cagliari in festa - Sardegna Turismo

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cagliari in festa - Sardegna Turismo
Sant’Efisio
CAGLIARI
IN FESTA
Ogni 1° maggio tutta la città è in
strada con il Santo. Da 350 anni
DI WALTER FALGIO
FOTOGRAFIE DI GIANCARLO DEIDDA
P
oco importa se il martire guerriero Efisio, nato in Oriente nel III secolo, ha
assunto le sembianze di un aristocratico spagnolo con pizzetto, baffetti all’insù e lungo manto rosso. Poco importa perché si tratta del santo più celebre della Sardegna e la sua statua seicentesca, non troppo fedele all’iconografia originaria, viene issata su un cocchio dorato trainato da buoi e portata in
processione da ben 350 anni. Ogni 1° maggio una folla di fedeli l’accompagna in
preghiera dal centro di Cagliari sino alla spiaggia di Nora, luogo della decapitazione; per il resto dell’anno l’Efisio spagnolesco è custodito con ogni cura dall’Arci-
In primo piano, donne
vestite nello sgargiante
costume arancione
di Desulo, paese
barbaricino tra le cime
del Gennargentu.
La Sagra di Sant’Efisio
è l’unica processione
che dura 4 giorni
lungo un percorso
di oltre 30 chilometri.
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SUONI E COLORI IN MEMORIA DEL SANTO CHE FECE LA GRAZIA
UNA STRAORDINARIA RASSEGNA ALL’APERTO DI ARTE ORAFA
Sopra: la processione si snoda accompagnata dal suono ancestrale delle launeddas, un antichissimo strumento composto da tre canne
di misura e spessore diversi. Alla processione partecipano decine e decine di gruppi in costume provenienti dall’intera Sardegna.
I festeggiamenti si perpetuano da secoli come ringraziamento a Sant’Efisio per la liberazione di Cagliari da una terribile pestilenza.
Sopra: pendenti, collane, bottoni a forma di campanellini - come quelli qui illustrati - anelli, spille e medaglioni ornano
i costumi tradizionali. Oltre a rappresentare uno spettacolo nello spettacolo, questi monili si ricollegano spesso ad antichi
rituali che richiamano la vita, la fertilità e l’amore. Sotto: la bacheca che custodisce la figura del santo in processione.
confraternita del Gonfalone nel silenzio di una chiesetta del quartiere storico di Stampace.
Il martire che viene da Elia capitolina è prima di
tutto il cuore di un rito antico, profondamente radicato, che da secoli si perpetua per sciogliere un voto. Poi arriva la festa, festa grande coi mille colori.
Con le filigrane, i fazzoletti, i medaglioni, i corsetti e
i grembiuli delle occasioni importanti. Festa che risuona nei ritmi ancestrali delle launeddas e che si incarna in migliaia di volti sorridenti.
La ragione per cui la processione del santo martire
si ripete senza interruzione da centinaia d’anni, persino sotto le bombe del 1943, risiede nella fede della
gente. L’origine storica di un evento che coinvolge
decine di gruppi in costume provenienti da ogni angolo dell’isola, che rimette lentamente in movimento
sa tracca, poderoso carro a buoi simbolo del mondo
contadino, che anima cavalieri e pariglie, risale invece al 1656. Allora Cagliari era investita da una terribile pestilenza. Il morbo imperversava in Sardegna da
quattro anni e aveva provocato migliaia di morti. La
città si affidò al santo promettendo solenni festeggiamenti se l’epidemia fosse stata debellata.
A settembre, una pioggia liberatrice fu interpretata come il segnale della grazia divina e la peste cominciò a
scemare. Dal maggio del 1657 il santo lascia la chiesetta di
Stampace per dirigersi verso il luogo del martirio, la costa
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UNA SOSTA AL RISTORANTE
Spinnaker del Corsaro di Marina
Piccola, porticciolo turistico di
Marina Piccola, 070/37.02.95;
chiuso i lunedì festivi solo a
mezzogiorno e dal 22 dicembre
al 1° gennaio. Piatti consigliati:
tagliatelle fresche con arselle di
Marceddì e bottarga di muggine
di Cabras, scaloppa di dentice
della pesca locale con gamberi
rossi del golfo di Cagliari. Buona
cantina. Menù degustazione
con tre portate: 45 euro.
Menù crostacei: 70 euro.
Mariò, via Dei Genovesi 12/16,
070/65.35.64; chiuso domenica
e lunedì. Aperto da poco più di un
anno, al piano terra di un palazzo
ottocentesco nel quartiere di
Castello appartenuto al tenore
Giovanni Matteo De Candia,
detto “Mariò”. Da ammirare
la cisterna punica. Splendida
terrazza panoramica. Da gustare
il riso Venere con tonno fresco
e rughetta e per gli amanti dei
formaggi l’antipasto di caprino
pralinato alle noci con miele
d’acacia e fiori di zucca ripieni
di taleggio, gorgonzola e ricotta.
Prezzo medio: 30 euro circa.
La Bohème, via Lai 48,
070/ 48.24.44; chiuso lunedì.
Inaugurato recentemente,
propone tagliatelle ai frutti
di mare e asparagi e secondi
a base di pesce fresco tutti i
giorni. Menù turistico a pranzo:
10 euro; la sera: circa 30 euro.
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Omnia labrpor est claqudicpa
COSTUMI TRADIZIONALI
La processione di Sant’Efisio è anche
l’occasione per assistere a una sfilata
di giovanissime, fiere di mostrare gli
straordinari, ricchissimi vestiti, ornati
di trine e merletti; questi abiti sono il
frutto di un’arte sapiente, tramandata
nei secoli tra le diverse generazioni.
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ALBERGHI
T Hotel, via Dei Giudicati,
070/47.40.01; www.thotel.it,
[email protected]. Quattro
stelle moderno inaugurato
l’anno scorso, con una torre
panoramica; l’offerta è di
207 camere. Interior design
realizzato da Marco Piva.
Con ristorante, bar, centro
benessere e centro fitness.
Sette sale congressi. Doppia
e prima colazione in camera
standard: 139,50 euro.
Holiday Inn, via Ticca,
800.78.82.40, 070/53.79;
www.ichotelsgroup.com,
[email protected].
Quattro stelle a 2 chilometri
dall’aeroporto con 69 camere
classiche e 23 camere
executive. Sauna, centro
fitness, piscina coperta. Doppia
e prima colazione in camera
standard: 120 euro; con
pagamento anticipato di 14
giorni sul sito internet: 79 euro.
Sardegne.com. Il neonato
servizio www.sardegne.com
offre pacchetti turistici con
prenotazione telematica. È il
primo tour operator specializzato
nella promozione di itinerari
“inediti” locali, tra cultura,
natura ed enogastronomia.
Proposta per Sant’Efisio:
4 giorni e tre notti a 250 euro.
LUNGO
LE STRADE
DEL CENTRO
STORICO
Nelle foto di queste
pagine: la seicentesca
statua di Sant’Efisio
procede su un cocchio
dorato trascinato da
buoi. La processione
prende l’avvio dalla
chiesa nel quartiere
storico di Stampace e
si snoda tra ali di folla
per le vie del centro
storico fino al porto,
dove è salutata dalle
sirene delle navi.
di Nora. Qui Efisio sarebbe stato decapitato presumibilmente il 15 gennaio del 303. Le notizie storiche, però, non
sono certe. La passione del santo è raccontata in un codice vaticano latino piuttosto tardo risalente al XIII secolo
che ricalca la vicenda del martirio di Procopio. Secondo
questa testimonianza, divenuto ufficiale romano, dall’Asia minore Efisio giunge in Italia per combattere i cristiani. Ma durante un viaggio è investito da una luce accecante che gli rivela la voce di Gesù Cristo. Una croce, segno tangibile del miracolo, resta impressa nella sua mano
destra. Da quel giorno il militare dimentica gli dei dell’Olimpo e si converte al Dio cristiano. Giunto nel frattempo
in Sardegna per combattere i barbaricini, comincia un’opera di evangelizzazione che gli costerà spaventose torture e la condanna a morte. La prigione dove il santo sa-
rebbe stato flagellato è identificata dalla tradizione nella
cripta sotto la chiesa stampacina, naturalmente in via
Sant’Efisio. Discesa una ripida scala, la si può ancora visitare (info: 070/66.86.32; orari: tutti i giorni dalle 16 alle 19,
chiuso il lunedì). Il luogo di culto conserva parte delle reliquie del martire dentro una teca nell’altare maggiore e
altre due statue del santo tra le quali una conosciuta come “Sant’Efis sballiau”, ovvero una copia sbagliata che
riporta l’immagine della croce nella mano sinistra e la
palma del martirio invertita nella destra. L’altra statua,
opera dello scultore sardo Giuseppe Antonio Lonis, vive
il suo momento di gloria il lunedì dell’Angelo, quando
viene portata in processione sino alla cattedrale cagliaritana nel quartiere di Castello, in memoria di un’altra decisiva intercessione. Nel 1793, durante l’assedio francese,
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LA FESTA
DURA
QUATTRO
GIORNI
i cagliaritani aiutati da Efisio e
da una tempesta riuscirono a reIn basso, si conclude
spingere gli invasori.
la “vestizione”
del Santo: la statua
La grande processione del 1°
è pronta per essere
maggio è dunque l’omaggio della
trasportata nella
Sardegna intera a una delle figure
lunga processione
che la condurrà fino
più popolari della devozione cittaa Pula e a Nora.
dina. Alle 12 in punto, dopo una
Tornerà a Cagliari
Messa solenne, il cocchio dorato
il 4 maggio.
trainato dai buoi fa capolino in via
Sant’Efisio. Il lungo percorso verso la chiesetta di Pula è
cominciato. Il santo è avvolto dal manto di broccato, ornato con pizzi, fiocchi e ricami floreali. Gli si restituiscono anche gli sfarzosi gioielli del tesoro e la spada da
guerriero omaggio degli ex combattenti. Al termine della sfilata delle traccas, dei gruppi in costume sardo e dei
cavalieri del Campidano, il corteo si immette in via
Azuni scortato dai miliziani a cavallo vestiti di rosso con
sciabola e archibugio. Gli angeli custodi del santo sono
suddivisi in tre gruppi per i tre quartieri storici di Cagliari: Marina, Stampace e Villanova. Pare appartenessero a un corpo volontario che avrebbe dovuto difendere il cocchio da eventuali assalti di pirati e banditi. Segue il Terzo guardiano con la sua Guardianìa, cavalieri
scelti in frac nero. Figura centrale della processione, responsabile dell’organizzazione e depositario dello stendardo dell’Arciconfraternita del Gonfalone, che dal 1539
attende al culto del santo. Sempre a cavallo ecco l’Alter
Nos in frac, cilindro e fascia tricolore con l’onorificenza
del Toson d’Oro al petto concessa alla città di Cagliari
Manifestazioni
Dalla fine di aprile a tutto maggio a Cagliari si svolge una
lunga e variegata serie di manifestazioni coordinata dall’Assessorato Comunale al Turismo (info 070/6.77.84.70;
www.comune.cagliari.it). 28 aprile/10 maggio, VI Festival Musicale di Sant’Efisio, Teatro Lirico di Cagliari (via
Sant’Alenixedda, 070/4.08.22.30-4.08.22.49; www.teatroliricodicagliari.it). 28 aprile/6 maggio, Festival Echi
Lontani: Feste Musicali per Sant’Efisio. Programma: 28
Aprile, Chiesa di Santa Chiara, Mozart Barocco; 6 Maggio: Chiesa di Santa Croce, Bernard Brauchli: sonate e
variazioni di Mozart. 29 aprile/28 maggio: Lorenzo D’Andrea, Mostra sul jazz al Centro Comunale d’Arte e Cultura
Castello di San Michele (via Sirai, 070/50.06.56).
1° maggio: 350a Festa di Sant’Efisio. Quest’anno partecipano anche gruppi folk stranieri da Salamanca e dalla
Corsica. Biglietti per assistere alla festa dagli spalti: Avis
Cagliari, 070/55.30.02. 6/7 maggio: Gran Premio del
Mediterraneo-Sardegna 2006, Campionato del Mondo F.1
di Motonautica. 16 maggio: Festival Internazionale di
Musica. Presentazione ufficiale dell’Accademia e Festival Internazionale di Musica di Cagliari a Parigi. 19/20
maggio: Stagione dei Concerti al Teatro Lirico di Cagliari,
musiche di Gustav Mahler. 21 maggio: V Triathlon Kid
Città di Cagliari. 27/28 maggio: VII Festival dei Dragon
Boat e Palio dei Quartieri 2006 (Marina Piccola).
nel 1679 da Carlo II re di Spagna. Rappresenta la municipalità ed è scortato dai mazzieri in livrea seicentesca.
Cappellano e confratelli con gli abiti penitenziali attorniano il santo, reggono un crocifisso ligneo del Settecento e trasportano le lanterne dorate del 1956, tricentenario
della festa. Così il cocchio prosegue sotto l’occhio vigile
dei rappresentanti dei corpi militari dello Stato in alta
uniforme. Sbocca in piazza Yenne, prosegue per corso
Vittorio Emanuele, in via Sassari, in piazza del Carmine,
via Crispi, risale via Angioy, appare in largo Carlo Felice
in un mare di folla e, infine, annunciato dalle launeddas,
solca via Roma. Sul tappeto di petali di rose, sa ramadura, Sant’Efisio percorre il tratto più emozionante della
processione. Le autorità gli rendono omaggio, le sirene
delle navi in porto lo salutano, gli stendardi rossoblu del
palazzo municipale sventolano sotto il cielo azzurro.
Ancora pochi metri e il cocchio lentissimo lascerà
Cagliari per poi farvi ritorno il 4 maggio. Dopo una
breve sosta nella tenuta Ballero a Giorgino, Efisio andrà incontro al tramonto sulla strada in riva al mare.
Da qui, lasciata la mondanità della festa, comincia il
raccoglimento intenso del pellegrinaggio.