- Opere, Armida “Pupa”

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- Opere, Armida “Pupa”
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Sono nata nella splendida Firenze, così ho avuto la fortuna di respirare l'Arte
in tutte le sue forme.
Ho cominciato giovanissima a lavorare nel laboratorio di mia madre cosi i
miei occhi, le mie mani, i miei sensi si sono affinati tra i ricami, i disegni, le
stoffe preziose e l'abilità tutta artigiana di fare dei manufatti per l'arredamento oppure corredi per le spose o splendidi abiti anche con pochi mezzi: erano
gli anni ’60 e l’Italia si rimboccava le maniche!
Finalmente ho aperto un laboratorio e due negozi di abbigliamento nel centro
di Firenze e fortunatamente il successo è arrivato. La mia passione per l'Arte
e la Pittura in particolare è cresciuta con me e l'ho sempre coltivata, insieme
alla passione per il teatro, lo studio delle lingue straniere ed i viaggi.
Nel 1998 ho chiuso le mie attività ed ho potuto dedicarmi alla pittura a tempo
pieno, cominciando a seguire dei Maestri come Mladen Karan e Mirella Ferrari.
Ho frequentato per due anni dei corsi di pittura dell'Atelier di Antonina Alupi
di Parigi.
Ho frequentato i “Corsi di nudo” dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze.
Sono stata l’allieva del Maestro Paolo Frosecchi.
Ho partecipato a Fiere e mostre di Pittura collettive e Personali.
Adoro la natura e ho dipinto ed esposto grandi quadri con enormi fiori.
Dopo un viaggio in America, principalmente in Arizona ed Utah sono rimasta folgorata dai Canyon, dalle loro forme, profondità e colori, è stato per me
come un percorso analitico nelle profondità della mia anima, la mia pittura è
profondamente cambiata: è come volere emergere dai crepacci e burroni,dalle
pieghe delle pietre ancestrali che conservano i ricordi ed i segreti di chi ci ha
preceduto, per volere risalire in alto verso il cielo.
La mia ultima sfida è stata rappresentare il corpo umano con attenzione al
nudo maschile che viene spesso proposto, in ambito sacro, come martire, io lo
vedo come un uomo che cura il suo corpo nelle palestre e lo esibisce.
Armida "Pupa" Nardi
IL GIARDINO DELL’ANIMA
Pittrice dotata di rara sensibilità, Armida “Pupa” Nardi attinge la propria ricchezza espressiva da eterogenee esperienze umane
e artistiche che ne delineano il percorso originale e in continua evoluzione. Artista autodidatta, figlia di quella nobile estrazione
artigiana che l’accompagna nella vita professionale come nella ricerca estetica, intride le tele di vivi simbolismi , di riferimenti
spirituali , da cui emergono, parimenti, la dolcezza e la grande forza del carattere, avvertibili nella delicata trama dei colori, nelle raffinate sfumature cromatiche, nella femminile sensualità espressa attraverso la voluttuosità, la carnosità delle forme. L’Arte
rappresenta per lei terreno affine, riconducibile alla libertà di comunicare attraverso la potenza dell’immagine ciò che sente senza
regole o dogmatismi, così i soggetti che prendono vita sulla tela, i chiaroscuri che le conferiscono palpabile consistenza, divengono
luogo di quell’incontro, confronto e reciproca contaminazione con l’Altro che è realizzabile solo percorrendo un itinerario scevro
da giudizi e pregiudizi. Affascinata da ciò che è prodotto dell’ingegno dell’uomo, dal suo talento progettuale, dalle facezie argute,
pungenti, dalla ciclicità della vita, per cui non manca di ripetere che “dove erano aride montagne, adesso sono oceani” e che “tutto
è in evolversi”, manca di riconoscersi nella cultura parruccona, artificiosa e artefatta, priva di qualunque contributo profondamente
intellettivo e si dichiara “innamorata della vita”.
Amore, questo il sentimento che ricorre nella sua esistenza, amore per la città in cui nasce, Firenze, verso la quale non manca di riconoscersi orgogliosa e grata per il privilegio della bellezza che in essa da sempre ha respirata. Animata da un desiderio inesauribile
di comprensione delle cose, si dedica fin da giovanissima al disegno, all’ornato che impreziosisce i tessuti, al teatro d ‘avanguardia,
partecipando a commedie radiofoniche, al lavoro nella moda che le garantisce l’indipendenza e la libertà da ogni condizionamento.
Armida Pupa Nardi guarda al mondo, si apre ad esso come fosse uno specchio nel quale, immancabilmente, coglie l’energia vibrante,
esprime la gioia della vita, la cattura in un fermo immagine, gioia di vivere e gioia dello sguardo che è in grado di coglierla, come una
bambina capace di aprirsi in un sorriso di stupore di fronte alla bellezza semplice, pulsante, immediata del mondo della natura.
L’elemento floreale, lungi dall’essere puro e semplicistico elemento decorativo, assume un rilievo simbolico: così avviene per la sensualità dell’orchidea, per la purezza della rosa “white rose”, per i fiori del cactus che sbocciano alla stregua di gemme rare e preziose, per gli
assolati limoni “mano di Buddha”, per le lussureggianti arance dei Giardini di Boboli, per la calla il cui pistillo evoca l’elemento fallico,
per la dalia i cui fiori ligulati assumono la forma di un mantra di devozione all’anima, in un’avvertibile costellazione di emozioni.
Parallelamente si fanno largo i paesaggi misteriosi, avvolgenti, di terra rovente, paesaggi primitivi, onirici, in cui si staglia il viaggio
tra i Canyon, le crete senesi, le grotte, che porta con sé come un senso iniziatico, formativo, compiuto metaforicamente attraverso
i labirinti dell’anima per riportare alla memoria divenuta cosciente le immagini indelebili del proprio sé. L’osservatore attento non
mancherà di cogliere nei motivi dei grandi fiori, nelle linee armoniose, nelle forme morbide, nei contorni increspati, negli arditi
spazi rocciosi, la suggestione suscitata dall’opera di Georgia O’Keefe, considerata da molti la più grande artista americana del secolo
scorso, senz’altro una delle creature più sensibili, intelligenti e innovative che le avanguardie statunitensi abbiano prodotto, e che la
Nardi ha apprezzato per la prima volta al Moma di New York, poi a Parigi e al Museo dedicatole a Santa Fe, in New Mexico.
Al contempo appare doveroso rilevare come ad un’affine sensibilità nella ricerca artistica si contrapponga un atteggiamento esistenziale ben diverso: se la O’Keefe amava i grandi spazi della natura nel silenzio della solitudine contemplativa che la accompagnò
soprattutto negli ultimi anni, la Nardi avverte, prepotente, la necessità di essere parte di un assordante tessuto urbano, avvolta dai
monumenti, incastrata tra le pietre della città, attraversata e contaminata dalla diversità delle genti che la percorrono.
In quest’ottica la pittura diviene mezzo espressivo in grado di far risuonare in noi emozioni profonde, inconsciamente temute, conducendoci per mano alla scoperta della nostra essenza autentica e nascosta che, una volta pacificata, si rivela vivificatrice dell’esistenza.
ANNA BALZANI
8
Armida “Pupa” Nardi
Fiore di Cactus, 2008, Olio e sabbia su tela, cm. 90x90
Armida “Pupa” Nardi
9
Calla Drago, 2007, Olio su tela, cm. 90x90
10
Armida “Pupa” Nardi
Fiori di Arancio, 2008, Sabbia e Olio, cm. 90x90
Armida “Pupa” Nardi
11
Bouquet, 2009, Olio su tela, 90x90
12
Armida “Pupa” Nardi
White Rose, 2012, Olio su tela, 90x90
Armida “Pupa” Nardi
13
Dalia Eveline, 2008, Olio su tela, 90x90
14
Armida “Pupa” Nardi
Amarilli, 2007, Olio e sabbia su tela, cm. 90x90
Armida “Pupa” Nardi
15
Gardenia, 2008, Olio su tela, cm. 90x90
16
Armida “Pupa” Nardi
Peonia, 2009, Olio su tela, cm. 90x90
Armida “Pupa” Nardi
17
Mano di Budda a Boboli, 2008, Olio e sabbia su tela, cm. 90x90
18
Armida “Pupa” Nardi
Orchidea Farfalle, 2008, Olio su tela, cm. 90x90
Armida “Pupa” Nardi
19
Orchidea Scarpetta,
2008
Olio e sabbia su tela,
cm. 100x70
20
Armida “Pupa” Nardi
Mano di Budda, 2008, Olio e sabbia su tela, cm. 70x70
Armida “Pupa” Nardi
21
Papavero, 2008, Olio su tela, cm. 60x80
22
Armida “Pupa” Nardi
Archetipo uno, 2011, Olio su tela, cm. 120x80
Armida “Pupa” Nardi
25
Archetipo due, 2011, Olio su tela, cm. 80x60
26
Armida “Pupa” Nardi
Archetipo quattro, 2011, Olio su tela, cm.120x80
Armida “Pupa” Nardi
27
Archetipo cinque, 2011, Olio e sabbia su tela, cm. 100x70
28
Armida “Pupa” Nardi
Caos quattro, 2010, Olio e sabbia su tela, cm. 60x80
Armida “Pupa” Nardi
29
Caos cinque, 2011, Olio su tela, cm. 80x80
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Armida “Pupa” Nardi
GIOCHI DI OMBRE E LUCI
ARMIDA NARDI
Viviamo, parafrasando il titolo di un recente saggio di successo, in un’epoca di “passioni tristi”, sicuramente di depressione, di
confusione, di perdita di senso, ed ecco i dipinti di Armida, carichi di colori e di forme che sembrano debordare dalle tele ed
espandersi nell’ambiente che le ospita. le nostre stanze tecnologiche, malinconicamente ordinate e arredate, paranoicamente
blindate, isolate in edifici anoressici. isolate in quartieri tossici, isolate in città deliranti. vengono lentamente animate dai movimenti di forme e di luce dei dipinti.
Se per andare avanti è necessario indietreggiare “reculer pour avancer” dicono i francesi) se ogni nuovo pensiero richiede una
rivisitazione del passato, se il Rinascimento parte dalla riscoperta del mondo classico per proporre una nuova visione del mondo,
Armida ci porta veramente indietro, alla Archè, alla Madre Terra e alle sue profonde valli, alla roccia e alla sabbia, per scoprirla
sottilmente colorata, risplendente ove penetra la luce. Paesaggi e insieme dipinti informati, le tele aprono davanti a noi un gioco
di forme, colori e luci sotterranee e misteri se in cui la vita comincia a palpitare, prima ancora che in forme organiche, nella
silenziosa bellezza della materia.
Siamo ricondotti nelle viscere della terra madre prima che tutto inizi, alla materia prima (la radice indioeuropea “mat” di materia è la stessa di “mater mather mutter” che appare sinuosa, colorata, sensuale.
Guardando a lungo queste opere ci accorgiamo che illustrano una geologia dell’ anima, che ci portano alle nostre personali
profondità, ai nostri interiori vitali giochi d’ombre e di luci.
LUCA VERRONE
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Armida “Pupa” Nardi
I MISTERI PROFONDI DEI CANYON
ARMIDA NARDI (PUPA)
Non c'è modo di fermarla.
É intorno a te e dentro di te, è in tutte le cose della vita tra realtà e sogno.
Possiede un filo che ti lega nell'anima e ti porta a conoscere e sublimare i segreti del tempo, il comporsi delle cose e dei sentimenti.
Ha un nome breve, come nato da una favola "Pupa".
L'armonia è in lei, la divinità temporale del piacere e della razionalità dell'intendere e di configurare nel misticismo creativo la
"Deità" dell'Arte.
Si chiama Pupa per sua scelta, con una risoluzione riduttiva che le permette l'umiltà della critica analitica.
Lei non sa di filosofia, ma sa di amore, verso le persone, verso i fiori, verso le avversità, verso i sassi e i cigli erbosi, verso la luce.
In lei tutto è rinascita e si identifica senza confronti, in Masaccio, in Michelangelo, in Leonardo, in tutti i geni, così ugualmente
in coloro assetati d'Arte e non d'ingegno, che soffrono dei propri mezzi espressivi, ma tendono alla grandezza del non detto, alla
universalità del desiderio di essere.
Così, lei è Pupa; sempre a spiare e studiare il mondo, nei dipinti e negli scritti, nei sentimenti e nella storia, nelle architetture e
nella natura, e, come lei dice nel compendio di Arte e bellezza.
Ed è vita che trasmette, anche solo guardantoti, col sorriso della semplicità o con il riso aperto alle meraviglie del dire come se
tutto intorno fosse solo una favola.
Così dipinge forme primitive: fiori, primavere sui tetti rossi di Firenze, o cieli dipinti dal Brunelleschi e da Giotto, oppure sprofonda negli anfratti secolari dei precipizi tagliati nelle montagne, ed ancora, citando un suo scritto: "Nel mio ultimo viaggio in
Arizona sono stata fulminata dalla natura selvaggia ed imponente dei suoi Canyons, montagne scavate dal grande Colorado, dai
morsi dei venti, dall'impeto delle acque a tratti impazzite, dalle fiammate dei gialli, dai rossi ancora roventi, dalle ombre tagliate,
fredde come persone perse, contro un cielo che ti guarda con grandi occhi azzurri e ti ruba un pezzo d'anima"
Così è Pupa, ed altro, che io non so, perché forse ancora lei non l'ha pensato.
Continua Pupa a sognare e, come tu dici, a sentirti "Incatenatamente libera".
PAOLO FROSECCHI
Armida “Pupa” Nardi
33
Canyon uno, 2009, Olio su tela, cm. 70x100
34
Armida “Pupa” Nardi
Canyon due 2009, Olio su tela, cm. 60x80
Armida “Pupa” Nardi
35
Canyon tre, 2009, Olio su tela, cm. 60x80
36
Armida “Pupa” Nardi
Canyon quattro, 2010, Olio su tela, cm. 60x80
Armida “Pupa” Nardi
37
Canyon cinque, 2009, Olio e sabbia su tela, cm. 60x80
38
Armida “Pupa” Nardi
Canyon sei, 2009, Olio su tela, cm. 80x60
Armida “Pupa” Nardi
39
Canyon sette, 2009, Olio e sabbia su tela, cm. 80x60
40
Armida “Pupa” Nardi
Canyon otto, 2009, Olio e sabbia su tela, cm. 80x60
Armida “Pupa” Nardi
41
Canyon nove, 2010, Olio e sabbia su tela, cm. 100x70
42
Armida “Pupa” Nardi
Canyon dodici, 2009, Olio su tela, cm. 100x70
Armida “Pupa” Nardi
43
Canyon tredici, 2009, Olio su tela, cm. 100x70
44
Armida “Pupa” Nardi
Canyon quattordici, 2010, Olio e sabbia su tela, cm. 70x100
Armida “Pupa” Nardi
45
Canyon quindici, 2009, Olio e sabbia su tela, cm. 100x70
46
Armida “Pupa” Nardi
Canyon sedidici, 2009, Olio su tela, cm. 100x70
Armida “Pupa” Nardi
47
Canyon diciotto, 2010, Olio e sabbia su tela, cm. 100x70
48
Armida “Pupa” Nardi
Canyon venti, 2010, Olio su tela, cm. 100x80
Armida “Pupa” Nardi
49
Canyon ventuno, 2010, Olio su tela, cm. 90x90
50
Armida “Pupa” Nardi
Canyon ventidue, 2010, Olio su tela, cm. 90x90
Armida “Pupa” Nardi
51
Canyon ventitre, 2010, Olio su tela, cm. 90x90
52
Armida “Pupa” Nardi
Canyon ventisette, 2009, Olio su tela, cm. 70x60
Armida “Pupa” Nardi
53
Canyon ventinove, 2010, Olio su tela, cm. 70x60
54
Armida “Pupa” Nardi
Canyon trenta, 2010, Olio su tela, cm. 70x60
Armida “Pupa” Nardi
55
Canyon trentadue, 2011, Olio su tela, cm. 80x60
56
Armida “Pupa” Nardi
Canyon trentatre, 2011, Olio su tela, cm. 80x60
Armida “Pupa” Nardi
57
Canyon trentaquattro, 2011, Olio su tela, cm. 80x60
58
Armida “Pupa” Nardi
Canyon trentacinque, 2011, Olio su tela, cm. 80x60
Armida “Pupa” Nardi
59
Canyon trentasei, 2011, Olio su tela, cm. 80x60
60
Armida “Pupa” Nardi
Canyon trentanove, 2010, Olio su tela, cm. 80x60
Armida “Pupa” Nardi
61
Canyon quaranta, 2011, Olio e sabbia su tela, cm. 130x90
62
Armida “Pupa” Nardi
Canyon quarantuno, 2011, Olio su tela, cm. 80x60
Armida “Pupa” Nardi
63
Canyon quarantadue, 2011, Olio su tela, cm. 80x60
64
Armida “Pupa” Nardi
Canyon quarantatre, 2011, Olio su tela, cm. 60x80
Armida “Pupa” Nardi
65
Canyon quarantaquattro, 2011, Olio su tela, cm. 90x70
66
Armida “Pupa” Nardi
Canyon quarantasette, 2011, Olio su tela, cm. 70x60
Armida “Pupa” Nardi
67
Canyon quarantotto, 2011, Olio su tela, cm. 80x60
68
Armida “Pupa” Nardi
Canyon quarantanove, 2012, Olio e sabbia su tela, cm. 80x60
Armida “Pupa” Nardi
69
Canyon cinquanta, 2012, Olio su tela, cm. 90x60
70
Armida “Pupa” Nardi
Canyon cinquantuno, 2012, Olio su tela, cm. 100x70
Armida “Pupa” Nardi
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Gorges du Verdun, 2009, Olio su tela, cm. 80x60
72
Armida “Pupa” Nardi
Pietre del Carso, 2012, Olio su tela, cm. 100x120
Armida “Pupa” Nardi
73
Vulcano due, 2011, Olio su tela, cm. 80x60
74
Armida “Pupa” Nardi
Vulcano tre, 2011, Olio su tela, cm. 80x60
Armida “Pupa” Nardi
75
Angelo degli Abissi uno, 2011, Olio su tela, cm. 80x80
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Armida “Pupa” Nardi
Angelo degli Abissi due, 2011, Olio su tela, cm. 80x80
Armida “Pupa” Nardi
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UNA NOTA SUI NUDI MASCHILI DI ARMIDA PUPA
Armida “Pupa” Nardi è una poliedrica artista fiorentina dal nome tassesco e dallo spirito indomito: a lungo operante nel campo
della moda, è stata nel contempo apprezzata attrice teatrale e da una quindicina d’anni, si dedica alla pittura.
Come nel poema scritto da Tasso a Ferrara nel Cinquecento, la maga sua omonima catturava i paladini con incantesimi d’amore, adesso Armida Pupa nel suo studio fiorentino di Borgo San Frediano ha “catturato” idealmente una serie di splendidi corpi
maschili, li ha studiati, denudati e trasposti sulla tela, presentando la serie completa dei Bodies a Ferrara, nell’ambito dell’“Internazionale”, dopo le anteprime parziali in mostre tenute a Bratislava e a Firenze.
Si tratta di una ventina di grandi dipinti ad olio su tela, eseguiti nell’ultimo biennio: figure atletiche e robuste che si stagliano
nello spazio compositivo esibendo orgogliosamente muscoli e genitali, stando in piedi o seduti, affiancati alle proprie scarpe o ad
altri oggetti, talora evocando figure del Mito.
È questo il caso dei due quadri ispirati a san Sebastiano, il pretoriano convertito al cristianesimo e quindi martirizzato con le
frecce: amatissima icona gay, il santo-soldato nelle opere della Nardi diviene un eroe muscoloso la cui maschia bellezza non è
offuscata in alcun modo dalle ferite e dai dardi che ne lacerano la forte anatomia.
Un altro paio di dipinti Armida dedica a Salomé, la capricciosa danzatrice che si invaghì di San Giovanni Battista: nel ricordo di
Oscar Wilde la pittrice fiorentina rilegge a modo suo la leggenda biblica, compiendo una significativa eccezione. Salomè è difatti
l’unica donna nuda che compare nel ciclo “Bodies”, risultando qui singolare frammento di corpo maschile, la testa decapitata di
san Giovanni.
Le composizioni con Salomè sono altresì le uniche colorate, recuperando il senso della tavolozza dei precedenti cicli dei “Grandi
fiori” o dei “Paesaggi con canyon”: la Nardi ha infatti scelto originalmente di rendere le sue notevoli anatomie virili solo mediante l’uso del bianco-e-nero, evocando la tecnica del fumetto e delle vecchie foto, nonché le suggestioni dei primi decenni del
cinema sonoro.
Si tratta di una scelta di tipo concettuale, più che di un senso illustrativo alla Tom of Finland: Armida sembra infatti volersi così
inserire nel “medialismo”, la corrente di matrice neo-pop e fumettara, della quale è stato notevole esponente (nonché iniziatore)
il torinese Gian Marco Montesano.
Ma la spregiudicata artista fiorentina ci mette di suo un senso ludico e sensuale, un’ironia eroticamente spiazzante, la ricerca del
gusto ipertrofico, tagli formali eccentrici e antiaccademici.
Insomma, Armida Pupa Nardi, pur vivendo in una città dalle infinite suggestioni figurative, non compie pedissequi omaggi ai
“Prigioni” michelangioleschi o ai maestri omofili del Rinascimento o del Barocco toscano: i suoi notevoli corpi maschili sono
dipinti con la fresca sensibilità di una pittrice pienamente immersa in una società multimediale, che ha sdoganato finalmente la
bellezza del corpo maschile nelle pellicole cinematografiche e negli spot pubblicitari degli stilisti di moda.
E lei lo ha fatto in un ciclo di quadri che giocano sapientemente con le luci e con le ombre, con il senso bidimensionale e quello
“plastico”, con le campiture piatte e l’Eros quieto: la “maga” Armida cattura così l’attenzione dello spettatore in modo intrigante
e sapiente e nessuno riesce a restare indifferente ai suoi “Bodies”, uomo o donna che sia.
Lido di Classe, Ferragosto 2013.
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LUCIO SCARDINO
Armida “Pupa” Nardi
Body uno, 2013, Olio su tela, cm. 70x60
80
Armida “Pupa” Nardi
Body due, 2013, Olio su tela, cm. 70x60
Armida “Pupa” Nardi
81
Body tre, 2013, Olio su t ela, cm. 80x60
82
Armida “Pupa” Nardi
Body cinque, 2013, Olio su tela, cm. 80x60
Armida “Pupa” Nardi
83
Body sei, 2013, Olio su tela, cm. 80x60
84
Armida “Pupa” Nardi
Body sette, 2013, Olio su tela, cm. 100x60
Armida “Pupa” Nardi
85
Body otto, 2013, Olio su tela, cm 80x60
86
Armida “Pupa” Nardi
Body nove, 2013, Olio su tela, cm. 100x120
Armida “Pupa” Nardi
87
Body dieci, 2013, Olio su tela, cm. 80x60
88
Armida “Pupa” Nardi
Body undici, 2013, Olio su tela, cm. 80x60
Armida “Pupa” Nardi
89
Body dodici, 2013, Olio su tela, cm. 80x60
90
Armida “Pupa” Nardi
Body tredici, 2013, Acrilico su tela, cm. 80x60
Armida “Pupa” Nardi
91
Body quattordici, 2013, Olio su tela, cm. 80x60
92
Armida “Pupa” Nardi
Body quindici, 2013, Olio su tela, cm. 70x50
Armida “Pupa” Nardi
93
Body sedici, 2013, Olio su tela, cm. 80x60
94
Armida “Pupa” Nardi
Body diciasette. 2013, Olio su tela, cm. 120x100
Armida “Pupa” Nardi
95
Body diciotto, 2013, Olio su tela, cm. 120x90
96
Armida “Pupa” Nardi
Body diciannove, 2013, Olio su tela, cm. 120x90
Armida “Pupa” Nardi
97
Body venti, 2013, Olio su tela, cm. 120x90
98
Armida “Pupa” Nardi
Body ventuno, 2013, Olio su tela, cm. 90x120
Armida “Pupa” Nardi
99
Body ventidue, 2013, Olio su tela, cm. 90x120
100
Armida “Pupa” Nardi
Body ventitre, 2013, Olio su tela, cm. 80x100
Armida “Pupa” Nardi
101
Body ventiquattro, 2013, Olio su tela, cm. 90x120
102
Armida “Pupa” Nardi
Body venticinque, 2013, Olio su tela, cm. 80x100
Armida “Pupa” Nardi
103
San Sebastiano in catene, 2013, Olio su tela, cm. 100x70
104
Armida “Pupa” Nardi
San Sebastiano, 2013 Olio su tela, cm. 100x70
Armida “Pupa” Nardi
105
Salomé moderna uno, 2013, Olio su tela, cm. 100x70
106
Armida “Pupa” Nardi
Salomé moderna due, 2013 Olio su tela, cm. 100x70
Armida “Pupa” Nardi
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Donna con gatto, 2005, Olio su tela, cm. 90x90
108
Armida “Pupa” Nardi
Armida (Pupa) Nardi
Armida Nardi, fiorentina, inizia il proprio percorso artistico nell’anno 1998, dopo una brillante carriera nel mondo della moda.
La passione per la pittura la porta a frequentare varie scuole d’Arte:
Atelier di Antonina Alupi a Parigi
Atelier del Maestro Mladen Karan a Firenze
“Laborarte” Porta Romana Firenze: allieva di Mirella Ferrari
Stage con Laborarte a Connemara, Irlanda
Accademia delle belle Arti di Firenze, scuola libera del nudo
Atelier del Maestro Paolo Frosecchi a Firenze
In questi anni ha esposto nelle seguenti mostre collettive:
2000
Art Gallery Le Lac2 Lugano, Svizzera
2003
Poçe sur Sisse (Amboise), Francia
2004
Accademia in Mostra Firenze
2004
Poçe sur Sisse (Amboise), Francia
2006
Galleria d’Arte Frosecchi Firenze
2006
Galleria d’Arte Montespertoli, (FI)
2006
Galleria d’Arte Frosecchi, (FI)
2007
Galleria d’Arte Montespertoli, (FI)
2008
“Fabbriche Lucide” Spazio Arte Olbia
2009
Galleria d’Arte Frosecchi Firenze
2010
Partecipazione a AMACI giornata del contemporaneo
2010
Galleria Mentana Firenze
2010
Galleria Agorà Massarosa (LU)
2011
Open Art Code Monaco, Principato di Montecarlo
2011
Open Art Code Paris Grand Palais, Francia
2011
Agora-Gallery, New York City
2012
Present Art Festival di Shanghai
2012
CEIBS International Art Forum Shanghai
2012
Ferrara Palazzo della Racchetta
2012
Contemporary Art Gallery, Firenze
2012
Galleria d’Arte Frosecchi Firenze
2012
Museo Ceverny Kamen Bratislava, Repubblica Ceca
20l2
Art Fiera di Padova
MOSTRE PERSONALI
2002
Galleria “Le Lac” Lugano, Svizzera
2008
“Concept Store” Montespertoli (FI)
2010
Galleria d’Arte Frosecchi Firenze
2010
“Bar Petrarca” Porta Romana, Firenze
2011
“La Raccolta” Ristor-Art, Firenze
2011
Hotel-Art Celiai, Firenze
2012
Galleria d’Arte Frosecchi Firenze
2013
Mostra personale a Bratislava, Repubblica Ceca
2013
Palazzo della Rachetta, Ferrara - 1° Festival di Cultura Omosessuale
Nel 2012 ha aperto il suo STUDIO-Galleria PUPART a Firenze in via del Drago d’Oro, 11r.
www.armidapupanardi.it - www.armidanardi.it - [email protected]
Finito di stampare presso
COPYLAND - Firenze
nel mese di settembre 2013