Museo Ducati, una cattedrale per 30mila fedeli ogni anno
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Museo Ducati, una cattedrale per 30mila fedeli ogni anno
Periodico della Camera di Commercio di Bologna Ottobre 2010 ECCELLENZA <iL Nostro obiEttiVo è far conoscere realmente da chi e come è fatta la Ducati>, sono le parole di Livio Lodi, appassionato responsabile del museo Ducati. E’ in Ducati da 23 anni. Ha iniziato prima come operaio, poi ha messo a frutto, per dieci anni, in contabilità il suo diploma di ragioniere, quindi <per cercare nuovi stimoli> nel 1998 ha chiesto di essere affiancato al progetto di costruzione del museo e dal 2001 ne è il responsabile. Mediamente sono 30.000 i visitatori dello scrigno che la Ducati mette a disposizione e che attira quasi esclusivamente persone da fuori Bologna. <Vengono da tutte le parti d’Italia e da tutto il mondo, cercando qualcosa che c’è solo qui. Sono i bolognesi ad essere rari. Non per niente è la rossa di Borgo Panigale>. Museo Ducati, una cattedrale per 30mila fedeli ogni anno Livio Lodi, responsabile della collezione ci fa da guida negli 84 anni di storia dell’azienda di Borgo Panigale Come è nato il Museo ? Si era alla fine degli anni ’90. Ducati è stata la prima a pensare a un museo direttamente dentro la fabbrica e tuttora siamo fra le poche aziende a consentire di visitare i reparti dove la moto viene costruita. Per noi è importante far vivere agli appassio- per pezzo. E’ stato come comporre un mosaico il cui risultato finale è la storia della nostra azienda dalla sua costituzione, nel 1926 con la produzione di piccoli componenti per radio, poi il cucciolo, e via via tutta l’evoluzione che ne è venuta. Tutto quello che è esposto è della Ducati? Non tutto. Sono tanti i piloti e i collezionisti che preferiscono esporre i loro pezzi unici al museo piuttosto che tenerli chiusi in garage. Il risultato complessivo è qualcosa di unico, che esiste solo qui, non si può trovare in nessuna parte del mondo. Chi sono i visitatori? Prevalentemente appassionati. Poi tanti studenti perché sono continue le iniziative che facciamo per le scuole, non solo come Museo ma anche con il laboratorio “Fisica in moto”. Il compito difficile è proprio questo: riuscire a mettere assieme gli interessi dei bambini e dei ragazzi che vengono con la scuola e che oggi a volte entrano cercando già la moto di Valentino, con quello che cerca il signore attempato che da ragazzo smontava la testa della sua vecchia Ducati. Di cosa si tratta? Abbiamo appena realizzato un dvd con la storia della Ducati. Anche qui un lavoro unico. Fatto di testimonianze di piloti, ex dipendenti , antichi filmati, un collage di immagini esclusive .. nati l’azienda, far vedere dal vivo come viene realizzato un prodotto dettagliato e sofisticato come la Ducati. Trovare e selezionare i materiali esposti è stato difficile? E’ stato un po’ come fare l’archeologo. Non si era salvato molto. Lentamente abbiamo cominciato a recuperare pezzo Soddisfazioni? Tante. Il museo per me è un atto d’amore anche per l’azienda che mi ha dato tanto. Qui lo spirito di aggregazione è fortissimo. Perché siamo una piccola squadra d’elite che fronteggia giganteschi corpi d’armata di tutto il mondo. Per noi vestire un capo con il marchio Ducati è come indossare una maglia ufficiale. Io sono nato a Borgo Panigale: vedere il marchio Ducati ovunque nel mondo mi riempie di orgoglio, mi fa sentire a casa. • P. Z. <il mio sogno? Le Aldini piene di giovani meccanici> <sArEbbE bELLissiMo se le aule delle Aldini tornassero a riempirsi di studenti in meccanica>. Così Maria Domenica Gerbino, che dal 1988 lavora nella Direzione Risorse Umane della Ducati e che il maggio scorso ha ricevuto l’ onorificenza della ”Stella al merito del lavoro”. Dietro i successi della rossa di Borgo Panigale c’è anche il suo lavoro: si occupa prevalentemente di formazione per tutti i livelli aziendali. Quanti dipendenti ha la Ducati? Circa 1100. Con i rapporti di collaborazione esterna arriviamo quasi a 1200. Tutti coinvolti in progetti di formazione? L’azienda è molto orientata allo sviluppo delle persone, sono loro che fanno la Ducati. Ci aiuta il senso di appartenenza che nasce dal prodotto che realizziamo. Maria Domenica Gerbino, stella al merito del lavoro Da dove provengono i curriculum che ricevete? Da tutto il mondo. Soprattutto dalla Germania e dagli Stati Uniti. Su cosa si concentra la formazione che fate esternamente? E’ sia tecnica e motivazionale, con una grande attenzione allo sviluppo delle capacità di delega e di motivazione. Bologna è uno dei nostri punti di riferimento per la specializzazione tecnica, per i progetti di formazione comportamentale ci rivolgiamo molto su Milano e a centri internazionali. A Bologna abbiamo fatto un progetto molto bello con i laboratori “La fisica in moto” riser- vati alle scuole, per avvicinarli al mondo dei motori. Anche con le Aldini abbiamo belle esperienze.. Per esempio? Cerchiamo di spiegare agli studenti che scegliere meccanica non vuol dire studiare per lavorare attaccati ad un tornio. In questo abbiamo avuto ottimi risultati quando siamo andati con il nostro Gian Luigi Mengoli che da perito meccanico è diventato Direttore Tecnico della Ducati. Cosa consiglia ai ragazzi che hanno il sogno di lavorare in Ducati? La conoscenza tecnica è fondamentale ma non basta. Va unita alla capacità di adattarsi velocemente ai cambiamenti e di riuscire ad anticiparli e non subirli. • P. Z. 9