Sindacato Italiano Lavoratori di Polizia CGIL Segreteria Roma e Lazio

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Sindacato Italiano Lavoratori di Polizia CGIL
Segreteria Roma e Lazio
COMUNICATO SINDACALE
“IL SILP CGIL INCONTRA IL PREFETTO FRANCESCHELLI IN MERITO
ALL’EQUIPAGGIAMENTO DELLE UNITA’ OPERATIVE PRIMO INTERVENTO”.
Il SILP CGIL con una delegazione formata dal Segretario Generale di Roma e del Lazio
Antonio PATITUCCI, dal Segretario di Roma e del Lazio Italo Eleuterio BELLI e del Dirigente
Sindacale responsabile delle UOPI Manuel FAZIO, ha incontrato il Direttore Centrale Servizi
Tecnico Logistici e della Gestione Patrimoniale Prefetto Renato FRANCESCHELLI, per fare il
punto sull’equipaggiamento delle UOPI.
Questa O.S., riportando le parole del nuovo Capo della Polizia di Stato Prefetto F.
GABRIELLI, ha evidenziato le nuove sfide ed emergenze alle quali il personale della Polizia di
Stato è chiamato a fare fronte su tutto il territorio nazionale e ancor di più nella Capitale. La sfida
per eccellenza oltre all’esodo dei popoli in fuga dalla guerra è rappresentato dal terrorismo islamico,
alla quale il Ministro Alfano ha dato una risposta straordinaria con le istituzioni delle UOPI.
In tale ottica il SILP CGIL ha evidenzia come il progetto “Unità Operativa di I°
Intervento”, per far fronte nell’immediato ad un eventuale attentato terroristico, è un esempio
positivo di investimento in formazione e specializzazione professionale, con un protocollo operativo
all’avanguardia.
Nell’incontro questa O.S. ha evidenziare al Prefetto Franceschelli alcune deficienze nella
dotazione attuale delle UOPI, in ragione della sua potestà di previsione di spesa e di acquisto
ovviamente su specifica richiesta da parte delle Autorità competenti in materia. Le UOPI
attualmente dipendono dai Questori in quanto incardinati nelle U.P.G.S.P.. Il Direttore Centrale ha
mostrato grande attenzione istituzionale alle esigenze operative e soprattutto di sicurezza
professionale del personale in argomento, dando la propria disponibilità e precisando la necessità di
richieste formali e specifiche da parte degli organismi competenti.
Nel merito si sono trattati i seguenti argomenti a tutela dell’efficienza operativa e della
sicurezza passiva e attiva del personale UOPI interessato.
VESTIARIO: Si è segnalato che per il tipo di lavoro la divisa operativa delle volanti è inopportuna,
inappropriata e scomoda. Andrebbe necessariamente introdotta e fornita una “Combat Suit del
tipo SODGEAR” (come hanno gli altri reparti vedi NOCS, GIS ed a breve anche i nostri
equipollenti A.P.I.), in pratica una tuta completa, multitasche, con materiale anti-strappo (nel
caso si dovesse portare in luogo sicuro un collega ferito) e Fire-Retard, di colore blu. Per
quanto riguarda le scarpe, vanno cambiate con un anfibio tipo marca Cosmas anti scivolo e anti
foratura.
Il cinturone in uso sempre appartenente alla divisa "operativa" è anch'esso assolutamente
inefficiente, poiché la fondina al fianco non permette l'estrazione della pistola in quanto l'operatore
indossa il giubbotto antiproiettile quasi per tutto l'orario di servizio, pertanto in una fase di conflitto
a fuoco se l'operatore necessita della pistola, essa non verrebbe estratta mettendo a serio rischio
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L’incolumità dello stesso, (al contrario di quanto asserisce il C.N.S.P.T. di Nettuno) si rende
necessario l'utilizzo di fondine cosciali anch'esse già in fornitura amministrazione ed in uso a
personale NOCS. Lo stesso permette il controllo dell'arma e facilità l'estrazione.
EQUIPAGIAMENTO: (sistemi di protezione passiva): al momento ogni operatore ha un giubbotto
protezione 3A resistente al calibro 9 mm, che funge da anti trauma, due piastre balistiche resistenti
al calibro 7.62, un casco balistico resistente al calibro 44, un inutile giubbotto Puma per quelli dotati
di ciò con chiusura da indossare sopra il giubbotto 3A nel quale all'interno si dovrebbero sistemare
le piastre balistiche per il 7,62. Si rappresenta che il corpo dell’operatore con questa soluzione è
protetto per circa il 25 % dell'intero, la zona delle spalle e del collo rimangono interamente
scoperte, oltre al viso, visto che non si è ritenuto necessario fornire un casco con visiera balistica
(come in altri reparti NOCS GIS ed A.P.I.), un colpo sparato da ragguardevoli distanza può colpire
anche di rimbalzo la spalla dell'operatore o il collo e penetrare facilmente all'interno uccidendolo.
Pertanto si ritiene necessario per la sicurezza degli operatori, individuare una soluzione che
consenta all'operatore di avere l'80% della parte superiore del corpo in protezione. In
particolare al NOCS viene fornito un giubbotto che ha protezione su spalle e collo, di colore
blu e con scritta Polizia sulle spalle. Devono essere fornite necessariamente delle visiere balistiche
da applicare sui caschi che già abbiamo in uso. Sono in vendita delle visiere da applicare con un
sistema di aggancio che possono essere messe senza dover necessariamente comprare casco e
visiera insieme.
Inoltre le squadre vanno necessariamente dotate di uno scudo balistico in kevlar da
tenere nella autovettura di servizio qualora dovessero mantenere la posizione e non potendo
sfruttare il mezzo in dotazione.
ARMAMENTO: Arma lunga - al momento le squadre UOPI sono fornite con fucile Heckler e
Kock UMP (Universal Machine Gun) calibro 9 mm parabellum con due caricatori da 30 colpi, con
sistema di puntamento Aimpoint 4s e torcia Surefire da 300 lumen.
Si rappresenta che questi fucili UMP vengono forniti all'amministrazione dal 2004 circa. In uso
presso gli Ispettorati Viminale, Quirinale e Vaticano. La stessa arma è risultata in alcune circostanze
difettosa, poiché messa sotto pressione, seppur sul selettore "colpo singolo", sembra possa sparare a
colpo sequenziale. Fatti già accertati e sul quale è intervenuto in modo autorevole il Capo della
Polizia chiedendo la sostituzione immediata di tutti i meccanismi di selezione. Inoltre le stesse
armi vengono fornite con solo due caricatori. Assolutamente insufficienti in caso di conflitto a
fuoco. Ne servono, come previsto per gli altri reparti simili almeno una dotazione di 4/5
caricatori.
Si rappresenta un altro aspetto tecnico rilevante: l'HK UMP non è STANAG-NATO, cioè i
suoi accessori (vedi caricatori) non possono essere intercambiati con altre armi già in uso tra i vari
reparti e non possono essere trovati in commercio se non dalla casa madre.
Si segnala che sarebbe ottimale che oltre al calibro 9mm sarebbe opportuno dotare gli
operatori di un sistema di arma di calibro maggiore come il 5,56 nato, in grado di perforare
eventuali giubbotti protettivi indossati da chicchessia malintenzionato, come viene registrato dagli
ultimi atti terroristici in cui gli stessi erano muniti oltre che di fucile d'assalto Ak 47 anche di
giubbetti anti proiettili. Avere una piattaforma 5,56 come arma in più, scelta sposata anche dalle
Aliquote di primo Intervento dei Carabinieri. Si potrebbe dotare le squadre anche di un fucile
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calibro 12 soprattutto per future destinazioni in appoggio a Squadre Mobili o S.C.O. per
eventuali irruzioni o catture. Anche con munizionamento non letale.
Arma corta – sarebbe necessario che la classica Beretta 92F venisse sostituita dall'attuale
Beretta PX4 già in dotazione al NOCS.
Tutte queste opzioni sono già in uso all'amministrazione, quindi hanno un costo contenuto
con canali e forniture già di riferimento che garantirebbero efficienza, prestigio ed economicità di
soluzione. Inoltre come avviene in altri reparti europei, le squadre di primo intervento, sono in
possesso dello stesso vestiario, armamento ed equipaggiamento dei loro reparti speciali, se non per
il distintivo di Reparto che li diversifica e li rende chiaramente individuabili dai loro dirigenti.
Il Prefetto Franceschelli ha condiviso la posizione del SILP CGIL, secondo cui il
predetto equipaggiamento è presupposto sostanziale per una maggiore efficienza operativa e
soprattutto per garantire una maggiore sicurezza professionale e l’incolumità stessa dei
colleghi e delle colleghe delle UOPI per il rischio d’offesa terroristica, che attualmente
prevede l’uso di armi da guerra semiautomatiche, esplosivi e personale addestrato
militarmente votato alla morte come Kamikaze. Quanto predetto, garantirebbe in caso di
d’emergenza, poiché dotati dello stesso materiale, l'interscambio delle dotazioni tra il NOCS e le
UOPI, con piena fungibilità ed efficienza istituzionale, assicurando la stessa difesa e tutela rispetto
agli stessi rischi. Tutto questo senza nulla togliere al prestigio, alla specificità e alla priorità dei
NOCS, quale Reparto Speciale insostituibile, per le differenti finalità istituzionali.
Nel merito dell’incontro si è chiesto una verifica strutturale ulteriore dei nuovi mezzi
blindati da dare in dotazione alle UOPI. A riguardo si è chiesto che la modifica sperimentale per
le dotazioni e la blindatura del mezzo venga definita con un contributo diretto di un equipaggio
UOPI, evitando inutili spese, rendendo la blindatura del mezzo idonei agli spazi operativi e di
abitabilità, allo scopo di rendere l’autoveicolo più funzionale e sicuro sul piano operativo, in
ragione dell’equipaggiamento indossato e del numero degli operatori previsti a bordo, evitando
altresì di aumentare eccessivamente il volume della sagoma del mezzo in dotazione, che
peggiorerebbe la versatilità dello stesso per gli accessi in garage o altri ambienti. Tutto questo in
considerazione che il mezzo blindato è di fatto una protezione operativa fondamentale in caso di
attentato. Il Prefetto Franceschelli a riguardo ha mostrato una singolare attenzione istituzionale,
assicurando di coinvolgere nel merito i Direttori Centrali competenti per le rispettive richieste e
valutazioni
Il SILP CGIL nell’immediato, previo coinvolgimento degli Organismi competenti per la
gestione e le istanze pertinenti, ha sollecitato il Direttore Centrale FRANCESCHELLI per
dotare al più presto le UOPI delle visiere balistiche, degli scudi balistici protettivi e di un
sistema di comunicazione radio tra operatori, ritenendo queste dotazioni indispensabili per
l’incolumità fisica del personale in argomento e della loro efficienza operativa.
Alla luce di quanto sopra, si chiede che il personale UOPI venga dotato adeguatamente per
una prevenzione ed un contrasto efficace del fenomeno terroristico, per lavorare serenamente, in
sicurezza, ed in particolare per meglio servire l’Istituzione della Polizia di Stato.
Questa O.S. in merito a quanto asserito e per le rispettive competenze incontrerà
nuovamente il Direttore della Direzione Anticrimine Prefetto Dr. Vittorio RIZZI.
Roma, 20 ottobre 2016
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Il Segretario Generale
Antonio PATITUCCI
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