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Impaginazione e stampa: Alzani Tipografia - Pinerolo (TO)
07.IX lunedì
Main Partner
ore 21
Torino
Auditorium grattacielo
Intesa Sanpaolo
SoleVoci
Artisti del Coro del Teatro Regio di Torino
Partner
Media Partner
Lennon-McCartney
Newman
Bennato
Campi-Minardi
Ellington
Joel
De André
John Lennon (1940-1980)
Paul McCartney (1942)
Ob-La-Di, Ob-La-Da
(arrangiamento Bill Ives)
Randy Newman (1943)
Short People
(arrangiamento Simon Carrington)
John Lennon - Paul McCartney
When I’m Sixty-Four
(arrangiamento Paul Hart)
Edoardo Bennato (1946)
Viva la mamma
(arrangiamento Ciro e Diego
Caravano)
John Lennon - Paul McCartney
Michelle
(arrangiamento Grayston Ives)
Franz Campi (1962)
Maurizio Minardi (1963)
Banane e lampone
(arrangiamento Mario Allìa)
John Lennon - Paul McCartney
Penny Lane
(arrangiamento Bob Chilcott)
Tradizionali gospel
Down to the River to Pray
(arrangiamento Philip Lawson)
Standing in the Need of Prayer
(arrangiamento Simon Park)
Duke Ellington (1899-1974)
The Creole Love Call
(arrangiamento Paul Kuhn)
Billy Joel (1949)
She’s Always a Woman
(arrangiamento Philip Lawson)
Fabrizio De André (1940-1999)
Don Raffaè
(arrangiamento Davide Motta Fré)
John Lennon - Paul McCartney
Yesterday
(arrangiamento Bob Chilcott)
SoleVoci
Artisti del Coro del Teatro Regio di Torino
Cristiana Cordero, soprano
Angelica Buzzolan, contralto
Pierangelo Aimè, tenore
Franco Rizzo, baritono
Marco Sportelli, baritono
Davide Motta Fré, basso
In collaborazione con
Teatro Regio
Intesa Sanpaolo
Voci, soltanto voci, senza bisogno d’altro: accompagnamenti strumentali qui non ne servono. Voci che scioglieranno ogni dubbio sulla bellezza e sul valore squisitamente musicale delle canzoni, le
melodie dei Beatles, di Billy Joel, Duke Ellington, Fabrizio De André,
passando anche da una hit quale Banane e lampone. Canzoni che hanno
un posto preciso fra le nostre corde – tasselli di una storia della musica,
a torto considerata “minore” – e gesti creativi che nella trascrizione
per sole voci ci daranno occasione di cogliere nuove sfumature, e
certamente di sorridere e ricordare. Sono ondate di pittura fresca, dalle
timbriche smaglianti, dotate talvolta d’ironia sagace, come nei brani
firmati Lennon-McCartney, Ob-La-Di, Ob-La-Da (1968) e When I’m
Sixty-Four (1969): il primo pare una filastrocca dove la buffa vita
amorosa di Desmond e Molly sconfina in un ritornello (espressione
gergale yoruba) che inneggia alla filosofia della “vita va avanti”; il
secondo riporta alle atmosfere da music-hall inglese d’anteguerra,
e ci regala una bella cartolina, quella di un giovane innamorato che
immagina di invecchiare con la sua amata, tra passeggiate in giardino
e serate davanti al caminetto, con un buon bicchiere di vino. Randy
Newman, poi, è artefice di atmosfere agrodolci e scanzonato cinismo;
osservatore attento della sua “Amerika” – il paese dalle grandi
contraddizioni – la racconta dicendo cose terribili con il sorriso. Short
People (1977) infatti, sbeffeggiando le persone di bassa statura, in
realtà riecheggia un pregiudizio diffuso per screditarle. Con le gelosie
e schermaglie d’amore di Banane e lampone (1992) – un esilarante
cocktail di disco-music e ballabile casalingo portato da Gianni
Morandi in vetta alle classifiche – le SoleVoci cambiano registro.
Poi tocca alle insidie sentimentali di due brani come Michelle
(1965; Grammy Award 1967) e Penny Lane (1966). E se sui celebri
versi d’amore del primo ogni parola è superflua, del secondo titolo
ricordiamo che è una strada suburbana di Liverpool, un luogo caro
ai ricordi d’infanzia di Paul e John: mentre le strofe scorrono tra
personaggi e vetrine, forse capiterà di ricordare qualche strada della
nostra infanzia rimasta “nelle orecchie e negli occhi”.
Un tuffo improvviso e ci ritroviamo nello spiritual. Down to the River
to Pray, un brano tradizionale dei Monti Appalachi, commenta la
scena clou del film O Brother, Where Art Thou? (di Joel Coen). E
il fiume dove pregare è il fiume della libertà. Standing in the Need
of Prayer è un canto afro-americano di antiche origini, che divenne
noto quando fu inserito nella raccolta American Negro Spirituals del
1925. Il testo è pregno di una necessità individuale di spiritualità e di
preghiera.
Altro tuffo e siamo in una nuova pagina della musica afro-americana,
quella di Duke Ellington, al secolo Edward Kennedy, che con lo
standard da lui inciso nel 1927 The Creole Love Call, ci trascina fra le
tinte blu e viola del blues.
Billy Joel, nato nel Bronx, pare invece l’ultimo dei romantici. Sempre
al pianoforte, una gloriosa carriera costellata di hit da classifica, è un
vero paladino del pop, e la sua She’s Always a Woman (1977) è un
ritratto di donna a tinte malinconiche e cullanti.
Irriverente, ma sempre poetico, è il Fabrizio De André di Don
Raffaè (scritta con Mauro Pagani e Massimo Bubola nel 1990): nel
suo campionario umano di emarginati, prostitute e borderline, entra
anche un esponente delle istituzioni, il brigadiere Cafiero Pasquale del
carcere di Poggioreale, qui ritratto nel suo goffo servilismo al potere
malavitoso. Un inno affettuoso e amoroso a tutte le mamme è invece
il brano del cantautore napoletano Edoardo Bennato, Viva la mamma,
pubblicato all’interno dell’album Altri dubbi del 1989. Il programma
si conclude con Yesterday (1965), la «canzone più bella del ventesimo
secolo» secondo la BBC, «di tutti i tempi» secondo MTV e la rivista
«Rolling Stone», si contano oltre 1.600 versioni “cover”, a dire del
Guinness Book of Records: e nel numero c’è anche quella di ciascuno
di noi.
Per gentile concessione del Teatro Regio
Monica Luccisano
Domenica 13 settembre ore 11 - Auditorium Rai Arturo Toscanini
Concerto straordinario seguito da aperitivo
Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
Juraj Valčuha, direttore
Bedřich Smetana: La Moldava, poema sinfonico
Nino Rota: La strada, suite dal balletto
Johann Strauss figlio: Valzer e polke
Posto unico numerato euro 10
in vendita presso la biglietteria di MITO SettembreMusica
Via San Francesco da Paola, 6
tutti i giorni 10.30/18.30
e on-line www.mitosettembremusica.it
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