Passididanzaraccontatinell`oro

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Passididanzaraccontatinell`oro
Camera di Commercio Industria
Artigianato e Agricoltura di Roma
In collaborazione con la CNA
e con la partecipazione di Arro, Fiog
e le altre associazioni di settore
Tempio di Adriano Piazza di Pietra - Roma
23 novembre - 9 dicembre 2005
Passididanzaraccontatinell’oro
Pierluigi Federici
Angela Nicosia
Roberta Antonelli
Fausto Maria Franchi
Maria Paola Marta
Lucia Sabatini Scalmati
Francesca Falcone
Francesca Falcone
Lucia Sabatini Scalmati
Patrizia Veroli
Ideo Srl - Roma
Antonio Idini
Francesca Tecardi
Grafica Giorgetti Srl - Roma
Massimo Domenicucci
Pubblicità In
Fedeli Eventi Srl
Giorgia Mirkos
Massimo Piagnani
Filippo Vinardi
Coordinamento Generale Camera di Commercio
Industria Artigianato e Agricoltura di Roma
Segreteria organizzativa Ufficio Promozioni
Coordinamento Artistico
Coordinamento per la CNA
Curatore della mostra e del catalogo
Consulenza per la danza
Testi
Progetto grafico e impaginazione
Fotografia
Fotolito e stampa
Progetto architettonico e cura della mostra
Allestimento grafico mostra
Realizzazioni strutture
Ufficio Stampa Camera di Commercio
Industria Artigianato e Agricoltura di Roma
Video
Le produzioni orafe rappresentano la punta di diamante dell'artigianato artistico. È in queste creazioni, che la sapienza di una tradizione antica si perpetua e si rinnova, trovando la sua espressione più compiuta nell'alto livello
della manifattura e nella raffinata cura del dettaglio. Caratteristiche che rendono ogni pezzo unico e inconfondibile, veicolo privilegiato dei più autentici valori del “Made in Italy”.
Le imprese artigiane orafe rappresentano, dunque, una preziosa componente dell'artigianato capitolino. Un patrimonio di competenze ed intelligenze
che è indispensabile supportare e promuovere, presso il grande pubblico,
con strumenti mirati ed efficaci.
Fra questi spicca, senza dubbio, la mostra Desideri Preziosi, giunta alla tredicesima edizione. Una manifestazione che negli anni ha registrato un crescente apprezzamento, affermandosi come importante vetrina di promozione e
luogo di stimolo culturale e progettuale per la crescita dell'oreficeria capitolina.
La Camera di Commercio considera quest'appuntamento un punto fermo
nel panorama delle sue iniziative a sostegno di un sistema imprenditoriale
che attraverso la creatività proietta la tradizione nel futuro.
Andrea Mondello
Presidente della Camera di Commercio
Industria Artigianato Agricoltura di Roma
Desideri Preziosi: “Passi di Danza raccontati nell'oro”
La manifestazione si articola in quattro settori:
Vetrina dei desideri
Oscar dei desideri
Età dei desideri
Scuola dei Desideri
Evento principe
Concorso libero
Concorso riservato ai giovani orafi
Concorso riservato alle scuole del settore
Il gioiello come la danza è un mezzo primario di comunicazione.
Il balletto, sviluppatosi dalla genesi del salto sentito come necessità interiore di una elevazione verso il divino, racconta storie di uomini, di amori, di miti, di dei. È una grande bellissima fiaba, pantomima della condizione umana.
Se si riflette sull'etimologia della parola pantomima - dal greco panto, tutto, e mimo, attore - si ha più chiaro il
significato simbolico della pantomima, rappresentazione scenica muta in cui l'azione è affidata unicamente al
gesto; gesto astratto, quindi, che evidenzia il movimento e si esprime a mezzo di una tecnica rigorosa i cui canoni sono scritti in tavole ataviche
Coglier il mito, il ritmo che sottostà ad ogni passo di danza, leggere la bellezza delle immagini, capirne il messaggio culturale è il viaggio, obbligato ma attraente, che l'orafo percorre in un mondo dove sensibilità, armonia e
purezza si fondono in un codice ricco di ispirazione per l'arte orafa
Il fare scultura, la progettazione, la
modellazione, il suono degli attrezzi
sono ritmi armonici, evocano equilibri
di corpi sospesi, accordi di movimenti.
L'opera è una scrittura polifonica chiave di lettura per cripti pensieri.
L'Oscar dei Desideri è un concorso
libero, senza vincoli di età o di professione, certi che la pluralità d'espressione non può che aumentare
l'interesse e la dialettica verso il fare
artistico, fine ultimo e idea cardine di
Desideri Preziosi.
I concorrenti realizzano una scultura
eseguita in qualsivoglia materiale, su
cui è inclusa, necessariamente una
parte in argento, in forma iconica o
aniconica, atta ad essere donata
all'ospite d'onore dell'edizione di
Desideri Preziosi 2006.
Al primo classificato andrà un premio in gettoni d'oro.
Tema: bracciale
Titolo: “Liberipassididanza”
Tema: bracciale
Titolo: “Liberipassididanza”
Si chiede ai concorrenti di ricercare
nel segno, nella bellezza di un gesto
che vince la legge di gravità, nella
necessità dell'uomo di manifestare i
propri sentimenti nei passi di danza il
motivo primo per l'ideazione del
bracciale “Liberipassididanza” (invito
alla riflessione sulla leggerezza del
movimento). Il balletto racconta storie di uomini, di amori, di dei di misteri; è una grande bellissima fiaba, pantomima della condizione umana.
Requisiti per l'ammissione e modalità di partecipazione.
Al concorso sono ammessi studenti, apprendisti e operai orafi, entro il
32mo anno di età, previa documentazione della loro qualifica e
presentati da una ditta regolarmente iscritta la quale garantisce l'impegno professionale e ne ha punzonato l'elaborato.
Ai vincitori sono riservati i seguenti premi:
Medaglia d'oro, d'argento e di bronzo,
della CCIAA ai primi tre classificati.
Buono per acquisto libri del settore, al 1° classificato.
Si chiede ai concorrenti di ricercare
nella ideazione del bracciale “Liberi
passididanza” (invito alla riflessione
sulla leggerezza del movimento) di
ricercare nella bellezza di un gesto
che vince la legge di gravità, la valenza di liberi segni, espressione delle
proprie emozioni. Il balletto racconta storie di uomini, di amori, di dei
di misteri; è una grande bellissima
fiaba, pantomima della condizione
umana.
Il Concorso si articola in due settori: Disegni e Manufatti, a loro volta
suddivisi in:
sezione giovani: età, entro i 20 anni
sezione adulti: età, oltre i 20 anni.
Ai vincitori sono riservati i seguenti premi:
a) Premio alle scuole
Targa d'argento alla scuola che risponderà alla seguente motivazione:
“per aver portato gli alunni ad un
alto e omogeneo livello di apprendimento”.
b) Premio agli alunni
Medaglia di bronzo e un buono per
acquisto libri del settore al primo
classificato per ognuna delle quattro sezioni.
Espositori
ACCHIONI
RICCARDO ALFONSI
VITTORIO ALFONSI
ALTERNATIVES
ANSUINI 1860 PALAZZO MASSIMO
FRANCESCO ANTONELLI
PIERPAOLO ARDIGÒ CREAZIONE GIOIELLI
AUREA AETAS VALLICELLA ARTIGIANATO ORAFO
ARTE ORAFA BELFIORE
ARTE ORAFA DI LICCIARDELLO LORENZO
ANGELO BALDINI
BECCACECE GIOIELLI
BROCANI SRL
IL CALEIDOSCOPIO DI SILVIA SINISI
FABIO CAPPELLI
IL CARATO DI EMANUELA DI NICOLA
MASSIMO CINTI ORAFO
CLÒ
CLAUDIO COSTANZI
CREAZIONI IN ORO CESARINI
EPIFANIO
ALBERTO ERCOLI
FANUELE DAL 1905
FARELLA CREAZIONI
FIORETTI GIOIELLI DI MARCELLO FIORETTI
FORLENZA dal 1960
FAUSTO MARIA FRANCHI
GENTILESCHI
FABIO GHALIB
ROBERTO GIANSANTI GIOIELLI
GIÒLELLI
G.M. di GIORGIO GALENO
GIOIELLERIA ORAFA FERIOZZI
GORI GIOIELLI
LA GRANDE OFFICINA
JOCALIS
LABORATORIO DI OREFICERIA DI VINCENZO VILLANI
LABORATORIO ORAFO PAOLO DE PIERI
GIOVANNI BATTISTA BRUNO DI BELMONTE
LABORO DI ROBERTO MATTEI
LITAS SRL
LOEPP E NAGAI
LUCIANI CARLO CREATION
ISABELLA MAGGIORANI
MARCOAURELIO GIOIELLI
ELIO MARESCI "GIOIELLI"
ANGELO MARZOLI
MILÙ
MARCO MINELLI
BARBARA MORANO
TITO LIVIO NEGRI
OCCHIUZZI
OPIFICIO ORAFO MIRRA
OPUS AUREUM DI BRUNO RINALDI
ORAFI DI MASSIMO CERETTI
ORAFI SACCARES
ORO DI CLAUDIO BIDOLI
L'ORO DI CASPOLI
OROGEMMA DI FEDRIZZI GEMMA
ORO OFFICINA SRL
RESEDA ORRÙ
PALLESCHI ARTIGIANI ORAFI
ALESSANDRA PALLOTTI
PANDORA
LA PEPITA DI FULVIA VICINI
CRISTIANA PERALI
PIERO POMPILI ORAFO SCULTORE
PUCCI GIOELLI D'ARTE
CORRADO SACCHI
GISELDA SALVO
SANT'ORO CREAZIONI
AFM TASSONE LABORATORIO ORAFO
UBALDO TENTI
LUIGI - LUCA VICHI
RICCARDO ZANNETTI
Partecipanti
F. ANTONELLO e M. G. QUERCIA
GABRIELA F. BOVE
ANTONELLA CASPOLI
SIMONA CECCARELLI
SILVIA CERRONI
FRANCESCA DI GIAMBERARDINO
PIERGIORGIO ERMINI
CLAUDIA FALCONI
FABIANA FUSCO
FRANCESCA GABRIELLI
VIVIANA INNOCENZI
SAMANTHA IOVENITTI
MICHAELA LITONI
SESTILIO LOMBARDO
CARLO LUCIANI
ROBERTO MATTEI
FABRIZIO NEGRI
MARCO AURELIO OLIVETTI
RESEDA ORRÙ
GABRIEL MIRANDA REINOSO
MAURIZIO SACCHETTI
GIUSEPPINA SANTORO
GIORGIA STELLA
FULVIA VICINI
FRANCESCA ZARATTI
Partecipanti
EMANUELA BIDOLI
MARIA LETIZIA BRANCA
GIANFRANCA CASCINO
SILVIA CERRONI
ROBERTA CORSI
EMANUELA DI NICOLA
FEDERICA FERRO
JURIY GATTA
FEDERICA LEONE
MICHAELA LITONI
LUANA PAPPAGALLO
SARA SAMMARTINO
GIUSEPPINA SANTORO
GIORGIA STELLA
TIZIANO PUCCI
FULVIA VICINI
SIMONE VILLANTI
Partecipanti
ACCADEMIA DEL GIOIELLO
ACCADEMIA DI COSTUME E MODA
IST. EUROPEO DI DESIGN
IST. ST. D'ARTE DI CIVITAVECCHIA
IST. ST. D'ARTE P. MERCURI DI MARINO
IST. ST. D'ARTE DI TIVOLI
SC. DELL'ARTE DELLA MEDAGLIA - IPZS
SC. DI OREFICERIA INTERNO 7
Giuria
Incontro dibattito sul tema: Il gioiello contemporaneo
Domenica 27 novembre 2005- ore 10,30 - Sala del Tempio di Adriano - Piazza di Pietra, Roma
Una selezionata giuria, insindacabile, composta da orafi, artisti, giornalisti, storici dell'arte e/o amanti dell'arte orafa,
controlla e verifica con estrema attenzione gli elaborati partecipanti ai vari concorsi editi da Desideri Preziosi:
L'Età dei Desideri, concorso riservato ai giovani orafi;
L'Oscar dei Desideri, concorso libero per una piccola scultura.
La Scuola dei Desideri, concorso riservato alle scuole del settore;
La mostra Desideri Preziosi, promuovendo incontri e dibattiti relativi all'artigianato artistico del settore orafo, dà
voce alle riflessioni e alle istanze di tutti coloro che si impegnano e lavorano sulle problematiche relative alla diffusione del Gioiello Contemporaneo nelle scuole, e in particolare negli Istituti d’Arte, per comprendere e valorizzare le radici del mestiere, favorendo così la cultura del Gioiello Contemporaneo.
Si introdurranno i seguenti punti:
Membri della giuria
Giuliano Ansuini, gioielliere e socio ARRO
Claudio Crescentini, critico d'arte
Manuela Crescentini, docente Liceo Artistico Statale “Giorgio De Chirico”, Roma
Emy Fabbri, stilista, membro della Federmoda CNA
Francesca Falcone, docente Accademia Nazionale di Danza, Roma
Pierluigi Federici, dirigente Area Attività Promozionali CCIAA, Roma
Alessandro Mirra, orafo
Lucia Odescalchi, orafa e socia AGC, Associazione Gioiello Contemporaneo
Alberta Parissi, Presidente Confesercenti Provinciale di Roma
Aldo Vitali, esperto della Christie's settore argenteria e membro del Nobil Collegio S. Eligio di Roma
Gian Paolo Zuccarello, stilista
Quale tipo d'istruzione impartiscono le scuole private o pubbliche in Italia e all'estero?
Quali aspetti positivi provenienti dalla struttura dell'istruzione estera possono fondersi nella cultura italiana?
Si potrebbe analizzare un percorso culturale e fattivo attraverso il quale divulgare il Gioiello Contemporaneo?
Quale ruolo hanno o potrebbero assumere i musei o le istituzioni in Italia nel proporre il gioiello come forma d'arte?
Quale tipo di sbocco commerciale ha o può avere l'artigianato artistico?
Coordinatore:
Giulia Macrì, giornalista - direttore della rivista Argento!
Relatori:
Gabriele De Vecchi, designer - arch. Prof. al Politecnico di Milano
Maurizio Donati, Prof. Istituto Statale d’Arte Roma I
Anna Fiorelli, direttrice IED MODALAB di Roma
Fausto Maria Franchi, orafo-artista - direttore artistico di Desideri Preziosi
Andrea Lombardo, socio fondatore dell'AGC, Associazione Gioiello Contemporaneo
Antonia Lauretta, arch. dirigente tecnico presso la Direzione Generale Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio
Tereza Seabra, gallerista - promotrice del dipartimento d'oreficeria dell'Accademia AR.CO di Lisbona
Inaugurazione
22 novembre 2005
Cerimonia di premiazione dei concorsi
Età dei Desideri
Scuola dei Desideri
Oscar dei Desideri
Consegna del premio Oscar dei Desideri
al ballerino Fethon Miozzi
nato a Roma da madre greca e padre italiano, si è diplomato nel 1990 all'Accademia di Danza di Roma ed in
seguito ad una borsa di studio del Ministero degli Esteri ha coronato i suoi studi presso l'Accademia Vaganova
di S. Pietroburgo.
Unico italiano ad entrare nel corpo di ballo del Teatro Marijinsky, dopo una brillante carriera
oggi ricopre ruoli di primo ballerino accanto a sua moglie Irina Badajeva.
Nel 1993 ha vinto il premio L. Massine (Stella Nascente della Danza) in Italia.
Nel 1997 gli è stato riconosciuto il premio “Danza Sì” per le sue doti fisiche ed interpretative; nel 1998 è stato
il vincitore del premio “Danza e Danza” quale migliore ballerino italiano nel mondo.
È stato allievo dei più grandi ballerini del firmamento russo della danza:
K. Seergheev, N. Dudinskaia,V. Semionov, M. Daukaev, ,T. Fesenko, L. Kovaliova, N. Pavlova, M.Vazhiev
Fethon Miozzi è caratterizzato da grande espressività e da notevoli doti fisiche ed interpretative.
Si contraddistingue per la sua maniera prettamente classica, per le sue bellissime linee, per il salto leggero e per
la facilità nello sfidare qualsiasi passaggio tecnico.
La Critica internazionale lo definisce come “il più bel talento della sua generazione”.
Motivazione
Ha il dono di unire nelle sue interpretazioni, spesso in coppia con la sua partner nella vita come nell'arte, Irina
Badajeva, una inconfondibile eleganza di linee e una rara sapienza espressiva. Se nella danza la sua figura si staglia
guizzante nell'aria, nella vita di ogni giorno se ne apprezza il carattere generoso e disponibile: connubio quanto
mai raro in un artista e in un uomo.
Interventi di danza
Gli allievi dell'Accademia Nazionale di Danza diretta da Margherita Parrilla, movimento coreografico di Brunella
Vidau, effettueranno diverse entrate interpretando, fra il pubblico e la platea, alcune figure di danza.
Corpi di danza e danza dei corpi tra luci e colori: brevi note di un sogno
Immagine in basso: Maria Taglioni nel balletto “La Sylphide”, Opéra, Paris, 1832
di Francesca Falcone
(da Parmenia Migel, “Great Ballet Prints of the Romantic Era”, Dover, New York 1981),
Quale segreto è custodito nella
posa della ballerina sospesa sulla
punta di un piede con l'altra gamba
sollevata e proiettata indietro con
la sferzante energia di una freccia?
Per quale arcano mistero la forza
sprigionata da questo disegno nell'aria sembra svaporare nella curva
morbida delle braccia, nella linea
delle mani protese in avanti, nella
testa inclinata indietro, nello sguardo eloquente? Quale messaggio è
contenuto in questo atteggiamento
del corpo, che sprigiona ad un
tempo delicatezza e tenacità?
Nel corpo della ballerina e del ballerino sono iscritti anni di storia del
movimento, di tecniche sedimentate
per giungere a complesse posture, a
passaggi fluidi a lungo sperimentati che si rivelano ancora più intricati
della posa conclusiva - a gesti parlanti mille lingue. Nel salto verso l'alto il
corpo del ballerino si ferma per un
attimo immobile nell'aria: egli dà l'impressione di aver vinto per alcuni
secondi la forza di gravità, poi ridiscende, ancora rimbalzando felino e
alternando tensioni e rilassamenti,
contrazioni e distensioni.
Quel corpo può raccontare una o
tante storie, può esprimere un'idea
o un sentimento, ma può comunicare anche il semplice fatto di esistere, di voler essere lì in quel preciso istante. Il suo gesto effimero
svanisce nell'attimo stesso in cui
viene alla luce. Si può forse tentare
di fissarlo con la parola, con la scrittura o con la trascrizione del movimento. Sin dalle prime codificazioni
della danza sono stati esplorati
molti modi di scrittura del movimento attraverso sistemi elaborati
di segni, tutti mezzi attraverso cui la
creazione coreutica poteva acquisire il diritto di esistere, rendersi così
trasmissibile e, chissà, forse anche
durevole nel tempo.Veniva così riconosciuto alla danza lo statuto di disciplina artistica, al pari delle altre arti sorelle. Trascrivere la danza con sistemi di
notazione - sia personali, sia codificati è ancor oggi un mezzo utilizzato dal
danzatore, dal coreografo, dall'insegnante o dallo storico ogni qualvolta si
voglia analizzare nel dettaglio il movimento, procedere alla sua costruzione
e decostruzione, individuarne le sue
componenti ritmico-dinamiche e spazio-temporali.
Nel suo anelito a collegarsi trasversalmente alle altre discipline, la
danza non poté fare a meno di suggere dalle altre arti i fluidi più vitali.
Lo studio dei più bei dipinti di
Raffaello, Guido Reni, Correggio e
Annibale Carracci, per fare solo
alcuni esempi, conferiva agli atteggiamenti dei ballerini contrasti e
proporzioni, nitidezza di contorni e
precisione di linee.
La scultura, si pensi alle creazioni di
Antonio Canova, rivelava le leggi
dell'equilibrio, la leggerezza e la
morbidezza dei volumi. Categorie
come armonia, grazia e bellezza,
appartenenti alle discipline artistiche, divennero così proprie della
danza. La conoscenza della musica
consentiva di regolare nel tempo i
gesti della danza, di giocare con la
verve dei passi o di conferirvi una
forma più o meno dilatata nello
spazio. Le scienze anatomiche rivelarono al ballerino le conoscenze
del corpo, consentendogli di dispiegarne al massimo le potenzialità. La
geometria fornì le leggi che regolavano le forme nello spazio, suggerendo le norme del disegno compositivo. Lo studio delle poesie,
delle tragedie e delle commedie
offrì al compositore di balli (il termine di coreografo, almeno sino ai
primi dell'Ottocento, aveva il signifi-
cato di colui che scrive la danza)
tutta la gamma dei sentimenti
umani. Per dare una giustificazione
espressiva alla danza il ballerino
incorporò nel suo movimento i
gesti che provenivano non solo dall'uso quotidiano, ma anche dalle più
sofisticate tecniche dell'attore e del
cantante d'opera. Sentimenti come
collera, amore, vergogna, ecc. si
iscrissero nel gesto danzante del
ballerino, o meglio del pantomimo,
le cui tecniche espressive andarono
sempre più affinandosi sino a distinguersi nettamente da quelle di
colui il quale faceva sfoggio esclusivamente di una esibizione virtuosistica fine a se stessa. La danza poteva finalmente mettersi alla stregua
delle altre arti dello spettacolo. Il
boom delle danze di sala, vera e
propria
dansomanie
d'inizio
Ottocento, creò un pubblico di
appassionati e di intenditori; il colore delle danze nazionali, con la loro
esuberante briosità, liberarono i
corpi dei danzatori dalle regole
talora soffocanti della disciplina
accademica, conferendo loro un
nuovo afflato espressivo. Poteva
così dispiegarsi sulle scene il gioco
della seduzione femminile, che si
rivelava attraverso sguardi intensi,
movimenti più ampi delle braccia e
un uso più articolato di tutto il
corpo nello spazio.
Ma vi fu chi, per contrasto, esaltò la
qualità tutta spirituale della danza:
fra tutte primeggiò Maria Taglioni,
che della danza appunto fece il
proprio tempio e la propria preghiera. Con questa grande danzatrice italiana il movimento coreico
esaltò al massimo grado la componente espressiva di celare, dietro
una apparente calma e una morbidezza evanescente, gli enormi sforzi di una tecnica, che aveva acquisito con il tempo connotazioni sem-
pre più complesse. Lei stessa si
esercitava ogni giorno per sei ore
(solo alla sbarra effettuava con le
gambe ben 648 movimenti!).
Tuttavia Maria Taglioni, che alla
danza aveva conferito una tra le
espressioni più poetiche, non fu
sola in questa grande impresa.
Senza le tante ore di dedizione alla
dea Tersicore, che portarono alcune ballerine addirittura alla morte
per consunzione, la danza femminile non avrebbe trionfato e non si
sarebbe avuta in scena un'invenzione spettacolare come l'elevazione
sulla “punta”, vera e propria conquista della ballerina ai primi
dell'Ottocento.
Le prime scarpette, “discendenti”
delle calzature con i lacci, che la
moda neoclassica “à la grecque”
aveva lanciato, erano molto flessibili poiché erano fatte di pelle morbida e non erano dotate di alcun
rinforzo, come quelle che più tardi
furono create. Sostenersi in equilibrio sulla punta di un piede, per
una durata che sarebbe aumentata
proporzionalmente alla resistenza e
alla forza della ballerina, fu il primo
traguardo di questa tecnica prodigiosa. A poco a poco la ballerina
imparò a girare sulla punta, turbinando in pirouettes, ricamando con
i piedi una minuta quanto sfavillante serie di intrecci (batterie), effettuando su quelle punte, affilate
come pennini, un luccichio di piccoli ed intricati salti. Il ballerino inizialmente sembrò soccombere al prorompere di un tale fenomeno spettacolare, che sembrava appagare un
pubblico tipicamente maschile, un
pubblico fatto anche di abonnés come quello soprattutto dell'Opéra
di Parigi - che aveva accesso alle sale
presso cui si esercitavano le loro
beniamine, di cui erano gli appassionati sostenitori. Ridotto a semplice
piedistallo della partner, in pas de
deux che ne esaltavano tutta la personalità artistica, il ballerino perse
credibilità. Quando non si emarginò
dalle scene, si ridusse talora a scimmiottare la ballerina, acquisendo
movimenti sempre più effeminati.
A questo panorama, che riflette in
particolare la realtà del balletto a
Parigi nella seconda metà
dell'Ottocento, fa eccezione la
danza in Italia, le cui travagliate
vicende risorgimentali avevano
piuttosto esaltato il ruolo eroico
del ballerino. In questo paese la
sapienza didattica di molti maestri tra cui emerse Carlo Blasis che
diresse l'Imperial Regia Accademia
di Ballo della Scala dal 1837 al 1850
assieme alla moglie Annunciata
Ramaccini, maestra di mimo, - fece
fiorire una incredibile messe di
talenti, che si fece onore nei teatri
italiani, europei e d'oltre oceano.
Furono questi i ballerini - discendenti degli insegnamenti di Blasis - che
importarono nella Russia zarista
della seconda metà dell'Ottocento
la grande sapienza virtuosistica e il
talento di mimi della danza italiana.
Senza il contributo straordinario di
questi artisti, la danza in Russia non
avrebbe potuto dischiudere il suo
scrigno prezioso di gioielli, le cui
gemme ancora oggi mandano
bagliori sfavillanti di luci e di colori.
Gioiello come comunicazione, danza come comunicazione
Foto a sinistra: manufatto dell’arte sassanide.
Foto in basso: René Lalique, Ninfa, pendente
di Lucia Sabatini Scalmati
Museo di Tehran.
Museo Calouste Gulbenkian
Il gioiello come la danza è un
mezzo primario di comunicazione;
esprimersi con il proprio corpo è
una semplice ma educata reazione
liberatrice agli eventi del mondo
come lo è il deporre sul metallo
segni e gesti con tecniche che sono
protesi dei nostri movimenti, del
nostro desiderio di espressione.
Fin dalle più lontane origini l'uomo ha
manifestato con il corpo le passioni
umane; la danza esprime la paura, il
senso dell'invisibile, del sacro; grazie
alla bellezza e alla perfezione delle
figure assunte ad una mistica ritualità,
rappresenta l'essenza della comunicazione, il principio di un dialogo tra il
terreno e il divino.
spiritualità della materia, assume un
forte valore simbolico comunicando un messaggio universale, mentre le pietre preziose, esaltazione
della natura, sono il frutto incontaminato di quel giardino dell'Eden la
cui visione quieta l'animo ma ne
evidenzia anche il fascino della trasgressione, una trasgressione che
diventa comunicazione donando
all'uomo mille domande.
Dalla conquista cosciente dello spazio che circonda il corpo, dalla bellezza di un gesto che vince la legge di
gravità, dalla necessità dell'uomo di
manifestare i sentimenti più profondi
- preghiera, gioia, angoscia - nasce il
movimento, nasce la danza. Si esprime con gesti precisi, rituali, studiati
per esorcizzare paure e tabù, per l'iniziazione a culti misterici.
Il balletto, sviluppatosi dalla genesi
del salto sentito come necessità
interiore di un elevazione verso il
divino, racconta storie di uomini, di
amori, di miti, di dei. è una grande
bellissima fiaba, pantomima della
condizione umana.
Se si riflette sull'etimologia della
parola pantomima - dal greco
panto, tutto, e mimo, attore - si ha
più chiaro il significato simbolico
della pantomima, rappresentazione
scenica muta in cui l'azione è affidata unicamente al gesto; gesto
astratto, quindi, che evidenzia il
movimento e si esprime a mezzo
di una tecnica rigorosa i cui canoni
sono scritti in tavole ataviche.
Tecnica come lettura e mezzo di
scrittura indispensabile per la tra-
Il ritmo della danza è ritmo dell'oro,
ritmo di colpi di martello, di modellazione, di invenzioni di forma, di
immagini; sono ritmi di una scrittura
polifonica che uniscono il gioiello alla
danza e ci introducono in un'ulteriore chiave di lettura.
La brocca dorata manufatto dell'arte sassanide (fig. n.1) del VI sec d.C.
conservata al museo di Tehran, è un
vasellame di lusso fatto per esaltare
la vita, “nasconde in mezzo al fogliame suonatori e saltimbanchi, mentre
quattro danzatrici accendono desideri sotto i pampini.”
scrizione corretta della poesia e del
lirismo cripte in ogni struttura
espressiva.
La danza come elevazione della
tecnica a puro mezzo espressivo
rimanda al processo speculativo
del fare gioiello.
Deporre segni ancestrali sul metallo aureo, scrivere sensazioni mnemoniche, trasferire stati d'animo emozioni, desideri, angosce - evocare il mondo musicale in istanze
estetiche significa accresce di valenze “altre” il gioiello, spostandone il
valore da un mero oggetto d'uso a
un artefatto le cui sfaccettature si
perdono nei mille rivoli del pensiero, evidenziandone così sia il ritmo
sia la poesia.
Non si possono ignorare le molteplici suggestioni che legano strettamente l'opera del fare gioielli con
l'arte della danza sia nelle ricerche
formali sia nelle valenze simboliche.
Il gioiello è un universo emblematico che si manifesta in differenti
livelli di lettura.
Un'immediata lettura riguarda il
metallo e il valore simbolico dell'oro e delle pietre preziose; l'oro,
irrelativo rispetto allo spazio e al
tempo reali per la preziosità e la
L'argentiere ha usato il metallo per
comunicare ritmi e danze, per trasmettere desideri e fantasie espresse da danzatrici il cui corpo si eleva
sulle punte delle scarpette da ballo.
Bellissimi esempi si hanno nell'opera di Giacomo Balla in cui il movimento, perno della sua ricerca, si
enuclea in cinque sculture filiformi
del 1921-22, raffiguranti altrettanti
passi di danza Pas de deux, Duo,
Ecarté, Serpentinentanz, Feuertanz.
Leggerezza, movimento, ritmo, eleganza tutto racchiuso in un filo contorto come la forza della danza è
racchiusa in un corpo in tensione.
La danza folclorica e popolare è più
volte riprodotta in gioielli. Un bell'esempio lo si ha nella collana in oro,
mosaici romani e turchesi - decennio 1830-40 - dove scene di vita
campestre e danza popolare campeggiano in cornici di filigrana.
Con l'avvento della fotografia, nell'arte, la studio sul movimento si fa
più rispondente all'indagine scienti-
fica mentre nei gioielli il Liberty ne
fissa l'eleganza e la sensualità .
Un bellissimo esempio lo si ha nell'opera di René Lalique. Il pendente
“Ballerine”, del 1901, museo Calouste
Gulbenkian di Lisbona, raffigurante
due danzatrici armoniosamente legate in un passo di danza, realizzato in
avorio, cristallo, coperto da uno smalto opalino e oro, ne è un prezioso
esempio. Due corpi coinvolti in un
movimento sinuoso comunicano il
desiderio di un amore sbocciante in
un fiore rigoglioso.
Sempre di Lalique è il pendente
“Ninfa”, ca.1900-02 (fig. n. 2),
museo Calouste Gulbenkian, in
avorio, vetro, oro, smalto, brillanti e
zaffiri che, pur non rappresentando
una danzatrice, esprime l'elevazione sinuosa e metamorfica della
bella figura femminile in perfetta
armonia con l'ambiente che la circonda, un micro cosmo di foglie, di
rami e d'insetti.
La prima spilla a forma di ballerina
fu realizzata da Van Cleef and
Arpels nel 1945.
L'immagine della ballerina diventa
ben presto un simbolo, segno della
casa Van Cleef and Arpels, che la
serializza e la impiega in ciondoli,
spille, portacipria ecc. Fu una novità
che venne adottata ampiamente,
un successo mondiale rimanendo
di moda, con le sue esili gambe e le
braccia avvolgenti il vuoto del desiderio, per circa vent'anni.
Saper cogliere il mito, il ritmo che
sottostà ad ogni passo di danza,
amare la bellezza delle immagini,
comprenderne la valenza culturale
è il messaggio che l'orafo trasmette al metallo con l'alfabeto del fare
per sintetizzare, nella visione plastica e coloristica del gioiello, fuse in
un codice ricco d'ispirazione per
l'arte orafa, musica, poesia e danza.
Sogni preziosi per la danza
Immagine in basso: Maria Taglioni nella “Bayadère” (1831). Litografia di Lane (da Chalon).
di Patrizia Veroli
Courtesy Debra and Madison Sowell Collection, Provo, Utah.
In una delle sue magiche scatole,
lignee costruzioni dal cui coperchio
di vetro è possibile vedere assemblati minuti oggetti che, come nelle
Wunderkammern secentesche,
suggeriscono, per via di associazioni e analogie, uno sguardo sul
mondo e sulla storia dove il privato si fa poesia, il surrealista americano Joseph Cornell raccolse nel
1940 una collana di cristalli di rocca
e dei cubetti, anch'essi di cristallo, e
denominò questa sua opera
Taglioni's Jewel Casket (Lo scrigno
di Taglioni).
La leggendaria Maria Taglioni, il cui
nome è rimasto legato più di ogni
altro al romanticismo ballettistico,
un'epoca durante la quale l'uso
delle punte permise alla ballerina di
suggerire quel senso di leggerezza
e di volo che costituiscono da sempre uno dei sogni dell'essere
umano, esibiva spesso sulla scena in
effetti una collana di tre fili di perle,
cui accostava altri gioielli, che rendevano i suoi costumi particolarmente preziosi. Il pregio delle gioie
che indossava, unito alla nobiltà del
suo portamento, quale ce lo consegnano le litografie che la ritraggono, ancora oggi ammaliano lo
sguardo.
Nato nelle corti quattrocentesche,
il balletto è stato a lungo passatempo di re e regine: arte in cui era
d'obbligo sfoggiare costumi che
simboleggiassero col loro sfarzo il
privilegio assolutista del potere.
Quando, nel Settecento, si diffusero
in Europa i teatri pubblici, a danzare non furono più sovrani e cortigiani, ma professionisti appassionati
del loro mestiere, pronti a vivere
una vita di continui spostamenti,
spesso di fame, e più raramente di
glorie, ma quasi sempre condannata ad una vecchiaia di stenti. In
quanto donna che esponeva il proprio corpo allo sguardo degli estranei, la ballerina fu spesso investita,
particolarmente nell'Ottocento, di
uno stigma di immoralità. Ciò
anche quando sulla scena le si tributavano omaggi e onori: nei bouquets di fiori che venivano lanciati
ai suoi piedi erano arrotolati spesso fogli di carta o seta su cui erano
state stampate poesie, e poteva
accadere che tra gli steli si nascondesse una scatolina contenente un
anello o una spilla.
Nell'800 alla donna era riconosciuto uno statuto sociale secondario.
In teatro ella era rappresentata
come una dea: colle alucce di garza
appuntate sul costume, coi costumi
di tessuti leggeri su cui erano
appuntati fiori e nastri, cogli ornamenti di cui era adorna, la ballerina
era al centro di sguardi che la idoleggiavano. Ma era un apprezzamento, legato a un immaginario
che idealizzava la donna come una
bambola o una fata, fiore tra i fiori,
gioiello tra i gioielli. La donna reale
era in verità concepita come priva
di desideri e diritti.
Fin per tutto l'Ottocento, le luci
non si spegnevano in sala durante
la rappresentazione e per di più i
sistemi di illuminazione non consentivano una luce forte e direzionata, come accade oggi. I teatri, luoghi deputati a produrre quelle finzioni di cui l'umanità ha mostrato
da sempre il bisogno per riflettere
e comprendere il senso della propria vita, erano fiere della vanità
anche per il pubblico delle dame, le
cui toilette e i cui gioielli potevano
essere scrutati coi binocoli anche
durante lo spettacolo, e che erano
stimolate a contendere alle ballerine la palma della bellezza. Si va a
teatro per credere a ciò che si
vede, con quella fede che nessuna
dottrina laica ha potuto o voluto
contrastare: e dunque i gioielli scenici hanno potuto essere vistosi
molto al di là del buon gusto
(diversamente, come notarli, a
distanza?), pietre e perle hanno
potuto mostrare una caratura prodigiosa (coerente, del resto, colle
patrie favolose di tanti personaggi),
oro e argento non sono stati che
patine con cui ben più vili materie
sono state ricoperte.
Nel 900 il teatro ha combattuto
affinché gli venisse riconosciuto
uno statuto pari a quello di arti
ritenute maggiori, come pittura e
scultura: ed una delle armi è stata
quella della raffinatezza delle scene
e dei costumi. In questo senso i
Balletti Russi lanciati da Diaghilev a
Parigi nel 1909 hanno costituito un
esempio tanto imitato quanto mai
raggiunto. Il “prodigio” della luce
elettrica si è poi unito alla diffusione dell'idea wagneriana di una
scena concepita come visione (e
dunque illuminata, all'interno di una
sala mantenuta invece nell'oscurità). Il teatro, e soprattutto il balletto, è diventato il luogo in cui il
sogno si rivela proprio e soprattutto con lo scintillìo, il luccicare, con il
minuto lampeggiare delle capigliature e degli abiti, dei polsi e perfino
dei piedi. Chi può dimenticare il
gesto voluttuoso con cui uno dei
maggiori ballerini del Novecento, il
russo Vaslav Nijinskij, si è fatto fotografare nei panni dello Schiavo
d'oro del balletto Shéhérazade? Gli
copre parte del petto una fascia
ricamata e tempestata di pietre
colorate, che fili di perle collegano
ai calzoni orientaleggianti.
Dopo il pittore Bakst, che ideò quel
costume con cui anche l'uomo
mostrava finalmente di potere
essere guardato in teatro come un
oggetto erotico, molti artisti si sono
cimentati nell'immaginare abiti preziosi: basti pensare ad Erté, alle sue
reti di perle, ai suoi panneggi di pietruzze sfaccettate, alle sue cattedrali di gocce di cristallo dentro cui,
con una inversione di ruoli e funzionalità decorative, è il corpo della
donna ad essere incastonato. Il
music-hall, del resto, per cui Erté
lavorava, ha potuto proporsi ancor
più dei teatri di tradizione, come
luogo dell'eccesso, di uno sfarzo
che rischia, nella sovrabbondanza,
di farsi caricaturale, o invece, nella
rarefazione, di annullarsi nel servire
il prodigio delle forme corporee.
Uno dei costumi più clamorosi di
Joséphine Baker era una trama di
pietre luccicanti che le manteneva
scoperti i seni, il ventre, i fianchi, ed
appena appena copriva il pube di
quella donna stupenda.
A celebrazione di un'epoca in cui la
protezione imperiale ha consentito
al balletto di raggiungere fasti
straordinari e ai suoi divi glorie non
periture, il coreografo George
Balanchine, che si era formato nella
Russia zarista ed aveva assistito a
quei trionfi, ideò a New York nel
1967 un balletto dal titolo Jewels:
dopo Emeralds e Rubies, la terza
parte, Diamonds, era danzata all'interno di una scena candida dalla
sua musa del momento, Suzanne
Farrell, il corpetto del cui tutu era
tempestato di gemme. Per
Balanchine e per il suo amico
gioielliere,Van Cleef & Arpels, il diamante era infatti la pietra più preziosa.
Vuole la leggenda che in una notte
di luna del 1835, mentre la carrozza che riportava Maria Taglioni a
casa dal teatro, trottava sulla strada
innevata, un mendicante le si facesse incontro. La grande ballerina
fece distendere sulla neve una pelle
di leopardo, scese dalla carrozza e
danzò per quell'unico spettatore
sotto il cielo tempestato di stelle.
Sembra che, in ricordo di quella
notte, da allora ella amasse con-
servare nel suo scrigno di gioielli un
cubetto di cristallo. È questa storia
che l'artista Cornell ha voluto trascrivere e inserire nella sua “scatola
magica” del 1940. Il chiarore della
neve, il lampo pulsante delle stelle
ed una danza sui suoni della notte:
un sogno prezioso.
Non arrivo a strapparmi dal ricordo quelle parvenze,
quelle musiche, quei gesti che esprimevano, senza parole,
un eccellente tipo di linguaggio muto.
(Shakespeare, "La Tempesta")
Labellaaddormentatanelbosco
Prologo
Nel palazzo di Re Florestano si festeggia il battesimo della neonata
Aurora.Tra le invitate sei fate, accompagnate da sei cavalieri, rendono omaggio alla principessina con doni e benedizioni. Carabosse,
una perfida fata, pur non invitata, si presenta ugualmente e, vendicativa, getta sulla neonata una tremenda maledizione: un giorno ella
si pungerà con un fuso e morirà. “No, non morrà, ma cadrà lungamente addormentata, sino a quando non sarà destata da un bacio
di un Principe”, così dicendo la buona Fata dei Lillà allontana il nefasto sortilegio di Carabosse, riportando serenità nella corte sgomenta.
Atto I
Dopo sedici anni si festeggia a palazzo il compleanno di Aurora.
Alcune fanciulle danzano nell'attesa della festeggiata, altre in un cantuccio lavorano a maglia, inconsapevoli del divieto di tenere a corte
qualsiasi fuso o ferro da calza. Il maestro cerimoniere Catalabutte
sequestra gli oggetti e tenta di farli sparire. Arrivano il Re la Regina
e quattro principi, che aspirano alla mano di Aurora. Le fanciulle
rischiano per un momento di finire punite dietro le sbarre di una
prigione, poi vengono tutte perdonate. Iniziano le danze, appare la
Principessa raggiante che danza con i quattro principi. La festa è al
culmine quando giunge una vecchia dietro le cui spoglie si nasconde Carabosse. Ella offre ad Aurora un oggetto a lei sconosciuto, un
fuso appunto, con il quale ella si punge. La Fata dei Lillà sopraggiunge e, mantenendo la promessa, fa cadere addormentata tutta la
corte. A protezione del palazzo si erge, come per incanto, un'impenetrabile foresta.
Atto II
Sono passati molti anni. Il principe Florimondo si aggira con il suo
seguito nella foresta. Gli appare la Fata dei Lillà che gli narra la storia della Bella Addormentata. Questa appare in visione al principe
che, colpito da tanta bellezza, prega la Fata dei Lillà di condurlo là
dove ella giace in sonno. Chinatosi su di lei la bacia, destandola e
ponendo così fine all'incantesimo.
Atto III
Al Palazzo Reale si festeggiano le nozze della Principessa Aurora
con il principe Florimondo con molte danze, a cui partecipano personaggi tratti da altre favole sino all'apoteosi finale.
coreografia di Marius Petipa;
musica di Piotr Ilych Ciaikovski;
prima rappresentazione a Pietroburgo,
Teatro Marijnskj, 3 (15) gennaio 1890
Acchioni
Arte Orafa Belfiore
Designer e realizzazione
Daniele e Franco Acchioni
Tecnica
modellazione in cera, microfusione
Tipologia
ciondolo
Metallo
oro, titolo 750°/°°
20 La bella addormentata nel bosco
Pietre
diamanti taglio brillante,
perle, granato
Misure e peso
cm 5,5 x 3,5; gr 19,00
Designer e realizzazione
Stefano Belfiore
Tipologia
micro scultura
Tecnica
modellazione in cera,
varie da banchetto, smalto a fuoco
Metallo
argento, titolo 925°/°°
Pietre
non presente
Misure e peso
cm 7,3 x 2,8; gr 73,0
Passi di danza raccontati nell'oro 21
Fabio Cappelli
Fioretti Gioielli di Marcello Fioretti
Designer e realizzazione
Fabio Cappelli
Tecnica
sbalzo, traforo, varie da banchetto
Pietre
diamante taglio brillante
Tipologia
anello
Metallo
argento, titolo 925°/°°
Misure e peso
cm 3,5 x 3,0; gr 10,2
22 La bella addormentata nel bosco
Designer e realizzazione
Marcello Fioretti
Tecnica
lastra traforata
Pietre
perle
Tipologia
collana
Metallo
oro, titolo 750°/°°
Misure e peso
gr 31,0
Passi di danza raccontati nell'oro 23
Gentileschi
Giòlelli
Designer e realizzazione
Sabina Gentileschi
Tecnica
modellazione in cera, microfusione
Pietre
diamanti taglio brillante, perla
Tipologia
fermaglio per capelli
Metallo
oro, titolo 750°/°°, ebano
Misure e peso
cm 18,5 x 1,0; gr 16,0
24 La bella addormentata nel bosco
Designer e realizzazione
Stella Giorgia
Tecnica
modellazione in cera, microfusione
Pietre
non presenti
Tipologia
bracciale
Metallo
argento, titolo 925°/°°
Misure e peso
cm 6,8 x15,8; gr 130,5
Passi di danza raccontati nell'oro 25
Elio Maresci “Gioielli”
Designer e realizzazione
Elio Maresci
Tipologia
tagliacarte
Tecnica
modellazione in cera, microfusione,
trafori e intaglio a mano
Metallo
argento, titolo 925°/°°
26 La bella addormentata nel bosco
Pandora
Pietre
rubini
Misure e peso
cm 27,0 x 4,0; gr 140,0
Designer e realizzazione
Giuseppe Lucarini
Tecnica
tecnica mista a banchetto
Pietre
quarzo, corindoni
Tipologia
pendente
Metallo
oro
Misure e peso
cm 7,3 x 1,6; gr 23,0
Passi di danza raccontati nell'oro 27
DonChisciotte
Lo studio
di Don Chisciotte
Addormentatosi mentre legge uno dei sui libri, Don Chisciotte
sogna l'eroina da lui più amata: Dulcinea. Sul più bello è svegliato dal
suo fedele servitore, Sancho Panza, che si precipita nella stanza
inseguito da una donna, a cui ha rubato un pollo. Don Chisciotte,
non ancora del tutto ridestatosi dalla sua visione, sogna di essere
un cavaliere, che domina i suoi avversari con colpi di spada.
Atto I
La piazza del mercato
di Barcellona
Kitri, la figlia dell'oste, è stata promessa in sposa a un vecchio e ricco
gentiluomo, Gamache, che ella tuttavia non ama. Il suo cuore appartiene invece ad un giovane barbiere, Basilio che incontra furtivamente. Viene scoperta dal padre, Lorenzo, che pretende che ella danzi
con Gamache. Nel corso di una seguidilla, danzata da tutti i convenuti, irrompe Don Chisciotte seguito da Sancho Panza, che viene a
lungo schernito. Alla visione di Kitri, Don Chisciotte crede di scorgere in lei Dulcinea. Ma Kitri, dopo aver fatto ingelosire tutti, fugge inseguita da Lorenzo, da Basilio, da Gamache e da Don Chisciotte.
Atto II
Scena prima
Una Taverna
Kitri e Basilio si rifugiano in una taverna, accolti dai loro amici. Nel
frattempo giungono gli inseguitori tra cui Lorenzo che impone a
Kitri le nozze con Gamache. Basilio, disperato, finge di suicidarsi e,
sul punto di morte, chiede di potersi unire in matrimonio con la sua
bella. Don Chisciotte, impietositosi, intercede con il padre di lei. Ma
la burla viene subito svelata tra lo sdegno degli astanti. Dopo una
serie di schermaglie, il padre di lei le concede il perdono e acconsente alle nozze con Basilio.
Scena seconda
Un accampamento
di zingari vicino
ai mulini a vento
Alcuni attori e zingari decidono di prendersi burla di Don
Chisciotte. Il loro capo si traveste da re e accoglie con tutti gli onori
il cavaliere preparando una festa incentrata su uno spettacolo di
marionette. Don Chisciotte crede di vedere in uno dei burattini
Dulcinea. Tentando di salvare la sua amata dalle grinfie di un delinquente, Don Chisciotte si scaglia a colpi di spada contro il teatro
dei burattini riducendolo in mille pezzi. Crede di vedere negli zingari, nel frattempo saliti sui mulini a vento, dei giganti. Nel tentativo di colpirli, rimane impigliato nelle pale di un mulino, finendo poi
a terra, soccorso da Sancio Panza.
Scena terza
Ancora tramortito dalla caduta, Don Chisciotte riposa sdraiato in
una radura. Qui sogna di stare con Dulcinea in un giardino fatato
dominato da Driadi e Amorini. Viene svegliato dall'arrivo di un
Duca, che lo invita nel suo castello.
Atto III
Nel castello
del Duca di Barcellona
Viene organizzata un ulteriore beffa ai danni di Don Chisciotte, che
crede sempre di scorgere in Kitri, Dulcinea, la donna dei suo sogni.
Cercando ancora una volta di strapparla al suo avversario e avvedutosi di essere invece di fronte a Basilio, Don Chisciotte si allontana
inconsolabile, sempre alla ricerca di Dulcinea e di nuove avventure.
coreografia di Marius Petipa;
musica di Ludvig Minkus;
prima rappresentazione a Mosca,
Teatro Bolshoi, 14 (26) dicembre 1869
Pierpaolo Ardigò Creazione Gioielli
Designer e realizzazione
Pierpaolo Ardigò
Tecnica
modellazione in cera, microfusione
Pietre
non presenti
Tipologia
ciondolo
Metallo
oro, titolo 750°/°°, bronzo
Misure e peso
cm 8,0 x 3,5
30 Don Chisciotte
Aurea Aetas Vallicella Artigianato Orafo
Designer e realizzazione
Paolo Cogoni, Laura Nicoletti
Tecnica
varie da banchetto
Pietre
diamanti taglio brillante
Tipologia
collarino
Metallo
oro bianco, giallo
Misure e peso
cm 37,0; gr 87,0
Passi di danza raccontati nell'oro 31
Clò
Fausto Maria Franchi
Designer e realizzazione
Claudia Falconi
Tecnica
modellazione in cera , microfusione
Pietre
non presenti
Tipologia
pendente
Metallo
oro, argento
Misure e peso
cm 7,5 x 5,0; gr. 15,7
32 Don Chisciotte
Designer e realizzazione
Fausto Maria Franchi
Tecnica
varie da banchetto, smalto a fuoco
Pietre
non presenti
Tipologia
scultura
Metallo
argento, titolo 999,9°/°°
Misure e peso
cm 40,0 x 28,0 - h 35,0; gr 590,0
Passi di danza raccontati nell'oro 33
La Pepita di Fulvia Vicini
Designer e realizzazione
Fulvia Vicini
Tipologia
anello
34 Don Chisciotte
Tecnica
modellazione in cera, microfusione,
incisione
Metallo
oro giallo, argento
Laboratorio Orafo Paolo De Pieri
Pietre
zirconi
Misure e peso
cm 5,0 x 4,10 - h 3,0; gr 23,0
Designer e realizzazione
Cinzia Torcolacci
Tecnica
varie da banchetto
Pietre
diamanti taglio brillante, ammonite
Tipologia
ciondolo
Metallo
oro, titolo 750°/°°,
argento, titolo 925°/°°
Misure e peso
gr 19,0
Passi di danza raccontati nell'oro 35
Barbara Morano
Designer e realizzazione
Barbara Morano
Tipologia
orecchini
36 Don Chisciotte
Reseda Orrù
Tecnica
modellazione in cera,
microfusione
Metallo
oro, argento
Pietre
non presenti
Misure e peso
cm 8,0 x 2,8; gr 10,9
Designer e realizzazione
Reseda Orrù
Tecnica
modellazione in cera, microfusione
Tipologia
collana
Metallo
oro bianco, giallo
Pietre
onice, madreperla,
diamante taglio brillante
Misure e peso
cm. 8,0 x 6,0; gr 44,0
Passi di danza raccontati nell'oro 37
Excelsior
Parte prima
Nella Spagna al momento dell'Inquisizione il Genio delle tenebre
tiene incatenata la Luce. Ma la catena che tiene prigioniera la bella
donna si spezza e subito dal suo corpo si irradia una luce accecante. Una ben diversa scena si apre allora agli spettatori sul regno dei
Genii, che con le loro opere civilizzano l'umanità.
In un grazioso villaggio sulle rive del fiume Weser il battelliere
Valentino è tornato vincitore da una regata e festeggia con i suoi
amici e con la fidanzata.
Da lontano sopraggiunge una strana imbarcazione: è il battello a
vapore, la nuova invenzione di Denis Papin. Il battello viene demolito dalla folla scatenata, incitata dal Genio del male, che vede in
quella invenzione una minaccia per il loro lavoro. La Luce accorre
in soccorso di Papin che stava per annegare tra i resti dell'imbarcazione. Ella lo consola mostrandogli in lontananza un battello a vapore che naviga veloce nell'Oceano: è l'opera di Fulton ispirata all'invenzione di Papin. L'Oscurantismo è vinto dal Progresso.
Nel laboratorio di Alessandro Volta a Como, lo scienziato è preoccupato poiché non riesce a dare una svolta alle sue ricerche.
L'oscurantismo in un angolo sogghigna felice. Ma all'improvviso l'inventore italiano riesce a trovare qualcosa che gli procura una scintilla. La luce trionfante mostra allora a Volta gli effetti della elettricità: diversi telegrafisti irrompono nel cortile di un telegrafo a
Washington. L'oscurantismo, maledicendo tutti, si allontana mentre
la Luce ancora una volta esulta.
Parte seconda
Una carovana composta da donne e bambini viene sorpresa da una
tempesta di sabbia nel deser to. È il tremendo Simun.
L'oscurantismo gioisce a tanta forza nefasta sprigionata dalla natura. Sopraggiunge la luce che mostra ai viandanti un punto illuminato in lontananza. La scena di desolazione fa posto ad un quadro di
serenità e prosperità. Il Canale di Suez, un altro trionfo del
Progresso, appare alla vista. Nella zona circostante uomini e donne
danzano gioiosi, guidati dalla Luce trionfatrice.
Un'altra scena si profila agli occhi degli spettatori. Siamo in prossimità del tunnel del Moncenisio e, finalmente, l'ultimo tratto che
separa i minatori italiani da quelli francesi, crolla sotto il colpo di una
detonazione. I minatori dei due paesi si abbracciano e danzano sotto
lo sguardo sereno della Luce. L'Oscurantismo assiste impotente a
tutte le opere della sua acerrima nemica: tutti i popoli della terra
sono fraternamente uniti. La terra allora si spalanca ed inghiotte
l'Oscurantismo. Un apoteosi finale nella quale sono uniti la Scienza,
il Progresso, la Fraternità e l'Amore, chiude il gran ballo.
coreografia di Luigi Manzotti;
musica di Romualdo Marenco;
prima rappresentazione a Milano,
Teatro alla Scala, 11 gennaio 1881
Ansuini 1860 Palazzo Massimo
Massimo Cinti Orafo
Designer e realizzazione
Giuliano Ansuini
Tecnica
lavorazione a mano
Pietre
tormalina
Tipologia
ciondolo
Metallo
oro 750°/°°
Misure e peso
cm 5,0 x 5,0; gr 24,0
40 Excelsior
Designer e realizzazione
Massimo Cinti
Tecnica
sbalzo, traforo, varie da banchetto
Tipologia
ciondolo - spilla
Metallo
oro bianco, giallo, titolo 750°/°°
Pietre
pietre semipreziose, zaffiro,
diamante taglio brillante
Misure e peso
cm 4,0 x 3,5; gr 11,6
Passi di danza raccontati nell'oro 41
Forlenza dal 1960
Designer e realizzazione
Michele Forlenza
Tipologia
anello
42 Excelsior
Tecnica
lavorazione a filo, varie da banchetto,
rodio nero
Metallo
oro bianco, titolo 750°/°°
Gori Gioielli
Pietre
onici, diamante taglio brillante
Misure e peso
cm 2,5 x 1,8; gr 16,2
Designer e realizzazione
Angelo Gori
Tecnica
lavorazione a mano
Tipologia
spilla-ciondolo
Metallo
oro bianco, giallo, titolo 750°/°°
Pietre
corindoni, tormaline,
diamanti taglio brillante
Misure e peso
cm 6,2 x 4,3; gr 35,7
Passi di danza raccontati nell'oro 43
Litas Srl
MarcoAurelio Gioielli
Designer e realizzazione
Luana Pappagallo
Tecnica
modellazione in cera, microfusione
Pietre
acqua marina, zircone arancio
Tipologia
ciondolo
Metallo
oro rosso, bianco
Misure e peso
cm 4,5 x 1,5; gr 9,0
44 Excelsior
Designer e realizzazione
Marco Aurelio Olivetti
Tecnica
modellazione in cera, microfusione
Pietre
non presenti
Tipologia
collana
Metallo
argento, titolo 925°/°°
Misure e peso
cm 7,0 x 4,0; gr 43,0
Passi di danza raccontati nell'oro 45
Milù
Designer e realizzazione
Luigi Middei
Tipologia
anello
46 Excelsior
Orafi Saccares
Tecnica
modellazione in cera, microfusione,
varie da banchetto
Pietre
tormalina, diamanti taglio brillante,
ebano
Metallo
oro
Misure e peso
cm 1,0 x 2,1 - h 3,9; gr 26,1
Designer e realizzazione
Claudio Saccares
Tecnica
lavorazione a mano
Pietre
rubellite, tormalina, opale, zoesite
Tipologia
spilla
Metallo
oro giallo, argento
Misure e peso
cm 6,0 x 5,0; gr 31,0
Passi di danza raccontati nell'oro 47
Giselle
Jean Coralli e Jules Perrot;
musica di Adolphe Adam;
prima rappresentazione a Parigi,
Opéra, 28 giugno 1841
Atto I
Giselle ama, ricambiata, Loys, che ella crede un semplice contadino.
In realtà, sotto il travestimento di Loys, si cela il Duca Albrecht
fidanzato di Bathilde, una ragazza di nobile lignaggio, che egli è pronto a sposare. Lo scudiero Wilfried cerca senza successo di dissuadere Albrecht dal corteggiare Giselle.
Anche Hilarion, il guardiacaccia, è innamorato di Giselle. Invano egli
tenta di aprire gli occhi della fanciulla. Oltre a Loys, Giselle ha anche
un'altro grande amore: la danza. Una passione pericolosa per il suo
piccolo cuore ammalato. Per questo motivo la madre di lei, Berthe,
le sta sempre accanto, cercando di proteggerla dal troppo danzare.
Ella racconta la leggenda delle Villi, fanciulle a cui piaceva tanto danzare, morte a causa del tradimento dei loro promessi sposi e
costrette a vagare nei boschi alla ricerca di viandanti che fanno ballare sino allo sfinimento. Il suono di un corno annuncia l'arrivo di un
corteo di caccia. Loys non nasconde la propria inquietudine.
Hilarion, insospettito, ne spia le mosse. Arriva il corteo guidato dal
Principe di Curlandia, padre di Bathilde. I contadini danzano in
onore degli ospiti. Bathilde si intrattiene amabilmente con Giselle:
l'una confessa all'altra le gioie del primo amore. Quando Hilarion
richiama i cacciatori, Bathilde scorgendo Loys, gli si fa incontro presentandolo a tutti quale suo futuro sposo. Giselle, sentendosi tradita, impazzisce e muore tra le braccia della madre e lo sguardo commosso degli astanti.
Atto II
Hilarion, tormentato dai rimorsi, vaga di notte nella foresta. Avverte
attorno a sé strane presenze e, in preda al terrore, fugge. Arriva
Mirtha, la regina delle Villi che chiama le compagne a raccolta e
accoglie Giselle nel loro mondo. Le Villi si lanciano poi all'inseguimento di Hilarion e lo fanno danzare sino alla morte.Nel frattempo Albrecht, in preda alla disperazione, è raccolto in preghiera sulla
tomba di Giselle. Ella improvvisamente gli si fa accanto, commossa
da tanto pentimento. Le Villi nel frattempo avanzano, avendo scorto in Albrecht, una loro futura vittima. Ma Giselle si fa scudo con il
corpo. Con tutte le sue forze scongiura Mirtha di risparmiarlo, ma
di fronte al suo rifiuto danza con lui sostenendolo e incoraggiandolo, fino a quando le prime luci dell'alba non fanno allontanare le Villi.
I due amanti si danno l'addio: l'amore di Giselle ha salvato Albrecht,
ma egli rimarrà solo per sempre
Riccardo Alfonsi
Il Carato di Emanuela Di Nicola
Designer e realizzazione
Riccardo Alfonsi
Tecnica
lavorazione a mano di lastre e fili
Pietre
rubini, diamanti taglio brillanti
Tipologia
pendente
Metallo
oro bianco e giallo, titolo 750°/°°
Misure e peso
cm 7,8 x 2,4; gr 25,3
50 Giselle
Designer e realizzazione
Emanuela Di Nicola
Tecnica
modellazione in cera, microfusione
Pietre
non presenti
Tipologia
bracciale
Metallo
argento
Misure e peso
cm 6,6 x 5,8; gr 39,0
Passi di danza raccontati nell'oro 51
La Grande Officina
Designer e realizzazione
Daniela Ronchetti, Giancarlo Genco
Tipologia
anello
52 Giselle
Tecnica
varie da banchetto,
fusione in seppia
Metallo
oro rosso, oro bianco
Carlo Luciani Creation
Pietre
non presenti
Misure e peso
cm 2,5; gr 16,20
Designer e realizzazione
Carlo Luciani
Tipologia
bracciale
Tecnica
varie da banchetto,
lastra sbalzata e stozzata
Pietre
diamante taglio brillante,
zaffiri, rubini, acquamarine
Metallo
oro, argento
Misure e peso
cm 18,0 x 6,7; gr 65,5
Passi di danza raccontati nell'oro 53
Oro Officina Srl
Designer e realizzazione
Luigi Lucioli
Tipologia
ciondolo
54 Giselle
Alessandra Pallotti
Tecnica
modellazione in cera,
microfusione
Metallo
oro 750°/°°
Pietre
topazio, ametista, peridoto
Misure e peso
cm 6,0 x 5,0; gr 18,1
Designer e realizzazione
Alessandra Pallotti
Tecnica
varie da banchetto
Tipologia
spilla-pendente
Metallo
oro, titolo 750°/°°
Pietre
rubini, zaffiri, smeraldi, acquamarina,
diamanti taglio brillante, microperle
Misure e peso
cm 5,0 x 4,0; gr 23,0
Passi di danza raccontati nell'oro 55
Pucci Gioielli d’Arte
Designer e realizzazione
Alberto Pucci
Tipologia
collana
56 Giselle
Tecnica
modellazione in cera,
microfusione
Metallo
oro, titolo 750°/°°
AFM Tassone Laboratorio Orafo
Pietre
zaffiri, rubini, smeraldi
Misure e peso
cm 40,0; gr 47,5
Designer e realizzazione
Francesca Di Giambernardino
Tipologia
orecchini
Tecnica
modellazione in cera,
microfusione
Metallo
oro
Pietre
non presenti
Misure e peso
cm 2,5 x 1,0; gr 24,0
Passi di danza raccontati nell'oro 57
Illagodeicigni
Atto I
È il giorno della maggiore età del principe Siegfried. A palazzo è stata
organizzata una grande festa. Il suo precettore lo introduce agli ospiti. La regina madre rimprovera amorevolmente il figlio per non avere
ancora scelto una moglie. Per questo ha invitato alla festa molte
ragazze nobili provenienti dai diversi paesi.Terminati i festeggiamenti,
Siegfried, rimasto solo, è in preda ad uno strano turbamento.
Atto II
Siegfried va a caccia con gli amici nelle vicinanze di un lago. Uno
stormo di cigni viene preso di mira dai cacciatori. Il principe si accinge a colpirne uno con la balestra, ma questo si trasforma in una
splendida ragazza. Odette, questo è il nome della ragazza-cigno,
confida a Siegfried di essere in realtà una principessa che un genio
del male, Rothbart, ha trasformato, assieme ad altre ragazze in cigni.
L'incantesimo verrà spezzato solo se un giovane le giurerà eterno
amore. Confessandole il proprio amore, Siegfried promette di ritornare da lei per liberarla. Appare all'alba Rothbart, che trasforma le
fanciulle nuovamente in cigni.
Atto III
Nella sala da ballo del castello hanno luogo ancora dei festeggiamenti. Entrano la regina madre e Siegfried, seguiti da sei fanciulle
aspiranti alla mano del bel principe. Egli tuttavia sembra distratto
sino a quando non giunge il barone Rothbart con sua figlia Odile,
le cui sembianze ricordano straordinariamente quelle di Odette.
Siegfried, soggiogato dalla bellezza della ragazza, la chiede in sposa.
Rothbart allora accusa Siegfried di essere uno spergiuro e Siegfried,
sconvolto dal dolore, fugge verso il lago.
Atto IV
Le fanciulle sulla riva del lago sono raccolte attorno ad Odette,
condannata, per un triste destino, a morire. Sopraggiunge Siegfried
che la implora di perdonare il suo tradimento. Sommersi dalle
acque agitate del lago i due amanti muoiono, ma i loro spiriti si
innalzano sulle acque, come per magia tornate calme.
coreografia di Marius Petipa;
musica di di Piotr Ilych Ciaikovski;
prima rappresentazione a Pietroburgo,
Teatro Marijnskj, 15 gennaio 1895
Angelo Baldini
Designer e realizzazione
Angelo Baldini
Tipologia
ciondolo
60 Il lago dei cigni
Brocani Srl
Tecnica
modellazione in cera,
microfusione, incisione, smalti
Pietre
agata, madreperla,
tagliate su disegno
Metallo
oro, titolo 750°/°°
Misure e peso
cm 10,0 x 9,0; gr 99,0
Designer e realizzazione
Massimiliano Brocani
Tecnica
varie da banchetto
Pietre
opale tagliato su disegno
Tipologia
anello
Metallo
oro, titolo 750°/°°
Misure e peso
mm 27,0 x 40,0; gr 20,8
Passi di danza raccontati nell'oro 61
Alberto Ercoli
Farella Creazioni
Designer e realizzazione
Alberto Ercoli
Tecnica
mista
Tipologia
pendente
Metallo
oro rosa, nero, giallo, bianco
62 Il lago dei cigni
Pietre
diamanti taglio brillante
bianchi, neri
Misure e peso
cm 8,0; gr 24,0
Designer e realizzazione
Vincenzo Farella
Tecnica
lavorazione a mano
Tipologia
ciondolo
Metallo
oro, titolo 750°/°°
Pietre
quarzo, diamanti taglio brillante,
corallo, rubino
Misure e peso
cm 10,0 x 7,0; gr 60,5
Passi di danza raccontati nell'oro 63
Fabio Ghalib
Roberto Giansanti Gioielli
Designer e realizzazione
Fabio Ghalib
Tecnica
sbalzo, varie da banchetto
Pietre
zaffiri
Tipologia
bracciale
Metallo
oro, titolo 750°/°°
Misure e peso
cm 3,5 x 1,8; gr 76,6
64 Il lago dei cigni
Designer e realizzazione
Roberto Giansanti
Tipologia
ciondolo
Tecnica
varie da banchetto, assemblaggio
e traforo, smalti a fuoco
Pietre
diamanti taglio brillante,
zaffiri, rubini
Metallo
oro, titolo 750°/°°
Misure e peso
cm 5,5 x 3,0; gr 42,1
Passi di danza raccontati nell'oro 65
Gioielleria Orafa Feriozzi
Designer e realizzazione
Giovanni Feriozzi
Tecnica
lastra sbalzata e incisa
Tipologia
spilla
Metallo
oro, titolo 750°/°°
66 Il lago dei cigni
Cristiana Perali
Pietre
peridoti, ametiste, rubini,
zaffiro, quarzi
Misure e peso
cm 3,5 x 5,0; gr 15,0
Designer e realizzazione
Cristiana Perali
Tipologia
ciondolo
Tecnica
sbalzo, cesello, varie da banchetto,
rodio nero
Metallo
oro, titolo 750°/°°
Pietre
non presenti
Misure e peso
cm 2,5 x 10,2 - h 0,5; gr 29,8
Passi di danza raccontati nell'oro 67
NapolioilPescatoreelasuaSposa
Atto I
Il molo di Santa Lucia all'imbrunire è affollato di gente.Veronica arriva con sua figlia Teresina, che è corteggiata sia da Giacomo che da
Peppo. Ma ella è tutta presa da Gennaro, che sta ancora pescando
nella baia. Al suo arrivo scoppiano alcune discussioni, poiché
Veronica è molto restia a cedergli Teresina. Alla fine tuttavia
Veronica non si oppone. Nel frattempo i due rivali tramano contro
Gennaro montando la diceria che egli sia in combutta con il diavolo. Alcune coppie di giovani danzano un vivace ballabile. Teresina e
Gennaro si allontanano poi in barca per una passeggiata al chiaro di
luna. Scoppia improvvisamente una tempesta. Gennaro viene trovato privo di sensi sulla spiaggia e Teresina risulta dispersa in mare.
Quando rinviene Gennaro è tanto disperato da volersi gettare in
mare ma l'immagine della Madonna lo fa ritornare in sé. Egli si raccoglie in preghiera fino a quando non giunge un monaco che gli
dona un medaglione della Madonna e, dopo averlo benedetto, lo
invita a cercare Teresina.
Atto II
Teresina non è annegata ma è stata trascinata a riva nella Grotta
Azzurra. Quando si sveglia, la fanciulla tenta di trovare una via d'uscita ma si imbatte in Golfo, il re del mare che, invaghitosi di lei, la
trasforma in una naiade, una ninfa delle acque.
Nel frattempo Gennaro, alla ricerca della sua bella, entra nella grotta con la sua barca. Teresina non lo riconosce, anzi tenta di farlo
rimanere in quel mondo acquatico. Ma appena Teresina vede il
medaglione della Madonna sul petto dell'amato, si ricorda del suo
passato e insieme riescono a convincere Golfo a lasciarli andare,
dopo che questi ha fatto loro dono di un antico tesoro.
Atto III
Il popolo napoletano si reca in pellegrinaggio al Santuario di
Montevergine e si raccoglie intorno all'immagine della Madonna.
Ancora una volta Giacomo e Peppe fanno credere alla gente che
Gennaro stia complottando con il diavolo, specialmente dopo il miracolo del ritrovamento di Teresina e del tesoro.Teresina allora chiama
il monaco che, benedicendoli, li porta ad un chiarimento. Rappacificati
e felici, Gennaro e Teresina si uniscono agli altri nei festeggiamenti, che
terminano in un tripudio di danze e di tarantelle.
coreografia di August Bournonville;
musica di Holger Simon Paulli,
Edvard Helsted, Niels Wilhelm Gade,
Christian Lumbye;
prima rappresentazione a Copenaghen,
Teatro Reale Danese, 29 marzo 1842
Vittorio Alfonsi
Designer e realizzazione
Vittorio Alfonsi
Tipologia
ciondolo
Arte Orafa di Lorenzo Licciardello
Tecnica
costruzione di gioielleria
e successivo assemblaggio
Metallo
oro giallo, bianco
70 Napoli o il Pescatore e la sua Sposa
Pietre
madreperla, diamanti taglio brillante
Misure e peso
cm 8,5 x 7,0; gr 45,5
Designer e realizzazione
Massimo Licciardello
Tecnica
cesello, sbalzo, traforo
Pietre
non presenti
Tipologia
spilla
Metallo
oro, titolo 750°/°°
Misure e peso
mm 40,5 x 32,7; gr 37,0
Passi di danza raccontati nell'oro 71
Beccacece Gioielli
Claudio Costanzi
Designer e realizzazione
Fabrizio Beccacece
Tecnica
lavorazione a mano
Pietre
giada
Tipologia
centrale per collana
Metallo
argento, titolo 925°/°°
Misure e peso
cm 11,0 x 10,0; gr 26,0
72 Napoli o il Pescatore e la sua Sposa
Designer e realizzazione
Claudio Costanzi
Tipologia
anello
Tecnica
modellazione in cera,
microfusione, rifiniture a mano
Pietre
diamanti taglio brillante,
perla australiana
Metallo
oro
Misure e peso
cm 3,3 x 2,1; gr 21,1
Passi di danza raccontati nell'oro 73
Francesco Antonelli
Il Caleidoscopio di Silvia Sinisi
Designer e realizzazione
Francesco Antonelli
Tecnica
varie da banchetto
Pietre
non presenti
Tipologia
collana
Metallo
alluminio, rame verniciati
Misure e peso
cm 14,0 x 27,0; gr 88,4
74 Napoli o il Pescatore e la sua Sposa
Designer e realizzazione
Silvia Sinisi
Tecnica
varie da banchetto
Tipologia
anello
Metallo
oro bianco, giallo, titolo 750°/°°
Pietre
semipreziose, perla,
diamanti taglio brillante
Misure e peso
cm 3,3 x 2,9 - h 4,4; gr 13,5
Passi di danza raccontati nell'oro 75
Loepp e Nagai
Orafi di Massimo Ceretti
Designer e realizzazione
David Richard Loepp e Yutaka Nagai
Tecnica
granulazione, ferro battuto
Pietre
non presenti
Tipologia
ciondolo
Metallo
oro, titolo 916°/°°, ferro damascato
Misure e peso
gr 21,0
76 Napoli o il Pescatore e la sua Sposa
Designer e realizzazione
Massimo Ceretti e Roberto Antonacci
Tecnica
granulazione in oro puro
Pietre
lapislazzuli
Tipologia
collana
Metallo
oro, titolo 750°/°°- 950°/°°- 999°/°°
Misure e peso
cm 21,0 x 13,0; gr 43,1
Passi di danza raccontati nell'oro 77
RomeoeGiulietta
viene indicata come prima
rappresentazione quella che si tenne
al Teatro Kirov di Leningrado,
coreografia di Leonid Lavrovski,
musica di Serghei Prokofiev,
11 gennaio 1940
Atto I
Scena prima
La piazza
di un mercato
In una piazza diVerona Romeo Montecchio,accompagnato dai fedeli Mercuzio
e Benvolio, si diverte con alcune zingare. Arrivano i Capuleti, avversi ai
Montecchi, capeggiati dal baldanzoso Tebaldo. Scoppia una rissa tra i membri e
i sostenitori delle due famiglie. Il Principe di Verona pone fine alla contesa.
Scena seconda
Anticamera in casa Capuleti
Giulietta gioca con la nutrice ma viene interrotta dai genitori, che la
presentano a Paride, un nobile ricco che l'ha chiesta in matrimonio.
Scena terza
Esterno di casa Capuleti
Arrivano gli ospiti per il ballo in casa Capuleti. Vi entrano anche
Romeo, Mercuzio e Benvolio, mascherati.
Scena Quarta
La sala da ballo
Romeo e i suoi amici sopraggiungono nel pieno della festa. Il giovane
Montecchio rimane incantato dalla bella Giulietta.Tebaldo, che lo riconosce, tenta di allontanarlo, ma interviene Capuleto che gli dà il benvenuto nel suo palazzo.
Scena quinta
Gli ospiti si allontanano e Capuleto dissuade Tebaldo dall'inseguire Romeo.
Scena sesta
Balcone di Giulietta
Giulietta non riesce a dormire e si affaccia al suo balcone. Romeo le appare improvvisamente. I due giovani si confessano reciprocamente l'amore.
II Atto
Scena prima
Romeo non fa che pensare a Giulietta quando gli viene recapitata una
lettera in cui ella acconsente alle nozze.
Scena seconda
La cappella
In segreto gli amanti sono uniti in matrimonio da frate Lorenzo, che
spera che la loro unione porrà fine alle contese tra le due famiglie.
Scena terza
La piazza del mercato
Nella piazza c'è molta allegria che viene interrotta da Tebaldo che
assale Mercurio, uccidendolo. Romeo allora vendica la morte dell'amico e viene esiliato.
III Atto
Scena prima
La stanza da letto
Romeo ha trascorso la notte con la sua bella e all'alba deve partire.
Nel momento in cui si allontana, sopraggiungono i genitori di Giulietta
con Paride. Giulietta si rifiuta di sposarlo. I genitori, indignati, minacciano di diseredarla. Giulietta si reca da Frate Lorenzo.
Scena seconda
La cappella
Giulietta invoca l'aiuto del frate. Egli le consegna una fiala di sonnifero
che la farà sprofondare in un sonno simile alla morte. I genitori allora
la seppelliranno nella cappella di famiglia dove sarà raggiunta da
Romeo, nel frattempo avvisato.
Scena terza
La stanza da letto
Giulietta acconsente a sposare Paride, ma il mattino seguente quando i genitori entrano con lui, la trovano riversa sul letto, apparentemente senza vita
Scena quarta
La cripta
della famiglia Capuleti
Romeo, che non ha ricevuto il messaggio del frate Lorenzo, avendo saputo della morte di Giulietta, si precipita alla sua tomba. Uccide Paride che
vegliava il corpo di Giulietta. Credendo morta la sua amata, beve una fiala
di veleno. Ma Giulietta si risveglia, trova morto Romeo e si trafigge.
Centro Oro di Claudio Bidoli
Epifanio
Designer e realizzazione
Claudio Bidoli
Tecnica
canna trafilata a mano
Pietre
ambra
Tipologia
anello
Metallo
oro, titolo 750°/°°
Misure e peso
cm 9,0; gr 10,2
80 Romeo e Giulietta
Designer e realizzazione
Rocco Epifanio
Tecnica
varie da banchetto
Pietre
corallo fossile, perla
Tipologia
pendente
Metallo
oro bianco, giallo
Misure e peso
cm 16,0 x 7,0; gr 64,0
Passi di danza raccontati nell'oro 81
G.M. di Giorgio Galeno
Designer e realizzazione
Giorgio Galeno
Elisabetta Cesaretti
Tipologia
ciondolo
82 Romeo e Giulietta
Giovanni Battista Bruno di Belmonte
Tecnica
varie da banchetto
Pietre
quarzo, iolite
Metallo
argento, titolo 925 °/°°
Misure e peso
cm 7,0 x 7,0; gr 13,3
Designer e realizzazione
Giovanni Battista
Bruno di Belmonte
Tecnica
lavorazione a mano,
quadrello ispirato al ferro battuto
Pietre
diamanti taglio brillante,
zaffiri, corindoni
Tipologia
bracciale
Metallo
oro giallo, titolo 750°/°°
Misure e peso
cm 20,0 x 5,0; gr 74,2
Passi di danza raccontati nell'oro 83
Laboro di Roberto Mattei
L’oro di Caspoli
Designer e realizzazione
Roberto Mattei
Tecnica
modellazione in cera, microfusione
Pietre
vetro
Tipologia
collier
Metallo
oro giallo, bianco, verde,
argento, ferro dolce ossidato
Misure e peso
cm 25,0 x 15,0 - h 3 cm
84 Romeo e Giulietta
Designer e realizzazione
Antonella Caspoli
Tipologia
collier
Tecnica
modellazione in cera, microfusione
Metallo
oro rosso, titolo 750°/°°,
argento titolo 999,9°/°° e 925°/°°
Pietre
perla bianca e grigia
Misure e peso
cm 25,0 x 13,0
Passi di danza raccontati nell'oro 85
Angelo Marzoli
Orogemma di Gemma Fedrizzi
Designer e realizzazione
Angelo Marzoli
Tecnica
lavorazione a mano
Pietre
corniola
Tipologia
spilla
Metallo
oro bianco, giallo, titolo 750°/°°
Misure e peso
cm 6,5 x 3,7; gr 10,0
86 Romeo e Giulietta
Designer e realizzazione
Gemma Fedrizzi
Tecnica
Pietre
modellazione in cera, microfusione
perle
Tipologia
collana
Metallo
argento, oro
Misure e peso
gr 27,0
Passi di danza raccontati nell'oro 87
Piero Pompili Orafo Scultore
Sant’Oro Creazioni
Designer e realizzazione
Piero Pompili
Tecnica
sbalzo, varie da banchetto
Pietre
non presenti
Tipologia
ciondolo
Metallo
argento, titolo 925°/°°
Misure e peso
cm 14,0 x 4,0; gr 22,0
88 Romeo e Giulietta
Designer e realizzazione
Giusy Santoro
Tecnica
modellazione in cera, microfusione
Tipologia
collana
Metallo
oro, titolo 750°/°°°
argento, titolo 925°/°°°
Pietre
ametista, acquamarina
Misure e peso
gr. 47,85
Passi di danza raccontati nell'oro 89
LaSylphide
musica di Jen Schneitzhoeffer,
prima rappresentazione a Parigi, Opéra
12 marzo 1832, con la famosa figlia
di Filippo, Maria Taglioni, tuttavia
quella ancora oggi rappresentata è con
la coreografia di August Bournonville,
musica di Herman S. Loevenskjold;
prima rappresentazione a Copenaghen,
Teatro Reale Danese, 28 novembre 1836
Atto I
È l'alba del giorno in cui verranno celebrate le nozze tra due giovani contadini scozzesi: James ed Effie. Il futuro sposo dorme su una
poltrona. Gli è accanto inginocchiata una Silfide che entra nei suoi
sogni, gli gira intorno amorevole e poi lo sveglia con un bacio. James
è ancora intontito dal sonno. Giungono nel frattempo i vicini guidati da Gurn, anch'egli innamorato di Effie. Incominciano i preparativi
per la festa delle nozze. Effie raggiunge il fidanzato e chiede spiegazioni del suo turbamento. James, allontanando dalla sua mente i
propri sogni, la rassicura. Entrano le amiche di Effie con i doni del
matrimonio. Dopo un'allegra danza si fa avanti Madge, la fattucchiera del paese, che dopo essere stata malmenata da James, che vede
nel suo comportamento i segni di un oscuro presagio, predice alle
ragazze il futuro. Sulla mano di Effie è scritto che ella non sposerà
James, bensì Gurn. Dopo uno scompiglio generale James rimane
solo, assorto nei suoi pensieri. Entra la bella Silfide dalla finestra.
Con una danza piena di seduzione convince James a seguirla fuori
tra i boschi verdeggianti. Alla fine James cede, rinunciando così al
proprio matrimonio con Effie. Arrivano gli ospiti che brindano in
onore degli sposi: James è sparito nel nulla. Effie, disperata, si getta
piangendo tra le braccia della zia.
Atto II
È notte. La strega Madge, offesa per gli insulti ricevuti da James, prepara la sua vendetta. Cuoce in un gran calderone un intruglio dentro cui verserà una sciarpa avvelenata. Nasconde lo scialle in una
tasca e si allontana alla ricerca di James. Questi vaga con la sua bella
nel bosco, inseguendola, senza tuttavia mai riuscire a toccarla. La
Silfide gli mostra il suo regno popolato di fiori, di alberi e di uccellini. Gioca con una farfalla e porge delle fragole a un James inebriato da tanta paradisiaca serenità. Entrano altre silfidi che danzano,
allettando oltremodo la vista di James. Quando le silfidi spariscono
dalla scena, giunge Gurn, che trova il berretto di James e si imbatte
in Madge. Spaventato dall'incontro, viene successivamente rassicurato dalla vecchia. Arrivano Effie e la zia. Madge rivela l'amore di
Gurn per Effie. La ragazza, sebbene agli inizi riluttante, lo segue,
acconsentendo alle nozze. Sopraggiunge James, deluso da un altro
tentativo di afferrare la Silfide e questa volta Madge finge di aiutarlo. Gli porge la sciarpa avvelenata con la quale James potrà finalmente catturare la sua bella. Arriva la Silfide, che scorge il velo e se
ne innamora. Allora James le intima di inginocchiarsi, poi le cinge più
volte il velo attorno alle braccia, riuscendo finalmente a stringerla a
sé. Ma la Silfide, a cui sono nel frattempo cadute le ali, ha perso i
suoi poteri e muore, tra le braccia delle sue compagne che, accorse nel frattempo, la portano lontano in corteo.
James crolla a terra disperato mentre in lontananza si intravede la
scena del festeggiamento del matrimonio tra Effie e Gurn. Cala il
sipario su James esanime, sovrastato dal ghigno beffardo di Madge.
Creazioni in oro Cesarini
Fanuele dal 1905
Designer e realizzazione
Andrea Cesarini
Tecnica
lavorazione a mano
Pietre
diamanti taglio brillante, perla
Tipologia
ciondolo
Metallo
oro, titolo 750°/°°
Misure e peso
mm 20,0 x 20,0; gr 20,4
92 La Sylphide
Designer e realizzazione
L’esagono
Tecnica
Pietre
modellazione in cera, microfusione
diamanti, taglio brillante
Tipologia
ciondolo
Metallo
oro, titolo 750°/°°
Misure e peso
cm 6,0 x 4,0; gr 14,0
Passi di danza raccontati nell'oro 93
Jocalis di C. Fusaro e A. Acciaccarelli
Designer e realizzazione
Alessandro Acciaccarelli
Tecnica
lavorazione a mano
Pietre
rubini
Tipologia
spilla
Metallo
oro
Misure e peso
cm 8,0 x 3,5; gr 24,4
94 La Sylphide
Isabella Maggiorani
Designer e realizzazione
Federica Ferro
lastra traforata, varie da banchetto
Pietre
non presenti
Tipologia
spilla
Metallo
oro giallo, bianco
Misure e peso
cm 10,5 x 6,5; gr 15,0
Tecnica
Passi di danza raccontati nell'oro 95
Marco Minelli
Opus Aureum di Bruno Rinaldi
Designer e realizzazione
Marco Minelli
Tecnica
mista
Pietre
non presenti
Tipologia
bracciale
Metallo
vetro, pallina da ping pong
Misure e peso
cm 14,0 x 8,0; gr 293,0
96 La Sylphide
Designer e realizzazione
Bruno Rinaldi
Tecnica
modellazione in cera, microfusione
Pietre
non presenti
Tipologia
orecchini
Metallo
oro, titolo 750°/°°
Misure e peso
cm 6,2 x 1,4; gr 11,0
Passi di danza raccontati nell'oro 97
Luigi - Luca Vichi
Riccardo Zannetti
Designer e realizzazione
Luigi - Luca Vichi
Tecnica
cesello, incisione, varie da banchetto
Pietre
non presenti
Tipologia
ciondolo
Metallo
oro giallo, rosa
Misure e peso
cm 6,7 x 6,0; gr 26,0
98 La Sylphide
Designer e realizzazione
Riccardo Zannetti
Tecnica
lavorazione a mano
Pietre
non presenti
Tipologia
orologio
Metallo
acciaio, argento; cinturino in squalo
Misure e peso
mm 42,5 x 11,5
Passi di danza raccontati nell'oro 99
LoSchiaccianoci
coreografia di Lev Ivanov;
musica di Piotr Ilych Ciaikovski,
prima rappresentazione a Pietroburgo,
Teatro Marijinskj, 18 dicembre 1892
Atto I
È la sera della vigilia di Natale. Nella casa del borgomastro i figli
Clara e Fritz stanno adornando un abete che campeggia nella sala.
Arrivano gli invitati, tra cui molti bambini. Uno strano personaggio
abbigliato di nero e con una benda su un occhio, Drosselmeyer, ha
portato con sé molti doni per i fanciulli. Organizza persino un divertente teatro dei burattini. Al momento della consegna dei regali,
Clara riceve uno Schiaccianoci a forma di soldatino che Fritz in un
moto di gelosia butta a terra, rompendolo. Drosselmeyer rassicura
la piccola, provvedendo a riparare il balocco. La festa culmina tra i
giochi dei bambini e una bella danza del nonno. Gli ospiti vanno via
e Clara, in preda alla felicità, si addormenta abbracciata al suo
Schiaccianoci.
In sogno tutto incomincia a crescere: la stanza, l'albero, i giocattoli!
Lo Schiaccianoci mette in fuga un esercito di topi e subito dopo si
trasforma in un bel principe. Egli prende per mano Clara e la conduce con sé nel suo regno.Trainati da una slitta, in mezzo a boschi
incantati, inizia il viaggio di Clara. Fiocchi di neve danzano spumeggianti attorno a loro.
Atto II
La Fata Confetto dà il benvenuto ai due giovani. Inizia una grande
festa alla quale prendono parte diversi personaggi provenienti dalle
fiabe. Alla fine una danza dei fiori chiude questa sorta di parata. La
Fata Confetto (o Clara, a seconda delle versioni) danza con il principe. All'apoteosi finale il bel sogno svanisce e Clara si sveglia con il
suo Schiaccianoci tra le braccia.
Alternatives
Laboratorio di Oreficeria di Vincenzo Villani
Designer e realizzazione
Rita Marcangelo
Tecnica
traforo, tecnica mista
Pietre
non presenti
Tipologia
spilla
Metallo
argento, seta, acrilici
Misure e peso
cm 12,0 x 12,0; gr 15,0
102 Lo Schiaccianoci
Designer e realizzazione
Susanna Ongaro
Tecnica
lavorazione a mano
non presenti
Tipologia
girocollo
Metallo
oro
Misure e peso
gr 60,0
Pietre
Passi di danza raccontati nell'oro 103
Tito Livio Negri
Occhiuzzi
Designer e realizzazione
Tito Livio Negri
Tecnica
varie da banchetto
Tipologia
collana
Metallo
oro, argento, alluminio
104 Lo Schiaccianoci
Pietre
diamante taglio brillante,
zaffiri, lapislazzuli
Misure e peso
cm 9,0; gr 82,1
Designer e realizzazione
Giovanni Occhiuzzi
Tecnica
varie da banchetto
ametista
Tipologia
anello
Metallo
argento, oro
Misure e peso
mm 40,0 x 20,0 - h 30; gr 18,6
Pietre
Passi di danza raccontati nell'oro 105
Opificio Orafo Mirra
Palleschi Artigiani Orafi
Designer e realizzazione
Alessandro Mirra
Tecnica
lavorazione a lastra traforata a mano
Pietre
diamanti taglio brillante
Designer e realizzazione
Fabio Palleschi
Tecnica
tuboring, nodi tradizionali
Pietre
turchesi, lapislazzuli, perle
Tipologia
orecchini
Metallo
oro, titolo 750°/°°
Misure e peso
mm 14,0 x 14,0; gr 6,3
Tipologia
anello
Metallo
argento, oro
Misure e peso
cm 5,0 x 5,0; gr 10,7
106 Lo Schiaccianoci
Passi di danza raccontati nell'oro 107
Corrado Sacchi
Giselda Salvo Gioielleria
Designer e realizzazione
Corrado Sacchi
Tecnica
modellazione in cera, microfusione
Pietre
cristallo di rocca, onice
Tipologia
collana
Metallo
oro, titolo 750°/°°
Misure e peso
cm 5,5 x 5,5; gr 35,0
108 Lo Schiaccianoci
Designer e realizzazione
Andrea Mastrolorenzi
lavorazione a mano su lastra d'argento
Pietre
non presenti
Tipologia
ciondolo
Metallo
argento, titolo 925°/°°
Misure e peso
cm 4,5 x 4,5 ; gr 16,0
Tecnica
Passi di danza raccontati nell'oro 109
Ubaldo Tenti
Designer e realizzazione
Ubaldo Tenti
Tecnica
varie da banchetto
Pietre
non presenti
Tipologia
ciondolo
Metallo
oro, titolo 750°/°°, noce
Misure e peso
cm 4,5 x 2,7 - h 1,2; gr 11,5
110 Lo Schiaccianoci
La danza è una poesia muta;
la poesia è una danza parlata.
(Simonide)
Tempio di Adriano
Mostra Desideri Preziosi 2005 - Passi di danza raccontati nell’oro
Progetto architettonico: Massimo Domenicucci
A Vetrine orafi ed argentieri “Vetrine dei desideri”
B Età dei desideri
C Oscar dei desideri
D Scuola dei desideri
1
2
3
4
Esibizioni artistiche
Struttura sospesa
Cataloghi
Video
Simbolo dell'esposizione un grande nastro rosso, lucido, circolare, dinamico, sospeso, percorso ideale a partire
dalla pedana ovale dedicata alle esibizioni, per terminare la sua evoluzione al livello superiore dedicato all' “Oscar
dei Desideri”.
In tondo, come danzassero, nove “diaframmi traslucidi", uno per ogni balletto, ospitano le vetrine con le opere
realizzate per la mostra.
Le loro pareti riflettenti sono utilizzate per l'esposizione di testi ed immagini dedicati alla danza. Giovani orafi,
scuole pubbliche e private, occupano specifici settori, alternandosi a realizzazioni grafiche su varie superfici - video
proiezioni - installazioni sonore.
Vetrina dei Desideri
La bella addormentata
nel bosco
Acchioni
Via Borgo Garibaldi, 31
00041 ALBANO LAZIALE (RM)
Tel. Fax 06.9324345
[email protected] - www.riflessidonna.it
Arte Orafa Belfiore
Via Servilio IV, 10 B - 00178 ROMA
Tel. Fax 06.7187587
[email protected] - www.stefanobelfiore.it
Fabio Cappelli
Viale degli Ammiragli, 112 - 00136 ROMA
Tel. Fax 06.39729082
[email protected]
Fioretti Gioielli di Marcello Fioretti
Via Tenuta del Cavaliere, 1
00012 GUIDONIA (RM)
Tel. 06.60501120 - Fax 06.60501121
[email protected] - www.fiorettigioielli.it
XIII Mostra di Argentieri e Orafi romani
La Pepita di Fulvia Vicini
Via IV novembre 4
00043 CIAMPINO (RM)
Tel. Fax 06.7917374
[email protected]
Laboratorio Orafo Paolo De Pieri
Via Ettore Romagnoli 48 - 50
00137 ROMA
Tel. Fax 06.86801423
Barbara Morano
Via delle Costellazioni 305
00144 ROMA
Tel. Fax 06.5291759
[email protected] - www.bmgioielli.it
Reseda Orrù
Via Furio n. 14 - 00049 Velletri (RM)
Tel. Fax 06.9632639
[email protected] - www.reseda.it
Excelsior
Gentileschi
Via Baccina 38, B/C - 00184 ROMA
Tel. Fax 06.6796144
[email protected] - www.gentileschi.net
Ansuini 1860 Palazzo Massimo
Corso Vittorio Emanuele, 151
00186 ROMA
Tel 06.68806909 - Fax 06.6868835
[email protected] - www.ansuini.it
Giòlelli
Via Mameli, 1 - 00058 S. MARINELLA (RM)
Tel. Fax 0766.520180
[email protected] - www.giolelli.it
Massimo Cinti Orafo
Via Stimigliano, 4 - 00199 ROMA
Tel 06.86218932 - Fax 06.233225632
[email protected]
Elio Maresci Gioielli
Via Niso, 48 - 00181 ROMA
Tel. Fax 06.7820790
Forlenza dal 1960
Via Tagliamento, 79 - 00198 ROMA
Tel 06.8557985 - Fax 06.8555343
[email protected]
Pandora
Via dell'Orso, 83 -84 - 00186 ROMA
Tel. Fax 06.6896364
[email protected]
www.pandoragioielli.com
Don Chisciotte
Gori Giòielli
Via Cavour, 67
00048 NETTUNO
Tel. Fax 06.9888345
[email protected]
Pierpaolo Ardigò Creazione Gioielli
Via Arno, 2 b - 00198 ROMA
Tel. Fax 06.8540611
[email protected]
Litas Srl
Via Rocca Priora, 27/31
00179 ROMA
Tel. Fax 06.78346127
Aurea Aetas Vallicella
Vicolo del Governo Vecchio n. 53
00186 ROMA
Tel. Fax 06.6861840
[email protected]
MarcoAurelio Gioielli
Via del Pellegrino, 48 - 00186 ROMA
Tel. Fax 06.6865570
[email protected]
www.marcoaurelio.it
Clò
Via dell'Orso 73 - 00186 ROMA
Tel. 06.6874740
[email protected] - www.clo.cc
Milù
Via Corso Vittorio Emanuele, 25
00040 NEMI (RM)
Tel 06.9368221
[email protected]
Fausto Maria Franchi
Via del Clementino, 98/100 - 00186 ROMA
Tel 06.6871558 - Fax 06.6832988
[email protected] - www.fmfranchi.com
Orafi Saccares
Via Garigliano, 13 - 00198 ROMA
Tel 06.8417082
Giselle
Riccardo Alfonsi
Via Vittoria, 80 - 00187 ROMA
Tel. Fax 06.69380447
[email protected]
www.riccardoalfonsi.it
Il Carato di Emanuela Di Nicola
Via Baldassarre Longhena, 60/62
00163 ROMA
Tel. Fax 06.66156311
[email protected]
La Grande Officina
Via dei Sabelli, 165 b - 00185 ROMA
Tel 06 4450348
Carlo Luciani Creation
Via S. Arcangelo di Romagna, 35/D
00127 ROMA
Tel. Fax 06.52372456
Oro Officina Srl
Via degli Olmetti, 36 - 00060 FORMELLO (RM)
Tel. Fax 06.90400169
[email protected] - www.oro-officina.com
Alessandra Pallotti
Via Menotti Garibaldi 72 - 00049 Velletri (RM)
Tel 06.9638059
Pucci Gioielli d’Arte
Via del Boschetto, 135 - 00184 ROMA
Tel. Fax 06 4742794
AFM Tassone Laboratorio Orafo
Via Camilla, 45 - 00181 ROMA
Tel 06.9375375 - Cell. 339.6397011
[email protected]
www.francyeilsole.com
Il lago dei cigni
Roberto Giansanti Gioielli
Piazza Cuba, 12 - 00198 ROMA
Tel. Fax 06.8413863
Gioielleria Orafa Feriozzi
Via delle Vergini, 17/17b
00187 ROMA
Tel. Fax 06.679843
Cristiana Perali
Via dei Banchi Vecchi, 60 - 00186 ROMA
Tel. Fax 06.68802907
Napoli o il Pescatore
e la sua Sposa
Vittorio Alfonsi
Via Cesare Pascarella, 57
00153 ROMA
Tel. Fax 06.5882018
Arte Orafa di Lorenzo Licciardello
Via dei Serpenti, 31 - 00184 ROMA
Tel. Fax 06.4881002
[email protected]
www.arteorafa-licciardello.it
L’Oro di Caspoli
Via Giuseppe Calandrelli, 45
00039 ZAGAROLO (RM)
Tel. Fax 06.9525281
[email protected]
Angelo Marzoli
Via del Corso, 315 - 00186 ROMA
Tel 06.6789457 - Fax 06.6784955
Claudio Costanzi
Via Torino, 7 - 00184 ROMA
Tel 06.4884416
Piero Pompili Orafo Scultore
V.le Massimo D'Azeglio, 9
00047 MARINO (RM)
Tel 06.9387800
Francesco Antonelli
Via Conca D'Oro, 100 - 00141 ROMA
Tel. Fax 06.87186117
[email protected] - www.afgold.it
Il Caleidoscopio di Silvia Sinisi
Via Luca della Robbia , 1 - 00153 ROMA
Tel 06.5744923 - Fax 06.4466410
Brocani Srl
Via Borgognona, 26 - 00187 ROMA
Tel. Fax 06.6789686
[email protected] - www.brocani.com
Orafi di Massimo Ceretti
Via Santa Apollaria, 11
00139 ZAGAROLO (RM)
Tel. Fax 06.9525438
[email protected]
Fabio Ghalib
Via di Pietra, 86 - 00186 ROMA
Tel 06.6789753 - Fax 06.69292390
[email protected]
Laboro di Roberto Mattei
Viale dell'Unione, 80
00012 GUIDONIA (RM)
Tel. Fax 0774.346655
[email protected]
Orogemma di Gemma Fedrizzi
Via della Rotonda, 11/A - 00186 ROMA
Tel. Fax 06.6893094
Loepp e Nagai
Via dei Barbieri, 24 - 00186 ROMA
Tel. Fax 06.68803778
[email protected]
Farella Creazioni
Via di Casalotti, 158 - 00166 ROMA
Tel. Fax 06.61550318
Giovanni Battista Bruno di Belmonte
Via Famagosta, 16 - 00192 ROMA
Tel. Fax 06.39743159
[email protected]
Beccacece Gioielli
Piazza del Parlamento, 35 - 00186 ROMA
Tel 06.6873647
Angelo Baldini
Via San Pantaleo Campano, 26 - b
00148 ROMA
Tel. Fax 06.65740036
[email protected]
Alberto Ercoli
Via dei Bergamaschi, 57 - 00186 ROMA
Tel. Fax 06.6784889
G.M. di Giorgio Galeno
Via Ancona, 31 - 00198 ROMA
Tel. Fax 06.44250115
[email protected]
Romeo e Giulietta
Sant’Oro Creazioni
Via dè Delfini, 22 - 00186 ROMA
Tel 06.69920260
[email protected]
La Sylphide
Creazioni in Oro Cesarini
Via Buonarroti, 29 - 00185 ROMA
Tel. Fax 06.4467344
Fanuele dal 1905
Via Appia Nuova, 31 - 00183 ROMA
Tel. Fax 06.7001901
[email protected] - www.fanuele.it
Jocalis
Via Veronica Gambara, 6F - 00137 ROMA
Tel. Fax 06.86896678
[email protected] - www.jocalis.com
Centro Oro di Claudio Bidoli
Via Col di Lana, 41 - 00043 CIAMPINO (RM)
Tel 06.79321569 - Fax 06.7916948
[email protected] - www.centroro.it
Isabella Maggiorani
Via Claudio Monteverdi, 16b
00198 ROMA
Tel. Fax 06.85351470
Epifanio
Via Piè di Marmo 35 - 00186 ROMA
Tel. Fax 06.6990007
[email protected]
www.epifaniorocco.it
Marco Minelli
Via Leopardi, 30 - 00185 ROMA
Tel 06.4872574
[email protected]
www.marcominelli.com
Opus Aurem di Bruno Rinaldi
Via Alberese, 36 - 00149 ROMA
Tel. Fax 06.65742525
[email protected]
www.opusaureum.com
Luigi - Luca Vichi
Via San Paolo alla Regola, 36b
00186 ROMA
Tel. Fax 06.68308150
[email protected]
Riccardo Zannetti
Via Monte d'Oro, 19
00186 ROMA
Tel 06.6876651 - Fax 06.6875027
[email protected]
www.zannettiwatches.com
Lo Schiaccianoci
Alernatives
Via D'Ascanio, 19 - 00186 ROMA
Tel. Fax 06.68308233
[email protected] - www.alternatives.it
Laboratorio di Oreficeria
di Vincenzo Villani
Via del Governo Vecchio, 78
00186 ROMA
Tel. Fax 06.6874349
Tito Livio Negri
Via Campo Marzio, 36 - 00186 ROMA
Tel. Fax 06.6871192
[email protected] - www.titonegri.it
Occhiuzzi
Via Mantova, 6 - 00198 ROMA
Tel. Fax 06.8415431
[email protected] - www.occhiuzzi.it
Opificio Orafo Mirra
Via Mario de' Fiori, 21
00187 ROMA
Tel 06.6790647 - Fax 06.7804997
Palleschi Artigiani Orafi
Via Renato Simoni, 79/81
00157 ROMA
Tel. Fax 06.4510674
Corrado Sacchi
Via Palombella, 39/40 - 00186 ROMA
Tel 06.6869223 - Fax 06.68805074
[email protected] - www.sacchigioielli.it
Giselda Salvo Gioielleria
Via Mastrogiorgio, 76
00153 ROMA
Tel. Fax 06.5781302
[email protected]
Ubaldo Tenti
Via Roma, 7 - 00047 MARINO (RM)
Tel 06.93668149
Desideri Preziosi regesto
Desideri Preziosi 2004
Progetto architettonico: Massimo Domenicucci
2004 “Gioiello, Sogno Poetico”
Oscar dei Desideri assegnato a Vito Riviello, poeta
concorso, “Al suo bel collo, candido, gentile”
2003 “Adriano nella Roma di Yourcenar”
Oscar dei Desideri assegnato a Dacia Maraini, scrittrice
concorso, ciondolo, “Adriano e Yourcenar uniti in un unico sentiero”
2002 “Il volto del gioiello”
Oscar dei Desideri assegnato a Laura Biagiotti, stilista
concorso, “Una collana per la Gioconda”
2001 “Odissea nel... gioiello”
Oscar dei Desideri assegnato a Marilena Mosco, direttrice del Museo degli Argenti di palazzo Pitti
concorso, “Un anello verso al futuro”
2000 “Omaggio a Benvenuto Cellini nel cinquecentesimo anniversario della nascita”
Oscar dei Desideri assegnato a On. Giovanna Melandri, ministro dei Beni Culturali
concorso, orecchini, “Omaggio alla saliera di Benvenuto Cellini”
1999 “L'aria, l'acqua, il cielo, la terra . . . e gli orafi romani”
Oscar dei Desideri assegnato a Fulco Pratese, presidente del WWF
concorso, “I quattro elementi della natura cinti in una fibbia”
1998 “Roma in un gioiello”
Oscar dei Desideri assegnato a On. Francesco Rutelli, sindaco di Roma
concorso, “Roma in un bracciale”
1997 “Il gioiello canta la Divina Commedia”
Oscar dei Desideri assegnato a On. Walter Veltroni, ministro dei Beni Culturali
concorso, “Una spilla canta la Divina Commedia”
1996 “Gioielli in fiaba”
concorso, “Una fiaba come pettorale”
1995 “Un omaggio a Fellini”
concorso, “Un ciondolo secondo Fellini”
1994 “Immaginifico berniniano”
concorso, “Una spilla nell'immaginifico berniniano”
1993 “Alle soglie del 2000”
concorso, “Un bracciale alle soglie del 2000”