La sala n. 14 - Galleria Ricci Oddi
Transcript
La sala n. 14 - Galleria Ricci Oddi
3.20. La sala n. 14 : pittori napoletani Grazie a una fotografia del 1931, depositata presso l’archivio fotografico Croce di Piacenza [Tav. 13], che mostra che il “Morticino” di Michetti era collocato sulla parete di fronte alla porta che conduce all’antisaletta 13, alle precise indicazioni presenti nel catalogo di Rapetti 1 , molto dettagliate per quanto riguarda la collocazione delle opere in questa sala e l’elenco delle opere contenuto nel catalogo a cura di G. Sidoli 2 , sono riuscita a risalire all’allestimento originario di questa sala. 1 Cfr. A. Rapetti, op. cit., pp. 87- 102. 2 Fornisco qui l’elenco completo delle opere presenti in sala contenuto nel catalogo di G. Sidoli del 1931: 1) Morelli- Gesù nel deserto- acquerello 2) Dalbono- Paesaggio 3) Dalbono- Marina (Napoli) 4) Palizzi Filippo- Casa con ruderi 5) Palizzi Giuseppe- Piante Ipotesi di ricostruzione della sala 14 (I numeri del disegno corrispondono a quelli dell’elenco) 6) Palizzi Filippo- Mandria di bufali 7) Palizzi Filippo - Paesaggio 8) Michetti- Pastorella con gregge 9) Michetti- Testa di donna- pastello 10) Michetti- Morticino 11) Michetti- Mammina (particolare del quadro Corpus Domini) 12) Michetti- Pastorella con tacchini 13) Palizzi Filippo - Paesaggio 14) Morelli- Ritratto femminile 15) Esposito- Suonatore ambulante 16) Morelli- Studio (Sulla spiaggia) 17) Dalbono- Vela latina 18) Rossano- Pascoli Sulla parete corta, a destra della porta, troviamo l’acquerello “Gesù nel deserto”, bozzetto del dipinto esposto alla Galleria d’arte di Roma, che illustra alcuni versetti del Vangelo di S. Marco “ E fu quivi nel deserto quaranta giorni tentato da Satana; e stava con le fiere e gli angeli lo amministravano”, sempre sulla stessa parete ma dalla parte opposta gli fa da pendant un altro acquerello dello stesso artista “Allah, perdono” ispirato al versetto del Corano “Allah perdona a quelle che hanno molto amato”; entrambi ci mostrano la maniera di Morelli nei quadri mistici. Sempre su questa parete abbiamo “Figurine in giardino” di Toma dalla pennellata larga e dal cromatismo vivace e “Il Doge” di Celentano caratterizzato da toni caldi e pose solenni. Sulla seconda parete sono collocate due opere di Dalbono: “Paesaggio con fauni”, “esempio del suo richiamo a nuova vita delle reminiscenze mitologiche” 3 e “Marina”, che ha di fronte la terza tela di questo artista presente in sala “Vela latina”, caratterizzata da una forma fluida e da una luce soffusa ma irreale. Completamente diverse le opere dei fratelli Palizzi che seguono. Di Filippo Palizzi troviamo “Casa con ruderi”, “Mandria di bufali” e “Alberi”, caratterizzati da grande verismo e da dettagli minuziosi, e di fronte a quest’ultimo “Villino”, che nel primo piano ha un segno frantumato, vicino al divisionismo, mentre le forme della casa sono dettagliatissime; l’accordo dei due colori principali della composizione (rosso e verde) sembra derivato dal fratello Giuseppe, che qui ha “Piante”, ricco di colori e forti contrasti che denuncia un’influenza della scuola di Fontainebleau nel rapporto luce- colore. A fine parete troviamo “Pastorella con gregge” e, di fronte sulla parete opposta, “Pastorella con tacchini” di Michetti, allievo di Morelli e Palizzi, che chiaramente sono nati come pendant (hanno anche le medesime dimensioni: 0,30 × 0,45 m) e che hanno un tono elegiaco e colori tenui. Nelle due porzioni angolari della parete sono collocate altre due opere dello stesso artista: il pastello “Testa di donna”, in cui “ il volto maschio e indurito dalla fatica emana una profonda umanità” 4 , e “Mammina”, bozzetto per un particolare de “Il Corpus Domini” dipinto nel 1877, dotato di colori vivaci e grande luminosità. La parete corta opposta alla porta è interamente occupata dalla grande tela di Michetti “Morticino”, replica, con numerosi varianti, de “I morticelli” dipinti nel 1880 e ora negli U.S.A. Nonostante il tema drammatico, il funerale di un bambino, la tela , come spesso capita nelle opere di Michetti, sembra un inno alla vita : tutto è rischiarato dalla forte luce del sole. 19) De Nittis- Piazza delle Piramidi (Parigi) 20) Morelli- Allah, perdono- acquerello 21) Celentano- Il Doge 22) Toma- Figurine in giardino 3 Cfr. A. Rapetti, op. cit., p. 95. 4 Cfr. F. Arisi, op. cit. , p. 345 Della terza parete resta da ricordare “Ritratto di fanciulla” di Morelli, opera molto riuscita e di grande impatto psicologico, “Suonatore ambulante” di Esposito, un monocromo rosato vibrante di tocchi sommari e contorni sfumati, e “Pascoli” di Rossano dalla pennellata larga e melanconica. Chiude la sala “Piazza delle Piramidi” di De Nittis che un tempo si credeva lo studio delle figure in primo piano di “Place des Pyramides” esposto a Parigi nel 1878; ma già nelle monografia di Piceni 5 del 1934 venne ritenuto un falso perché De Nittis stesso affermava di non aver realizzato alcun studio per quel dipinto, ben presto quindi fu ritirato dall’esposizione e conservato in deposito, dove si trova tuttora. 5 E. Piceni, G. De Nittis, Milano 1934.