orazione ufficiale - Segreteria di Stato per gli Affari Esteri
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orazione ufficiale - Segreteria di Stato per gli Affari Esteri
Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa Cerimonia di insediamento degli Eccellentissimi Capitani Reggenti Discorso ufficiale Segretario Generale dell’OSCE, S.E. Marc Perrin de Brichambaut “Costruire la fiducia per una comunità di sicurezza basata su impegni condivisi” San Marino, 1° aprile 2011 Eccellentissimi Capitani Reggenti, Onorevoli Membri del Congresso di Stato, Onorevoli Membri del Consiglio Grande e Generale, Eccellenze, Signore e Signori, è per me un gran piacere e al tempo stesso un vero privilegio essere oggi qui con Voi nello splendido Palazzo Pubblico in occasione della Cerimonia di Investitura degli Eccellentissimi Capitani Reggenti. Sono lieto di avere l’opportunità di visitare il Vostro bellissimo Paese e di prendere parte a una cerimonia che ha radici così profonde nella storia della Repubblica di San Marino. Eccellenze, desidero esprimere la mia gratitudine per l’eccezionale onore che mi avete poc’anzi concesso con il conferimento dell’Ordine Equestre di Sant’Agata di San Marino. Comprendo e riconosco il particolare ruolo che questa grande Santa riveste, sia nella storia di San Marino sia al giorno d’oggi, e alla quale è dedicata un’importante festa nazionale. Accetto questo onore a nome dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, quale segno della considerazione in cui voi tenete l’Organizzazione stessa e i valori che i suoi 56 Stati partecipanti, tra cui San Marino, si sono impegnati a promuovere. La Repubblica di San Marino, la Repubblica democratica più antica del mondo, ha mantenuto per secoli la tradizione e il cerimoniale di questo evento semestrale. Considerando la solennità, l’importanza e la ricca storia della Cerimonia di insediamento, desidero mettere in evidenza tre componenti fondamentali dei valori che essa rappresenta: equilibrio, fiducia e pluralità. I Reggenti sono eletti per esercitare la funzione di Capi di Stato per un periodo di sei mesi. Essi vengono generalmente scelti tra partiti politici differenti. I principi dell’equilibrio, della pluralità e della fiducia trovano profonda eco nelle attività dell’OSCE. L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa è la più vasta Organizzazione di sicurezza regionale, con 56 Stati partecipanti e dodici Partner per la cooperazione in quattro continenti. Gli Stati partecipanti comprendono il Canada e gli Stati Uniti d’America, tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, la Federazione Russa, la Turchia e gli Stati dell’Europa orientale e sud-orientale, del Caucaso meridionale e dell’Asia centrale. Tra i Partner per la cooperazione figurano l’Afghanistan, la Tunisia, l’Egitto, l’Australia e il Giappone. Nata come strumento per far fronte alle divisioni della guerra fredda, l’OSCE conta su un’ampia partecipazione, sia a oriente che ad occidente di Vienna, dove ha sede l’Organizzazione. Essa abbraccia le principali religioni e culture del mondo. Gli Stati partecipanti e le loro società sono diversi gli uni dagli altri, ma hanno imparato a collaborare al fine di promuovere la stabilità e la sicurezza. Quando ogni settimana gli Ambasciatori dell’OSCE si riuniscono nel Consiglio permanente, il Rappresentante di San Marino siede tra i suoi colleghi della Federazione Russa e della Santa Sede! L’equilibrio geografico, culturale e politico e la pluralità risultano pertanto fondamentali per l’efficace funzionamento dell’Organizzazione nell’attuazione del suo compito di rafforzare la fiducia reciproca e affrontare le sfide di sicurezza nella regione euro-atlantica ed euro-asiatica. L’Organizzazione si basa sulla condivisione di valori e principi che si riflettono in un vasto patrimonio di impegni comuni. Gli Stati partecipanti all’OSCE cercano di trovare soluzioni a problemi di sicurezza complessi, a volte controversi, che non riguardano solo questioni di sicurezza politica e militare, ma anche di natura economica e ambientale, e inerenti alla democrazia, ai diritti umani, alle libertà fondamentali e allo stato di diritto. Nel trattare la sicurezza in tutti i suoi aspetti, l’OSCE è guidata dal principio che i nostri Stati e i loro cittadini possono essere sicuri solamente in società costruite su fondamenta che garantiscono il rispetto di ogni cittadino e di ogni comunità. Sin dalla sua costituzione, l’OSCE ha propugnato la convinzione che la tolleranza e il rispetto dei diritti umani, principi ai quali la Repubblica di San Marino è stata sempre particolarmente attenta e sensibile, costituiscono parte integrante della sicurezza e un presupposto fondamentale per un ordine internazionale stabile e pacifico. L’OSCE si impegna a mettere in pratica anche questi valori. L’Organizzazione attualmente si adopera per realizzare progetti concreti in svariati campi quali il controllo degli armamenti, la gestione delle frontiere, la riforma della polizia, le elezioni, la libertà dei mezzi d’informazione, la sicurezza ambientale, la lotta alla tratta di esseri umani e al terrorismo e la promozione dei diritti delle minoranze e della tolleranza. Essa svolge tali attività attraverso le sue 17 operazioni sul terreno, il Segretariato con sede a Vienna, l’Alto Commissario per le minoranze nazionali, l’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell’uomo, il Rappresentante per la libertà dei mezzi d’informazione, i Rappresentanti personali del Presidente in esercizio e l’Assemblea parlamentare. Se osserviamo ciò che accade nel mondo intorno a noi, oggi più che mai possiamo constatare che la sicurezza è una nozione complessa. Essa ha inizio con la sostenibilità delle risorse e l’apertura di spazi e opportunità per l’istruzione o il lavoro, indipendentemente dal sesso, dalla religione o dall’etnia. La sicurezza affonda le sue radici nell’inviolabilità dei diritti umani e delle libertà fondamentali e nella convinzione che è possibile fare ricorso alla legge se quei diritti e libertà vengono violati. La sicurezza tra gli Stati è a sua volta radicata nella necessità di garantire stabilità e fiducia: essa richiede affidamento. La cerimonia di oggi è una chiara dimostrazione della fiducia e dell’affidamento che i cittadini di uno Stato democratico maturo ripongono nei loro rappresentanti. In quanto tale, la Repubblica di San Marino, con la sua storia millenaria di libertà e democrazia, può servire da modello per una comunità di Stati molto vasta, come l’OSCE. Signore e Signori, nel 2010 si è celebrato il trentacinquesimo anniversario dell’Atto Finale di Helsinki e il ventesimo anniversario della Carta di Parigi, due dei documenti costitutivi dell’OSCE. Nel 2010 la nostra Organizzazione è stata presieduta dal Kazakistan, il primo Stato post-sovietico, il primo Stato dell’Asia centrale e la prima società a maggioranza musulmana a tenere le redini dell’OSCE. Sotto la sua guida l’OSCE, dopo undici anni, ha tenuto la prima riunione dei Capi di Stato e di Governo. Perchè questo Vertice è stato così importante? Perché ha offerto agli Stati partecipanti all’OSCE l’opportunità di superare la diffidenza che ancora li divide, frutto anche di conflitti irrisolti e dell’erosione di importanti accordi sul controllo degli armamenti. La crisi dello scorso anno in Kirghizistan ci ha ricordato quanto possa essere fragile la combinazione tra debolezza dello Stato, instabilità politica e tensioni etniche, così come il conflitto in Georgia nel 2008 ha messo in luce le tensioni che persistono nella nostra comunità. In tutta l’area dell’OSCE, gli Stati continuano a confrontarsi con la sfida di edificare istituzioni democratiche affidabili. Le sfide hanno origine anche all’esterno dell’area dell’OSCE. Provengono dalla crescente instabilità delle regioni confinanti, quali l’Afghanistan e il Nord Africa. Le minacce transnazionali come il terrorismo, la criminalità organizzata, il traffico di droga e la tratta di esseri umani, rappresentano problemi ancora più gravi per tutti noi, mentre stanno emergendo nuove sfide come quelle che minacciano l’energia e la sicurezza informatica. Era pertanto necessario che gli Stati partecipanti si riunissero per ristabilire la fiducia al massimo livello e riaffermare la nostra visione collettiva di una sicurezza globale basata su norme, principi e impegni comuni in tutte le tre dimensioni. La “Dichiarazione commemorativa di Astana” segna un importante passo avanti per la nostra Organizzazione. Essa traccia un cammino della fiducia e indica gli elementi costituivi per la creazione di un’autentica comunità di sicurezza basata su principi concordati, impegni condivisi e obiettivi comuni. La Repubblica di San Marino, che per prima ha messo in pratica tali principi già da secoli, continuerà a svolgere un ruolo importante in questo processo. Vorrei concludere esprimendo la mia profonda gratitudine per il privilegio di potermi rivolgere a voi in questa occasione e per la cordialità e l’ospitalità riservatemi dal popolo di San Marino. Desidero anche ringraziare la Repubblica di San Marino per l’impegno e la partecipazione attiva profusa fin dalle origini nei lavori dell’OSCE. Auguro agli Eccellentissimi Capitani Reggenti il massimo successo nell’esercizio delle importanti responsabilità che oggi sono state Loro affidate.