Raccomandazioni MAG-RT - Pari Opportunità Provincia di Venezia
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Raccomandazioni MAG-RT - Pari Opportunità Provincia di Venezia
RACCOMANDAZIONI DI POLICY PER LE PARI OPPORTUNITÀ DI GENERE Le pari opportunità svegliano coscienze e fanno civiltà: le pari opportunità sono una questione di interesse comune e portano beneficio a tutta la società. Offrire pari opportunità significa riconoscere a tutti la dignità di perseguire e realizzare i propri obiettivi, se pure attraverso strade diverse e con modalità e tempi differenti. La trasmissione di una cultura di pari opportunità, e di tutela e rispetto delle differenze, deve essere trasmessa dai vertici istituzionali a tutta la società. Le pari opportunità devono essere perseguite, tanto attraverso l’approccio trasversale del mainstreaming di genere, quanto attraverso politiche e azioni specifiche, in campo educativo, sociale ed economico-produttivo, secondo le raccomandazioni che seguono: 1. Le questioni di genere sono trasversali, e devono essere affrontate attraverso politiche integrate, che consentano di perseguire le pari opportunità - e di beneficiare dei risultati da queste apportati - a tutti i settori. 2. Nell’ottica di mainstreaming raccomandata dall’Unione Europea, la prospettiva di genere va perseguita su ogni azione o misura intrapresa, partendo dall’assunzione che la maggior parte delle politiche sono gender sensitive, e hanno perciò ricadute diverse sui due generi. 3. Donne e uomini hanno percezioni e modalità di approccio differenti. Gli organismi di governo devono quindi operare a favore della conoscenza e del riconoscimento di queste differenze, perché vengano adeguatamente considerate all’atto dell’adozione di norme e politiche di parità. 4. Per uno sviluppo positivo delle pari opportunità, ogni politica, azione e misura deve essere volta alla conciliazione e integrazione tra i generi, che deve poter essere verificata, attraverso la definizione di criteri precisi e il monitoraggio degli stessi. 5. La cultura di genere deve essere sviluppata e diffusa a livello istituzionale e sociale, attraverso gli strumenti del confronto, lo scambio e la formazione. 6. Nell’ottica dello scambio e dell’integrazione delle politiche, è importante che le questioni di genere vengano affrontate e promosse attraverso meccanismi di rete. In questo senso, i vari livelli di governo devono promuovere e sostenere reti di supporto alle pari opportunità, che inneschino meccanismi sociali virtuosi. 7. Il mondo della scuola e dell’educazione è cruciale per la diffusione di una cultura di genere alle nuove generazioni e alla società, attraverso un approccio educativo centrato sulla persona, che miri a sviluppare il potenziale di tutti e a trasmettere i valori dell’alleanza, dello scambio e della conciliazione tra i generi. 8. Nella società della conoscenza, il capitale umano e intellettuale sono le maggiori risorse. Benessere, innovazione e produttività sono quindi legati alla valorizzazione della persona e all’integrazione sociale. I vari livelli di governo devono quindi operare per supportare le persone, indipendentemente dal genere, ma partendo dal riconoscimento che uomini e donne hanno bisogno di supporti diversi per arrivare alla loro piena valorizzazione. 9. Nella considerazione che gli obiettivi di Lisbona sull’occupazione femminile sono ancora lontani, gli organi di governo devono continuare a perseguirli, nella consapevolezza che il lavoro femminile è una fonte di prosperità e benessere per tutta la società e che condizione imprescindibile per l’aumento dell’occupazione femminile è l’offerta di servizi pubblici qualificati per la cura delle persone e, in particolare, di strutture educative per l’infanzia. 10. La presenza delle donne in ruoli e settori economici, quali l’imprenditoria, l’innovazione, le ICT e in generale in settori in cui le donne sono sottorappresentate, dev’essere sostenuta con apposite politiche e misure, anche finanziarie (L. 215/95), al fine di raggiungere un riequilibrio tra i due sessi. 11. Una particolare attenzione deve essere data alle politiche che consentano una reale conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, che rimane uno degli ostacoli principali alla valorizzazione della maternità e del sostegno alla famiglia, vista come risorsa e non come problematica sociale e femminile in particolare. Gli organi di governo devono quindi agire in vista della reale attuazione delle norme già esistenti (L.53/2000), che devono continuare ad essere finanziate al fine di una efficace e diffusa attuazione delle misure da esse previste per una migliore conciliazione dei tempi (riequilibrio dei compiti di cura familiare e domestica all’interno della famiglia, aziende family-friendly, sostituzione della titolare, redazione di Piani dei tempi e degli orari delle città…). 12. Le aziende che operano in modo da garantire una effettiva parità tra uomini e donne devono essere riconosciute e sostenute, attraverso un sistema di rilevazione, misura, riconoscimento, incentivazione e diffusione delle buone pratiche da essere adottate nei vari fronti (sostegno alla conciliazione, differenziale retributivo, percorsi di carriera…), al fine di incentivarne il percorso di crescita sui temi delle pari opportunità di genere e fare da stimolo ad altre aziende nel seguire lo stesso percorso. 13. La partecipazione delle donne alla vita istituzionale e politica - e più in generale nelle sedi decisionali - deve essere favorita e sostenuta, attraverso apposite azioni formative, culturali e di sensibilizzazione, al fine di una reale democrazia, che veda opportunamente rappresentata la componente femminile, che costituisce più del 50% della popolazione. 14. La tutela dei cittadini passa attraverso la responsabilizzazione e la cultura: la violenza viene alimentata e potenziata da conflitti, stereotipi, pregiudizi, omertà, mancanza di competenze relazionali, indifferenza. È quindi necessario veicolare una cultura di rispetto e sviluppare le competenze relazionali delle persone, attraverso il sostegno degli attori e dei servizi che operano per la salvaguardia delle donne, nonché favorirne la messa in rete attraverso gli istrumenti di programmazione esistenti (Piani di Zona). 15. Così come le nuove tecnologie, gli strumenti di comunicazione e di marketing, devono diventare alleati delle istituzioni nel veicolare la cultura del rispetto e dell’integrazione tra i generi presso tutti gli strati della popolazione. A questo fine si dovrebbe prevedere un sistema rilevazione, riconoscimento e incentivazione dei media che promuovono la parità di genere, attraverso un uso non-sessista della lingua e un corretto utilizzo delle immagini maschili e femminili, attraverso gli organi preposti al loro controllo (Co.Re.Com).