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Venerdì 24 luglio 2015 · GIORNALE DI BRESCIA
MEDICINA E SALUTE
GRG
Libro di Cuccia
LA MEDICINA
CON IRONIA
Marco Trabucchi
L
a medicina ed i suoi problemi possono essere
descritti con ironia e leggerezza, senza perdere
la serietà intrinseca ai messaggi che riguardano
la salute? Una risposta positiva all'interrogativo
verrà naturale a chi vorrà leggere il bel libriccino di
Claudio Cuccia, «L’infarto», edito dal Mulino nella
collana «Farsi un'idea», la stessa sulla quale ho anch'io
avuto l'onore di pubblicare alcuni volumetti. Il nostro
collega, noto e apprezzato cardiologo bresciano, riesce
a parlare di cose estremamente serie con lievità;
evidentemente la grande esperienza ha insegnato che
anche nei momenti più drammatici della vita la
battuta, lo scherzo, il sorriso hanno un ruolo
importante, perché inducono speranza e fiducia nel
medico. Infatti se questi si mostra troppo serio induce
nel paziente un senso di attesa e spesso di ansia; se,
invece, riesce a costruire battute intelligenti e spiritose
trasmette la sensazione di controllare la situazione
clinica e quindi esercita una funzione ansiolitica, utile
sul piano delle cure. Grazie, quindi, a Claudio Cuccia
per le sue battute; è un insegnamento anche per il
sottoscritto, che, come sanno i nostri fedeli lettori, non
è solitamente incline all'ironia. Sbagliando!
ESPERTI
Il cuore. Il cardiologo Claudio Cuccia, nel manuale sull’infarto, dimostra che è possibile scrivere di medicina in modo ironico, pur mantenendo rigore scientifico
UN LIBRO
PER PREVENIRE
L’INFARTO,
E MIGLIORARE
MENTE E CUORE
Dal cardiologo Claudio Cuccia una piccola
guida per prevenire l’infarto o, almeno,
per tornare a vivere bene. Il segreto?
Un nuovo modello culturale medico-malato
ANNA DELLA MORETTA
[email protected]
C
osa attendersi da un manuale sull’infarto che inizia
con queste parole: «Dove l’Autore dichiara l’amore
per la materia trattata e per il povero paziente, e
dove il cuore si vuole custodito nel petto e le guerre
si dimostrano germe per i futuri infarti?». Di certo,
una piacevole lettura. Così è. Le 127 pagine del manuale vengono letteralmente divorate in una sera d’estate, senza
lasciare traccia di angoscia per infarti mancati, preannunciati o
possibili. Di certo, anche, un insieme di informazioni utili per conoscere l’evento e, dunque, sperare di poterlo evitare. E, nel caso
peggiore, riuscire comunque a sopravvivergli «più consapevoli e,
forse, più sorridenti». Confortati dal fatto che, dopo l’infarto, si torna ad una vita normale e serena in nove casi su dieci.
Lo scrive l’autore, il cardiologo Claudio Cuccia che, al di là delle
indiscusse qualità medico-scientifiche, ha anche il dono di saper
scrivere in modo ironico, stimolando nel lettore sorriso e risate
salutari. Cuccia è direttore del Dipartimento cardiovascolare della
Fondazione Poliambulanza di Brescia e presidente del gruppo di
studio nazionale Atbv (aterotrombosi e biologia vascolare). Un tecnico, con tutte le carte in regola per parlare di infarto. Ma, soprattutto, una persona colta che si affida a molte citazioni letterarie,
stimolando ed incuriosendo il lettore a rituffarsi nella lettura di
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Dante o di Primo Levi. Ma, anche, di Fernando Pessoa, o del grande poeta greco Kavafis. Di quest’ultimo, nel manuale, viene citata
Itaca, ma a noi piace suggerire anche la lettura delle «Settantacinque poesie» (Einaudi, 1992), in particolare di quella che recita: «E
se non puoi la vita che desideri cerca almeno questo per quanto sta
in te: non sciuparla nel troppo commercio con la gente, con troppe
parole in un viavai frenetico. Non sciuparla, portandola in giro in
balìa del quotidiano gioco balordo degli incontri e degli inviti, fino
a farne una stucchevole estranea». Una poesia che potrebbe essere
messa nel capitolo sui suggerimenti di prevenzione dell’infarto.
La vita segna chiunque. «La vita segna chiunque, segna i sani e se-
gna i malati - questi ultimi di più - ma i malati, se vispi come domineddio li ha fatti, dalla malattia possono cogliere ragioni di speranza, che quando splendevano di falsa salute nemmeno intuivano,
gli sciocchi. Su questo si farà gran leva» scrive Cuccia. Si capisce,
dal tono, che il divertimento è assicurato, malgrado si parli di colesterolo, di elettrocardiogramma, di stent. È lo stesso autore che
suggerisce di parlare di infarto con ironia, per spogliarlo del suo
alone minaccioso. Certo che «la vita va
ben al di là delle coronarie e dei battiti Per il cardiologo,
irregolari». Come dargli torto. Tuttavia, con tanti infarti visti,
quando le une e gli altri mandano se- l’unica cosa certa è
gnali inquietanti, la sensazione è che la
che i sintomi
vita proprio a questi sia aggrappata.
Ecco, dunque, che Cuccia - una sorta cosiddetti «tipici»
di novello Virgilio a far da guida tra le dell’infarto sono di
insidie che potrebbe riservarci quel dol- fatto l’eccezione
ce inferno che è il nostro muscolo cardiaco - aiuta il viaggiatore a capire di che cosa si parla quando l’argomento di discussione è l’infarto: «La prima tappa del percorso è
intendersi sulle parole, per evitare le dispute tra pazienti, parenti
ed amici dei pazienti e dei parenti: parlar dell’infarto, sia pure in un
talk show, d’accordo, ma almeno non sia sgrammaticato come le
chiacchiere ascoltate in tivù». Il viaggio inizia con l’incontro delle
cause di quello che Cuccia definisce «carne infarcita di sangue».
Continua con la spiegazione, dettagliata, dei sintomi. Prosegue
con i fattori di rischio, la prevenzione, le terapie e i primi interventi.
Con un invito, rivolto a pazienti e parenti, in un’epoca in cui gli
scampoli di cultura vengono scambiati per il sapere: «Il paziente
non deve diventare un piccolo tecnico...no, deve invece crescere
culturalmente insieme col medico. È la loro cultura generale che li
rende intelligenti di fronte alla malattia». //
SCHEDA LIBRO
TITOLO
L’infarto
AUTORE
Claudio Cuccia
CASA EDITRICE
Il Mulino, collana «Farsi un’idea»
PREZZO
11,00 €
Con il caldo
bisogna bere
anche senza sete
Dieta leggera,
evitare di stare
all’aperto nelle ore
più calde e soprattutto bere
prima ancora di sentire sete.
Non si stancano di ripeterlo
gli esperti in questi giorni di
caldo torrido, con punte
fino ai 40 gradi.
Una buona regola
sconosciuta ai più è che
bisogna anticipare lo
stimolo della sete:
questo sorge spontaneo
quando la perdita di acqua
supera lo 0,5%, ma in realtà
è già un segnale di stress
idrico. Regola che vale per
tutti.
Fumo di sigaretta: vietato
in auto con minori
e donne in gravidanza
Stretta sulla pubblicità e
le confezioni di sigarette,
che presenteranno frasi e
immagini forti al fine di dissuadere il consumatore
dall’abitudine al fumo.
Lo prevede il decreto legislativo del ministero della Salute con cui si recepisce la direttiva Ue sul tabacco.
La direttiva prevede l'introduzione su confezioni e
imballaggi delle «avvertenze combinate» relative alla
salute, composte da frasi e
da un'immagine a colori,
con informazioni utili come il numero verde Iss. Occuperannoil 65% dello spazio.
Sui pacchetti di sigarette
compariranno dunque informazioni sulla dissuefazione dal fumo, citando il
telefono verde contro il fu/
mo dell'Istituto superiore
di sanità (Iss) e il sito del
ministero della Salute.
Inoltre, non compariranno più sulle confezioni le
indicazionisul tenore di catrame, nicotina e monossido di carbonio ritenute «ingannevoli» per il consumatore.
Il decreto prevede anche il divieto di fumo in auto in presenza di minori e
donne in gravidanza e il divieto di vendita ai minori
sigarette elettroniche con
presenza di nicotina.
Saràanche vietata la vendita di prodotti del tabacco contenenti additivi che
rendano più «attrattivo» o
dannoso il prodotto: che
promettano cioè, specifica il decreto, «benefici per
la salute ed effettivi energizzanti». //