- Opere, Armida “Pupa”
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- Opere, Armida “Pupa”
© Tutti i diritti riservati - Riproduzione Vietata Sono nata nella splendida Firenze, così ho avuto la fortuna di respirare l'Arte in tutte le sue forme. Ho cominciato giovanissima a lavorare nel laboratorio di mia madre cosi i miei occhi, le mie mani, i miei sensi si sono affinati tra i ricami, i disegni, le stoffe preziose e l'abilità tutta artigiana di fare dei manufatti per l'arredamento oppure corredi per le spose o splendidi abiti anche con pochi mezzi: erano gli anni ’60 e l’Italia si rimboccava le maniche! Finalmente ho aperto un laboratorio e due negozi di abbigliamento nel centro di Firenze e fortunatamente il successo è arrivato. La mia passione per l'Arte e la Pittura in particolare è cresciuta con me e l'ho sempre coltivata, insieme alla passione per il teatro, lo studio delle lingue straniere ed i viaggi. Nel 1998 ho chiuso le mie attività ed ho potuto dedicarmi alla pittura a tempo pieno, cominciando a seguire dei Maestri come Mladen Karan e Mirella Ferrari. Ho frequentato per due anni dei corsi di pittura dell'Atelier di Antonina Alupi di Parigi. Ho frequentato i “Corsi di nudo” dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Sono stata l’allieva del Maestro Paolo Frosecchi. Ho partecipato a Fiere e mostre di Pittura collettive e Personali. Adoro la natura e ho dipinto ed esposto grandi quadri con enormi fiori. Dopo un viaggio in America, principalmente in Arizona ed Utah sono rimasta folgorata dai Canyon, dalle loro forme, profondità e colori, è stato per me come un percorso analitico nelle profondità della mia anima, la mia pittura è profondamente cambiata: è come volere emergere dai crepacci e burroni,dalle pieghe delle pietre ancestrali che conservano i ricordi ed i segreti di chi ci ha preceduto, per volere risalire in alto verso il cielo. La mia ultima sfida è stata rappresentare il corpo umano con attenzione al nudo maschile che viene spesso proposto, in ambito sacro, come martire, io lo vedo come un uomo che cura il suo corpo nelle palestre e lo esibisce. Armida "Pupa" Nardi IL GIARDINO DELL’ANIMA Pittrice dotata di rara sensibilità, Armida “Pupa” Nardi attinge la propria ricchezza espressiva da eterogenee esperienze umane e artistiche che ne delineano il percorso originale e in continua evoluzione. Artista autodidatta, figlia di quella nobile estrazione artigiana che l’accompagna nella vita professionale come nella ricerca estetica, intride le tele di vivi simbolismi , di riferimenti spirituali , da cui emergono, parimenti, la dolcezza e la grande forza del carattere, avvertibili nella delicata trama dei colori, nelle raffinate sfumature cromatiche, nella femminile sensualità espressa attraverso la voluttuosità, la carnosità delle forme. L’Arte rappresenta per lei terreno affine, riconducibile alla libertà di comunicare attraverso la potenza dell’immagine ciò che sente senza regole o dogmatismi, così i soggetti che prendono vita sulla tela, i chiaroscuri che le conferiscono palpabile consistenza, divengono luogo di quell’incontro, confronto e reciproca contaminazione con l’Altro che è realizzabile solo percorrendo un itinerario scevro da giudizi e pregiudizi. Affascinata da ciò che è prodotto dell’ingegno dell’uomo, dal suo talento progettuale, dalle facezie argute, pungenti, dalla ciclicità della vita, per cui non manca di ripetere che “dove erano aride montagne, adesso sono oceani” e che “tutto è in evolversi”, manca di riconoscersi nella cultura parruccona, artificiosa e artefatta, priva di qualunque contributo profondamente intellettivo e si dichiara “innamorata della vita”. Amore, questo il sentimento che ricorre nella sua esistenza, amore per la città in cui nasce, Firenze, verso la quale non manca di riconoscersi orgogliosa e grata per il privilegio della bellezza che in essa da sempre ha respirata. Animata da un desiderio inesauribile di comprensione delle cose, si dedica fin da giovanissima al disegno, all’ornato che impreziosisce i tessuti, al teatro d ‘avanguardia, partecipando a commedie radiofoniche, al lavoro nella moda che le garantisce l’indipendenza e la libertà da ogni condizionamento. Armida Pupa Nardi guarda al mondo, si apre ad esso come fosse uno specchio nel quale, immancabilmente, coglie l’energia vibrante, esprime la gioia della vita, la cattura in un fermo immagine, gioia di vivere e gioia dello sguardo che è in grado di coglierla, come una bambina capace di aprirsi in un sorriso di stupore di fronte alla bellezza semplice, pulsante, immediata del mondo della natura. L’elemento floreale, lungi dall’essere puro e semplicistico elemento decorativo, assume un rilievo simbolico: così avviene per la sensualità dell’orchidea, per la purezza della rosa “white rose”, per i fiori del cactus che sbocciano alla stregua di gemme rare e preziose, per gli assolati limoni “mano di Buddha”, per le lussureggianti arance dei Giardini di Boboli, per la calla il cui pistillo evoca l’elemento fallico, per la dalia i cui fiori ligulati assumono la forma di un mantra di devozione all’anima, in un’avvertibile costellazione di emozioni. Parallelamente si fanno largo i paesaggi misteriosi, avvolgenti, di terra rovente, paesaggi primitivi, onirici, in cui si staglia il viaggio tra i Canyon, le crete senesi, le grotte, che porta con sé come un senso iniziatico, formativo, compiuto metaforicamente attraverso i labirinti dell’anima per riportare alla memoria divenuta cosciente le immagini indelebili del proprio sé. L’osservatore attento non mancherà di cogliere nei motivi dei grandi fiori, nelle linee armoniose, nelle forme morbide, nei contorni increspati, negli arditi spazi rocciosi, la suggestione suscitata dall’opera di Georgia O’Keefe, considerata da molti la più grande artista americana del secolo scorso, senz’altro una delle creature più sensibili, intelligenti e innovative che le avanguardie statunitensi abbiano prodotto, e che la Nardi ha apprezzato per la prima volta al Moma di New York, poi a Parigi e al Museo dedicatole a Santa Fe, in New Mexico. Al contempo appare doveroso rilevare come ad un’affine sensibilità nella ricerca artistica si contrapponga un atteggiamento esistenziale ben diverso: se la O’Keefe amava i grandi spazi della natura nel silenzio della solitudine contemplativa che la accompagnò soprattutto negli ultimi anni, la Nardi avverte, prepotente, la necessità di essere parte di un assordante tessuto urbano, avvolta dai monumenti, incastrata tra le pietre della città, attraversata e contaminata dalla diversità delle genti che la percorrono. In quest’ottica la pittura diviene mezzo espressivo in grado di far risuonare in noi emozioni profonde, inconsciamente temute, conducendoci per mano alla scoperta della nostra essenza autentica e nascosta che, una volta pacificata, si rivela vivificatrice dell’esistenza. ANNA BALZANI 8 Armida “Pupa” Nardi Fiore di Cactus, 2008, Olio e sabbia su tela, cm. 90x90 Armida “Pupa” Nardi 9 Calla Drago, 2007, Olio su tela, cm. 90x90 10 Armida “Pupa” Nardi Fiori di Arancio, 2008, Sabbia e Olio, cm. 90x90 Armida “Pupa” Nardi 11 Bouquet, 2009, Olio su tela, 90x90 12 Armida “Pupa” Nardi White Rose, 2012, Olio su tela, 90x90 Armida “Pupa” Nardi 13 Dalia Eveline, 2008, Olio su tela, 90x90 14 Armida “Pupa” Nardi Amarilli, 2007, Olio e sabbia su tela, cm. 90x90 Armida “Pupa” Nardi 15 Gardenia, 2008, Olio su tela, cm. 90x90 16 Armida “Pupa” Nardi Peonia, 2009, Olio su tela, cm. 90x90 Armida “Pupa” Nardi 17 Mano di Budda a Boboli, 2008, Olio e sabbia su tela, cm. 90x90 18 Armida “Pupa” Nardi Orchidea Farfalle, 2008, Olio su tela, cm. 90x90 Armida “Pupa” Nardi 19 Orchidea Scarpetta, 2008 Olio e sabbia su tela, cm. 100x70 20 Armida “Pupa” Nardi Mano di Budda, 2008, Olio e sabbia su tela, cm. 70x70 Armida “Pupa” Nardi 21 Papavero, 2008, Olio su tela, cm. 60x80 22 Armida “Pupa” Nardi Archetipo uno, 2011, Olio su tela, cm. 120x80 Armida “Pupa” Nardi 25 Archetipo due, 2011, Olio su tela, cm. 80x60 26 Armida “Pupa” Nardi Archetipo quattro, 2011, Olio su tela, cm.120x80 Armida “Pupa” Nardi 27 Archetipo cinque, 2011, Olio e sabbia su tela, cm. 100x70 28 Armida “Pupa” Nardi Caos quattro, 2010, Olio e sabbia su tela, cm. 60x80 Armida “Pupa” Nardi 29 Caos cinque, 2011, Olio su tela, cm. 80x80 30 Armida “Pupa” Nardi GIOCHI DI OMBRE E LUCI ARMIDA NARDI Viviamo, parafrasando il titolo di un recente saggio di successo, in un’epoca di “passioni tristi”, sicuramente di depressione, di confusione, di perdita di senso, ed ecco i dipinti di Armida, carichi di colori e di forme che sembrano debordare dalle tele ed espandersi nell’ambiente che le ospita. le nostre stanze tecnologiche, malinconicamente ordinate e arredate, paranoicamente blindate, isolate in edifici anoressici. isolate in quartieri tossici, isolate in città deliranti. vengono lentamente animate dai movimenti di forme e di luce dei dipinti. Se per andare avanti è necessario indietreggiare “reculer pour avancer” dicono i francesi) se ogni nuovo pensiero richiede una rivisitazione del passato, se il Rinascimento parte dalla riscoperta del mondo classico per proporre una nuova visione del mondo, Armida ci porta veramente indietro, alla Archè, alla Madre Terra e alle sue profonde valli, alla roccia e alla sabbia, per scoprirla sottilmente colorata, risplendente ove penetra la luce. Paesaggi e insieme dipinti informati, le tele aprono davanti a noi un gioco di forme, colori e luci sotterranee e misteri se in cui la vita comincia a palpitare, prima ancora che in forme organiche, nella silenziosa bellezza della materia. Siamo ricondotti nelle viscere della terra madre prima che tutto inizi, alla materia prima (la radice indioeuropea “mat” di materia è la stessa di “mater mather mutter” che appare sinuosa, colorata, sensuale. Guardando a lungo queste opere ci accorgiamo che illustrano una geologia dell’ anima, che ci portano alle nostre personali profondità, ai nostri interiori vitali giochi d’ombre e di luci. LUCA VERRONE 32 Armida “Pupa” Nardi I MISTERI PROFONDI DEI CANYON ARMIDA NARDI (PUPA) Non c'è modo di fermarla. É intorno a te e dentro di te, è in tutte le cose della vita tra realtà e sogno. Possiede un filo che ti lega nell'anima e ti porta a conoscere e sublimare i segreti del tempo, il comporsi delle cose e dei sentimenti. Ha un nome breve, come nato da una favola "Pupa". L'armonia è in lei, la divinità temporale del piacere e della razionalità dell'intendere e di configurare nel misticismo creativo la "Deità" dell'Arte. Si chiama Pupa per sua scelta, con una risoluzione riduttiva che le permette l'umiltà della critica analitica. Lei non sa di filosofia, ma sa di amore, verso le persone, verso i fiori, verso le avversità, verso i sassi e i cigli erbosi, verso la luce. In lei tutto è rinascita e si identifica senza confronti, in Masaccio, in Michelangelo, in Leonardo, in tutti i geni, così ugualmente in coloro assetati d'Arte e non d'ingegno, che soffrono dei propri mezzi espressivi, ma tendono alla grandezza del non detto, alla universalità del desiderio di essere. Così, lei è Pupa; sempre a spiare e studiare il mondo, nei dipinti e negli scritti, nei sentimenti e nella storia, nelle architetture e nella natura, e, come lei dice nel compendio di Arte e bellezza. Ed è vita che trasmette, anche solo guardantoti, col sorriso della semplicità o con il riso aperto alle meraviglie del dire come se tutto intorno fosse solo una favola. Così dipinge forme primitive: fiori, primavere sui tetti rossi di Firenze, o cieli dipinti dal Brunelleschi e da Giotto, oppure sprofonda negli anfratti secolari dei precipizi tagliati nelle montagne, ed ancora, citando un suo scritto: "Nel mio ultimo viaggio in Arizona sono stata fulminata dalla natura selvaggia ed imponente dei suoi Canyons, montagne scavate dal grande Colorado, dai morsi dei venti, dall'impeto delle acque a tratti impazzite, dalle fiammate dei gialli, dai rossi ancora roventi, dalle ombre tagliate, fredde come persone perse, contro un cielo che ti guarda con grandi occhi azzurri e ti ruba un pezzo d'anima" Così è Pupa, ed altro, che io non so, perché forse ancora lei non l'ha pensato. Continua Pupa a sognare e, come tu dici, a sentirti "Incatenatamente libera". PAOLO FROSECCHI Armida “Pupa” Nardi 33 Canyon uno, 2009, Olio su tela, cm. 70x100 34 Armida “Pupa” Nardi Canyon due 2009, Olio su tela, cm. 60x80 Armida “Pupa” Nardi 35 Canyon tre, 2009, Olio su tela, cm. 60x80 36 Armida “Pupa” Nardi Canyon quattro, 2010, Olio su tela, cm. 60x80 Armida “Pupa” Nardi 37 Canyon cinque, 2009, Olio e sabbia su tela, cm. 60x80 38 Armida “Pupa” Nardi Canyon sei, 2009, Olio su tela, cm. 80x60 Armida “Pupa” Nardi 39 Canyon sette, 2009, Olio e sabbia su tela, cm. 80x60 40 Armida “Pupa” Nardi Canyon otto, 2009, Olio e sabbia su tela, cm. 80x60 Armida “Pupa” Nardi 41 Canyon nove, 2010, Olio e sabbia su tela, cm. 100x70 42 Armida “Pupa” Nardi Canyon dodici, 2009, Olio su tela, cm. 100x70 Armida “Pupa” Nardi 43 Canyon tredici, 2009, Olio su tela, cm. 100x70 44 Armida “Pupa” Nardi Canyon quattordici, 2010, Olio e sabbia su tela, cm. 70x100 Armida “Pupa” Nardi 45 Canyon quindici, 2009, Olio e sabbia su tela, cm. 100x70 46 Armida “Pupa” Nardi Canyon sedidici, 2009, Olio su tela, cm. 100x70 Armida “Pupa” Nardi 47 Canyon diciotto, 2010, Olio e sabbia su tela, cm. 100x70 48 Armida “Pupa” Nardi Canyon venti, 2010, Olio su tela, cm. 100x80 Armida “Pupa” Nardi 49 Canyon ventuno, 2010, Olio su tela, cm. 90x90 50 Armida “Pupa” Nardi Canyon ventidue, 2010, Olio su tela, cm. 90x90 Armida “Pupa” Nardi 51 Canyon ventitre, 2010, Olio su tela, cm. 90x90 52 Armida “Pupa” Nardi Canyon ventisette, 2009, Olio su tela, cm. 70x60 Armida “Pupa” Nardi 53 Canyon ventinove, 2010, Olio su tela, cm. 70x60 54 Armida “Pupa” Nardi Canyon trenta, 2010, Olio su tela, cm. 70x60 Armida “Pupa” Nardi 55 Canyon trentadue, 2011, Olio su tela, cm. 80x60 56 Armida “Pupa” Nardi Canyon trentatre, 2011, Olio su tela, cm. 80x60 Armida “Pupa” Nardi 57 Canyon trentaquattro, 2011, Olio su tela, cm. 80x60 58 Armida “Pupa” Nardi Canyon trentacinque, 2011, Olio su tela, cm. 80x60 Armida “Pupa” Nardi 59 Canyon trentasei, 2011, Olio su tela, cm. 80x60 60 Armida “Pupa” Nardi Canyon trentanove, 2010, Olio su tela, cm. 80x60 Armida “Pupa” Nardi 61 Canyon quaranta, 2011, Olio e sabbia su tela, cm. 130x90 62 Armida “Pupa” Nardi Canyon quarantuno, 2011, Olio su tela, cm. 80x60 Armida “Pupa” Nardi 63 Canyon quarantadue, 2011, Olio su tela, cm. 80x60 64 Armida “Pupa” Nardi Canyon quarantatre, 2011, Olio su tela, cm. 60x80 Armida “Pupa” Nardi 65 Canyon quarantaquattro, 2011, Olio su tela, cm. 90x70 66 Armida “Pupa” Nardi Canyon quarantasette, 2011, Olio su tela, cm. 70x60 Armida “Pupa” Nardi 67 Canyon quarantotto, 2011, Olio su tela, cm. 80x60 68 Armida “Pupa” Nardi Canyon quarantanove, 2012, Olio e sabbia su tela, cm. 80x60 Armida “Pupa” Nardi 69 Canyon cinquanta, 2012, Olio su tela, cm. 90x60 70 Armida “Pupa” Nardi Canyon cinquantuno, 2012, Olio su tela, cm. 100x70 Armida “Pupa” Nardi 71 Gorges du Verdun, 2009, Olio su tela, cm. 80x60 72 Armida “Pupa” Nardi Pietre del Carso, 2012, Olio su tela, cm. 100x120 Armida “Pupa” Nardi 73 Vulcano due, 2011, Olio su tela, cm. 80x60 74 Armida “Pupa” Nardi Vulcano tre, 2011, Olio su tela, cm. 80x60 Armida “Pupa” Nardi 75 Angelo degli Abissi uno, 2011, Olio su tela, cm. 80x80 76 Armida “Pupa” Nardi Angelo degli Abissi due, 2011, Olio su tela, cm. 80x80 Armida “Pupa” Nardi 77 UNA NOTA SUI NUDI MASCHILI DI ARMIDA PUPA Armida “Pupa” Nardi è una poliedrica artista fiorentina dal nome tassesco e dallo spirito indomito: a lungo operante nel campo della moda, è stata nel contempo apprezzata attrice teatrale e da una quindicina d’anni, si dedica alla pittura. Come nel poema scritto da Tasso a Ferrara nel Cinquecento, la maga sua omonima catturava i paladini con incantesimi d’amore, adesso Armida Pupa nel suo studio fiorentino di Borgo San Frediano ha “catturato” idealmente una serie di splendidi corpi maschili, li ha studiati, denudati e trasposti sulla tela, presentando la serie completa dei Bodies a Ferrara, nell’ambito dell’“Internazionale”, dopo le anteprime parziali in mostre tenute a Bratislava e a Firenze. Si tratta di una ventina di grandi dipinti ad olio su tela, eseguiti nell’ultimo biennio: figure atletiche e robuste che si stagliano nello spazio compositivo esibendo orgogliosamente muscoli e genitali, stando in piedi o seduti, affiancati alle proprie scarpe o ad altri oggetti, talora evocando figure del Mito. È questo il caso dei due quadri ispirati a san Sebastiano, il pretoriano convertito al cristianesimo e quindi martirizzato con le frecce: amatissima icona gay, il santo-soldato nelle opere della Nardi diviene un eroe muscoloso la cui maschia bellezza non è offuscata in alcun modo dalle ferite e dai dardi che ne lacerano la forte anatomia. Un altro paio di dipinti Armida dedica a Salomé, la capricciosa danzatrice che si invaghì di San Giovanni Battista: nel ricordo di Oscar Wilde la pittrice fiorentina rilegge a modo suo la leggenda biblica, compiendo una significativa eccezione. Salomè è difatti l’unica donna nuda che compare nel ciclo “Bodies”, risultando qui singolare frammento di corpo maschile, la testa decapitata di san Giovanni. Le composizioni con Salomè sono altresì le uniche colorate, recuperando il senso della tavolozza dei precedenti cicli dei “Grandi fiori” o dei “Paesaggi con canyon”: la Nardi ha infatti scelto originalmente di rendere le sue notevoli anatomie virili solo mediante l’uso del bianco-e-nero, evocando la tecnica del fumetto e delle vecchie foto, nonché le suggestioni dei primi decenni del cinema sonoro. Si tratta di una scelta di tipo concettuale, più che di un senso illustrativo alla Tom of Finland: Armida sembra infatti volersi così inserire nel “medialismo”, la corrente di matrice neo-pop e fumettara, della quale è stato notevole esponente (nonché iniziatore) il torinese Gian Marco Montesano. Ma la spregiudicata artista fiorentina ci mette di suo un senso ludico e sensuale, un’ironia eroticamente spiazzante, la ricerca del gusto ipertrofico, tagli formali eccentrici e antiaccademici. Insomma, Armida Pupa Nardi, pur vivendo in una città dalle infinite suggestioni figurative, non compie pedissequi omaggi ai “Prigioni” michelangioleschi o ai maestri omofili del Rinascimento o del Barocco toscano: i suoi notevoli corpi maschili sono dipinti con la fresca sensibilità di una pittrice pienamente immersa in una società multimediale, che ha sdoganato finalmente la bellezza del corpo maschile nelle pellicole cinematografiche e negli spot pubblicitari degli stilisti di moda. E lei lo ha fatto in un ciclo di quadri che giocano sapientemente con le luci e con le ombre, con il senso bidimensionale e quello “plastico”, con le campiture piatte e l’Eros quieto: la “maga” Armida cattura così l’attenzione dello spettatore in modo intrigante e sapiente e nessuno riesce a restare indifferente ai suoi “Bodies”, uomo o donna che sia. Lido di Classe, Ferragosto 2013. 78 LUCIO SCARDINO Armida “Pupa” Nardi Body uno, 2013, Olio su tela, cm. 70x60 80 Armida “Pupa” Nardi Body due, 2013, Olio su tela, cm. 70x60 Armida “Pupa” Nardi 81 Body tre, 2013, Olio su t ela, cm. 80x60 82 Armida “Pupa” Nardi Body cinque, 2013, Olio su tela, cm. 80x60 Armida “Pupa” Nardi 83 Body sei, 2013, Olio su tela, cm. 80x60 84 Armida “Pupa” Nardi Body sette, 2013, Olio su tela, cm. 100x60 Armida “Pupa” Nardi 85 Body otto, 2013, Olio su tela, cm 80x60 86 Armida “Pupa” Nardi Body nove, 2013, Olio su tela, cm. 100x120 Armida “Pupa” Nardi 87 Body dieci, 2013, Olio su tela, cm. 80x60 88 Armida “Pupa” Nardi Body undici, 2013, Olio su tela, cm. 80x60 Armida “Pupa” Nardi 89 Body dodici, 2013, Olio su tela, cm. 80x60 90 Armida “Pupa” Nardi Body tredici, 2013, Acrilico su tela, cm. 80x60 Armida “Pupa” Nardi 91 Body quattordici, 2013, Olio su tela, cm. 80x60 92 Armida “Pupa” Nardi Body quindici, 2013, Olio su tela, cm. 70x50 Armida “Pupa” Nardi 93 Body sedici, 2013, Olio su tela, cm. 80x60 94 Armida “Pupa” Nardi Body diciasette. 2013, Olio su tela, cm. 120x100 Armida “Pupa” Nardi 95 Body diciotto, 2013, Olio su tela, cm. 120x90 96 Armida “Pupa” Nardi Body diciannove, 2013, Olio su tela, cm. 120x90 Armida “Pupa” Nardi 97 Body venti, 2013, Olio su tela, cm. 120x90 98 Armida “Pupa” Nardi Body ventuno, 2013, Olio su tela, cm. 90x120 Armida “Pupa” Nardi 99 Body ventidue, 2013, Olio su tela, cm. 90x120 100 Armida “Pupa” Nardi Body ventitre, 2013, Olio su tela, cm. 80x100 Armida “Pupa” Nardi 101 Body ventiquattro, 2013, Olio su tela, cm. 90x120 102 Armida “Pupa” Nardi Body venticinque, 2013, Olio su tela, cm. 80x100 Armida “Pupa” Nardi 103 San Sebastiano in catene, 2013, Olio su tela, cm. 100x70 104 Armida “Pupa” Nardi San Sebastiano, 2013 Olio su tela, cm. 100x70 Armida “Pupa” Nardi 105 Salomé moderna uno, 2013, Olio su tela, cm. 100x70 106 Armida “Pupa” Nardi Salomé moderna due, 2013 Olio su tela, cm. 100x70 Armida “Pupa” Nardi 107 Donna con gatto, 2005, Olio su tela, cm. 90x90 108 Armida “Pupa” Nardi Armida (Pupa) Nardi Armida Nardi, fiorentina, inizia il proprio percorso artistico nell’anno 1998, dopo una brillante carriera nel mondo della moda. La passione per la pittura la porta a frequentare varie scuole d’Arte: Atelier di Antonina Alupi a Parigi Atelier del Maestro Mladen Karan a Firenze “Laborarte” Porta Romana Firenze: allieva di Mirella Ferrari Stage con Laborarte a Connemara, Irlanda Accademia delle belle Arti di Firenze, scuola libera del nudo Atelier del Maestro Paolo Frosecchi a Firenze In questi anni ha esposto nelle seguenti mostre collettive: 2000 Art Gallery Le Lac2 Lugano, Svizzera 2003 Poçe sur Sisse (Amboise), Francia 2004 Accademia in Mostra Firenze 2004 Poçe sur Sisse (Amboise), Francia 2006 Galleria d’Arte Frosecchi Firenze 2006 Galleria d’Arte Montespertoli, (FI) 2006 Galleria d’Arte Frosecchi, (FI) 2007 Galleria d’Arte Montespertoli, (FI) 2008 “Fabbriche Lucide” Spazio Arte Olbia 2009 Galleria d’Arte Frosecchi Firenze 2010 Partecipazione a AMACI giornata del contemporaneo 2010 Galleria Mentana Firenze 2010 Galleria Agorà Massarosa (LU) 2011 Open Art Code Monaco, Principato di Montecarlo 2011 Open Art Code Paris Grand Palais, Francia 2011 Agora-Gallery, New York City 2012 Present Art Festival di Shanghai 2012 CEIBS International Art Forum Shanghai 2012 Ferrara Palazzo della Racchetta 2012 Contemporary Art Gallery, Firenze 2012 Galleria d’Arte Frosecchi Firenze 2012 Museo Ceverny Kamen Bratislava, Repubblica Ceca 20l2 Art Fiera di Padova MOSTRE PERSONALI 2002 Galleria “Le Lac” Lugano, Svizzera 2008 “Concept Store” Montespertoli (FI) 2010 Galleria d’Arte Frosecchi Firenze 2010 “Bar Petrarca” Porta Romana, Firenze 2011 “La Raccolta” Ristor-Art, Firenze 2011 Hotel-Art Celiai, Firenze 2012 Galleria d’Arte Frosecchi Firenze 2013 Mostra personale a Bratislava, Repubblica Ceca 2013 Palazzo della Rachetta, Ferrara - 1° Festival di Cultura Omosessuale Nel 2012 ha aperto il suo STUDIO-Galleria PUPART a Firenze in via del Drago d’Oro, 11r. www.armidapupanardi.it - www.armidanardi.it - [email protected] Finito di stampare presso COPYLAND - Firenze nel mese di settembre 2013