Helvella juniperi
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Helvella juniperi
HELVELLA JUNIPERI S~ NO\: NUOVA SPECIE RACCOLTA SUL LITORALE TIRRENICO MARIO FILIPPA Reg. Monsarinero, 36 - 14041 Agliano Terme (AT) GIORGIO BAIANO Via Conte Verde, 18 - 14100 Asti RIASSUNTü Viene descritta Helvella juniperi sp. nov., raccolta più volte sullitorale tirrenico, nelle zone di Viareggio, di Torre dei Lago e di Tirrenia. Essa è macroscopicamen te molto simile ad H. lacunosa Afz. 1783: Fr. 1823, ma se ne differenzia soprat tutto per la forma e le dimensioni delle spore e per la struttura dell' excipulum. L'habitat è costituito per quasi tutte le raccolte dalla fascia retrodunale sabbiosa al margine della retrostante pineta marittima in prossimità 0 sotto a cespugli di Juniperus, sovente in completa assenza di alberi appartenenti al genere Pinus. L'olotipo, MCVE 50 l, è conservato presso l' erbario del Museo Civico di Storia Naturale di Venezia. ABSTRACT Is here described Helvella juniperi sp. nov, collected several times on the Tyrrhenian coast, in the environs ofViareggio, Torre dei Lago and Tirrenia. It is macroscopically very similar to H. lacunosa Afz. 1873: Fr. 1823, but it mainly differs by spore size and shape, and by excipular anatomy. Most ofthe collections have been made in the zone included between the sandy dunes and the pine wood, near or under Juniperus bushes, often in lack of Pinus trees. Holotypus, MCVE 50 l , is preserved in herbarium of Museo Civico di Storia Naturale of Venice (Italy). RÉSUMÉ Les auteurs décrivent Helvella juniperi sp. nov, récoltée plusieurs fois sur le litoral de la Mer Thyrrénienne, aux environs de Viareggio, Torre del Lago et Tirrenia. Elle est macroscopiquement très ressemblant à H. lacunosa Afz. 1783: Fr. 1823, mais se caractérise surtout par la forme et les dimensions des spores, et par la structure de l'excipulum. Presque toutes les récoltes ont été effectuées dans la bande comprise entre les dunes sablonneuses et la pinède côtière, en proximité ou sous des buissons deJuniperus, souvent en absence dePinus. L'holotypus, MCVE 50 l , est déposé au Museo Civico di Storia Naturale de Venise (Italie). ZUSAMMENFASSUNG Es wird die neue Art Helvella juniperi sp. nov. beschrieben, die hâufig an der tyrrenischen Küste in der Nâhe von Viareggio, Torre del Lago und Tirrenia gefunden wird. Sie ist makroskopisch gesehen der Helvella lacunosa sehr âhnlich, unterscheidet sich von dieser aber vor allem in Sporenform, Sporengrosse und in 99 der Struktur des Exc ipulums . Fundort ist der Streifen, der hinter den sandigen Dünen, a m Rande der Pinet a liegt, in de r Nâhe ode r unter Juniperusbü schen, hâ uf ig in v ôlliger Abwesenhei t von B âurn en . Das Holotypu s, M C VE 501 , we rde n in Mu se o Civico di Stori a Naturale von Venedig (Ita lien) erhalten. Sistematica Ascomycotina, Hytnenoas comy ce tes, Pezizomycetidae, Peziza les, Helvellaceae, Helvelle ae, Hel vella L.: Fr. eme nd. Nannfeldt 1937, Sez ione Lac llnosae D issing 1966. Basionimo : H elvella L., Sp . Pl. 2 : 1180 (1 75 3) ("Elvela ") . Lectotipo : Elvela mitra L., I.e. Key Words Ascomyc ètes, Peziza les, Helvellaceae, Hel vellea e. Hel vella, Hel vella juniperi, Helv ella lacunosa , Helvella helvellula. DESCRIZIONE ORIGINALE Helvellajuniperi Filippa & Baiano sp . nov. Ascom a fortna varia bile, (1) 2-5 (6) cm a ltum , s tipite a pileo manifest e dis sim ili . Pi/eus convex us at que ep hipp ium in mentem revocans , bi-trilobus, tricusp idatus vel fe re hemisphaericus. e stip ite solutus vel an astomosa/us. Hymenium nigrum .fuligineum, griseum, obsc urius cum sp ec imen in III ce gignit; p agina autem sterilis, haud vel breviter costa ta, plerumque valde qu am hym enium pallidiot: Stip es (1) 2- 5 x 0.3-1 ,5 cm, obtuse costa tus, p lus minus ve lacun osus, ex albo Helvelle juniperi 100 (Foto M. Filippa) usque ad hymenio concolorem. Caro lenta, alba. Asci operculati, pleurorhynci, 8-sporigeri, iodo haud coerulescentes, cylindracei, 235-315 x 13-16 (19) IL Sporae ex longe ellipsoideis cylindraceae, leves, iodo haud coerulescentes, nec cyanophilae. quae unam crassam guttulam vel plures minores continent; (18) 19-20,9-23 (24,5) x (9.5) 10,5-11,6-13 (14) u; capacitas media 1490 um', Q medium 1,80. Paraphyses ramosae, sep tata e, ad apicem ex abrupto incrassatae usque ad 5,5-8 j.1, pigmento griseo incrustanti convolutae praecipue apicem versus. Excipulum medullare textura intricata constitutum. Excipulum hectale 180 - 200 j.1 crassum, hyphis catenulatis 5-8 partibus compositis, in extremo pariter crassis atque modo paraphysium similiter pigmentatis. In locis arenosis maritimis gignit, potissimum sub Junipero oxycedro L. subsp. macrocarpa (S.e S.) Bali. et Junipero communi L. Helvellae lacunosae similis. a qua tamen differt forma et mensura sporarum et crassitudine conformationeque excipuli hectalis. Holotypus: die 16-03-1996 Viareggio (LU) Italia lectus a G.Baiano, M. Filippa e D. Garofoli, in Herbario Musei Civici Historiae Naturalis Venetiae (Italia), MCVE n. 501 servatur. Iso typi: in Herbario Musei Civici Historiae Naturalis Venetiae (ltalia), MCVE n. 50lla servatur; in Herbario Horti Botanici Augustae Taurinorum (ltalia), HC/Fungi n. 22 servatur; in Herbario Centro StudiA.M.B. Vicenza (Italia) n. 3551 servatur. DESCRIZIONE MACRO- E MICROSCOPICA Carpofori alti (1)-2-5-(6) cm, formati da gambo e cappello nettamente distinti. Cappello irregolare, più 0 mena convesso, formato da due 0 tre lobi ripiegati verso il basso già negli esemplari molto giovani, compressi su due 0 tre lati in modo da formare una struttura a sella 0 tricuspidata, a volte con forma più rego lare, quasi emisferica, ma comunque nel complesso sempre a superficie piuttosto gibbosa. Margini di solito aderenti al gambo, a volte anche anastomosati allo stesso. Faccia sterile liscia 0, a volte, brevemente costolata presso il gambo e reticolata su tutta 0 parte della superficie da venature poco rilevate, nuda anche negli esem plari giovani, di solito di colore grigio 0 bruno molto chiaro delimitato dall'ime nio scuro con una linea netta, ma anche concolore all'imenio nelle zone esposte alla luce. Superficie imenialedi colore variabile dal nero piuttosto lucente al bruno-nerastro, al bruno pallido e al grigio più 0 mena carico; la tonalità nera si presenta preva lentemente sugli esemplari esposti al sole, mentre quelli cresciuti all' ombra sono decisamente più chiari. Gambo lungo fino a 6 cm, largo 0,3-1,5 cm, più 0 meno cilindrico ne! complesso, assai sovente un po' ingrossato alla base, a volte anche alla sommità; profonda mente costolato, in qualche casa un po' lacunoso; costole a bordi ottusi e arroton dati soprattutto negli esemplari giovani; con l'età avanzata 0 la disidratazione si fanno più sottili, acute e sdoppiate. Spesso l'aspetto lacunoso è dovuto alla faci lità di anastomosi fra due 0 più esemplari aderenti tra di loro già allo stadio di primordio. Il gambo osservato in sezione trasversale risulta costituito da una 0 più costolature centrali che si suddividono biforcandosi successivamente. Nella parte interrata è bianco; in quella esposta alla luce si puè presentare di colore grigio-brunastro più 0 mena intenso, ma di solito è complessivamente assai più chiaro del cappello. 101 Carne sottile, elastica, compatta, di colore bianco cand ido, più 0 mena traslu cid a a sec onda delle zo ne e della stato di idr atazione sia nel gambo ch e nel ca ppella . Aschi operco lati, non arniloidi , cilindrici, lun ghi 235-315 um, larghi 13-16 um (f ino a 19 negli aschi contene nti ascospore disposte qua si tra sversalmente), a parete sottile, contenenti otto ascospore uniseriate, atte nua ti ver so la base che s i presenta ingr ossata per un corto tratto e percio qua si trian gol are , nett amente pleuror inca . Raramente le ascospore so no in numero inferiore a otto, e allora le dimen sioni di alcune di esse son o ma ggiori . In Lu gol ed in Blu cotone g li asch i giovani risultano col orati in mani era più intensa. Parafisi sup eranti il livello degli aschi, se mpre ramifi cate a lla base e a vo lte an che più in a lto, se tta te, diam etro 3-5 um , con eleme nto te rminal e lun go 55- 125 um che verso 1' ap ice si pre senta di solito bruscamente ingrossato fino a 5,5 -8 um , capitul ato , cl aviforme 0 lageniforrne . Verso la sommità le parafi si pres entano un co ntenuto ialino fitt o di piccoli g ranuli fortemente ci anofili. Le pareti sono inc o lori ver so la base e di col or e bruno scuro poco marcat o verso la sorn rnit à per un pigm ento epimembranari o solitamente liscio e uniforme, ma a volt e diss ociato in ane lli 0 placche irre golari; le parafisi gi ovani, ancora c ilindriche e imm er se nel l'imenio, hanno I' ap ice fortem ente pigm entato , contras tante co n il resta dell a ce llula e con 10 sfondo . Ascospore da lun gamente ellisso ida li a c ilindric he co n es trem ità arrotondate , oc cas iona lmente un po ' allanto idi, ellissoidali anche se gio vani e anche quando formatesi negl i aschi in numero minore di otto e quind i di vo lume superiore (m a i subfus ifor m i); poch issime presentano in giove ntù verr uche arr otondate rel ati va mente piccole. Se ricavate da sp or ata, quasi tutte con una sola g rande guttula Helve/la juniperi: ascospore 102 (Folo M. Filippa) centrale, generalmente non sferica ma aderente pel' un certo tratto alla parete della spora e quindi allungata; se ricavate da sezioni, una parte di esse presenta una grande guttula al centro e moIte piccole ai poli. Il contenuto delle spore im mature si colora intensamente in Lugol e in Blu cotone; le spore mature osservate in Blu cotone non presentano più guttule, mentre in Lugolle conservano. Dimen sioni ricavate dalla misurazione di 400 spore appartenenti a 8 raccolte : (18)-19 20 ,9-23-(24,5) x (9,5)-10 ,5-11,6-13-( 14) um; volume media 1490 um' , Q medio 1,80 . La carne, della spessore complessivo di circa 1200 um (a 2,5 mm da] margine) risulta composta dai seguenti strati : Imenio spesso 320-400 um, spore negli aschi principal mente nei 160-180 um dalla sommità. Nella parte superiore dell 'imenio si nota una zona pigmentata bruna, non nettamente delimitata. Gli aschi si spingono fino a metà della curva dei margine, tanto che gl i ultimi verso l ' ecxipulurn ectale si presentano molto inclinati (anche perpendicolari) rispetto agli altri . Proseguendo verso la faccia sterile, si incontrano parafisi sempre più moniliformi, costituendo un a transizio ne all'excipulum ectale. Subimenio spesso 50 urn, poco di stinto, costituito da cellule subisodiametriche grandi 5-15 urn; da alcune di esse s i originano, a varia altezza, gli aschi . Excipulum medullare a textura intri cata con qualche elemento pi ù 0 mena globoso, spe sso400-570 um, costituito nella parte superiore da ife riccamente settate (ele menti lungh i pel' esempio 15-35 um), di diametro 4- 10 um , a parete sott ile, con plasma cianofilo, intrecciate, molto ramificate e ad elementi di forma poco rego lare, pel' cui presentano sovente curve assai brusche, non strozzate ai setti. Nella Helvefla juniperi: excipulum ectale (Foto M. Filippa) 103 parte inferiore invece le ife son o prev alentemente c ilindriche, poco se ttate, di diame tro 1,5-4 um , a pareti sp esse , qu asi senza lume, non 0 poco ciano f ile, ad andame nto più 0 mena rettilineo 0 formant i cur ve am p ie, poc o ramificate . La differenza tra i du e stra ti s i not a bene osser vando in Blu Coton e, anc he se la tra nsizione piuttosto gr aduale. Sono inoltre pre senti alcune ife ingrossate, ad elementi allungati fusiformi 0 irr egol ari , a parete molto spessa (0, 5-5 um ) e di spessore non uniforme , ad anda mento sinuoso ver so l'interno dell 'ifa, c ianofobe. Excipulum ectale spesso 180-200 um , ben differenziato dall ' excip ulum medullare , co stitu ito da ife ca te nulate formate da alcun i elerne nti (5-8) su bg lobos i 0 più 0 mena allunga ti, alcuni biforcati, ma comunque qu asi sempre rigonfi nella parte ce ntrale, mentre la zo na in prossimità dei sett i sovente ci lindr ica ; le dim en si oni dei sin goli elementi son o comprese tra 10-65 um di lun ghezza per 5-30 um di la rghe zza . Gli eleme nti terrninali s i pre sentano in maggior numer o ca pitu la ti, ma alc uni anche più 0 mena c1av ifo rm i 0 globosi; ess i rag g iung ono tutti più 0 mena 10 stesso livell o, pe r cu i la supe rficie sterile si presenta lis cia. Nelle zone co lora te è presente un pigm ent o epime mb rana rio di colo re bruno sc ur o, co ntinuo 0 di sso ciato in anelli 0 pl acche irregolari , a volte concentrato ai se tti; nel complesso si presenta pi ù mar cato negl i el em enti terminali . Non si not a pigm ento intracellu la re an ch e oss ervand o in soluzione satura di NaCI. Carne dei gambo co mpos ta da uno strato interno a textura intri cata e du e stra ti es te rn i (u no per lat o) molto sim ili all'exci pulum ectale, con catenelle ad ele me nti rigonfi anche più evidenti e num erosi . Habitat in vic in anza dei mar e, nell a zon a ret rodun ale al margine dell a pineta, 0 (in una raccolta) un po' più all ' intern o, su ter reno co stituito quasi interamente da è è Helvella juniperi 104 (Foto M. Filippa) ee 1 fik'% 25IJm Helvella juniperi: pa = parafisi; as = aschi; ee = excipulum ectale 105 901 "aJo!Jadns aJBllnpaw urrundpxe '" swa :aJo!Jaju! aJBllnpaw umjndpxa '" !wa :!s!jBJeda !4:JSB !p a:J!dB '" W! .ojuaunqns '" qns :/Jad!un! el/ali/aH swa wrl O~ 1 qns sez -100 IJm 110 IJm sp Helvella juniperi: sez = sezione marginale dell'apotecio; sp = ascospore. sabbia nella quale il gambo è profondamente immerso; quasi tutte le raccolte sono state effettuate in prossimità di arbusti di Juniperus oxycedrus L. subsp. macrocarpa (S. et S.) Bali, spesso distanti da qualsiasi specie arborea. Una sola raccolta è avvenuta in prossimità di alcuni Pinus pinaster. Finora raccolta solo in Toscana sullitorale tirrenico, nella zona compresa tra Viareggio (maggior nume ro di raccolte) e Livorno. 107 Raccolte: 17-12-1994, Viareggio, leg. G. Baiano, M. Filippa et O. Garofoli; 18-03-1995, Viareggio, leg. G. Baiano, M. Filippa et O. Garofoli; 18-03-1995, Tirrenia, leg. G. Baiano, M. Filippa et O. Garofoli; 18-11-1995, Viareggio, leg. G. Baiano, M. Filippa et O. Garofoli; 18-11-1995, Viareggio, leg. G. Baiano et M. Filippa; 16-03-1996, Torre del Lago Puccini, leg. G. Baiano et M. Filippa; 16-03-1996, Viareggio, leg. G. Baiano, M. Filippa et O. Garofoli (Olotipo e Isotipi). 16-04-1999, Giardino Botanico Litoraneo, Rosolina Mare (RO), leg. L. Gori. Exsiccata: MCVE n° 501 (Olotipo) MCVE n? 50 lia (Isotipo) AMB n? 3551 (Isotipo) TO HC/FUNGI 22 (Isotipo) Altre raccolte negli erbari degli autori. NOTE 1: aspetto più frequente è costituito da cappello nero e gambo quasi bianco a costolature ottuse e arrotondate; comunque nella stessa raccolta si possono trova re esemplari più chiari, oppure a gambo assai colorato 0 a costolature più sottili. Helvellajuniperi è macroscopicamente assai simile aH. lacunosa Afz.: Fr., tanto da renderne quasi impossibile la separazione sul campo. Tuttavia microscopica menteH. juniperi si differenzia in modo netto soprattutto per la forma e le dimen sioni delle spore e per la struttura e 10 spessore dell' excipulum ectale. Inoltre esistono piccole differenze riguardanti l' apice delle parafisi e, macroscopicamente, le costolature del gambo. Tutte le osservazioni e le misurazioni microscopiche sono state effettuate su ma teriale fresco con sezioni ottenute manualmente; i disegni sono stati ricavati da preparati montati in acqua. Per ognuna delle due specie sono state prese in esame otto raccolte; per ogni raccolta sono state misurate 50 spore. 1 valori medi di tali misure sono stati rappresentati nei due grafici allegati, da cui si evidenzia che le medie delle misure sono nettamente distinte nelle due specie. Il volume sporale è calcolato con la formula V = 0,5236ld2, dove 1 la lunghezza della spora, e d il suo diametro (la spora è considerata ellissoidale). 1dati della tabella dei caratteri differenziali sono desunti, per quanta riguardaH. lacunosa, anche da raccolte effettuate in ambiente ana logo a quello preferito da H.juniperi, molto vicino al mare; in un casa le due specie sono state rinvenute 10 stesso giorno nella medesima località (Viareggio, 18-11-1995). Per avere la cer tezza dell'identificazione stato necessario esaminare al microscopio ogni esem plare di ogni raccolta. A causa di cio, tutti i ritrovamenti di H. lacunosa in am biente mediterraneo, in particolar modo pressoJuniperus, andrebbero controlla ti; riteniamo infatti che Helvellajuniperi possa essere stata frequentemente scam biata con la comune e, finora, "banale" H. lacunosa. Nel 1975 fu descritta Helvella semiobruta Oonadini et Berthet, raccolta sotto Pinus halepensis in ambiente mediterraneo, seminterrata in terreno calcareo. La lunghezza delle spore, la forma ed il colore del cappello sono simili a quelli diH. è è 108 è juniperi. Gli autori, che riferiscono di aver esaminato una cinquantina di esem plari raccolti nella stessa stazione nel corso di tre anni, descrivono il gambo come non costolato ("non sillonné"), e ritengono quindi questa specie vicina a Helvella spadicea (= H. albipes) inserendola perciè nella sezione Elasticae Dissing. La fotografia fornita dagli autori rappresenta esemplari con gambo di aspetto piutto sto irregolare, per cui non è possibile appurare se 10 stesso sia 0 no debolmente costolato. Hâffner (1987), il quale non ha potuto esaminare il typus, esprime il medesimo dubbio e perciô considera la possibilità che tale specie sia da inserire nella sezione Lacunosae Dissing. Le nostre richieste dirette al Laboratoire de Mycologie dell'Università di Lione, ove dovrebbe trovarsi la raccolta tipo, non hanno avuto esito. Noi riteniamo quindi che in mancanza di ulteriori elementi la descrizione originale, molto precisa su questo punto, debba essere accettata, e quindi la forma del gambo possa differenziare nettamente H. juniperi da H. semiobruta. Helvellajuniperi viene inserita nella sezioneLacunosae Dissing 1966 (a), defini ta con la seguente diagnosi: "Pi/eus convexus, hemisphaericus vel ephippioides vel disco ides, extra nudus, stipite portatus manifesta, sulcato, cava clausa exhibente ". Hâffner (1987) precisa in modo più dettagliato le caratteristiche della sezione, basandosi pero ovviamente sulle specie fino ad allora conosciute, de scrivendo spore ellissoidali ed excipulum ectale terminante in una palizzata di aspetto imeniforme. Questi caratteri non si ritrovano inH.juniperi, che pero rien tra nella descrizione originaria di Dissing. Nel suo lavoro Hâffner (1987) indica "Sektion Lacunosae DISSING (1966) p.p.", comprendendovi tutte le specie ri portate in questa sezione dall' autore danese; pertanto noi non comprendiamo che cosa Hâffner intenda con "p.p.". Inoltre vi inserisce ancheH. helvellula (da Dissing considerata appartenente alla Sez. Leucomelaenae) (vedere in seguito), H. palustris (specie americana non considerata da Dissing nel suo lavoro sulleHelvella euro pee) e H. semiobruta (descritta in data successiva alla monografia di Dissing; vedere sopra). All'interno della sezione Lacunosae, pero, H.juniperi puô mantenere una posi zione piuttosto isolata, in virtù sia della forma delle spore che dello spessore e della complessità dell' excipulum ectale. 1singoli elementi dell' excipulum ectale richiamano per la forma quelli osservati in alcuni esemplari di H. costifera, pur non originando nel complesso una superficie esterna villosa, come invece avvie ne in tale specie. ln fase di revisione da parte del Comitato di lettura, 10 specialista Jürgen Hâffner ha sostenuto che H. juniperi è sinonimo di Helvella semiobruta (Donadini et Berthet) e di Helvella helvellula (Durieu) Dissing. Il micologo tedesco si basa soprattutto su raccolte da lui effettuate in Corsica e a Maiorca di una specie da lui determinata come Helvella helvellula ed assai simile aH.juniperi, e su un collo quio da lui avuto con Donadini poco prima della sua scomparsa riguardo alla possibile conspecificità di H. semiobruta e di H. helvellula. Hâffner sostiene in sintesi che: - la specie da lui ritenuta H. helvellula puô essere dotata di gambo oppure no a seconda che cresca in terreno sabbioso 0 compatto; 109 - la particolare forma e grandezza delle spore sarebbe da attribuirsi alla sporogenesi alterata a causa della "enorme " escursione termica fra le " temperature quasi da gela di notte e sole ardente di giorno" neJla primavera mediterranea; - gli autori che in precedenza hanno trattato questa specie avrebbero esaminato soltanto forme "gi ovanili minimali" di H. helvellula. In seguito a tale comunicazione, abbi amo deciso di esaminare questa eventuale sinonimi a, che noi non avevamo considerato vist a la diversità dei caratteri di H. juniperi rispetto a quelli risultanti dalle descrizi oni di H. hel vellula di tutti gli autori precedenti. Ci siamo quindi preoccupati di procurarci la descrizione origi nale di H. hel vellula , pubblicata ne! 1849 ( * ) da Durieu de Maisonneuve in Exploration scientifique de l'Algérie, Tav. 27, Fig.ll, che dopo laboriose ricer che abbiamo avuto in copia unitamente ad una diapositi va a co lori dell 'illustra zione originale grazie alla cortesia della Sig.ra Susan Fraser dei NewYork Botanical Garden e, in seguito, anche da Guy Redeuilh della Società Micologic a di Francia . Abbiamo notato con sorpresa che l'opera non compare nelle bibliografie delle monografie di Dissin g e dello stesso Hâffner, È quindi da ritenersi che l'autore tedesco , non avendone mai esaminato la descrizione original e, abbia erronea mente ritenuto Helvella jun iperi e le raccolte da lui effettuate in zona mediterra nea come appartenenti alla spec ie di Durieu. Ad ulteriore conferma che la descrizione originale non è stata consultata dagli autori moderni , è da notare che la specie è sempre stata citata comePeziza helv el (*)La pubbl icazion e deil' opera avvenne in diversi fasc icoli fra il 1846 ed il 1869. Second o Stafleu et Cowan, la tavola n° 27 co n la desc rizione di Peziza hel vellul a , benché por tan te la data dei 1848, yenn e effc ttivamentc pu bblica ta nel 1849. Peziza helvellula: tavola originale 110 (Foto G. Redeuilh) lula Durieu et Montagne, mentre nella didascalia originale è chiaramente scritto "PEZIZA HELVELLULA DR.". A conferma della paternità del solo Durieu depone il fatto che Montagne nella sua "Sylloge Generum Specierumque Cryptogamarum ..." non cita questa specie fra quelle da lui descritte (P. Neville, in litt.). Pertanto il nome corretto di questa specie èHelvella helvellula (Durieu) Dissing; basionimo: Peziza helvellula Durieu in Bory de St. Vincent et Durieu de Maisonneuve 1849. Nelle raccolte da noi effettuate di migliaia di esemplari appartenenti a una qua rantina di specie di Helvella non abbiamo mai rilevato che il tipo di substrato (sabbioso 0 compatto) potesse determinare la presenza 0 l' assenza del gambo. È da notare che assieme a Helvella juniperi cresce abitualmente Helvella leueomelaena, che anche nella sabbia pura non presenta mai un gambo decisa mente più sviluppato del solito; viceversa esemplari diH. laeunosa anche se cre sciuti in terreno sabbioso hanno sempre un gambo, forse solo un po' più corto di quello degli esemplari cresciuti in terreno compatto. Ancora più sorprendente ci pare la considerazione relativa all'influenza deI elima mediterraneo sui caratteri sporali. Noi abbiamo effettuato raccolte in stagioni e condizioni climatiche diverse, dall' autunno alla primavera; il elima mediterraneo è peraltro nota per la limitata escursione termica che 10 caratterizza, e il fenome no ipotizzato non si verifica sulle decine di altre specie (tra cui H. leueomelaena eH. laeunosa) raccolte nel corso delle medesime escursioni. Addirittura non si rileva una cosi marcata influenza sulla sporogenesi neanche nelle raccolte effet tuate in zona alpina, in cui l'escursione termica diurna è assai più rilevante. Tutti gli autori che prima di Hâffner hanno trattato diH. helvellula, sono concordi nel descriverla come una specie cupulata almeno da giovane, con gambo molto rudimentale e con la faccia esterna pelosa. Ci sembra molto strano che tutti abbia no sempre e solo rinvenuto esemplari atipici, mentre il solo Hâffner abbia raccol to esemplari "normali". Confrontiamo ora le varie fonti. La descrizione originale di Peziza helvellula Durieu è costituita dalla Fig. Il della Tav. 27 (I.e.) e dalla relativa didascalia: "11 a, individu adulte, de grandeur naturelle; - lIb, individu vieillissant, prenant l'apparence d'un Helvella; - Ile, thèque, accompagnée de paraphyses, vue à un fort grossissement." Tale figura rappresenta, a parte i caratteri microscopici poco significativi, due esemplari. Il na Il a, definito "adulte", si presenta fortemente cupulato con i bor di ancora assai ravvicinati e compresso da un lato; la superficie esterna appare non liscia, anche se non si puè essere certi che ciè non sia dovuto ad una accen tuata granulosità 0 porosità della carta, non avendo potuto osservare direttamente l'opera originale. Il na lIb, definito "invecchiante, prendente l'apparenza di una Helvella", si presenta con apotecio lobato selliforme, come avviene a volte nei vecchi esemplari di H. solitaria, specie notoriamente cupulata. Il gambo di en trambi gli esemplari si presenta corto e molto sottile in rapporto al diametro deI cappello, e forse vagamente costolato. Le sue dimensioni sono quindi ridotte no nostante il fatto che le granulazioni rappresentate sul gambo (e il loro colore) facciano presumere la crescita in ambiente sabbioso. Alla nostra richiesta di materiale originale fatta al Museum National d'Histoire Naturelle, Laboratoire de Cryptogamie di Parigi ha fatto seguito l'invio di una bustina contenente un minuscolo esemplare incollato su un foglietto recante le 1Il Caratteri differenziali Helvella juniperi Helvella lacunosa Ascospore (nostre misurazioni su ca. 400 spore prelevate da 8 raccolte sia per H.juniperi che per H. lacunosa, ef fettuate in acqua 0 acqua e Glicerina) da lungamente ellissoidali a cilindriche 18,0-20,9 24,5 x 9,5-11 ,6-14,0 urn Q media 1,80 Volume medio 1490 ~m3 ellissoidali, 15,0-17,0 20,0 x 10,0-11 ,4-13,0 urn Q medio 1,49 Volume media 1170 ~m3 (da nostre misure). 15-17,1-19 x 9,5-11,2-12 urn (Dissing 1966 a) 14,4-17,7 x 10,2-12,0 urn (Hàftner 1987, come H. lacunosa var. sulcata t.ma minima). 17-18 x 11-11,5 (Baiano, Garofoli e Parrettini 1993) Ife dell'excipulum ectale catenulate a 5-8 elemen ti, moiti dei quali uniti da un tratto cilindrico (non strozzato) ove si trova il setto non più di 2-4 elementi ri gonfi, ingrossati fino ai setti, dove pertanto si configura una strozzatura moiti capitulati, altri clavi claviformi, quasi tutti co Elemento terminale delle ife costituenti formi, altri ± globosi, in stituiscono nettamente media non più larghi di l'elemento più largo della l'excipulum ectale quelli più interni catena, a volte anche l'unico rigonfio, tanto da richiamare l'aspetto del l'imenio di un Basidiomi cete Spessore dell'excipulum ectale 180-200 pm 70-110 urn (nostre misurazioni) 55-11 0 pm (Dissing 1966 a) (55: var. sulcata) 115-125 pm (Hâffner 1987) Apice delle parafisi in moite parafisi allargato bruscamente; capitulato, lageniforme; in poche claviforme c1aviforme in quasi tutte le parafisi, allargato molto gradualmente Zona di transizione fra imenio esteso fino a metà imenio ed excipulum dei margine (ultimi aschi anche perpendicolari agli ectale altri) imenio limitato alla faccia superiore (tutti gli aschi più 0 meno paralleli) Bordo delle costolature arrotondato e ottuso, solo con l'età e la disidratazio dei gambo ne più sottile e doppio sottile, quasi sempre dop pio 112 seguenti indicazioni: "Peziza helvellula. D.rieu. Expl. Scient. Alg. Bot. Pl. 27. fig. Il. Ad rupes graniticas Algeria. Febr. 1886. (Roussei.)", nonché il timbro ellittico "IB. de C. MONTAGNE * de l'Institut" e l'annotazione a matita "Mt. 31a". È da notare che Montagne partecipo insieme a Durieu ed altri alla spedizio ne scientifica in Algeria sulla quale è basata la "Flore d'Algérie". Nella lettera di accompagnamento scrittaci dal Sig. Gérard Mascarell ci viene comunicato che 125 IJm Helvelle lacunosa Forte dei Marmi, 18-11-1995 Esemplare vecchio sp Helvella lacunosa Forte dei Marmi, 18-11-1995 Esemplare giovane 125 IJm 113 Dimensioni medie 14 13,5 13 E :::J.. Q 12,5 + + Q) 12 E 0 0 0 11,5 0 ++ ;:( x x 0 11 ;I(.X ;I(.X + ;:( 0 10,5 10 15 16 17 19 18 20 21 22 24 23 25 26 Lunghezza J.1m Volume 2 1,9 ;:( ;:( ;:( Q) TI 1,8 x 1,7 ;:( ;:(;:( ;:( 0 @- 1,6 o + o 1,5 o 1,4 ++ o o + 1,3 1,2 800 1000 1200 1400 1600 1800 2000 Volume J.1m cubici oH. lacunosa var. lacunosa 114 + H. lacunosa var. sulcata ;:( H. juniperi questo è il solo campione che possa essere messo a nostra disposizione. Il funghetto, ben conservato, corrisponde macroscopicamente all'illustrazione originale; al l'esame microscopico, presenta una superficie esterna leggermente ma nettamente pelosa data da cellule dell'excipulum ectale diverse da quelle diH.juniperi, men tre le spore hanno forma nettamente ellissoidale, ca. 19-25 x 11-15 um. ültre che nella tavola originale, questa specie è stata descritta e raffigurata da altri autori. Cooke (1879) rappresenta nella Pl. 104, Fig. 374 due esemplari interi molto simi li a quelli della tavola originale e uno sezionato, nettamente cupulato. Uautore, che afferma di aver raffigurato esemplari provenienti dall' erbario Montagne, cosi li descrive: "Stipitata, cyathiformis, demum revoluta, et helvelloidea, brunnea; stipite cylindrico, pallido. Asci " e inoltre "Cups 1 in. high, stem half the height...". Vista la provenienza del materiale e la identità della figura con quella di Durieu, si puè presumere che Cooke abbia disegnato gli stessi esemplari utiliz zati per la tavola originale. Boudier nelle /cones... raffigura alla tavola 247 quattro esemplari di Acetabula clypeata (Pers.) Boud., dagli autori successivi riconosciuta sinonimo di Helvella helvellula, e corrispondenti con le figure di Durieu. Dissing (1966), che aveva a quella data esaminato 9 exsiccata fra cui quelli dell' erbario Boudier, parla di faccia esterna nuda 0 spesso pubescente presso il margine, gambo indistinto con 2-4 solchi e cellule dell 'excipulum ectale forman ti ciuffi di ife fascicolate. Fra gli autori moderni H. helvellula è stata descritta da Françoise Candoussau in base a raccolte effettuate sulla costa atlantica in Francia; sono raffigurati carpofo ri corrispondenti alla descrizione originale e alla tavola di Boudier, cupulati nel giovane e pubescenti sulla faccia esterna, con una microscopia ben corrisponden te a quella dell'esemplare del Museo di Parigi da noi esaminato. In conclusione,H.juniperi si differenzia daH. helvellula per i seguenti caratteri: gambo evidente, sempre presente e profondamente costolato-lacunoso; cappello già nei primissimi stadi deflesso-selliforme e mai cupulato; superficie estema liscia, mai pubescente, anche all'osservazione microscopica; spore di forma subcilindrica. Linterpretazione di Helvella helvellula data da Hâffner non corri sponde alla descrizione originale né a quella degli altri autori e quindi, a nostro giudizio, è da ritenersi errata. Ne consegue che la sinonimia traH. helvellula e H. juniperi è inaccettabile. Ringraziamenti Gli autori ringraziano l 'Ing. Ernesto Rebaudengo di Ceva per la consueta dispo nibilità afornire la bibliografia necessaria; il Prof Giovanni Consiglio e il Prof Pierre Neville per le ricerche bibliografiche; il Doit. Guy Redeuilh per le ricer che bibliografiche e per l'invio di diapositive a colori della tavola originale; la Sig.ra Susan Fraser dei New York Botanical Garden per I'invio di fotocopie e diapositiva a colori della tavola originale di P. helvellula; il Sig. Gérard Mascarell dei Muséum National d 'Histoire Naturelle di Parigi per l'invio di un esemplare essiccato di P. helvellula; la Sig ra Maria Teresa Basso per la traduzione in lati no della deserizione originale; la Sig.ra Verena Schwingler Castrignanà per la 115 traduzione in tedesco deI riassunto; la ProIssa Paola Filippa per la revisione deI riassunto in inglese; e, inoltre gli amici Claudio Ferrero e Domenico Garofoli che hanno collaborato alla raccolta deI materialefungino. 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