Arona,lamovidacambiapelle Inottambulisnobbanoilgiovedì

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Arona,lamovidacambiapelle Inottambulisnobbanoilgiovedì
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LA STAMPA
SABATO 14 MARZO 2015
.
Novara e provincia .45
LE NUOVE ABITUDINI INFLUENZATE DAI CONTROLLI ANTI ALCOL E DALLA CRISI ECONOMICA
Arona, la movida cambia pelle
I nottambuli snobbano il giovedì
La rottura
Il sindaco
Fabrizio
Barbieri
A lato
una creazione
in piazza
CINZIA BOVIO
ARONA
Una volta era il momento clou
della settimana ma ormai il
giovedì sera non è più il punto
forte della movida aronese.
Non è un caso. Tante abitudini
dei nottambuli sono radicalmente cambiate in poco tempo sul Lago Maggiore: i locali
sono aumentati, i clienti temono i controlli con l’etilometro e poi spesso non continuano in discoteca la serata iniziata nei bar. In queste scelte,
influisce la crisi economica
ma non solo. Sono mutati i ritmi di vita e le esigenze del divertimento.
POLEMICA TRA «LIS LAB» E COMUNE
Adesso è diventato
interessante il lunedì
Per molte persone
che lavorano sul lago
è un giorno di riposo
Michelangelo Fornara
Gestisce «La pecora nera»
e il «Boc» sul lungolago
Discoteca di riposo
Michelangelo Fornara ha
aperto il suo primo bar in città
quando aveva 18 anni. Ora ne
ha 43 e da undici gestisce «La
pecora nera» e il «Boc» sul
lungolago Marconi: «Il giovedì
era una serata che andava fortissimo. In tanti passavano
dai locali prima di andare a
ballare alla Rocchetta. Purtroppo adesso il giovedì la discoteca rimane chiusa, almeno d’inverno, e la serata è la
peggiore della settimana. È
diventato interessante invece
il lunedì: per molte persone
che lavorano sul lago infatti è
un giorno di riposo».
Sempre al top venerdì e sabato sera: «Dobbiamo chiudere alle 2 – osserva Fornara ma c’è ancora molta gente.
Una volta invece non succedeva perché all’una erano già
Folla in piazza del Popolo per una «lunga notte»
tutti in discoteca. I motivi sono
due: la crisi ma anche l’etilometro. Ci sono molti controlli sulle
strade e quindi non si esagera
con il bicchiere». Anche la provenienza dei clienti è diversa:
«Abitano vicino, sono spariti
quelli arrivavano dalla provincia di Varese». Invariato l’enorme flusso della domenica pomeriggio: «Se c’è il sole, anche
d’inverno rappresenta una certezza. Il problema scatta d’estate con la zona a traffico limitato
in centro: i guadagni diminuiscono del 60%».
Più locali e qualità
«I locali sono aumentati. È cresciuta la competizione, ma è migliorata anche la qualità dell’of-
ferta. Chiunque qui può trovare
il posto adatto per passare la
serata»: ne è convinto Giangi
Sinagra del «Cafè de la sera».
Aveva iniziato con la discoteca
«Olivia», tanti anni fa. Adesso
qualche abitudine è cambiata:
«Si esce dal lunedì al mercoledì
ma ci si ferma il giovedì, forse
per prepararsi al fine settimana. Anche nel locale ci sono novità. Prima i clienti preferivano
stare in piedi e muoversi molto,
ora stanno seduti. La ztl va calibrata meglio». Intanto c’è chi
pensa di far riaprire la «Rocca»
il giovedì: «Ci stiamo lavorando
– dice il presidente Ascom, Stefano Rota -. Vorremmo rilanciare la notte cercando soprattutto di coinvolgere la discoteca».
Anche nel bar
ci sono novità: prima
i clienti stavano in piedi
e si muovevano molto
Ora vogliono sedersi
Giangi Sinagra
Da anni titolare
del «Cafè de la sera»
Il “Villaggio d’artista”
trasloca a Verbania
“Meina non ci vuole”
L’associazione «Lis Lab» lascia Meina per Verbania dove
trasferisce sede operativa, attività artistiche: qui dal 28
giugno al 4 luglio si terrà il festival «Villaggio d’artista».
Non è una separazione «consensuale». Al contrario. Antonella Cirigliano, fondatrice e
direttrice artistica di «Lis
Lab» attacca: «A Meina non si
sono create le condizioni per
rinnovare la collaborazione.
L’amministrazione non vuole
le nostre attività».
A giugno si era trovato un
accordo e la seconda edizione
del «Villaggio d’artista» era
partita: «Con il sostegno della
fondazione “Piemonte dal vivo” avevamo anche ipotizzato
un programma teatrale e musicale da ottobre a maggio ma
il Comune l’ha annullato». Il
sindaco Fabrizio Barbieri
spiega: «La stagione teatrale
si farà ma con una compagnia
diversa. Con la consulenza artistica di “Piemonte dal vivo”,
che ci supporta anche finanziariamente, Meina diventerà la
bottega d’artista dell’Accademia dei folli».
Il Comune sta lavorando ad
altri progetti per la riapertura
del museo all’interno di Villa
Faraggiana: «A giugno inaugureremo la prima mostra - annuncia Barbieri - all’interno di
un piano triennale. Stiamo
chiudendo la convenzione con
una fondazione che ci assicura
un investimento iniziale pari a
quello del Comune. La cifra a
noi richiesta è di 20mila euro
per acquisire attrezzature multimediali». Anche «Lis Lab»
aveva presentato un progetto
per una mostra dedicata al Faraggiana. «Era stato valutato
positivamente dalla Regione
ma il sindaco ha annullato la richiesta» sottolinea Cirigliano.
Barbieri replica: «Il costo della
mostra era di 110mila euro di
cui 70mila sarebbero arrivati
dalla Fondazione Cariplo, il resto dal Comune».
[C. FA.]