Report finale del Progetto PDF
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Report finale del Progetto PDF
encuentros - rencontres encontros - begegnungen Creating relationships among youth with theatre and cinema Italy, Brazil, Bolivia, Portugal, France united in an European intercultural project Leader: Teatro Due Mondi (Faenza, I) Partners: Palácio Rio Negro (Petrópolis, BR), Teatro de los Andes (Sucre, BOL), Teatro de Ferro (Porto, PT), Melkior Théâtre (Bergerac, FR) The project INCONTRI-Encounters makes use of artistic pedagogy, Film and Theatre, as a tool of integration among young people. Five partner countries : Italy-Teatro Due Mondi, Brasil-Palacio Rio Negro, Bolivia-Teatro de los Andes, Portugal-Teatro de Ferro, France-Melkior Theatre. About 45 young participants were coming from socially and culturally disadvantaged backgrounds: the suburbs of Bergerac and Porto, the favelas of Petropolis, different rural areas of Bolivia, the environment of immigrants in Faenza. In Petropolis-BR (December 2012), Yotala -BOL (January 2013), Porto-PT (May- June 2013) and Faenza-IT (February -June) took place 1 theater workshop and 1 cinema workshop (“Freedom is a house”) mostly outdoors. Two leader-trainers, 1 from TDM (Alberto Grilli, theater), and 1 from PRN (Flavio Brito, cinema) have worked together with trainers of the respective partner countries, creating a context of sharing and merging of training methodologies. In each country the young people participated in a 9-day workshop for about 6-8 hours a day and presented their “street theater actions”, created collectively, and showed their videos for the public. Subject of the workshops were Human Rights: The Universal Declaration was the key for young people to better understand their social context and their experiences in daylife. The non-formal methodology was focused on a collective and participatory method which suceed facilitating young people to turn human rights into a personal issue and enabling its transposition in an artistic product. In Bergerac (F) (June 2013), the trainers of Melkior Theatre led preparatory meetings on the same subject with the youth of the Catte district who later have joined the other groups in Italy. The synthesis phase took place in Faenza (“International Week”, June 2013) at the Teatro Due Mondi: 45 young people gathered (22 from 4 partners) in a multicultural workshop and created a “video theatrical action” in the street of three different cities. An international conference has highlighted the extraordinary potential of artistic training in the processes of integration and empowerment of young people and helped define the methodology as a best practice in the field of youth policy, laying the groundwork for a network of international collaborations. By the end of the project (September 2013) all the short films were shown in Italy (“Festa di fine estate”) and Brazil ("Pra ver com olhos libre”). Results: 4 theater workshops, 4 cinema workshops, 1 multicultural workshop, 1 international conference, 4 theatre productions presented during 15 outdoor theatrical actions, 8 short films produced, 2 video reviews, 100 video interviews, 4 public presentations of short films, 4 video making-of, 1 final documentary film, 1 booklet. Participants: 132 young participants including 45 young people from disadvantaged backgrounds, 13 trainers, 59 youth workers, 4.150 spectators of which about 1.200 young people. EU grant : euro 92.134,00 Slight changes were done in the schedule of some actions to accomplish the needs of the partners. All planned activities have been implemented and their duration remained unchanged. Only for the multicultural workshop in Faenza-IT, an extension of 1 day was needed in order to allow young participants to share their experience in an internal meeting. The preparation of the final pocket book was completed in September. The workshops in Portugal were scheduled one week in advance as well as the start-up meeting. 3 additional actions were implemented: • 1 public show of the short films produced by the participants was organised at the end of the workshops in each partner country; • 3 preparatory meetings for the young French participants particularly focused on the subject of the workshop; • 1 additional Cinema workshop in Italy. To facilitate getting in touch with young people coming from socially disadvantaged backgrounds, some partnerships have been started with some organizations who daily deal with them: CDDH - Centro de Defesa dos Direitos Humanos (Petropolis -BR) Lanzarte (La Paz -BOL), QPI Qualificar para Incluir (Porto -PT). Thanks to the collaboration with a high school in Faenza, twinned with a school in Germany, 4 young students participated in the multicultural workshop (the costs referred the the German young people of course are not included in the final balance). Due to some difficulties in the web connections in Brazil and Bolivia, the previously planned RadioWebTv was replaced by 5 different blogs with audio and video contents, each one written in the language of the country of reference and managed independently by each partners and by the young people. ATTIVITA’ REALIZZATE Il progetto ha avuto come suo elemento propulsore la formazione in campo artistico rivolta ai giovani con l’obiettivo prioritario di creare un percorso di relazione/integrazione fra giovani di diversa provenienza, geografica, sociale, culturale, etnica e religiosa. Il percorso formativo ha riguardato il cinema e il teatro, comprendendo 2 laboratori paralleli realizzati in ogni paese partner, ad eccezione della Francia il cui partner MLK già in precedenza aveva condotto un progetto video con i giovani di un quartiere particolarmente problematico della città di Bergerac. Ogni percorso formativo nei diversi paesi, ha visto la presenza costante di due formatori-leader (1 del TDM per il teatro e 1 del PRN per il cinema) che hanno costituito anello di congiunzione fra i gruppi di giovani dei diversi Paesi, i quali, in una fase successiva, si sono ritrovati in Italia per realizzare una sintesi dei percorsi formativi e dei risultati. In ogni paese, i due formatori-leader erano coadiuvati dai formatori delle istituzioni partner. Al termine di ogni sezione formativa, in ogni Paese, ad eccezione della Francia i giovani hanno realizzato brevi spettacoli teatrali in spazi aperti azioni teatrali di strada) e presentato pubblicamente i video (cortometraggi) realizzati durante il workshop. FASE PREPARATORIA La fase preparatoria ha visto la costituzione di una Commissione consultiva e di controllo formata da 1 membro di ogni Partner in veste di coordinatore per il proprio Paese, da altro staff TDM (una coordinatrice, un responsabile logistica, un responsabile amministrativo, un responsabile comunicazione). In questa fase, svoltasi nel mese di ottobre 2012, attraverso corrispondenza e-mail, conversazioni skype e videoconferenze i partner congiuntamente hanno definito in dettaglio: 1. le metodologie didattiche dei workshop, le modalità di collaborazione fra formatori-leader e formatori dei Partners che hanno preso parte ai workshop, i parametri di selezione dei giovani partecipanti e le modalità di intersezione fra gruppi di cinema e di teatro. 2. le modalità di promozione presso associazioni giovanili, istituti scolastici, associazioni di promozione sociale. In particolare insieme ai Partners si sono identificate tre associazioni attive in campo sociale che hanno collaborato in maniera decisiva alla buona riuscita del progetto in quanto anello di congiunzione fra i giovani provenienti da contesti di disagio e i promotori del progetto: BR: CDDH-Centro de Difesa dos Direitos Humanos; BOL: AOS-Ayuda Obresa Suiza e Lanzarte; PT: Associazione QPIQualificar para Incluir; IT: Coop. RicercAzione. 3. i temi di lavoro: partendo dalla iniziale ipotesi di indagare i temi della marginalità sociale e del rapporto con l’altro e la diversità, i partner hanno identificato il tema universale dei diritti umani stabilendo di impiegare la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani come primo strumento di indagine nei workshop. 4. le modalità di attivazione degli stakeholders sia per il sostegno finanziario al progetto nel caso del capofila (Fondazioni e Istituzioni pubbliche) sia per un maggiore impatto del progetto nei diversi territori (Centri Culturali, Associazioni artistiche e di promozione sociale) che per la fornitura di servizi funzionali alla realizzazione del progetto nel caso dei Partners. 5. gli incarichi organizzativi per ogni partner con riferimento a: logistica, spazi di lavoro, alloggi, strumentazioni tecniche, trasporti locali per i giovani partecipanti, permessi spazi per azioni teatrali. A una risorsa del TDM, a disposizione dei Partners, è stato conferito l’incarico per la gestione logistica dei viaggi internazionali di formatori e giovani partecipanti nonché delle documentazioni necessarie per la loro mobilità internazionale. Una risorsa esterna del TDM è stata nominata coordinatrice del progetto per la supervisione del programma in ogni sua tappa. 6. le strategie comunicative nel proprio territorio di riferimento: è stato elaborato un logotipo comune con declinazioni linguistiche, fissato un format minimo di materiali promozionali da implementare per ogni partner (locandine), definito il titolo “La libertà è una casa” per i workshop e le azioni teatrali, fissate le azioni minime per garantire la visibilità del progetto (comunicati stampa, distribuzione locandine, interviste, approntamento banner). 7. le strategie comunicative sul web: è stata rivalutata l’implementazione RadioWebTv alla luce di oggettive difficoltà dei collegamenti web in alcuni Paesi (Brasile e Bolivia) optando per una molteplicità di canali di comunicazione su piattaforme più note e frequentate dai giovani (Youtube, Facebook) affiancando un blog dedicato per ogni Paese. 8. stabilite le modalità di gestione amministrativa far i Partners ed è stata affidata alla coordinatrice la supervisione per ogni tappa delle spese previste e della rendicontazione. Di seguito l’elenco degli stakeholders che hanno variamente collaborato al progetto: Brasile TV Cidade Petrópolis CDDH-Centro de Defesa dos Direitos Humano, Petropolis Consolato Italiano in Brasile Istituto Italiano di Cultura da Rio de Janeiro Bolivia: Ayuda Obrera Suiza ONG (Bolivia) Lanzarte Bolivia Cooperativa Niños Obreros Sucre Italia: Università di Bologna Università di Parma DIT-Dipartimento di Interpretazione e Traduzione Università di Bologna, Forlì Fondazione Banca del Monte e Cassa Risparmio Faenza Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Faenza WebTV Comune di Faenza, Assessorato Politiche Giovanili e Ass.to alla Cultura Provincia di Ravenna, Assessorato alla Cultura Regione Emila Romagna, Assessorato Sviluppo risorse umane e Progetto Giovani Comune di Forlì, Assessorato alla Cultura Coop. sociale RicercaAzione Teatro degli Incontri, Milano Teatro del Pratello, Bologna Coop. Libra Ravenna Comune di Ravenna, Assessorato alla Cultura Casa delle Culture di Ravenna Associazione gemellaggi, Faenza Hans Baldung Gymnasium, Schwäbisch Gmünd, Germania Scuola Fondazione Marri- S.Umiltà, Faenza Circolo Arci Prometeo Comitato Ravenna 2019 Portogallo: QPI- Qualificar para Incluir Direção-Geral das Artes, Portugal Câmara Municipal do Porto Município de Vila Nova de Gaia Francia: Ville de Bergerac Conseil Général de la Dorgone Conseil régional dìAquitaine DRAC Direction régionale des affaires culturelles d'Aquitaine ACSE Agence nationale pour la cohésion sociale et l'égalité des chances WORKSHOPS TEATRO E CINEMA Brasile: i 2 workshops si sono volti a Petropolis, in forma di laboratorio pomeridiano presso le strutture del Partner, Museu Palacio Rio Negro che dispone di ideona sala video, di una sala per il lavoro teatrale e ampi spazi all’aperto per realizzare parte dei laboratori. Ai laboratori hanno preso parte 2 youth workers del CDDH-Centro di Difesa dei Diritti Umani che è stato utile e imprescindibile collegamento con i giovani provenienti dalle comunità (favelas) di Petropolis. I giovani hanno lavorato per la maggior parte del tempo negli spazi aperti del Palacio e per le strade della città durante le riprese video. Durante le 6 ore di lavoro è stata organizzata una pausa per nei cortili del Palacio e nelle cucine è stato organizzato un lunch. A questa prima tappa del progetto hanno preso parte 4 formatori e 2 youth workers del Teatro Due Mondi mettendo a disposizione le proprie competenze per la costruzione delle prime azioni di strada. Nel corso dei 9 giorni di lavoro, sono stati organizzati due appuntamenti serali aperti al pubblico: apertura del progetto e incontro con i gruppi teatrali di Petropolis. Partecipanti: 16 (teatro)+10 (cinema) giovani, 4 youth workers CDDH, 2 youth workers TDM, 1 formatore-leader teatro TDM, 1 formatore-leader + 1 assistente cinema PRN, 4 formatori teatro TDM, 1 coordinatrice e mediatrice linguistica TDM, 1 coordinatore PRN; 100 spettatori alle serate pubbliche. Bolivia: i 2 laboratori si sono svolti a Yotala in forma residenziale, con disponibilità di foresteria e cucina, di una sala di lavoro e la biblioteca a disposizione per le proiezioni e ampi spazi all’aperto per le prove dei montaggi teatrali. I partecipanti provenivano da diverse regioni della Bolivia. 8 ore di formazione con attività di riscaldamento fisico comune ai due gruppi il mattino, pausa pranzo e pausa pomeridiana per un lunch, cena. A causa della pioggia, l’attività delle riprese video ha subito un rallentamento e qualche difficoltà logistica che ha richiesto una notte di pernottamento nella vicina città di Sucre per alcuni partecipanti. I due formatori del TLA hanno affiancato i formatori-leader. La presenza di youth workers provenienti dall’Associazione Lanzarte, già conosciuti da una parte dei partecipanti, ha contribuito a rafforzare la coesione del gruppo e a motivare alcuni dei giovani partecipanti per azioni future in questo campo. Partecipanti: 18 (teatro)+8 (cinema) giovani, 5 youth workers Bolivia, 2 youth workers Lanzarte, 2 formatori TLA, 2 youth workers TLA, 1 formatore-leader teatro TDM, 1 formatore-leader + 1 assistente cinema PRN, 1 coordinatrice e mediatrice linguistica TDM, 1 coordinatore TLA. Italia: i 2 workshops, Cinema e Teatro, si sono svolti in tempi differenti. Il laboratorio di teatro è stato organizzato con appuntamenti serali (12 incontri di 3 ore cadauno da febbraio a giugno 2013), con due gruppi distinti per ragioni di disponibilità di orario dei partecipanti. Alcuni adulti, sono stati ammessi al laboratorio in veste di uditori con lo scopo di diffondere le metodologie attraverso le loro attività culturali. I giovani del teatro hanno elaborato azioni teatrali negli spazi esterni del TDM. Il laboratorio di Cinema si è svolto in fase successiva presso la sede del TDM per 6 giorni consecutivi, 6 ore al giorno. I giovani del cinema hanno seguito le lezioni teoriche nella sala proiezioni del TDM e parallelamente hanno eseguito riprese in diversi luoghi, campagna e città, del territorio romagnolo. In entrambi i laboratori sono state realizzate delle pause con light lunch e ricreazione nei cortili del TDM. Partecipanti: 27 (teatro)+6 (cinema) giovani, 19 youth workers Italia, 2 youth workers TDM, 1 formatore-leader teatro TDM, 1 formatore-leader + 1 assistente cinema PRN, 1 mediatrice linguistica TDM, 3 formatori teatro TDM, 1 coordinatrice TDM. Portogallo: i 2 laboratori si sono svolti parallelamente presso due sedi distinte: Teatro de Ferro per il laboratorio di teatro e “Qualificar para Incluir” per quello di cinema, quest’ultima sede attrezzata con sala per le proiezioni e per il montaggio video. I due gruppi si sono incontrati giornalmente per discutere insieme dei diritti umani e del proprio percorso formativo per elaborare questi temi in forma artistica, hanno svolto 6 ore giornaliere di formazione con due pause, una con light lunch. I giovani del cinema, nonostante il ristretto numero di partecipanti (a causa dell’abbandono da parte di 2 giovani partecipanti) ha voluto realizzare 2 distinti cortometraggi scegliendo di aumentare le ore di formazione fino a 8 giornaliere. Le attività sono state svolte in parte nella sala teatrale, parte in una piazza adiacente alla sede TDF e in parte nelle sale del QPI e per le strade nei quartieri di Porto per le riprese video. Partecipanti: 16 (teatro)+3 (cinema) giovani, 4 youth workers QPI, 2 youth workers TDF, 2 formatori TDF, 1 formatore-leader teatro TDM, 1 formatore-leader + 1 assistente cinema PRN, 1 coordinatrice TDM, 1 coordinatrice e mediatrice linguistica TDM. Italia-Fase di sintesi “Settimana Internazionale”: nella settimana centrale del mese di giugno 2013 in Italia si sono raccolti i giovani provenienti dai 4 Paesi partners insieme ai giovani dei laboratori italiani di teatro e cinema per condurre 4 giorni di laboratorio (6 ore giornaliere, con pausa con light lunch) e 3 giorni di presentazioni pubbliche. I giovani hanno pranzato presso ristoranti e mense convenzionati e In questa fase il lavoro del laboratorio di cinema si è fuso con quello teatrale per produrre una “azione di strada” che comprendesse i due linguaggi. 4 intensi giorni di laboratorio presso la sede “Casa del Teatro” del TDM dotata di cortili esterni idonei a lavorare in gruppo in un ambiente all’aperto silenzioso e protetto. Durante le giornate di laboratorio, sono stati organizzati momenti di svago e di formazione culturale per i giovani: visita alla città di Faenza, al centro storico di Brisighella, al Museo delle Ceramiche di Faenza, per alcuni visita a Bologna, per alcuni altri alla costa marittima. Partecipanti: 43 (teatro)+ 9 (cinema) giovani, 30 youth workers Italia, 2 youth workers TDM, 1 youth worker Brasile, 2 youth worker Portogallo, 1 formatore-leader teatro TDM, 1 formatore-leader + 1 assistente cinema PRN, 2 formatori MLK, 1 formatore TLA, 2 formatori TDF, 1 mediatrice linguistica TDM, 3 formatori teatro TDM, 1 coordinatrice TDM AZIONI TEATRALI DI STRADA Brasile: al termine dei workshop sono state presentate 4 azioni teatrali “A liberdade è uma casa”. Due di queste realizzate nelle strade e negli slarghi dei quartieri marginali della città, le comunità (favelas) di Independência e di Carangola, da cui provenivano alcuni giovani partecipanti dei workshops. Due ulteriori azioni teatrali sono state presentate presso il Palacio Rio Negro in orari distinti. Previste nei cortili, per ragioni di pioggia, presentate all’interno del Palacio stesso. Partecipanti: 30 giovani e youth workers, circa 700 spettatori Bolivia: 1 prova pubblica dell’azione teatrale “La libertad es una casa” nella piazza di Yotala, 1 presso il Terminal Bus di Sucre, 1 presso il Mercado central, 2 presso la centrale Plaza de Arma (h. 12 e h. 16). Si è optato per luoghi diversi fra loro per frequentazione: molto popolari Terminal Bus e Mercado central, ufficiali e formali in Plaza de Armas. La presentazione al Terminal Bus è stata facilitata dai giovani della locale Cooperativa Niños Obreros. Partecipanti: 35 giovani e youth workers, circa 1.400 spettatori Portogallo: si è optato per la presentazione delle azioni teatrali nel centro città, reputando le zone periferiche troppo poco frequentate e con poca visibilità. Nei tre giorni finali del laboratorio, “A liberdade è uma casa” è stato presentato nella centralissima Praça Trindade, nella più popolare Praça dos Poveiros e nell’area più turistica a Villa Nova de Gaia, quartiere dove è ubicato il TDF. La partecipazione del pubblico casuale non è stata numerosa, complice le condizioni cllimatiche del vento che rendevano difficile l’ascolto dei dialoghi creati dai giovani partecipanti. Molto seguito da familiari e conoscenti, nonché associazioni locali legate a QPI. Partecipanti: 25 giovani e youth workers, circa 500 spettatori Italia: per dare maggiore visibilità territoriale al progetto, ma anche per far conoscere un piccolo pezzo d’Italia ai giovani provenienti dai Paesi Partners si è optato per la presentazione delle azioni teatrali in diverse città della Romagna, territorio di riferimento del TDM. 1 presentazione a Forlì in Piazza Saffi, frequentata da un pubblico più popolare in gran parte costituito da stranieri residenti, organizzata in collaborazione con il Comune di Forlì e l’Associazione Forlì città Aperta. 1 presentazione a Ravenna in Piazza del Popolo con pubblico misto di italiani, stranieri e in parte turisti, organizzata in collaborazione con la Casa delle Culture e il Comune di Ravenna. 1 presentazione a Faenza in Piazza del Popolo con pubblico molto eterogeneo, organizzata al termine del Convegno in collaborazione con il Comune di Faenza e l’Associazione Tratti’n Festival. I trasferimenti sono stati organizzati con bus noleggiato e auto dei membri TDM. Con l’occasione della trasferta nelle altre città, sono state organizzate le visite guidate ai rispettivi centri storici. Partecipanti: 67 giovani e youth workers, circa 1.000 spettatori MEETING INTERNO E CONVEGNO INTERNAZIONALE L’ultima giornata è stata dedicata alla condivisione dei risultati sia interna che pubblica. La mattina presso Complesso ex Salesiani, il gruppo multiculturale dei giovani partecipanti unitamente ai formatori e agli youth workers dei Partners. Nel pomeriggio si è tenuto il Convegno Internazionale “Corrispondenze” alla presenza di tutti i partecipanti del progetto presenti in Italia, 5 relatori esterni e una moderatrice dell’Univeristà di Bologna. Partecipanti alla sezione interna: 41 giovani e youth workers, 1 formatore-leader teatro TDM, 1 formatore-leader + 1 assistente cinema PRN, 1 formatore MLK, 1 formatore TLA, 2 formatori TDF, 1 mediatrice linguistica TDM, 3 formatori teatro TDM, 1 coordinatrice TDM Partecipanti al convegno: 45 giovani e youth workers da tutti i Paesi partners, 5 relatori esterni, 1 moderatrice, 1 formatore-leader teatro TDM, 1 formatore-leader + 1 assistente cinema PRN, 1 formatore MLK, 1 formatore TLA, 2 formatori TDF, 1 mediatrice linguistica TDM, 3 formatori teatro TDM, 1 coordinatrice TDM + 40 spettatori/uditori PRODUZIONI CORTOMETRAGGI e VIDEOINTERVISTE Sotto la supervisione del formatore-leader di cinema e del suo assistente, entrambi del PRN, sono stati realizzati 8 cortometraggi, 2 per ogni gruppo di giovani partecipanti ai laboratori di cinema nei diversi paesi Partners. Il gruppo di cinema Brasiliano ha inizialmente prodotto 3 cortometraggi sul tema della alimentazione come diritto umano fondamentale. Il gruppo, impegnato da subito nella continuazione dell’esperienza attraverso incontri settimanali, ha successivamente deciso di produrre 2 nuovi cortometraggi: uno sul tema del diritto delle donne e un secondo sul tema del diritto di libertà di orientamento sessuale. I nuovi cortometraggi hanno sostituito i precedenti. Nel corso dei workshop nei diversi Paesi Partners, i giovani del cinema hanno realizzato interviste ai partecipanti realizzando oltre 100 videointerviste che completano la produzione video dei workshop e costituiscono una testimonianza sulle motivazioni e sulle valutazioni dei partecipanti. Nel periodo estivo si è proceduto alla sottotitolazione in vista della presentazione pubblica di settembre. Brasile: 1) “Gosto muito mas de mim” sulle tematiche dei diritti femminili e 2) “Entre as pernas” sul tema dei diritti. L’attività delle riprese si sono svolte in vari luoghi della città di Petropolis. Bolivia: 3) “Nuestra difunta Adelita” sul tema della violenza alle donne e sulla parità di genere e 4) “Ciudad Rosa” sul tema dei diritti omosessuali. I giovani hanno realizzato le riprese nella città di Yotala e di Scure. Portogallo: 5) “As ilhas de Porto” sul tema del diritto all’abitazione “Sei que sou Helena” sul tema della violenza alle donne e sulla parità di genere. Le riprese sono state realizzate nei quartieri popolari di Porto e presso i locali dell’Ass.ne QPI. Italia: “Riso, pesce e fagiolini” sul tema della convivenza multiculturale, della tolleranza e della uguaglianza dei diritti, “I frutti della terra” sul tema del diritto all’ambiente e all’alimentazione. I giovani hanno filmato nelle campagne, nelle strade e nelle piazze del territorio romagnolo. RASSEGNE VIDEO Al termine dei laboratori in ogni Paese si è tenuta una sessione di presentazione dei cortometraggi prodotti dai giovani partecipanti aperta al pubblico. Complessivamente hanno assistito 160 spettatori. Nel mese di settembre, a sottotitolazione italiana e portoghese completata, sono stati presentati i cortometraggi nell’ambito di due rassegne video: Italia: “Festa di fine estate” . 2 giorni di presentazioni nel contesto di una festa aperta a tutti, con musica, teatro e momenti conviviali. In questo contesto è stato proiettato, con sottotitoli in italiano, anche il film “À un jet de pierre près” realizzato da Melkior Theatre in un precedente progetto con alcuni dei giovani partecipanti al progetto Incontri, presente il formatore del MLK che ha introdotto il film, presenti i giovani italiani del laboratorio di cinema. Presentati tutti i cortometraggi di “Incontri”. Partecipanti: 30 giovani e youth workers Italia, 1 formatore-leader teatro TDM, 1 formatore MLK, 3 formatori teatro TDM, 1 coordinatrice e mediatrice linguistica TDM, 90 spettatori Brasile: “Pra se ver com Olhos Livres” è stata una 4 giorni di presentazioni che ha avuto come tema la diversità nei diversi ambiti della società. Il sottotitolo “Cinema + Política + Diversidade” ha sottolineato la valenza del cinema come terreno di confronto e dibattito tra persone che si battono per vedere riconosciuti i diritti delle minoranze. In questo contesto è stato proiettato inoltre il film "A Alma da Gente" un documentario brasiliano sul diverso destino delle persone una riflessione sui temi della cittadinanza. Presentati tutti i cortometraggi di “Incontri”. Partecipanti: 20 giovani del progetto Incontri, 1 formatore-leader + 1 assistente cinema PRN, 2 relatori esterni, 2 youth workers CDDH, 1 coordinatore PRN, 160 spettatori REDAZIONE E STAMPA LIBRO POCKET Nel periodo estivo si è proceduto a completare la redazione del libretto tascabile che ha raccolto, in forma di racconto collettivo, l’esperienza del progetto. Il lavoro di scrittura affidato ad un drammaturgo del TDM ha attinto da tutti i materiali scritti dai giovani durante i laboratori: diario cartaceo, post sui blog e su facebook, scritti a tema durante Settimana Internazionale, canzoni, riflessioni scritte consegnate ai formatori. Nella stampa delle copie si è optato per una qualità più alta rispetto a quella inizialmente prevista con il corredo di materiale fotografico delle diverse tappe. 500 copie stampate sono state distribuite fra i Partners e inviate a centri culturali, associazioni e istituzioni pubbliche impegnate nelle politiche giovanili. Nel mese di settembre è stata inoltre ultimata la sottotitolazione in spagnolo e francese, rendendo ora possibile la distribuzione dei cortometraggi in ogni paese nei diversi circuiti di documentari e nelle rassegne cinematografiche. METODOLOGIE ADOTTATE Il metodo di lavoro in entrambi i laboratori si è fondato sulla formazione non-formale. I due laboratori, cinema e teatro, si sono svolti parallelamente condividendo alcuni momenti di lavoro comune nel corso dei 9 giorni di workshop. Entrambi sono stati condotti da 1 formatore-leader (1 formatore del PRN per il cinema, 1 formatore del TDM per il teatro). Il formatore-leader del cinema è stato affiancato in ogni workshop da 1 assistente-formatore del PRN e da almeno 1 youth worker del paese Partner; il formatore-leader di teatro è stato affiancato di volta in volta da formatori dei partners. L’approccio non-formale è stato favorito anche dalla scelta di condurre le sessioni dei laboratori quando più possibile in spazi aperti. Questa condizione ambientale si è rivelata ideale per stimolare l’interattività dei giovani e la loro creatività in una dimensione libera, il più possibile dinamica e senza barriere, mettendo i partecipanti a proprio agio e ponendo in secondo piano le distinzioni sociali. La conduzione dei laboratori ha considerato una duplice interazione. Da un lato fra i due formatori-leader, del cinema e del teatro, per individuare punti di contatto fra due linguaggi artistici differenti ma soprattutto per favorire una interazione fra i giovani partecipanti ai due workshop. Dall’altro, fra formatori di teatro (formatore-leader del TDM e formatori dei Partners) impegnati a sviluppare linee pedagogiche complementari. Nel primo caso, si è constatata la difficoltà di sviluppare una concreta interazione fra i due linguaggi per ragioni legate ai tempi di lavoro, troppo brevi per consentire ai due gruppi di realizzare un prodotto comune con entrambi i linguaggi. Dopo la prima tappa brasiliana i due formatori-leader hanno optato per mantenere momenti di lavoro comune a livello di iniziale integrazione dei due gruppi e di condivisione di contenuti e riflessioni sui temi dei diritti umani. Nel secondo caso, particolarmente feconda si è dimostrata la collaborazione fra il formatore-leader di teatro e i formatori di teatro dei Partners, indispensabili nella mediazione culturale (non solo linguistica) con i giovani partecipanti, in particolare con coloro che provenivano dai contesti più svantaggiati e vantaggiosi nella costruzione delle azioni teatrali. La specificità pedagogico-artistica di ogni partner ha contribuito fortemente alla ricchezza e varietà del prodotto finale del progetto attingendo a competenze di teatro di strada (TDM), elaborazione scenografica (TDF) musicale (TLA) e di urban arts come rap e hiphop (MLK). I momenti di lavoro comune fra i due workshops, hanno riguardato principalmente la comunicazione non-formale e fisica veicolata dal teatro in particolare nei primi due giorni di laboratorio. Esercizi fisici collettivi, giochi teatrali di gruppo, esercizi di relazione hanno contribuito a sciogliere le rigidità di una comunicazione più formale e a favorire un primo livello di conoscenza diretta fra i partecipanti. Per favorire ciò, la prima giornata di workshop è sempre stata comune fra i due gruppi e quasi interamente dedicata ad esercizi fisici di gruppo. I successivi momenti di condivisione nel corso dei 9 giorni di laboratorio si sono maggiormente concentrati sui contenuti, sulle tematiche affrontate nei singoli laboratori in rapporto al tema del progetto (Diritti Umani). Queste sezioni di incontro comunitario si sono svolte secondo tecniche di condivisione partecipativa: condotti dai formatori, nel ruolo di facilitatori, hanno cercato di dare il più ampio spazio ai giovani, sollecitandoli nelle loro riflessioni con domande, esempi, intersezioni culturali, talvolta provocazioni. Nei limiti delle capacità di ognuno e delle proprie caratteristiche individuali, tutti i giovani sono stati sollecitati alla partecipazione. Comune a entrambi i laboratori una impostazione fondata su una cultura “di gruppo” collettiva che vede nella solidarietà del gruppo una fonte di ricchezza. Il processo formativo non-formale adottato, si è avvalso anche di un approccio trans-settoriale poiché alcune problematiche riscontrate con alcuni giovani si intrecciavano necessariamente con aspetti sociali, educativi e culturali. In alcuni contesti (es. Portogallo, Bolivia ma anche Francia in parte) piuttosto arduo è stato rompere le timidezze o le diffidenze dovute anche a un certa disparità all’interno dei gruppi fra giovani provenienti da contesti sociali e culturali (talvolta economici) più svantaggiati e altri con grado di istruzione più elevato e proveniente da ambienti sociali benestanti. In questi casi, determinante è stato l’intervento degli youth workers delle associazioni di promozione sociale che hanno esternamente collaborato a Incontri, i quali, già conoscendo i partecipanti, hanno svolto funzione di facilitatori. Nelle pause, sempre svolte all’aperto e sempre comuni fra i due gruppi, sono stati organizzati i lunch per tutti i partecipanti. Con qualche lieve variante, i laboratori hanno seguito lo schema di lavoro riassunto qui sotto e più dettagliatamente specificato nella scheda allegata “Piano di lavoro laboratori INCONTRI” CINEMA La pedagogia cinematografica è stata anch’essa condotta secondo metodi non-formali. Pure nella prima fase introduttiva sulla storia delle immagini e del cinema, il metodo adottato è stato quello della lezione partecipativa chiamando i giovani ad osservare, riflettere e condividere in gruppo le proprie considerazioni sulle proiezioni visionate con i compagni di workshop. Anche per il cinema, come per il teatro, la metodologia scelta è tata quella partecipativa con l’intento di accogliere e stimolare la partecipazione dei giovani a dare il proprio contributo esprimendo in modo spontaneo la propria naturale creatività. In questa giornata, il gruppo di cinema ha seguito e filmato la 2° azione teatrale di strada. I primi 3 giorni sono stati dedicati alla introduzione teorica. Intendo del formatore era quello di fornire ai giovani strumenti di interpretazione delle immagini che li potessero rendere autonomi e consapevoli creatori di immagini. In un contesto nel quale una supposta creatività si esprime sempre più facilmente attraverso il video, favorito anche da strumentazioni sempre più alla portata di tutti (dalla macchina digitale al tablet e telefonini), si è ritenuto fondamentale procedere ad una formazione propedeutica sulla capacità di osservare e interpretare le immagini. Quello che si è proposto ai giovani partecipanti è un approccio critico verso ciò che l’industria dei media fornisce quotidianamente e alla ricerca di quelle immagini/realtà che i media non mostrano in quanto off-scene, ob-scene, fuori dalla scena in quanto non degne di essere mostrate, socialmente rinnegate. Parallelamente, anche attraverso le discussioni a partire dalle immagini mostrate, è stato condotto il confronto fra i partecipanti sui temi della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Al termine del 3° giorno si sono definiti, con modalità di condivisione e valutazione collettiva nel gruppo, i temi oggetto dei cortometraggi e le modalità di esecuzione. Nel 4° giorno i giovani hanno stabilito la formazione dei due gruppi di lavoro, definendo per ognuno di essi, gli incarichi di produzione: sceneggiatura, cameraman, addetto audio, produzione, regia. Sotto la guida dei formatori di cinema i giovani hanno iniziato la redazione del piano di produzione e della sceneggiatura. Il 5° giorno è stato dedicato alle prime prove tecniche di ripresa in esterno. Fra queste sono rientrate le interviste realizzate a tutti i giovani partecipanti al progetto. Nel 6° e 7° giorno le troupes di giovani hanno filmato in vari luoghi delle città, realizzato interviste filmate e iniziato a valutare insieme le scelte di montaggio. In questa fase i formatori hanno semplicemente affiancato i giovani restando a disposizione per consigli tecnici e indicazioni sulle modalità di esecuzione. Nel 7° giorno il gruppo di cinema ha seguito la prima azione teatrale di strada, filmando i propri compagni. L’8° giorno è stato dedicato al montaggio secondo scelte condivise nel gruppo e supervisionate dai formatori di cinema. L’ultimo giorno è stato dedicato all’ultimazione del montaggio e alla presentazione dei risultati con una proiezione dei cortometraggi in chiusura della tappa. TEATRO Il metodo pedagogico per il workshop di teatro si è basato su pratiche artistiche che utilizzano l’espressione corporea come fondamento del lavoro teatrale. I primi 3 giorni di workshop sono stati dedicati a conferire una preparazione di base attraverso esercizi di movimento in gruppo, sul ritmo, sulla relazione con lo spazio, sulla presenza. Parallelamente è stato condotto un percorso di confronto e riflessione di gruppo sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che ha condotto all’elaborazione progressiva, da parte dei giovani, di semplici dialoghi, spesso riferiti alla vita quotidiana o ad esperienze vissute nei propri contesti sociali. Nel lavoro di costruzione delle azioni teatrali diverse le metodologie adottate: improvvisazione guidata, sperimentazione in gruppi, elaborazione di gruppo, esemplificazioni dei formatori. Un ruolo rilevante hanno rivestito i ritmi sonori elaborati dai giovani stessi avvalendosi della compartecipazione di youth workers con competenze musicali. Il 4° e 5° giorno sono stati dedicati al progressivo montaggio delle azioni teatrali partendo da unità di base elaborate dai giovani. Le scelte registiche, definite dal formatore-leader sono sempre state valutate e discusse collettivamente nel gruppo favorendo i giovani in una più chiara comprensione del linguaggio teatrale e della sua valenza sociale. Gli ultimi tre giorni sono stati riservati alla presentazione delle azioni teatrali. Gli spazi prescelti sono stati definiti di concerto fra i formatori compatibilmente con le caratteristiche dei luoghi e avendo cura di essere presenti, ove possibile, in luoghi socialmente differenti. COINVOLGIMENTO DEI PARTNERS Il primo coinvolgimento dei partner si è avuto a livello di progettazione: diverse conversazioni skype condotte dal capofila con ogni partner sono state mirate ad individuare i punti di forza delle esperienze di ogni partner in funzione del progetto Incontri. Le valutazioni comuni hanno riguardato: modalità di coinvolgimento dei giovani (chi erano i potenziali giovani partecipanti nei diversi paesi), modalità di organizzazione delle tappe dal punto di vista logistico (necessità alloggi, sale di lavoro, appoggio esterno di associazioni), definizione di budget per ogni tappa e azione, modalità di interazione fra i formatori per quanto riguarda Brasile, Bolivia e Portogallo. I Partners si sono ritenuti concordi nell’individuare due formatori-leader: 1 formatore TDM per il teatro e 1 formatore PRN per il cinema in virtù delle rispettive esperienze in merito alle azioni teatrali di strada, il primo, e in merito alla formazione nel campo del cinema in contesti sociali svantaggiati (favelas). In ambito pedagogico teatrale, i partner hanno assolto una funzione complementare: le specificità di ogni partner si sono dimostrate ampiamente valide per determinare la ricchezza e varietà dei risultati di volta in volta realizzati nelle azioni teatrali nonché nell’azione teatrale conclusiva della Settimana Internazionale di Faenza. TDM per le competenze di teatro di strada, TDF per l’uso di elementi scenografici e la manipolazione di oggetti, TLA per la padronanza dell’elemento musicale, MLK per competenze in forme artistiche più dichiaratamente “giovanili” (rap, hip hop). PRN è stato elemento trasversale a tutti i Partners mettendo a disposizione dell’intero progetto le ampie competenze a livello cinematografico e di uso dell’immagine. La presenza di 2 formatori-leader comuni a tutti i paesi Partner, ha fatto sì che, a livello di definizione delle metodologie e dei tempi di lavoro nei diversi workshops, il coinvolgimento fra TDM e PRN sia stato più intenso e continuativo, non senza qualche divergenza di approccio nella modalità di interazione dei due gruppi di giovani del workshop cinema e del workshop teatro. Per quanto riguarda le tappe nei diversi paesi (Brasile, Bolivia, Portogallo e Italia) ogni partner ha gestito in autonomia selezione dei giovani partecipanti, logistica, organizzazione, scelte di collaborazioni esterne ove necessarie. A livello di contenuti artistici e metodologie formative, i partner di Bolivia e Portogallo hanno integrato l’approccio dei due formatori-leader con proposte metodologiche che hanno saputo facilitare l’incontro e l’efficacia dei metodi adottati nelle diverse realtà territoriali. In questo senso, la buona riuscita delle attività formative e l’esito positivo dei risultati è da attribuirsi propriamente alla condivisione e allo scambio di opinioni, valutazioni, soluzioni proposte fra i diversi Partners. • In Brasile lo staff PRN costituito da sole 3 persone (direttore PRN, formatore-leader cinema e assistente cinema) è stato coadiuvato dallo staff TDM (formatori e youth workers) nella organizzazione logistica dei 10 giorni di lavoro collettivo: il catering pomeridiano per i giovani partecipanti, i trasporti locali, la serata di apertura, la serata di scambio coi gruppi teatrali locali, la logistica per le azioni teatrali. • In Bolivia lo staff TLA costituito da 4 persone (2 formatori, 1 youth worker, 1 direttore organizzativo) ha gestito l’intera organizzazione. I due formatori TLA, uno per il cinema e uno per il teatro sono stati fondamentali per la gestione del gruppo e per la realizzazione dei risultati finali sia per il supporto produttivo (organizzazione e transfer per riprese, contatti con le istituzioni locali per permessi per le azioni di strada, reperimento materiali scenografici e costumi, fornitura strumenti musicali). L’esperienza condotta nei pueblos boliviani e la competenza acquisita in campo musicale, ha permesso di costituire un forte gruppo musicale dentro alle azioni teatrali e successivamente di portare questa stessa esperienza in Italia attraverso uno dei giovani selezionati per la partecipazione alla Settimana Internazionale. • In Portogallo lo staff TDF costituito da 3 persone (2 formatori di teatro e 1 youth worker nel cinema) ha gestito l’organizzazione interfacciandosi con l’Associazione QPI-Qualificar para Incluir che ha fatto da anello di congiunzione con i giovani e da supporto per la logistica dei viaggi locali. • Il Partner francese è stato coinvolto nella preparazione dei giovani alla Settimana Internazionale di Faenza stimolando i giovani a confrontarsi con il tema dei diritti umani, facilitandoli a redigere testi per canzoni rap e ad elaborare coreografie atte alla presentazione all’aperto. La presenza del Partner francese alla Settimana Internazionale, come formatore di teatro coadiuvato da una formatrice di danza hip-hop, è stata fondamentale per l’integrazione nel gruppo di lavoro. L’intervento dei formatori è stato decisivo per favorire la partecipazione dei giovani francesi, più distaccati e meno inclini a seguire il ritmo del gruppo di lavoro a Faenza. I Partners sono stati indispensabili per l’allargamento della rete di collaborazioni, in particolare per attivare quelle associazioni locali che hanno facilitato il contatto con i giovani di particolare contesti sociali. Grazie a questo coinvolgimento il progetto ha saputo realmente gettare le basi di una rete internazionale che incrocia formazione artistica, impegno sociale e difesa dei diritti umani. PRODOTTI DEL PROGETTO Brasile: 1 azione teatrale (“A liberdade è uma casa”) nella comunità (favela) di Independencia 1 azione teatrale nella comunità (favela) di Carangola 2 azioni teatrali nel centro città presso il Palacio Rio Negro 1 breve azione teatrale a sostegno della mobilitazione per la Casa da Morte di Petropolis 1 serata di scambio culturale con le realtà teatrali di Petropolis 1 presentazione pubblica dei cortometraggi prodotti 2 cortometraggi prodotti dai giovani partecipanti 1 rassegna video “Pra se ver com olhos livres 1 video making-of dell’intero progetto 100 interviste ai giovani partecipanti Bolivia: 1 prova pubblica di azione teatrale nella piazza di Yotala 2 azioni teatrali (“La libertad es una casa”) nella Plaza de Armas nel centro di Sucre 1 azione teatrale presso il Mercato di Sucre 1 azione teatrale nella Terminal Bus di Sucre 2 cortometraggi prodotti dai giovani partecipanti 1 presentazione pubblica dei cortometraggi prodotti Portogallo: 1 azione teatrale (“A liberdade è uma casa”) nel centro città Praça Trindade 1 azione teatrale nella più popolare Praça dos Poveiros 1 azione teatrale a Villa Nova de Gaia 2 cortometraggi prodotti dai giovani partecipanti 1 presentazione pubblica dei cortometraggi prodotti Francia: 2 testi di canzoni rap sui diritti umani 2 coreografie hip-hop in preparazione dell’azione teatrale di Faenza Italia: 1 prova pubblica di azione teatrale nella piazza di Yotala 1 azione teatrale (“La libertà è una casa”) nel centro di Forlì 1 azione teatrale nel centro di Ravenna 1 azione teatrale nel centro di Faenza 1 presentazione interna dei cortometraggi prodotti 2 cortometraggi prodotti dai giovani partecipanti 1 presentazione pubblica dei cortometraggi prodotti in Italia 1 convegno Internazionale “Corrispondenze” 1 DVD dei cortometraggi del progetto 1 libro pocket sull’esperienza del progetto1 1 rassegna video “Festa di fine estate” I PARTECIPANTI I partecipanti sono stati selezionati in modo da garantire una composizione variegata dei gruppi di lavoro per quanto concerne provenienza culturale, estrazione sociale e genere. Si è cercato di offrire al maggior numero possibile di giovani con maggiore disagio, sociale o economico, l’opportunità di prendere parte all’esperienza di “Incontri”. In questo senso sono stati previlegiati quei giovani che non avevano alcuna esperienza precedente, anche se in alcuni casi, l’attrattiva per il teatro che già avevano praticato, ha spinto alcuni giovani a chiedere la partecipazione La composizione variegata ha reso possibile realizzare diversi percorsi di integrazione e dialogo sociale all’interno dei gruppi. In alcuni casi, la partecipazione di giovani più svantaggiati (come nel caso del Portogallo) ha portato con sé qualche problematica che, fortunatamente, non ha inficiato la realizzazione dei risultati. Ogni partner ha seguito percorsi differenti nelle selezioni. In Brasile, il PRN ha promosso i workshop attraverso i canali del teatro indipendente e parallelamente attraverso iL CDDH-Centro de Defesa dos Direitos Humanos in contatto diretto con i giovani delle comunità (favelas) nei propri programmi giovanili. Per dare accesso ad alcuni giovani segnalati da CDDH è stata data la possibilità di partecipare anche a ragazzi di anni 17 inizialmente esclusi per ovviare alle difficoltà burocratiche dell’espatrio. Il risultato è stata una composizione molto varia del gruppo, che, rispettando una parità di genere, ha visto partecipare giovani totalmente digiuni di discipline artistiche, giovani lavoratori e giovani universitari, provenienti dalle favelas o da famiglie più agiate. In Bolivia, il TLA ha usufruito dei canali offerti da Lanzarte, rete nazionale sostenuta dalla ONG Ayuda Obrera Suiza per la realizzazione di progetti artistici in campo sociale. Il risultato è stato un gruppo molto differenziato nella provenienza dei giovani, giunti da diverse regioni boliviane. Alcuni di essi provenivano da aree rurali culturalmente ed economicamente svantaggiate anche se, a parte queste differenze sociali, anche la varietà culturale era molto rappresentata, considerate le forti diversità esistenti all’interno del paese fra abitanti dell’altopiano e dell’area tropicale. In Portogallo, si è verificata la situazione di più difficile gestione per la particolare fragilità sociale e psicologica dei giovani partecipanti. La selezione è stata gestita da Teatro De Ferro in partnership con Qualifica para Incluir associazione impegnata in attività di formazione e sostegno a giovani in difficoltà, in particolare provenienti da contesti sociali di disagio, povertà e deficit educativi. Il gruppo costituito era estremamente differenziato, sia per età dei partecipanti che per capacità e livello culturale nonché per condizioni psicologiche individuali. Considerata la fragilità psicologica di alcuni giovani si è decisa l’ammissione al workshop di alcuni partecipanti più giovani e più vecchi (già partecipanti ai programmi di sostegno formativo di QPI), la cui inclusione ha avuto funzione di sostegno per i giovani e ha permesso una più equilibrata gestione del gruppo. In Italia, si è cercato di previlegiare la composizione multietnica del gruppo attingendo ad un gruppo selezionato di giovani costituto da italiani ed immigrati, in parte provenienti da una precedente esperienza di laboratorio teatrale cui si è unito un nuovo gruppo di più giovane età. Attraverso i contatti con le istituzioni scolastiche alcuni giovani studenti con difficoltà relazionali sono entrati a far parte del laboratorio teatrale. Accanto ad essi giovani studenti e universitari hanno permesso anche in Italia una composizione mista di giovani. Il gruppo italiano ha visto la partecipazioni di diversi youth workers interessati a conoscere da vicino le metodologie proposte nel laboratorio. Una seconda selezione ha riguardato il gruppo ristretto di giovani (4 di cui 3 dal workshop di Teatro e 1 dal workshop di Cinema) che hanno preso parte alla fase conclusiva in Italia. La decisione, presa di concerto fra formatori del Paese Partner e formatori-leader, ha cercato di favorire l’empowerment di quei giovani provenienti da contesto di disagio sociale di provenienza, che comunque avessero dimostrato impegno e capacità creative nei workshop. Nella selezione si è tenuto conto delle potenzialità di feed-back che i giovani scelti avrebbero potuto riportare nel proprio contesto sociale di riferimento. Tutti i partecipanti sono stati coinvolti in modo diretto, con un lavoro fisico e collettivo, nel laboratorio teatrale, ed un’attività di osservazione e ascolto nel laboratorio di cinema. La conduzione di entrambi i laboratori, rigorosamente partecipativa, ha stimolato la condivisione anche in quei giovani più chiusi o con maggiori difficoltà espressive. Nel corso dei laboratori si è effettivamente registrata, giorno dopo giorno, la progressiva apertura dei giovani partecipanti. La costruzione di un prodotto, frutto della creatività di ognuno è stato elemento motivante che ha incoraggiato ognuno dei partecipanti ad esprimere il proprio punto di vista, a condividere le proprie riflessioni sui diritti umani e in particolare, per alcuni di loro, a condividere nel gruppo esperienze e difficoltà vissute nel proprio ambiente d’origine in rapporto al tema dei diritti. Un efficace elemento di inclusione, nel contesto del laboratorio, si è dimostrato l'ascolto da parte dei formatori e degli stessi partecipanti, sollecitati dai formatori. Ogni singola fase del progetto si è dimostrata capace di coinvolgere i partecipanti in vario modo a partire dalla prima fase comune in cui partecipanti di teatro e di cinema, per un’intera giornata, hanno lavorato insieme con esercizi fisici e giochi teatrali. Nel laboratorio teatrale, i giovani sono stati protagonisti dei momenti di analisi della dichiarazione dei diritti umani, hanno vivacemente discusso mostrando debolezze, pregiudizi e aperture alle opinioni altrui. Successivamente, sotto la guida dei formatori, hanno sviluppato brevi scene teatrali, hanno proposto soluzioni sceniche, scelto oggetti di scena, proposto spezzoni musicali, scritto i propri dialoghi, proposto azioni sceniche, scelto e valutato le proposte dei compagni, collaborato attivamente alle scelte registiche. Nel laboratorio di cinema, sono stati costantemente sollecitati ad esprimersi sulla visione dei brani di film proposti nella fase preliminare di studio delle tecniche cinematografiche. Hanno autonomamente individuato i temi, scritto le sceneggiature, diviso fra di loro i diversi compiti per la produzione del film, scelto i set, organizzato gli spostamenti, fatto le interviste ai protagonisti dei loro filmati, filmato le interviste ai propri compagni di laboratorio. Hanno deciso collettivamente le scelte di montaggio dei cortometraggi nonché il titolo. Per alcuni dei giovani partecipanti, l’esperienza del laboratorio ha costituito un’opportunità unica fino a quel momento, di riflettere sui propri diritti, di poter esprimere la propria visione in prima persona in un contesto pubblico, ha generato un coinvolgimento maggiore nel proprio ambiente sociale, ma anche una maggiore consapevolezza di sé. Ogni gruppo in ogni paese partner ha avuto al proprio interno giovani provenienti da contesti sociali o aree geografiche svantaggiate con conseguenti scarse opportunità per il proprio sviluppo personale. In Brasile i partecipanti erano in parte provenienti da contesti sociali benestanti mentre alcuni fra i più giovani provenivano dalle comunità (favelas) di Petropolis, contesti sociali di povertà e oggetto di forte emarginazione anche a causa di un non dichiarato razzismo. Diversi di loro vivono una condizione familiare disgregata nella quale uno dei genitori non è presente né reperibile. Taluni vivevano casi di violenza familiare o di ambienti sociali violenti per cui a volte è stato difficile per loro garantire la continuità nel laboratorio. Per chi aveva necessità, il progetto si è fatto carico dei trasporti urbani in modo da evitare il più possibile le defezioni. In Bolivia si è trattato maggiormente di giovani che vivono la differenza culturale come uno svantaggio sociale: alcuni provenienti da piccole comunità indigene ancora oggi, nonostante il cambiamento culturale in corso, emarginate o con minori opportunità di accesso all’educazione e non senza ostacoli economici. Alcuni partecipanti provenivano da villaggi non dotati di internet e dunque per loro il digital divide costituisce tuttora un limite oggettivo all’accesso alla cultura e alla conoscenza e dunque un limite alla propria crescita personale e allo scambio culturale. Il Portogallo ha registrato un numero percentualmente maggiore di partecipanti con difficoltà educative e condizioni di esclusione sociale imputabile ad ostacoli economici, ma anche ad un retaggio culturale di povertà educativa caratteristico della propria area sociale di appartenenza. Diversi giovani erano allievi di scuole professionali con difficoltà di scrittura e di espressione verbale nonché difficoltà relazionali legati ad una scarsa autostima. Per taluni di loro questa condizione era di fatto invalidante nel processo di espressione corporea e nell’elaborazione dei contenuti. Il laboratorio ha costituito per loro, innanzitutto, un luogo di accoglienza e di ascolto, e successivamente un’opportunità di scoprire qualità creative e capacità di comunicare con l’altro delle quali non erano consapevoli. Un percorso di empowering che ha aperto, per alcuni di loro, nuovi orizzonti di sviluppo per la propria esistenza. Il gruppo italiano, forse il più misto culturalmente ed etnicamente, ha accolto diversi giovani migranti residenti a Faenza, altri giovani italiani con difficoltà di socializzazione o più semplicemente giovani desiderosi di confrontarsi con altri giovani in un contesto aperto e libero da condizionamenti sociali e culturali. Nel caso dei migranti, molti di essi vivono realtà con forti ostacoli economici sia a causa della crisi economica che non offre loro le opportunità lavorative sperate, sia a causa della mancanza di una solida rete sociale di sostegno. I giovani francesi di Bergerac provengono per lo più da un’area periferica della città, quartiere La Catte, recentemente oggetto di una drastica riqualificazione urbana che ha disgregato la comunità magrebina che vi abitava. Metà dei giovani, appassionati rapper, sono membri di questa comunità magrebina, gli altri, appassionati di hip-hop, francesi di nascita, provengono da classi sociali poco agiate con difficoltà economiche e dunque con un profondo senso di incertezza del proprio ruolo sociale e delle proprie opportunità di vita. IMPATTO DEL PROGETTO Generalmente positivo ed efficace l’impatto registrato sui giovani partecipanti, sugli youth workers e sugli uditori. Ogni gruppo si è detto soddisfatto dell’esperienza dichiarando, nella quasi totalità dei casi, troppo breve l’esperienza. Generale è stata l’osservazione dei giovani che mai avrebbero creduto di riuscire a produrre dei risultati così efficaci e coinvolgenti per sé e per chi ha assistito. Per i giovani l’impatto diretto, testimoniato dalle loro dichiarazioni e dalle valutazione dei formatori, è stato di generale crescita della persona, apertura culturale, rafforzamento dell’identità e dell’atteggiamento solidale verso l’altro, ampliamento della propria visione del mondo. Le dichiarazioni più frequenti: • aver scoperto di aver diritto ad esprimersi • aver riconosciuto le proprie potenzialità creative e di valutare ciò come bello e importante • essere diventati più consapevoli e aperti nel rapporto con gli altri • aver identificato i propri pregiudizi • aver mutato la propria considerazione rispetto ad alcuni gruppi sociali • aver osservato in modo nuovo il proprio contesto sociale • sentire che il gruppo rende più forti In modo diverso i due linguaggi artistici proposti hanno permesso ai giovani di osservare il proprio contesto sociale in modo nuovo, riflettendo sulle diversità, sui contrasti e le disuguaglianze, sulle difficoltà proprie e dell’altro, sull’esistenza di diritti e sulla necessità di riconoscerli ed affermarli. Il progetto inizialmente prevedeva incontri preliminari da realizzarsi con piccoli gruppi delle Scuole locali. Per garantire una maggiore partecipazione di giovane pubblico alle azioni teatrali, si è avuto cura di scegliere luoghi di maggiore aggregazione anche dei giovani. Per gli youth workers l’impatto è stato di generale arricchimento del proprio bagaglio professionale e ampliamento delle proprie possibilità di interazione con i giovani. Il workshop ha dato loro possibilità di acquisire strumenti concreti di lavoro, teatro e cinema, facilmente replicabili nei propri contesti di intervento sociale. Per la maggior parte di loro, importante è stato il lavoro sui Diritti Umani in particolare in Portogallo e Bolivia. Gli uditori hanno variamente testimoniato una soddisfazione per l’efficacia delle forme artistiche adottate. Indicatori dell’impatto sono stati in primo luogo 1) le quotidiane sedute di condivisione condotte nel workshop riportate nei diari di lavoro 2) le dichiarazioni dei partecipanti che si sono raccolte in: 100 videointerviste, 120 post sui blog e sul gruppo Facebook, dichiarazioni scritte nel diario di bordo dei workshop, le valutazioni rese nelle schede di valutazione finale. Ulteriori elementi di misurazione dell’impatto sono stati 4) 3.600 di spettatori alle azioni teatrali 5) 550 spettatori alle rassegne video e alle proiezioni al termine di ogni tappa 6) le dichiarazioni rilasciate dagli spettatori in ogni paese al termine delle azioni teatrali 7) oltre 50 articoli stampa e annunci web 8) 10 servizi televisivi realizzati da FaenzaWebTv 9) le oltre 4.000 visualizzazioni registrate dai 103 video caricati su Youtube nei canali dedicati. Accanto ai giovani partecipanti, in ogni workshop in particolare quelli di teatro (per ragioni di disponibilità di strumentazioni il workshop di cinema limitava necessariamente il numero di partecipanti ad un massimo di 10) hanno consentito l’ammissione alcuni adulti in veste di uditori, alcuni youth workers, alcuni operatori culturali e altri semplici colleghi di alcuni giovani partecipanti (Portogallo: adulti frequentanti i corsi QPI). L’impatto su questi adulti è stato positivo: gli youth workers esterni hanno dichiarato di aver acquisito nuovi strumenti di lavoro per le loro pratiche quotidiane di relazione con i giovani, gli operatori culturali hanno attestato la validità degli strumenti artistici proposti (azioni teatrali di strada, cortometraggio come strumento di riflessione sulla società e su di sé) per una interazione sociale dell’attività culturale. In alcuni casi, la presenza degli adulti ha stimolato nel gruppo un più forte processo di integrazione (Portogallo) e talvolta ha contribuito ad ampliare il campo d’indagine dei giovani sul tema dei diritti umani anche ad esperienze a loro meno note riportate dagli adulti nell’ambito delle sessioni di discussione sulla Dichiarazione Universale dei diritti Umani. In ogni workshop erano presenti alcuni giovani più esperti delle pratiche artistiche proposte. Essi si sono rivelati volani moltiplicatori per dell’impatto del progetto attraverso iniziative e progetti che hanno realizzato al termine dei workshop (nuove iniziative teatrali nelle favelas e progetti di video sui diritti umani). In una prospettiva di lungo termine, ogni gruppo si è dichiarato fortemente motivato alla continuazione dell’esperienza nel proprio contesto sociale. In particolare in Brasile, il gruppo del cinema e alcuni partecipanti del teatro, hanno dato vita ad un gruppo stabile di lavoro presso il PRN. Alcuni giovani hanno iniziato collaborazioni stabili con le associazioni che hanno sostenuto esternamente il progetto (QPI, Lanzarte, CDDH): alcuni in veste di monitori (3 giovani brasiliani con i giovani delle comunità/favelas di Petropolis), altri di youth workers (3 giovani portoghesi e 1 giovane brasiliana). In Brasile si è dato subito seguito all’esperienza di cinema attraverso incontri settimanali. Il gruppo ha mostrato di mantenere una forte coesione e ha iniziato a programmare progetti futuri. In Italia alcuni giovani partecipanti hanno richiesto la continuazione della collaborazione con il Teatro Due Mondi per continuare l’esperienza nell’ambito di un laboratorio teatrale permanente. Gli strumenti acquisiti nel corso dei workshops hanno costituito per alcuni giovani partecipanti e youth workers un forte stimolo alla continuazione delle esperienze dando vita a nuovi percorsi di formazione per altri giovani con il dichiarato intento di moltiplicare le esperienze. In Brasile, alcuni giovani partecipanti si sono uniti in gruppi teatrali con l’intento aprendo nuove collaborazioni con ONG locali per dare inizio a percorsi di formazione artistica per i giovani delle comunità secondo il modello appreso nell’ambito del progetto Incontri. • In Bolivia, alcuni giovani del laboratorio [Cecilia] di cinema hanno dato vita a gruppi stabili di lavoro sul cinema (Cine Club La Linterna a Sucre) dando inizio ad esperienze di laboratorio di cinema sui diritti umani con altri giovani analoghe al percorso realizzato nel progetto Incontri. http://www.correodelsur.com/2013/08/11/14.php Le nuove esperienze scaturite da Incontri testimoniano la validità delle pratiche proposte dal progetto nell’ambito delle politiche giovanili, l’efficacia del progetto in termini di sviluppo delle capacità dei partecipanti e formazione di leadership. A livello di rete, tutti i Partner si sono dichiarati interessati a sviluppare il progetto. Si è dato avvio ad una ricerca per ulteriori finanziamenti internazionali in particolare per sviluppare il progetto in area latinoamericana. Alcune nuove collaborazioni sono allo studio fra Teatro Due Mondi, Melkior Theatre e Teatro De Ferro per rafforzare la rete europea e proporre una prosecuzione di Incontri nell’ambito del nuovo Programma europeo per i Giovani. Alcuni gruppi di giovani continuano il lavoro artistico (italiani e francesi) nell’ambito di nuovi laboratori i cicli di incontri sotto la supervisione dei formatori partners. DISSEMINAZIONE DEL PROGETTO Il progetto ha messo in atto svariati strumenti per la disseminazione e la comunicazione dei risultati: comunicazione diretta negli spazi pubblici attraverso gli strumenti creati dal progetto stesso, comunicazione cartacea, comunicazione web, La comunicazione diretta costituita dai prodotti artistici realizzati dai giovani partecipanti (azioni teatrali di strada e cortometraggi) si è dimostrata essere il più forte ed efficace veicolo di diffusione dei risultati. 15 azioni teatrali di strada (5 in Brasile, 4 in Bolivia, 3 in Portogallo, 3 in Italia) hanno comunicato in modo diretto, semplice ed efficace i risultati degli 8 laboratori condotti, dei contenuti sviluppati dai giovani nei laboratori. Oltre al pubblico generico, eterogeneo per età ed estrazione sociale, svariati rappresentanti di associazioni e istituzioni invitati (in particolare Associazioni impegnate nell’ambito dei Diritti Umani, come il Sindicato Ninos obreros di Sucre-BOL, il Comitato Casa da Morte di Petropolis-BR o dei diritti ci cittadinanza come la Casa delle Culture o Coop. Libra di Ravenna oppure gruppi di teatro come Teatro Circense Andança e Covil Imaginário a Petropolis-BR) che hanno seguito le azioni teatrali, hanno confermando successivamente il valore dell’iniziativa sia per la valenza di comunicazione sociale riferita alla tematica dei diritti umani, che per il valore artistico in sé dei montaggi realizzati dai giovani. Il pubblico più casuale è stato naturalmente attratto dalle azioni teatrali che nei luoghi di aggregazione hanno interrotto il consueto ritmo quotidiano e talvolta hanno colpito e risvegliato la coscienza dei passanti ponendoli a confronto con azioni sceniche che riferivano alla vita concreta e quotidiana e ai loro diritti ignorati. Numerosi i commenti positivi degli spettatori e l’alto grado di attenzione mostrato testimoniano l’efficacia di queste azioni di disseminazione. Si cita qui, uno su tutti, il commento scritto di una spettatrice che ha assistito all’azione di strada nella favela di Independência (Petropolis-BR): “I look for people who make me believe... believe in me, believe in us, believe that we can really do things that can touch and mobilize in a world where many people seem to be numb and hopeless. Thanks for leaving a little of your magic, tolerance towards differences and courage to keep on fighting every day”. (Mariana Lopez, Petropolis 10.12.2012) Osservate complessivamente da circa 3.600 spettatori le “azioni teatrali di strada” hanno registrato un minore richiamo in Portogallo dove una certa diffidenza della popolazione nonché alcune difficoltà ambientali (il vento ha spesso impedito l’ascolto del pubblico) non ha favorito un’affluenza così ampia. Relativamente alle buone pratiche sviluppate e alla possibilità di disseminazione delle stesse, ad ogni laboratorio sono stati ammessi uditori adulti, per lo più professionisti di cinema o teatro, che potessero sperimentare da vicino le metodologie ed adottarle nei propri percorsi formativi con i giovani. Il Convegno “Corrispondenze” è stato momento previlegiato per la disseminazione delle “buone pratiche” del progetto attraverso i relatori invitati e il pubblico specializzato di formatori e youth workers presente. Il momento di presentazione nell’ambito del Convegno si è dimostrato efficace sia per la divulgazione dei risultati, che per il rafforzamento della rete di relazioni con il settore delle politiche giovanili. I cortometraggi prodotti dai giovani, costituiscono ulteriore strumento di disseminazione: proiettati per il pubblico al termine di ogni tappa, sono stati inoltre oggetto di 2 rassegne ad hoc realizzate nel mese di settembre 2013. Sia in Italia che in Brasile, la rassegna è stata inoltre l’occasione di dibattere alla presenza di pubblico generico ed operatori del settore giovanile e culturale, i contenuti del progetto, le pratiche di formazione artistica proposte, i risultati, nonché di valutare prospettive future di sviluppo. Un’azione di disseminazione è stata svolta anche dalle associazioni che hanno collaborato esternamente al progetto e hanno contribuito alla diffusione dei cortometraggi e dei contenuti del laboratorio tramite i propri canali di comunicazione tradizionali e digitali: • a Petropolis il CDDH ha collaborato alla realizzazione della rassegna video di settembre promuovendo il programma nei propri progetti di azione nelle comunità, • in Bolivia la rete Lanzarte ha sostenuto e divulgato il programma di lavoro realizzato in Italia dando ampia risonanza in tutta la sua rete nazionale, • QPI a Porto ha promosso la visione dei cortometraggi e delle azioni teatrali presso tutti i suoi associati e presso altre istituzioni attive nel campo della formazione dei giovani. Il partner francese programmerà nel 2014 una rassegna video dei cortometraggi di Incontri La presentazione delle azioni teatrali ha avuto risonanza sulle pagine della stampa locale e sul web in tutti i Paesi. Lassegna stampa è riportata anche nelle pagine web: • Brasile http://bit.ly/1gF2Jcb • Bolivia http://bit.ly/HTYF8L • Portogallo http://bit.ly/181ynf8 • Francia http://bit.ly/12rokg5 • Italia http://bit.ly/HTYtGz Il libro pocket, redatto dal drammaturgo del Teatro Due Mondi in forma di patckwork dei vari interventi scritti dai giovani partecipanti (su internet o sui “diari di bordo” manoscritti durante i laboratori) funge da ulteriore elemento di disseminazione. Ad esso sono annessi i DVD con i cortometraggi e il docu-film del progetto. Distribuito in 100 esemplari ad ogni partner, viene regalato a tutti i partecipanti e inviato a 50 istituzioni italiane, europee e latinoamericane come vero e proprio materiale di disseminazione. La particolare forma del libretto, non report descrittivo, ma racconto in forma di diario personale, facilita la sua diffusione e lettura. Il libro è disponibile per il download: http://bit.ly/HTYtGz In ambito web, sono stati realizzati 5 diversi blogs, con contenuti audio e video, redatti dai giovani partecipanti coadiuvati dagli youthworkers, nella propria lingua originale. • http://encontros-brasil.tumblr.com/ • http://encontros-portugal.tumblr.com/ • http://encuentros-bolivia.tumblr.com/ • http://incontri-italia.tumblr.com/ • http://rencontres-eu-france.tumblr.com/ I blogs hanno funzione anche di diario cronologico pubblico dell’esperienza e offrono agli operatori nel campo delle politiche giovanili un ottimo strumento di studio e valutazione di possibili percorsi e buona pratiche nel campo della formazione artistica. Talvolta difficile si è dimostrato mantenere attivi i blog. Da un lato, l’intensità del lavoro svolto nel laboratorio, difficilmente lasciava spazio ai giovani di dedicarsi alla cura del blog, dall’altro, il tipo di esperienza vissuta nel laboratorio, fisica e di condivisione continua, si è mostrata essere più avvincente per i giovani partecipanti della comunicazione internet. Sul fronte video, alla WebTv si è preferita, anche per ragioni di maggiore diffusione nella rete, la più nota piattaforma video Youtube a cui i blog sono collegati. Nelle playlist dedicate sul canale Teatro Due Mondi si sono registrate i seguenti uploads e accessi: • Youtube “INCONTRI Progetto Europeo” http://bit.ly/14iCfDq • 95 video • 12 ore di filmati • 2980 visualizzazioni • Youtube “Video prodotti INCONTRI Cinema” http://bit.ly/1amCOAR • 8 video • 1 ora, 54 minuti • 1830 visualizzazioni Sui blog e sulla playlist Youtube sono pubblicate le interviste a 97 giovani partecipanti, raccolte in 12 video, che costituiscono un materiale di disseminazione del processo di lavoro e dei risultati del progetto con considerazioni, commenti e valutazioni dei giovani partecipanti e degli youth workers. Un alto tasso di visualizzazioni hanno registrato i cortometraggi prodotti dai giovani. Nei mesi successivi alla chiusura del progetto gli stessi cortometraggi verranno divulgati nei circuiti dei documentari, in particolare legati ai temi dei diritti umani. Infine, gli stessi giovani partecipanti sono stati, in vario modo, veicolo di disseminazione tramite i propri profili Facebook postando commenti e condividendo video del lavoro svolto, nonché blog personali con relazioni sulle attività: http://mauriziatinti.wordpress. com/laboratori/incontri/ Molto efficace per la disseminazione dei risultati si sono dimostrati i social network: un gruppo Facebook “INCONTRI teatro e cinema come percorso di relazione tra i giovani” è stato appositamente creato, trasversale a tutti i laboratori, nel quale i giovani hanno comunicato non solo le iniziative del progetto ma hanno iniziato a riconoscere il gruppo come entità esistente in sé, luogo di scambio di idee, percorsi di crescita e ricerca: FACEBOOK: http://on.fb.me/1br2uNL 110 membri iscritti, 210 post, 30-50 visualizzazioni in media per ogni post, per circa 8.000 visualizzazioni I Partners hanno creato sezioni dedicate sui propri siti o pagine Facebook. http://www.teatroduemondi.it/Incontri/indexincontri.html http://palaciorionegro.blogspot.it/2012_11_01_archive.html http://www.melkiortheatrelagaremondiale.com/?page_id=4160 https://www.facebook.com/teatrodeferro?fref=ts Sul sito del capofila tutti i documenti prodotti sono scaricabili. OBIETTIVI Coerentemente con il Programma YiA il progetto INCONTRI ha promosso: • • • l’apertura alla diversità culturale e conseguentemente la tolleranza verso l’altro lo sviluppo di una attitudine solidale fra i giovani e l’accoglienza dell’altro processi di integrazione sociale fra gruppi di giovani di diversi contesti sociali e con caratteristiche diseguali riguardo a istruzione, cultura, ubicazione geografica, cittadinanza. I processi generati nei laboratori hanno avuto una visibile eco pubblica veicolata dalle “azioni teatrali di strada” presentate in diversi luoghi delle città che hanno ospitato i laboratori in 4 diversi Paesi. Il risultato complessivo è stato un’azione di promozione della coesione sociale che molti casuali spettatori delle azioni teatrali hanno auspicato come reale bisogno delle società in cui vivono. Le azioni messe in atto nel corso dell’intero progetto hanno variamente perseguito e gli obiettivi dell’Azione 3.2 del Programma Youth in Action. In particolare: • • • • • si è realizzata la mobilità di 26 giovani/youth workers e 9 formatori a livello internazionale e a livello nazionale (Bolivia e Italia) di 55 giovani e 24 youth workers e la partecipazione attiva di oltre 150 persone complessivamente partecipanti al progetto mobilità e condivisioni di esperienze fra i partner hanno promosso la conoscenza, lo scambio di esperienze e buone pratiche fra operatori dell’ambito giovanile. le modalità di conduzione dei laboratori e la peculiarità di una delle forme artistiche scelte per la produzione dei risultati (azioni teatrali di strada) hanno favorito l’integrazione fra i giovani partecipanti e con il contesto sociale di accoglienza valorizzato la diversità culturale attraverso collaborazioni e co-conduzioni fra formatori-leader e formatori dei Partners, si sono elaborati nuovi modelli di pedagogia non-formale atti a favorire e creare processi di integrazione il progetto ha positivamente contribuito all’innovazione delle politiche giovanili nei diversi Paesi partners grazie anche all’effetto moltiplicatore messo in atto da alcuni dei giovani partecipanti Le priorità annuali dell’azione sono state perseguite a diversi livelli: • • • sono stati coinvolti giovani provenienti contesti svantaggiati, economicamente e/o socialmente. Hanno partecipato giovani: da alcune aree geograficamente e culturalmente marginalizzate in Bolivia, giovani migranti e profughi residenti a Faenza-IT, giovani del quartiere magrebino La Catte di Bergerac-FR , giovani delle comunità (favelas) di Petropolis. si è realizzato un percorso di formazione artistico che ha stimolato le capacità creative dei giovani partecipanti sia nel campo del teatro che del cinema. In generale, si è appurato che la scoperta di una propria capacità creativa è stata tanto più dirompente e foriera di cambiamento proprio in quei giovani più svantaggiati. L’attività è stata compiuta per lo più negli spazi aperti, un contesto ambientale favorevole alla comunicazione più libera fra le persone e all’incontro con l’altro, sia il compagno di workshop che lo spettatore inconsapevole della strada, o il potenziale attore del cortometraggio, persone di età, estrazione sociale e cultura differenti. Altri specifici obiettivi del progetto INCONTRI sono stati raggiunti: 1. la metodologia di lavoro fondata su una cultura di gruppo e su un linguaggio fisico come quello teatrale in molti casi ha permesso di superare le diffidenze e i pregiudizi, abbattendo le barriere sociali, culturali ed etniche: diversi giovani hanno dichiarato di sentirsi rafforzati nella consapevolezza dei propri diritti 2. dare l’accesso ai mezzi di creazione artistica a molti giovani che mai si erano avvicinati all’arte. Per molti di loro si sono aperte nuove possibilità di sviluppo personale. Quasi tutti hanno espresso il desiderio di continuare l’esperienza artistica sperimentata nel progetto 3. fornire una esperienza audio- visiva per un gruppo di giovani con nessuna esperienza precedente, passando da meno favorita da politiche di governo . 4. si è creato un contesto di socialità nuovo fra i giovani partecipanti proprio grazie all’impiego della formazione artistica e del linguaggio universale dell’arte. La maggior parte di essi ha dichiarato fondamentale nel percorso realizzato, l’interazione fra i temi dei diritti umani e il linguaggio artistico 5. in un ambiente di apprendimento reciproco, all’interno dei gruppi di lavoro si è generata una integrazione fra giovani provenienti da contesti sociali e culturali diversi e, in Italia nel gruppo multiculturale, provenienti da differenti paesi di diversi Continenti 6. i 5 Partner hanno dato vita ad una rete internazionale di collaborazione stabile sui temi della formazione per i giovani in campo artistico-sociale, ampliata alla collaborazione di altre associazioni più impegnate in ambito sociale e in particolare sui temi dei diritti umani 7. nella Settimana Internazionale di Faenza e nel corso dei vari workshop nei diversi Paesi fra i formatori-leader, i formatori dei Partners, gli artisti-formatori invitati al convegno internazionale conclusivo si è realizzato un costante scambio di esperienze nel campo formazione non-formale per i giovani fondata sulle arti come strumento fondamentale nello sviluppo umano e di nuove opportunità per la loro vita. 8. si è creata una rete di dialoghi e dibattiti sui materiali prodotto tra i giovani partecipanti provenienti dai quattro paesi coinvolti. La scelta del tema Diritti Umani si è via via confermata come comune denominatore fondamentale nel quale ogni partecipante ha saputo riconoscersi, con il quale ha saputo ricollegare la propria esperienza personale ed ha cercato di trovare una chiave di interpretazione per il contesto sociale in cui si trova a vivere. Tutti i partecipanti hanno dichiarato la validità del tema prescelto, l’importanza che per ognuno di loro, con aspetti diversi, il tema dei diritti umani riveste nella propria esistenza. Per alcuni dei giovani partecipanti la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è stata una vera e propria scoperta (Portogallo, Francia) realizzata grazie al progetto, per altri è stato un utile strumento per misurare i propri pregiudizi e il proprio modo di relazionarsi con il proprio conteso sociale. Il workshop li ha quindi dotati di nuovi strumenti per affrontare la propria quotidianità e il proprio futuro. In particolare in Bolivia, alcuni giovani hanno deciso la propria adesione al progetto proprio in virtù del tema dei Diritti Umani considerato di importanza vitale nel contesto sociale boliviano e fondamentale per una crescita del paese al passo con il contesto internazionale. Di fatto, in ogni Paese, la scelta dei diritti assurti a tema dei cortometraggi o delle azioni teatrali riflette le condizioni culturali del paese. Particolarmente sentite, nei paesi latinoamericani parzialmente in Portogallo, le tematiche di genere. Ben due cortometraggi hanno riguardato il tema della “violenza alle donne”, una azione teatrale (Bolivia) ha riguardato il tema del diverso peso dei diritti fra maschi e femmine, due cortometraggi il tema della libertà di orientamento sessuale. Spostandosi in Europa i giovani hanno sentito altri temi come urgenti: il lavoro, l’abitazione, la libertà di espressione. A livello individuale, particolarmente in Latinoamerica e Portogallo, Paesi dove forse il numero di giovani provenienti da contesti sociali svantaggiati è stato maggiore, i giovani hanno dichiarato un forte interesse ad occuparsi di questo tema. L’approccio non formale, di gruppo, di condivisione e di partecipazione, aperto alla creatività personale, ha permesso a molti giovani di aprirsi, di confrontarsi con gli altri, di esprimere riflessioni e modi diversi di vedere il mondo. Lavorare sui diritti umani ha significato, per ognuno di essi in varia misura, scoprire aspetti, luoghi, situazioni o personaggi che sono normalmente esclusi dai tradizionali programmi televisivi e cinematografici e dalla scena pubblica ufficiale. Il workshop ha costituito un fattore fortemente motivante per continuare ad occuparsi di Diritti Umani nel proprio contesto quotidiano oppure attraverso nuovi progetti.