Tecnica di Pesca all`Inglese

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Tecnica di Pesca all`Inglese
SOMMARIO
Pesca all'inglese
pag. 3
Tecnica di lancio
pag. 4
Le lenze
pag. 7
Come costruire una lenza
pag. 7
Lenza per cavedani
pag. 9
Lenza per carpe & carassi
pag. 10
Lenze standard
pag. 13
Lenza per grandi profondità
pag. 14
Lenze speciali
pag. 15
Come costruire una lenza per lo scorrevole
pag. 15
Lenze per Ostellato
pag. 16
Lenze per Fiume Arno (Firenze)
pag. 17
Le canne
pag. 18
I mulinelli
pag. 19
I galleggianti
pag. 20
Gli attacchi
pag. 21
Astine & Cannucce
pag. 22
Nylon
pag. 22
Shock Leader
pag. 23
I piombi
pag. 23
Le girelle
pag. 24
La treccina
pag. 24
Gli Ami
pag. 24
Silicon - tube
pag. 25
Esche & Pastura
pag. 26
La fionda (catapulta)
pag. 27
Rod rest
pag. 28
La pedana
pag. 29
Azione di pesca
pag. 30
2
English Style Roberto Veronese
PESCA ALL’INGLESE
La pesca all’inglese (english style) viene cosi chiamata perché furono gli inglesi che, per
primi, utilizzarono questa tecnica. E’ chiamata anche “pesca con il billy” in onore al suo
inventore: l’inglese Billy Lane. La sua consacrazione avvenne nel 1963 quando Billy Lane vinse
il campionato del mondo individuale; un successo ripetuto nel 1969 da Robin Harris e, in anni
più recenti, dai notissimi campioni inglesi Tom Pickering e Bob Nudd. Questi sono balzati alla
ribalta mondiale impiegando quello strano galleggiante che, fuori dall’acqua, penzola a testa in
giù sulla lenza. In Italia la sua diffusione avvenne negli anni ottanta (1985) quando gli inglesi,
con questa pesca, vinsero il mondiale per nazioni, sull’Arno a Firenze. Attualmente i nostri
agonisti hanno assimilato, in pochi anni ed alla perfezione, la nuova tecnica vincendo molte
competizioni anche a livello mondiale. I campi di Ostellato, Anita ed Arno a Firenze si sono
rivelati particolarmente idonei per svolgere questo tipo di pesca.
La pesca all’inglese è ormai diventata parte integrante del bagaglio tecnico di ogni
pescatore che si dedichi alle gare.
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English Style TECNICA DI LANCIO
La tecnica di lancio è molto semplice, tuttavia bisogna saperla applicare alla perfezione.
Richiede molta esercitazione ed allenamento sul campo per acquisire famigliarità con gli attrezzi.
Esistono diversi metodi di lancio. Il più classico è quello tipo bolognese che tutti noi pescatori
sappiamo fare. Tuttavia presenta un difetto nei lanci a lunga distanza: è impreciso. Per
apprendere la pesca all’inglese è importante saper lanciare nel modo classico. La tecnica di lancio
deve essere curata anche nei minimi particolari e non bisogna mai lasciare nulla al caso; ogni
azione deve essere ben coordinata e per fare questo bisogna esercitarsi (farsi la mano). Per
apprendere bene bisogna allenarsi, farsi aiutare dai pescatori più esperti per correggere le azioni
di lancio. Talvolta i lanci che facciamo sembrano giusti, tuttavia analizzati da coloro che sono
più esperti possono risultare scoordinati. Il metodo migliore per apprendere bene questa tecnica
consiste nel provare e riprovare continuamente, senza stancarsi.
La collaborazione di altri pescatori consente di migliorare la tecnica del lancio che deve
essere molto preciso e, nel contempo, deve risultare morbido. Se viene eseguito alla perfezione
difficilmente si formeranno garbugli nel basso di lenza.
Di seguito sono descritte le varie fasi di lancio. La visione delle foto aiuterà a comprendere
i vari passaggi.
• 1ª fase: Stendere bene la lenza in avanti con la canna per preparare il lancio.
• 2ª fase: Posizionare il galleggiante a venti centimetri dal cimino.
• 3ª fase: Impugnare la canna con due mani per aumentare la forza di spinta.
• 4ª fase: Spostare la lenza alle spalle facendole compiere un arco sopra la testa.
• 5ª fase: Quando si sente il peso del galleggiante sul cimino della canna, frustare
in avanti.
• 6ª fase: Inclinare la canna in avanti in modo che il filo fuoriesca senza creare attriti
nei passanti della canna.
• 7ª fase: A fine lancio frenare la corsa del galleggiante in modo da stendere la lenza
in avanti.
• 8ª fase: Recuperare filo per metterlo in tensione tenendo il cimino immerso
nell’acqua.
• 9ª fase: Strappare di lato, o in avanti, la canna per affondare il filo.
• 10ª fase: Appoggiare la canna al “Rod Rest” con il cimino il più vicino possibile
all’acqua.
Quelle sopra descritte sono le dieci fasi per effettuare il lancio nel migliore dei modi.
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English Style 5
English Style 6
English Style LE LENZE
Come costruire una lenza
La costruzione delle lenze, per la pesca all’inglese, è più semplice di quanto si possa
immaginare. Agli inizi di questa tecnica si impiegava solo il galleggiante tipo “Waggler”
costruito da una semplice penna di pavone (lunghezza circa 40 centimetri). Sul nylon del
mulinello venivano applicati due o più pallettoni di piombo tenero che agivano anche da fermo
per il galleggiante, un terminale molto lungo (circa 60 centimetri) ed alcuni pallini di piombo
servivano per portare la lenza in pesca. Attualmente la tecnica è molto migliorata ed i galleggianti
hanno subito un’enorme evoluzione (si veda capitolo galleggianti).
La piombatura, che serve per costruire le lenze, è caratterizzata in due tipi: piombatura
passiva e piombatura attiva.
Piombatura passiva
Serve unicamente per la taratura del galleggiante; i famosi pallettoni di piombo sono stati
sostituiti, nei galleggianti moderni, con delle rondelle piombate incorporate alla base dei
galleggianti stessi: togliendo oppure aggiungendo le rondelle si varia la portata della lenza. Il
bulk di piombi per la costruzione di lenze scorrevoli è parte integrante della piombatura passiva.
Piombatura attiva
Serve per portare e tenere la lenza in pesca alla profondità voluta; in questi ultimi tempi la
piombatura attiva viene fatta solo con il peso di una girella per aumentare la sensibilità della
lenza, in particolare quando si pesca a mezz’acqua.
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English Style Dopo avere analizzato la funzione dei piombi nella costruzione delle lenze esaminiamo
alcuni tipi di lenza. Quelle che in seguito vengono descritte sono solo alcune delle più comuni;
molte altre vengono costruite in base alla tipologia del posto di pesca, laghi o canali. In questi
luoghi è consuetudine impiegare lenze appropriate preparate specificatamente dai pescatori locali
o abitudinari. E’ consigliabile, quindi, osservarli attentamente per comprendere la tecnica che più
si adatta al posto di pesca.
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English Style Lenza per cavedani
Pescando con il waggler (penna di pavone), ideale per la pesca del cavedano nei laghi, per
la piombatura attiva si usa solo il peso della girella ed un terminale molto lungo (60/80
centimetri). L’attacco al galleggiante deve essere fisso, per la pesca a mezz’acqua. Per lo
scorrevole si forma un bulk da 2 o 3 grammi posizionato ad almeno tre metri dalla girella.
(Dis.A).
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English Style Lenza per carpe & carassi
Appoggiare l’esca sul fondo è ancora il modo migliore per insidiare carpe e carassi.
Esaminando le lenze appropriate per questa pesca se ne individuano due tipi: una con attacco
fisso ed una con attacco scorrevole.
Le lenze con attacco fisso del galleggiante al nylon del mulinello sono sempre in contatto
diretto con la canna ed hanno una migliore governabilità nell’azione di pesca.
Esaminiamo la lenza con attacco fisso, a partire dall’alto: tre pallini, dal n° 8 al n° 5, subito
sotto il galleggiante; alla profondità di pesca l’immancabile girella e poco sopra tre pallini
dell’otto distanziati di un centimetro tra loro. Un terminale munito di treccia, la cui lunghezza
non deve essere inferiore a 30 centimetri, completa il tutto.
Nota: i pallini che vengono posti subito sotto il galleggiante hanno una duplice funzione: la
prima è quella di tarare il galleggiante mentre la seconda consente, durante la pesca, di togliere
uno o più pallini per adeguare la taratura. E’ noto che, dopo qualche ora di pesca, la balsa, a
contatto con l’acqua, assorbe umidità diminuendo la portata. Togliendo un pallino si ripristina la
taratura. (Dis. B1).
La lenza con attacco scorrevole del galleggiante risulta molto utile in particolari condizioni;
l’acqua è completamente ferma e vi è assenza di vento. Esaminiamo la lenza a partire dall’alto:
uno stopper (filo di cotone o di nylon), una perlina, un galleggiante e, a seguire, cinque pallini del
numero 4. Alla profondità di pesca collocare l’immancabile girella e, poco sopra, tre pallini del
numero 8 distanziati di un centimetro tra di loro. Un terminale munito di treccia, la cui lunghezza
non deve essere inferiore a 30 centimetri, completa la lenza. (Dis. B2).
Alcuni pescatori impiegano come stopper un pallino di piombo dello stesso diametro del
bulk.
Nota: le lenze di questo tipo non vengono costruite per pescare in profondità. Questo tipo
di scorrevole ha una funzione ben precisa che ora esaminiamo: il tratto di filo in cui il
galleggiante scorre deve avere una lunghezza minima di 30 e massima di 50 centimetri. Il bulk,
formato da 5 pallini del numero 4, ha un peso complessivo di circa 0,9 grammi e serve a dare
stabilità al galleggiante; tuttavia la sua funzione principale è quella di sollevare l’esca dal fondo,
quando si fanno gli “inviti”, per poi farla scendere lentamente. Questo tipo di invito è molto
utilizzato nella pesca con la roubaisienne che offre il maggior numero di catture specialmente
quando la presenza di pesci è molto scarsa.
Molti pescatori usano mettere come stopper un pallino dello stesso tipo di quelli usati come
bulk in quanto ritengono che rallenti ancor più la discesa dell’esca. In questo caso i pareri sono
discordi, tuttavia è certo che quando si recupera la lenza per prepararla al lancio il pallino si
ferma contro l’apicale del cimino della canna; se non è ben stretto, a lungo andare, tende a
spostarsi variando cosi la profondità di pesca.
Importante: gli inviti vanno fatti esclusivamente recuperando filo con il mulinello e
tenendo il cimino della canna immerso nell’acqua.
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English Style Le lenze sopra descritte possono essere utilizzate in tutti i canali con acqua ferma o con una
corrente lenta. L’altezza del fondo non deve superare la lunghezza della canna; lo stesso discorso
vale anche per i laghetti adibiti a pesca sportiva.
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English Style Lenze standard
La lenza di seguito descritta, definita tutto fare, si può utilizzare in quasi tutti canali: con
acque ferme, con corrente lenta e nei laghi con fondali pari alla lunghezza della canna. La lenza
può essere fatta sia per galleggianti fissi sia scorrevoli.
Esaminiamo la lenza con attacco fisso, a partire dall’alto: tre pallini dal n° 8 al n° 5, subito
sotto il galleggiante; alla profondità di pesca collocare l’immancabile girella e, a 50 centimetri
sopra, due pallini del numero 8. Il terminale è lungo 40 centimetri.
Esaminiamo la lenza con attacco scorrevole, sempre a partire dall’alto: uno stopper fatto
con filo di cotone o dello stesso filo di nylon, un galleggiante e a seguire cinque pallini del
numero 4. Alla profondità di pesca montare l’immancabile girella e, a 50 centimetri sopra, due
pallini del numero 8. Il terminale è lungo 40 centimetri.
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English Style Lenza per grandi profondità
Le lenze per grandi profondità vengono costruite con attacchi per galleggiante scorrevoli.
Esaminiamo la lenza a partire dall’alto: uno stopper (filo di cotone o dello stesso nylon), una
perlina, un galleggiante ed a seguire un bulk di pallini dal peso variabile (da 2 fino a 5 grammi ed
anche oltre). Alla distanza di 2 metri dal bulk montare l’immancabile girella sovrastata da uno o
due pallini del numero 8, distribuiti sulla lenza (Dis. C).
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English Style Lenze speciali
Ogni pescatore che si rispetti ama costruirsi delle lenze personalizzate, di cui va fiero e che
custodisce segretamente. Guai se non fosse cosi, non ci sarebbe più competizione.
La lenza in esame viene usata, in alternativa a quelle normali, nel canale navigabile di
Spinadesco quando l’acqua si muove per l’apertura e la chiusura delle porte delle chiuse.
Esaminiamo la lenza a partire dall’alto: attacco fisso per galleggianti e, a circa 70 centimetri, si
forma un bulk di 2,5 grammi. Alla distanza di pesca si colloca l’immancabile girella preceduta da
uno o due pallini (numero 8) distribuiti.
Nota: con una simile lenza risulterebbe problematico il lancio senza garbugli nel basso
della lenza. Per eliminare, in parte, il problema occorre impiegare un galleggiante più pesante in
modo da non forzare eccessivamente il lancio. L’azione di pesca sarà molto buona ed il
galleggiante rimane fermo e stabile anche con l’acqua che si muove. (Dis. D)
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English Style Come costruire una lenza per lo scorrevole.
Un motivo che scoraggia molti pescatori a montare l’inglese con il galleggiante scorrevole
è la conseguente difficoltà dei lanci senza provocare continui grovigli del basso di lenza. A
questo si aggiunga la precisione di entrata in pesca del galleggiante che, se non viene curato
anche nei minimi dettagli, spesso non scorre per nulla. Vediamo come procedere correttamente
nella costruzione di una lenza scorrevole con lo “shock leader”.
Il setale (diametro di 0,15 millimetri) imbobinato nel mulinello viene infilato negli anelli
della canna, accuratamente allineati. Si unisce uno spezzone di filo del diametro di 0,20
millimetri, lungo almeno due volte la lunghezza della canna, che avrà la funzione di shock leader.
Su di esso si infila un attacco scorrevole e sullo spezzone di filo andrà poi preparato il nodo di
fermo (stopper). Legare allo shock leader uno spezzone di filo del diametro di 0,14 millimetri
lungo un paio di metri, montare l’immancabile girella e un pallino del numero 8 (a 50 centimetri
sopra la girella). Il terminale è munito di treccina lungo 40 centimetri. Montare un bulk formato
con 4 pallini di piombo del numero “AAA”, appena sopra il nodo che unisce il shock leader
serrando tutti e due i fili.
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English Style Lenze per Ostellato
Dopo aver visto come sono costruite le lenze per la pesca all’inglese ora, vediamo quali
sono le lenze più utilizzate per la pesca nei vari campi di gara.
Ostellato è considerato uno tra i più bei campi di gara italiani per la pesca all’inglese.
Nel disegno A è rappresentata la lenza utilizzata con presenza di vento. Mentre nel disegno
B è rappresentata la lenza utilizzata senza vento.
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English Style Lenze per il Fiume Arno (Firenze)
Nel fiume Arno a Firenze prendendo come riferimento i tratti subito a monte e a valle del
Ponte alla Vittoria. Il fiume è molto largoed al centro fiume la profondità varia da 3 a 6
metri.L’acqua non è mai ferma vi è una debole corrente ed una leggera brezza è sempre presente.
Nel disegno A è rappresentata la lenza utilizzata con acque mosse. Mentre nel disegno B è
rappresentata la lenza utilizzata con acqua ferma o quasi.
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English Style LE CANNE
La tecnica di pesca all’inglese esige canne specifiche. Sono costruite appositamente;
devono essere leggere, maneggevoli, non temere vento e pioggia. Soprattutto devono essere
potenti e, nel contempo, paraboliche nell’azione ed elastiche durante il combattimento: devono
lanciare pesi importanti ed a lunga distanza.
La classica canna all’inglese è allestita in tre pezzi, con innesti, per una lunghezza fra i 3,60
e 4,80 metri. Quelle corte sono preferibili per una pesca leggera, mentre quelle lunghe rendono
meglio per distanze e pesi maggiori. La soluzione in tre pezzi è molto idonea per il tipo di azione
parabolica, di punta, con cimini sensibili, e per la possibilità di avere molti anelli. Questi ultimi
consentono al filo si seguire fedelmente la curvatura della canna, senza angoli morti.
Le canne in tre pezzi di ultima generazione, anche se leggerissime, hanno una potenza di
lancio che va da un minimo di 2 ad un massimo di 30 grammi, e oltre. Bastano questi dati per far
comprendere la maneggevolezza di una canna all’inglese e l’assoluta ininfluenza del vento
durante l’azione di pesca.
Le canne telescopiche non hanno il fascino delle classiche tre pezzi, tuttavia l’evoluzione
dei nuovi materiali sta colmando il divario derivante dal diverso tipo di allestimento. Non cambia
l’alto numero di anelli (almeno 10) che una canna all’inglese deve avere. Per struttura la canna
telescopica ha un’azione più “secca” e, logicamente, più rigida rispetto ad una tre pezzi.
Molti pescatori la preferiscono nel caso avvertano l’esigenza di una potenza ai massimi
livelli, anche fino a 40/50 grammi.
Controllare l’allineamento
La distanza da raggiungere è significativa e la forza da imprimere nel lancio è notevole: per
evitare attriti ed assicurarsi un perfetto scorrimento del filo è sufficiente verificare che, durante il
montaggio della canna, mulinello e anelli siano perfettamente allineati.
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English Style I MULINELLI
Con questa tecnica la prerogativa più importante è la velocità. Non soltanto per il recupero
ma anche per il veloce allineamento del filo subito dopo il lancio. Un rapporto di recupero di 6:1
rappresenta una soluzione ideale.
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English Style I GALLEGGIANTI
Originariamente, il galleggiante classico era solo il waggler, in balsa: lungo e lineare, senza
alcun rigonfiamento, come accade per le penne di pavone la cui forma sembra fatta apposta per
l’inglese. Le portate minime e massime per il waggler vanno dai 2 fino a 6 ~ 8 grammi.
Il galleggiante di tipo waggler, avendo una portata limitata, non sono sufficienti se
necessita una lenza più pesante. Per questa ragione sono stati creati i bodied: galleggianti lunghi
come i waggler ma dotati, alla base, di un inserto a forma di una grossa oliva che ne aumenta la
portata, anche fino a 50 grammi. Gran parte del peso risiede in questa parte del galleggiante e può
essere incrementato con vari sistemi, a base di rondelle piombate, che possono essere aggiunte
oppure eliminate, per aumentare o diminuire la portata della lenza. Esistono anche modelli con
alette direzionali per migliorare la stabilità durante il lancio.
Per la pesca in corrente, invece, si usano gli stik-floats: galleggianti costruiti in legno
pesante anziché in balsa. L’acqua che scorre rappresenta il “tallone d’Achille” del sistema ma la
forma più corta e tozza degli stik-floats si adatta anche a queste situazioni sfavorevoli.
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English Style GLI ATTACCHI
In Inghilterra nessuno si sognerebbe di utilizzare gli attacchi fissi o scorrevoli,
almeno non costruiti in questo modo. Gli inglesi raramente usano galleggianti con pesi
superiore ai 6~8 grammi. La loro concezione di pesca prevede, infatti, di tarare
completamente il waggler sulla lenza. Da noi i metodi sono diversi; la maggior parte dei
pescatori italiani è abituata a pescare con almeno 12 o più grammi di galleggiante
arrivando ai 40 ed oltre.
Naturalmente, i galleggianti di concezione italiana portano una parte o tutto il
piombo di taratura direttamente sul loro corpo. Quando vengono lanciati partono come
palle di fucile! Sono nati cosi gli attacchi fissi che possono essere piombati o meno per
ogni esigenza di pesca e bloccano saldamente il galleggiante sulla lenza, anche se
sollecitati da lanci forzati.
Per quanto riguarda la pesca con il galleggiante scorrevole nulla vieta di passare il
filo direttamente all’interno della girella del galleggiante. Tuttavia per facilitare la
sostituzione del galleggiante e per avere un miglior scorrimento lungo il filo è utile
impiegare gli attacchi scorrevoli che, tra l’altro, grazie al ridotto diametro del loro foro,
consentono di evitare la perlina.
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English Style ASTINE & CANNUCCIE
Dopo aver analizzato la costruzione delle lenze per la pesca all’inglese, ora esaminiamo le
astine che rappresentano una parte fondamentale dei galleggianti.
In base a quale criterio si sceglie un modello con un certo tipo di materiale, invece che
con un altro?
Le aste in tonchino: sono valide solo ed esclusivamente per la robustezza dell’insieme.
L’astina in tonchino non è ben visibile (a meno che non ci sia il riflesso giusto); tuttavia è bene
tener presente che queste antenne resistono maggiormente all’affondamento. Per questo motivo
sono molto usate quando si pesca in presenza di vento.
Le aste in plastica piena: sono valide esclusivamente per la loro sensibilità. L’astina in
plastica piena è maggiormente visibile rispetto a quelle in tonchino. Essendo più pesanti sono, di
conseguenza, molto più sensibili; difettano, tuttavia, nella stabilità; basta un po’ di vento per
farle affondare. Quando si sposta il galleggiante, per invitare il pesce ad abboccare, quello
munito di astina in plastica piena impiega molto tempo a ritornare in superficie perdendo
l’eventuale attimo favorevole alla abboccata. Per questa ragione sono poco utilizzati.
Le aste in plastica cava (cannucce): il discorso cambia quasi radicalmente; sono molto più
visibili rispetto alle astine in tonchino grazie alla capacità della plastica cava di essere
attraversata dalla luce che accentua il fenomeno della fluorescenza. In commercio ne esistono di
forme diverse: con fori alla base, con tagli longitudinali, ecc.
Quelle auto-costruite (vedasi foto) sono di plastica sottilissima verniciate con colori
fluorescenti, visibili anche a notevoli distanze. Il segnalatore cosi ottenuto risulta molto sensibile;
una volta tarato alla perfezione sarà sufficiente il tocco, anche timido, di un pesciolino di pochi
grammi di peso per far affondare nettamente il galleggiante. Le stesse astine, di dimensioni più
ridotte, sono destinate a pesche difficili, dove il pesce è sospettoso o comunque mangia male.
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English Style NYLON
In questa tecnica l’affondamento del filo è fondamentale. Occorrono fili appropriati che
lavorino sott’acqua e sono generalmente di colore scuro. Quelli per la pesca all’inglese resistono
bene al nodo, sono abbastanza rigidi e privi di memoria, sono trattati contro l’abrasione e,
soprattutto, senza elasticità e di grande propensione all’affondamento. I diametri che
maggiormente vengono utilizzati vanno dallo 0,14 allo 0,20 millimetri. L’affondamento è
garantito da un peso specifico maggiore rispetto ai fili tradizionali.
Tuttavia, tutte queste caratteristiche da sole non sono sufficienti. Se si desidera favorire
ancor più l’affondamento bisogna pulire il filo con una soluzione d’acqua e detersivo (ancora
meglio se si impiega quello per i piatti diluito al 50% con acqua), oppure trattare il filo con
prodotti specifici venduti in commercio. Il filo cosi sgrassato non è preda della tensione
superficiale dell’acqua.
SHOCK LEADER
Nella pesca all’inglese si possono raggiungere grandi distanze. Per ottenere questi risultati
occorrono grossi galleggianti e bisogna imprimere forze notevoli alla canna. Tutto questo
implica l’adozione di monofili di diametro elevato per reggere la spinta. E’ noto, tuttavia, che con
il filo di diametro robusto aumenta l’attrito con gli anelli della canna ed il lancio risulta
penalizzato pesantemente. Poiché filo fine e pesanti galleggianti non vanno d’accordo, si è attinto
al surf casting lo stratagemma dello shock leader: viene cosi chiamato lo spezzone terminale di
filo dal diametro maggiore rispetto al nylon in bobina del mulinello. E’ lungo poco più della
lunghezza della canna: consente di forzare al limite i lanci assorbendo lo shock iniziale del lancio
ed aumentando cosi la distanza di lancio e la portata dei galleggianti. Si unisce al nylon del
mulinello tramite un doppio nodo (vedasi disegno). Questo sistema viene usato quando si usano
galleggianti con grandi portate, fino a 40 grammi ed oltre, per non rompere il filo in fase di
lancio. Avendo nella bobina del mulinello un nylon di diametro più sottile permette una migliore
fuori uscita del setale e si raggiungono distanze notevoli.
A qualcuno può dare noia il ticchettio del nodo che passa sugli anelli della canna. Un
piccolo trucco consente di ovviare a questo inconveniente tagliando i baffetti del nodo a zero e
mettendo una goccia di Attack sullo stesso.
Nel disegno è raffigurato un sistema molto semplice di doppio nodo.
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English Style I PIOMBI
Innanzi tutto devono essere di piombo tenero e possibilmente amovibili in modo da non
intaccare la lenza. Le misure sono solo tre ed i loro pesi si raddoppiano: dal piccolo al medio e
dal medio al grande, cosi come si può notare dalle loro tarature. I piombi inglesi si identificano
con le sigle:
• BB pari a 0,4 grammi
•
AAA pari a 0,8 grammi
•
SSG pari a 1,6 grammi
Per tutti gli altri piombi valgono le misure italiane.
BB
AAA
SSG
LE GIRELLE
Nella pesca all’inglese, la lunga distanza ed i continui lanci e recuperi causano torsioni al
terminale. E’ sempre bene, quindi, mettere una piccola girella, fra la lenza madre ed il terminale,
in modo che la torsione si scarichi su di essa.
Ormai da qualche tempo le girelle hanno assunto un’importanza fondamentale nella
costruzione delle lenze. Nella maggioranza dei casi costituiscono l’unica fonte di piombatura
delle lenze.
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English Style LA TRECCINA
Un sistema vantaggioso, usato da molti pescatori quando pescano all’inglese a molti metri
di distanza da riva, è rappresentata dalla treccina. Viene fatta sulla parte alta del terminale, sotto
la girella, per irrigidire questo tratto di filo.
L’utile stratagemma consente di mantenere il finale disteso e lontano dalla montatura,
evitando cosi che i due spezzoni di filo, aventi diametri differenti, si attorciglino tra loro. E’
molto utile quando si recupera senza il pesce attaccato azionando mulinelli molto veloci,
soprattutto se l’esca crea in acqua l’effetto elica.
GLI AMI
Nella pesca all’inglese vengono usati ami che abbiano una curvatura larga ed un gambo di
lunghezza media, con filo relativamente sottile in quanto devono calzare due o più bigattini per
volta. In commercio ami che abbiano queste caratteristiche ce ne sono a migliaia, ogni pescatore
predilige scelte personalizzate.
SILICON – TUBE
I tubicini in silicone, che nella pesca con lo scorrevole vengono collocati tra i piombi ed il
galleggiante, hanno una funzione ammortizzatrice, attutiscono lo strappo iniziale del galleggiante
nella fase di lancio e mantengono integri i piombini.
In commercio ci sono anche dei distanziatori in plastica che servono a tenere staccati i
piombi dal galleggiante (vedasi foto). Vanno collocati ad una distanza dal bulk di piombi pari alla
lunghezza del galleggiante.
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English Style ESCHE E PASTURE
La scelta delle esche è un po’ limitata in quanto si possono usare solamente quelle che,
durante il lancio, garantiscono una perfetta tenuta all’amo. Nella pesca all’inglese si impiegano
larve di mosca carnaria, caster e, raramente, piccoli vermi di terra.
Pasturare bene è fondamentale, specie se lo si deve fare a grandi distanze. Una pastura
combinata di sfarinati e cagnotti aiuta a mantenere il pesce in competizione alimentare alla
profondità desiderata e dà continuità alle catture.
Per fiondare con precisione esche e pasture a molta distanza bisogna adottare degli
accorgimenti. Per ottenere la consistenza necessaria al lancio bisogna appesantire il tutto facendo
molta attenzione a non esagerare; se la pastura o le esche sono troppo pesanti andranno sul fondo
invece di aprirsi a mezz’acqua. Bisogna trovare il giusto compromesso: nel caso dei cagnotti
dosare bene la quantità di colla usata. Per la pastura, selezionare attentamente ingredienti a bassa
tenuta ed alta galleggiabilità. Nello specifico, poca colla e tanta ghiaia nei cagnotti; in questo caso
la pallina come tocca l’acqua si apre creando una pioggia di esche e pastura fine ed oleosa.
Inserire dei sassolini nelle palle di pastura. La palla deve aprirsi a circa un metro o poco più di
profondità dalla superficie; il sasso precipita sul fondo e lascia in sospensione una nuvola di cibo
alla profondità desiderata.
26
English Style LA FIONDA (CATAPULTA)
La fionda è una valida alleata, tuttavia bisogna conoscerla e modificarla per adeguarla al
“nostro” tiro. Una fionda nuova deve essere personalizzata: tagliare gli elastici se sono troppo
lunghi e non si riesce ad allungarli fino a termine corsa; prolungare il manico se la presa non è
ben salda; diminuire o aumentare il diametro degli elastici se questi, rispettivamente, non si
tendono oppure si tirano troppo facilmente; cambiare la scodella se non ha la dimensione giusta.
La fionda deve essere rapportata alla forza ed alla lunghezza delle braccia del pescatore.
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English Style ROD REST
Il “rod rest” (appoggia canne) viene cosi chiamata la forcella che serve a reggere la canna
durante l’azione di pesca. Gli appoggia canne, ben collocati e grazie ai due sostegni ad altezza
regolabile, facilitano la ferrata, mantengono il filo in tensione e la canna inclinata verso il basso
con giusta angolazione.
Questo attrezzo risulta indispensabile nella pesca all’inglese; mantiene ferma, nella esatta
posizione, la canna durante l’azione di pesca, considerato il particolare assetto sommerso e teso
del filo. Qualsiasi movimento della canna provoca l’affondamento del galleggiante… come se si
trattasse dell’abboccata del pesce. Il “rod rest” evita questi “falsi alarmi”. Dopo il lancio e
l’allineamento del filo la canna resta immobile, bassa e con il cimino immerso. Neanche un
centimetro di filo resta esposto al vento.
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English Style LA PEDANA
Nella pesca all’inglese la pedana offre un valido aiuto avendo tutto l’occorrente a portata di
mano.
Avere le esche, la pastura e quanto altro necessita a brevissima distanza consente di
concentrarsi, in modo ottimale, nell’azione di pesca.
Considerando che restare in piedi rappresenta il modo migliore per pescare, la pedana evita
le altalenanti posizioni durante le varie azioni.
In commercio ne esistono di svariati tipi e tutti molto validi. Chi ha un po’ di dimestichezza
con il fai da tè può anche costruirsela. Quella che proponiamo nella foto è stata auto-costruita; si
chiude a forma di valigia e, al suo interno, trovano posto oltre alle gambe anche il “rod rest” ed
uno svariato numero di accessori.
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English Style AZIONE DI PESCA
Nel lancio, il galleggiante è l’elemento di trazione principale in quanto racchiude la
maggior parte del peso. Proiettato a velocità elevata, grazie alla potenza della canna, esso trascina
tutta la lenza. Per evitare grovigli è consigliabile alzare leggermente la canna un attimo prima che
la lenza si adagi sull’acqua. Questa lieve frenata non incide sulla distanza, ma rende il lancio più
morbido e preciso.
La tecnica di lancio con i galleggianti scorrevoli non cambia rispetto alla pesca con il fisso.
La sostanziale differenza consiste, invece, nel mettere in pesca il galleggiante. A lancio
effettuato, e dopo aver affondato il filo, si deve aprire l’archetto del mulinello per far scorrere la
lenza fino a quando l’attacco scorrevole incontra il nodo di fermo (stopper).
La distanza da raggiungere è significativa e la forza da imprimere nel lancio è notevole;
pertanto, per evitare attriti ed assicurarsi un perfetto scorrimento del filo è sufficiente verificare
che, durante il montaggio della canna, mulinello ed anelli siano perfettamente allineati.
Prima di dare inizio alla pesca vera e propria è consigliabile misurare il fondo. La soluzione
ideale è quella di schiacciare un pallino di piombo tenero, tipo inglese BB (gr. 0,4), sul
gambo dell’amo. Eseguendo alcuni lanci di prova si può verificare l’emersione del galleggiante
se il piombo aggiunto tocca il fondo; si sposta il galleggiante oppure il nodo di fermo (stopper)
fino a trovare l’eventuale esatta posizione. In sostituzione del pallino di piombo si possono usare
delle sonde che, tuttavia, non devono superare il grammo di peso.
Prima di dare iniziare alla pesca è buona norma avere un punto di riferimento presso la riva
opposta: una pianta, una pietra oppure un qualsiasi oggetto facilmente identificabile. Il che
consente di stabilire una linea teorica di pesca in modo da lanciare sempre nello stesso posto.
Ancora più importante risulta pasturare nel medesimo punto. Dopo aver trovato la distanza ideale
di pesca dalla riva si può segnare il nylon, appena sopra il mulinello, dipingendo con un
pennarello di colore bianco A volte, per essere più precisi, si colloca un filo di lana colorata
legato con il solito nodo scorrevole.
La ferrata deve esse morbida e progressiva alzando la canna lateralmente. Il recupero del
pesce deve avvenire in modo continuo, senza strappi, assecondando le fughe del pesce con
l’impiego della frizione. Ancora meglio se viene utilizzato l’anti ritorno del mulinello (questo
metodo è utilizzato dai pescatori di alto livello agonistico). Per recuperare il pesce di piccola o
media taglia, senza perdere tempo prezioso, è sufficiente tenere la canna parallela all’acqua. In
questo modo il filo non tocca gli anelli e non crea attriti. La preda, soggetta alla trazione del
mulinello, si porterà velocemente in superficie senza alcuna resistenza.
Se il filo dovesse spanciare spostandosi, di conseguenza, dalla linea di pesca, prima di
ferrare è consigliabile dare qualche giro di manovella del mulinello. In questo modo si recupera
un po’ di pancia.
Molte volte il filo del mulinello affiora in superficie; le cause possono essere di diversa
natura: filo sporco, correnti d’acqua sotterranee, presenza di vento. Il modo migliore per farlo
affondare nuovamente è il seguente: immergere il cimino della canna in acqua, dare qualche giro
di manovella al mulinello per mettere in tensione il filo, strappare la canna nel senso laterale fuori
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English Style dall’acqua. Si può strappare anche in avanti. Se sia meglio strappare in avanti o lateralmente
dipende dalla posizione in cui ci trova rispetto all’acqua. Se si è collocati in posizione elevata
rispetto al piano dell’acqua risulta più pratico strappare in avanti mentre se ci si trova prossimi al
piano acqueo risulta più pratico strappare lateralmente.
Gli “inviti” servono per invogliare il pesce ad abboccare. Si eseguono spostando l’esca di
qualche centimetro in modo che il pesce si accorga della presenza. Nella pesca all’inglese questi
movimenti vanno fatti esclusivamente con il mulinello recuperando il filo tenendo il cimino
immerso nell’acqua; in questo modo si mantiene anche il contatto diretto con il galleggiante.
Quando si fanno queste manovre potrebbe essere il momento ideale in cui il pesce si accorge
dell’esca e quindi abbocca. L’abboccata avviene quando il galleggiante è ancora sommerso in
acqua per cui sarà impossibile vedere l’attimo dell’abbocco. Per ferrare al momento giusto è
sufficiente mettere in pratica un piccolo trucco impiegato dai campioni: fare un invito di prova e
dal momento della scomparsa del galleggiante incominciare a contare mentalmente fino alla sua
ricomparsa. Ipotizzando che si arrivi a cinque questo è il tempo che il galleggiante impiega per
tornare in pesca. In azione di pesca, al seguito di invito, se al cinque il galleggiante non dovesse
essere tornato visibile, questo sarebbe il momento di ferrare.
Il miglior modo per invitare il pesce all’abboccata avviene quando l’esca viene sollevata
dal fondo per poi farla ricadere lentamente. Questo tipo di invito è molto utilizzato nella pesca
con la roubaisienne. Nella pesca all’inglese lo si ottiene quando si pesca con lo scorrevole. Ed
ecco svelata la ragione per cui molti agonisti di alto livello usano pescare con lo scorrevole anche
in presenza di poca acqua.
La fortuna nella pesca non esiste, conta solo la bravura del pescatore… eccezioni a parte.-
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