LEGGI l`articolo - L`Anima del Gusto
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protagonisti Milano, anche il gusto cerca la sua “Anima” 70 Artù n°71 di Alberto P. Schieppati impronta lombarda che richiamava una clientela solida e affezionata. Ma lavori Un nuovo ristorante, nella zona sud di viabilità della zona, negli ultimi tempi, della città, prende il posto di una avevano forzatamente creato difficoltà vecchia trattoria. La linea di cucina di accesso al locale, contribuendo a è ispirata a materie prime e ingredienti scelte diverse da parte del titolare. decisamente definibili “mediterranei”, Oggi, fortunatamente, la viabilità è stata legati all’origine campana dello chef ripristinata, e al posto dell’antica trattoria Alfonso Trezza, che ha al suo attivo c’è questa “Locanda Anima del gusto” una lunga militanza professionale in che, in effetti, locanda proprio non è, locali italiani e internazionali. visto che di camere non c’è neppure l’ombra… In ogni caso, locanda sì o loI titolari chiamano “locanda” questa canda no, l’accoglienza in questa bom“Anima del gusto”, decisamente orientata boniera di piacere è assicurata – all’inalla proposta di cucina partenopea e gresso nel locale – da una gentile e sorcampana, che ricorda gusti e sapori ori- ridente presenza femminile, Venere Miginari di quella terra campana da cui cieli, che riceve gli ospiti e li fa dolcelo chef Alfonso Trezza trae spunti forti e mente accomodare ai tavoli. La sala, connotati. Qui c’era la vecchia trattoria intima e avvolgente, ha pochi coperti, Morivione, caratterizzata da una forte ma i tavoli riescono ad essere ben di- Qui sotto: Venere Micieli con lo chef Alfonso Trezza. Artù n°71 71 protagonisti stanti e – eventualmente – gli unici rumori provengono dalla cucina, a cui (forse) le comande vengono trasmesse con una decisione acustica talvolta eccessiva. Peraltro, il piccolo problema (in contrasto con la raffinatezza del luogo) viene subito azzerato una volta che i piatti arrivano al tavolo, in successione rapida ed efficiente: la cucina di Trezza è di quelle, come si dice, vicine al formidabile. Notevoli i polipetti con lenticchie al cartoccio, ottimo e non scontato il baccalà con cipolle di Tropea, così come il carpaccio su letto di sedano e finocchio. La mano di Alfonso Trezza è calibrata e sicura, in grado di preparare piatti vicini alla perfezione: il calamaro ripieno di funghi porcini è l’espressione equilibrata di una armonia gustativa che sa rientrare in tempo dalla tentazione degli eccessi e si sviluppa in un piatto di decisa coerenza. Arrivati al capitolo dei primi piatti, il menù (semplice e non faraonico) assicura proposte semplici, di chiara leggibilità, invoglianti e succulente: tagliolini neri con pomodorini e alici di Cetara, 72 Artù n°71 paccheri con baccalà alla genovese, raviolo di pezzogna con gamberi e rucola, orecchiette con seppie e funghi porcini. Ancora: paccheri alla scarpariello, paccheri alla Don Alfonso (lui, lo chef), orecchiette broccoli e caciocavallo. Fra i secondi, non poteva mancare la zuppa di pesce, la asciutta e croccante frittura calamari e gamberi, le mazzancolle alla costiera, il “misto mare” (ma meriterebbe una definizione più suggestiva) secondo pescato. Ovviamente Alfonso Trezza ha pensato, nella concezione del suo format, anche a chi ama la carne o la preferisce al pesce. E allora: carpaccio di vera chianina, “Culatello Vinappeso” (un prosciutto “tipo culatello”, notate il virgolettato, proveniente dalla Valpolicella, conosciuto per essere lì prodotto e stagionato con la complicità del vino rosso che tende ad ammorbidirlo), bistecca alla fiorentina (meno di 50 € al kg), tartare di filetto tagliata al coltello, tagliata di manzo alla catalana. I dolci escono dalla bravura della brigata di cucina, giovane e appassionata, che affianca Trezza nel suo lavoro. Una carta dei vini in cui i ricarichi sono ben proporzionati, mai esagerati, chiude il cerchio di questa Anima del Gusto, locanda senza camere ma con una cucina che, come direbbe Michelin, merita il viaggio. I prezzi non superano mediamente, vino compreso, i 50 euro che, per la Milano della ristorazione, ci sembrano un buon traguardo di ragionevolezza.