n° 127 - Demaclenko

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n° 127 - Demaclenko
GLI SPECIALI DI PM Innevamento programmato
DEMACLENKO
Monte Elmo/Croda Rossa:
anche il collegamento idrico
Il 15 aprile 2014, il Tar di Bolzano ha pronunciato
il sì definitivo alla legittimità del collegamento funiviario
tra il Monte Elmo e la Croda Rossa, nel comprensorio
dell'Alta Pusteria. Sono così ripresi immediatamente
i lavori appaltati dalla “Dolomiti di Sesto spa”,
la società impiantistica che sta inoltre aderendo
all'importante progetto intermodale, per l'integrazione
treno/impianti a fune -già arrivato a Perca/Plan de Coronesdestinato ad unificare alta e bassa val Pusteria.
I due versanti Monte Elmo/Croda Rossa condivideranno
inoltre un importante e innovativo impianto
d'approvvigionamento idrico per fare neve, in grado
di produrre anche energia elettrica, che conferma
il crescente prestigio del marchio DemacLenko.
di Nicoletta Zardini
rande era dunque l'aspetG
tativa per questo pronunciamento, che ha così respinto
i ricorsi degli ambientalisti, causa della sospensione dei lavori
dell'agosto 2013.
E via libera immediato al completamento del progetto da parte del team di Sesto Pusteria,
incontrato proprio pochi giorni prima della sentenza nello
stand DemacLenko, ad Alpitec.
Nell'occasione, e nell'attesa, ci
siamo ritrovati proprio a Fiera
Bolzano per parlare con l'ingegner Mark Winkler, amministratore delegato della “Dolomiti di
Sesto spa”, e il suo omologo
in DemacLenko, Andreas Dorfmann, del progetto di potenziamento del sistema d'innevamento che è parte integrante
del collegamento "sci ai piedi"
fra il Monte Elmo e la Croda
Rossa di Sesto Pusteria.
Va subito detto che l'azienda altoatesina specialista in sistemi
per la produzione neve -ovvero,
la storica Demac che ha recentemente acquisito la blasonata
scandinava Lenko, entrando
nell'orbita del gruppo Leitner- è
il fornitore che ha fatto nascere
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e via via crescere la rete della
produzione neve del comprensorio sciistico di Sesto, chiamata, una volta di più, a ideare e
realizzare un progetto assolutamente ambizioso: una linea
di approvvigionamento idrico e
una potente stazione di pompaggio che consentono di potenziare e ammodernare le precedenti installazioni presenti sui
due versanti sciistici.
Unificando il tutto, con un intervento all'avanguardia nel comparto, per concezione e portata
idrica.
Il comprensorio
delle Dolomiti di Sesto
Il comprensorio sciistico Dolomiti di Sesto-Alta Pusteria rappresenta l'area più a Est del Dolomiti Superski.
Non a caso, il Monte Elmo, al
confine con l’Austria, appartiene
già alle Alpi Carniche.
Siamo anche sullo spartiacque
tra il bacino del Mediterraneo e
quello del Mar Nero, se è vero
che la Rienza porta verso l'Isarco e l'Adige, mentre la Drava
confluisce nel Danubio. E questo, pur nascendo a pochi chilometri di distanza, all'ombra di
quelle “tre cime”, diventate definitivamente l'icona delle Dolo-
professioneMontagna n° 127 maggio/giugno 2014
A sinistra Mark Winkler amministratore delegato della “Dolomiti di Sesto spa”,
con Andreas Dorfmann amministratore delegato di “DemacLenko spa”,
miti con la proclamazione “Unesco-patrimonio dell'umanità”.
Il comprensorio, che conta allo
stato attuale 30 impianti per 85
km di piste, è composto da tre
aree sciistiche distinte.
lIl Monte Elmo, la montagna
panoramica più bella delle Dolomiti di Sesto, raggiungibile sia
con la cabinovia di Versciaco
(a pochi chilometri dal confine
con l'Austria), sia con la funivia
che parte da Sesto (m 1.310),
per raggiungere quota 2.050 m
s.l.m.
Dalla terrazza-solarium del nuovo ristorante Monte Elmo, presso la stazione a monte, la vista
spazia sulla meridiana più grande del mondo: cioé, quella composta dalla Cima Nove, Dieci,
Undici, Dodici e Una.
Questo è anche il punto di partenza dell‘Alta Via Carnica.
L'area sciistica, che conta 9
impianti per 22 km di discese, vanta anche una pista con
uno sviluppo di quasi 5 chilometri , due “nere” e, in quota,
lo snowpark Tre Cime, che si
estende per 450 m.
lLa Croda Rossa è la skiarea
che si sviluppa tra le quote di
1355 e 2000 metri, con 29 km di
piste servite da cinque impianti,
due piste per slittini (7,5 km),
cui si accede da Bagni di Moso
con la cabinovia “Signaue”: impianto di grande portata, che
trasporta nel cuore delle Dolomiti di Sesto. La suggestione
della zona è potenziata dalla
tradizionale presenza di giganteschi pupazzi di neve e delle
uniche renne delle Alpi.
lBaranci: in tedesco “Haunold”, è la denominazione del
monte che si trova sopra il paese di San Candido, con una
seggiovia e quattro skilift, per
12 km di piste di media difficoltà, che d'estate vengono solcate dal Fun-Bob: una slittovia su
rotaia, tra le prime realizzate in
Italia.
Se è vero che il consorzio turistico accoglie, oltre agli imprenditori funiviari, anche gli
operatori della ricettività, vanno
menzionati le principali località
mete di soggiorno, peraltro rinomate per il livello delle strutture
e la qualità dei servizi, e caratterizzate da una consolidata
professionalità di gestione familiare.
Da Villabassa, porta dell'Alta
Pusteria, dopo deviazione per
Braies e l'omonimo lago -svelato di recente all'ampio pubblico televisivo quale location
GLI SPECIALI DI PM Innevamento programmato
di un noto serial televisivo, con
Terence Hill nei panni di una
guardia forestale...- si prosegue
verso Est per Dobbiaco, San
Candido e Versciaco.
Per Sesto, da San Candido si
deve imboccare l'omonima valle, direzione Sud, che prosegue
poi fino al passo Monte Croce,
portando verso il Comelico: ovvero, in territorio bellunese con
una piccola skiarea, già entrata nell'orbita del comprensorio
sciistico Dolomiti di Sesto per
quanto riguarda l'azionariato, e
destinata anche a un futuro collegamento funiviario. Più avanti
vedremo come.
Da citare infine le due aree protette: i parchi naturali di Fanes/
Senes/Braies e delle Dolomiti di
Sesto.
Il collegamento
dei due versanti
Per riprendere a scrivere
dell'importante progetti di potenziamento
e
unificazione
dell'approvvigionamento idrico
del sistema d'innevamento, è
necessario accennare prima al
collegamento funiviario fra le
skiaree del Monte Elmo e della
Croda Rossa, disposte sui due
versanti opposti della valle, con
punto d'incontro alla Signaue.
Un collegamento realizzato con
due impianti distinti, entrambi
nella tipologia della cabinovia
ad agganciamento automatico,
con veicoli da otto posti, progettazione e costruzione Leitner
ropeways: ovvero, la versione
attualizzata della “Signaue”,
entrata in esercizio nel 2007,
impianto di arroccamento della
skiarea Croda Rossa che rappresenta l'altra linea coinvolta
nel collegamento dei due versanti.
In un immediato futuro, il progetto per la realizzazione del
circuito sciistico denominato
“Giro delle cime” consentirà
di andare “sci ai piedi” da Versciaco in Alta Pusteria a Padola
nel Comelico, svalicando oltre il
passo Monte Croce (e ritorno):
itinerario oggi possibile parzialmente e solo con un servizio
navette skibus con la denominazione “Salto”.
Ed ecco una breve descrizione
dei due nuovi impianti, che verranno inaugurati il prossimo autunno.
lLa cabinovia "Tre Cime",
con stazione a valle collocata
nella Signaue, nei pressi della
partenza dell'impianto, che porta in quota sulla Croda Rossa.
Le due stazioni a valle verranno
collegate con un ponte, mentre
la linea della “Tre Cime” divaricherà in direzione dell'Orto del
Toro. I dati salienti del nuovo
impianto: capacità 1.800 P/h
(2.200 P/h); velocità max 6 m/s;
livello stazioni 1.437. (valle) e
2.092 s.l.m (monte), per un dislivello di 654 e una lunghezza
di 2.032 metri.
La stazione a monte della cabinovia "Tre Cime" sarà congiunta alla stazione a monte del
secondo impianto in fase di costruzione.
lDue nuove piste consentiranno di scendere con gli sci dal
Monte Elmo fino al Pendio Monte Elmo e, di qui, dunque, risalire verso le piste alte dell’Orto
del Toro per raggiungere la Signaue e, di seguito, la Croda
Rossa.
Con denominazione analoga a
quella dei nuovi impianti, le piste si chiamano "Tre Cime” e
"Orto del Toro": rispettivamente
2.355 e 1.354 metri di lunghezza, entrambe con larghezza
media di 36/38 metri e pendenza del 27/28%.
lLa
cabinovia "Orto del
Toro" proseguirà infatti nella
salita lungo il versante del monte Elmo, in due tronchi, con relativa intermedia.
La stazione a valle di questo secondo nuovo impianto verrà a
trovarsi sulla pista già esistente
"Sesto/Monte Elmo", nei pressi
del rifugio “Pendio Monte Elmo”;
quella di monte è stata progettata per i 2092 metri della cima
dell'Orto del Toro.
Le quote s.l.m. delle stazioni: a
valle, 1.668 metri; intermedia, a
1.727; a monte, 2.092.
Gli altri dati tecnici: capacità:
1.500 p/h (1800 p/h); velocità: 6
m/s; dislivello 424 m; lunghezza
1.748 m.
Con queste nuove realizzazioni
-che, tra innevamento, impianti
e piste, comportano un investimento di ben 28 milioni di euroil consorzio sciistico Dolomiti
di Sesto/Alta Pusteria aprirà la
stagione invernale 2014/2015
aggiornando i suoi totali a 33
impianti di risalita e 90 km di piste, per una portata oraria complessiva di 30 mila persone.
L'innevamento
in sole 60 ore
L'obiettivo concreto d'innevare
il comprensorio sciistico in 60
ore era ben chiaro: non solo
alla compagine societaria della
"Dolomiti di Sesto", presieduta
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professioneMontagna n° 127 maggio/giugno 2014
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GLI SPECIALI DI PM Innevamento programmato
da Franz Senfter (sì, la famiglia dello speck, originaria di
San Candido...), ma anche nella testa del direttore tecnico del
comprensorio funiviario, Rudolf
Egarter, presente al nostro incontro ad Alpitec, impegnato a
coordinare anche le fasi di realizzazione in carico alla società
esercente, che conta ben 190
dipendenti, tra quelli fissi (35) e
gli stagionali.
“Il nostro primo obiettivo -ribadisce infatti Egarter- era quello
di potenziare l'innevamento del
Monte Elmo che, fino alla passata stagione, richiedeva due
settimane di produzione.
VAL PUSTERIA
Integrazione intermodale
Il cantiere per la trasformazione dell'areale
ferroviario di San Candido è stato inaugurato a fine ottobre 2013, e i lavori includono la realizzazione della nuova stazione di
Versciaco, situata immediatamente davanti
l’impianto di risalita del Monte Elmo.
Stiamo parlando della seconda fermata del
treno della Val Pusteria -e in tutto l'Alto
Adige- da cui si potrà accedere direttamente
alle piste da sci, nello specifico a quelle di
Monte Elmo.
La piattaforma intermodale di Perca (Brunico) tra rotaia e fune (quella della cabinovia
Ried/Plan de Corones), il prossimo inverno
sarà alla sua terza stagione di esercizio (e ne
abbiamo ampiamente parlato a suo tempo).
La fermata di Versciaco -che prevede anche
uno spostamento verso Sud della Ss49 della Pusteria e un sovrappasso per l'accesso
degli sciatori alle piste- entrerà in funzione
nel dicembre del 2014, a fronte del completamento degli accordi di collegamento
ferroviario Fortezza/Lienz, per fare in modo
che i nuovi convogli Flirt 2013, che vi transiteranno, riescano a raggiungere anche i
vicini centri austriaci di Sillian e Lienz.
Ma le ambizioni del comprensorio Dolomiti
di Sesto/Alta Pusteria, non finiscono qui.
Oltre ai collegamenti preannunciati fino ad
oggi lungo la cresta tra Versciaco e passo
Monte Croce, la stampa locale ha riportato recentemente anche del ritorno in auge
della "vecchia" idea di un collegamento fra
gli impianti sciistici di Monte Elmo, sul lato
di Versciaco, con quelli dei Baranci, questa
volta approvata dal consiglio comunale di
San Candido e sostenuta dall'attuale sindaco Werner Tschurtschenthaler che ha detto:
“Si tratta solo di un'idea per un prossimo
futuro, con l'ipotesi di un tracciato che vedrebbe una discesa dai Baranci in direzione
dei vecchi bagni "Wildbad" di San Candido,
con successivo scavalcamento della dorsale
"Burg" che delimita la valle di Sesto, fino a
riunirsi con la discesa dall'Elmo che porta a
Versciaco”.
Sarebbe letteralmente la chiusura del cerchio, consentendo in futuro gli spostamenti
“sci ai piedi” fra tutte le quattro o addirittura
cinque stazioni sciistiche delle Dolomiti di
Sesto e del Comelico: Baranci, Monte Elmo,
Croda Rossa, Passo Monte Croce e Padola.
E che, se perseguita, vedrebbe quasi sicuramente un nuovo schieramento degli ambientalisti... Ma gli obiettivi già individuati
allo stato attuale sono precisi, con una tabella di marcia a medio e lungo termine già
cadenzata.
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“Con il progetto elaborato da
DemacLenko, sarà ora possibile ottenere la copertura totale
delle piste in sole sessanta ore,
quando il fattore tempo, inteso
anche come componente climatica e termica, oggi riveste
un'importanza
fondamentale. Per assicurare l'offerta sci,
anche a fronte di “finestre del
freddo” sempre più ristrette, ma
anche per ottimizzare risorse e
gestione”.
Grande intervento
guardando avanti
Per produrre neve in tempi così
brevi, è fondamentale poter
contare su grandi quantità d'acqua: per questo, al bacino di
105 mila metri cubi d'acqua che
si trova alle porte di Sesto, è
stata affiancata l'importante sala
macchine con stazione di pompaggio PS100 che consente di
spingere l'acqua dai 1.350 metri
del fondovalle fino ai 2050 della
cima del Monte Elmo.
Qui, una seconda stazione di
pompaggio PS200 s'incarica di
proseguire la gestione di distribuzione e flusso di tutta la rete
d''innevamento, resa possibile
dalla realizzazione di una linea
di approvvigionamento acqua
(iniziato lo scorso anno con 3,5
km di tubazione DN400) che
per l'inverno prossimo arriverà a
uno sviluppo totale di 12,5 km.
Dal Monte Elmo, l'acqua potrà infatti proseguire in caduta
anche lungo il nuovo versante
di collegamento con la skiarea
Croda Rossa, seguendo la pista per Sesto fino a alla stazione a valle della nuova cabinovia
professioneMontagna n° 127 maggio/giugno 2014
(quota 1.700), per risalire fino ai
2092 della stazione a monte.
E per scendere ancora, con
nuovo impulso, lungo la pista
“Tre Cime”, fino alla quota 1400
della “Signaue”, dove avviene
non solo il collegamento funiviario dei due versanti, ma anche
l'allacciamento con la rete idrica
dell'esistente impianto d'innevamento della skiarea “Croda
Rossa”.
L'incredibile corsa al rimando
dell'acqua con collegamento in
cresta termina risalendo il versante della “Signaue”, fino a
quota 1.700, dove esiste l'ultimo
bacino di raccolta acqua incluso
nella nuova rete idrica.
L'acqua in eccedenza torna nei
bacini.
La nuova PS100, a valle, è dotata di cinque pompe d'aspirazione e cinque pompe ad alta
pressione, raggiungendo così
i 225 l/s, con 700 metri di prevalenza, e una potenza di 3.000
kW.
Mentre la preesistente stazione
di pompaggio PS200 collocata
in cima al Monte Elmo dispone
di due pompe di aspirazione e
due ad alta pressione.
Le tubazioni utilizzate sono
quelle in ghisa sferoidale fornite dalla Trm, che raggiungono
anche -come già accennatoDN400 PN80: ovvero, la portata nominale massima realizzata
con questo materiale.
Mentre le pompe sono firmate Caprari, l'azienda di Modena che, negli anni, ha messo a
punto linee di prodotto specifiche per il settore dell'innevamento.
L'attuale posa in opera della
condotta unica, lunga 12,5 km
-con diametri e portata nomi-
GLI SPECIALI DI PM Innevamento programmato
DEMACLENKO
La soddisfazione di tutto il gruppo Leitner
A
nale differenziati lungo il suo
percorso- può essere stimata
anche in 216 tonnellate di tubazioni: in parte interrate e, dove
dettato dalla presenza della
roccia, ancorate con plinti di cemento.
Con gli ultimi aggiornamenti, il
Monte Elmo presenta 80 ettari
di piste, su cui sono distribuiti
oltre cento generatori.
Il dimensionamento iniziale di
questo sistema idrico consentirà in futuro d'integrare anche
l'intera rete d'innevamento della
skiarea “Croda Rossa” (5 mila
metri cubi d'acqua) con la realizzazione di una PS300 a quo-
69 Ranger
Alpine 1200 4-TEC
ta 2.092 (arrivo cabinovia Tre
Cime e Orto del Toro), da cui
è inoltre previsto di proseguire
con una linea di distribuzione
che scenderà a 1.400 metri e,
addirittura, un'ulteriore rilancio
verso Monte Croce...
Questo importante sistema
è stato definito dall'ingegner
Winkler “un complesso ma redditizio sistema di comunicazione
idrica, con circolo dell'acqua e
scorte adeguate che, una volta
completato, presenterà caratteristiche e dimensioni eccezionali, nonché la possibilità di
produrre energia elettrica nel
periodo estivo.
Adventure
Gran Tourer 1200 4-TEC
Gran Tourer 600 E-TEC
ndreas Dorfmann, amministratore delegato della DemacLenko, in occasione del nostro incontro
ad Alpitec, è intervenuto più volte a
integrare concetti e spiegazioni tecniche del nuovo progetto:
“Questa realizzazione sta a dimostrare il raggiungimento della sinergia tecnologica raggiunta non
solo dall'accorpamento tra Demac
e Lenko, ma anche dell'apporto del nostro
know-how dell'innevamento nelle strategie
commerciali del gruppo Leitner, come testimoniato anche dagli interventi nel comprensorio di Sesto/Alta Pusteria.
“Il nostro rapporto con il consorzio funiviario
“Dolomiti di Sesto” è iniziato al tempo di Demac, e negli ultimi due anni è proseguito con
l'affiancamento di Lenko.
“Grazie alla fusione, abbiamo non solo confermato, ma anche aumentato il parco clienti,
nonché il fatturato, a fronte di una riorganizzazione e di un potenziamento della rete commerciale, in Italia e all'estero.
“Oggi, il nostro cliente può contare su un'offerta tecnologica al top, con un interessante
rapporto qualità/prezzo; nonché sulla consulenza e la progettazione chiavi-in-mano e
un'assistenza post vendita 24h24.
“Sul fronte innovazioni tecnologiche -prosegue Dorfmann- mentre alle fiere primaverili
abbiamo portato due novità basate su prodotti
Xtrim Commander
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già collaudati, quali il Titan Silent
la lancia Vis Up, stiamo lavorando
intensamente allo sviluppo di un
nuovo concetto d'impianto d'innevamento, che verrà presentato il prossimo anno”.
E, in merito alla consolidata partnership con gli impiantisti dell'Alta
Pusteria, l'amministratore delegato
della DemakLenko dichiara:
“Siamo fieri che abbiano scelto ancora una
volta noi e il gruppo Leitner per andare avanti
insieme, anche e soprattutto in una progettualità che si proietta verso il futuro. Il nuovo
sistema d'innevamento e la sua strategica e
innovativa linea di approvvigionamento idrico
confermano che ci collochiamo nell'elite del
comparto, e che siamo pronti per proseguire
sul fronte della globalizzazione di un mercato che, a fronte della stasi italiana, segnala
stabilità in Austria e Germania, e interessanti
incrementi dell'area asiatica”.
“Con gli uomini del gruppo Leitner abbiamo lavorato e stiamo lavorando molto bene
-fa da contrappunto il direttore tecnico della
“Dolomiti di Sesto spa”, Rudolf Egarter-.
Ci sentiamo sostenuti non solo nelle fasi
costruttive, ma anche per tutto quanto può
emergere nei vari aspetti tecnici legati alla
gestione dell'esercizio e del dietro le quinte.
Quasi come in una famiglia, di quelle che
funzionano...”.
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GLI SPECIALI DI PM Innevamento programmato
Gli innevatori distribuiti attualmente sul comprensorio sono
104 per l'area Monte Elmo, 33
sulla Croda Rossa, cui si aggiungono i 36 sui “Baranci” e i
16 delle piste di Padola/Monte
Popera, in Comelico.
La soluzione ideata da DemacLenko consente dunque d'integrare anche il consumo di
energia elettrica necessaria al
funzionamento degli impianti a
fune che, come si sa, incombe
sui costi gestionali, anche con
tariffe penalizzanti rispetto alla
concorrenza austriaca.
Nuove prospettive
per il turismo
Tanta dunque la carne al fuoco
per quella fascia dell'Alto Adige
che si prolunga verso Est: tradizionale corridoio di passaggio
di popolazioni storiche quali (nel
500 d.c.) gli Unni condotti da
Attila e, settecento anni dopo,
sembra anche dalle guarnigione del condottiero e imperatore
mongolo Gengis Khan: un Medioevo con vicende travagliata a
cui sembra si debba far risalire
anche il nome di “Puschtra”, da
cui Pustertal, che l'inviso Tolomei si affrettò più recentemente
a italianizzare in “Pusteria”.
Forti tradizioni quelle degli
stockholder locali, capaci di elaborare anche moderne evoluzioni.
“Il nostro obiettivo è quello di
ottimizzare un comprensorio
sciistico, in funzione delle nuove prospettive turistiche, dettate
da una visione più ampia e armonizzata –afferma l'ingegner
Mark Winkler, amministratore
delegato della Dolomiti di Sesto
spa. “Mi riferisco al nuovo sistema intermodale che porterà gli
sciatori da Italia e Austria alle
piste da sci dell'intera Val Pusteria con il treno, e con un collegamento diretto agli impianti
di arroccamento delle aree sciabili, ma anche a un adeguato
sviluppo dei posti letto e di tutto
il ricettivo/indotto.
“La Pusteria è avviata a trasformarsi in una destinazione unica,
con Plan de Corones che soddisfa la domanda dei più sportivi,
mentre noi ci stiamo sempre più
orientando verso il turismo familiare, non solo invernale, ma anche estivo, in nome del nostro
patrimonio naturalistico concentrato, potendo inoltre contare
sulla notorietà delle Tre Cime,
divenuta ormai l'icona di tutte
le Dolomiti. E forti di un efficiente collegamento tra le nostre
aree, ormai quattro” conclude
Winkler.
n
50
SUFAG
Know-how concentrato
e soluzioni ad alta flessibilità
Il gruppo Mnd ha presentato, nel corso di Alpitec
e Mountain Planet, la nuova divisione “snowmaking”.
Dalla fusione di Sufag, Snowstar e Areco, ora riunite
sotto il logo Sufag, la neonata realtà può vantare
tutto il know-how e l'esperienza che le tre aziende
hanno maturato nel campo della produzione neve.
ufag si rivolge a un mercaS
to mondiale, per progettare
e realizzare impianti “chiavi in
mano”, con l’ausilio di una gamma di generatori di neve molto completa e assortita, sia in
bassa sia in alta pressione, tutti
dalle elevate prestazioni di produzione e qualità.
La gestione GsSystem
Il fiore all’occhiello Sufag è il
software di gestione, GsSystem: di facile impiego, ora
integrato con la funzione multischermo per poter gestire
facilmente generatori e sale
macchine, nonché dotato di funzionamento client-server, che
consente d'intervenire con più
periferiche posizionate in zone
diverse.
Il servizio “retrofit”
Sufag è specializzata anche nel
servizio “retrofit” d’impianti esistenti: condividendo le risorse,
conservando le attrezzature già
presenti sul territorio e integrandole eventualmente con i propri
generatori.
Sul mercato italiano
La gestione del mercato italiano
è stata affidata a Mauro Sorba, presente nel corso dei due
eventi fieristici e impegnato a illustrare tutte le novità aziendali,
sia a livello organizzativo sia di
prodotti e soluzioni.
Gamma bassa pressione
La gamma di generatori Sufag
a bassa pressione è disponibile
nei modelli:
* Peak, generatore innovativo
che coniuga silenziosità e produzione di neve considerevole;
* Compact Power, il collaudato
cannone con prestazioni ai vertici della categoria;
* Acces, economico, ma con ottime prestazioni a costi più contenuti;
CASE HISTORY
La riqualificazione dell'impianto di Verbier
Molte stazioni sciistiche stanno ampliando i propri impianti d’innevamento programmato e
Sufag si sta dimostrando il partner ideale, in quanto specializzata nella riqualificazione delle
attrezzature già presenti in loco, nell’ottimizzazione dei consumi energetici e nella gestione della
realtà neve mediante l’utilizzo di un unico software, in grado di dialogare con la maggior parte
dei generatori di neve presenti sul mercato.
A Verbier (Ch), Sufag ha riqualificato l’impianto d’innevamento esistente, composto da generatori di marchi differenti, realizzando:
* un ampliamento in alta pressione, con l’installazione di nove aste Street e 38 aste Taurus 2.0;
* due nuove stazioni di pompaggio, di cui una di adduzione a Lac des Vaux, dotata di tre pompe
90 m3/h a 250 mt., 110kW;
* una stazione booster Jumbo, dotata di due pompe 110 m3/h a 850 m., 315kW, entrambe azionate da inverter, per ottimizzare prestazioni e consumi energetici e...
* un compressore da 1000 Nm3/h, 90 kW.
* Silent, adatto alle aree residenziali perché molto silenzioso.
Quattro modelli di cannoni a
ventola, in grado di soddisfare
le varie necessità, installabili su
piedi, su ruote o su torre sia fissa sia mobile, come da tradizione Sufag.
Peak
Portata da 3 a 36 m3/h
Pressione da 8 a 40 bar
kW 19+4 riscaldamento
Compact Power
Portata da 3 a 38 m3/h
Pressione da 8 a 40 bar
kW 22,5+4riscaldamento
Acces
Portata da 3 a 33 m3/h
Pressione da 8 a 40 bar
kW 22,5+4 riscaldamento
Silent
Portata da 3 a 26 m3/h
Pressione da 8 a 40 bar
kW 15+4 riscaldamento
Gamma alta pressione
L’alta pressione si presenta con
il top di gamma,
* il Taurus 2.0, generatore ad
asta con otto modulazioni degli
stadi, così da ottimizzare la produzione di neve ad ogni variante della temperatura, mantenendone inalterata la qualità;
* l’asta Street, che incontra le
necessità di produrre neve su
piste strette, come skiweg
* il Folk, nato per soddisfare
quei mercati che ancora necessitano di un generatore manuale, semplice nell’utilizzo ma con
grandi prestazioni, va a completare l’assortimento.
Tutti e tre i modelli sono disponibili sia con compressore autonomo, sia per impianti ad aria
centralizzata, sviluppati grazie
al grande know-how acquisito in
materia di alta pressione.
Segno che il nuovo comparto neve di Mnd group sta già ottenendo l’apprezzamento della clientela.
L’innovativa asta Snowtek
Grenoble è stata l’occasione
per presentare anche l’innovativa asta Snowtek, studiata
per ridurre al minimo il consumo d’aria e produrre comunque
grandi quantità di neve a temperature fredde.
* Per ogni necessità o informazione, è possibile contattare Mauro Sorba:
cell 366.4788848 [email protected].
TAURUS 2.0
Portata da 2,5 a 25 m3/h
Per il 2014, sono già state acquisite alcune commesse, tra le quali spicca quella di Ballon d’Alsace (Fr), dove verranno installate: 35 aste Taurus 2.0, cinque aste Street, sei generatori Peak,
5 km di nuove tubazioni, 42 pozzetti attrezzati, due nuove stazioni di pompaggio (la prima a Lac
d’Alfeld, dotata di due pompe da 125 m3/h a 450 m, 250kW; la seconda a Langenberg, dotata di
due pompe da 125 m3/h a 300 m, 132kW, un compressore da 1200Nm3/h, 110 kW).
professioneMontagna n° 127 maggio/giugno 2014