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n° 365 - giugno 2014
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Direttore Responsabile Lorenzo Gualtieri - Redazione, corrispondenza: «Minuti» Edificio L - Strada 6 - Centro Direzionale Milanofiori
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Frida Kahlo l’artista, la pasionaria
In mostra a Roma le opere di una donna appassionata che ha saputo produrre un personale e inimitabile linguaggio artistico, dotato di un fascino magico tuttora in grado di sedurre l’osservatore
«Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho
pensato, ci sono così tante persone nel
mondo, ci dev’essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra
difettosa nello stesso modo in cui mi
sento io».
Simbolo dell’avanguardia e dell’esuberanza artistica della cultura messicana novecentesca, venerata anticipatrice del movimento femminista, seducente soggetto cinematografico,
nonché modello di culto del merchandising globale, Frida Kahlo è una ribelle e ironica pasionaria dell’arte che
oggi si offre a noi nel suo complicato,
drammatico e affascinante rapporto
tra vita e arte.
La sua pittura, però, non riflette soltanto la dolorosa vicenda personale
- a diciassette anni è vittima di un
gravissimo incidente che la condiziona per tutta la vita - la sua arte si
fonde con la storia e lo spirito della
realtà che la circonda, interpretando
le trasformazioni culturali e sociali
che sfociano nella rivoluzione messicana. Di se stessa, infatti, dice: «Non
sono malata. Sono rotta. Ma sono
felice fintanto che potrò dipingere»
e insieme si definisce “figlia della rivoluzione”.
È attraverso questo spirito che effettua una rilettura del passato indigeno
e delle tradizioni folkloriche per costruire a una personale fusione tra
l’espressione del sé, il linguaggio, i
colori e i simboli della cultura messicana.
Frida non ha modo di acquisire una
formazione accademica, ma dalla sua
inabilità costruisce da sola la propria
formazione, osservando e intuendo
dall’arte che la circonda. Dalle prime
esperienze di pittura col ritocco fotografico nello studio del padre sviluppa
la sua caratteristica pennellata; attraverso gli affreschi di Diego Rivera
Autoritratto con collana di spine - Austin, Harry Ransom Center
© Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust, México D.F. by SIAE 2014
comprende la lezione del Rinascimento italiano, che utilizza ispirandosi al linearismo di Botticelli.
Frida è un’attenta interprete dell’avanguardia artistica e del fermento culturale del suo tempo, attraverso il suo
lavoro è oggi possibile comprendere
il complesso groviglio di movimenti
culturali internazionali che attraversano il suo Messico: dal Pauperismo
rivoluzionario allo Stridentismo, dal
Surrealismo al Realismo magico.
Il marito Diego Rivera ospita nella
sua casa-studio il teorico del Surrealismo André Breton con la moglie;
Frida a sua volta, dà ospitalità al ri-
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voluzionario russo Lev Trotsky e alla
moglie in fuga da Stalin, e proprio a
Città del Messico Trotsky, Breton e
Rivera, per rivendicare la libertà del
pensiero artistico, scrivono Il manifesto per un’arte rivoluzionaria indipendente.
Nei dipinti di Frida Kahlo, Breton
percepisce i tratti del surrealismo tipici del temperamento messicano e
lei, in effetti, si avvicina al movimento
che definisce come «la magica sorpresa di trovare un leone in un armadio dove si è certi di trovare delle camicie», ma sull’argomento comunque afferma: «Pensavano che anch’io
fossi una surrealista, ma non lo sono
mai stata. Ho sempre dipinto la mia
realtà, non i miei sogni».
Il tempo ha anche dimostrato la capacità dell’artista di anticipare temi
fondamentali per l’uomo moderno,
tanto che oggi riusciamo a comprendere quanto il successo mondiale della
sua opera non dipenda dalla connessione con la sua storia personale fatta
di incontri fatali, potenti passioni e
infinite sofferenze, ma sia generato
soprattutto dalla capacità evocativa
della sua arte. La passione verso le possibilità spalancate dalle avanguardie
internazionali plasma il suo modo di
essere e il suo personalissimo linguaggio artistico, che non ha mai smesso
di esercitare un fascino magico. L’intento di facilitare questa comprensione costituisce il filo conduttore
della mostra aperta a Roma alle Scuderie del Quirinale fino al 31 agosto;
l’esposizione documenta l’intera carriera dell’artista, riunendo capolavori
provenienti dal Messico e dagli Stati
Uniti e rientra in un progetto più ampio che oltre a Roma vede impegnata
anche Genova. Il programma prevede,
infatti, anche un’altra grande mostra
dedicata a Frida Kahlo, prevista per
il prossimo settembre al Palazzo Ducale di Genova, che porrà l’attenzione
proprio sul suo universo privato, al
centro del quale Frida metterà sempre il marito Diego: «Ho subito due
gravi incidenti nella mia vita… il
primo è stato quando un tram mi
ha travolto e il secondo è stato Diego».
Il percorso espositivo romano intende
far conoscere e approfondire la produzione artistica di Frida Kahlo in
Autoritratto con vestito di velluto
Collezione privata
© Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust,
México D.F. by SIAE 2014
Autoritratto come Tehuana - Cuernavaca, The
Jacques and Natasha Gelman Collection of 20th
Century Mexican Art and The Vergel Foundation
© Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust,
México D.F. by SIAE 2014
Autoritratto al confine tra Messico e Stati Uniti - Collezione privata
© Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust, México D.F. by SIAE 2014
tutto il suo processo evolutivo: dagli
inizi, che fanno ancora riferimento
alla Nuova Oggettività e al Realismo
magico, la rilettura dell’arte folklorica e ancestrale e le componenti ideologico-politiche ispirate dal muralismo messicano. Per rendere conto di
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questi influssi è esposta anche una selezione di opere degli artisti attivi in
quel periodo vicini a Frida, dal marito Diego Rivera a Josè David Alfaro
Siqueiros, Maria Izquierdo, Abraham
Angel. Accanto a una selezione di disegni e ritratti fotografici dell’artista
sono più di quaranta i ritratti e gli
autoritratti presentati, tra cui il famoso Autoritratto con collana di spine.
L’autoritratto è un tema caro a Frida,
ne dipinge anche una serie di piccole
dimensioni, rappresentandoli nello
stile dei tradizionali ex voto, attraverso
i quali guarda a un mondo trascendente: il recupero di una popolare
forma d’arte si accompagna qui a uno
slancio verso un mondo trascendentale fatto di speranze e desideri surreali.
«Dipingo me stessa perché trascorro
molto tempo da sola e perché sono
il soggetto che conosco meglio», l’autorappresentazione è sicuramente il
tema più facile da riconoscere in Frida
Kahlo e il peso numerico che il genere assume nella sua opera spiega
il significato che ha rivestito nella trasmissione dei valori iconografici, psicologici e culturali che appartengono
al “mito Frida”.
francesca bardi
L’amoroso abbraccio dell’universo, la terra (Messico), io, Diego e il signor Xolotl
Cuernavaca, The Jacques and Natasha Gelman Collection of 20th Century Mexican Art
and The Vergel Foundation
© Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust, México D.F. by SIAE 2014