantesche e in questo modo definire lo
spazio: questa era l’idea che gli architetti avevano in mente nel mettere mano
al loro progetto rivoluzionario e di grande scala per la creazione di un nuovo
ambiente di lavoro per una grande banca.
La piattaforma elevatrice con il sistema di controllo centrale, installata per trasportare le sale riunioni di piano in piano, a seconda delle necessità del caso,
come fossero dei container, si ispira all’ex porto situato nelle vicinanze, dove
ogni giorno migliaia di navi container internazionali venivano caricate e scaricate da enormi gru, prima che l’area fosse convertita in un quartiere turistico.
In questo modo è stato ridotto del 50% il fabbisogno di ascensori. Non solo, il risultato è convincente anche sotto il profilo pratico ed estetico: 26 cubi complessivi che aggettano nel grande spazio svuotato – alcuni sistemati come sale
riunioni tradizionali con il tavolo circondato da sedie ed altri molto più informali
dotati di panche incassate – permettono di creare setting sempre nuovi.
Nell’allestimento degli spazi interni si è applicato il principio dell’Activity- Based Working (ABW), creando un ambiente di lavoro concepito in modo funzionale rispetto alle attività da svolgere, che rifugge dal concetto delle scrivanie pre-assegnate sostituendole con una serie di postazioni di lavoro
flessibili pensate come spazi fisicamente contigui. Ognuno di questi spazi è condiviso da un centinaio di impiegati che possono decidere di volta in volta quale utilizzare tra le diverse tipologie situative.
Sette zone diverse ispirate agli archetipi del comportamento umano stimolano
a cambiare posto mantenendo costante il movimento. La struttura della spettacolare facciata viene ripresa anche all’interno: i vani scala fungono da arterie
di collegamento tra le singole zone dando forma ad un organismo arioso, dominato da colori chiari, i cui singoli organi si condizionano a vicenda.
XAL
Magazine 24
ESP Conseguir abrir verticalmente un edificio de diez pisos lo más posible y
dar cabida a un enorme atrio para así dar definición a los distintos espacios.
Con este proyecto, tan radical como vasto, los arquitectos pretendían crear
un nuevo entorno laboral para un importante banco.
La inspiración: los antiguos muelles colindantes donde se cargaban y descargaban a diario miles de buques de contenedores de todo el mundo con
unas enormes grúas, antes de que la zona se convirtiera en un distrito turístico. Se instaló un ascensor hidráulico que transporta las salas de reunión
de piso a piso en función de las necesidades del día mediante un sistema de
control, al igual que las grúas transportaban los contenedores. Así, no solo
se redujo al 50% la necesidad de instalar ascensores, sino que el proyecto
convence por su practicidad y su estética visual. Un total de 26 cubos forman
los salientes de una enorme cavidad, algunos de los cuales se han dispuesto
como una sala de reuniones tradicional, con una mesa y sillas a su alrededor,
y otros se concibieron de forma más flexible con bancos incorporados. Esto
proporciona un entorno en constante cambio.
El diseño del interior se basa en el concepto “Activity Based Working” (ABW),
creando así un ambiente de trabajo orientado a las necesidades, que se aleja
del concepto de mesas fijas y establece un número de puestos de trabajo
flexibles llamados vecinos. Cada uno de ellos espera dar cabida a alrededor
de un centenar de empleados para los que ya no se asignan lugares de trabajo fijos. En su lugar, se puede elegir entre diferentes ambientes, según
la situación.
Siete zonas diferentes que se inspiran en los arquetipos de la conducta
humana crean el incentivo para cambiar de ubicación, lo que garantiza un
movimiento constante. La espectacular estructura de la fachada continúa en
el interior: Unas escaleras arteriales conectan las diversas zonas y forman así
un lugar aireado, un organismo dominado por una paleta cromática brillante
cuyos órganos individuales son interdependientes.
31
Public/Project 01
XAL
ONE SHELLEY STREET
CANYON sistema luminoso da incasso
FRAME sistema luminoso da incasso
STILO 60 apparecchio a sospensione
STILO 40 apparecchio a sospensione
CANYON sístema para empotrar
FRAME sístema para empotrar
STILO 60 luminaria suspendida
STILO 40 luminaria suspendida
Amanda Stanaway, Woods Bagot,
Sydney / Australia
“In this new environment, no occupant has an assigned
desk – rather the work areas provide employees with
a variety of options that allow them to do specific tasks
in tailored work settings. This design philosophy encourages increased collaboration and a more productive
mode of working. Each employee has an anchor point,
which is allocated as their ’home base’ and it is here
that their locker and storage resides.”
XAL
Magazine 24
XAL
O.A.S.E. MEDICAL LIBRARY
VELA round apparecchio da soffitto
VELA round apparecchio a sospensione
© Jens Kirchner, Düsseldorf / Germany
VELA round luminaria de superficie
VELA round luminaria suspendida
© Jens Kirchner, Düsseldorf / Germany
32
Public/Project 02
Live and Learn
O.A.S.E. MEDICAL LIBRARY,
DÜSSELDORF / Germany
Architecture: HPP Architects, Düsseldorf / Germany
www.hpp.com
Lighting Design: a·g Licht GbR, Bonn / Germany
www.aglicht.de
Photos: Reiner Kaltenbach, Düsseldorf / Germany
Jens Kirchner, Düsseldorf / Germany
Ralph Richter, Düsseldorf / Germany
XAL
Magazine 24
I È stata realizzata in meno di un anno e mezzo – dalla progettazione alla
costruzione – la nuova biblioteca della Clinica Universitaria di Düsseldorf denominata semplicemente “O.A.S.E.”, un edificio che si fa notare già da lontano
con la sua considerevole altezza di trentotto metri. I progettisti hanno disegnato la facciata lasciandosi ispirare da un sistema capillare in base al tema
specifico trattato: bianchi mosaici di vetro si estendono come una rete con le
loro forme organiche sulla superficie del cubo sottile, alternandosi con superfici in vetro di protezione solare di colore verde e conferendogli il suo aspetto
inconfondibile. Gli elementi “capillari” delle finestre a nastro esercitano la loro
influenza anche verso l’interno, generando ad ogni piano un’atmosfera luminosa diversa a seconda della luce naturale. All’interno gli studenti trovano un
ambiente di studio e di lavoro accogliente e adatto alle esigenze. Tra gli spazi
chiusi sono state inserite liberamente delle zone simili a salottini, adatte per lo
studio o semplicemente per sedersi. L’alternanza giocosa di forme geometriche e organiche crea un ambiente ideale per la lettura e lo studio e allo stesso
tempo uno spazio che favorisce gli incontri e l’interazione sociale. Cromaticamente tutto l’interno è dominato dai toni lilla grigiastro, blu acquoso, bianco e
da diverse sfumature di verde con sporadiche note d’accento color magenta.
ESP El nuevo edificio de la biblioteca del Campus de la Universidad de
Düsseldorf llama la atención desde lejos. La construcción resultante, llamada
"O.A.S.E." tiene treinta y ocho metros de altura y se ha levantado en menos
de dos años y medio tras su planificación. Debido a su temática tan específica, los arquitectos se inspiraron para el diseño de la fachada en un sistema
capilar. Mosaicos de vidrio con formas orgánicas se extienden alternándose
con ventanales tintados de verde con protección solar a modo de red sobre
un esbelto cubo, confiriéndole así su inconfundible aspecto. Las hileras de
ventanas "capilares" también cumplen una función en el interior, generando
en cada planta un ambiente lumínico individual. También los estudiantes
se encuentran en este lugar con un entorno atractivo de trabajo y estudio,
adaptado a las necesidades y a su tiempo. Entre las zonas cerradas se han
dispuesto zonas de estudio a modo de lounges y zonas con asientos. El intercambio lúdico de formas geométricas y orgánicas permite la lectura y el
aprendizaje, y, evidentemente sirve para la inspiración, así como para la interacción social y el intercambio. En el interior predominan los tonos púrpuras
grisáceos, blancos puros, diferentes tonos de verde y acentos ocasionales
en magenta.
La realizzazione amorfa della facciata offre la possibilità di portare all’esterno
le atmosfere luminose create da lampade che cambiano colore incassate nei
pavimenti. Ciò permette di dare al corpo edilizio un’immagine interessante
anche di notte grazie alla messinscena delle aperture in facciata.
El diseño amorfo de la fachada hace que sea posible llevar a cabo distintas
iluminaciones ambientales hacia el exterior mediante luminarias en el suelo
de diferentes colores. Así es posible exhibir este edificio de forma interesante
también durante la noche al entrar en juego las aberturas de la fachada.
XAL
O.A.S.E. MEDICAL LIBRARY
© Jens Kirchner, Düsseldorf / Germany
© Reiner Kaltenbach, Düsseldorf / Germany
© Jens Kirchner, Düsseldorf / Germany
Floorplan
© Ralph Richter, Düsseldorf / Germany
33
Public/Project 02
HPP Architects
“Our architectural vocabulary is definded through a non-dogmatic dialogue with the design brief. We are not
looking to attain easy recognisability through the constant use of the same design language. we are far more
interested in creating unique structures with their own
form and personality.”
XAL
Magazine 24
34
Public/Project 03
XAL
SPORTS HALL WITH CULTURE SPACE
Living
Colour
I Con più di 1.500 studenti la scuola del quartiere Bergedorf è una delle
più grandi di Amburgo. Nel 2009 si dovette abbattere il palazzetto dello sport
gravemente danneggiato da un incendio. Al suo posto è sorta una nuova
spettacolare costruzione che ora serve principalmente per l’attività scolastica
e sportiva, ma comprende anche uno spazio riservato alla cultura, che come
centro polifunzionale permette di svolgere prove teatrali scolastiche, ma anche manifestazioni extrascolastiche con una capienza di 400 persone.
Dirk Stanczus, Henning Scheid
“An exciting and sensitive building in which people like to win yet can still laugh if they lose, where they courage­
ously practise and proudly present, and where it’s not
perfection that counts but uniqueness and character.”
All’esterno, la facciata in klinker lavorata a rilievo in modo irregolare è una
citazione della tradizionale cultura del mattone amburghese. Le vetrate a filo
facciata contrastano con le caratteristiche tattili del klinker scuro, bruciato
con il carbone. Grazie alla sensibile riduzione dei dettagli e alle superfici vetrate asimmetriche, l’edificio acquista un carattere originale che evidenzia la
particolarità dell’utilizzo e suscita la curiosità di scoprire l’interno. All’interno
domina il colore come precisa connotazione degli spazi. Le tonalità accese
del verde, del blu e del rosso alle pareti, sui pavimenti e sui soffitti conferiscono alla sala delle attività sportive un carattere estremamente dinamico.
Come solenne contrasto, la sala della cultura, illuminata dalla luce naturale, si presenta in bianco e nero, con parquet ed elementi acustici in velluto rosso.
La vetrata laterale traslucida lascia penetrare la luce naturale eliminando
l’effetto abbagliante. Le poche vetrate trasparenti sono concepite come una
sorta di messinscena per orientare gli sguardi verso il paesaggio esterno.
Per l’illuminazione artificiale è stata scelta una soluzione minimalista come
sviluppo integrato dell’idea architettonica degli spazi: le lampade (Minimal)
montate trasversalmente rispetto all’orientamento degli spazi sono quasi invisibili durante il giorno, mentre di sera scandiscono tutta la lunghezza degli
ambienti. L’impiego dell’illuminazione lineare (Edge) ha una funzione tranquillizzante e allo stesso tempo dà maggiore intensità ai colori. Al contrario, con
i faretti a incasso dimmerabili (Mito) sono state inserite volutamente delle
luci di accento puntuali per sottrarre lo spazio – con il suo peculiare utilizzo
aperto alla fantasia – all’omogeneità della luce.
XAL
Magazine 24
ESP Con más de 1.500 estudiantes, el distrito escolar de Bergedorf es uno
de los más grandes de Hamburgo. Después de un incendio que causó daños
severos, el gimnasio tuvo que demolerse en 2009. El espectacular edificio
que se creó en su lugar tiene ahora como principal cometido el prestar servicio al colegio y al club deportivo, pero también alberga un espacio cultural
que permite la organización de distintos eventos, como ensayos teatrales del
colegio, así como otras actividades y actos extraescolares, con un aforo de
400 personas.
La fachada de ladrillo, de superficie irregular, evoca la artesanía del ladrillo
tradicional de Hamburgo. Los coloridos vidriados contrastan con las propiedades táctiles del oscuro ladrillo recocido a carbón. Al reducir sensiblemente los detalles y gracias a las superficies asimétricas de vidrio, se crea
una construcción de carácter único que enfatiza el uso de lo especial y crea
curiosidad por su interior.En el interior hay color para darle el carácter del
espacio formativo. Las paredes, los techos y los suelos se llenan de tonos
vivos de verde, azul y rojo, y confieren al pabellón deportivo un carácter muy
dinámico. El espacio cultural, en blanco y negro es diáfano y la luz natural se
encarga de su iluminación; con suelo de parquet y los elementos acústicos
de terciopelo rojo resulta un contraste solemne.
El acristalamiento lateral translúcido proporciona luz sin por ello resultar deslumbrante. Este acristalamiento menos transparente se ha concebido como
un escenario, como una vista guía del paisaje. La luz artificial, algo más retirada, sirve como apoyo a la idea arquitectónica del espacio como un todo integrado: Transversal al conjunto de luces de orientación espacial (Minimal)
son casi invisibles durante el día, mientras que por la noche temporizan la
longitud espacial. Para relajar el espacio y la saturación cromática se recurre
a la iluminación en línea (Edge). Utilizando proyectores empotrables regulables (Mito), sin embargo, se acentuaron de forma puntual varios lugares con
el fin de extraer la utilización específica y fantasiosa que el espacio hace de
la homogeneidad lumínica.
35
Public/Project 03
XAL
SPORTS HALL WITH CULTURE SPACE
MINIMAL sistema luminoso da incasso
MITO apparecchio da incasso
MINIMAL esecuzione speciale
MITO esecuzione speciale
MINIMAL sístema para empotrar
MITO luminaria empotrada
MINIMAL luminaria especial
MITO luminaria especial
Floorplan
SPORTS HALL WITH CULTURE SPACE,
Hamburg / Germany
Architecture: BKS Architekten Hamburg / Germany
www.bks-architekten.de
Lighting design: BKS Architekten Hamburg / Germany mit
Ingenieurbüro Gerhardt Elmshorn / Germany
Photos: Ralf Buscher, Hamburg / Germany
XAL
Magazine 24
I mprint
XAL
The End
Goodbye
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F +49.221.12071749
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M +39.3391550040
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T +972.3546808787
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JORDAN/Amman
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FLORA INNOVATIVE LIGHTING LTD.
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www.floralighting.com.hk
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FLORA INNOVATIVE LIGHTING LTD.
CHINA/Peking
T +8610.87378374
[email protected]
www.floralighting.com
High Lights S.A.
COLOMBIA/Bogotá
T +57.164660002047
[email protected]
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NOX D.O.O.
CROATIA/Zagreb
T +385.914200079
[email protected]
www.nox.com.hr
DICENTRA D.O.O.
CROATIA/Osijek
T +385.31284001
[email protected]
www.dicentra.hr
INDI D.O.O.
CROATIA/Vodnjan
T +385.52223480
[email protected]
www.in-di.hr
J.C. HAGGIPAVLOU & SON LTD.
CYPRUS/Nicosia
T +357.22815888
[email protected]
www.haggipavlou.com
section.d design.communication gmbh
www.sectiond.com
Translation
Interlingua, www.interlingua.at
Cover
PIPS:lab
KHABARI INTERNATIONAL TRADING
KUWAIT/Safat
T +965.22495372
[email protected]
ILUMINATORS
LATVIA/Riga
T +371.67501715
[email protected]
www.iluminators.lv
Moduls interjers
LATVIA/Riga
T +371.67813661
[email protected]
www.modulsinterjers.lv
UNILUX
LEBANON/Beirut
T +961.18911845
[email protected]
www.uniluxgroup.com
NAUJIEJI ZENKLAI UAB
LITHUANIA/Vilnius
T +370.52789578
M +370.60106010
[email protected]
www.nzenklai.lt
SIPEL S.À.R.L.
LUXEMBOURG/Ellange
T +352.3166601
[email protected]
www.sipel.lu
Editor
Markus Deisenberger
Graphic Design
Alexandra Ludwig/section.d
Project Coordination
Mario Lunacek/section.d
LIGHTMEX S.A. DE C.V.
MEXICO/Mexico
T +55.52769376
[email protected]
www.eurolight.com.mx
GA ILUMINACIÓN
MEXICO/Merida, Yucatan
T +52.9999267278
[email protected]
INDUSTRIELICHT BV
NETHERLANDS/AB Alblasserdam
T +31.786920900
[email protected]
www.industrielicht.nl
Modus Architectural Lighting
NEW ZEALAND/North Habour
T +64.93529888
[email protected]
www.moduslighting.co.nz
LIMELIGHT AS
NORWAY/Oslo
T +47.40001589
[email protected]
www.limelight.no
JCH Light Ltd.
OMAN/Muscat
T +35.799586983
[email protected]
www.jchlight.com
Arquiluz S.R.L.
PERU/Miraflores/Lima
T +511.2423609
[email protected]
www.arquiluz.com
ZENITH INTERNATIONAL PHILIPPINES INC.
PHILIPPINES/Manila
T +632.7334526
[email protected]
www.zenithinternational.ph
CANDELUX SP. Z.O.O.
POLAND/Warsaw
T +48.223205080
[email protected]
www.candelux.pl
LIGHTLAB
PORTUGAL/Cascais
T +351.214455235
[email protected]
www.lightlab.pt
GULF LIGHTS
QATAR/Doha
T +974.46996834
[email protected]
www.gletqatar.com
ATRIUM DESIGN SRL
ROMANIA/Bucarest
T +40.212524653
[email protected]
www.atrium.ro
LIGHT & DESIGN
RUSSIA/Moscow
T +7.4959136840
[email protected]
RUSSIA/St. Petersburg
T +7.8123318045
[email protected]
www.ldproject.ru
TECHNOLIGHT
SAUDI ARABIA/Jeddah
T +966.2669324
[email protected]
SAUDI ARABIA/Riyadh
T +966.14621150
[email protected]
www.technolight-ksa.com
© 04/2013
MODERNA D.O.O.
SLOVENIA/Ljubljana
T +386.12362183
[email protected]
SPAZIO
SOUTH AFRICA/Sandton
T +27.115555555
[email protected]
www.spazio.co.za
MIRAEBOIM CO. LTD.
Korea/Seoul
T +82.7041774646
[email protected]
LÁMPARAS OLIVA S.A.
SPAIN/Madrid
T +34.913581993
[email protected]
www.lamparasoliva.com
GAUDIR IL.LUMINACIÓ SL
SPAIN/Barcelona
T +34.934878603
[email protected]
www.gaudir.es
GAUDIR is also represented
in Girona
D-MIX TECHNOLOGIES S.L.
SPAIN/Palma de Mallorca
T +34.971220128
[email protected]
www.d-mix.es
LUX GIJON S.A.
SPAIN/Gijon
T +34.985165720
[email protected]
www.luxgijon.com
ALVE ILUMINACION
SPAIN/A Coruna
T +34.981654279
[email protected]
www.iluminacionalve.com
ILIONE S.L.
SPAIN/Medina del Campo (Valladolid)
T +34.983811731
[email protected]
www.ilione.com
TECNILUZ S.L.
SPAIN/Valencia
T +34.963852180
[email protected]
www.tecniluz.com
DIM DE ALBACETE S.L
SPAIN/Albacete
T +34.967242494
[email protected]
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Comercial Susaeta S.A.
SPAIN/Bilbao
T +34.944484020
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www.susaeta.net
Igueldo Iluminación S.A.
SPAIN/San Sebastián
T +34.943218633
[email protected]
www.igueldoiluminacion.com
Ibáñez Arana S.L.
SPAIN/Vitoria
T +34.0945254623
[email protected]
www.ibanezarana.com
JESÚS HERRAIZ ILUMINACIÓN S.L.
SPAIN/Málaga
T +34.630025012
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ANNELL LJUS OCH FORM AB
SWEDEN/Stockholm
T +46.84429000
info.annell.se
www.annell.se
DARK LIGHTING
TURKEY/Istanbul
T +90.2122338338
[email protected]
www.dark-lighting.com
KELVIN LIGHTING LTD.
SCOTLAND/Edinburgh
T +44.1315530268
[email protected]
www.kelvinlighting.co.uk
SVITLANA DEMYANENKO
SALES REPRESENTATIVE FOR XAL
UKRAINE/Kiev
T +38.0952755816
[email protected]
NIMAX d.o.o.
SERBIA/Belgrade
T +381.113774172
[email protected]
www.nimax.rs
TRIOS LIGHTING
URUGUAY
T +59.899612466
[email protected]
www.trioslighting.com
BIZLINK ASSOCIATES (S) PTE LTD.
SINGAPORE
T +65.67477116
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Iluminación Helios C.A.
VENEZUELA/Caracas
T +58.2122652609
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ILUMA+, S.R.O.
SLOVAKIA/Bratislava
T +421.254788691
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