Foraggi essiccati: situazione e prospettive - Copa
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Foraggi essiccati: situazione e prospettive - Copa
C.I.D.E. ASBL Foraggi essiccati: situazione e prospettive Contributo del gruppo di lavoro “Foraggi essiccati” al dibattito sulla sicurezza dell’approvvigionamento di proteine vegetali dell’UE e alle proposte legislative concernenti la PAC Il 60% circa dell’alimentazione animale è assicurato dall’autoconsumo. I foraggi non trasformati (pascolo, fieno, foraggi essiccati) rappresentano la metà del volume. La principale fonte di proteine vegetali prodotta e commercializzata nell’Unione europea è la sua produzione di semi oleosi, ovvero i 16,5 milioni di tonnellate di panelli derivanti dai semi oleosi, principalmente grazie allo sbocco della filiera del biodiesel nell’UE. La produzione di foraggi essiccati dell’UE si aggirava sui 6 milioni di tonnellate tra il 1997/1998 e il 2004/2005, ma è fortemente diminuita in seguito per raggiungere 3,5 milioni di tonnellate nel 2009/2010 per via della riduzione del livello dell’aiuto accoppiato decisa nel quadro della revisione intermedia della PAC nel 2003, non compensata dal prezzo del mercato. Nel quadro della valutazione dello stato di salute della PAC nel 2008, il Consiglio dell’UE ha deciso di eliminare il sostegno alla trasformazione dei foraggi essiccati nel 2012 per integrarlo nel regime di pagamento unico. Tuttavia, questa produzione può beneficiare di un aiuto su decisione degli Stati membri ai sensi dell’articolo 68 del regolamento (CE) n. 73/2009 o dei pagamenti agroambientali di cui all’articolo 39 del regolamento (CE) n. 1698/2005 del 2° pilastro della PAC. Misura transitoria per le campagne 2012/2013 e 2013/2014 Articolo 68.1.a del regolamento (CE) n. 73/2009 La concessione di un aiuto per la produzione di foraggi essiccati ai sensi dell’articolo 68.1. a del regolamento (CE) n. 73/2009 per le campagne 2012/2013 e 2013/2014 non è facile a causa delle esigenze richieste in termini di azioni e di ammissibilità dei settori. Articolo 39 del regolamento (CE) n. 1698/2005 Si pone il problema della transizione del regime di aiuti alla trasformazione dei foraggi essiccati tra il 2012 e la messa in atto della PAC nel 2014. Il Copa-Cogeca chiede pertanto di rinviare1 dal 2012 al 2014 l’applicazione della decisione del Consiglio dell’UE relativa all’integrazione dell’aiuto alla trasformazione dei foraggi essiccati nel regime di pagamento unico. Esistono numerosi ostacoli al sostegno della produzione di foraggi essiccati per le campagne 2012/2013 e 2013/2014 nel quadro del secondo pilastro della PAC: • il quadro del piano d’azione europeo è ben avviato e si concluderà nel 2014: ciò solleva la questione della disponibilità dei crediti FEADER e di quelli già ottenuti; • la misura necessita un cofinanziamento nazionale molto difficile da ottenere in un periodo di recessione della spesa pubblica; • gli aiuti per azienda hanno un limite massimo e ciò limita la loro efficacia in caso di aziende agricole di medie e grandi dimensioni; • la definizione del contenuto della misura deve stabilire una relazione univoca tra la coltivazione di foraggi e l’ottenimento dell’aiuto sull’insieme degli ettari impegnati; • i pagamenti agroambientali servono a compensare i costi aggiuntivi o le perdite di reddito nell’ambito dei piani di sviluppo rurale 2008/2015 ma non remunerano i beni pubblici forniti dagli agricoltori. 1 Riserva delle organizzazioni ASAJA, COAG e UPA. La PAC dopo il 2013 Tenuto conto della comunicazione della Commissione sulla PAC verso il 2020 (COM(2010)672 def.) e della reazione del Copa-Cogeca (PAC(10)7142), la trasformazione dei foraggi essiccati potrebbe beneficiare di misure di sostegno secondo diverse opzioni: Opzione 1: aiuto accoppiato Trasferire il bilancio assegnato all’aiuto alla trasformazione dei foraggi essiccati nella dotazione per i pagamenti accoppiati come contemplato all’articolo 68 del regolamento (CE) n. 73/2009. La scelta del beneficiario dell’aiuto accoppiato (agricoltore o trasformatore) deve essere lasciata allo Stato membro. Opzione 2: secondo pilastro Introdurre un pagamento agroambientale come previsto nel quadro dell’articolo 39 del regolamento (CE) n. 1698/2005. Questa misura comporta un impegno di 5 anni da parte dell’agricoltore corrispondente all’impianto pluriennale delle superfici destinate alla coltivazione di erba medica. Per questo motivo il Copa-Cogeca chiede che la fornitura di servizi ambientali sia trattata come un’attività imprenditoriale e remunerata in quanto tale. Opzione 3: nuove misure Il Copa-Cogeca propone l’attuazione di un nuovo tipo di misura derivante da una situazione dove tutti potranno guadagnarci, che migliorerebbe la produttività e integrerebbe i benefici ambientali nel quadro di una componente ecologica dei pagamenti diretti. Si tratterebbe di una misura annuale, semplice da gestire, volontaria per gli agricoltori e non contrattuale di tipo rotazionale. Essa permetterebbe di preservare le superfici di erba medica e di altri foraggi verdi come il trifoglio, il loglio, la festuca, i sistemi di allevamento basati sul pascolo nelle zone coltivate a seminativo, nonché un tessuto industriale rurale. Misura di mercato Per quanto riguarda le misure di mercato, il CopaCogeca chiede che i foraggi essiccati siano ammissibili a una misura di ammasso privato, quale misura eccezionale per far fronte a situazioni di mercato complesse. Beni pubblici forniti dall’erba medica e dagli altri foraggi verdi prodotti nell’UE Benessere degli animali I principali sbocchi dell’erba medica disidratata e degli altri foraggi verdi sono l’alimentazione dei bovini e dei piccoli ruminanti (ovini e caprini), dei conigli, dei cavalli e del pollame. L’incorporazione di erba medica disidratata nell’alimentazione animale è un fattore di benessere e di salute per gli animali, poiché favorisce un buon funzionamento del rumine e previene il rischio di acidosi. L’erba medica disidratata contiene fibre e calcio, aminoacidi, oligoelementi e vitamine A e E. Durante la disidratazione dell’erba medica, le proteine sono tannate dal calore. L’erba medica disidratata è una delle rare fonti disponibili di proteine tannate. Proprio queste proteine tannate sono assimilate meglio dai ruminanti, migliorando la loro produzione di carne e/o di latte. Ambiente L’introduzione dell’erba medica e di altri foraggi verdi nella rotazione offre vari vantaggi. • Un effetto positivo sulla qualità dell’acqua limitando la percolazione dei nitrati nelle falde freatiche. In effetti, le leguminose privilegiano il consumo di nitrati nel suolo e utilizzano a regime massimo il loro sistema di fissazione simbiotica dell’azoto atmosferico solo quando la riserva di nitrati nel suolo comincia a scarseggiare. • Una riduzione della quantità di fertilizzanti utilizzati per la coltura delle leguminose in questione e per quelle successive. Risparmiare azoto significa risparmiare energia fossile e ridurre le emissioni di gas a effetto serra legate alla fabbricazione corrispondente di concime. Per una produzione di 13 tonnellate di materia secca per ettaro, l’erba medica fissa 450 kg di azoto che restituisce alle colture successive. • L’erba medica e gli altri foraggi verdi come il trifoglio, la festuca e il loglio sono piante perenni che offrono una copertura del suolo durante tutto l’anno, consentendo di ridurre il rischio di erosione del suolo e di desertificazione. • Le radici molto profonde dell’erba medica permettono di migliorare la struttura del suolo e, quindi, di semplificare le tecniche di lavoro del suolo nella coltura successiva. FS(11)333 • Le leguminose hanno un impatto positivo sulla diversità biologica e paesaggistica. Esse svolgono un ruolo importante nell’alimentazione degli insetti impollinatori. • L’erba medica è la pianta con la miglior efficacia territoriale (2 500 kg di proteine all’ettaro). Dal 2005 i trasformatori si sono impegnati nello sviluppo di procedimenti per la riduzione del consumo di energia fossile dal campo alla fabbrica. La disidratazione permette di ridurre considerevolmente i volumi da trasportare e quindi il fabbisogno energetico corrispondente per il trasporto. I trasformatori dei paesi dell’Europa meridionale sono i più efficaci, nei paesi settentrionali essi tendono verso la stessa efficacia. Sicurezza alimentare Le sostanze ricche di proteine come l’erba medica e gli altri foraggi verdi prodotti nell’UE costituiscono proteine di prossimità che permettono di rendere più sicuro l’approvvigionamento dell’alimentazione animale e di contenere la volatilità dei prezzi legata alle parità monetarie. Di conseguenza, l’erba medica e gli altri foraggi verdi prodotti nell’UE possono costituire un’alternativa economica interessante al costo crescente derivante dall’aumento dei prezzi della soia importata per l’alimentazione animale. Nel 2005 i foraggi verdi rappresentavano circa il 15% delle sostanze ricche di proteine nell’UE-25. Occupazione nelle zone rurali 4 500 impieghi diretti (3 000) e indiretti (1 500). Qualità L’erba medica e gli altri foraggi verdi offrono una fonte di proteine non geneticamente modificate ai sistemi di produzione non convenzionali, come le DOC, l’agricoltura biologica, ecc.