Barche - International Star Class

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Barche - International Star Class
Barche
Cent’anni
sulla cresta
dell’onda
L
a classe Star ha appena compiuto un secolo di
vita. E continua ad appassionare i velisti di tutto il
mondo. Non solo i campioni dell’America’s Cup, ma
anche imprenditori, manager e professionisti che si trovano
a regatare assieme ai miti della vela.Vide la luce nel gennaio
del 1911, a Long Island, davanti a New York, quando vennero ultimati nel cantiere di Isaac Smith, a Port Washington
Bay, i primi 22 esemplari di Nahant Bugs. Di lì a poco quei
piccoli yacht sarebbero diventati la classe Star, la regina della
vela olimpica, nella quale si sono cimentati, e si cimentano,
tutti i più grandi. Qualche nome? Paul Cayard, lo skipper
con il baffo diventato famoso durante le notti del Moro di
Venezia, nei primi anni 90, Dennis Conner, ovvero Mr.
America’s Cup, Paul Elvstrøm, danese, il velista olimpico
più medagliato assieme a Torben Grael, brasiliano, ex tattico di Luna Rossa.
La Star è poi legata a doppio filo con il mitico Comandante Straulino, passato alla storia della marineria
per l’uscita a vele spiegate della Amerigo Vespucci, al tempo sotto il suo comando, dal canale navigabile dell’Arsenale
di Taranto. Straulino, in coppia con Nico Rode, vinse il
primo oro olimpico italiano nella vela, a Helsinki nel ’52,
facendo il bis con l’argento nel ’56 a Melbourne, per non
dire dei tre titoli mondiali, dieci europei e 11 italiani che
vinse negli anni a bordo della Stella, come veniva chiamata a quei tempi in Italia. Nel 1980 e ’84, Dodo Gorla, in
coppia con Alfio Peraboni, ha vinto il bronzo olimpico,
mentre oggi Checco Bruni, il timoniere italiano più forte
del momento, skipper di Azzurra al Louis Vuitton Trophy, si
sta preparando per la campagna olimpica di Londra 2012.
Ma l’Italia della Star non termina qui, perché i due
cantieri più accreditati al mondo, Lillia e Folli, si trovano
entrambi sulle rive del Lario, sul braccio comasco il primo,
su quello lecchese il secondo. È lì che leggende dello yachting come Cayard e Grael, vanno a seguire personalmente
l’impostazione e la costruzione della propria Star, con la
quale andranno a regatare alla Bacardi Cup o al Campionato mondiale. Comun denominatore dello starista è quello
dell’understatement, per cui se il campione non si dà arie,
tanto meno lo vorrà fare il professionista di successo, per
fotozambra.it
L’ultimo Campionato
europeo della classe Star
sulle acque di Viareggio.
Nella foto, al comando,
l’olimpionico Diego Negri.
Nel 1911, a Long Island, nasceva la classe Star della vela olimpica. Un’imbarcazione
lunga poco meno di sette metri, sulla quale hanno regatato i grandi campioni,
da Paul Cayard a Torben Grael, ma anche manager e imprenditori
con la passione per le sfide. Nel segno dell’understatement | Giuliano Luzzatto
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neamente alle prime barche newyorkesi
il quale regatare in Star è un onore e
in un altro cantiere in Massachusetts. A
non un’occasione per mettersi in moquel tempo, ogni yacht club aveva un
stra. Sui campi di regata si trovano dunsuo monotipo con il quale i soci regataque solidi imprenditori, come i lecchesi
vano tra loro. Le regate interclub erano,
Carlo Buzzi e Vincenzo Locatelli,
allora, quasi inesistenti e riservate solo a
David Berti e Silvio Santoni, garbarche grandi, in grado di affrontare un
desani, che operano nel settore albertrasferimento in mare aperto. Oggi non
ghiero, l’avvocato Righi, associato delci si fa più caso, ma un secolo fa l’aulo studio legale Morbidelli, Massimo
tomobile era agli albori, e una barca di
Ciano, discendente diretto della nobile
piccole dimensioni non era comunque
famiglia, Luca Simeone, imprenditotrasportabile via terra.
re nautico di Gaeta, e l’immobiliarista
Il nome venne presto cambiato in
messinese Renato Irrera, che arma tre 7 metri per due
Star, poiché la randa portava, per ragioni
Star in altrettante differenti località, tra Progetto: Francis Sweisguth - 1911
imprecisate, il disegno di una stella. Socui Miami dove partecipa sempre alla Lunghezza: 6,92 m
no passati cento anni e oltre 8mila unità
Bacardi Cup, giunta quest’anno alla 84a Baglio max (larg.): 1,73 m
sono state costruite e la flotta odierna di
edizione. Restando Oltreoceano, rega- Pescaggio: 1,02 m
circa 2mila barche attive è distribuita in
tano in Star Don Parfet, vicepresiden- Peso: 671 kg
tutto il mondo. La Star è la più longeva
te della Upjohn farmaceutica e John Sup. velica: 26,5 m²
delle classi olimpiche, esordì infatti nel
Dane, ceo dei cantieri Trinity che co- Equipaggio: due persone
’32 a Los Angeles e rappresenta oggi
struiscono megayacht a New Orleans,
più di ogni altra i valori e la tradizione
mentre il Past president mondiale della
classe, l’italiano Riccardo Simoneschi, è presidente di dello yachting. Subì la malaugurata interruzione del ’76 a
un’agenzia di comunicazione e dirigente della Federvela Montreal, sostituita dal Tempest e rischiò di non essere a
mondiale; Paolo Insom, vicepresidente mondiale, è fon- Qindao nel 2008 quando, per farla rientrare, venne sacrifidatore della filiale italiana di Dtz, società quotata alla borsa cato il catamarano Tornado. Oggi si teme il canto del cigno
ai Giochi del 2012, poiché dal 2016 il Cio e l’Isaf vorrebdi Londra.
Il progetto del 1911 fu originariamente commissionato bero toglierle lo status di classe olimpica, in nome di una
da un gruppo di armatori capeggiati da George Corry, non meglio precisata scarsa spettacolarità e di una presunta
che si era rivolto al suo amico architetto navale William lentezza poco telegenica... «È come se l’atletica rinunciasse
Gardner. Il disegnatore dello studio cui venne affidato il alla maratona, che invece è la disciplina regina, che chiude
compito era Francis Sweisguth, che rimane nella storia l’Olimpiade», ha tuonato Riccardo Simoneschi. I dirigenper essere il padre della Star, poiché ne seguì le vicende e ti della classe, e in particolare i due italiani, saranno a San
gli aggiornamenti di armo fino all’era moderna (morì nel Pietroburgo a maggio per difendere, nella conferenza della
1970). Il nome originario, Nahant Bugs, deriva dal Nahant Federvela mondiale, lo status olimpico della Star, mentre la
Dory Club del Massachusetts, uno yacht club che acquistò vela veleggiata vedrà una flotta enorme a Saint-Tropez, dal
gli stessi disegni per la propria flotta, costruita contempora- 4 al 9 ottobre, per la Centennial Regatta.
Da chi farsi fare la Stella su misura
Tutte le Star sembrano uguali. Ma ogni anno, da cent’anni,
i loro progettisti apportano modifiche alle linee d’acqua e
al piano velico. A volte sono variazioni millimetriche, ma
che fanno la differenza. I cantieri più rinomati del mondo
sono italiani, e studiano i loro prototipi sul Lago di Como.
Come il Lillia, che vanta 5 titoli olimpici, 29 mondiali, 41
europei e 50 nazionali.
Lillia Cantiere Nautico
Pianello del Lario (Co), tel. 034482215, www.lillia.it
Folli - Lariovela
Abbadia Lariana (Lc), tel. 0341733657, www.folliboats.com
L’armatore Renato Irrera, al timone, in una regata di Coppa
Italia sul Lago di Bracciano, assieme con Corrado Cristaldini.
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