L`angelo degli Esercizi di Ricarica di Yogananda

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L`angelo degli Esercizi di Ricarica di Yogananda
L’angelo degli Esercizi di Ricarica
di Yogananda
L’angelo degli Esercizi di Ricarica
di Yogananda
Una celeste festa astrale
Lo sapevi? Quest’anno Yogananda festeggia i 100 anni dei suoi divini esercizi di ricarica. È estremamente
felice di questo anniversario e perciò, recentemente, ha organizzato una festa celeste nei mondi astrali,
per danzare e gioire insieme a tutti gli angeli. Mentre festeggiavano, improvvisamente un’idea è fiorita
nella sua mente: avrebbe inviato alcuni angeli giù sulla Terra, per ispirare i suoi devoti a una più profonda
comprensione dei suoi trasformanti esercizi. Ecco ciò che è successo...
La prima visita: la correzione fisica
Un angelo subito scese e vide un nuovo devoto, Pietro, che nel praticare gli esercizi di ricarica aveva delle
difficoltà con la complessità e la sequenza dei movimenti. “Sii paziente”, gli sussurrò, e lo ispirò con la
comprensione di come isolare meglio i muscoli, come respirare correttamente, come tendere e rilassare
gradualmente e come imparare la sequenza corretta. Mentre si allontanava, l’angelo sussurrò: «Questa è
la parte fisica degli esercizi di ricarica, che dona uno sviluppo uniforme del corpo. Continua a praticare e
io tornerò presto per aiutarti ancora”.
La seconda visita: la consapevolezza dell’energia
Dopo un mese di pratica fedele, l’angelo tornò. “Meraviglioso”, sussurrò nella mente di Pietro. “Ora
posso condurti alla fase successiva! Da oggi, prova a sentire l’energia dietro alla tensione muscolare. La
verità è che, concentrandoti sui muscoli, ti percepisci solo come un essere fatto di muscoli, perché questo
tipo di pratica stimola la coscienza animale nell’uomo e non la sua natura sottile. Gli esercizi di ricarica,
invece, ti insegnano a concentrarti sull’energia vitale, sul prana, e risveglieranno la coscienza della tua
sottile natura spirituale”.
Allora Pietro si sentì profondamente ispirato ad allenarsi per passare dalla consapevolezza fisica
alla consapevolezza del prana. Sperimentò un aumento di gioia ascoltando una vecchia registrazione
di Swami Kriyananda, in cui spiega gli esercizi di ricarica: “I movimenti sono solo movimenti, ma la
consapevolezza sottostante è focalizzata nel percepire il flusso di energia, nell’essere consapevoli di
quel flusso e nell’utilizzare la forza di volontà: più forte è la volontà, più forte è il flusso di energia.
Usando la volontà e facendola agire nel corpo, svilupperai la consapevolezza di questa energia e sarai
in grado di aumentarne il flusso. Ciò che senti all’inizio è solo la parte interna del muscolo. Dopo, diventi
consapevole del flusso di energia in quel muscolo. Infine, diventi consapevole di come puoi dirigere
quel flusso”.
La terza visita: attingere dal midollo allungato
In questo modo, per molti mesi, Pietro si impegnò a percepire l’energia, aumentandone il flusso e
dirigendolo con la forza di volontà verso le parti tese del corpo. Era felice e soddisfatto. Tuttavia, non
sapeva che l’angelo aveva molto di più da dirgli.
Quando l’angelo di Yogananda apparve di nuovo a Pietro, invisibilmente, gli sussurrò all’orecchio:
“Ora impara ad attingere l’energia consapevolmente dal midollo allungato, dalla Sorgente cosmica.
Sappi questo: l’energia che entra in te attraverso il midollo allungato durante gli esercizi di ricarica non è
nient’altro che la vibrazione dell’AUM”.
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Pietro fu sbalordito. Il sacro AUM? Per fortuna proprio quel giorno gli capitò di prendere in mano
l’Autobiografia di uno yogi di Yogananda, in cui lesse:
«La batteria del corpo umano non è alimentata soltanto dal cibo materiale (pane), ma anche dall’energia
cosmica vibratoria (il Verbo o Aum). Il potere invisibile affluisce nel corpo umano attraverso la porta
del midollo allungato. Questo sesto centro corporeo è situato nella nuca, alla sommità dei cinque chakra
spinali (termine sanscrito che indica le “ruote” o centri dai quali si irradia la forza vitale). Il midollo
allungato è il principale punto di accesso attraverso il quale il corpo viene alimentato con la forza vitale
universale (Aum) ed è direttamente collegato alla forza di volontà dell’essere umano, concentrata nel
settimo centro, o centro della coscienza cristica (Kutastha), situato nel terzo occhio fra le sopracciglia”.
Tutto questo fu come una nuova alba per la sua pratica degli esercizi di ricarica: “Wow, non si tratta della
mia energia, ma sto consapevolmente attingendo dallo Spirito Divino, attraverso la ‘bocca di Dio’, il
midollo allungato, che Yogananda infatti chiama il midollo dell’AUM!”.
Oh, quanto fu ispirato Pietro, soprattutto quando sentì Swami Kriyananda confermare questo
principio: “Yogananda ha insegnato che attraverso una grande forza di volontà, abbinata a una sensibile
consapevolezza dell’energia e del modo in cui entra nel corpo, si può attingere energia dalla Fonte
Infinita e rinvigorire il corpo e il cervello a volontà”.
Poco dopo, egli lesse anche una pratica guidata nel libro Supercoscienza di Swami Kriyananda, che diede
ulteriore impulso al suo entusiasmo:
“In piedi, in posizione eretta, inspira lentamente, tendendo gradatamente tutto il corpo (con tensione
bassa, media, alta) fino a sentirlo vibrare. Volgi lo sguardo in alto tra le sopracciglia e con concentrazione
senti l’energia che fluisce nel corpo attraverso il midollo allungato. Mantieni la tensione per alcuni
momenti e riempi consapevolmente tutto il corpo di energia. Poi espira e lentamente rilassati (passando
da una tensione media, a una bassa, a un rilassamento completo), sentendo l’energia che si ritira dalle
parti del corpo. Tendi sempre con volontà, poi rilassa e senti. Ogni volta che senti il bisogno di ricaricare
o guarire una parte del corpo, tendi quella parte con il potere della volontà, inviando verso di essa
l’energia a partire dal midollo allungato; poi rilassala come descritto sopra per tutto il corpo, e senti
l’energia che si ritira.”
Un’affermazione di Yogananda divenne l’ispirazione principale per Pietro:
“Io vivo, mi muovo, e traggo la mia esistenza dallo Spirito,
come un pesce vive nell’acqua e un uccello nell’aria.
Attingerò consapevolmente forza, salute e felicità
da questa Presenza che tutto avvolge”.
La quarta visita: attingere e ritirare l’energia
Pietro praticò con grande gioia, visualizzando l’energia divina entrare nel suo corpo attraverso il
midollo allungato. Ma una parte delle istruzioni nel libro di Swami Kriyananda continuava a sembrargli
sconcertante: “Ritirare l’energia?!” Questo elemento per lui era un passo troppo grande, per il momento.
Ci mise molto tempo prima di essere pronto. Fortunatamente, l’angelo apparve di nuovo per aiutarlo.
“Sì”, sussurrò, “gli esercizi di ricarica mostrano come, attraverso la tensione, l’energia può essere inviata
al corpo, e attraverso il rilassamento può essere ritirata da esso”. Le parole dell’angelo – Pietro scoprì in
seguito – erano proprio parole di Yogananda!
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Questa, quindi, divenne la nuova pratica quotidiana di Pietro: durante la tensione, dirigere l’energia
divina attraverso il midollo allungato al corpo; durante il rilassamento, sentirla ritirarsi. Una preghiera
di Yogananda divenne la sua ispirazione guida:
“O Energia Eterna!
Grazie al Tuo potere io so
che durante la tensione dirigo energia al corpo
e durante il rilassamento la ritiro da esso.
Io sono un inquilino nel corpo, inviato qui con la tua Grazia,
a governarlo, ma mai per identificarmi con esso”.
La quinta visita: la ricarica senza tensione
Fu davvero una pratica interiore profondamente appagante. Pietro scoprì inoltre che più si percepisce
l’energia, più si riesce a controllarla. Da quel momento in poi visse con una consapevolezza dell’energia
interiore. “Questa energia immortale”, pensò, “è la chiave di ciò che io sono veramente”.
L’angelo, però, decise di fargli fare ancora un passo avanti. Un bel giorno gli apparve di nuovo,
sussurrando: “Prova ora a dirigere quell’energia senza alcuna tensione, con un puro atto di volontà e
visualizzazione”. Come si può immaginare, questo consiglio fu una sfida nuova e appassionante. Pietro,
di nuovo, ebbe la fortuna di trovare negli scritti di Yogananda l’ispirazione per la sua pratica:
“Quando esegui tali esercizi [di tensione], mantieni la mente sul midollo allungato e immagina l’energia
che fluisce nel tuo corpo attraverso il midollo allungato, e da lì verso ogni parte del corpo. Mantenendo la
tua mente concentrata sul midollo allungato, imparerai presto ad attingere l’energia dall’etere e a inviarla
a tutte le parti del corpo a volontà, anche senza il processo fisico di tensione e rilassamento”.
Pietro, senza saperlo, si stava preparando per le più elevate pratiche del Kriya Yoga, in cui bisogna
dirigere l’energia senza alcuna tensione e senza l’aiuto del respiro, con la pura forza di volontà e la
visualizzazione. Iniziò a pregare con le parole di Yogananda, ogni volta che praticava gli esercizi di ricarica:
“Amato Dio,
ricarica il mio corpo con la Tua vitalità,
ricarica la mia mente con il Tuo potere spirituale,
ricarica la mia anima con la Tua gioia, con la Tua immortalità.
Realizzando il mio Sé,
troverò l’emancipazione
che conduce a Te”.
Pietro sta continuando a praticare, giorno per giorno, chiedendosi che cosa volesse dire l’angelo con
le sue parole di addio: “Ho ancora altro in serbo per te!” A proposito, l’angelo ha anche detto a Pietro
che un numeroso gruppo di angeli di Yogananda sta girando sulla Terra durante questo anno del 100°
anniversario. Il loro unico intento è di ispirare tutti i devoti con una nuova comprensione di come
sperimentare più profondamente i suoi divini esercizi di ricarica.
Li senti sussurrare?
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Per celebrare
il 100° anniversario
degli
Esercizi di Ricarica
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