Altre infanzie, altri linguaggi, altri mondi Bambini di
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Altre infanzie, altri linguaggi, altri mondi Bambini di
Altre infanzie, altri linguaggi, altri mondi Bambini di strada, nella fiaba, nei classici, nella realtà Bambini migranti tra periferia e centro Soggetti Promotori Associazione Sei per due non fa dodici Associazione Pandora Associazione Oltre Carlo Mauro, collezionista di pellicole storiche Analisi dei bisogni e contesti di riferimento La società italiana in generale, e quella emiliana in particolare, si è dovuta confrontare nel corso degli ultimi anni, con un aumento costante di stranieri originari da Paesi Terzi. Mentre altri realtà europee di più antica immigrazione, hanno potuto implementare da tempo misure di accoglienza, la nostra sta ancora in buona parte elaborando interventi relativi all'integrazione degli stranieri che vadano al di là dell'emergenza. Sebbene alcune misure abbiano rivelato notevole efficacia e innovatività rispetto ad altri paesi europei, il fenomeno migratorio non è stato ancora analizzato in modo adeguato nella sua complessità e soprattutto nella sua ampiezza spaziale e temporale.(centro/ periferia, immigrati di 1° /2° generazione) Ciò ha impedito ad esempio che il notevole incremento dei minori stranieri nella scuola e le difficoltà di inserimento delle 2° generazioni, potesse essere affrontato in tempi e modi adeguati prima che emergesse con forza nella sua complessità. Le più recenti statistiche (Dossier Caritas 2005) oltre a porre la nostra città tra le prime in Italia per numero di alunni stranieri presenti nella scuola primaria, rivelano le profonde trasformazioni demografiche e sociali subite dalle famiglie in seguito all'immigrazione. Rispetto alla composizione ad esempio, risulta almeno un componente con cittadinanza straniera nel 6,5% dei casi, in prevalenza minori, e cosa di non poca rilevanza, un aumento di quasi l'11% delle famiglie monoparentali (soprattutto madri con figli). I dati dimostrano quindi che la popolazione immigrata è cambiata: da un'immigrazione fatta da giovani lavoratori in movimento, a gruppi familiari con problematiche differenziate e con figli alla ricerca di una proprio stabile collocazione sociale e culturale Oltretutto profonde trasformazioni quali l'incremento delle famiglie monogenitoriali, l'inserimento massiccio delle donne nel mercato del lavoro, condizioni di vulnerabilità economica, invecchiamento della popolazione, coinvolgono anche i nuclei familiari autoctoni che rischiano col tempo di assumere forme “altre” di diversità. Qualsiasi intervento per la tutela e la promozione dell'infanzia non può non tener conto di queste trasformazioni familiari e potrà agire efficacemente solo attraverso una significativa interazione tra famiglia, istituzioni e territorio Articolazione del progetto Muovendo da tali presupposti si intende intraprendere un percorso che, partendo da diversi contesti (centro/periferia, famiglie migranti/autoctone, alunni stranieri/italiani) attivi una rete di rapporti sociali tra minori, famiglie, scuola, istituzioni, società civile e volontariato per prevenire, arginare ed affrontare situazioni di disagio attraverso un'azione in rete che trovi il suo punto di forza nella trasversalità degli attori e degli interventi. Attraverso la narrazione il tema dell'infanzia sarà affrontato da punti di vista diversi con particolare riferimento a situazioni problematiche. contesti zone linguaggi espressivi destinatari scolastico familiare sociale Centro e Periferia fiaba corto d'animazione film documentario teatro di strada Alunni insegnanti famiglie isituzioni cittadinanza a 1° percorso Un laboratorio che, attraverso i vari linguaggi del narrare, dalla letteratura al cinema, si propone di prendere in considerazione le condizioni dei bambini di strada attraverso un percorso che, partendo dalla finzione fiabesca porti ai suoi legami con la realtà. Il percorso si snoda attraverso la lettura di testi scritti e la visione di trasposizioni filmiche, in un confronto tra produzioni appartenenti a diversi ambiti e a diverse culture. Dalla fiaba di Andersen La piccola fiammiferaia, dal finale tragico, alla gustosa riscrittura che ne ha fatto Bianca Pitzorno, scrittrice contemporanea, che ne ribalta il tragico epilogo, e ancora alla versione filmica di Jean Renoir, La petite marchande d’allumettes. Da un breve film appartenente alla cinematografia africana contemporanea(La petite vendeuse de soleil), in cui una bambina povera ed handicappata si reca in città a vendere i giornali (ostacolata anche dai suoi coetanei che la trattano come una concorrente, alla fine riesce a guadagnarsi i soldi necessari a portare sollievo alla nonna che vive al paese) a un altro documentario del Burkina Faso, L’autre ècole. E infine, per tornare alla fiaba, un classico come Il ladro di Bagdad dove un piccolo ladro che vive di espedienti diventa colui che, nel finale, salva la città dal dittatore di turno. Il laboratorio verrà collegato alla proiezione di una serie di documentari etico-sociali che affrontano il tema dell'infanzia attraverso prospettive tanto realistiche che inusuali. Verrà utilizzato il documentario quale “cinema della realtà” e testimonianza diretta di vita, per far luce su problematiche e aspetti dell'infanzia e della diversità poco affrontati dal mondo dell'informazione televisiva . Quanto i contesti di vita e le appartenenze culturali producano visioni del mondo ed immaginari differenti emerge nel documentario Lonco/Chupasesos. Due scuole e due gruppi di bambini appartenenti a contesti sociali e culturali agli antipodi: una scuola privata francese di Santiago e una scuola pubblica rurale a 1000 km di distanza, frequentata da figli di contadini, realizzano un cortometraggio d'animazione da cui emergono le loro speranze, il loro sentimento del mondo, il loro immaginario, le loro realtà. L'insonnia di Devi, attraverso la storia ed i problemi dell'adozione internazionale mostra quanto la diversità culturale o sola somatica del bambino straniero fa paura nel nuovo contesto sociale. Il documentario è un viaggio alla ricerca della propria identità, attraverso i ricordi e le emozioni di adolescenti ed adulti adottati in Italia e provenienti da India, Madagascar, Etiopia, Russia.....: un mosaico, un intreccio di testimonianze e vite diverse accomunate dall'esigenza profonda di confrontarsi con le proprie radici A scuola ha per protagonisti non i bambini ma gli insegnanti di una scuola media di Napoli. Per un intero anno il regista ha seguito la vita nelle classi dove la sfida principale è quella di riuscire a tenere i ragazzi a scuola. E' lo sforzo quotidiano compiuto dagli insegnanti in un quartiere di Napoli che alla scuola non riconosce alcun ruolo, forse quello che accade nei quartieri cosiddetti difficili di altre grandi città occidentali. 2° percorso Un ciclo di documentari su altre “diversità” (paesi e culture diversi, handicap, anziani, povertà sociale) rivolti agli operatori ,alle famiglie e all'intera cittadinanza per favorire spunti di riflessione, incontro e dialogo. Il 1 percorso viene proposto a classi appartenenti a scuole del centro e classi di scuole di periferia del Quartiere S. Vitale: i laboratori con le classi avrebbero luogo la mattina con lettura e visione dei testi citati e conseguente analisi e riflessioni sui possibili collegamenti tra forme e contenuti. Il 2 percorso con le proiezioni di documentari e lungometraggi possono aver luogo la sera oppure il sabato pomeriggio, sia in un luogo del centro che in uno della periferia, e coinvolgerebbero sia l'intera cittadinanza sia le famiglie dei bambini che, con la loro classe, hanno aderito ai laboratori per renderle partecipi del lavoro che i ragazzi fanno con la scuola. Durante gli incontri di laboratorio le proiezioni inerenti alla varie versioni della fiaba saranno in DVD o in cassetta. Lo stesso per i documentari proposti la sera, mentre è possibile fare una proiezione in pellicola a cura del Prof. Carlo Mauro, collezionista e insegnante all’Accademia di Belle Arti, del film Il ladro di Bagdad e di alcuni cortometraggi d’animazione storici sulla vita dei ragazzi di strada. 3° percorso Le proiezioni dedicati agli adulti saranno seguite da dibattiti legati alle diverse tematiche che coinvolgano trasversalmente diversi istituzioni e vari settori (immigrazione, handicap, servizi sociali e pedagogici, servizi sanitari, università) 4°percorso Laboratorio teatro di strada che, che riesca a coinvolgere anche l'infanzia delle periferie o chi, vivendo particolari forme di disagio, resta spesso tagliato fuori da attività istituzionali. Obiettivi – – – – – – – – – ri/definire in una prospettiva più ampia il concetto di “diversità” attraverso un percorso narrativo che, partendo dal sé, dalla valorizzazione della propria identità giunga a confrontarsi con altri soggetti, gruppi e culture; valorizzare le diverse identità e culture presenti dentro e fuori la scuola; individuare e superare pregiudizi e stereotipi diffusi; sviluppare atteggiamenti di vicinanza,empatia e riconoscimento di pieni diritti rispetto all'infanzia “diversa” ed alle fasce più deboli della popolazione; favorire momenti di contatto scuola/ famiglia in generale e immigrata in particolare; sviluppare uno “sguardo cinematografico” autonomo e consapevole, attraverso un diverso modo di pensare e fare informazione sulle realtà sociali; diffondere la conoscenza del documentario “cinema della realtà” e testimonianza diretta di vita; stimolare all'ascolto attivo, suscitare emozioni, riflessioni,dialogo ed incontro attraverso il documentario "pensato e che fa pensare" diametralmente opposto a un messaggio televisivo generalmente teso ad alimentare l'indifferenza al mondo ed agli uomini; intraprendere, attraverso il teatro di strada, un percorso di inserimento sociale di quei minori sottratti, da particolari condizioni ( disagio economico, clandestinità, dispersione scolastica etc.) al diritto all'istruzione ed alla normale crescita culturale e sociale.