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tecnica
Miss Poa annua: un'infestante
non sempre infestante
Ogni tecnico del tappeto
erboso lo sa bene. La gestione
di un impianto calcistico in
erba dipende strettamente
dalla sua composizione
floristica ovvero dall'insieme
delle erbe che lo costituiscono.
Se le cose sono sempre
comunque complicate, va da
sé come la presenza
qualitativa e quantitativa di Poa
annua costituisca motivo di
autentico cimento. La Poa
annua è ancora oggi l'essenza
maggiormente presente nei
tappeti erbosi calcistici salvo
laddove, per la scadente
qualità degli stessi, non
vengano cambiati tramite una
zollatura periodica. Si tratta di
un'erba molto delicata sia in
termini di adattamenti termici
ed idrici sia per quanto
concerne la resistenza al
calpestio e in tal senso, solo in
tal senso, ritenuta non solo
poco idonea per la pratica
calcistica ma addirittura
infestante e solo in ambiti
climatici favorevoli, che si
presentano freschi e umidi,
tipici del nord Europa, può
costituire un tappeto erboso a
tutti gli effetti. L'erba si
caratterizza biologicamente per
una strategia adattativa
tecnicamente chiamata "della
fuga". Con il sopraggiungere
delle massime termiche estive,
la Poa annua "fugge"
riducendo al minimo il proprio
sviluppo vegetativo
(scadimento estetico e
funzionale del campo) o
persino morendo. In tutti i casi,
la Poa annua emette una
massa incredibile di semi, atti
a perpetuare la specie. Inoltre,
si ha a che fare con un'erba
molto sensibile alle malattie
fungine ed agli attacchi
parassitari. Così, un tappeto
erboso calcistico caratterizzato
dalla presenza di Poa annua
mette alla prova tutta la
capacità, tutta la sensibilità
operativa del tecnico e del
manutentore. Si prefigurano
alcuni casi specifici
strettamente legati alla
presenza qualitativa e
quantitativa dell'infestante.
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Il primo riguarda un
tappeto erboso calcistico
realizzato ex novo, quindi
necessariamente privo di
Poa annua. In questa
situazione va da sé come sia
fondamentale mantenerlo tale.
In altre parole si dovranno
adottare tutte quelle strategie
preventive atte a mantenere il
tappeto erboso esente da Poa
annua. La più immediata ma
non la più semplice è quella
logica di mantenere al
massimo la qualità vegetativa
del tappeto erboso. E' intuibile.
Maggiore è la densità del
prato, minore sarà l'ingresso
della Poa annua. Un tappeto
erboso vigoroso e denso
costituisce un sicuro elemento
di controllo preventivo della
Poa annua. In tal senso si
cerchi anche di non lavorare a
fondo il manto in periodi di
massima germinazione della
Poa annua ovvero in primavera
ed ancor più in autunno. Ciò
allo scopo di evitare
diradamenti che potrebbero
portare alla rapida
colonizzazione da parte della
Poa annua. Quindi niente o
pochi verticutting aggressivi,
niente bucature se non con
fori piccoli. Attenti anche alle
altezze di taglio. Esse devono
essere subordinate alla densità
del momento. Un tappeto
erboso molto denso
presuppone la possibilità di
adottare altezze di taglio più
basse. La fertilizzazione va
attentamente studiata in
quanto gli apporti nutrizionali
vanno ad influire in modo
positivo sia all'insediamento
che allo sviluppo
dell'infestante, perché la Poa
Dall’alto, nelle immagini, la Poa annua; gli
effetti sul manto erboso del decadimento
estivo della Poa annua e successivo
attacco di Pythium bligt.
In alto, a sinistra, un tappeto erboso con
prevalenza di Poa annua manutentato
correttamente.
From above: Poa annua; effects, on the
natural turf, of the summer decay of Poa
annua and following attack by Phytium.
Top left, a grass field with prevailing Poa
annua with a correct maintenance.
annua a ciclo annuale, è
predisposta al massimo
sviluppo in tempi brevi.
L'elemento azoto in primis, ma
anche il fosforo ed il potassio,
ne condizionano positivamente
la crescita. In effetti la
prevenzione deve essere
attuata soprattutto nel periodo
pre-invernale, in quanto il suo
apparato fogliare e radicale
ben sviluppato è capace di
assorbire quantità notevoli di
elementi nutritivi. Riducendo le
quantità d'azoto a 100120kg/anno, di potassio a
120-130kg/anno e di fosforo
a 30-40kg/anno lo sviluppo
sarà limitato. E' consigliato
distribuire, in più volte, basse
quantità di fertilizzanti azotati a
rilascio veloce, volte a
rinvigorire l'apparato radicale
delle essenze che
compongono il manto erboso
e, soprattutto, essere assorbiti
in fretta da queste, per non
dare modo all'apparato
radicale dell'infestante di
assorbirli e, quindi, di farne
uso. Per tale motivo non si
consiglia di utilizzare forme
d'azoto a lenta cessione come
l'IBDU, ma è solamente
consigliato dell'azoto organico
usato con prudenza.
Non ultima l'irrigazione. Si
tenda a mantenere il più
possibile asciutto il tappeto
erboso. Ciò chiaramente non
significa stressarlo né
condizionarne oltremodo
estetica e funzionalità. Tutto
ciò rientra nelle cosiddette
pratiche agronomiche. Spesso
non bastano, perché tutto
dovrebbe funzionare come
nelle migliori orchestre. E non è
facile. A questo punto entra in
gioco la chimica. Nello
specifico dobbiamo impiegare
dei diserbanti regolarmente
omologati presso il Ministero
della Salute per l'impiego su
tappeti erbosi. Si tratta di
apportarli su un tappeto
erboso calcistico ex novo che
abbia una "maturità" di almeno
sei mesi, secondo dosi variabili
da prodotto a prodotto nelle
fasi potenzialmente più a
rischio di infestazione,
ribadiamolo, la primavera e
l'autunno. Tutt'oggi, a livello
mondiale, non esiste un
diserbante che riesca ad
eliminare completamente la
Poa annua. Gli unici prodotti
impiegabili rientrano nella
categoria dei diserbanti di preemergenza e dei regolatori di
crescita, di cui parleremo di
seguito. I diserbanti di preemergenza inibiscono lo
sviluppo delle piantine neonate
di Poa annua senza causare
danni all'erba già insediata,
chiaramente utilizzando
tempistica, modalità e dosaggi
appropriati. Va detto che non
esiste nella pratica una
molecola efficace oltre il 70%.
Ciò significa che se, in ipotesi,
fosse germinato un milione di
semi di Poa annua, il
contenimento utile sarebbe di
circa 700.000. Gli altri
300.000 consideriamoli
purtroppo a buon fine e quindi
da controllare con metodi
agronomici e chimici.
Il secondo livello di gestione
del tappeto erboso riguarda
quello infestato con
predominanza di Poa annua. In
questo caso, pur mantenendo
valida la prevenzione con i
diserbanti di pre-emergenza,
dovremo combattere un
nemico già presente. Cosa
fare? Dipende dalla quantità di
Poa annua presente nel
tappeto erboso e non solo, ma
anche dal tipo di Poa annua
presente. Esistono in effetti
innumerevoli razze della stessa
Poa annua che, pur
mantenendo i caratteri di base
della specie, si differenziano a
vari livelli. Si fà riferimento, ad
esempio, ad una diversa
sensibilità al caldo, al freddo, al
calpestio, alle malattie. Anche
nell'aspetto vi sono delle
differenze. La Poa annua
migliore è quella che produce
poco fiore e conserva un
cespo serrato e regolare. Ciò si
traduce in un'erba
relativamente più forte. Oltre
all'approccio agronomico e
chimico di cui sopra, si tratta di
applicare i cosiddetti regolatori
della crescita, uno molto
interessante e utilizzabile in
Italia ed in Europa è il
Trinexapac ethyl (Primo Maxx
10% di p.a.), prodotto in grado
di inibire tutto lo sviluppo
vegetativo primaverile ed
Sotto, inflorescenze di Poa annua su
un campo da calcio ed esempio di un
trattamento con dosaggio eccessivo di
regolatore di crescita.
Below, inflorescence of Poa annua on a
soccer field, and a field with excessive
dosing of growth regulator.
autunnale della Poa annua e di
incrementare al contempo la
densità del prato. Tempi e dosi
vanno studiate a livello
specialistico in quanto si ha a
che fare con molecole di
ultima generazione, molto
attive a bassi dosaggi, quindi
delicate nell'impiego. Vanno
utilizzati entro range termici tra
15 e 25°C, per non incorrere
nell'inefficacia del trattamento
o negli "effetti collaterali".
Soprattutto in notevole
presenza di Poa annua,
potreste incorrere in
ingiallimenti temporanei poco
gradevoli, fino alla perdita
totale del manto erboso. Per
limitare gli ingiallimenti sul
nascere conviene aggiungere
al prodotto regolatore del ferro
in forma chelata o come
solfato ferroso, così da
tamponare lo scadimento di
colore. L'azione del regolatore
di crescita varia da 3 a 4
settimane in funzione del
dosaggio e l'eventuale
ingiallimento può evidenziarsi
per circa una settimana. E'
stato riscontrato, da studi
scientifici, che in alcuni casi
l'uso del regolatore può
portare ad una riduzione delle
radici. Questo trattamento può
presentare ulteriori effetti
collaterali alla pianta a livello
fisiologico.
Non ultima la tecnica
dell'overseeding, cioè della
trasemina. Allo scopo di
presidiare il campo da calcio
con le erbe desiderate (loietti
in particolare), dovremo
periodicamente apportare del
seme per garantire
costantemente un certo livello
di competitività con quello
della Poa annua. E' molto
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importante pianificare
tecnicamente il periodo delle
trasemine. Va tenuto conto
soprattutto degli eventuali
diserbi di pre-emergenza
effettuati e della loro
persistenza relativa. Per
garantire il massimo successo
della trasemina è necessario
eseguire i trattamenti
precedentemente indicati
selezionando l'intervento
migliore a seconda delle
caratteristiche e delle
problematiche del tappeto
erboso, oppure inserendo
entrambe le operazioni
all'interno di un programma
ben definito eseguendole in
tempi diversi, secondo la
necessità di effettuare la
trasemina. Non osservando la
corretta tempistica, potremmo
provocare spiacevoli limitazioni
Nel riquadro, tappeto erboso con prevalenza di Poa annua, manutentato correttamente.
Nelle altre immagini, un campo di allenamento infestato parzialmente da Poa
annua e trasemine di Lolium perenne
per il contenimento della Poa annua.
Miss Poa annua: a weed not always infesting
Poa annua is still the variety of grass most
widely found on football pitches except when
they are periodically turfed due to poor quality.
This type of grass is very delicate both in terms
of adapting to heat and wet and in terms of
tread
resistance and as such it is not only considered
rather unsuitable for football pitches, but also
thought of as a weed. So, a grass football pitch
which contains Poa annua puts the ground
technician and maintenance staff's abilities and
working knowledge to the test.
In this article, our expert outlines some of the
criteria for caring for a new grass pitch which
needs to be kept free of the weed and a series
of methods for fighting this plant in pitches
where it is present.
Obviously good results are to be found amongst
a myriad of factors which require technical
interpretation, investigation and understanding.
This is precisely one of the cases in which a
Top in the frame, grass field with prevailing Poa annua with a correct maintenance.
Above, training field partly affected by
Poa annua; throug-seeding of Lolium
perenne to contain Poa annua.
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technician's professionalism is tested hands on,
and here that a good technician makes the
difference.
alle essenze preesistenti e alla
Poa annua.
Ultimo caso, quello del campo
da calcio completamente in
Poa annua. Sono gli impianti
più datati ad essere
tipicamente in queste
condizioni. Ciò non significa
che siano i peggiori. E'
preferibile un bel tappeto
erboso di Poa annua, anche
se datata e quindi delicata, ad
uno di recente costituzione,
mal realizzato e pieno di
problemi. Chiaro che gestire al
meglio un impianto in Poa
annua è sempre una sfida e
una verifica della
professionalità raggiunta. In
questo caso gli indirizzi
operativi sono quelli mirati a
massimizzare le potenzialità
vegetative della Poa annua
supportandola maggiormente
nei momenti di crisi (estate in
particolare). Delicatissimo
risulta il periodo della fioritura
(aprile-maggio). La Poa annua
consuma i carboidrati
accumulati per sostenere
l'infiorescenza e quindi la
riproduzione, a scapito
dell'apparato radicale. Ne
risulta una debilitazione della
pianta. Per non riscontrare un
elevato numero di perdite, è
consigliato intervenire con
frequenti fertilizzazioni fogliari a
base di macro e
microelementi, zinco acetato
d'ammonio (ZAA) e citochinine.
Inoltre è necessario
somministrare del fertilizzante
solido NPK in basse quantità.
Agendo in questo modo nel
periodo primaverile, la pianta
giunge irrobustita alla stagione
più critica. Proseguendo su
questa linea di interventi, lungo
il periodo estivo, supportandola
con altrettanto fondamentali
trattamenti anticrittogamici, le
perdite quantitative di Poa
annua saranno ridotte al
minimo. Nella pratica si tratta
di lavorare sul fabbisogno
nutrizionale, sul contenuto di
ormoni naturali, sulla
limitazione degli stress di varia
natura. Ma è sull'irrigazione
che ci si gioca in fondo gran
parte degli esiti. In
quest'ambito assume tutta la
sua valenza il syringing ovvero
la pratica basata sul
rinfrescamento dei tessuti
durante le ore più calde. Inoltre
vanno standardizzate alcune
lavorazioni come il verticutting,
la chiodatura e la carotatura. E
il gioco è fatto. Almeno a
parole. Chiaro che il risultato
sta tra un'infinità di variabili da
interpretare tecnicamente, da
approfondire e comprendere.
E' proprio in questi casi che si
tasta con mano la
professionalità di un tecnico,
qui si fa la differenza. Unità di
misura, miss Poa annua.
Erminio Sinigaglia