Lulukas - Comunità Ellenica dello Stretto
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Lulukas - Comunità Ellenica dello Stretto
-------------------------------------------------------------- Il romanzo del messinese Carmelo Micalizzi," ulùkas", intreccia con slancio Storia e storie a • recia a e o • sergio DI Giacomo La letteratura riesce spesso a crea- re ponti culturali tra luoghi, situazioni, mondi e epoche, visualizzando personaggi e storie di ieri che si vestono di fascino immutabile. Ne è un esempio il romanzo "Lulùkas" (Ciofalo Editrice di Messina, pp.1S0, euro12), di cui è autore Carmelo Micalizzi, medico con la passione per la letteratura, studioso di toponomastica e linguistica del territorio messinese, nonché presidente della Comunità Ellenica dello Stretto, sodalizio che promuove i rapporti, antichi e prestigiosi, tra mondo greco e realtà siciliane. A Corinto, nel dicembre 1964, un giovane studente di medicina tornato da Roma, Panos, vive una delusione d'amore, lasciato dalla ragazza che non si sente capace di vivere la distanza. In una taverna • • • incontra un anziano ciabattino, nesce a suggenre sapon, paesaggi, Ghiòrgos "il giusto", il Lulùka del costumi di ieri di oggi, li descrive e titolo ("quello della canzone Lu- li fa vivere attraverso l'uso di topolù»), uomo ferito dalla vita ma cari- nimi, gerghi, lemmi, elementi linco di saggezza esistenziale, che si guistici, gastronomici, musicali, racconta con sincero slancio. Un naturali che danno il segno e il senuomo al confine, che guarda il so di una tradizione e di un territomondo tra rimpianti e sguardi esi- rio, quello greco, sempre carico di stenziali, cheevoca il mare, capace r--C::: l1lcl,) Mic.Jirzi di richiamare l'immagine della fortuna, quella fortuna che, suggerisce Ghiorgos, "è figlia dell'equiliLULÙKAS brio». a........ Tra ricordi, flash-back, riflessioni, episodi di vita, citazioni letterarie e giornalistiche, Micalizzi si immerge in un mondo abitato da figure reali e «della dimensione del sogno», dove luoghi e situazioni sembrano rimbalzare e dialogare, tra fiaba, racconto, tradizione orale, leggenda, memorialistica, un coro di eventi e un insieme di microstorie che diventano Storia. In questo flusso narrativo, l'autore echi arcaici, di civiltà perdute e sempre vive, di lineamenti mediterranei che si moltiplicano. La grande Storia - dai profughi dell'Anatolia alla storia del Canale di Corinto (su cui si possono leggere tante informazioni a proposito della realizzazione e delle tecniche avveniristiche usate), dalla monarchia di Costantino alla questione di Cipro -si intreccia col vissuto del giovane, con la Roma anni Sessanta che accoglie la comunità greca e divulga la cultura neoellenica con serate a tema alla presenza di intellettuali come Pasolini, con personaggi come Irene Papas (intervistata da Oriana Fallaci), Melina Merkouri, la cantante Mouskouri, mentre si diffonde nel mondo la fama del film Zorba il greco e il poeta Seferis riceve il Nobe!. Insieme a storie di folletti, alle leggende sulle serpi sacre (che sarebbero all'origine anche dell'Ospeda- le dell'Isola Tiberina a Roma), a prodigi e miracoli della "Madonna della Speranza" (che salva il nostro Lulùkas), troviamo anche un caso bellico poco noto - e che le pagine di Micalizzi rendono vivo e tragicamente vibrante - come quello relativo alla strage di duecentottanta soldati italiani ammassati in carri ferroviari che alcuni ufficiali tedeschi fecero precipitare nel Canale nell'ottobre del 1944, dando avvio alla ritirata dai Balcani. Tra nostalgie e denunce sociali, sullo sfondo del romanzo troviamo l'analisi di una modernità che arriva col suo carico di speranze e illusioni, con i giovani che lasciano le campagne per la città, i borghi che s'impoveriscono, la natura saccheggiata, un quadro degli anni Sessanta che arriva fino a oggi, che ci permette di capire come la tradizione può diventare risorsa e la memoria cultura. ~ I