Una nuova Babele

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Una nuova Babele
246
Anno 8 - n° 8 - Distribuzione Gratuita
ATTUALITA’
KI S
K ULTURA
A
INFORMAZIONE
2 Giugno 2012
SPORT & TURISMO
Marino Giuseppe
C.so Italia, 96 - ACIREALE
IL GIORNALE DEL TERRITORIO DELLE ACI
"UNA SOCIETA' SENZA CULTURA E' UNA SOCIETA' SENZA FUTURO".
Con una festosa cerimonia, curata impeccabilmente dal Cerimoniere
Maurizio Massimino, il sindaco Nino Garozzo, l'assessore alla Cultura
Nives Leonardi ed il presidente del Consiglio comunale Salvatore Di
Maria, hanno ospitato, nella sala del Consiglio, sotto la volta del Panciroli
la “crema” della cultura acese (e dintorni) per la presentazione alla Città
del
"LIBER PRIVILEGIORUM CIVITATIS JACIS"
stampa del libro dei privilegi della
Città, curata dal prof Matteo Donato e
dalla dott.ssa Maria Concetta
Gravagno su edizione della Galatea
editrice. La paleografa profssa
Salvina Bosco ha presentato il volume. Si tratta della trascrizione integrale del più antico libro acese dei
privilegi, un documento chiave per lo
studio dei comuni nati nell'antico territorio dell' Aci, oltre che fonte documentaria di assoluto valore scientifico, elemento cardine nella storia del
diritto pubblico siciliano tra i secoli
XVI e XVII. Un patrimonio archivistico unico e inestimabile. Per l'occasione, l'Archivio storico comunale di
Acireale, ha esposto al pubblico il manoscritto originale (restaurato nel
2004) con testi dei secoli XVI e XVII. Un folto pubblico di autorità civili, militari e religiose, semplici ed estimatori della cultura hanno affollato la sala
Una nuova Babele
Il Vaticano – l’Italia – la Sicilia
Da dove cominciare? Dal Vaticano, per rispetto, con lo
scandalo del “maggiordomo” e proseguire con il premier Monti ed il suo discusso e mal digerito (dai più!)
governo dei tecnici per finire alla Sicilia, con l’uomo di
punta ( spezzata!), il Governatore Lombardo, dimissionario a tempo precisato (28 Luglio, speriamo) e dai più,
molti, per la verità, definito un traditore. Certo siamo
messi male, molto male e solo Dio (non nominare il
nome di Dio invano – ci hanno insegnato – ma stavolta
lo dobbiamo proprio invocare) , solo Dio, ripeto, ci potrà
salvare. Il nostro aiuto però deve essere totale e non
soltanto speranzoso che tutto vada per il giusto verso.
Guardiamoci negli occhi…mettiamo da parte le ingiustizie, i soprusi, le inimicizie, l’illegalità…guardiamo negli
occhi i nostri cari, i nostri figli…attendiamo con serenità
e particolare presa di coscienza le nuove elezioni…scegliamo, se possibile e se ce ne danno la possibilità,
uomini e donne validi e capaci.
E’ difficile scegliere, solo perché chi è “eletto” e si trova
nella giusta considerazione non ha proprio nessuna
voglia di scendere in campo…ci tocca, quindi, tra i tanti
mali, scegliere il “meno peggiore”. Così è la vita.
T.C.
ACIREALE CALCIO
consiliare bellamente vestita a festa per accogliere l’importante testimonianza storia della vita di questa splendida Città.
In settima pagina Il servizio fotografico è stato curato da
Fabio Consoli e Franco Barbagallo mentre le foto della riproduzione del libro ci sono state cordialmente fornite dalla
“Galatea Editrice”, che ringraziamo per la collaborazione.
Splendida Mariella!!!
Il brindisi e la gioia sono stati grandi, ma l’amarezza e la delusione,
dopo la sbornia del risultato raggiunto, hanno (ri)preso il sopravvento. Un Acireale deludente, un Acireale da classico “colosso d’argilla”
che malgrado proclami e adunate (anche politiche) solo per il rotto
della cuffia non è (ri)precitato nell’ Eccellenza ! E lo sfogo dell A.D. Giuseppe Cocuzza la dice lunga sul risultato “a
metà” della squadra granata. Ora si (ri)comincia con i progetti, le promesse, (ci sono le elezioni regionali). e quindi per qualche capopopolo è il momento di (ri)sollevare il morale ai tifosi Noi che siamo con
il morale incallito da anni di delusioni e sofferenze (il cuore granata,
in ogni caso, continua a battere sempre, e forte) ci crediamo con le
dovute riserve…riserve che siamo pronti a buttare alle ortiche non
appena si comincia a sentire odore di…promozione. Forza Acireale !
Nicola D’Agostino, deputato acese alla Regione Siciliana, è stato nominato
come capo gruppo dell’MpA di Raffaele Lombardo, dopo il defenestramento/dimissione di Musotto che è passato al Gruppo Misto. Al brillante politico
acese che continua a scalare posizioni di prestigio nei vertici del Movimento
gli auguri da parte della nostra testata.
2 Sabato 2 Giugno 2012
UNA LECTIO MAGISTRALIS DA NON DIMENTICARE!
STRAORDINARIA PRESENZA: 130 STUDENTI
DEL DAPPSI DELL’UNIVERSITA’ DI CATANIA
Nell’incantevole cornice de la Casa del Grecale, alla
presenza di 130 studenti del Dipartimento di analisi dei
processi politici sociali ed istituzionali dell’Università di
Catania, diretto dal prof. Giuseppe Vecchio, si è svolta
la Lectio magistralis “Criteri di precedenza e stili comportamentali in un incontro istituzionale a tavola”, tenuta dal prof. Francesco Raneri docente di Teoria e
Tecniche del moderno cerimoniale nell’università di
Catania. Alla presenza del prof. Sebastiano Licciardello,
ordinario di Diritto amministrativo nell’Università di
Catania, il dott. Aurelio Trubia, fondatore de la Casa del
Grecale, ha aperto i lavori introducendo termini come
cerimoniale e bon ton. “È opinione diffusa – afferma
Trubia - che parole come cerimoniale, etichetta, stile,
bon ton ed altre ancora possano essere senza distinzione utilizzate per descrivere e qualificare una molteplicità di attività - chiunque sia il soggetto che le pone in
essere - che attengono al comportamento e al suo
carattere formale. Naturalmente, così non è affatto.
Infatti, l'utilizzazione impropria dei termini appare il frutto di pigre stratificazioni temporali, relative al concetto di
cerimoniale/protocollo/galateo: solo in pochi "sapevano
comportarsi" duecentocinquanta anni fà, ed erano quasi
tutti nobili; la sacralità del rito-gesto perfino quotidiano
inteso (anche) come forma di controllo politico ha fatto
il resto. Galateo, Bon ton ed etichetta – continua Trubia
- interpretano, sostengono e curano di esprimere il
comportamento dell'individuo nella sfera dei suoi rapporti personali. Costituiscono l'espressione delle convenzioni sociali, culturali, religiose e igieniche che sono
necessario presupposto per una convivenza civile” “Il
prof. Francesco Raneri ha affermato che chi si applica
nelle relazioni esterne e nella comunicazione considera la vita di relazione un complesso organizzato di persone e mezzi. E lo fa avendo riguardo esclusivamente
per il soggetto del quale si sta occupando. Il
Cerimoniale, soprattutto quello territoriale, attiene alla
sola sfera di relazioni e d'azione delle istituzioni. Se si
parla di istituzioni il loro relazionarsi con altri soggetti
pubblici e privati, non può che manifestare rispetto per
la definizione dei propri ruoli. Pertanto in un incontro
istituzionale a tavola, dove si può scegliere o lo stile
francese o quello anglossassone, - analizza Raneri - si
applica sempre la regola della destra con la sola differenza che con la presidenza di tipo francese le persone
più importanti sono vicine, e questo favorisce un polo di
conversazione importante al quale si aggiungono due
poli di conversazione secondaria alle due estremità del
tavolo. Questa soluzione esalta la gerarchia relegando
alle estremità gli invitati di minor rango. Con la presidenza anglosassone le persone più importanti sono alle
due estremità del tavolo. Ciò crea due poli di conversazione importante che rendono più uniforme la tavola ed
elimina ogni impressione gerarchica nel piazzamento”.
“Il dott. Maurizio Riolo, direttore de la Casa del Grecale,
ha sottolineato che una tavola apparecchiata con cura
soddisfa il senso estetico dalla tovaglia, alla posateria,
ai piatti e sottopiatti fino ai bicchieri. Risolvere l’allestimento della tavola con simmetria ed equilibrio, significa
mantenere una distanza ideale tra i commensali.
Lo spazio è tremendamente importante per garantire
una totale libertà senza che l’ospite debba continuamente preoccuparsi di non urtare il vicino con i gomiti.
L’allestimento della tavola – conclude Riolo - non deve
distinguersi per sfarzo. Pur essendo il più semplice possibile, non deve tuttavia essere carente dei requisiti fondamentali: armonia, buon gusto, eleganza e raffinatezza allo stesso tempo. Le buone maniere suggeriscono
di non riempire mai il bicchiere fino all’orlo, né di versare altro vino se prima non si è consumato quello già
versato” La Lectio magistralis si è conclusa con un ricco
bouffet, offerto dalla Casa del Grecale, nel giardino circostante attorniato da un suggestivo panorama.
AKIS
A.S.D. FREELANCE ATHLETICS PAESI ETNEI
Pozzillo in festa per i 100 anni di nonna Concettina
La Città di Zafferana Etnea ha ospitato Domenica 6
Maggio la Prima Edizione della “Corsa dell’ETNA”, valida come terza prova del Grand Prix Provinciale
Giovanile FIDAL di Corsa, organizzata dalla A.S.D.
Freelance Athletics Paesi Etnei, la nuova realtà sportiva di Aci Sant’Antonio che svolge attività di Atletica
Leggera, anche nei Paesi Etnei dei Comuni limitrofi. La
manifestazione è stata supportata dal Comitato
Provinciale della FIDAL (Federazione Italiana di Atletica
Leggera), dalla ACSI (Associazione Centri Sportivi
Italiani) Catania, dal Comune di Zafferana Etnea e dalla
TDS (Timing Data System) che ne ha curato il servizio
di cronometraggio. A sentire dai commenti spontanei
della gente, che numerosa ha assistito all’evento per
vedere sfrecciare lungo la via Garibaldi e la centralissima via Roma di Zafferana Etnea i numerosi Atleti del
settore giovanile delle tante Società Sportive arrivate
da diverse località della Sicilia, la manifestazione è
stata molto apprezzata, a testimonianza di un grande
impegno organizzativo di tutto lo staff Societario ma
anche delle emozioni che suscitano le podistiche in
genere. Il percorso di gara inoltre, voluto dal Presidente
della Freelance, Leonardi, proprio nel cuore del
Comune di Zafferana Etnea, appositamente sgombero
da mezzi e chiuso al traffico per tutta la durata della
competizione, ha garantito alla manifestazione una
bella vetrina all’insegna dello sport innanzitutto, ma
anche all’altezza dell’”Etna in Primavera” di Zafferana,
giunta alla 3° edizione e di cui la Prima Edizione della
“Corsa dell’ETNA” ne è stata uno degli eventi che la
hanno caratterizzata. La manifestazione podistica, in
sintonia con gli obiettivi Societari di promuovere e
diffondere tra i giovani la disciplina dell’Atletica
Leggera, ha visto anche la partecipazione di alunni e
alunne delle scuole Scuola Primaria e Secondaria di 1°
Grado di Zafferana che hanno aderito al progetto “A
Scuola di Atletica”, avviato dalla Società in collaborazione con le Scuole Locali dei Comuni Etnei limitrofi ad
Aci Sant’Antonio, allo scopo di supportare tecnicamente e atleticamente gli studenti alla fase di preparazione
dei Giochi Sportivi Studenteschi. La Freelance Athletics
infatti, pure essendo al primo anno ufficiale di attività,
conta tra i suoi giovani tesserati Atleti provenienti dai
Comuni di Viagrande, Aci Sant’Antonio, Zafferana
Etnea, Santa Venerina, grazie all’intenso lavoro societario di promozione della disciplina.
Tra i tanti validi Atleti della compagine Societaria però,
non possiamo non sottolineare la presenza della giovanissima Atleta di Santa Maria La Stella, Alice Leonardi,
categoria esordienti, che già in passato si era distinta
con la A.S.D. Aetna Mascalucia, vincendo lo scorso
anno i Campionati Provinciali e Regionali di Corsa su
Strada di categoria, disputatisi rispettivamente a
Sant’Agata Li Battiati (Catania) e Torregrotta (Messina).
Alice, che, come per le passate stagioni agonistiche
continua ad essere seguita dai tecnici Leonardi e
Zappalà, si è già imposta quest’anno anche nelle
importanti gare campestri Regionali dell’Atletica che
conta, andando a vincere a Piazza Armerina (Enna) e
successivamente a Ravanusa (Agrigento) rispettivamente il Trofeo Donkey e il Trofeo Shrek, a cospetto
delle forti Atlete provenienti dalle quotate Società
dell’Atletica Siciliana, senza contare le tre successive
vittorie consecutive inanellate nel Campionato
Provinciale Giovanile FIDAL di Corsa su Strada, a
Sant’Agata Li Battiati, Acireale (vedi foto) e Domenica
anche a Zafferana, dove ha strappato gli applausi del
pubblico presente e di tutti i membri dello staff
Societario. Inutile azzardare previsioni sul futuro atletico della giovanissima Atleta, specie in un contesto giovanile dello sport che a questa età non può e non deve
essere preso troppo sul serio. Lasciamo pertanto che
questi magnifici risultati, oltre che per la ragazzina
innanzitutto, siano semplicemente motivo di orgoglio
per il comune di Aci Sant’Antonio e per la nuova realtà
locale Societaria.
Pur in un momento economicamente difficile, è doveroso dire che la piccola Società sta sostenendo notevoli
sforzi per permettere ai propri Atleti di praticare
l’Atletica Leggera, una disciplina che, al cospetto di altri
sport, possiamo definire povera ma che parimenti
richiede notevoli sacrifici per gli Atleti e per i genitori
che li sostengono, disciplina però che, senza nulla
togliere agli altri sport, possiamo definire ancora con
l’appellativo di “Regina dello Sport”, per via delle sue
intrinseche qualità e caratteristiche. In questo contesto,
il supporto della Autorità Locali è pertanto ben gradito,
allo scopo di poter usufruire di quante più infrastrutture
e attrezzature possibili, sia nel Comune di Aci
Sant’Antonio ma anche nei Comuni Limitrofi, a beneficio dei tanti volenterosi e validi giovani Atleti della
Società che intendono praticare questo sport. Coloro
che volessero accostarsi alla Società e quindi
all’Atletica Leggera, giovani e meno giovani, amici e
simpatizzanti, possono pertanto venire a trovarci nella
Pista di Atletica del Campo Comunale di Zafferana
Etnea oppure nel Campo Comunale di Lavinaio, dove
gli Atleti svolgono le normali sedute di allenamento.
Maggiori dettagli logistici possono essere trovati sul sito
Societario, www.freelanceathletics.it. La Società ringrazia infine tutti coloro che, in occasione della “Prima
Edizione della “Corsa dell’ETNA”, si sono prodigati
affinché la manifestazione andasse a buon fine.
Domenica 20 Maggio 2012, alle ore 11,00, le campane
della chiesa di S. Margherita V. e M. di Pozzillo suonavano a festa per annunciare alla comunità l'ingresso
della signora Concetta Lanzafame, che ha compiuto
100 anni. La solenne celebrazione eucaristica nella
grande chiesa gremita è stata presieduta da don
Giuseppe Cicala, alla presenza del Sindaco, avv. Nino
Garozzo, del consigliere comunale dott. Rito Greco, dell'ex assessore prof. Antonino Garozzo. Dopo la cerimonia, alla cara nonna Concettina sono stati consegnati dal Sindaco una targa ricordo e un mazzo di fiori.
Anche don Giuseppe Cicala, a nome della comunità
parrocchiale, ha donato alla nonna fiori, un'icona di S.
Margherita e la benedizione apostolica di Sua Santità
Benedetto XVI. Grande gioia e commozione si leggeva
sui volti dei presenti, soprattutto delle figlie Caterina e
Rosa, dei componenti di tutta la famiglia e dei tanti
amici. A conclusione nonna Concettina nei locali del
salone parrocchiale ha superato brillantemente la prova
delle candeline e del taglio della torta, accompagnata
dalla festosa melodia della fisarmonica dell'amico dotto
Franco Pulvirenti, mentre si levavano centinaia di calici
per brindare all'eccezionale evento. L'arzilla nonnina ha
voluto poi ringraziare gli intervenuti donando a tutti, a
ricordo di un secolo di vita, un segnalibro che, in poche
righe, tratte dalla liturgia orientale, racchiude la ricetta
del buon Vivere. Nella foto il “gelataio” Franco
Patanè con la signora Lanzafame. Rosaria Patanè
Discretamente ed umilmente ha vissuto, discretamente ed umilmente se
ne andato: questa potrebbe essere
la fotografia di Giovanni Scalia.
Se si volesse trovare un difetto,
potremmo accusarlo di non essere
mai riuscito a separare la vita familiare
da quella professionale e sociale: un
familiare, un paziente, un amico,
un estraneo per Lui erano sempre
"il Prossimo" cui mettersi a servizio, donargli professionalità,
cordialità, affetto, fiducia, ecc.
Amava e credeva fermamente nella Famiglia che
aveva formato insieme alla
s u a
formidabile
"spalla"
Pipitta, che lo
ha sempre e incondizionatamente sostenuto nella sua
figura di marito, padre, professionista impeccabile. Era
bello vedere, seppur raramente per motivi di lavoro,
tutta la Famiglia insieme a condividere quel poco di
tempo libero rubato alla professione. Medico, umanista,
confessore, consigliere, amico: ecco cosa riusciva a trovare costantemente un paziente in lui. Stargli vicino ti
faceva sentire più' sereno, protetto guarito, perché ' era
capace di trovare un sorriso, una carezza, la frase giusta, che esprimevano volontà' di donarsi totalmente ed
incondizionatamente a chi ne avesse bisogno. E questo
era il suo atteggiamento costante In Ospedale, in
Ambulatorio, per strada, indipendentemente dai possibili problemi personali. Unico regalo che Giovanni desiderava: " un sorriso se ci
incontriamo per strada". Questo forse potrebbe essere
un velocissimo ritratto di Giovanni Scalia, che ci ha
lasciati in punta di piedi il 03 giugno di 7 anni fa. Grazie
Gesù perchè mi hai dato la possibilità' di poterlo conoscere ed apprezzare.
Un qualunque uomo della strada
SANTA MARIA LA SCALA IERI ED OGGI
Cos’è oggi Santa Maria la Scala? Adesso come una
volta e' un piccolo centro balneare e peschereccio situato a 15 metri sul livello del mare. Si snoda quasi a
semicerchio attorno alla chiesetta seicentesca, ha un
piccolo porto e una spiaggia sassosa. Santa Maria la
Scala, o come tutti la chiamano, “A Scala” è una frazione del comune di Acireale, a due passi da Catania. Il
piccolo borgo si trova ai piedi della Timpa, a circa 3 chilometri da Acireale, di cui costituisce il più vicino sbocco a mare. Proprio dagli acesi, gli abitanti sono conosciuti con il nome di “scaloti”. Ha un porticciolo detto
“Scalo Grande”, si allunga verso sud attraverso un lungomare strettissimo che ruba spazio alle “cocole” della
spiaggia dove fino a qualche decennio fa le donne stendevano le lenzuola al sole. All'estremità della frazione,
subito dopo il lungomare, vi è un mulino ad acqua alimentato dalla sorgente “Miuccio" che sgorga a pochi
metri dal mare dalle pareti rocciose proprio sotto la
Timpa. A nord dell'abitato, accessibile solo via mare, si
trova la Grotta delle Colombe, una grotta lavica che
ormai è stata danneggiata dalla forza del mare. Oggi
come diversi anni fa, gli acesi, affacciandosi dal
Belvedere, possono apprezzare il borgo placido e sereno nelle giornate quiete e, nelle giornate di tempesta,
ammirare i cavalloni che si avventano con violenza contro la frazione. Dall’inizio del Novecento, la borgata
marinara era meta di bagnanti che numerosi e gioiosi
affollavano le viuzze e le spiagge, e non c’era casa o
palazzo che non fosse abitato dagli acesi per trovare
ristoro alla calura estiva. La vicinanza ad Acireale faceva sì che i suoi abitanti, soprattutto quelli di ottimo casato, avevano fatto costruire i propri palazzi lungo l’unica
strada che attraversava il paese, cioè da “scalo grande”
a “Miuccio”. Le case erano solide e con grandi terrazze
che si affacciavano sul mare, protette da tende e piante di vite per difendersi dal sole cocente. Famose, in
quegli anni, ma la sua fama vive ancora oggi, erano le
“baracche”, lo stabilimento balneare che è passato alla
storia acese perché era strutturato con zone separate
tra di loro senza possibilità di passare da un reparto
all’altro! “Proprio sullo scalo grande il reparto uomini,
sullo scaricello il reparto donne ed in mezzo quello delle
famiglie… erano tempi in cui le donne portavano le
mutande per bagno di spessa tela colorata, lunghe fino
alla caviglia ed un’abbottonatissima ed impenetrabile
casacca. Le più anziane e le più modeste indossavano
il sacco…” (A. Fichera, Cronache e memorie,1971)
Tutta la spiaggia era piena, poi di baracche improntate
alla meglio, con l’unico intento di proteggersi dal sole e
dagli occhi indiscreti. Affollata anche la spiaggia oltre il
molino, ambita perché provvista di doccia naturale: l’acqua di Miuccio che sgorgava abbondante dalla pietra
lavica. I bagnanti affollavano la spiaggia non di certo per
la tintarella, considerata solamente come condizione
obbligatoria di tutti i contadini o operai in genere, ma
solo per il piacere di rinfrescarsi.
Non
tutti possedevano la casa a Santa Maria la Scala e,
quindi, si recavano e tornavano dal mare o a piedi o
sugli asini attraversando le sette rampe della mulattiera.
A sera, poi, quando la calura si spengeva e il fresco
della sera esaltava l’odore dei gelsomini e l’aroma della
salsedine, le famiglie si scambiavano visite frequenti
con un’etichetta più semplice e priva dei doveri della
città. Poi di colpo tutto è cambiato, sono arrivate le automobili che hanno invogliato gli acesi ad allontanarsi
dalla vicina S. M. La Scala per recarsi a Capomulini o
ad Acitrezza con un tenore di vita ed un costume diverso
tipico
degli
anni
quaranta.
Oggi, fortunatamente, con modalità ed usanze diverse,
la gente ritorna, estate dopo estate, ad affollare il borgo
marinaro, invade la “pietra delle sarpe”o la spiaggia
dopo il Molino, che però da qualche anno non vede più
l’acqua perchè incanalata in tubi che la trasportano
dove la sua forza è necessaria.
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7 Giugno 2012 - ore 18
Biblioteca Zelantea Sala Cosentini AKIS
Sabato 2 Giugno 2012
LA LIBRERIA DI AKIS
INTERVISTA AD ANGELO LIZZIO
Un aneddoto abbastanza noto pone sulle labbra
di Socrate, protagonista dei “dialoghi”del suo
allievo Platone, la battuta: “quante cose mi fa
dire Platone, che io non ho mai neppure pensato!”. Allo stesso modo avviene per gli scrittori, e
forse anche con Angelo Lizzio del cui scritto
stiamo approfondendo valori e significati. Ma
questo è bello, per la pagina scritta: non si può
rimanere inerti, se è “vera”, e il lettore sente
rinascere e crescere dentro di sé echi e memorie. Noi, da questo tavolo, ciascuno di voi, crede
di comprendere un messaggio, lo adatta a sé, lo
rivive.. Riscopre, per usare l’immagine di
Angelo, ripercorrendone i sentieri, la propria anima. Avviene, mentre si legge
“Pagine” : credo possa essere il miglior elogio per lui. C’è una storia “vera”.
Quella che tocca da vicino ciascuno di noi. Non vorrei che qualcuno pensasse che per me la storia “ufficiale” non riguarda gli uomini di tutti i giorni, o
non è importante. Esiste, ed è importante. Ma nell’intimo di ognuno di noi è
un’altra, la storia. E’ quella delle mura della mia casa, soprattutto se la mia
famiglia la abita da decenni; è la storia del mio quartiere. Che si incrocia con
quella “grande” e forse no, ma non è meno “storia”.Quando Angelo Lizzio mi
ha parlato del suo libro e mi chiesto di leggerlo in anteprima e di darne un
giudizio, ho accettato pensando che un frammento del passato di Angelo è
anche mio: non solo le antiche mura dell’istituto “San Michele”, ancor oggi
legato alla tradizione educativa del mondo filippino; ma anche il modesto cortile con i lati sghembi, polveroso, a fianco dell’antica chiesa di san Giovanni,
le salette della canonica dove aveva sede l’associazione giovanile. Quanti ne
sono passati, dei giovani di un tempo, adesso vecchi bianchi per antico pelo,
come scrive Dante, per quelle sale e su quei banchi della chiesetta voluta tre
secoli fa dai pii “huius viciniae incolae”, cittadini del piccolo borgo..Tra le mie
mani, adesso, amorevolmente raccolte, sono le pagine che hanno segnato
sentimenti ed esperienze di tutta una vita. Io non ho avuto la stessa costanza e lo stesso amore per le mie cose, o forse non ho avuto tempo (o forse la
mancanza di tempo è solo un alibi maldestro); di lui invece ben si può scrivere, come fece Dante di sé, ragunai le fronde sparte. Eccole, le fronde:
verdi, e non importa di quale stagione, sempreverdi. A questo pensavo nello
sfogliare le pagine. E al sapore di uomo, che vantava Marziale (hominem
pagina nostra sapit). Il dramma personale, il tratteggio delle persone, non
prescinde da un attento, direi cronachistico, riferimento al “paesaggio” in cui
si è raccolta quell’esperienza: si tratti della descrizione del miracolo “San
Raffaele” o della descrizione di Arco, gioiello dei tempi d’Absburgo. Una cosa
mi ha colpito. Il pudore dei sentimenti. Angelo parla del mondo che è intorno
al suo piccolo mondo: ma il suo piccolo mondo, il rifugio sicuro dalle tempeste, l’isola misteriosa del suo buon retiro, viene appena accennato: in tutto,
forse una pagina, tre nomi nella dedica, null’altro; Santuzza, Seby, Sonja
sono un mondo che gelosamente non si condivide con altri. Rimane un’ultima considerazione. Ci sembra di ascoltare un canto alla vita che Angelo ha
sentito rifiorire in sé per l’intervento di medici valenti, che ha corso come un
sentiero fra campi rigogliosi dalla fanciullezza alla maturità e al momento di
fermarsi un attimo a pensare. Ma troppi volti riaffiorano, di persone che gli
sono state accanto e che ha visto allontanarsi per le vie volute dal destino. A
ciò che era stato e che non sarà più sembrano dedicate molte pagine: figure
trattate con dolcezza, con rispetto, con sottile struggente malinconia, come
la meteora che scivolò accanto a lui nelle aule del Gymnasium catanese..
Elegia di sentimenti. Melanconia. Una galleria di ritratti di persone che hanno
donato “qualcosa” a lui e che più non sono: molti di loro anch’io ho conosciuto e apprezzato, anche a me mancano. Per questo mi piace concludere
il mio “discorso” citando una pagina di poesia: ecco, mi è venuto alla mente,
scorrendo le pagine di questo libro, un frammento di Ungaretti, “San Martino
del Carso”:
Di queste case / Non è rimasto / Che qualche / Brandello di muro / Di tanti
/ Che mi corrispondevano / Non è rimasto / Neppure tanto / Ma nel cuore
7/ Nessuna croce manca / E’ il mio cuore / Il paese più straziato.
Rosario Musmeci
Come mai a me che sono un matematico è venuto in mente l’idea di
prendere in mano la penna per altro che non siano equazioni e formule? Presto detto. Nel nostro vorticoso quotidiano non si ha mai tempo per fermarsi un po’, riflettere, emozionarsi; poi avviene qualcosa… che ti cambia
ritmi e percezioni dell’essere. Sei anni fa, proprio di questi giorni mi sono
dovuto fermare per una seconda volta e per l’occasione volgendomi indietro
ho rivisto la mia vita.Ritornano alla mente sensazioni, episodi, volti di persone amiche, che nel vario tessuto del mio mondo hanno lasciato un segno
indelebile e nello stesso tempo hanno regolato la mia vita. Non volendo più
tenere solo per me le varie sensazioni ed emozioni avute è nata l’idea di frugare, come si dice, nel più profondo del mio cuore e “condividere” con altri
il mio vissuto: ho raccontato così qualcosa di me ma soprattutto tanto di altri
che tanta parte importante e determinante hanno avuto nella mia vita, convinto che la mia esperienza, giovanile, adolescenziale, professionale, e su
alcuni aspetti della sanità e dei suoi protagonisti possa essere utile agli altri.
Caro Angelo, devo essere sincero! … e non posso nasconderti quel pizzico
d’invidia insorto in me (alieno da simile sentimento) per il Tuo incontro con
quei portatori dell’Amazzonia, nel bellissimo apologo posto a mo’ di premessa alla Tua opera e cui hai fatto generosamente partecipare i lettori, consentendo anche ad essi di fermarsi … perché possa raggiungerli anche la loro
anima. Cosa dirti dell’opera? Ovvio che per me acese (direi più esattamente
jacitanu) la parte di più immediato interesse è costituita dai ricordi che specificamente si riferiscono all’ambiente locale, nella quale i riferimenti personali sfociano nella vita della città, di cui è rimasto intessuto il nostro humus, con
i vivissimi ricordi dell’Istituto San Michele, che tanto ha contribuito alla formazione della nostra gioventù, ed ai Padri – nomi prestigiosi, come p. Abbate
e i tuttora validi p. Cantarella o Di Maio – che hanno donato la loro vita in
quella missione; ma anche snodi importanti, nei riferimenti a politici e ad
uomini di cultura, alla nascita della Voce dello Jonio, col prof. Vecchio e l’entusiasmo degli inizi, al vulcanico Turi D’Agostino, il cui variegato impegno non
gli impediva di mantenere un proprio personale amabilissimo tratto. Una
seconda parte rimane correlata alla Tua attività scientifica, a quella Facoltà
di Matematica, la cui storia meriterebbe di essere oggetto di più approfondite ricerche, come già avvenuto per quella di medicina della nostra stessa
Università. Non Ti nascondo che conoscevo il Circolo Matematico di
Palermo, internazionalmente noto, ma non che ne esistesse uno anche a
Catania (sia pure con una diversa funzione, soprattutto – se ho ben compreso – con funzioni pratiche), che ho scoperto con Te. E mi ha fatto piacere
risentire i nomi di illustri cattedratici, alcuni dei quali sentivo già risuonare a
casa mia – non senza qualche tremore – allorché quella Scuola era frequentata dalla mia carissima sorella. Giungono poi a proposito, in questo
periodo di turbolenze per quell’Istituto, i ricordi a lieto fine del San Raffaele,
di cui conosco l’eccellenza, anche per i personali collegamenti familiari con
la Lombardia, ma mi chiedo … se era tutto “arrosto”. Soprattutto se una
migliore utilizzazione delle risorse e del personale, spesso anche altrove
eccellente, ma talvolta deluso,ed una minore ingerenza della politica più
deteriore, non possa assicurare anche altrove una migliore assistenza in
quello che considero uno dei diritti fondamentali della persona: il diritto alla
salute.
Infine i ricordi delle presidenze delle Commissioni di maturità:
quante osservazioni se ne potrebbero trarre! Quanti episodi – belli, meno
belli, tristi, ovvero anche divertenti – potresti narrarci! Lo possiamo sperare?
Gaetano Nicastro
Ecco. A quanto pare, io,. Angelo Lizzio, ho deciso di farmi raggiungere dalla
mia anima. Ho raccolto e raccontato pensieri, conversando, subsecivis
horis, nei ritagli di tempo. E i pensieri vagano senza accettare schemi o vincoli, non v’è nulla di più libero della mente dell’uomo. Insomma, mi dico, tu
vuoi trasformare i momenti in cui ripercorri la tua vita come in un film in cui
appaiono vicende, persone, luoghi…un patrimonio raccolto. Tesoro dell’uomo.Pudicamente svelato. Forse, mi dico, la tua esperienza può essere utile:
è vero, nessun uomo è un’isola, come recita il titolo di un celebre libro di
Thomas Merton. Vorrei che anche il mio racconto procedesse in forma semplice. Perché così è nato nel momento in cui gli uomini si accorgono che il
fiume di parole non è giunto vada disperso, e scivola via come a soddisfare la curiosità di scoprire, l’uno, gli orizzonti dell’altro. A questo aggiungerò
appunti, precisazioni, ritagli, che ho raccolto durante molti anni: perché non
da poco mi si agita in mente l’idea. Mi piace ricordare qui una frase di
Sebastiano vassalli, che ho trovato in “Un nulla pieno di storie”: …c’è un
punto, nel nostro passato, in cui la parola è, davvero, una luce che brilla nelle
tenebre. Come si sia arrivati a quel punto non si sa; si sa soltanto che c’è
stato…”.
Angelo Lizzio è nato ad Acireale ove risiede, nel 1942 ed è professore
associato di Geometria presso l’Università di Catania. Ha tenuto vari
corsi di insegnamento presso le facoltà scientifiche dell’Ateneo catanse, la Scuola Interuniversitaria Siciliana di Specializzazione per
l’Insegnamento Secondario e la Libera Università Kore. E’ autore di
diversi lavori scientifici pubblicati su riviste nazionali e internazionali,
riguardanti questioni di “Matematica Discreta”. Socio fondatore
dell’Associazione Culturale “Archimede” e suo Presidente fino al 2006.
E’ socio corrispondente di Scienze Lettere e Belle Arti degli Zelanti e dei
Dafnici.
Antonio, appassionato di fi losofi a e di poesia, incontra in una galleria
d’arte ad Harvard, in America, la bella ed affascinante Laura, traduttrice
ed interprete. Tra i due sembra accendersi subito un legame magico che
verrà bruscamente interrotto da una improvvisa notizia che costringe
Antonio a far ritorno subito nella sua terra d’origine: Aidone, in Sicilia.
Proprio quando sembra tutto svanito, egli incontra nuovamente Laura
durante un convegno culturale a Venezia..
Entrambi amanti di letteratura e di arte daranno vita ad una intensa storia d’amore e ad un
confronto di idee, che ha come sfondo gli anni
di piombo, il periodo di forti tensioni sociali,
culminato con l’assassinio di Aldo Moro.
Lorenzo Marotta indaga con autenticità e
coraggio la complessità dell’animo umano e il
valore delle idee, attraverso una narrazione
arricchita dalla presenza fondamentale e strutturante della poesia e
della rifl essione fi losofi ca. Un romanzo nel quale si dispiegano considerazioni sulla vita, sulla morte, su Dio, sull’amore, avendo come tema
forte il valore dell’anima capace di oltrepassare il muro d’ombra delle
cose fi nite. Valori etici, civili e culturali si intrecciano in un’unica tensione umana ed esistenziale, con uno sguardo critico alle contraddizioni della Sicilia, ma anche di fi ducia e di speranza per la sua rinascita.
La fuerza del Camino
di Letterio Pomara
L’ .Autore racconta la sua personale esperienza del Cammino di Santiago.
In poco più di un mese ha percorso a piedi gli 802 chilometri che da Saint
Jean Pied-de Port (Francia) conducono a Santiago de Compostela, dove
sono custodite le reliquie dell’apostolo Giacomo. Nelle pagine di questo
libro Pomara riporta tutto il suo Cammino: impressioni, meditazioni, incontri, timore di non farcela, sconforto, rabbia, sofferenza, ma anche gioia e felicità. Pur non conoscendo i motivi razionali che lo hanno spinto a partire, alla
fine del percorso l.’Autore ha però la consapevolezza di essere all’inizio di
un altro viaggio: un viaggio tutto interiore alla scoperta di se stesso.
Alla presentazione del libro, svoltasi nella Sala Riunioni del Centro
Direzionale Credito Siciliano, alla presenza del Vescovo, mons. Antonino
Raspanti e della scrittrice Marinella Fiume, hanno anche partecipato, oltre
all’autore, e per il Credito Siciliano, l’avv.to Mario Di Prima, il dott. Santo
Sciuto (responsabile della Direzione Territoriale Sicilia Est) ed il dott. Filippo
Licata. Ha presentato e moderato l’incontro la giornalista e scrittrice Rita
Caramma.
Corretto stile di vita, alimentazione sana e benessere con la fitoterapia
Notevole interesse e larga partecipazione di pubblico all’incontro interattivo
su “Corretto stile di vita,l’alimentazione sana e il benessere in fitoterapia”,
organizzata dall’Associazione Culturale “Amigdala” nel Grand Hotel Itria di
Viagrande e tenuta dal dr. Tommaso Stasi, specialista in gerontologia ed
esperto in fitoterapia. Dopo il saluto della presidente Maria Grazia Palermo,
la dotta introduzione al tema è stata curata dal prof. Vincenzo Rapisarda,
docente emerito di psichiatria nell’Ateneo catanese. Il dr. Stasi, con stile
comunicativo efficace e grande competenza, ha affrontato i vari aspetti della
problematica oggetto dell’incontro, mettendo subito in evidenza come uno
“stile di vita” non può ritenersi corretto senza una sana alimentazione quotidiana ed ha richiamato l’ammonimento del grande Ippocrate di Cos di duemila anni fa: “Che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”.
Gli studi sperimentali più rigorosi hanno messo in luce che la dietologia
deve essere considerata una scienza medica ragionata, che ci invita a
nutrirci in modo completo e quanto più possibile vario, con prevalenza di
alcuni alimenti e l’esclusione di altri, tenendo sempre presente il peso ideale. Valgono di più i consigli per la scelta di alcuni alimenti che le diete vere
e proprie, se si tiene conto delle tabelle delle calorie, dell’indice glicemico e
delle quantità. Tutto questo deve, però, essere accompagnato da un programma di attività fisica se si vuole migliorare la qualità di vita e aumentare
l’aspettativa della stessa. Il che non vuol dire necessariamente frequentare
qualche palestra perché è sufficiente camminare con passo veloce almeno
mezz’ora al giorno tutti i giorni, ridurre lo stress, eliminare le abitudini a
rischio e la continua ricerca di gratificazioni attraverso la coltivazione delle
nostre passioni. Il dr. Stasi ha poi messo in guardia dalla frequente assunzione di farmaci chimici per automedicazione. “Non si dovrebbe dimenticare – ha aggiunto il relatore – che i farmaci chimici sono estranei all’organismo e non esiste prodotto di sintesi scevro da effetti collaterali più o meno
importanti che comportano patologie iatrogene”. I rimedi naturali derivanti da
piante medicinali sono da preferire perché, se prescritti da medici esperti,
consentono di curare tutte le malattie senza spiacevoli conseguenze. Essi
sono disintossicanti, immunostimolanti, drenanti naturali e non sono rappresentati nella farmacopea chimica cosiddetta convenzionale. L’incontro
del dr. Stasi si è sviluppato interattivamente ed è stato molto gradito dal
numero pubblico presente che ha posto tantissime domande al relatore, il
quale ha risposto con puntualità e competenza ad ogni quesito.
Giovanni Vecchio
“Nuove forme di solidarietà”
Il Lions Club di Acireale comunica che venerdì 8
giugno 2012, alle ore 17,30, avrà luogo nella
sala convegni del Credito Siciliano di via
Sclafani un incontro pubblico sul tema
“Nuove forme di solidarietà”, organizzato
dalla Fondazione di Club Lions. Il tema,
impegnativo ed estremamente attuale,
sarà trattato dal dott. Saverio Continella,
direttore generale del Credito Siciliano, che
presenterà ipotesi di solidarietà sotto l’aspetto finanziario; da fratel Carlo Mangione, camilliano, che illustrerà forme di solidarietà ed assistenza di ispirazione religiosa; dall’ing. Antonio Sardo,
socio del Lions acese, il quale presenterà ipotesi di forme di solidarietà di
concezione laica. La sintesi finale sarà a cura del dott. Antonio Pogliese,
governatore eletto del Distretto Lions 108Yb.
L’addetto stampa Lions Club Acireale
Prof. Giovanni Vecchio
4
AKIS
Sabato 2 Giugno 2012
Ritrovarsi
Noterelle sull’incontro di maggio
degli ex-allievi del “San Michele”
Ritorna maggio. Per gli ex-alunni del “San Michele” si prepara l’annuale, gioioso
incontro. Domenica 13, finalmente, ci si ritrova insieme nell’antico, glorioso istituto.
L’incontro? Affetti, memorie, progetti.. e pensieri. Pensieri rivolti ad una scuola che
vive con difficoltà questi anni d’avvio del XXI secolo, tra problemi finanziari e crisi di
identità. A dire il vero, la scuola cattolica non ha problemi di identità. Ma..
Ho scritto altra volta dell’importanza dei ruoli delle istituzioni scolastiche, statali e
non, nel tessuto sociale e culturale del nostro paese. E’ necessario allontanare posizioni manichee, del “tutto bene” e “tutto male” E’ necessario risvegliare nella società
la cultura della parità scolastica, che non è aprire la strada ad un privilegio per
pochi, ma un sistema che valorizza tutte le risorse in un autentico servizio pubblico. Non c’è conflittualità, ma “competizione” fra scuola pubblica e privata. Se si
superano i pregiudizi e si guarda con serenità all’impegno delle scuole cattoliche
nella società, si superano facilmente anche le ragioni delle contrapposizioni fra
scuola pubblica e istituzione privata, tra scuola laica e cattolica, tra modernità e tradizionalismo: armamentario ideologico sterile, che appare in tutta evidenza inadeguato ad interpretare il presente. Intanto, però, le istituzioni scolastiche legate agli
ordini religiosi vanno cedendo: ad Acireale, per la scuola secondaria superiore, è
rimasto solo il “San Michele”.
Il problema, magari, è un altro. Gli enti preposti all’istruzione hanno sempre avuto
poca attenzione ai problemi della scuola: quelli materiali, delle risorse fruibili, intendo. Non mi dite che adesso comincio a parlare di IMU: non ne vale la pena, la stupidità di certe posizioni è evidente e conclamata. C’è dell’altro: non solo questione
di istituti paritari e “preteschi”.. Quand’ero preside di un liceo classico statale, a
Roma, la tanto decantata autonomia aveva fatto arrivare nelle casse dell’istituto ben
sette milioni di lire: quasi due andavano per il pagamento della tassa di nettezza
urbana, altro che attività parascolastiche! Io andavo a comprare i cestini per la carta
straccia al mercato di Porta Portese, perché li trovavo a mille lire mentre nei negozi costavano cinque o diecimila. I ragazzi, loro sì, capivano e si entusiasmavano:
“Rosario for ever”, trovai una volta su un muro dell’edificio. E quando fummo assediati, nel giardino dell’istituto, dalle sterpaglie, essendo l’assessorato competente
sordo alle richieste di intervento, affidai l’incarico della falciatura ad un bidello coadiuvato da volenterosi studenti; poi, alla richiesta che venisse un camion della NU
a portar via fieno e ramaglie, mi si rispose di fare prima un versamento di ventimila lire sul conto corrente postale del Comune “perché se la falciatura l’avevamo fatta
noi, l’asporto era gratis, ma siccome l’avete fatta voi..” (misi giù la cornetta del
telefono, irritato, non avevo voglia di sprecare denaro per ottenere un servizio che
ritenevo dovuto: risolvemmo tutto dando fuoco all’erba ormai secca e spargendo le
ceneri sul prato ormai ben messo..). Certe volte ho l’impressione che fra statale e
paritaria ci si trovi come i capponi famosi di Renzo nel racconto immortale di don
Lisander.
Mettiamo da parte le polemiche, risolleviamo lo spirito. Prima della cronaca, però,
un’altra considerazione (tanto per togliere sassolini dalle scarpe). Questi incontri di
ex allievi, nel vecchio glorioso “San Michele”, non riguardano soltanto un rivangare
dei ricordi, rapporto di sentimento con il buon tempo antico. Sono anche un modo
di rinsaldare, guardando e ascoltando gli “altri”, i compagni di scuola cresciuti e un
po’ (o molto) ingrigiti, la consapevolezza dei doni ricevuti, della ricchezza di spirito
raccolta nelle aule dove si sviluppa il metodo dettato da Filippo Neri, il Pippo Bono
che per le strade di Roma coglieva attitudini, aspirazioni, sfoghi.. da finalizzare al
bene; perché Filippo non scriveva, “faceva”, dopo aver “visto”, “sentito”, “compreso”: miglia e miglia lontano dalle astruserie pedagogistiche di tanti “onorabili” maestri, che pur oggi imperversano.
Certo, scuola è apprendere a “leggere, scrivere e far di conto”. Ma è anche, e
soprattutto, una grande scommessa educativa. La scuola cattolica si muove con la
consapevolezza di chi ha alle spalle una pratica educativa secolare, ma anche con
una grande apertura, ben sapendo che il fine dell’educazione non è quello di creare buoni cittadini o buoni cattolici o altro ancora, ma uomini veri, che sappiano intraprendere la propria strada in un mondo che altri ci hanno lasciato, che possiamo
anche voler cambiare, ma nel quale dobbiamo sentirci in primo luogo “a casa”.
Sentirci a casa nel mondo, appassionarci alla vita: questo è in ultimo il fine dell’e-
ducazione. Una scuola che offrisse elaborazioni prefabbricate creerebbe ostacolo
allo sviluppo della personalità degli alunni: e tradirebbe il pensiero di Filippo Neri,
che educava “nella” libertà e “alla” libertà.
La cronaca! Si apre con la Messa, nella bella cappella dell’istituto affrescata ad inizio secolo; sulla parete di destra, il solito angelo trompe-l’oeil sembra seguirti con
lo sguardo ovunque tu ti sposti. Preghiera comunitaria, canto. Parla, al momento
dell’omelia, il p. Cantarella, direttore dell’istituto: le parole delle “letture” invitano alla
perfezione; il Vangelo invita a seguire con attenzione un percorso di vita cristiana
che impegni a testimoniare la verità; un pensiero viene rivolto anche a mons.
Giovanni Battista Arista, l’indimenticabile vescovo di Acireale, proclamato venerabile, che dell’Istituto fu allievo e poi direttore per lunghi anni. Alla fine della celebrazione, l’ex-allievo Rino Barletta dà lettura di un salmo, quasi una “preghiera del vecchio” che profondamente colpisce gli amici.
Finisce la Messa Si rianimano i grandi corridoi. Capannelli di ex, qualcuno con
“moglie e figli al seguito”: soste e commenti davanti ai grandi quadri con le fotografie formato-tessera dei “presenti in istituto” anno per anno (“perché il mio anno non
c’è?” – e nell’altro corridoio, vieni!”). Nell’angolo destinato a segreteria si ritira l’ultima copia di IN AEVUM, la vivace rivista dell’Istituto, si vidimano le tessere.. Poi i
gruppi si spostano nel grande cortile, che era stato teatro di sfide accanite al calcio
e dei saggi ginnici e delle accademie di fine anno; è il momento della foto di gruppo (“come ci sembrava grande, allora, questo cortile!”, commenta un “ex” dai capelli bianchi). Poi c’è l’assemblea. Risuona, a tutto volume, “Per sempre!”, l’inno del
collegio, che era stato scritto da Nello di Saint-Saveur e musicato da mons.
Giuseppe Chines nel lontano 1906, masterizzato dal compianto Nello Pagano;
accompagnava, fino a trent’anni fa, accademie e saggi ginnici, sotto la guida
sapiente di don Antonino Maugeri o di don Vincenzo Chiarenza.
Nell’assemblea c’è una breve introduzione del presidente (che verga queste note):
quel che s’è fatto, quel che si potrebbe fare..
Poi c’è la tradizionale consegna solenne di un diploma e di una medaglia a coloro
che ricordano la “maturità” conquistata da cinquanta, venticinque, quindici anni; la
tessera dell’associazione ex-allievi viene consegnata ai maturandi di quest’anno,
come augurio per il superamento degli imminenti esami e con la promessa che si
ritroveranno in un gruppo di amici dopo il “grande balzo”. Ovviamente al tavolo della
presidenza non può mancare l’avvocato Turi Trovato, ottantasei anni di gioventù. E
fra i maturandi c’è anche, applauditissimo, Marco Fichera, studente della V B del
liceo scientifico, il giovane campione di scherma, più volte “medaglia d’oro” ai campionati del mondo ed europei, più volte vincitore della “Coppa del mondo” Under 20.
Ogni incontro ha sempre avuto, nell’assemblea, un momento di approfondimento
culturale. Quest’anno il p. Salvatore Alberti, preposito dell’Oratorio, ha parlato dell’impegno dei cristiani, sacerdoti e laici, della nuova “evangelizzazione” alla ricerca
dei valori “veri” dell’essere uomini, sottolineando, nel riferire le parole di Benedetto
XVI, la necessità che ciascuno si interroghi sul proprio ruolo e sulla propria missione. La lucida sintesi ha riscosso sentiti applausi e commenti di condivisione.
Che cosa rimane, da raccontare? Il pranzo sociale nel grande refettorio, allietato
anche dall’ottimo vino prodotto nell’azienda dell’ex-allievo dott. Rodolfo Cosentini,
ha concluso la giornata; ai tavoli si sono formati di nuovo, d’istinto, i gruppi delle
classi; il mormorio si alza, talora, in voci di scherzo o in motteggi; ritornano i ricordi, lieti e meno lieti; si ripetono nomi che appartenevano ad amici scomparsi. Al
momento del brindisi l’ex-allievo dott. Rino Barletta ha fatto sentire di nuovo la sua
voce: ha letto una poesia dedicata alla Mamma (in ricorrenza della festa e nel pensiero della sua, scomparsa da non molto tempo); non pochi erano commossi nel
ricordo delle tavolate allegre di molti, molti anni or sono; confessava un “ex” che tornava per la prima volta da “allora”: mi sono emozionato nel sedermi, a tavola, proprio nel posto che occupavo cinquant’anni fa..
Rosario Musmeci
AKIS
Sabato 2 Giugno 2012
5
ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE
“Angelo Majorana”
“AMMIN. FINANZA E MARKETING” “SISTEMI INFORM. AZIENDALI”
Via Luigi Galvani n° 5 - 95024 – Acireale (CT) Tel/Fax 095 7633724
e-mail : [email protected] web: www.angelomajorana.com
“Con l’Europa investiamo nel vostro futuro”
“Obiettivo Convergenza” PON FSE 2007-2013 Aut. AOODGAI – 12281 del 31.10.11 Prog B7-FSE-2011-504, C1-FSE-2011-2491, C5-FSE-2011-316
Prot 2278/a22b – Acireale 24.05.12
Il Dirigente scolastico
Comunica che questa istituzione scolastica ha effettuato, durante il corrente a.s. interventi formativi finanziati con il Fondo Sociale Europeo, fondo
destinato al sostegno dell’innovazione e della qualità del sistema scolastico
delle regioni appartenenti all’obiettivo “Convergenza”. I progetti realizzati, la
cui ideazione è scaturita da un’attenta analisi del territorio e dei bisogni formativi ad esso connessi, includono due interventi C1 destinati agli studenti
e un intervento B7 destinato al personale della scuola. Gli interventi C1 per
gli studenti hanno riguardato il settore delle competenze digitali al fine di
permettere ai partecipanti il conseguimento della patente europea ECDL e il
settore linguistico con l’approfondimento della lingua spagnola per la preparazione agli esami per la certificazione DELE. L’intervento B7, per il personale della scuola, è stato invece incentrato sul potenziamento della lingua
inglese con conseguimento finale di certificazione TRINITY. Ciò anche in
considerazione che, in base al nuovo ordinamento scolastico, nei prossimi
anni, alcune discipline verranno impartite in una lingua comunitaria diversa
dall’italiano. Per tutti i tre corsi si è avuta notevole partecipazione ed interesse ed i livelli raggiunti possono essere considerati soddisfacenti. Dopo la
pausa estiva verrà attivato un progetto di stage - azione C5 – per mezzo del
quale gli studenti delle ultime classi potranno sperimentare sul campo le loro
conoscenze economico-gestionali.
“Competenze per lo sviluppo” asse III Ob L/Az L1
Migliorare e sviluppare modalità, forme e contenuti dell’informazione e pubblicizzazione del programma, degli interventi e dei risultati”
PON FSE 2007-2013 Aut. AOODGAI -2253 del 24.02.12
PON– 2007 IT 05 1 PO 007 - Bando 984 – 28/01/2011 – L1 – FSE Prot 2279/a22b – Acireale 24.05.12
Il Dirigente scolastico
Comunica che, nell’ambito dell’obiettivo L/Az L1, è stata realizzata una rete
fra l’ Istituto Tecnico Economico Angelo Majorana di Acireale e gli Istituti
Comprensivi di Acireale: I.C.S. Giovanni XXIII, I.C.S. Fuccio La Spina,
I.C.S. G.B. Arista e I.C.S. Paolo Vasta. L’iniziativa ha come scopo la diffusione dei programmi e degli interventi finanziati con il fondo sociale europeo
nell’ultimo biennio. Nello specifico circa 100 studenti, selezionati fra le 5
scuole della rete, hanno incontrato un esperto di marketing e grafica pubblicitaria con il quale hanno affrontato le tematiche della comunicazione mirata. Giorno 28 maggio si svolgerà un concorso fra gli studenti partecipanti al
progetto che avrà come oggetto la realizzazione di prodotti di grafica su
tema assegnato. Martedì 5 giugno 2012 si terrà la fase finale del progetto
che prevede la premiazione dei due migliori elaborati di ogni scuola partecipante.
Il Dirigente Scolastico
Prof Ing Gaetano La Rosa
Si è svolta la manifestazione conclusiva
del corso di
formazione/informazione rivolto al personale della scuola docente,
non docente e ai genitori con considerazioni di ordine pedagociodidattico; si sono registrati numerosi interventi di Dirigenti Scolastici,
docenti, alunni, operatori sociali, giornalisti e rappresentanti di varie
realtà locali. Nel prossimo numero un ampio servizio. Nell’occasione
abbiamo intervistato il Dirigente Scolastico prof. Salvatore Musumeci
al quale abbiamo chiesto che cos’è il “Bullismo” :
“Occuparsi di bullismo è una priorità per poter realizzare l'obiettivo di star
bene a scuola. Anche là dove non viene registrato il bullismo può essere
un'occasione per poter insegnare l'arte di star bene con gli altri. la nostra
1stituzione Scolastica è frazionata in più p1essi appartenenti a contesti
socio¬culturali differenti ma, contrariamente a quanto accade per altre
tematiche sociali il problema connesso al bullismo riguarda tutti i ceti sociali, culturali e le aree geografiche. Anche se in atto non c'è una casistica
importante, riteniamo comunque proficuo attivare iniziative di formazione
che sappiano dare la capacità di saper ... affrontare le problematiche nel
modo più giusto per saper ... risolvere i conflitti. la scuola ritiene indispensabile coinvolgere, a vario titolo, tutte le 1stituzioni formative che concorrono alla formazione degli alunni, come la famiglia, nonchè le realtà territoriali che operano coerentemente con gli obiettivi e le linee metodologiche
del Progetto. “
CIRCOLO DIDATTICO ACI S. ANTONIO
PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE 2007-2013 OBIETTIVO “CONVERGENZA” ANNUALITÀ 2011-2012 – FSE
GIORNO 15 GIUGNO 2012 NEL PLESSO DI VIA VERONICA SI CONCLUDERANNO LE ATTIVITA’ DEL PROGETTO PON ANNUALITA’ 2011/2012
CON LA MANIFESTAZIONE FINALE CHE VEDRA’ IMPEGNATI ALUNNI,
DOCENTI, ESPERTI ESTERNI ,GENITORI CHE HANNO PARTECIPATO
AI VARI PERCORSI PREVISTI NEL PIANO INTEGRATO D’ISTITUTO
FINANZIATO DAI FONDI SOCIALI EUROPEI.
DIRIGENTE SCOLASTICO
PROF.SALVATORE MUSUMECI
In occasione del 95° anniversario dell’apparizione della Madonna di Fatima,
il Liceo Artistico “F. Brunelleschi” di Acireale insieme ad altre scuole acesi ha
studenti che stanno frequentando il corso PON di scacchi. La squadra campione del biennio femminile è composta da Antonella Leonardi, Roberta
Messina, Alice Pagano, Elena Pirrone. La compagine del biennio maschile
è formata da Giuseppe Magazzù, Mario Musmeci, Giulio Pirrone, Luca
Rodolico, Alessandro Vasta. La squadra campione della categoria Juniores
femminile è composta da Katherine Fragalà, Alessandra Leonardi, Erika
Licciardello, Ilenia Russo, Amel Sehili. Infine la maschile Juniores:
Sebastiano Centamore, Salvo Danilo Lombardo, Roberto Palazzolo,
Roberto Scalia, Fabrizio Tornatore, Francesco Vasta.
“Angelo Majorana”
“AMMIN. FINANZA E MARKETING”
“SISTEMI INFORM. AZIENDALI”
Via Luigi Galvani n° 5 - 95024 – Acireale (CT) Tel/Fax 095 7633724
e-mail : [email protected] web: www.angelomajorana.com
“Con l’Europa investiamo nel vostro futuro” “Obiettivo Convergenza” POR FESR Sicilia 2007-2013 - cod 2007IT161PO011 Aut AOODGAI10373 del 15.09.11 Prog A2-FESR04 –POR Sicilia 2011-999 - B2.A
FESR04 – POR Sicilia -2011-836 B2.B FESR04 – POR Sicilia -2011-720
Prot 2283/a22b – Acireale 24.05.12
Comunica che questa
istituzione scolastica ha
ottenuto specifici finanziamenti dai fondi europei FESR con i quali
sono stati potenziati i
laboratori di Fisica,
Chimica e Lingue con
attrezzature multimediali
e innovative. Tutte le
aule e i laboratori sono
stati cablati con tecnologia di ultima generazione
con dorsale in fibra ottica
ed è stata potenziata la
postazione server di istituto. E’ inoltre in fase di realizzazione un sistema di
messaggeria real time che permetterà una più agevole comunicazione
audio-video fra il centro direzionale e le postazioni informative terminali.
Il Dirigente Scolastico
Prof Ing Gaetano La Rosa
L’Archimede trionfa negli scacchi
Le quattro squadre del Liceo Scientifico-Linguistico «Archimede», seguite
dal prof. Santo Daniele Spina, istruttore e storico degli scacchi, nella fase
provinciale dei campionati giovanili studenteschi di scacchi, svoltasi all’ITIS
«Enrico Fermi» di Giarre, si sono classificate prime per ciascuna categoria
ed hanno così ottenuto la qualificazione alla fase regionale. Grande il plauso del dirigente Riccardo Biasco per gli eccellenti risultati conseguiti dagli
partecipato al concorso “Voci di Fatima” indetto dalla chiesa S.
Vincenzo Ferreri di Acireale. Per tale occasione il Liceo ha realizzato due
opere su pannelli di legno sul tema dell’apparizione. I due lavori, eseguiti
dagli alunni del Liceo sotto la maestria dei docenti di discipline pittoriche prof.
Stefano Puleo ( artista riconosciuto a livello internazionale) e le prof.sse
Caterina Carrubba ed Enna Marino, sono stati esposti nella chiesetta di via
Currò. Con il coordinamento della prof.ssa Lucia Bottino sono stati coinvolti gli alunni della classe IV A corso tradizionale, guidati dal Prof. Stefano
Puleo, per l’opera rappresentante l’apparizione della Madonna ai tre pastorelli, e gli alunni Simone Grasso, Francesco Maenza (classe III B tradizionale) e Andrea Lucifero della classe IV D corso Beni Culturali, guidati dalle
prof.sse Caterina Carrubba ed Enna Marino, per la tavola rappresentante il
Papa che consacra il mondo alla Madonna.
ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE
Il Dirigente scolastico
In linea con la strategia globale della programmazione dei PON 2007/2013,
il Liceo Scientifico-Linguistico Statale "'Archimede" di Acireale, presieduto
dal Preside Riccardo Biasco, si pone come obiettivi principali quelli di innalzare i livelli di apprendimento e delle competenze chiave, di aumentare la
partecipazione a opportunità formative lungo tutto l'arco della vita e di
rafforzare, integrare e migliorare la qualità dei sistemi di istruzione, forrnazione e lavoro. Per quanto riguarda la formazione rivolta agli alunni, a partire dal mese di febbraio 2012 sono stati avviati 3 corsi, facenti parte dell'obiettivo C-l codice progetto C- l-FSE-20 11-2379 e finalizzati al potenziamento delle competenze di base in matematica. e in lingua spagnola. La
scelta di far cominciare tali corsi a conclusione degli scrutini del I quadrimestre, rivolti. sia alle prime che alle seconde classi dell'Istituto, è stata
particolarmente felice, dal momento che il numero di iscrizioni ha superato
le aspettative. Infatti, i corsisti hanno accolto favorevolmente le varie proposte formative, in quanto esse rappresentano delle occasioni per rivedere parte del programma svolto e prepararsi con maggiore sicurezza alle
ultime valutazioni quadrimestrali. Il corso di lingua spagnola, inoltre, si è
concluso con la certificazione esterna DELE a seguito di esami scritti e
orati. Grazie al PON dell’obiettivo C-4 codice progetto C-4-FSE-2011-638
"Campionati di scacchi", alcuni studenti del Liceo Scientifico-Linguistico
Statale «Archimede" di Acireale hanno partecipato alle fasi nazionali dei
Campionati Giovanili Studenteschi ad Acqui Terme dal 10 al 13 maggio
2012. La Sicilia era rappresentata da ben 13 squadre nelle diverse categorie appartenenti ad 8 istituti diversi. Nelle categorie "Juniores Femminili'~
e "Allievi'~ il Liceo si è piazzato al 10° posto, mentre nella categoria "Allievi
Femminili" il Liceo porta a casa il 5° posto (ex aequo con il 4° posto).
Una nuova opportunità culturale, questa, per gli studenti del Liceo, accanto ai molti progetti di eccellenza che vengono attuati nel corso dell’anno
scolastico, al fine di arricchire e potenziale quella formazione dell'uomo e
del cittadino, cui il Liceo è impegnato a perseguire, coerentemente alle
Linee Guida, incentrate sulla mission "una scuola colta per dei gìovani
colti". Per quanto riguarda la formazione rivolta al personale della scuola,
il Liceo Scientifico-Linguistico "Archimede" di Acireale ha avviato un corso
sulla "Gestione amministrativa e contabile nella scuola dell’autonomia" dell'obiettivo B-9 codice progetto B-9 FSE-2011 ~220, riservato al personale
A T A profilo assistenti amministrativi. Il corso, della durata di 30 ore, è tenuto da quattro docenti esperti di comprovata esperienza, mentre i corsisti.
numerosi, provengono da scuole del circondario.
www.akis-acionline.com
curato da Riccardo Anastasi
6
AKIS
Sabato 2 Giugno 2012
Gli alunni della S.M.S. “ Galileo Galilei, Il Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale (www.gulliepennisi.it), nei giorni 11 e 12 maggio, ha organizzato la seconda edizione del Certamen
Patristicum. Tale attività fa parte di quelle gare disciplinari, per mezzo delle
quali si intendono predisporre opportune iniziative di approfondimento che
valorizzino al meglio la preparazione degli studenti eccellenti. L’istituzione
di questa gara disciplinare ha avuto lo scopo di potenziare lo studio della
letteratura cristiana antica latina e greca nel triennio del Liceo, poiché si
ritiene che l'innesto della cultura cristiana nella grande tradizione della
civiltà classica rappresenti un nodo vitale dell’intera civiltà europea. La
prova, riservata a delegazioni di studenti iscritti ai Licei, consisteva in una
traduzione, analisi e commento di un testo in greco di un autore cristiano
dei primi secoli dell’era volgare. Per quest’anno è stato scelto come argomento l’Agiografia greca per vari motivi: in primo luogo, offrire agli alunni
una prospettiva cronologicamente orientata delle tematiche che hanno interessato e impegnato gli autori cristiani dei primi secoli dell’era volgare; in
secondo luogo, far maturare negli allievi la consapevolezza del ruolo avuto
dalle varie testimonianze relative alla vita o al culto dei santi nel mondo
antico; in ultimo, far rilevare gli aspetti strutturali, linguistici e letterari plasmati dalla classicità pagana, assimilati e quindi riutilizzati dagli scrittori cristiani secondo nuove prospettive e modalità. A questa edizione hanno par-
tecipato studenti provenienti da vari Licei della Sicilia, della Campania e del
Lazio. La gara, svoltasi il giorno 11 maggio, è durata sei ore e ha messo
alla prova la preparazione e la resistenza dei partecipanti. Il testo greco da
tradurre era un brano tratto dalla Vita di Macrina di Gregorio di Nissa. A
margine del Certamen, il 12 maggio nell’aula magna del “Liceo Gulli e
Pennisi” si è svolto un convegno di studi di Letteratura Cristiana Antica, presieduto dal Dirigente Scolastico, Prof.ssa Antonia Puzzo. Moderatore del
convegno è stato il prof. Antonino Sanfilippo, docente di Latino e Greco del
Liceo Classico “Gulli e Pennisi”. Il primo relatore, il prof. Francesco Scorza
Barcellona, ordinario di Agiografia presso l’Università di Roma “Tor
Vergata”, ha presentato un quadro generale dei generi letterari riguardanti
la vita e il culto dei santi; si è soffermato, in particolare, sulle peculiarità
delle prime testimonianze sui martiri cristiani. Il secondo relatore, il prof.
Vincenzo Messana, dell’Università di Palermo, si è soffermato sul tema dell’utilizzo delle ricchezze e dei patrimoni da parte dei cristiani nella Sicilia tardoantica. Di seguito, la prof.ssa Vincenza Milazzo, dell’Università di
Catania, ha esposto un’interessante riflessione sulle più antiche testimonianze relative al culto di S. Agata e S. Lucia. Ha concluso il convegno il
prof. Rocco Schembra, professore di Latino e Greco del Liceo Classico
“Gulli e Pennisi” e docente di Letteratura Cristiana Antica presso lo Studio
Teologico di Catania, il quale ha condotto una fine analisi del brano oggetto del Certamen. Al termine della mattinata è avvenuta la premiazione, la
parte più attesa dai partecipanti alla gara disciplinare. Vincitore del primo
premio è stato Gianfranco Di Salle del Liceo Classico “Sannazaro” di
Napoli; il secondo premio è stato assegnato a Chiara Carastro del Liceo
Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale; il terzo premio è andato a Claudia
Cannavò del liceo Classico “Cutelli” di Catania. L’alunno Gabriele
Pulvirenti, del Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale, ha ricevuto una
menzione speciale. A conclusione del convegno è stato proposto il tema del
Certamen per l’anno prossimo: le Confessioni di S. Agostino.
Un bilancio di tale esperienza è senza dubbio positivo, in primo luogo poiché è stata rivalutata in ambito scolastico quella parte delle letteratura tardoantica, solitamente trascurata nella prassi scolastica, ma che ha avuto
un ruolo fondamentale per la formazione dell’Europa, in secondo luogo perché la collaborazione fra scuola e università ha permesso di rendere fruibili i risultati della ricerca scientifica anche ad un pubblico più vasto come è
quello scolastico: del resto per quanto riguarda l’Agiografia la ricerca nell’ultimo secolo ha fatto registrare progressi notevoli e il numero delle pubblicazioni è sterminato.Un’ulteriore prova della validità dell’iniziativa è il
fatto che l’Ufficio Scolastico Regionale ha stabilito che il vincitore del
Certamen possa partecipare alle Olimpiadi Nazionali di Lingua e Cultura
Classica che si terranno a Venezia.
Nino Sanfilippo
Il circolo degli Artisti e Optocoop Sicilia, il comune di Acireale e la
Provincia Regionale di Catania, martedì 5 giugno 2012, hanno organizzato allo stadio Tupparello di Acireale un incontro calcistico di beneficenza tra il Team & Friends di Colorado e la Nazionale 100% Ottici
Optometristi. L’intero ricavato sarà devoluto all’AVIS sez. di Acireale. A tutti i partecipanti gli ottici effettueranno un controllo dell’efficienza
visiva.
Mariella Di Mauro
allenati dalle prof.sse Concetta Leonardi e Rosa Maria Russo , nell’ambito
del progetto “ Potenziamento di matematica”, hanno partecipato ai
Campionati Internazionali di Giochi Matematici organizzati dall’Università
Bocconi di Milano, dove hanno conseguito ottimi risultati. Per la categoria
C1 si sono classificati per la finale nazionale : Rocca Giuseppe ( I C,) che
ha risolto 7/8 esercizi in un tempo di 45’ ( primo posto) , Pulvirenti Francesco
(II E), con 6/8 quesiti risolti in un tempo di 45’, ( quarto posto) , Pulvirenti
Emanuele ( II B), con 4/8 quesiti risolti in 50’ ( 23 esimo) , Cavallaro Roberto
( III B), con 7/? quesiti risolti in 87’( 18esimo posto) Barbagallo Salvo (III D),
con7/ ?quesiti risolti in 91’( 19esimo posto). Da sottolineare, l’alunno
Giuseppe Rocca che si è classificato 1° in tutta la Sicilia nella sua categoria (C1) e, inoltre, è stato l’unico, sempre in tutta la Sicilia, a risolvere esattamente 7 quesiti su 8. Per la categoria C2 si sono classificati per la finale
nazionale: I suddetti alunni si sono recati a Milano presso l’Università
Bocconi per partecipare alla fase nazionale. Gli alunni della S.M.S. “ G.
Galilei”, allenati dalle prof.sse Concetta Leonardi e Rosa Maria Russo,
hanno partecipato alle tre fasi dei giochi matematici del Mediterraneo: Si
sono particolarmente distinti gli alunni Lo Mastro Salvatore ( III D), categoria S3 e l’alunna Grasso Oceania ( I H ), categoria S1, che hanno rappresentato l’Istituto alle finali nazionali l’università degli studi di Palermo.
La finale italiana si è svolta il 18 maggio 2012 e l'alunno Rocca Giuseppe si
è classificato 108° su 2000 partecipanti della categoria C1( prima e seconda media). La Bocconi ha premiato i primi 150 classificati, quindi l’alunno
Rocca Giuseppe è salito sul podio nazionale ed è stato premiato dal
prof.Guerraggi, responsabile dei giochi internazionali della Bocconi.
La segreteria provinciale di Catania dell'Assostampa, composta dal
segretario Daniele Lo Porto, dal vice segretario Giovanni Lo Faro e dal tesoriere Rosa Maria Di Natale, ha deliberato di allargare la segreteria stessa
affidando ad alcuni colleghi la delega a monitorare parti del territorio e a rappresentare il primo riferimento per i colleghi. Mariano Messineo si occcuperà
del Calatino, Gaetano Guidotto dell'area etnea, Antonio Foti dell'Acese.
Antonietta Licciardello si occuperà della comunicazione tramite i social
neetwork e il web e del monitoraggio delle testate on line. La segreteria, inoltre, ha organizzato l'assemblea provinciale che si è tenuta nella sala conferenze al piano terra di Palazzo Platamone-Palazzo della cultura, a Catania,
con la partecipazione e l'intervento di rappresentanti nazionali, regionali e
locali del sindacato, dei gruppi di specializzazione,, GUS e USSI, dell'UCSI,
della Casagit e dell'Ordine.
Alla presenza di autorità civili, ecclesiastiche e serrane si è celebrato il
decennale del Serra Club di Acireale,
sotto la presidenza di Mario Di Bella. Hanno partecipato alla manifestazione l’arcivescovo di Catania,
mons. Salvatore Gristina, il vescovo della
Diocesi, mons. Antonino Raspanti, il Rettore del
Seminario don Angelo Milone, il past presidente
nazionale Cesare Gambardella, il Governatore
Serra-Club Sicilia/ Calabria Salvatore La Spina,
l’ass.prov. Salvatore Pagano, l’ass. alla Cultura
Nuovo e insolito il panorama delle superiori ad Acireale per il
prossimo anno scolastico! Dal decreto assessoriale che
rivoluziona l’assetto delle scuole si apprende quanto
L’Opinione
segue (in corsivo e grassetto il cambiamento)
Attuale situazione
Liceo classico Gulli e Pennisi
Liceo classico Gulli e Pennisi – invariato
Liceo scientifico Archimede
Liceo scientifico Archimede – invariato
Liceo scienze umane R. Elena con reggenza IPSIA Meucci
Liceo scienze umane R. Elena – perde reggenza IPSIA Meucci
IS Brunelleschi con sezione ITG, Liceo artistico e Turismo
IS Brunelleschi – perde sezione ITG a favore ITI Ferraris
ITI Ferraris
ITI Ferraris – accorpa sezione ITG ex IS Brunelleschi
ITE Majorana con sezione Marketing e biennio Turismo ITE Majorana –
accorpa IPSIA Meucci
Insolita la situazione decretata dalla Regione che più che ad un assetto
ragionato somiglia tanto al solito colpo di mano, di stampo politico (sigh!),
per agevolare chissà quale componente e/o dirigente a danno del territorio
e del complesso scolastico nel suo insieme! Quanto decretato dalla
Regione infatti è del tutto in contrasto con quanto proposto in precedenza
dalla Provincia Regionale di Catania. La proposta della Provincia a firma
dell’assessore Salvo Licciardello, proposta ampiamente pubblicizzata e
condivisa dalla maggior parte degli addetti ai lavori, scaturiva infatti da
apposite conferenze di servizio con i dirigenti scolastici degli Istituti coinvolti
ed era altresì suffragata dalle delibere collegiali degli istituti, come richiesto
dall’Ente Provincia. Nella originaria proposta della Provincia Regionale di
Catania essenzialmente si mirava ad una razionalizzazione unitaria che,
sulla scorta di quanto previsto dalla riforma degli ordinamenti e specialmente degli istituti tecnici e professionali, permetteva la creazione unitaria
nel territorio acese del polo tecnico economico, oggi disaggregato a causa
della componente Turismo assegnata all’IS Brunelleschi, già Istituto per
geometri e liceo artistico e pertanto del tutto scorrelato con la peculiarità del
settore economico. D’altro canto la necessità di stabilizzare numericamente l’ITI Ferraris avrebbe potuto curvare la decisione dell’Assessorato
Regionale sull’aggregazione dell’ IPSIASS Meucci all’ITIs Ferraris. In
entrambi gli Istituti infatti si svolgono attività correlate all’elettronica, elettrotecnica, automazione e gestione dell’energia che certamente nessuna correlazione trovano con il settore economico dove invece l’Assessorato
Regionale risulta aver collocato l’IPSIASS.
E’ evidente che l’assetto decretato dalla Regione ha causato un grave malcontento fra il corpo docenti e gli studenti che nella proposta della
Provincia Regionale di Catania vedevano finalmente il giusto collocamento
della sezione Turismo nella sua naturale sede ovvero all’interno dell’Istituto
Tecnico Economico Majorana, cosa che andava fatta già nell’anno di attivazione del turismo (2001) e che invece non fu realizzata, non si sa per
quali fini geo-politici, con l’assurda assegnazione all’Istituto Tecnico per
Geometri Brunelleschi. Tale anomalia, con l’attuale assetto decretato dalla
Regione, continuerà a perdurare causando l’assurda anomalia che studenti frequentanti il primo biennio all’ITE Majorana debbano poi migrare in
altro istituto per completare il triennio della sezione turismo o viceversa
che studenti frequentanti il primo biennio al Brunelleschi poi debbano
migrare al Majorana per proseguire il triennio di marketing! Si ricorda infatti che sia le specializzazioni di Turismo e Marketing presentano per il biennio identici piani orario, identiche classi di concorso dei docenti, identici
obiettivi formativi, sono cioè le stesse! Si consideri altresì che l’identità
delle materie e delle classi di concorso comporta inevitabilmente identità di
risorse didattiche e laboratoriali che oggi invece, a causa della atipica articolazione di due sezioni gemelle su due istituzione differenti, comporta la
necessaria duplicazione di risorse laboratoriali con un non indifferente sperpero e spreco di denaro pubblico tanto più grave se correlato all’attuale
periodo di difficoltà economiche che la sia Scuola che il nostro Paese stanno attraversando. Un ulteriore sperpero e spreco di denaro pubblico si avrà
altresì, a seguito del decreto assessoriale, per la mancata aggregazione
fra ITI Ferraris e Meucci. Questi infatti, se aggregati, avendo analoghe
discipline tecniche curvate su elettronica elettrotecnica, automazione ed
energia, avrebbero permesso una grande razionalizzazione sia di spazi
laboratoriali che di risorse economiche nell’interesse di tutta la collettività.
L’abbinamento fra ITE Majorana e IPSIA Meucci invece non consentirà
alcuna ottimizzazione, data la notevole distanza settoriale fra le due diversissime realtà. Spiace il dover considerare la poca attenta razionalizzazione di risorse umane ed economiche da parte della Regione e del MIUR e
dei decisori politici specialmente in un periodo di grave e profonda crisi sia
del sistema scolastico che del sistema Italia nel suo complesso. Siamo
certi comunque che i Dirigenti Scolastici ed il Corpo Docenti delle Scuole
coinvolte nell’assurdo riassetto possano trovare il giusto spirito per superare le enormi difficoltà che il decreto comporterà a partire dal prossimo anno
scolastico e ci si augura che nel prossimo futuro la scuola, almeno la scuola sia lasciata indenne dalle assurde logiche di politica di quartiere che
senz’altro ledono la dignità della Scuola italiana e gli stessi promotori di
soluzioni illogiche!
di Acireale prof.ssa Nives Leonardi e il vive presidente nazionale del Serra,
la prof.ssa Vera Pulvirenti , vera anima del club acese sin dalla nascita. Di
seguito elenchiamo i Presidenti che si sono succeduti nei vari anni: Paolo
Nicolosi, Giuseppe Russo, Orazio Esterini, Vera Pulvirenti, Casimiro
Nicolosi, Nicola Grassi Bertazzi, Salvino Patanè, Cherubino Fiorini, Rosario
Leonardi, Mario Di Bella.
Organizzato dal Leo Club Acireale, si è svolto, presso l’Aula Magna
dell’Istituto Comprensivo “Vigo Fuccio – La Spina” di Acireale, un incontro
sul tema “I rischi della navigazione on-line”. Il tema, di grande attualità perché riguarda il corretto utilizzo di uno strumento di comunicazione
sempre più diffuso, soprattutto tra i più giovani, è stato trattato dal Vice
Questore Marcello La Bella, dirigente del Dipartimento di Polizia Postale
della Sicilia Orientale. Il dottor La Bella, da anni impegnato nell’attività investigativa relativa ai reati informatici e ai reati consumati tramite internet, ma
anche in un’intensa opera di informazione e sensibilizzazione circa le problematiche connesse all’uso del web, ha intrattenuto l’uditorio sviluppando i
temi relativi alla pedofilia e all’adescamento tramite internet, ai furti di identità, alle truffe e alle violazioni del diritto d’autore perpetrati attraverso la rete.
Il funzionario di polizia ha, quindi, risposto alle numerose domande che gli
sono state rivolte dai presenti, soprattutto dai più giovani. All’incontro, presieduto dal presidente del Leo Club Acireale, Alessandro Fatuzzo, hanno
partecipato, tra gli altri, la professoressa Nives Leonardi, Assessore al
Turismo e alla Cultura del Comune di Acireale, che ha patrocinato l’iniziativa, il dirigente del Commissariato della Polizia di Stato di Acireale, Vice
Questore Salvatore Fazzino, il comandante della Polizia Locale, Col. Alfio
Licciardello, la professoressa Maria Castiglione, dirigente scolastico dell’istituto ospitante, il presidente del Lions Club Acireale, Citty Grasso Maugeri, il
Leo Advisor, Avv. Mario Pavone, il vice presidente distrettuale Leo, Antonio
Gullotta, e il delegato d’area Leo, Fabrizio Arcoria.
Nel prossimo numero il servizio
Tel. 095 7021441
AKIS
Sabato 2 Giugno 2012
PILLOLE ACESI
ph Fabio Consoli
e Franco Barbagallo
“LIBER PRIVILEGIORUM CIVITATIS JACIS” è la stampa del libro dei privilegi della Città , curata dal prof. Matteo Donato e dalla dott.ssa Maria
Concetta Gravagno su edizione della Galatea editrice. E’ stata la paleografa prof.ssa Salvina Bosco a presentare il volume. Si tratta della trascrizione
integrale del più antico libro acese dei privilegi, un documento chiave per lo
studio dei comuni nati nell’antico territorio dell’Aci, oltre che fonte docu-
Padiglione Tecnologico “Centro di Testing per l’Industria dei Derivati Agrumari” Convegno “Innovazioni nell’Industria dei Derivati agrumari”
La quantità di agrumi siciliani destinata alla trasformazione industriale nel
corso dell’ultimo ventennio è notevolmente aumentata, in relazione alle difficoltà crescenti di collocamento sul mercato del prodotto fresco e al progressivo aumento della domanda di alcuni derivati, tra i quali i succhi di
arancia rossa. L'interesse del mercato per i nostri derivati agrumari ci fa
comprendere come lo sviluppo dell'industria di trasformazione degli agrumi possa contribuire a rilanciare l'economia e l'occupazione in Sicilia. Per
sostenere questa tendenza occorre favorire la creazione di un patto che
coinvolga le imprese operanti nei diversi segmenti della filiera agrumicola
e i soggetti pubblici e privati impegnati nel campo della ricerca e dell’innovazione, al fine di potenziare il grado di integrazione e per sviluppare nuovi
prodotti capaci di soddisfare le esigenze dei consumatori.
7
“Timor sacro” al Cenacolo del “Galatea”
Nella suggestiva cornice di Palazzo Cantarella ha avuto luogo la
presentazione di “Timor sacro”, romanzo inedito, scopertamente
autobiografico, firmato dal figlio primogenito del grande agrigentino, ora edito per le cure di Sarah Zappulla Muscarà e i tipi
della Bompiani. Promosso dal Comune di Aci S. Antonio,
dal Foto Cine Club “Galatea”, dell’Ass.Teatrale “Quelli del 7°”, dal Comitato
acese delle Dame del Nastro Azzurro, l’incontro ha registrato la presenza
di relatori d’eccezione unitamente ad un folto e qualificato pubblico tra cui
il maestro Vincenzo Spampinato. Dopo il saluto del sindaco Giuseppe
Cutuli, gli interventi di Turi Consoli (pres. Foto Cine Club “Galatea”) e di
Daniela Simon Marino (pres. Dame Nastro Azzurro). A seguire le relazioni
di Enzo Zappulla (commissario straordinario del Teatro Massimo Bellini di
Catania) e di Sarah Zappulla Muscarà (ordinaria di Letteratura italiana
nell’Università di Catania). Coordinata dalla giovane studiosa e giornalista
Maria Valeria Sanfilippo, la serata è stata impreziosita dalle intense letture
dell’attore Agostino Zumbo, che ha letto brani tratti da “Timor sacro”, caso
letterario dell’anno che aggiunge un nuovo tassello alla monumentale operazione già avviata con il carteggio “Luigi e Stefano Pirandello. Nel tempo
della lontananza” (Sciascia) e con “Tutto il Teatro di Stefano Pirandello”
(Bompiani), frutto di decennali ricerche condotte sempre da Sarah Zappulla
Muscarà insieme ad Enzo Zappulla. Contributi fondamentali che grande
interesse stanno riscuotendo anche all’estero con traduzioni in francese,
spagnolo, greco, arabo, tedesco, polacco. Nel corso della serata è stato
anche lanciato l’appello a difendere il prezioso patrimonio culturale della
nostra isola, costituito dalle due maggiori istituzioni – il Massimo Bellini e il
Teatro Stabile – fortemente penalizzate dai recenti tagli della finanziaria
regionale. L’invito, calorosamente condiviso dal pubblico presente, ha
anche sottolineato le gravissime ricadute sociali che, oltre a rendere impos-
mentaria di assoluto valore scientifico, elemento cardine nella storia del
diritto pubblico siciliano tra i secoli XVI e XVII. Un patrimonio archivistico
unico e inestimabile. Per l’occasione, l’Archivio storico comunale di
Acireale, ha esposto al pubblico il manoscritto originale (restaurato nel
2004) con testi dei secoli XVI e XVII.
Foto in cartella Acireale liber….
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IMU - Un intervento definito “onesto” quello del vice sindaco Mario Pavone
alla tavola rotonda che l’associazione Sileo (Riccardo Massimino) e l’Anfa
(Angela Pappalardo) hanno organizzato a Palazzo di Città. “Già da diverse
settimane siamo impegnati con gli uffici nel dare risposte alle perplessità e
agli aspetti applicati dell’IMU, guardando alle aliquote più basse, al fine di
incidere il meno possibile sulle tasche dei cittadini, senza tralasciare equilibri di bilancio e certi parametri cui dobbiamo dare risposte”, così ha dichiarato Mario Pavone. Sono seguiti, abbastanza interessanti, gli interventi del
dott. Mario Scandurra e del dott. Luciano Messina, capo servizi tributi del
Comune. . “Da oggi sul sito istituzionale del Comune, gli acesi potranno
procedere autonomamente al calcolo dell’Imu”: lo comunica l’assessore
alla Finanze, Mario Pavone.
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“Ad alta voce” – Il contenitore culturale curato da Mario Grasso e Salvo
Patanè per il circolo giarrese “Libericittadini” ha ospitato il dott. Giuseppe
Contarino, Presidente dell’Accademia degli Zelanti di Acireale in un interessante incontro che ha registrato la presentazione dell’ospite e l’esposi-
Questi argomenti sono stati dibattuti nell’incontro svoltosi presso il CRACentro di Ricerca per l’Agrumicoltura e le Colture Mediterranee (CRAACM) di Acireale, che ha previsto, nella prima parte, l’inaugurazione del
nuovo padiglione tecnologico del “Centro di Testing per l’Industria dei
Derivati Agrumari”. Una struttura tecnologica, finanziata dalla Regione
Siciliana, che accoglie diversi impianti pilota, creata con lo scopo di realizzare attività di ricerca per sostenere le esigenze di innovazione di prodotto e di processo delle imprese di trasformazione degli agrumi siciliane.
E’ seguito il Convegno dal titolo “Innovazioni nell’Industria dei Derivati
Agrumari” durante il quale il mondo della Ricerca scientifica ed il mondo
dell'Impresa si sono confrontati al fine di individuare un più efficace percorso di crescita del settore e di riflesso del nostro territorio.
Registrate le presenze e gli interventi dell’On. Basilio Catanoso e del
Dirigente Generale dell’Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e
Alimentari, Dott. Dario Cartabellotta, che hanno messo in risalto la possibilità di mettere in evidenza il ruolo dell’intervento pubblico a supporto del
settore. Altri autorevoli interventi sono stati quelli del dott. Paolo
Rapisarda, del prof. Rosario Faraci. Ha chiuso i lavori il Commissario
Straordinario del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in
Agricoltura (CRA), Prof. Giuseppe Alonzo.
Udite, udite gente,
il muro di viale Regina Margherita sarà ripristinato e la
notizia conferma la consegna dei lavori alla ditta che
sosterrà i lavori da parte del sindaco in persona ed alla
presenza dell’assessore al ramo. Dopo la caduta del muro
di Berlino eccoti un altro muro che viene alla ribalta.
Certamente è un’opera meritoria quella di (ri)costruire un
‘U TUPPETTURU
muro, così come è meritoria la consegna ufficiale dei
lavori e, soprattutto, la presenza del sindaco che si fa accompagnare dall’assessore. Ne siamo felici. Immensamente felici. Finalmente un’opera che
resterà nella storia e che cancellerà un’incompiuta che con qualche celebre
musicista (leggi Sinfonia n° 8 di Schubert!) ha ben poco da spartire.
Il Cittadino a spasso
sibile la prosecuzione della produzione dei due teatri, mette altresì a repentaglio il futuro di centinaia di famiglie monoreddito. “Non investire nell’arte
e nella cultura – hanno affermato Enzo Zappulla e Agostino Zumbo – significa penalizzare le nuove generazioni e togliere alla nostra terra la possibilità di riqualificare il territorio con un turismo di alto profilo che implica anche
un ritorno economico”. All’inizio della serata un minuto di raccoglimento è
stato dedicato ad Alessia, la sventurata giovane studentessa di Brindisi.
Nella foto di Nuccia Leotta, da sx: Turi Consoli, Daniela Simon, Maria
Valeria Sanfilippo, Sarah Zappulla Muscarà, il sindaco Pippo Cutuli,
Agostino Zumbo e Enzo ZappullaMaria Valeria Sanfilippo (Ultima a dx nella foto sopra) - È dottore di
ricerca in Filologia Moderna e cultore presso la Facoltà di Lettere e
Filosofia dell'Università di Catania. I suoi studi vertono prevalentemente
sugli autori siciliani a cavallo fra Otto e Novecento. Ha conseguito il Premio
Letterario Nazionale “Luigi Capuana” e la menzione speciale al Premio
Internazionale “Sebastiano Addamo”. È membro di istituzioni accademiche
e culturali, tra cui il Gruppo Internazionale “Investigación Escritoras y
Escrituras” che ha sede in Spagna. All’amore per la ricerca coniuga l’insegnamento liceale e l’attività di giornalista pubblicista, collaborando, oltre
che con riviste specializzate, anche con le pagine culturali del quotidiano
“La Sicilia”. Ha all’attivo, in qualità di relatrice, svariati convegni internazionali in Italia e all’estero. Fra le sue pubblicazioni “La duplice bestia nera di
Capuana”, che ha visto la luce per gli Annali della Fondazione Verga.
ph Nuccia Leotta
CompuTecnica
zione da parte dello stesso dell’Accademia, la più antica di Sicilia, e del suo
notevole patrimonio culturale e del barocco acese, unico barocco in pietra
lavica. L’oratore è stato grandemente apprezzato dal numeroso pubblico
presente.
Foto Di Guardo – Giarre
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Il “Centro Parchi Internazionale” è stato il protagonista della consegna
del Premio “Ambasciatore della Natura”, manifestazione che, condotta da
Daniele Lo Porto, si è svolta nel Centro Direzionale del Credito Siciliano con
Riparazione
computer a domicilio
338 2071014
una buona cornice di pubblico e di sportivi e addetti ai lavori. Tra i presenti
il prof. Franco Tassi (responsabile del Centro Parchi Internazionale), il
famoso testimonial Tom Perry, “ l’uomo a piedi nudi”, Ferdy Sapio (cantautore Papaboys), Carmen Privitera, il chitarrista Salvo Caponnetto.
AK IS
AKIS: Anno VIII, numero 8 del 2 Giugno 2012 - Editore e Direttore Responsabile: Turi Consoli - Autor. n. 22 del 23/05/2005 del Tribunale di Catania
IL GIORNALE Sede: via M. di Casalotto 68 - 95025 Aci S.Antonio Redazione: via Alliotta, 14 - 95024 Acireale - Tel.- Fax 095 7921059 – 347 5382517 - [email protected]
DEL TERRITORIO Tipografia-Litografia: “TM” di Mangano Venera - via N. Martoglio, 93 - S. VENERINA (CT) - Tel. 095 953455 - Site: www.akis-aci.com - www.akis-acionline.com
DELLE ACI
Elaborazione grafica, fotomontaggi e impaginazione: MP Graphic di Maurizio Pagano - Tel. 347 1433135 - Distribuzione e arretrati: 340 7152814
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AKIS
Sabato 2 Maggio 2012
“Abbiamo bisogno di lavoro!”...
di Rosario Faraci
E’ un’economia quella delle Aci che, sebbene stia attraverso una fase critica comune ad altri territori, può riprendersi, a condizione di riposizionare
i modelli di business delle imprese che vi operano. Questa è l’indicazione
più forte emersa dal convegno “Abbiamo bisogno di lavoro! Problemi e prospettive per il nostro territorio”, organizzato dal progetto Policoro e
dall’Ufficio di Pastorale sociale della Diocesi di Acireale. L’analisi del territorio ha riguardato i cinque comuni delle Aci – Acireale, Acicastello,
Acicatena, Aci S.Antonio e Aci Bonaccorsi – che
insieme equivalgono al 2,06% di tutta la superficie
della provincia di Catania, all’11,09% della popolazione provinciale, nonché al 9,45% di tutte le
imprese attive al sistema camerale di Catania. Si
tratta, tuttavia, di un territorio che è stato provato
dalla crisi: il 7,61% di tutte le procedure concorsuali avviate in provincia per le imprese si è registrato proprio nelle Aci che, tuttavia, registra un
saldo nati-mortalità fra imprese iscritte e cessate
del +1,90% rispetto alla media provinciale che è
del +1,43%; l’indice di indipendenza finanziaria, calcolato su 1033 bilanci,
è del 19,52%, dunque più basso della media provinciale che è del 25,48%,
ciò significa che le imprese sono poco patrimonializzate e assai indebitate. Il dato più allarmante riguarda però la contrazione del credito bancario:
in un anno, dal 2010 al 2011, ci sono stati venticinque milioni di euro in
meno di prestiti erogati dalle banche, ma è diminuita anche di 22 milioni di
euro la consistenza dei depositi. Al di la dei diversi motivi che l’hanno originata, la crisi delle imprese è prevalentemente di liquidità. Ci sono possibili vie d’uscita? Al convegno diocesano se n’è parlato, anche se ovviamente il tema meriterebbe una discussione più ampia e il coinvolgimento
delle principali forze economiche del territorio. Ad esempio, s’è discusso di
turismo. E’ un settore promettente, non v’è dubbio, ma ancora oggi poco
meno di una speranza. Le imprese dell’ospitalità costituiscono ad
Acicastello lo 0,83% e ad Acireale lo 0,65% di tutte le imprese attive al
sistema camerale; a Rimini, tanto per avere un termine di confronto, sono
pari al 5,86%. Ad Acireale, che è la città capofila del distretto turistico Mare
dell’Etna, le presenze turistiche alberghiere erano pari a 324.868 nel 2005
e sono crollate a 205.516 nel 2010; mancano i dati del 2011 e non sono
disponibili nemmeno i dati della prima parte dell’anno 2012 che, a seguito
della chiusura dell’Excelsior Palace Terme, saranno sicuramente ancora
più negativi. Più stabile, negli ultimi sette anni, il dato delle strutture extraalberghiere, tra cui i bed & breakfast, che registrano fra 65.000 e 70.000
presenze all’anno. E sono proprio i distretti turistici, i centri commerciali
naturali e le altre forme di collaborazione fra le imprese tra le possibili vie
d’uscita alla crisi. Come pure, le politiche territoriali a sostegno della competitività delle imprese: le esperienze finora maturate nel campo della programmazione integrata e territoriale (PIT 30, patto territoriale delle Aci)
sono state utili, ma insufficienti a rigenerare un tessuto imprenditoriale che
ha bisogno di nuovi modelli di business sperimentabili da parte delle imprese esistenti e di nuove iniziative imprenditoriali, che possano essere avviate dai giovani. Al convegno si è tentato di immaginare nuovi percorsi per lo
sviluppo delle Aci e si sono prospettati possibili campi di intervento: le strutture turistiche per l’ospitalità diffusa, i servizi web-based, i servizi alla persona, le produzioni agricole di nicchia, l’artigianato artistico, le attività manifatturiere connesse ai settori hitech e al polo della microelettronica, l’edilizia nei nuovi campi, quali l’housing sociale.
Ascenzio Maria Catena Maesano
e' il nuovo sindaco di Aci Catena. Appoggiato da 10 liste (La Destra,
Grande Sud, e 8 civiche) ha ottenuto 6.478 voti, pari al 57,15%.
L'avversario Francesco Petralia, sostenuto da 4 liste (Pd, Udc e 2
civiche) si e' fermato a 4.857 consensi pari al 42,85%.
Ansia: istruzioni per l’uso
Oggi si sente quotidianamente parlare di ansia, ma sappiamo realmente
cos’è l’ansia e l’importanza che essa ha assunto e assume nella nostra
vita? L’ansia è una normale reazione dell’organismo che si attiva in presenza di una situazione nuova o di un pericolo o perché si pensa che qualcosa di brutto stia per verificarsi. Un certo livello di ansia dunque non solo
è necessaria ma anche augurabile soprattutto in quelle situazioni e/o attività che richiedono alta concentrazione, attenzione o un dispendio di energie maggiore. Tipici indizi di attivazione fisiologica legati all’ansia sono: tensione muscolare, iperventilazione, tachicardia, sudorazione o mani fredde
etc. Queste reazioni sono interpretate spesso come sgradevoli ma in realtà
“Il benessere psicologico è un aspetto importante
nella vita di un individuo, concediti del tempo per
prendertene cura. Prenota in Farmacia una consulenza gratuita con lo psicologo, tutti i lunedì pomeriggio.”
hanno radici ben profonde che risalgono alla preistoria e che hanno permesso la sopravvivenza e la salvaguardia della nostra specie. Ecco che sin
da allora il sistema nervoso, in particolare quello autonomo, ha dovuto mettere in atto una serie di reazioni per permettere alla persona un’azione rapida. Questo indica
come l’ansia sia stata
utile alla sopravvivenza della specie umana
e continua ad esserlo
oggi per permettere
all’uomo di fare fronte
immediatamente agli
innumerevoli
eventi
della vita. A volte, però,
l'ansia diventa eccessiva, prolungata e/o
inappropriata ed è
fonte di notevole disagio per il benessere psico-fisico della persona che si attiva in assenza di un
reale pericolo, laddove la maggior parte delle persone rimarrebbe invece
"tranquilla". In questo caso l'ansia diventa patologica e rappresenta un problema. Un problema che va risolto non eliminando del tutto l'ansia ma riportandola a livelli funzionali. Tra i più diffusi disturbi d’ansia nella popolazione
rientrano il disturbo da attacchi di panico, le fobie, il disturbo d'ansia generalizzato.Oggi, la terapia psicologica cognitivo-comportamentale, in associazione con la terapia farmacologica, rappresenta un valido supporto per
chi decide di affrontare e risolvere i problemi legati all’ansia, perché fornisce strumenti validi per riconoscerla e gestirla.
Dott. A. Cipriani
Dott.ssa R. Puglisi
ph Nuccia Leotta e Franco Barbagallo
347 1433135
[email protected]
AKIS
Sabato 2 giugno 2012
In ricordo di Don Sebastiano Consoli
Il Gruppo Culturale Parrocchiale Linera “Nel segno
della Croce”ha organizzato in ricordo di Don
Sebastiano Consoli (arciprete/parroco della parrocchia S. Maria del Lume di Linera dal 1947 al
1967)l’intitolazione del Salone parrocchiale alla
Sua memoria.
Le testimonianze "dal vivo" sono state portate dal
prof. Giovanni Vecchio, dal geom. Giovanni
Grasso, che ha letto la sua poesia "Don Bastianu
l'Arci-Preti" con la musica e la video-grafica preparata dal poeta Alessio Patti ( presente nell’occasione), dal geom. Sebastiano Cavallaro e dal dott. Antonino Arcidiacono,
già sindaco di Santa Venerina. Sono state ascoltate le testimonianze del
prof. don Giuseppe Cristaldi (1973), letta dal prof. Alfio Leonardi, e di Mons.
Ignazio Cannavò, vescovo emerito di Messina, Lipari e S. Lucia del Mela
e, negli anni di don Consoli vicario generale della Diocesi di Acireale.
Quest'ultima testimonianza è stata letta da Salvatore Barbagallo, titolare
del sito sulla Parrocchia di Linera. Il saluto iniziale è stato rivolto dall'attuale arciprete-parroco don Antonino Vinci. Hanno collaborato: Alessio Vinci ,
il dr. Salvatore Sciacca , Manuela Fresta e Antonio Donzuso. Alcuni nipoti del compianto don Sebastiano Consoli, particolarmente commossi per le
affettuose esternazioni di stima ed affetto da parte di tutti i presenti, hanno
partecipato all’evento.
Bombe o non bombe, siamo arrivati a Palermo.
Il 23 maggio 2012 ‘ diventata una data storica, Palermo ricorda i suoi due
grandi eroi: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Tutto il mondo civile si
è mobilitato per preparare questo evento a cominciare dai mass media che
nei giorni precedenti hanno trasmesso conferenze, documentari, dibattiti,
filmati che ricordavano il tragico evento. Anche le istituzioni si sono impegnate in prima persona,
specialmente le scuole
che hanno organizzato
teatri, conferenze, progetti Pon, aventi come
tema principale la legalità. A rendere concreti
questi progetti sono state
molte scuole in tutta
Italia, fra cui quella che io
frequento:
l’Istituto
Comprensivo
“Padre
Maria Allegra” che ha
dato vita al progetto
“Cittadini si diventa”. A
sostenere questa iniziativa con il loro impegno
sono state le prof.sse
Marilina
Bottino
e
Mariella Pettinato, le
quali, assieme a Salvo
Raffa e Maria Pia
Martino, ci hanno trasmesso la voglia di conoscere i fatti e l’entusiasmo di partecipare alle varie iniziative. Durante l’anno si sono susseguiti numerosi incontri e conferenze, svolti all’interno della
struttura scolastica, che avevano lo scopo di far capire a noi ragazzi come
vivere nella legalità. Questo cammino verso la legalità aveva come meta
finale una visita alla città di Palermo nel giorno più drammatico della sua
storia: il 23 maggio, quando a Capaci fu fatta tacere una delle voci più
coraggiose della giustizia: quella di Giovanni Falcone. L’entusiasmo di
questa nuova esperienza fu bloccato dal fatto che alcuni ragazzi, presi da
timore di quanto era accaduto a Brindisi, decisero di rinunciare a partecipare. A questa notizia anch’io esitai e per la prima volta mi trovai a pren-
Don Bastianu l’Arci-Preti
La menti è comu a ’n ghiòmmaru
chi teni ammugghiati tutti li ricordi
e quannu servi li sciogghi
p’arraccamari, cu vera maistria,
ni lu granni tilaru di la vita,
zoccu pensi chi t’aggiuva.
Vidi li vucali,
vidi li cunsunanti,
tra iddi ncucchiati,
addiventunu paroli
di tutti li pinseri è lu risultatu,
di zuccu nto tilaru arraccamatu;
daccussì nesci fora zoccu circatu.
Don Bastianu Consoli, ora vi dicu:
ca di l’unu ottobri di lu quarantasetti
finu a lu 31 di austu di lu sissantasetti,
a Linera, sempri nzichitanza,
fu parrinu e Arci-Preti di granni valenza.
Lu 19 di marzu du cinquantadui,
a Linera ci fu ‘n viulentu tirrimotu,
ca casi, strati e Chesi avi sdirrubbatu;
stu parrinu, omu di niuru vistutu,
comu dicìa Giurdanu Brunu,
di curaggiu tantu s’avi armatu:
ntirissannu ministri e diputati,
fici arrivari tanti aiuti nto paisi.
Ma iu, e cu’ avi pressapocu la me etati,
lu ricorda macari pi autri cosi:
la filudrammatica “La Luna”, pi diri,
cu iddu, quanti tiatri vinni a fari:
pirsunaggiu semplici, ma tantu priparatu
comu ‘n veru rigista cunsumatu.
Nta lu giurnali Akis ligii
chi lu saluni parrucchiali ad iddu veni ntitulatu,
chi, comu tanti ricurdamu,
assai luttò pi vidirilu costruitu;
ora chi riposa ni la Paci Eterna,
è giustu chi si ci duna sta ricanuscenza.
Ni lu signu di la Cruci è ‘n riordu veru,
Linera lu riorda pi lu so ministeru.
Giovanni Grasso
RISULTATI ECCELLENTI
PER L'A.S.D. ACIREALE RUGBY
ALLE FINALI NAZIONALI DEI CAMPIONATI
STUDENTESCHI DI ROMA
Presso il Centro di Preparazione Olimpica Acqua Acetosa “Giulio Onesti” di
Roma, si sono tenute le finali nazionali dei vari campionati studenteschi
della penisola. I leoni granata hanno sorpreso ancora una volta, conseguendo ottimi risultati:
www.acirealerugby.it
Luca Monteleone (Presidente) : 347 3477804
Massimo Nicotra (Direttore Sportivo) : 335 6043801
Dario Liotta (Comunicaz.esterne) : 349 3158079
dere da sola la mia prima importante decisione. In fondo non fui tanto combattuta: bomba o non bomba dovevo andare a Palermo. Avevo capito che
se non fossi andata avrei abbassato la testa ed avrei detto SI alla mafia,
invece io volevo reagire, dire no all’illegalità, per tutte quelle vittime che
hanno sacrificato la loro vita per assicurarmi un futuro migliore. Arrivati a
Palermo, nel pomeriggio partecipai, assieme a tante altre scuole, al corteo
dedicato a Falcone. Eravamo tante persone unite da un unico obiettivo:
dire No alla MAFIA! Mentre camminavamo vedevo le mie gambe muoversi e pensavo ad una famosa frase di Falcone: “ Gli uomini passano, le
idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”. Allora capii che proprio in quel momento, le
sue idee camminavano sulle mie gambe. Avevo appena scritto una pagina di storia.
Giulia Puglisi
2° E – S.M. di Aci Bonaccorsi
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Amichevole tra gli arbitri acesi ed una squadra ceca
Un buon pareggio per 2 a 2 contro l’arcigna formazione del Kmet Rudna,
giunta appositamente dalla Repubblica Ceca in Sicilia. E’ questo il risultato
dell’incontro della rappresentativa della Sezione di Acireale che ha sostenuto domenica 6 maggio sul campo di Pedara. Gli ospiti hanno restituito, se
così si può dire, la visita fatta dagli acesi a Praga lo scorso anno e ne hanno
approfittato per girare un po’ nelle nostre zone eleggendo una struttura ricettiva di Santa Tecla a loro quartier generale. Tornando all’incontro, diretto dal
collaboratore CRA Pippo Bella, assistito da Riccardo Castiglione e Gabriele
Sapienza, la formazione acese, guidata nell’occasione dal “mister” Turi
Spina, ha tenuto testa ad una compagine probabilmente più abile sul piano
squisitamente tecnico. Il risultato di parità fa ben sperare i dirigenti sezionali, in testa il Presidente Olindo Ausino, presente all’incontro, in vista del
Torneo dell’Amicizia e della Memoria tra le sezioni arbitri di Sicilia del prossimo giugno. Al termine della gara via al cosiddetto “terzo tempo” con i cechi
che hanno offerto della buona birra portata con loro.
Rodolfo Puglisi
L’arbitro di Serie A Giannoccaro ad Acireale
Un ospite importante che è pure un esempio per i giovani arbitri che dirigono sui polverosi campi di periferia. Si tratta di Danilo Giannoccaro della
Sezione di Lecce che ha incontrato gli arbitri acesi suscitando in loro un’immediata simpatia dovuta anche al modo di tenere la lezione, informalmente, senza supporti tecnologici, parlando a braccio della sua esperienza e
soprattutto di come si debba sempre puntare al massimo. Dopo la presentazione del Presidente sezionale, Olindo Ausino, Giannoccaro ha rimarcato
come l’iniziativa voluta dal Presidente nazionale Marcello Nicchi sia molto
importante perché permette a Sezioni che non hanno momentaneamente
arbitri di punta di poter far tesoro delle competenze di altri per un’esperienza formativa che mira alla valorizzazione di altri colleghi.
“Ognuno di voi – ha continuato – deve raggiungere la sua Serie A; infatti
non dovete arrivare alla fine della vostra carriera arbitrale con rimpianti o
rimorsi, ma dovete fare di tutto per raggiungere il vostro massimo livello
possibile. Anche perché, quando si lasceranno i campi di periferia inizieranno i viaggi ed allora lì comincia il divertimento vero e proprio”.
Tra i presenti anche il Delegato della FIGC di Enna, l’ex assistente internazionale Salvatore Marano. La serata si è conclusa in un vicino locale nel
centro cittadino, dove si è unito il Presidente regionale Rosario D’Anna, di
ritorno dal Consiglio Centrale tenutosi a Roma, che non è voluto assolutamente mancare all’incontro con Giannoccaro.
Nella foto, da sn. Mario Mascimino (Vice Presidente della Sezione),
Giannoccaro, D’Anna, il referente per la Sicilia della rivista “L’Arbitro”
Rodolfo Puglisi ed Ausino.
Angelo Silvio Musmeci
Due acesi alla guida del movimento arbitrale siciliano
Il Presidente regionale, l’acese Rosario D’Anna, ha
nominato come proprio Vice
Giuseppe Raciti, associato
della Sezione di Acireale. In
seguito infatti alle dimissioni
del Vice Presidente del
Comitato Regionale Arbitri
della Sicilia, il palermitano
Sergio Grosso, che si candida alla guida della Sezione
di Palermo, si è reso necessario nominarne uno nuovo.
Raciti, ex Assistente alla
CAN A e B, dopo tre anni da Componente all’interno del CRA Sicilia con l’incarico di responsabile degli Assistenti, torna ad essere nuovamente il Vice
di Saro D’Anna; dopo aver costituito identico binomio alla guida della
Sezione acese, i due oggi lo ricompongono ai vertici dell’organizzazione
regionale. La Sezione Arbitri di Acireale si riconferma ancora una volta come
una scuola di dirigenti. Raciti è il secondo Vice Presidente regionale acese
dopo Salvatore Marano, che ricoprì tale incarico alcuni anni fa.
Il Presidente D’Anna, dopo aver ringraziato Sergio Grosso, con il quale ha
condiviso unitariamente l’indirizzo del Comitato, ha altresì augurato al nuovo
Vice Raciti un buon e proficuo lavoro. Anche il Presidente sezionale, Olindo
Ausino, unitamente al Presidente onorario Filadelfo Grasso, ai due Vice,
Francesco Antonio Grasso e Mario Mascimino, all’intero Consiglio Direttivo
ed a nome di tutti gli arbitri acesi si è congratulato per la prestigiosa nomina
con Raciti.
Nella foto, Pippo Raciti (a sn) con il Presidente dell’AIA Marcello
Nicchi (al centro) e Saro D’Anna.
Nello Re
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AKIS
Sabato 2 Giugno 2012
Azienda di Aci S. Antonio capofila di un’importante ricerca sulle energie ecosostenibili
Viviamo un periodo di crisi, soprattutto in Sicilia. Lo vediamo tutti i giorni e lo ripetono tv e giornali. Per combattere la crisi ci
vogliono crescita economica sostenibile e innovazione. Da queste due parole chiave sta partendo il progetto di ricerca e produzione “Ecosinergia”, finanziato dall’Unione Europea, con l’obiettivo di creare un pacchetto energetico del tutto nuovo a costi
contenuti, ecosostenibile, che possa essere utilizzato per le case, per le aree commerciali e industriali, che permetta di creare una reale autonomia economica e autarchia energetica, indipendente dalla rete di distribuzione nazionale.
I protagonisti del progetto sono la Keìta,
Autonomia economica
azienda di Aci Sant’Antonio che sarà
capofila del progetto e coordinerà gli
Finiamola una buona volta con i proaspetti tecnici, l’Università Kore di Enna
getti volti alla sostenibilità, facendoche si occuperà degli aspetti teoricone pagare per intero i costi ai contriscientifici, l’azienda Aristo che curerà la
buenti sulle bollette ENEL : ivi comcomunicazione e la pubblicità. E’ già
presi gli utili delle imprese
stato aperto un sito dedicato, www.ecosinergiaprj.com, sul quale sarà possibile
seguire l’andamento della ricerca nel suo evolversi e nei suoi risultati pratici.
E’ palese che la ricerca graverà sulle spalle capaci del prestigioso ateneo ennese, ma è altrettanto palese e significativa la
fiducia che è stata accordata alle due aziende locali suddette, che certamente faranno ogni sforzo per ben meritare e non tradire la fiducia riposta in loro.
La parola “sinergia” sarà
Autarchia energetica
la parola chiave alla base
di tutto il progetto. I tre
Rinobilitando la parola “autarchia”, si soggetti lavoreranno in
mira ad una produzione energetica totale sinergia, l’unico
indipendente, che ridimensioni i rap- modo per creare sviluppo
porti con il distributore (es. ENEL) ed evitare di ripetere gli
tanto da avere una certa autosuffi- errori fatti in anni di procienza energetica, anche in caso di getti energetici andati in
black-out!
fumo in Sicilia e in tutta
Italia, progetti finanziati
pubblicamente ma spesso costruiti sulla speculazione e sull’arricchimento di poche persone a spese degli ignari cittadini.
Il progetto, inoltre, è denominato Ecosinergia perché ruota attorno all’idea di utilizzare non una, ma diverse fonti di energia alternativa che lavoreranno sinergicamente e saranno gestiti da un
sistema di controllo centrale. Lo schema prevede una cospicua riduzione della produzione di CO2 grazie all’utilizzo delle fonti
a minor impatto ambientale.
Ecosinergia si propone di seguire un percorso che non si fermi alla ricerca ma, una volta raggiunti i risultati attesi, sfoci nella
produzione di un pacchetto tecnologico integrato da proporre sul mercato, che comprenda anche un pacchetto di conoscenze e abilità operative necessarie per utilizzare le apparecchiature,
le macchine, il prodotto.
Il 3 maggio i tre partner hanno presentato l’idea progettuale
durante la conferenza stampa tenutasi nei locali del Rettorato
dell’Università Kore di Enna.
Il preside della Facoltà di Ingegneria, il ch.mo prof. Giovanni
Tesoriere (primo da sinistra nella foto), ha sottolineato come il
risparmio energetico e l’utilizzo di fonti rinnovabili rappresentino il
futuro, soprattutto per la Sicilia. Il progetto rappresenta anche un
momento unico di partenariato imprenditoriale per gli studenti
della facoltà, che possono avvicinarsi e vivere a pieno il mondo
delle imprese già dai primi anni di studio universitario. Presenti
alla conferenza anche il responsabile scientifico, prof. Antonio
Messineo (secondo da sinistra), secondo cui questo momento
rappresenta per la Sicilia un’opportunità di crescita da prendere al
volo, purché la ricerca riesca a trovare futura applicazione con
costi contenuti, e il responsabile del progetto, ing. Quintino
Sardo(terzo da sinistra) dell’azienda Keìta, per cui è di vitale importanza la sinergia delle fonti energetiche rinnovabili e che il
progetto non si fermi alla ricerca ma crei delle modalità di utilizzo agevoli; insomma un prodotto concreto, effettivamente utilizzabile.
Sarà necessario pubblicare i risultati raggiunti grazie ad un efficace progetto comunicativo fatto di formazione, visite degli
ambienti di ricerca, convegni, pubblicazioni scientifiche in riviste specializzate. Il finanziamento del Fondo Europeo di Sviluppo
Regionale prevede, infatti, una consistente parte degli aiuti economici riservata alle pubblicazioni, perché è essenziale che il
prototipo che nascerà dalla ricerca non resti tale, ma si possa far capire a tutti come funziona “la nuova macchina energetica” e quale utilità potrà avere il prodotto in futuro.
Ignazio Sardo
IL TEATRO TURI FERRO IN FESTA
SALVO FICHERA PRESENTA
VOLAS: QUANDO LA SOLIDARIETÁ…PRENDE VOCE TRA VARIETÁ E DINTORNI
Solidarietà e beneficenza, connubio inscindibile
che sabato 5 Maggio ha riempito di allegria il
Teatro Turi Ferro di Acireale, che si è rivelato piccolo per un evento così grande.
Un Teatro gremito di gente in ogni ordine di posto
che, con vivida partecipazione, ha sostenuto la
nobile finalità perseguita dal VOLAS, Volontari
Lasalliani “San Luigi”. La precipua finalità è di aiutare i bambini in difficoltà, sia sul piano sociale
che sulla formazione, oltre che ospitare per il
quinto anno consecutivo i bambini provenienti dal
Saharawi. Quest’ultimo è un progetto internazionale che in termini di risorse economiche ed
umane consta di sforzi notevoli, così come riferitoci dalla presidente del sodalizio Giovanna
Nicolosi.
Ad aprire lo spettacolo il coro Gospel di Settenote,
coordinato dalla maestra Giusi Nicotra, con il
brano “Freedom is coming”, eseguito da adulti e
bambini, mentre ad introdurre i conduttori è stata
una presenza d’eccezione: Simone, il tenero figlio
del presentatore che, nonostante abbia appena
quattro anni, ha dimostrato, con la sua simpatia,
grande determinazione. E già, il presentatore!
Ma, di chi si tratta? É stato proprio lui la mente
dello spettacolo, l’organizzatore e la forza propulsiva, un conduttore comico televisivo e radiofonico made in Acireale, Salvo Fichera, affiancato
dalla bella modella e showgirl Maria Sirna. Varietà
e dintorni è il titolo conferito alla serata, che ha
visto un middle di esilaranti interventi, tenendo
alto l’umore dei presenti, grazie anche alla comicità del Fichera. Ed il file rouge continuava con la
partecipazione delle coppie di cabaret: i
Comevaccheccosa ed Enzo e Diego Show.
Ottima la performance delle due scuole di danza,
Galatea ’90 e Danzamica, che con le coreografie
curate rispettivamente dalle maestre Giusi
Fasone e Daniela Ardita, hanno regalato un frizzante mix di balli spaziando dal flamenco al contemporaneo. Spettacolare e suggestivo anche il
numero della danza orientale, eseguito dalle
Donne di ARARAT della scuola Tery al Kubra.
Ma la comicità continuava -tra le tante gag del
conduttore- condita dall’umorismo di uno degli
artisti presenti alla serata, Antonello Musmeci.
Personaggio poliedrico ha magistralmente eseguito l’imitazione di Rosa Russo Iervolino e di
Umberto Bossi, in gasati collegamenti telefonici.
Dopodiché si è raccontato nel suo “Senso della
vita”, ripercorrendo i trent’anni di carriera artistica.
La sua presenza in scena ha dato vita anche ad
una serie di vocismi, culminati nell’imitazione di
Franco Califano, qui affiancato dall’avvenente
Vanessa Miceli. A smorzare i toni comico – politici, la splendida voce della giovanissima Angy, che
ha interpretato due brani di Adele e Anastasia e
del cantautore Giuseppe Longo, che ha interpretato un brano di Francesco De Gregori e un suo
inedito. Grande entusiasmo da parte del pubblico
ha suscitato il tributo a Lucio Dalla di Antonello
Tonna, che ha saputo coinvolgere in maniera attiva parterre e galleria. Toccante il racconto di
Antonello della sua tragica esperienza sulla Costa
Concordia, da cui è nato, in collaborazione con la
passeggera olandese Justine Pelmelay, un meraviglioso singolo dal titolo “il Tempo si è Fermato”.
Non è mancata l’ironia rivolta alla nostra odierna
realtà politica con l’estemporanea lettera indirizzata a Mario Monti ed il riferimento alla cultura
contemporanea, con l’esilarante imitazione del
maestro Andrea Camilleri, tutta opera di Salvo
Fichera, applaudito showman in vari momenti
della serata.
Sobrio l’allestimento scenico, curato dall’architetto Carla Sorrentino, mentre molto apprezzate
sono state le scelte musicali di DJ Strange. La
direzione scenica è stata affidata a Enzo Ignoto,
collaborato da Seby, Gianluca e Giovanni.
La direzione tecnica è stata coordinata da Fratel
Celestino Rapuano. Fotografo di scena è stato
Salvo Panebianco, mentre le riprese audiovisive
sono state realizzate dagli operatori Leo
Sorrentino e Marco Cannavò.
Meritevole di nota la presenza e collaborazione
delle due modelle Giuliana e Luciana.
Un cast di artisti e di tecnici che hanno dato il loro
contributo gratuitamente, sposando la nobile
causa. Tutto questo perché si possa riflettere
insieme, ma anche collaborare e cooperare al fine
di raggiungere grandi obiettivi, mettendo da parte
il proprio tornaconto economico. Eh si!, perché
non sempre il denaro crea la felicità, che possiamo, invece, ritrovare essenzialmente valorizzando l’aspetto umano. Perché, secondo quanto ci
viene ricordato da Salvo Fichera, unico era il
monito di Papa Giovanni Paolo II: “Fate della
vostra vita un capolavoro!”
Giuliana Cornica
Sul palco del Teatro Maugeri i migliori atleti dell’Isola.
Il Premio “Candido Cannavò” è stato consegnato ai campioni del mondo
Paolo Pizzo (spada) e Valentino Gallo (pallanuoto) ed allo storico capitano
della nazionale di pallavolo, Valerio Vermiglio, recente vincitore della
Champions league con lo Zenit Kazan. La manifestazione, presentata da
Umberto Teghini ed Agata Alonzo, è stata organizzata dall’Ussi Sicilia in
collaborazione con l’Amministrazione comunale di Acireale. “E’ stata la
festa dello sport siciliano – ha sottolineato il presidente dell’Ussi regionale,
Sergio Magazzù – con i campioni di oggi ma anche i campioni del passato e quelli del futuro. scelta di vita”. Sono complessivamente sedici - tra
società, dirigenti ed atleti - i Premiati nelle
nove sezioni della manifestazione. Ad una
delle “firme” più prestigiose del giornalismo sportivo, Gigi Prestinenza, è stato
assegnato il “Premio Mario Giordano” al
“pioniere. Il Premio “speciale” è andato
all'Emmegi Engineering Marsala, squadra
che ha riportato l'A2 di pallavolo femminile
in Sicilia dopo 6 anni, mentre il “Premio Di
Bella” al tecnico è stato assegnato all'allenatore del Trapani, Roberto Boscaglia.
L'ex calciatore, Tanino Troja si è aggiudicato il “Premio Nino Catalano” al vecchio
campione, al Presidente del Consorzio
Ente Autodromo di Pergusa, Tullio Lauria
è andato il “Premio Manlio Graziano” al
dirigente ed al Commissario della CAN di
serie A di calcio, Giuseppe Canzone, il
“Premio Agostino Lo Cascio” all'arbitro. Il “Premio Francesco Mannino” al
giovane è stato assegnato a Filippo Randazzo (nazionale juniores di pallavolo), al calciatore della Reggina, Giuseppe Rizzo (Nazionale Under 21) ed
alle sorelle Giorgia e Serena Lo Bue (campionesse mondiali junior di canottaggio). Sono quattro, infine, le società che riceveranno il “Premio Mario
Vannini” alle società emergenti: la Pistunina calcio, la Fiumefreddese calcio, il Moto Club Aiello Acireale e l'ASD Olimpiade Pattinatori Siracusa.
Non è certamente per fare “il bastian
contrario” ma la manifestazione dei
Premi Ussi tenutasi al Teatro Maugeri
è stata un completo fallimento, almeno dal punto di vista spettacolare. Si è
certamente persa un’occasione per
dimostrare che Acireale è anche una
città, pardon, CITTA’, con lo sport nel
sangue…cosa che non è stata affatto
evidenziata a guardare il teatro semivuoto (meglio dire, vuoto). L’orario
non era adatto? Si, invece, se si invitavano le scuole o le società sportive
che avrebbero dovuto, a loro volta,
sollecitare i loro affiliati a partecipare
alla “festa” che tanto autorevolmente
Gaetano Rizzo e Antonio Foti (credo, soprattutto, loro due) avevano
brigato per mettere Acireale in primo piano. Ma tant’è. Un invito per il
prossimo anno? Pensiamoci meglio e bene, anche se il treno in proposito potrebbe ripassare da Acireale fra cinquanta anni, o poco più.
ph Fabio Consoli .
Eccolo lo spettacolo di Vincenzo Spampinato, che pur essendo da solo sul palcoscenico (con le basi e la chitarra), riesce
a riempirlo tutto. Si presenta al pubblico entrando dalla sala cantando “Over
the rainbow” e duettando virtualmente con la grande Judy Garland, nel filmato originale degli anni quaranta del Mago di Oz. Comincia così il nuovissimo show di Vincenzo, il sogno, mentre le luci disegnano un bellissimo
arcobaleno. Un singolare concerto internazionale, dove il cantautore, con la
sua verve, la sua ironia e la grande esperienza artistica, regalerà non solo
le sue più belle canzoni, ma anche le più belle songs d’amore di tutti i tempi.
Un viaggio ora introspettivo, ora open, dove il raccontare l’amore (in italiano e in inglese) è un mix di emozioni, per arrivare al cuore del pubblico,
emozionandolo e divertendolo con intelligenza. Ascolteremo le sue poetiche canzoni e qualche successo di grandi star internazionali con citazioni,
video e un’immensa fantasia. Vincenzo racconterà in musica, in una veste
simpatica e originale...tutto l’amore del mondo! Lo spettacolo si articola oltre
che con le canzoni, con gags, qualche effetto a sorpresa e di magia; un helzapoppin di arte e intrattenimento, un caleidoscopio di suoni e visioni,
insomma uno concerto intrigante e per certi versi unico nel suo genere.
AKIS
Sabato 2 giugno 2012
Ci sentiamo chissà che cosa
ma geneticamente siamo molto vicini ai … vermi!
Ogni individuo possiede caratteristiche uniche e tipiche come altezza, peso,
postura, quantità di peli, forma del naso, tratti somatici. Perfino anche il
carattere è condizionato dalla genetica ed in alcuni stati nei soggetti che
delinquono vengono prese in considerazione come attenuanti particolari
alterazioni del genoma che rendono l’individuo particolarmente incline a
manifestare un atteggiamento aggressivo geneticamente connaturato. Tutte
queste caratteristiche del fenotipo sono ereditarie essendo trasmesse alla
progenie attraverso apposite unità d’informazioni, definite geni, costituiti da
specifici tratti di DNA. I geni contengono perciò tutte le istruzioni per sintetizzare proteine, enzimi, assemblare cellule, formare tessuti e organi per
comporre infine l’organismo completo nella sua integralità biologica.
Quantunque la natura chimica dei geni sia stata definita soltanto tra il 1930
e 1940, l’esistenza di essi e dei vari modi con cui vengono trasmessi alla
discendenza si deve alla straordinaria intuizione straordinaria dell’abate
Gregorio Mendel quando, nel lontano 1866, non era neppure ipotizzabile
l’attuale scenario delle conoscenze acquisite in materia di genetica. I geni
vengono trasmessi dai genitori ai figli all’atto della fecondazione quando,
dall’unione del pronucleo femminile con quello maschile, si forma lo zigote.
Nell’uomo esistono approssimativamente da 25.000 a 40.000 geni, ognuno
dei quali contiene centinaia, migliaia o addirittura milioni di nucleotidi legati
in modo lineare complessamente avvolti a costituire la cromatina nucleare.
Questo numero di geni è sorprendentemente molto inferiore ai 150 –
200.000 geni ipotizzati prima del cosiddetto “Progetto Genoma” in considerazione della complessità e della peculiarità delle prestazioni umane in
ambito comportamentale, rispetto agli animali. Non può non stupire, a prima
vista, che il genoma di un semplice verme nematode, il Caenorhabditis elegans, contenga nei suoi 12 cromosomi ben 20.000 geni. Le modeste differenze nel numero dei geni rispetto agli animali anche inferiori, che nelle
scimmie antropomorfe si riduce addirittura a poche centinaia, pone il problema di quali debbano essere le caratteristiche funzionali dei geni umani.
E’ stata avanzata l’ipotesi che si tratti di geni molto particolari, capaci di interagire in modo “speciale” con l’ambiente esterno, fatto questo che potrebbe
spiegare le capacità comportamentali “uniche ed esclusive” degli umani
rispetto agli altri viventi. In realtà, da un punto di vista strettamente biologico, la scarsa differenza numerica dei geni fra specie affini per metabolismo
biochimico e dimensioni come i mammiferi di grossa taglia di qualunque
specie, Homo sapiens compreso, non dovrebbe stupire, quando si consideri che il metabolismo del protoplasma vivente è essenzialmente omogeneo.
All’interno del nucleo di ogni nostra cellula vi sono circa 3 miliardi e 200
milioni di nucleotidi. Tuttavia ognuno di noi rispetto ad un altro individuo differisce per almeno tre milioni di questi nucleotidi. Sono proprio queste differenze (circa lo 0.09% dell’intero genoma) a rendere ciascuno di noi diverso
da un altro soggetto ed inoltre “a rischio” di contrarre determinate malattie i
cui sintomi possono insorgere in epoca infantile, giovanile o senile, oppure
di essere protetto rispetto ad altre patologie. L’Istituto Ricerca Medica e
Ambientale di Acireale ha da tempo investito in tecnologie di sequenziamento dei geni e per il considerevole numero di esami di citogenetica e
genetica molecolare che effettua ogni anno si sta accreditando presso la
Società Italiana di Genetica Umana (S.I.G.U.)
Nella foto: una classica mappa cromosomica.
Giovanni Tringali, direttore scientifico I.R.M.A.
già docente a contratto di Genetica Molecolare
presso l’Università di Messina.
Collettiva di pittura, scultura, poesia ,
fotografia,moda e artigianato
ARMOnie e Sinfonie nel cuore e nella mente
Il ricordo di Gianbattista Raciti
Sono trascorsi dieci anni dalla scomparsa di Gianbattista Raciti ed in tale
circostanza ritengo utile richiamare il ricordo a tutti coloro che lo amavano
e lo stimavano per le Sue doti non comuni: intelligenza semplicità, onestà e
capacità di rendersi utile a chiunque con un altruismo incommensurabile.
Non concepiva l'egoismo e nei suoi simili era propenso a vedere più il bene
che il male. Sospetto e diffidenza non Gli si addicevano. Ci siamo conosciuti
nel 1945 quando all'università frequentavamo le lezioni per la laurea in chimica. Si viaggiava in mezzo a tanti disagi. Il treno sbuffava fumo nero che
inondava un po' tutti. Si stava all'impiedi come deportati, o attaccati alle
maniglie o seduti sul carbone col permesso del macchinista. Il sacrificio si
affrontava a viso aperto in vista di una meta agognata. La tesi di laurea, preparata in mezzo a tante difficoltà per il reperimento di materiale bibliografico e di quant'altro, era l'ultimo scoglio prima di cominciare la battaglia per
la vita per la ricerca di un posto. Un vulcanologo di fama mondiale, il
Chiarissimo Prof. Gaetano Ponte (nato a Palagonia il 21 Giugno 1876 e
morto a Transacqua in Trentino nel 1955) apprezzando le Sue doti di studente serio e di buon ricercatore Gli assegnò un argomento molto sui generis.Una tesi sperimentale sui cristalli di olivina molto impegnativa e, nel contempo, affascinante. Sudando e faticando per centinaia di metri al giorno,
attraverso le impervie lave dell'Etna, andava a cercare quel particolare tipo
minerale su cui doveva lavorare, sgobbando, in laboratorio. Ci vollero santa
pazienza, tenace volontà, forza di sopportazione di fronte ad una fatica
immane per arrivare alla laurea. Grande soddisfazione per la riuscita dell'impresa. Il Professore Ponte fu contentissimo del Suo successo. La carriera inizia al Centro Repressione Frodi di Gorizia dove si è imposto all'attenzione di tutti per la serietà, la precisione e la signorilità. Lì pensava sempre alla Sua Nunzia, me lo ripeteva sempre quando "scendeva" in Sicilia.
Breve il passo a Gorizia ad Acireale. Un Illustre ricercatore il Professore
Gaetano Ruggieri, Direttore della Stazione Sperimentale di Agrumicoltura di
Acireale, ebbe l'occhio clinico di scorgere in Gianbattista Raciti un collaboratore modello, è questi ebbe l'occhio altrettanto clinico nel vedere nel
Direttore il Suo secondo Padre. Il Professore Ruggieri aveva colto nel
segno. Nel campo dei microelementi Gianbattista ebbe la soddisfazione di
relazionare persino all'estero. Non riesco a dimenticare quando in un agrumeto si verificò una moria di piante per un male misterioso; tutti si chiedevano di che cosa si potesse trattare. Solo l'acume di Gianbattista Raciti e
l'occhio l'incéo riuscirono a cogliere la causa del male attraverso un minuzioso esame delle radici. Il Professore di filosofia Antonello Dato. A distanza di più di mezzo secolo serba di Gianbattista un ricordo bellissimo. Un
giorno una signora ebbe a dirmi che Raciti a prima vista dava l'impressione
di un gentiluomo fine e simpatico. Scorrendo le ottanta pubblicazioni scientifiche fatte dallo stesso, alcune delle quali anche in collaborazione con altri
studiosi della materia, emerge l'interesse dello scienziato in tecnologia agricola che esamina i vari sistemi di nutrizione e concimazione delle piante di
agrumi, le modalità di irrigazione (a goccia, a conca, per subirrigazione, ecc
.. ), la qualità delle acque di irrigazione la tossicità di esse in presenza di
taluni elementi quali per esempio il boro. Dalle notizie riportate nelle menzionate pubblicazioni, che vanno dal 1954 al 1992, emergono interessanti
informazioni di natura chimica che hanno una notevole importanza sulla
salute umana. L'aver
dosato il contenuto in
azoto, fosforo, potassio,
calcio, magnesio, sodio,
ferro, zinco, boro, c1oro e
zolfo presente nel fogliame di varie cultivar quali
Tarocco,
Moro
e
Sanguinello, a una certa
importanza ai fini nutrizionali dato che nei frutti
viene parzialmente trasferito il contenuto degli
elementi presenti nella
pianta. Lo stesso dicasi
per il dosaggio, nei vari
mesi del contenuto di
vitamina C presente nel
succo dei limoni, che a
messo in evidenza, oltre
al contenuto di essa il
fatto che la quantità massima è presente soltanto
nel mese di gennaio. Anche per quanto riguarda il contenuto il magnesio,
l'autore ha riscontrato che esso è maggiormente presente nelle foglie delle
piante di "sanguinelli" e "moro". La presenza del magnesio, che si trasferisce parzialmente nei frutti, ha assunto di recente una notevole importanza
dato che a tale elemento è stata riconosciuta, fra l'altro, un'azione medicamentosa nella cura delle artrosi. I conclusione si deve riconoscere al Raciti
il fatto che l'aver messo in evidenza il contenuto in Sali minerali ed in vitamine presente negli agrumi costituisce un rilevante contributo che un esperto agrumicoltore ha potuto fornire al mondo scientifico in quanto, come chimico ha saputo coniugare le ricerche per migliorare l'agrumicultura con
quelle di natura bromatologica e di salvaguardia della salute umana. Ho un
ricordo personale del quale, dopo tanto tempo, voglio mettere a conoscenza chi leggerà. Un giorno di moltissimi anni addietro mi trovavo a Lourdes
insieme a Gianbattista Raciti e a Sua moglie Nunzia. Ci mettemmo in fila
per prendere la Comunione ma Gianbattista si mise in disparte. Chiesi alla
moglie il perché, e Lei mi rispose che Gianbattista decideva così. Ma
improvvisamente vidi Gianbattista in fila per prendere anch'egli la
Comunione. Finita la funzione, gli chiesi il perché e lui mi rispose, visibilmente commosso: "Mentre ero in disparte si è avvicinata a me una Signora
vestita di bianco chiedendomi il perché non facessi la Comunione. Mi misi
in fila con gli altri, ma quando mi girai la Signora vestita di bianco era scomparsa".
Antonino Arcidiacono
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“Ricollocato” il “Centro per l’impiego”
Meglio conosciuto come
“Ufficio di Collocamento”
nei ripristinati locali della
F o n d a z i o n e
Pennisi/Alessi di via
Maddem, ad Acireale, Si
chiude, così, un lungo (
oltre dieci anni per risolvere il fattaccio!) o periodo di
allontanamento dell’importante presidio che tra
chiacchiere (inutili e stupide), intoppi burocratici
(tanti) e una diatriba (ripetiamo: stupida) tra i due
primi cittadini di Acireale e
di Aci S.Antonio ha portato, alla fin fine, e qui sta
l’unica cosa positiva, ad
avere la “ricostruita” agenzia ad Acireale e la nascita di un preciso “settore
contabile” con servizi
anche all’utenza (così,
almeno, dichiara il dott.
Fausto Piazza, direttore
dell’ufficio provinciale del
lavoro
catanese)
in
confortevoli locali nella cittadina del Casalotto (uffici funzionali, con ampia
possibilità di parcheggio). C è chi sottolinea che tutto si è risolto perché qualcuno “remava contro”…non crediamo a ciò…crediamo soltanto che se c’è
stato qualcuno che remava contro era solo perché non aveva il coraggio (o
la testa) per guardare avanti.
T.C.
C’è qualcuno che si meraviglia ?
Che il Tupparello sia stato (sempre) terra di conquista appetitosa per
società, sportivi (e non), individui seri e…poco seri è cosa risaputa. Che
alcuni “volenterosi” cittadini, per offrire qualche comodità ai numerosissimi
forestieri provenienti da tutta la Sicilia e dalla Calabria (ci dicono), abbiano
predisposto un servizio di parcheggio (pagato fior di euro!), non ci meraviglia
più di tanto. Ad essere ottimisti abbiamo pensato che l’assessorato al
Turismo abbia predisposto tale incombenza anche per recuperare qualche
soldino per le asfittiche casse comunali e per dare un’immagine molto dignitosa della Città che è solita ospitare uno dei tanti eventi musicali che ricorrono al nostro Palasport per i loro concerti…ma c’è anche l’altro lato della
medaglia, quella di un pessimismo acido che ci dice di non potere accettare
certe soluzioni “accomodanti” che continuano ad imperversare in tutti gli
angoli della nostra Città: vedi zona Piazza Dante (vergognoso il proliferare
di mezzi e attività che hanno piantato le tende (si, piantato le tende!) e che
risultano “protetti” da qualche altolocato (si fa per dire) consigliere (che
possa essere comunale o provinciale, poco importa); e la stessa cosa accade in tanti, troppi luoghi e di solito sulle direttrici di marcia più frequentate.
Potremo e potremmo continuare a lungo e con tanto materiale fotografico….ci appelliamo alla sensibilità del primo cittadino che dovrebbe attivarsi
presto (meglio subito) e dare giuste disposizioni, categoriche, alle Forze
dell’Ordine (tutte le categorie)per ripristinare legalità e segno di decoro che,
ultimamente, è andato a farsi benedire. Se poi la stanchezza del mandato,
o l’avvicinarsi delle elezioni (a Palermo o a Roma, una delle due mete del
sindaco attuale) fanno si che dobbiamo sopportare tutto questo, ebbene, è
meglio saperlo….ci mettiamo il cuore in pace e….arrivederci al prossimo
primo cittadino che, certamente, si presenterà con le idee chiare, salvo poi
a metterle da parte poco dopo.
T.C.
LEGGE ELETTORALE: CATANOSO (PDL), 'PORCELLUM' CON PREFERENZA UNICA PER BIPOLARISMO ED EVITARE GLI INCIUCI POST ELETTORALI
L’on. Basilio Catanoso è uno dei firmatari della proposta di modifica della
Legge elettorale Meoloni – Crosetto.. che prevede l’introduzione della preferenza unica negli attuali collegi.“Ogni cittadino- afferma Catanoso - , e
quindi ogni parlamentare, ha in mente la ‘propria’ legge elettorale ideale.
Questa, però, contestualizzandola nell’attuale situazione politica italiana, è
al momento la migliore in relazione alla praticabilità di un percorso che arrivi in fondo, cogliendo l’obiettivo. Resterebbe salvo il bipolarismo, da una
parte, e il diritto a conoscere chi ci governerà senza successivi accordi post
elettorali, dall’altra. Rimarrebbe il premio di maggioranza che assicurerebbe la stabilità, come accaduto negli enti locali, comuni e province, dopo il
fallimento della Prima Repubblica. Tutto all’insegna del principio: chi prende un voto in più governa per cinque anni col mandato elettorale”. Dice
ancora Catanoso: “Non si può cadere nel tranello dell’antipolitica che prevede di gettare tutto a mare come se tutto fosse sbagliato. E’ necessario,
semmai, salvare il percorso che con anni di sacrificio si è compiuto in favore della libertà e della democrazia partecipata”. Infine, da meridionale,
Catanoso sottolinea: “Da uomo del sud e da siciliano che si è sempre battuto con i fatti per la legalità e la lotta contro la
oppressiva criminalità organizzata, rimarco che al
meridione esiste il problema della preferenza che
potrebbe attivare meccanismi di clientela se non
di contatti con la criminalità organizzata (anche se
ciò, con la preferenza unica, accade ovviamente
meno che con la preferenza multipla). Ma, in un
momento di grande emergenza, bisogna immediatamente intervenire nella prospettiva della
governabilità e di rispetto della scelta dei cittadini.
Oggi, con poco sforzo, si potrebbe approvare
quindi una legge che dà un segnale chiaro agli italiani. Nei prossimi anni,
se dovessero trovarsi le condizioni per adeguare la legge elettorale ad esigenze di lungo periodo, la stessa potrà essere modificata con serenità, non
trattandosi di una norma costituzionale”.
12
AKIS
Sabato 2 giugno 2012
Anita Garibaldi ad Acireale
Ad un anno dalle celebrazioni per l’Unità d’Italia, gli alunni del liceo
“Gulli e Pennisi” concludono un percorso di studi con un modo particolare: ricordando personaggi e storie del passato per vivere il senso di
appartenenza ad un’Italia unita, con incontro particolarmente significativo: quello con Anita Garibaldi , pronipote di Giuseppe e Anita
Garibaldi. Gli incontri si sono svolti a scuola e nella Sala Costarelli del
Palazzo di Città con una relazione su “Valori e ideali di Garibaldi”, di
Anita Garibaldi e “ Le vicende garibaldine ad Acireale” introdotta dall’avv. Felice Saporita.
La relazione di Felice Saporita su “ Vicende garibaldine ad Acireale”
Presso la “Sala delle uniformi” di piazza Duomo, in occasione dell’incontro
con Anita Garibaldi, figlia di Ezio, a sua volta figlio di Menotti, organizzato
dall’Assessorato comunale alla Cultura retto da Nives Leonardi e dal Liceo
Classico Statale diretto da Atonia Puzzo, l’avvocato Felice Saporita, vice presidente dell’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, ha parlato sulle “Vicende
garibaldine ad Acireale”. “Un nome, una presenza, - ha detto - questa sera
ci riempiono d’orgoglio: Anita Garibaldi, pro nipote del grande patriota, figlia
di Ezio, a sua volta figlio di Ricciotti. Saluto l’illustre ospite con viva commozione, senza però indugiare in facile e scontata retorica nel ricordare “L’Eroe
dei due mondi” con l’attardarmi, e sarebbe necessario troppo, troppo tempo,
ad accennare brani di vita e di imprese peraltro tutti conosciutissimi. “E mi
guarderò bene di invadere, con personali considerazioni, un campo, dove la
cultura, l’esperienza di vita, di giornalista e di scrittrice, lo studio, le prestigiose cariche di cui è responsabile, il vincolo di parentela stesso, rendono com-
pleta e preziosa la lezione che si appresta ad offrirci Anita Garibaldi. “La figura di Garibaldi, intorno alla quale si intrecciano ideologie e politica, storia e
leggende, animate da passioni amorose, militari e marinaresche, - ha continuato Saporita - resta come modello pregnante di valore, di abilità, e anche
di fortuna. Personaggio mitico, ancor più per noi siciliani che, a ragione, gli
abbiamo riconosciuto l’elemento decisivo dell’eroismo e dell’invincibilità. “E
qui voglio aggiungere come vi sia stata sempre una mia quasi familiarità con
l’epico avo della dottoressa Anita, derivante dalla circostanza che mio nonno,
Felice Saporita Rossi, vissuto nella seconda metà dell’Ottocento, aveva tratti somatici simili a quelli di Garibaldi, usava vestire come lui, e ne era grande
ammiratore. Ciò consta da un grande quadro posto nel mio Studio, che,
ammirato dai clienti, fa sorgere puntuale la domanda: “Garibaldi?”, a cui fa
seguito puntuale risposta: “no, mio nonno!”. Ma, lasciamo da parte mio
nonno, e interessiamoci del nonno “Josè” come lo chiamava la moglie Ana
Maria de Jesus Ribeiro da tutti conosciuta come Anita, e del suo rapporto con
la città di Aci Reale, che gli fu molto vicina al momento della conquista
dell’Isola. Sono come dei flash che danno modo di comprendere il rapporto
quasi affettivo che gli Acesi instaurarono con il “generale liberatore”. “Il 23
maggio 1860 il Comitato rivoluzionario centrale di Catania trasmette a quello
di Aci Reale un dispaccio giunto da Salemi, di questo tenore: “ Giuseppe
Garibaldi comandante in capo delle forze Nazionali in Sicilia; Invitato dai principali cittadini e per deliberazione delle libere comuni dell’Isola; Considerando
che in tempo di guerra è necessario che il potere civile e militare fosse concentrato in mano di una sola persona; Decreta che egli assume in nome di
Vittorio Emanuele Re d’Italia la dittatura della Sicilia. “ E’ come una sorta di
benefico golpe! “Lo stesso Garibaldi indirizza un proclama ai siciliani, che
viene affisso lungo le strade cittadine: “ Io vi ho guidato una schiera di prodi,
accorsi all’eroico grido della Sicilia. Noi siamo con voi! E non chiediamo altro
che la liberazione della nostra terra. Tutti uniti l’opera sarà facile e breve.
All’armi dunque! Chi non impugna un’arma è un codardo o un traditore della
patria. Non vale il pretesto della mancanza di armi. Noi avremo i fucili; ma
un’arma qualunque ci basta, impugnata dalla destra di un valoroso. I
Municipii provvederanno ai bimbi, alle donne e ai vecchi derelitti. All’armi tutti!
La Sicilia insegnerà ancora una volta come si libera un paese dagli oppressori, colla potente volontà di un popolo unito!” “ La città allora si mobilita con
gioia ed entusiasmo. Il “Comandante le armi” di Aci, barone Modò, “Ordina
ai signori Proprietari di consegnare infra ore quattro un fucile per ciascheduno nel palazzo di città, per armare una squadra che dee partire oggi per
Mascalucia, e riunirsi alla forze centrali”. Si combatte contro i Borbonici, per
aprire la strada alle truppe garibaldine. Nel mese di giugno, Garibaldi nomina
Governatore del Distretto di Aci Reale, il patriota Ignazio Romeo, appena
rientrato dall’esilio che ha dovuto affrontare essendo ricercato dai Borbonici.
Si decide subito di inviare a Garibaldi cavalli, muli e tele e una somma di 940
once; a Milazzo bende, legacci, medicine e strumenti chirurgici. Il 25 luglio
1860 Aci Reale accoglie festante e rende onori al generale Bixio e a Menotti
che, con la colonna garibaldina, giungono da Catania. Si apprestano per loro
mille once, mentre a Messina assediata se ne inviano 700 con 136 quintali di
farina. “Aci Reale è già una cittadina con 24mila abitanti, 37mila in tutto il
Circondario, e così si presenta alla “camice rosse liberatorie” per come scri-
ve qualche anno prima il
“viaggiatore
prussiano”
Gregorovius: “ Una delle
più incantevoli cittadine del
mondo, posta in un piccolo
paradiso ai piedi dell’Etna,
non lontano dal mitico Aci
dalle sorgenti sacre e
dirimpetto all’isola dove
Polifemo languiva per
Galatea; se si è veduto
quel paese dove le rose
fioriscono perennemente,
pieno di aranci e di viti, non
fa più meraviglia che in
mezzo a quel popolo le
muse abbiano un così
dolce e melodioso canto”.
In quei giorni di trionfo
garibaldino, Aci Reale –
riporta un cronista – “ è la
prima fra le città della
Sicilia orientale ad inalberare il vessillo tricolore e
ad aiutare con tutte le sue
forze, i generosi che si
Felice Saporita Rossi,
perigliano nella divampannonno dell’avv.Saporita,
te rivoluzione “ .Un canto
garibaldino di mente e di aspetto”.
popolare di giubilo così
recita per l’avvenimento: “ Vinni cu vinni, e c’è lu tricculuri / vinniru milli famusi guirreri / vinni ‘Aribardi, lu libbiraturi / ‘nta lu so cori paura non teni. / Ora sì,
ca finìu Cicciu Borbuni / la terra ci trimau sutta li pedi. / Fu ppi chist’omu ccu
la fatatuna / ca la Sicilia fu libbra arreri! “
“Il 25 giugno anche le “signore
acesi”, tutte infatuate del “Cittadino Dittatore Garibaldi”, partecipano alla
riscossa, indirizzandogli la seguente lettera: “ Le signore della città di Aci
Reale, nel patriottico fervore ispirato dal bel sesso, han volenterose rinunciato, al loro libero e modesto articolo per la toletta della stagione, ed han raggiunto la cifra di ducati mille e duecento. Piacciavi, Cittadino Dittatore, accettarla, e nella santa missione istorica alla quale Iddio a salvezza e liberazione
dell’umanità, uomo straordinario, vi prescelse, piacciavi il modesto dono
destinare all’acquisto di pochi altri fucili, per fugare il dispotismo e per costituire una e potente la monarchia costituzionale di Vittorio Emanuele II, il Re
soldato, il Re galantuomo liberatore d’Italia, e compiere l’annessione per la
quale le donne siciliane darebbero unanimi il loro suffragio”. Questo sì che
era un vero sacrificio!… Rinunciavano a rinnovare il guardaroba estivo!
“Mentre le nobili elargiscono, con le loro privazioni, somme enormi per la
causa garibaldina, le donne del popolo di Aci, non potendolo fare, partecipano a modo loro alle vicende del Generale…Ecco dei semplici versi dettati
dalla commozione e da genuini sentimenti: “ Grida Pippinu, grida / Pippinu
miu trisoru, / li tui paroli mi parrunu, / ppi ttia, haimè, iu moru…!” “ Avvenuta
l’unità d’Italia, altre circostanze legano Acireale alla famiglia Garibaldi: nel
1873, Menotti visita le Terme di Santa Venera e ne trae un’impressione stupenda. Il 28 marzo 1882, Giuseppe Garibaldi si ferma pochi minuti nella
Stazione ferroviaria, in transito per Palermo, dove assisterà alla rievocazione
dei Vespri siciliani. Si dice che il grande Wagner sia stato tra la folla degli
Acesi accorsi alla Stazione per salutare l’”eroe” ( alcuni dicono che si godette lo spettacolo affacciato
dal balcone del Grand
Hotel des Bains dove
alloggiava). Garibaldi l’indomani telegrafa al sindaco dicendo: “Dolente esigenze di servizio ferroviario mi hanno impedito salutare personalmente codesta popolazione patriottica,
prego Lei essere interprete
miei sentimenti d’affetto e
mi auguro poterla salutare
in avvenire”. Questo il feeling che legava Garibaldi alla nostra città! Purtroppo, il 2 giugno dello stesso
anno Garibaldi moriva. “A perenne testimonianza, presso la Pinacoteca
dell’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici di Acireale è esposta un’enorme
testa in gesso di Giuseppe Garibaldi (alta ben due metri) modellata dall’artista acese Michele La Spina. La scultura, che completava un mastodontico
busto, si sarebbe dovuta collocare a Marsala o sullo scoglio di Quarto, ma ciò
non fu possibile. Ebbe, infatti, amare vicissitudini. L’autore, premiato nel 1891
con una medaglia d’argento a mo’ di consolazione, soffrì un perverso boicottaggio durante l’Esposizione Nazionale di Palermo. Segò allora la testa del
suo lavoro e la spedì ad Acireale all’Accademia Zelantea, mentre il busto
rimase tra le macerie dell’esposizione finita. L’opera ha nei tratti una tale
potenza espressiva, così viva e palpitante, che avrebbe fatto dire al figlio
Menotti, dopo lunga ammirazione “ Voi avete fatto mio Padre: Egli non manca
di nulla!” Negli Anni Venti, infine, Acireale dedica a Giuseppe Garibaldi una
vasta piazza trasformata a rigogliosa ed elegante villa. “Molti aneddoti, tutti
più che mai coloriti, venivano raccontati proprio qui ad Acireale dalle passate
generazioni, ma ormai sono come storie fantastiche sbiadite dal tempo. Di
contro, salta evidente l’acuta affermazione di Montanelli quando scrive: “ Non
c’è dubbio che nel Risorgimento, Garibaldi portò un palpito popolare che, né
il Piemonte col suo esercito e la sua diplomazia, né Mazzini col suo aristocratico rigore ideologico avrebbero mai suscitato. Se la lotta per l’unità d’Italia
finì per acquistare un senso anche agli orecchi e al cervello delle diseredate
plebi siciliane, fu tutto merito di Garibaldi, il più caratteristico e pittoresco rappresentante di un certo folclore italiano, la “maschera” più congeniale al gusto
delle folle. Nel disperato bisogno che l’Italia dell’Ottocento aveva di eroi, è
giusto che il posto di proscenio e il piedistallo più alto siano toccati a lui”.
“
Ora, - ha concluso l’oratore - la Signora Anita Garibaldi, a cui non voglio rubare altro prezioso tempo, ce ne offre concreta testimonianza, ravvivando con
la sua presenza e la sua dotta parola una memoria incancellabile” . Anita
Garibaldi nella sua dotta relazione ha ribadito come tra il suo avo e la Sicilia
vi fosse un forte legame. Con i “picciotti”, da uomo di mare, Garibaldi si trasformò in condottiero e convinse i siciliani ad agire non soltanto con la forza
delle armi, ma con lo spirito della rivoluzione istituzionale e amministrativa.
“Si evitò così – aggiunto la pro nipote di Garibaldi – una guerra civile tra Sud
e Nord. Bossi ha spesso contestato l’azione di Garibaldi, non riuscendo a
capire che proprio col federalismo si promosse l’Unità d’Italia. Certo – ha concluso Anita – ebbe momenti di disillusione, tanto da fargli dire ‘ Questa non è
l’Italia per la quale ho combattuto’ , riferendosi allo strapotere piemontese nel
profondo Sud. Garibaldi resta comunque un esempio di spirito libero e di
patriottismo”. La Garibaldi presiede oggi il Centro studi politiche europee ed
è rappresentante per l’Italia della Lega per la difesa dei diritti umani. Nel 1998
ha dato vita al Movimento Donne d’Italia, mentre l’anno successivo ha costituito l’Associazione nazionale Giuseppe Garibaldi e una Fondazione a lui
intestata. E’ autrice dei volumi “La donna di Garibaldi” e “Nate dal mare” una
saga stotica che copre 150 anni di generazioni garibaldine.
ph Fabio Consoli
A proposito di Elezioni...
Abbiamo tentato, nei numeri scorsi, cercare di indovinare le possibili e probabili candidature che potrebbero scendere in campo nelle prossime consultazioni regionali del 28 ottobre (sempre se il Governatore Lombardo
manterrà ciò che recentemente ha dato in pasto all’opinione pubblica…).
Tanto per restare nell’ambito di casa nostra qualcuna è già dichiarata e
strombazzata da tanto tempo: il giovane rampante capo gruppo del PdL alla
Provincia, Gianluca Cannavò si scommetterebbe per una poltrona di Sala
d’Ercole.: quante changes potrà avere di essere eletto? Se appoggiato dal
partito (Catanoso e Castiglione) la sua potrebbe essere una facile cavalcata per arrivare a Palermo assieme a Salvo Pogliese e se Nino Garozzo non
deciderà, anche lui, di lasciare il Palazzo di Città di Acireale per correre alla
volta del capoluogo siciliano; in questo caso, malaugurato caso, nessuno
dei due arriverà alla meta: si tratterà di una lotta fratricida nella quale nessuno dei due riuscirebbe a superare l’altro. Quindi? La sapienza del coordinatore provinciale potrebbe fare la differenza e fare uscire vincitore dalla
eventuale contesa….In casa MpA Nicola D’Agostino, che mai è stato alla
finestra a vedere passare i …(cadaveri) dei suoi nemici politici, tornerà sicuramente all’Assemblea Regionale forte delle sue indubbie qualità politiche
e personali oltre che della forza (giovane) che è riuscito a coagulare attorno a se durante la legislatura corrente. Unico difetto del deputato acese, a
parere dello scrivente? “…o con me o contro di me…”.Una specie di spada
di Damocle che, alle volte, potrebbe fare la differenza! La novità, felice
novità, potrebbe essere la discesa in campo di Nello Catalano, passato
armi e bagagli nell’Olimpo del Grande Sud di Gianfranco Miccichè, nel caso
in cui lo stesso Miccichè si candiderà a “Governatore della Sicilia”e sempre
che il Procuratore Pietro Grasso non si farà tentare dalle sirene che intendono trascinarlo nella foga elettorale. Certamente Pietro Grasso è, indiscutibilmente, l’elemento che potrebbe riuscire a coagulare i consensi di tutti
(un altro è Nello Musumeci!), ne sapremo di più fra qualche giorno, ma non
ci sembra che tanti siano disposti a subire il “fascino” di questa candidatura anche perché dovrebbero riporre, in questo caso, e per almeno cinque
anni, i loro desideri (politici e di affari) nel cassetto dei sogni.
Per le sinistre, uomini in gamba non ne mancano di certo, ma candidature
non ce ne sono, almeno per ora. Ci rileggeremo fra qualche giorno con le
ultime….novità.
T.C.
E’ indubbio che qualche tentativo (sforzo?) è stato fatto ma la carenza di
parcheggio nel centro storico della cittadina del Casalotto è
proverbiale. Tante sono le attività commerciali e tanti gli uffici, anche comunali, che insistono in poche centinaia di metri e, quindi, senza un’adeguata
e capiente possibilità di sosta è difficile che il cittadino scelga le attività commerciali del posto e soprattutto si veda costretto a non potere usufruire degli
uffici comunali e/o della Farmacia sita in piazza Cantarella. A proposito di
quest’ultima, poi, spesso gli spazi consentiti per la sosta breve (acquisto dei
farmaci) è vanificata dal fatto che l’incivile di turno o il commerciante poco
serio approfitti del posto auto per fare i propri (….) comodi. Una più assidua
vigilanza e la ricerca di nuovi spazi potrebbero fare la differenza. C’è un vecchio rudere che potrebbe essere abbattuto…attualmente ricovero di gatti,
topi e sterpaglie…Un po’ di buona volontà, signori amministratori…il cittadino ve ne serberà merito per sempre.