ADORARE PER LA SALVEZZA DELLE ANIME

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ADORARE PER LA SALVEZZA DELLE ANIME
CONTINUAZIONE DIARIO DI FEBBRAIO
FESTA DI CRISTO RE 25.X.1936
ADORARE PER LA SALVEZZA DELLE ANIME
Durante la santa Messa mi ha investito un tale ardore
interiore d’amor di Dio e per la salvezza delle anime, che non riesco ad esprimere.
Sento che sono tutta un fuoco, che combatterò contro ogni male con l’arma della
Misericordia. Ardo dal desiderio di salvare le anime; percorro tutto il mondo in lungo e in largo e m’inoltro
fino agli estremi di esso, fin nei luoghi più selvaggi, per salvare le anime. Lo faccio mediante la preghiera ed
il sacrificio. Desidero che ogni anima esalti la Misericordia di Dio, poiché ognuno sperimenta su di sé gli effetti
di tale Misericordia. i santi in cielo adorano la Misericordia del Signore, io desidero adorarla fino d’ora qui in
terra e diffonderne il culto, come Dio vuole da me.
Mi sono resa conto che in certi momenti e nei più difficili sarò sola, abbandonata da tutti e dovrò far fronte
a tutte le tempeste e combattere con tutte le forze dell’anima, perfino contro coloro dai quali mi attendevo
un aiuto. Ma non sono sola, con me c’è Gesù; con Lui non ho paura di nulla. Mi rendo bene conto di tutti e
so quello che Dio vuole da me. La sofferenza, l’umiliazione saranno la mia porzione stabile, non conosco altra
via; per amore sincero, l’ingratitudine. Questa è la strada che devo battere, seguendo le orme di Gesù.
Gesù mio, mia forza ed unica mia speranza, sì, in Te solo c’è tutta la mia speranza; la mia fiducia non rimarrà
delusa. Il giorno della rinnovazione dei voti. La presenza di Dio penetra nella mia anima in modo non solo
spirituale, ma l’avverto anche fisicamente.
LIBERA LE ANIME DAL PURGATORIO
2 novembre 1936. Verso sera dopo i vespri andai al cimitero, pregai un momento e all’improvviso vidi una
delle nostre suore che mi disse: “Siamo nella cappella”. Compresi che dovevo andare nella cappella e pregare
lì per acquistare le indulgenze. Il giorno dopo, durante la santa Messa, vidi tre colombe bianche che si
alzavano in volo dall’altare verso il cielo. Mi fu dato di comprendere che non solo quelle tre care anime, che
avevo visto, erano andate in paradiso, ma molte altre che non erano morte nel nostro istituto. Oh, quanto è
buono e misericordioso il Signore!
CHIAREZZA DEL DIRETTORE SPIRITUALE
Colloquio con Padre Andrasz alla fine degli esercizi spirituali. Mi ha meravigliato enormemente una cosa, che
ho notato durante ogni conversazione in cui ho attinto consigli e indicazioni dal Padre e precisamente: ho
notato che Padre Andrasz, a tutte le domande che gli facevo sulle cose che esige il Signore da me, mi
rispondeva con tale chiarezza e decisione, come se lui stesso avesse vissuto questo. O Gesù mio, se ce ne
fossero di più di tali guide spirituali, le anime sotto una simile direzione giungerebbero in breve tempo
all’apice della santità e non sprecherebbero grazie tanto grandi. Io ringrazio continuamente Dio per questa
grande grazia, perché nella Sua bontà si è degnato di porre sulla strada della mia vita spirituale queste
colonne luminose che mi rischiarano il cammino, affinché non vada fuori strada o non mi attardi nel tendere
all’intima unione con Signore. Ho un grande amore per la Chiesa che educa le anime e le conduce a Dio.
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LA QUARESIMA: PERIODO DI DIGIUNO PREGHIERA E CARITA’
LA PAROLA È UN DONO. L’ALTRO È UN DONO
La Quaresima è un nuovo inizio, una strada che conduce verso una
meta sicura: la Pasqua di Risurrezione, la vittoria di Cristo sulla morte.
La Quaresima è il momento favorevole per intensificare la vita dello spirito
attraverso i santi mezzi che la Chiesa ci offre: il digiuno, la preghiera e l’elemosina.
Alla base di tutto c’è la Parola di Dio, che in questo tempo siamo invitati ad
ascoltare e meditare con maggiore assiduità.
la Quaresima è il tempo favorevole per rinnovarsi nell’incontro con Cristo vivo nella sua Parola, nei Sacramenti e
nel prossimo. Il Signore – che nei quaranta giorni trascorsi nel deserto ha vinto gli inganni del Tentatore – ci indica
il cammino da seguire. Lo Spirito Santo ci guidi a compiere un vero cammino di conversione, per riscoprire il dono
della Parola di Dio, essere purificati dal peccato che ci acceca e servire Cristo presente nei fratelli bisognosi.
Incoraggio tutti i fedeli ad esprimere questo rinnovamento spirituale anche partecipando alle Campagne di
Quaresima che molti organismi ecclesiali, in diverse parti del mondo, promuovono per far crescere la cultura
dell’incontro nell’unica famiglia umana. Preghiamo gli uni per gli altri affinché, partecipi della vittoria di Cristo,
sappiamo aprire le nostre porte al debole e al povero. Allora potremo vivere e testimoniare in pienezza la gioia
della Pasqua. (Messaggio del Santo Padre Francesco)
LA PIOGGIA COLORATA DI CORIANDOLI
La pioggia colorata di coriandoli ha già lasciato spazio alle Ceneri, segno pasquale che ci ha
introdotto nel grande tempo della Quaresima. Sistemate in ordine le maschere del
carnevale, ora è tempo di abbandonare tutti i nostri travestimenti e guardaci dentro con
autenticità. Mi piace pensare questo tempo che la madre Chiesa ci dona come uno spazio
per dire delle parole di verità sulla nostra vita, sul nostro rapporto con le cose, con le persone e con Dio. Da dove
iniziare questo cammino? Semplice, ce lo dice il Vangelo della prima domenica di Quaresima: dal deserto. Beh, non
c’è che dire: è proprio un bell’inizio! Partiamo dal deserto come ha fatto Gesù e anche noi lasciamoci guidare
dallo Spirito per mettere a nudo le fatiche che ci abitano, per dirci come siamo messi e chiamare ogni cosa con il
suo nome. In questo cammino di autenticità quaresimale, la madre Chiesa ci offre tre <<parole chiavi>>.
Prima parola: il digiuno. Digiuno per sentire la fame, per scoprire che non basto a me stesso e che il mio egoismo
non può nutrirmi. Ma attenzione! Il digiuno non deve essere un circolo chiuso: se dico dei “no” è per dire dei “si”
che mi allargano il cuore. Meno televisione per giocare con mio figlio o per andare a trovare la vecchietta al piano
di sopra. Meno computer per aiutare i genitori nelle faccende di casa. Meno reality per ascoltare i nonni. Meno
dolci o sfizi per aiutare un povero. Meno spese inutili per aderire ad un progetto di solidarietà.
Seconda parola: la preghiera. Pregare per trovare uno spazio quotidiano di deserto e riconoscere la nostra totale
appartenenza a Dio. Spegnere il cellulare, invocare lo Spirito Santo e aprire la Bibbia per provare a leggere il
Vangelo dall’inizio alla fine o gustare la bellezza dei Salmi. L’importante è non avere fretta, leggere con calma e
lasciare che le parole scendano nel cuore.
Terza parola: la carità. Carità per ricordarci che la fede deve cambiare anche le nostre mani. Carità non significa
dare quello che avanza o che non serve più, ma stare attenti ai bisogni dell’altro. Si può telefonare alla zia che si
sente sola, impegnarci nel volontariato, accompagnare a Messa i nostri figli e magari anche il figlio dei nostri vicini
di casa.
Coraggio, cari amici! Non è difficile, basta lasciarci guidare dalla fantasia dello Spirito Santo… (sacerdote missionario
della diocesi di Como)
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