Amru khaled e la comunicazione globale

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Amru khaled e la comunicazione globale
Amru khaled e la comunicazione globale
dossier, 10 maggio 2005
Autore: Ermete Mariani
Coordinamento: Andrea Bertolini, Ermete Mariani
Sommario
Presentazione ..............................................................................................................3
Amru Khaled: un itinerario nella comunicazione globale ....................................4
Amru Khaled ed il mondo istituzionale del ciberspazio arabo............................8
La home page di Amru Khaled ..............................................................................11
Fatwâ: l’auto-definizione degli “interpreti” ..........................................................16
L’Europa è un nuovo mercato o un esilio dorato?..............................................18
Conclusioni................................................................................................................21
Bibliografia ...............................................................................................................23
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Presentazione
Il sistema mondiale d'interconnesione delle economie locali e la fitta rete globale
di mezzi di comunicazione e d'informazione, altrimenti detto globalizzazione, sono alla
base anche dell'emergenza di “nuovi interpreti dell'Islam”. Con questa espressione
s'intendono uomini di religione che hanno un percorso individuale non tradizionale e
che, grazie alle tecnologie della comunicazione ed informazione, riesco a diffondere il
loro messaggio su scala mondiale ed a raggiungere nuovi pubblici.
Amru Khaled, un giovane egiziano che conduce una trasmissione televisive sul
canale satellitare islamico Iqra TV e che anima un sito web molto popolare
www.amrkhaled.net, mostra molto chiaramente come si formano (mediaticamente)
questi nuovi interpreti dell'Islam. La novità di Amru Khaled non sta nei contenuti, che
non rivoluzionano la teologia sunnita classica, ma nello stile, nella capacità di usare i
nuovi mezzi di comunicazione e nel suo percorso individuale. Egli, infatti, non ha
studiato nelle grandi università islamiche come al-Azhar in Egitto, ma è un comune
musulmano che ha riscoperto la religione e che cerca di comunicare la sua religiosa per
fini educativi e didascalici.
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Amru Khaled: un itinerario nella comunicazione
globale
Amru Khaled è nato nel 1967 ad Alessandria d'Egitto, da una famiglia borghese
e suo nonno, Ibrahim Abd al-Hadi Pasha, fu Primo ministro all’epoca del re Farouk.
Amru Khaled ha inizialmente seguito, fino al 1988, gli studi di commercio e contabilità
all’Università del Cairo, prima di frequentare, sempre nella capitale egiziana, i corsi
all’Istituto di Studi Islamici, da cui si è diplomato due anni più tardi. In seguito si è
iscritto al PhD all’University of Wales a Lampeter (UK). Fino alla metà degli anni ’90 ha
lavorato come contabile, aveva anche fondato una società privata di consulenze, quando
l’attività di predicatore è diventata la sua vera missione ed anche la sua nuova
professione. Khaled ha cominciato a “parlare di religione” in maniera quasi informale, il
sabato pomeriggio al Dokki Shooting Club, un club sportivo al Cairo che frequentava
allora per giocarvi a calcio. In seguito ad un buon successo di pubblico, ha continuato la
sua attività nelle due moschee della Associazione al-Hussary1, ma mai come imâm o
khâtib, ed a dare corsi privati di religione.
Dopo qualche anno di predicazione nelle moschee, club sportivo e dimore
private della borghesia egiziana, Emad Eddib Adib, celebre giornalista del piccolo
schermo e presidente dell’azienda mediatica Gn4me (Atia 2001), gli ha proposto di
presentare una trasmissione televisiva sul nuovo e moderno canale televisivo satellitare
egiziano Dream TV2. Così, sin dalle sue prime apparizioni televisive, l’ex giocatore di
calcio diventa un famoso teleqoraniste3. Inoltre, grazie alla sua trasmissione settimanale
sulla televisione satellitare Iqra TV4, il suo audience ha oltrepassato ampiamente le
frontiere egiziane.
In occasione dei suoi corsi di religione, organizzati dalle donne della borghesia egiziana nei saloni privati,
ha incontrato Yasmin al-Khayyam. Questi è un membro del « gruppo degli artisti pentiti », nonché
responsabile dell’associazione al-Hussary, dedicata alla memoria di suo padre (famoso recitatore del
Corano) che gestisce due moschee al Cairo: una ad ‘Agûza e l’altra a Madinet 6th October.
2Dream Tv è la prima televisione egiziana via satellite di proprietà di un finanziatore privato, il
businessman egiziano Ahmad Bahgat (Hamdy 2002).
3Riprendiamo questo termine francese da Haenni 2003.
4Iqra TV è il canale religioso del gruppo Arab Radio and Television (ART) fondato dal businessman Salah
Abd Allah Kamil che, nel 1982, ha istituito anche Al-Baraka Investment and Development Company,
uno dei più grandi gruppi della finanza islamica. ART website HTTP <www.art-tv.net>.
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Da qualche tempo risiede in Gran Bretagna (a Londra, nel quartiere agiato di
Notting Hill) dove è iscritto al PhD all’Università di Lampeter (Wales). Come afferma
lui stesso “the next three years will be strategic5” per il suo avvenire, perché durante questo
periodo si è riproposto di “understanding the western society6”. Inoltre, Amru Khaled spera di
apprendere l’inglese al fine di poter predicare ed indirizzarsi al più gran numero possibile
di musulmani, perché la maggioranza comprende meglio l’inglese che l’arabo. Per il
momento, continua senza problemi la sua attività mediatica (televisione, conferenze,
lezioni pubbliche e private ed infine Internet) ma cercando di “keeping good relations with
the arab and muslim world… and that’s not an easy thing to do!7”. È anche per questo, se
crediamo a quanto afferma, che evita appositamente di parlare di politica e di dare delle
opinioni giuridiche su delle questioni religiose precise, in altre parole fatwâ.
Malgrado ciò, il suo discorso moderno che parte “dal cuore”8 e promuove un
impegno sociale, gli ha sicuramente causato qualche disagio. In effetti, i consigli
d'amministrazione delle moschee dove era invitato hanno affrontato delle enormi
difficoltà a gestire la folla che veniva ad ascoltarlo e vederlo. Un successo che non ha
tardato a suscitare il sospetto e l’invidia, a tal punto che alcuni affermano che il suo
soggiorno in Gran Bretagna non sia stato completamente scelto (Kovach 2002). Al
contrario, sembra si tratti di una sorta d’esilio volontario (che d’altra parte non gli
impedisce di esercitare comunque una sorta di magistero intellettuale sul mondo arabo),
fortemente voluto dalle autorità egiziane, desiderose di mantenere il controllo sulla
produzione, all’interno del territorio nazionale, del discorso islamista, sia moderato che
estremista (Shahine 2002).
L’esistenza di un Amru Khaled deve anche essere interpretata in funzione del
contesto proprio alla scena mediatica islamica egiziana, sulla quale si sono manifestati
molti predicatori di correnti politiche e religiose etremamente differenti, che hanno
usato tutti i media disponibili e spesso ottenuto un grandissimo successo come gli
sheikh Sha‘rawi (Gonzalez-Quijano 2000), Kishk (Kepel 1984), Ghazali e Al-Qaradawi
(Anderson 2001, Mariani 2003). Quest’ultimo è considerato, soprattutto per i suoi
interventi sui canali satellitari, Internet e la finanza islamica (Galloux 1997, Moore 1997)
5Amru
6Ibid.
7Ibid.
8‘Kalâm
Khaled, intervista personale, Londra, 17 luglio 2003.
min al-qalb’ è il titolo di una serie di sue trasmissioni su Iqra TV.
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come la più grande ‘star’9 dell’Islam contemporaneo. Amru Khaled continua, a modo
suo, questa nascente tradizione di “comunicatori”, provocando però un’importante
rivoluzione sul piano dei codici stilistici: è il primo ad aver conquistato così rapidamente
un grande pubblico grazie ad un discorso appassionato e divertente, nonché alla sua
immagine giovanile (anche se ha 37 anni), decisamente lontana (imberbe, vestito casual
anche se indossa un elegantissimo completo blu con cravatta alla televisione) da quella,
ben più classica, che resta legata agli ‘ulamâ’ più tradizionali, compresi quelli che
compaiono sui media moderni.
Molto rapidamente, le sue prediche hanno affascinato i giovani egiziani ed
egiziane (il suo audience femminile pare sia particolarmente sensibile al suo charme…)
che hanno finalmente scoperto che si poteva parlare di religione pur essendo giovani
che amano fare dello sport, divertirsi e ridere; che si poteva non solo legiferare sulle cose
harâm e halâl (lecite ed illecite) ma anche godere della vita secondo i comandamenti
divini ed invitare gli altri a partecipare alla propria felicità (Haenni 2002, Haenni and
Holtrop 2002, Bayat 2003). Come si può dedurre dalla traduzione delle sue trasmissioni
su Iqra TV sunnâ‘a al-hayât10, il nostro teleqoraniste si rivolge al pubblico in maniera
informale, non più ex cathedra, e propone un’interpretazione della religione piacevole da
ascoltare, rivendicando però dei reali valori morali e sociali. Infatti, invita i suoi
ascoltatori ad impegnarsi nella ri-scoperta del vero significato dell’Islam ed a investire le
loro risorse personali, intellettuali e materiali in tanti piccoli gesti capaci di migliorare le
condizioni di vita dei meno fortunati. Secondo l’interpretazione che ne danno Patrick
Haenni e Tjitske Holtrop, Amru Khaled « dessine sans doute le chemin de l’une des
formes possibles d’innovation religieuse dans l’Égypte de demain. Non par la voie royale
d’un nouveau discours théologique, mais par les chemins de traverse de l’interaction
entre mutations culturelles et pratiques religieuses » (Haenni and Holtrop 2002).
L’originalità di Amru Khaled consiste anche nel suo metodo di lavoro. Secondo
quanto mi ha spiegato11, ogni sei mesi sceglie un argomento sul quale lavorare e su di
esso cerca tutte le ‘references’ disponibili: ovviamente libri, ma anche CD, cassette audio
e films. Durante il suo studio prende degli appunti, a partire dai quali costruisce il suo
Questa è l'opinione Usama Saraya, direttore editoriale del settimanale in arabo Al-Ahram al-‘Arabi,
intervista personale, Cairo, 5 giugno 2001.
10 Cf. <http://www.amrkhaled.net/acategories/categories24.html> (visitato il 4 maggio 2005).
11 Amru Khaled, intervista personale, Londra 26 June 2003.
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discorso, che trascrive, una volta finito, in un grande quaderno. Quando l’ho incontrato
conservava una decina di questi quaderni, che portava sempre con sé, poiché vi aveva
annotato tutte le sue lezioni. Infine, si reca una volta al mese in Libano dove registra
quattro puntate della sua trasmissione televisiva negli studi di LBC, canale televisivo
libanese; queste registrazioni sono messe in onda a cadenza settimanale su Iqra TV.
Seguendo il formato discorsivo adottato da molti predicatori islamici dei media
contemporanei, i suoi interventi prendono la forma di un dialogo immaginario con i
suoi ascoltatori. Al termine di alcune sue puntate propone dei questionari ed assegna gli
‘homework’ ed attraverso il suo sito internet raccoglie le reazioni ed il feedback del suo
pubblico. Al fine di essere il più comprensibile possibile, usa molti esempi che prende
dall’epoca classica dell’Islam, dalla storia contemporanea ed anche dalla vita di
personaggi famosi ancora viventi e non necessariamente arabi e musulmani. Questi
esempi sono scelti in funzione del suo discorso, ed a volte la realtà storica è adattata alle
sue esigenze retoriche ed ideologiche12. Le sue prediche e lezioni diventano delle
trasmissioni televisive, delle cassette audio, Video Cd, video tape e file audio e video
disponibili sul Web. Una gran parte di questo materiale è in vendita in negozi
specializzati di tutto il mondo, finanche su Internet13, dove si possono anche scaricare
gratuitamente. Nonostante ciò, la sua unica occupazione economicamente redditizia
resta la televisione14, mentre le altre attività sono utili soprattutto per farsi conoscere,
aumentare la sua popolarità ed a confrontarsi con il pubblico. In effetti, in mancanza
dell’applicazione delle norme che tutelano i diritti d’autore nel mondo arabo, Amru
Il predicatore egiziano è solito fare affermazioni del tipo “Let’s look now at the Japanese experience:
The destruction in Japan was even worse .. The American military forces have dropped the atomic
bomb over Japan and hundred of thousands were killed in seconds. […] Yet, similar to their German
counterparts the Japanese people were directed by an idea that was deep in their hearts, even though it
represented a wrong belief. The Japanese believed in the atheist Buddhist religion, they followed the
commands of their atheist “god” Buddha, these commands were: ”to please Buddha .. you should
work.. and work.. and work”. So after the war millions of Japanese left the battle field to join the work
force, in the factories, in the farms, in the laboratories... They toiled, they innovated, they invented,
they fulfilled their nation’s hope to rise from the bottom to the top, making the phrase “Made in
Japan” spread all over the world.”
<www.amrkhaled.net/modules.php?name=News&file=article&sid=217> (visitato il 4 maggio 2005).
Peccato che lo scintoismo fosse la religione ufficiale del Giappone fino al 1945.
13 Nel sito we « Asfory Gift » (http://shop.store.yahoo.com/asfory/amrkhalxlxr.html visitato il4 maggio
2005), si può comprare un CD di 35 ore di lezioni in formato MP3 per 14.99 USD (non più di 5 CDs
per cliente), così come una collezione di 10 cassette per 11 USD, 3 videocassette per 9 USD ognuna. Il
settimanale arabo in inglese Al-Ahrâm al-‘Arabî, offriva in regalo una cassetta di Khaled (Bayat 2002).
14 Amru Khaled, intervista personale, Londra 17 luglio 2003.
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Khaled, come ben altri attori mediatici di questo tipo, non può sperare di trarre un gran
profitto dalla vendita diretta dei suoi prodotti. Questo spiega, forse, perché le ICTs
occupino un posto importante nella sua strategia di comunicazione, pur essendo
secondarie rispetto alle sue prestazioni alla televisione.
Amru Khaled ed il mondo istituzionale del
ciberspazio arabo
Emad Eddin Adib è a capo della media company Gn4me, fondata nel 2000 ed
on-line sin dal 2001. Gestisce anche un quotidiano economico in arabo al-‘Ālam alYawm, due stazioni radio Nujûm FM e Nile One Radio, ed anche due riviste settimanali
Kull al-Nâs e ‘Adam al-Yawm. Egli è un giornalista molto noto nel mondo arabo,
presentatore dell’emissione ‘Ala-l-Hawâ’ (In diretta), diffusa su Orbit – uno dei più
importanti canali satellitari arabi a pagamento – ed anche presentatore sul nuovo canale
di successo, Dream TV. Agli occhi del suo direttore e fondatore Gn4me non è una
semplice dot-com ma una azienda mediatica completa: “‘We are a media company.’ In fact,
the Good News holding company includes ventures in publishing, Internet, film and music, as well as
advertising, but ‘our core business’, Adib says, ‘is content syndication, not only putting sites on the net’”
(Atia 2001). Gn4me è allo stesso tempo fornitore d’accesso a Internet nel territorio
egiziano15. Emad Eddin Adib aveva anche sviluppato una partnership con il gruppo
mediatico americano MSNBC (che ha lanciato il suo portale d’informazione arabizzato
sin dalla fine del 2001, esattamente nel momento in cui Dream TV cominciava a
trasmettere), per sviluppare un sito in comune, ora inattivo.
Nel portale sono presentati tutti i campi di specializzazione del gruppo:
produzione d’informazioni generali e specialistiche (finanza, economia e “good news16”),
questioni religiose, radio e entertainment. Nella prima versione, messa in linea a luglio
200117, le fatwâ occupavano un posto importante, infatti una rolling bar in arabo
Il numero di telefono che compare nella home page è quello di una linea telefonica per connettersi a
Internet dall’Egitto.
16 Il nome stesso della società esprime l’intenzione di produrre un nuovo tipo di informazioni :
indipendente dal controllo del Governo e non necessariamente ‘cattive notizie’.
17 Cf. www.archive.org.
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annunciava orgogliosamente che si trattava del primo sito a proporre delle fatwâ in
formato audio. Già nel novembre 2000 la società aveva comprato l’URL
www.gn4fatawa.com (ora inattivo) dove conservare tutte le fatwâ, che ha cominciato a
mettere on-line soltanto da luglio 2001. In realtà, questo indirizzo non è mai stato
utilizzato perché le pagine erano sempre localizzate nell’indirizzo principale
www.gn4me.com/fatawa/index.jsp.htm e, dall’inizio del 2003, il sito Gn4fatawa è
scomparso completamente. Allora era possibile chiedere delle fatwâ direttamente per email e dialogare in diretta con il muftî. In principio, lo sheikh Sayyid al-Sabah18 e Amru
Khaled vegliavano personalmente sul contenuto del sito e ne garantivano “l’islamicità”:
il primo era disponibile per due ore tutti i mercoledì per dialogare con gli internauti;
quanto al secondo era l’autore di tutti i file audio ma non firmava nessuna fatwâ.
Il progetto editoriale e lo stile grafico di Gn4me hanno subito diverse revisioni.
A settembre 2002, il portale è molto semplice con un immagine al centro ed intorno ad
essa i link verso altri siti, formalmente autonomi e con un design specifico. Sin dall’inizio
del 2003, tutti siti correlati sono diventati delle rubriche presentate nella home page con
un’icona ed una breve descrizione, soltanto due siti sono localizzati in un altro
indirizzo19. Il sito Gn4fatawa è diventato la rubrica ’is’al al-muftî (ask the muftî) dove si
presenta Amru Khaled, mentre a rispondere alle richieste di fatwâ era sempre lo sheikh
Sayyid al-Sabah20, il cui curriculum non appare nelle pagine in open access21. A marzo
2003 la struttura del home page del portale viene semplificata e si scelgono colori più
sobri, come il grigio il blu su sfondo bianco. Per quanto riguarda il nostro teleqoraniste,
egli è presentato nella sezione ‘servizi’, khidamat, alla voce ‘religion’ (in inglese nel sito),
mentre da luglio 2003 ha una sezione dedicatagli senza alcuna etichetta. Egli, tuttora
presente nella rubrica fatâwâ della versione on-line della rivista settimanale Kull al-Nas,
edita dal gruppo Gn4me.
Lo sheikh Sayyid As-Sabah a ricevuto un’educazione religiosa classica: divenuto hâfiz al-Qur’ân già nella
sua infanzia, si è diplomato a l’Università al-Azhar al Cairo. Dopo aver lavorato per diversi anni per il
Ministero del Waqf, affari religiosi, è diventato nel 1996 imâm della moschea Salah el-Din di AlManyial, in Egitto.
19 Si tratta dei siti Party radio www.gn4partyradio.com , e Nijmak www.nigmak.com.
20 Per sapere chi emette le fatwâ, mi sono iscritto al servizio ed ho chiesto esplicitamente chi è il muftî,
perché nelle pagine web non è spiegato.
21 Per poter ottenere della fatwâ è necessario registrarsi, ma il servizio resta gratuito.
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A giudicare dalle caratteristiche tecniche del sito22 e dagli investimenti
pubblicitari della società Gn4me in Egitto possiamo dedurre che il pubblico privilegiato
sono gli egiziani. La natura stessa della società però, specializzata nella fornitura di
contenuti per i siti web, ci permette d’ipotizzare che la funzione principale del portale è
di mettere in evidenza, nel mercato dell’informazione araba, tutte le capacità e
competenze del gruppo.
Lo spazio limitato concesso ora alla religione nel sito Gn4me, sembra
corrispondere alle strategie di comunicazione del gruppo editoriale, che si vuol
presentare come sito d’informazione e trovare il suo spazio in quel segmento di
mercato. Si può dedurre, quindi, che la scelta di far partecipare Amru Khaled a questo
progetto è legata essenzialmente alla sua notorietà fra i giovani egiziani ed arabi in
generale, ma anche al legame d’amicizia fra il teleqoraniste e Emad Eddin Adib23,
presidente di Gn4me, nonché uno dei promotori del successo mediatico di Amru
Khaled.
Sin dall’inizio del 2003, Amru Khaled ha diminuito notevolmente la sua
partecipazione al portale24: non c’era più un archivio delle sue lezioni e prediche, ma solo
delle sue interviste già pubblicate da Kull al-Nâs; inoltre, fino a marzo 2004 ha
mantenuto una sorta di dialogo virtuale, attraverso le e-mail, con i visitatori (un’attività
che, come ammette l’animatore religioso stesso, gli prendeva pochissimo tempo!25).
Questa evoluzione è probabilmente dovuta al fatto che, fino all’inizio del 2003,
nonostante i grandi investimenti pubblicitari il sito non beneficiava di un audience
sufficiente per giustificare l’impegno di un celebrità dell’Islam mediatico. Comunque,
soprattutto in seguito alla revisione del progetto editoriale, il portale ha guadagnato un
buon posto nelle statistiche di frequentazione26. È forse per questo motivo che Amru
Grazie alla semplicità del design ed all’assenza delle tecnologie Java e Flash il sito resta compatibile con i
browser meno recenti, che sono i più diffusi nel mondo arabo. Al contrario però, se non si dispone di
un sistema operativo in arabo l’interattività con il sito è limitata perché non si può accedere alle chatroom, non si possono fare ricerche ed inviare e-mail in arabo.
23 Amru Khaled afferma di aver accettato, soprattutto in virtù dell’amicizia che lo lega con il celebre
giornalista. Amru Khaled, intervista personale, Londra, 26 giugno 2003.
24 Amru Khaled, intervista personale, Londra, 17 luglio 2003.
25 Amru Khaled, intervista personale, Londra, 26 giugno 2003.
26 Alexa lo situa al 55° posto nella lista dei siti in arabo più visitati,
<www.alexa.com/site/ds/top_sites?ts_mode=lang&lang=ar> (visitato il 4 maggio 2005).
22
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Khaled resta ancora legato a Gn4me, anche se si dedica soprattutto al suo sito
personale.
La home page di Amru Khaled
I fan appassionati di Amru Khaled sono stati i primi a mettere on-line le sue
lezioni su dei siti dove erano pubblicate anche delle informazioni sul giovanissimo
‘uomo di religione’. Sin dal 1999 si potevano trovare on-line nel sito For Islam27, in
inglese ed arabo, dei file audio dello ‘Shaykh Amru’28. Questo sito era gestito dalla AlHussary Association29, che era anche il nome della moschea in cui Amru Khaled
predicava nella città nuova vicino al Cairo, Madinat 6th October. Nel 2002, un certo
Abd Allah Abd al-Rahman30 ha aperto il sito “Amru Khaled home page”31, registrato nel
quartiere di Mohandessin al Cairo, che ha rimpiazzato in qualche maniera il sito For
Islam, del quale Abd Al-Rahman era webmaster, nonché responsabile amministrativo.
Amru Khaled ha accolto favorevolmente questo cambiamento perché il primo tentativo,
per il titolo stesso (For Islam), aveva come difetto di limitare la portata del messaggio
che il giovane predicatore voleva trasmettere, un messaggio che non si riduce all’Islam
ma ingloba tutti gli aspetti della vita; inoltre, ‘it was too militant and focused on the
Palestinian issue’32.
Quindi, attraverso il suo sito personale, Amru Khaled intende ‘liberare’ il suo
messaggio e rivolgersi direttamente al suo target, ovvero i giovani musulmani. Desidera
anche affrontare tutti gli aspetti della vita, dalla musica alla religione passando per le
caricature. Tenendo conto del gran successo del sito For Islam e della grande quantità
d’indirizzi e-mail che ha fornito33, l’URL www.forislam.com non è scomparso
completamente ma rinvia automaticamente al sito www.amrkhaled.net nel quale sono
www.forislam.com
Veniva definito così nel sito For Islam.
29 Così scritta nel sito anche se si riferisce allo sheikh al-Hussari.
30 Il suo nome è così trascritto dal sito Easy Who Is <www.easywhois.com>. Nessun altra informazione è
stata trovata sul suo conto.
31 L'indirizzo principale è < www.amrkhaled.net >, ma ha comprato anche l'URL < www.amrkhaled.com
> con il rinvio automatico al primo indirizzo.
32 Amru Khaled, intervista personale, Londra, 17 luglio 2003.
33 Ibid.
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stati trasferiti una parte dei contenuti e sono stati mantenuti gli account e-mail
‘[email protected]’. Si può notare, inoltre, che il nuovo indirizzo non è declinato in
‘.com’, proprio dei siti commerciali, ma in ‘.net’ che caratterizza i siti più generici
registrati da associazioni e privati cittadini.
Sin dalla sua fondazione, la home page di Amru Khaled ha subito diverse
modifiche, anche se lo stile è rimasto sempre essenziale, scevro di simboli religiosi e non
sono mai state usate molte immagini e tecnologie sofisticate (come Flash), che
potrebbero ridurre la compatibilità con i browser meno recenti, nonché i più diffusi nel
mondo arabo, e rallentare il download delle pagine. Nonostante questi accorgimenti, il
server che ospita il suo sito è classificato come very slow34 da Alexa, quindi il download
dei file audio è molto lungo, soprattutto per gli utenti collegati ad internet attraverso una
linea telefonica analogica, com’è il caso per la maggior parte del mondo arabo.
La visibilità di questo sito è aumentata considerevolmente in quest’ultimo anno.
Da una ricerca con Google effettuata a settembre 2003 con le parole ‘amru khaled’ o
‘amr khaled’ il primo risultato era un sito commerciale dove si potevano comprare i libri
ed il materiale multimediale di questo autore, mentre il collegamento al sito ufficiale di
Amru Khaled non appariva prima della terza pagina. Al contrario, facendo la stessa
ricerca ad agosto 2004 il sito era al primo posto. Secondo Alexa questo sito era al 7.220°
posto fra i più visitati a settembre 2003 mentre ad agosto 2004 era al 591° posto. Se
consideriamo che il sito offre chat-room35 e molto materiale audio e video da scaricare ci
sembra che Amru Khaled abbia ragione a dirsi ‘satisfied of my website’s audience
success’36. Secondo le sue stime37 gli utenti del suo sito sono per il 60% egiziani fra i 1530 anni, i restanti risiedono in Siria, Giordania, Stati Uniti ed Arabia Saudita. Secondo
Alexa sono 35 (26 per Google) i siti che hanno un link verso www.amrkhaled.net, fra di
essi ci sono siti religiosi (per esempio Islam Online38), media (Ferdaws TV39 e Islam Way
Questo problema dipende in realtà dalle qualità delle ICTs in Egitto e non è specifico del server che usa
Amru Khaled.
35 Secondo le statistiche di Alexa, infatti, circa il 50% degli utenti si orienta verso l’URL
http://forum.amrkhaled.net che ospita il forum di discussione; il 40% verso le pagine web di
http://www.amrkhaled.net, mentre il 10% usa l’account di posta elettronica presso
http://forislam.amrkhaled.net .
36 Amru Khaled, intervista personale, Londra, 17 luglio 2003.
37 Ibid.
38 www.islam-online.net
39 www.ferdaws.tv trasmette su internet una gran parte dei file audio e video di Khaled.
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Radio40), directories arabe (Ajeeb41) ma si possono notare anche un gran numero di
articoli giornalistici e scientifici che rinviano verso le pagine del giovane predicatore.
Secondo Alexa, capace di valutare gli spostamenti degli internauti nel ciberspazio, i
visitatori di Khaled frequentano anche dei siti religiosi come quelli dello sheikh saudita
morto recentemente Bin Baz42, Ibn Uthaymeen43, Ibn Taymiyya44 ma anche dei portali
islamici come Islam Today45.
Il sito attuale è stilisticamente molto semplice e chiaro. Le informazioni sono
ripartite in tre colonne su uno sfondo viola. Nell’intestazione del sito troviamo una sua
foto con lo slogan del momento ‘insieme costruiamo la vita…’ (in arabo ma‘an nasna‘u alhayât…) , preso dal suo ciclo di trasmissioni televisive sunna‘ al-hayât. Nella parte centrale
sono presentate le novità del sito, le ultime puntate della sua trasmissione televisiva,
alcuni dei suoi discorsi e gli articoli sul suo conto, infine le caricature. A destra abbiamo
la lista di tutte le rubriche che compongono il sito suddivise in tre categorie: ‘parte
principale’ – al-qâ’ima al-râ’isiyya – che comprende la rassegna stampa, i discorsi, le
informazioni sul suo conto, il palinsesto delle sue trasmissioni, l’album fotografico, le
caricature, il forum di discussione e “l'oasi dei cuori” dove si risponde alle domande dei
lettori (in arabo, inglese e francese); ‘con la voce e con le immagini’ – bi-l-sawt wa-l-sûra –
dove sono presentate le conferenze, le canzoni e le trasmissioni radiofoniche di altri
predicatori; infine c’è una parte dedicata a suna‘ al-hayyât dove sono disponibili i file
audio e video, la rivista mensile “majalla suna‘ al-hayyât” in formato PDF, le traduzioni
scritte di alcune puntate, si presentano alcuni progetti nati dalla trasmissione come:
l'ufficio di consulenze, l'equipe di traduzione ed altri progetti. Nella colonna di sinistra
c’è il motore di ricerca interno e sono messi in evidenza alcune campagne, come quella
contro il fumo, e l’ultimo sondaggio. In fondo alla pagine ci sono delle piccole icone
pubblicitarie.
Analizzando i contenuti, lo stile grafico, il comportamento degli internauti, le
statistiche sugli utenti e la sua collocazione nel Ciberspazio, sembra che il sito si presenti
come uno spazio neutro, quasi “laico”, anche se si parla molto di religione. Amru
www.islamway.com
www.ajeeb.com
42 www.binbaz.org.sa
43 www.ibnothaimeen.com
44 http://ibntaimiah.al-islam.com
45 www.islamtoday.net
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Khaled stesso è definito genericamente ustadh (termine arabo che significa insegnante o
professore, ma che viene utilizzato come segno di rispetto) affronta le questioni
religiose, ma con un tono che si sforza di essere leggero e divertente, pur restando serio.
L’autore e l’editore del sito non hanno stabilito links out verso siti esclusivamente
religiosi, ma solo verso i siti dei progetti promossi da Khaled stesso. Al contrario,
sembra che gli utenti siano principalmente interessati dall’aspetto religioso perché vi
arrivano dopo aver visitato delle pagine di altri ‘ulamâ’, come si può dedurre dai dati
forniti da Alexa46.
Malgrado la scomparsa dell’inglese come lingua principale del sito nel passaggio
da For Islam a ‘Amru Khaled official website’ (fra l’altro in un momento in cui
l’animatore risiedeva a Londra), sono state tradotte alcune puntate delle trasmissioni
televisive sunna‘ al-hayât e hattâ yughayyirû mâ bi-anfusihim – until they change themselves47
– in inglese, francese, tedesco, italiano, spagnolo, olandese, malese e macedone dal ‘dâr
al-tarjama’ suddiviso in diversi ‘convogli’. Questo rinnovato interesse per un pubblico
non arabofono sembra corrispondere alla volontà d’apertura al mondo musulmano in
senso lato, più nello specifico a quello europeo. Dalla lettura di alcuni passaggi del
forum di discussione dedicato al dar al-tarjama48 e dallo scambio di e-mail con la
responsabile del convoglio italiano e la coordinatrice del Dar al-Tarjama49 emerge, infatti,
che le traduzioni sono fatte da volontari desiderosi di partecipare alla diffusione del
messaggio di Khaled che si coordinano attraverso il forum di discussione. Il progetto di
traduzione è nato nell’ottobre 2003 con un gruppo di 10 persone, ad agosto 2004 sono
269 fra traduttori, amministratori ed editors, di un’età compresa fra i 14 e 65 anni, tutti
lavorano in maniera volontaria e gratuita. Il cambiamento di strategia editoriale, da file
audio in turco e malese a testi scritti in lingue europee più il malese, aumenta l’usabilità
46Il
sito Alexa fornisce una stima delle abitudini degli internauti. <
http://info.alexa.com/data/details?amzn_id=Aki\Impostazioni%20locali\Temporary%20Internet%2
0Files\Content.IE5\45MZQZSX\AlexaInstaller&url=http://www.amrkhaled.net/ > (visitato il 4
maggio 2005)
47 Traduzione proposta dal sito.
48 Dâr al-Tarjama Forum HTTP:
<http://forum.amrkhaled.net/forumdisplay.php?s=df2f89bfa6f64a16676338b097fadfbf&f=51forum.
amrkhaled.net/forumdisplay.php?s=df2f89bfa6f64a16676338b097fadfbf&f=51> (visitato il 4 maggio
2005).
49 Entrambe le persone sono state molto gentili e mi hanno fornito tutte le informazioni che desideravo,
ma preferiscono mantenere l’anonimato ‘come segno di modestia’. Agosto 2004.
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del sito e permette di evitare di confondere la voce di Khaled con quella degli
interpreti/doppiatori.
Se guardiamo alle evoluzioni del sito abbiamo l’impressione che il giovane
predicatore abbia deciso d’investire sempre di più in esso. All’origine, For Islam era una
semplice sito vetrina in inglese, probabilmente perché i software per scrivere e
pubblicare in arabo erano meno diffusi e più cari. Successivamente hanno fornito degli
indirizzi e-mail e la possibilità di chat-room, che implica già dei costi di manutenzione
più elevati. Nella prima versione del sito amrkhaled.net la parte dedicata alle chat e
l’archivio dei file audio è maggiore rispetto a For Islam, inoltre si aggiungono la
traduzione in turco e malese, fatte gratuitamente50. In questa ultima edizione, il sito è
sviluppato da un’azienda egiziana, Zad Solutions51, l’archivio dei programmi e le chatroom sono sempre più ampie ed è iniziato un grande progetto di traduzioni delle sue
lezioni nelle lingue europee più il malese. Stabilire i costi di questi siti è molto difficile
perché una parte dei servizi è fornita in Egitto, un’altra in Europa e così via. Inoltre, non
sappiamo quanti di questi servizi siano stati pagati e quanti invece siano frutto del lavoro
gratuito svolto da fan e sostenitori. L’unico fatto certo è che Amru Khaled sta
investendo molte energie sul suo sito, probabilmente perché il suo audience usa questo
mezzo per comunicare con lui.
Anche nel ciberspazio Khaled non è dimenticato dal suo pubblico femminile.
Infatti, i suoi testi ed interviste sono disponibili in arabo ed inglese nel sito Wasfa
Sahla52, realizzato da un gruppo di donne egiziane ‘energetic’53 e che si rivolgono attraverso
internet alle giovani spose e madri non esclusivamente arabe, ciò spiega che il sito sia
scritto per ¾ in inglese. Esse spiegano così la loro missione: ‘Our goal is to make our
customers happily thrilled at finding much easier ways in taking care of their cooking and elegantly
serving their family's favorite dishes, while taking care of their health and their children, and saving
more time for their beauty care. Wasfasahla.com is aiming to help women in our society satisfy their ego
Amru Khaled, intervista personale, Londra, 26 giugno 2004.
www.zadsolutions.com
52 Wasfa Sahla <www.wasfasahla.com>, questo URL è stato registrato a Heliopolis, quartiere borghese del
Cairo a febbraio 2001.
53 Così nella rubrica « About Us » <www.wasfasahla.com/docs/about.cfm> (visitato il 4 maggio 2005).
50
51
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15
by addressing endless enormous demands of having a good health, happy family, and a successful
career54’.
Fatwâ: l’auto-definizione degli “interpreti”
Come si può notare sul Web, l’attribuzione dell’etichetta fatwâ o di “consulenza
islamica” dipende da diversi fattori derivanti dalle scelte dell’apparato editoriale del sito
web e da come esso scelga di rappresentarsi in un mondo che sta acquisendo un
linguaggio ed uno stile caratteristico. Confrontando questo caso di studio con la
letteratura scientifica si può notare come la scelta di definirsi muftî sia il risultato
dell’interazione fra il campo politico, religioso e culturale. In altre parole, definirsi muftî
in Yemen non ha le stesse implicazioni che può avere in Gran Bretagna e non connota
la stessa professionalità e statuto sociale.
Anche su questo aspetto la posizione di Amru Khaled è interessante e ci porta a
riflettere sulle trasformazioni che subisce una istituzione islamica classica come quella
delle fatwâ in rapporto ad un nuovo mezzo di comunicazione. Amru Khaled dichiara
espressamente di non voler ‘far politica, sostenere alcun partito, né emettere fatwâ55’ e,
coerentemente con le sue posizioni, nel suo sito non definisce mai le risposte che dà
come fatwâ, né si presenta come muftî. Nonostante questa sua scelta il sito GN4ME lo
aveva inserito nel sito dedicato alle fatwâ, ‘Gn4Fatawa’, in seguito ha inserito le sue
risposte alle ‘questions of the youth’ nella categoria fatâwâ, pur evitando di indicarlo
esplicitamente come muftî, per dedicargli recentemente una pagina personale. Egli resta,
però, nella rubrica fatâwâ della versione on-line della rivista settimanale Kull al-Nâs, di
proprietà dello stesso gruppo editoriale. Lo stesso testo era pubblicato, fino all’inverno
2004, anche sul suo sito web personale, ma presentato come ‘questions from the youth’
(’as’âl al-shabâb) a cui risponde ‘da un punto di vista religioso e sociale nei suoi dialoghi,
hiwâr, settimanali su Kull al-Nâs. Sin dall’autunno 2004 ha preso il suo posto la rubrica
wâhat al-qulûb, “l'oasi dei cuori” dove Amru Khaled risponde in arabo ed in parte in
inglese e francese alle domande dei lettori del sito. Vi è anche un'altra rubrica che si
54
55
Ibid.
Omar Bakri Muhammad, intervista personale, Londra, 23 aprile 2003.
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chiama su’âl muhayyarni (espressione in arabo dialettale del medio oriente che viene
tradotta nel sito come frequently asked questions56)dove si trovano delle fatwâ sul ramadan
prese dal sito www.islam-online.net e delle risposte alle domande sulla trasmissione suna‘
al-hayyât. Al contrario, nella rubrica maktaba al-istishârî (ufficio di consulenze) si può
accedere ad un servizio molto originale, ovvero, previa registrazione gratuita, si possono
inviare domande precise ed articolate (si può anche allegare un documento dove si
espone il problema) ed attendere una risposta che immagino essere altrettanto precisa ed
argomentata. Inoltre, si può consultare una breve lista di “domande e risposte” (in arabo
’as’alah wa-’ajwabah).
La scelta di Khaled di evitare l’etichetta di fatwâ, per lui scomoda, pur
rispondendo a domande su questioni morali e religiose, è condivisa da altri siti come
Islam Online e Islam Q&A. Per il predicatore egiziano usare un linguaggio originale è un
modo per distinguersi dagli ‘ulamâ’ tradizionali, di evitare di partecipare a dibattiti politici
e religiosi (basati sullo scambio di fatwâ), ma probabilmente è frutto della sua ricerca di
un linguaggio attraente e giovanile. É evidente, però, che egli non vuol affatto rinunciare
al dialogo con il suo pubblico. Anzi, attraverso i forum di discussione si sforza di
mantenere un dialogo vivace con i suoi lettori e vuole comunque fornire consigli utili
per perseverare in quella che lui ritiene la strada giusta per diventare dei “costruttori di
vita”.
Al contrario, la scelta del gruppo editoriale Gn4me potrebbe derivare dal fatto
che le fatwâ sono diventate un servizio molto diffuso e facilmente riconoscibile dagli
utenti dei siti web arabi, islamici e non. Quindi, per completare la serie di servizi di un
portale bisogna inserire la possibilità d’interagire con delle personalità note su argomenti
che riguardano la morale, la vita quotidiana e la religione, questo servizio si definisce
genericamente fatwâ, evitando di rientrare in discussioni teologiche. Recentemente, forse
per evitare di perdere Amru Khaled e per dargli maggiore rilevanza gli è stata dedicata
una rubrica personale, senza alcuna etichetta esplicativa (non ne ha più bisogno!). Al
tempo stesso, il nostro teleqoraniste cerca di sfuggire alle definizioni troppo rigide e
limitative della sua ‘professione’. Egli, infatti, rifiuta l’appellativo di muftî, non ama essere
chiamato da‘iyya, sheikh né ‘âlim, ai quali preferisce il più neutro ustâdh, ma lui stesso si
56
Nel sito web, infatti, quando il cursore è posizionato sopra il titolo di una rubrica compare una piccola
finestra che ne propone la traduzione in inglese.
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considera un muslih57, riformatore, mettendo l’accento sulla sua funzione religiosa e
sociale più che sulla professione.
L’Europa è un nuovo mercato o un esilio
dorato?
Nonostante la maggior parte dell’audience di Amru Khaled sia composto da
arabi, ci sono alcuni indizi che mostrano come egli non trascuri il pubblico non
arabofono. Il primo è il crescente spazio dedicato alle traduzioni delle sue trasmissioni
televisive in diverse lingue europee ed extraeuropee. Fino alla primavera 2004, nel suo
sito vi erano le traduzioni di alcune sue trasmissioni televisive in turco e malese, in file
audio. Successivamente queste lingue sono state sostituite dalla traduzione scritte in
inglese, francese, italiano, spagnolo, tedesco e malese delle trasmissioni sunna‘ al-hayât e
hattâ yughayyirû mâ bi-‘anfusihim. Questa operazione editoriale va di pari passo con la sua
partecipazione a conferenze ed incontri organizzati dalle diverse comunità islamiche in
Europa e nord America, che sono presentate anche nel sito. Negli ultimi tre anni ha
tenuto delle lezioni pubbliche in Germania58, Canada59, Inghilterra60 ed anche a Parigi. In
particolare a Parigi a partecipato nel 2002 e 2003 all’incontro dell’Union des
Organisations Islamiques de France (UOIF) che si tiene annualmente a Bourget. A
questo proposito il presidente dell’UOIF, Lhaj Thami Breze, mi ha spiegato61 che
Khaled è stato invitato perché ha un grande successo di pubblico e le sue posizioni
moderate ed aperte al dialogo sono vicine a quelle della sua organizzazione. Secondo lui,
Amru Khaled, intervista personale, Londra, 17 luglio 2003.
Nel sito web c’è una sezione dedicata alle conferenze all’estero, qui troviamo i file audio s.d. e s.l. di una
conferenza in Germania, dieci in Giordania ed otto in Bahrain.
59 Riguardo alle conferenze tenute in Canada, nella sezione “akhbar Amru Khaled” (news about Amru
Khaled) si afferma che egli è stato a Toronto per una conferenza pubblica a cui hanno partecipato fra
5.000 e 8.000 persone, in gennaio 2004. Cf. < Inoltre, sul sito “Bladi.Net le portail des Marocains a
l’etranger” dei giovani raccontano di aver assistito alle 4 conferenze che Amru Khaled ha tenuto in
Canada, ma senza specificare la data: 2 a Toronto e 2 a Montreal. Cf.
<www.bladi.net/modules/newbb/sujet_14441_24.html > (visitato il 4 maggio 2005).
60 Amru Khaled è stato invitato al The Muslim Association of Britain summer conference ‘Islam, mercy to
mankind’, il 10 luglio 2004 al Kensington Tawn Hall di Londra,
<www.mabonline.info/english/modules.php?name=News&file=article&sid=14> (visitato il 4
maggio 2005).
61 Lhaj Thami Breze, intervista personale, Parigi, 18 gennaio 2004.
57
58
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il successo delle nostro telecoranista è dovuto in gran parte al suo stile ed alla sua
retorica, infatti è capace di parlare di religione mantenendo uno stile appassionato ed
ironico. Inoltre, sempre secondo il sig. Breze, egli è dotato di una capacità comunicativa
che gli permette di oltrepassare le barriere linguistiche62, catturando l’attenzione del
pubblico grazie alle sue doti istrioniche.
Il secondo indizio importante della “europeizzazione” di Amru Khaled è il
crescente coinvolgimento nella vita associativa e nella promozione di progetti sociali in
Europa. Il progetto di rinascita, egli usa la parola araba nahda (Wise 2003), delle società
arabe ed islamiche di Amru Khaled passa attraverso la comunicazione di un messaggio
forte che si deve concretizzare attraverso la realizzazione di progetti sociali concreti.
Solitamente questi progetti hanno una finestra sul web ed un forte impegno sul campo
(o almeno così si presentano su Internet). Un buon esempio di questo stile è la
Fondazione Right Start63, basata a Birgmingham (UK), di cui Amru Khaled è presidente
del consiglio d’amministrazione. La Right Start Foundation è una organizzazione
caritativa che si propone di diagnosticare i mali della società (principalmente britannica)
e promuovere le soluzioni più appropriate, ovvero il consolidamento della famiglia.
Questa fondazione è presentata in una puntata della sua trasmissione televisiva come un
“frutto di sunna‘ al-hayât”:
“When we announced the initiation of the Guardians of the Future project four months ago,
we received applications from eight thousand youth, in addition to 700 doctors, who wanted to
participate. We worked for four months to establish this project. An organization was
established called “Right Start” in England. It is a charitable organization that was
established by the youth of Sunaa’ al-Hayah to supervise and coordinate all the other
charitable organizations in the Arab countries. Its goal is to train the youth on fighting
addiction. Why was it established in London? ... Because we intend for our goodness to spread
to the whole world, in the same way that our Prophet was sent as a mercy to mankind. We
also want to send a message to the people in the West that the Muslims are not isolated from
the rest of the world, and they are not self-centred. On the contrary, they are people who spread
goodness and mercy in any place: even in your countries.
“Right Start” started its activities in England by training the Muslim youth to spread
education among the young people in the schools, whether they are Muslims or not. The British
Police cooperated with them. This organization started to communicate with other charitable
organizations that exist in our countries to coordinate the joint effort between them in order to
Amru Khaled, infatti, parla soprattutto in dialetto egiziano mentre la maggior parte dei musulmani
arabofoni in Francia sono di origine maghrebina.
63 www.rightstart.org.uk , il sito web è sviluppato dalla stessa società di servizi informatici che gestisce il
sito di Amru Khaled, Zad Solutions www.zadsolutions.com . Il sito web della Right Start Foundation
ha aperto i battenti a luglio 2004, fino all’inizio del 2005 era esclusivamente in inglese, ma in seguito è
stato aggiunto l’arabo.
62
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spread the project. The first group to reply was “The Charitable Society for Guidance and
Reformation” in Lebanon, and the Ministry of Youth in Qatar.There was still an important
question: who will train the youth that volunteered so that they can produce the expected
results?
Allah (SWT) willed, and He is the One who plans, that a highly respected agency was to take
the responsibility of training the youth, which is The Dubai Police Department, under the
supervision of Lieutenant General Dahy Khalfan Tamim, who is the recipient of a United
Nations prize for the most deserving person in the fight against drugs in the Middle East
2001. Major Ibrahim Al-Dabl will be the trainer, and he is a certified United Nations
trainer. It is worth noting that The Dubai Police Department is highly regarded in the Islamic
world, and actually in the whole world. I was surprised to read a report in the Guardian, A
British newspaper, suggesting that the British Police could benefit from the experience of The
Dubai Police in their ability to maintain the security of their country with the different
nationalities and ethnic minorities that compose it.
So three agencies have cooperated: The Dubai Police Department, Right Start (representing
Sunaa’ al-Hayah), and “The Charitable Society for Guidance and Reformation” in Lebanon.
We will show you a video of the first day of training of the Lebanese youth, who will be the
seeds for the ‘Guardians of the Future’ in Lebanon.64
In definitiva, sembra che Amru Khaled non sia interessato alla formazione di
una comunità locale, ma grazie anche al sostegno d’importanti associazioni islamiche
europee (come l’UOIF ed il Muslim Association of Britain) e di media internazionali
cerca di conquistare un audience europeo e di attivare progetti sociali in diverse regioni
che mantengono dei forti legami. Le motivazioni che spingono Khaled a conquistare un
audience sempre più ampio sono da ricercare anche nel mercato di “prodotti religiosi”.
Il mercato occidentale, infatti, è molto più interessante per ragioni demografiche,
legislative e commerciali del mondo arabo. I musulmani che risiedono in Europa
occidentale e nel nord America hanno un potere economico maggiore degli altri e
vivono in un ambiente dove il mercato è salvaguardato da un quadro legislativo più
sicuro, anche se non perfetto. In altre parole, la vendita di cassette audio e video, videocd e libri è più redditizia in Europa perhé ci sono leggi che garantiscono i diritti d'autore.
Inoltre, la possibilità di comunicare in inglese gli aprirebbe le porte anche del sud-est
asiatico, che attualmente tocca con le traduzioni in malese, dove l’inglese è molto più
parlato dell’arabo.
Conclusioni
64Cf.<
www.amrkhaled.net/articles/articles443.html > (visitato il 4 maggio 2005).
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Questo caso di studio ci fornisce alcuni indizi per avanzare delle ipotesi sulle
conseguenze di Internet e del contesto politico / culturale sulla produzione del sapere
islamico, e su come sta cambiando il ruolo e la definizione di muftî, ‘alim e da'iyya.
La ricostruzione della carriera e del percorso personale di Amru Khaled
nell’universo della comunicazione globale, illustrato tenendo conto dell’esperienza di
altri sheikh e siti web, sembra avallare la tesi di Anderson e Eickelman (Anderson and
Eickelman 2003) che vedono l’emergenza di nuovi interpreti dell’Islam. La novità di
questi interpreti è più evidente se si guarda all’evolvere della produzione del discorso
islamico su Internet (Anderson 2003-2004) e risiede essenzialmente nella loro
formazione, carriera e linguaggio.
Amru Khaled non è il risultato esclusivo della diaspora islamica in Europa né un
‘âlim classico formato in una grande università islamica. Infatti, è arrivato a Londra
quando la sua attività politica e professionale era già consolidata, ma mantiene forti
legami transnazionali. In questo senso è sintomatico che il sito di Amru Khaled continui
ad essere ospitato da un server egiziano, amministrato da un’equipe che vive al Cairo e
progettato da una società egiziana, nonostante egli viva a Londra e lavori in Libano.
Risiedere nello spazio europeo, in particolare a Londra, ha permesso ad Amru
Khaled di rivolgersi ad un nuovo pubblico e di beneficiare di una maggiore libertà e
facilità di comunicare. Nonostante ciò egli mantiene un forte legame con il suo pubblico
arabo, trattando argomenti di loro interesse, e cerca di guadagnare l’attenzione dei
musulmani e non che vivono in occidente diffondendo il suo messaggio in diverse
lingue attraverso canali potenzialmente universali, come TV satellitare e Internet.
Questo caso di studio dimostra, inoltre, come Internet non possa ancora essere
uno strumento sufficiente per mantenere una strategia di comunicazione globale, ma che
funziona benissimo come mezzo di comunicazione complementare ai canali tradizionali
quali conferenze, prediche, TV, libri, CD, videocassette ed audiocassette. Il limite più
importante di Internet è che non costituisce ancora una fonte di reddito e non può
sostituire in toto il contatto diretto con il pubblico. Le lezioni, le conferenze e l’impegno
diretto in progetti sociali sono delle occasioni dove i ‘produttori’ di sapere religioso
creano un forte legame con i ‘consumatori’. Amru Khaled sembra usare il sito ed i
forum di discussione on-line per rimanere in contatto anche virtualmente con il suo
pubblico, per promuovere le sue iniziative e diffondere il suo messaggio. In questo
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21
modo Internet diventa anche un mezzo per promuovere la propria immagine,
apparentemente efficace e sicuramente più economico della pubblicità sui mass-media.
Da questa breve presentazione emerge, infine, che i diversi operatori della
comunicazione (proprietari, finanziatori, autori ma anche web designer e web master)
intervengono nel processo di definizione dei contenuti, nel modo di così come della
determinazione dei ruoli agli uomini di religione nel ciberspazio. Queste scelte sono
operate in funzione del pubblico che si vuol raggiungere e del canale che si usa. Infatti, il
Web incomincia ad avere uno stile ed un gergo che lo caratterizzano e con esso ogni
produttore di sapere islamico deve fare i conti, volente o nolente.
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