Le attivit svolte dal Cles S
Transcript
Le attivit svolte dal Cles S
79 3.1. Sistema dei rifiuti 3.1.1. Produzione di rifiuti urbani Così come accade per le risorse idriche, il territorio della Regione Toscana è articolato per la gestione dei rifiuti in Ambiti Territoriali Ottimali, cui compete la pianificazione dei servizi di raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani. Appartengono all’ATO n. 6 tutti i comuni della provincia di Firenze - con l’eccezione dell’area empolese - e dunque anche i 9 comuni del Mugello. Nei primi mesi del 2004 l’ATO si doterà di un proprio “Piano Industriale”, in cui sono definite l’organizzazione e le procedure di realizzazione dei vari interventi connessi al miglioramento del sistema dei 80 servizi di raccolta e trattamento dei rifiuti. La versione sinora disponibile del Piano1 contiene, tra l’altro, preziose e aggiornate informazioni sulla produzione e sulla gestione dei rifiuti a livello comunale e sulla programmazione futura dei servizi, cui è possibile fare riferimento per la ricostruzione della situazione rilevabile nel Mugello. Per quanto riguarda la produzione di rifiuti, il dato (ancora non ufficiale2) relativo all’anno 2002 segnala che nell’area del Mugello sono state complessivamente prodotte 35.000 tonnellate di rifiuti urbani, per una media pari a circa 572 kg/abitante che risulta sensibilmente inferiore a quella dell’ATO considerato nel suo complesso (657 kg). Rispetto al 1996, ovvero in un arco di tempo pari a soli sei anni, la produzione nel Mugello è tuttavia aumentata di oltre il +30%, in misura significativamente maggiore rispetto a quanto accaduto a livello di ATO 6 (+24%); l’ incremento medio annuo che ne deriva è pari al 4-5%: si tratta di una produzione supplementare annua di 1.200/1.500 tonnellate, piuttosto rilevante (cfr. Figura 3.1). Figura 3.1 Produzione totale di rifiuti urbani 1996-2002. Indice 1996 = 100 135 130 125 120 115 110 105 100 95 1996 1997 1998 MUGELLO 1999 2000 2001 2002 Totale ATO 6 Fonte: ARRR (1996-2001); gestori servizi (2002) 1 2 Nel momento in cui viene redatta la presente RSA il Piano è in fase di approvazione da parte della Provincia di Firenze. Si tratta di dati forniti per l’anno 2002 dai vari gestori alla società Ambiente Italia nell’ambito della redazione del Piano Industriale, ma non ancora ufficialmente validati. I dati relativi agli anni precedenti sono stati invece forniti ad Ambiente Italia dall’Agenzia Regionale Recupero Risorse (ARRR). 81 In particolare, tra le varie ripartizioni territoriali in cui si articola la Provincia di Firenze, il Mugello si colloca in una posizione intermedia: da un lato ha una produzione di rifiuti nettamente inferiore a quella che si registra nell’Area Fiorentina (in cui, oltre al capoluogo, sono inseriti numerosi centri industriali tra cui Calenzano, che detiene il record di produzione di rifiuti in Toscana); dall’altro supera nettamente quella rilevabile in altri contesti territoriali come ad esempio l’area della Val di Sieve, dove si registra una produzione pari a circa 460 kg pro-capite. Il Mugello si caratterizza dunque per una produzione di rifiuti urbani non particolarmente elevata, ma in crescita sostenuta negli anni più recenti; si tratta di un fenomeno solo in parte giustificabile con un aumento della pressione demografica, produttiva o turistica e che, nel futuro, potrà avere impatti non trascurabili sul sistema ambientale mugellano. Tra i comuni del Mugello che si caratterizzano per le più elevate produzioni figura Firenzuola, con una produzione annuale di rifiuti pro capite pari a 766 kg, seguita da San Piero a Sieve (cfr. Figura 3.2); tutti gli altri comuni si mantengono invece nettamente al di sotto della media dell’ATO 6, peraltro piuttosto elevata (657 kg/abitante). Figura 3.2 Produzione di Rifiuti Urbani pro capite al 2002 (kg./anno) ATO 6 MUGELLO Vicchio Vaglia Scarperia S.P. a Sieve P. sul Senio Marradi Firenzuola Borgo S.L. Barberino di M. 0 100 200 300 400 500 600 700 800 Fonte: Istat (popolazione anagrafica media 2002) e dati forniti direttamente dai gestori È molto importante segnalare che le previsioni del Piano Industriale indicano per gli anni a venire un ulteriore aumento della produzione di rifiuti in 82 tutto il territorio dell’ATO 6. Per quanto riguarda in particolare il Mugello, tale dinamica dovrebbe toccare il suo culmine nel 2007, con poco meno di 40.000 tonnellate di rifiuti totali (680/690 kg pro capite), dunque con un incremento ulteriore del +20% rispetto alla situazione attuale, per poi stabilizzarsi o diminuire negli anni successivi. 3.1.2. Produzione di rifiuti speciali La base informativa più aggiornata per ciò che riguarda la produzione di rifiuti speciali (RS), pericolosi e non pericolosi, nei singoli comuni della provincia di Firenze è costituita dal Piano Provinciale di gestione dei rifiuti speciali, anche pericolosi, elaborato dalla ARRR sulla base di dati ricavati dal Modello Unico di Dichiarazione Ambientale (MUD) relativi all’anno 1998. La Tabella 3.1 che segue presenta le informazioni salienti contenute nel Piano che, pur non aggiornate, forniscono indicazioni importanti sul fenomeno a livello locale. Tabella 3.1 - Rifiuti speciali prodotti nel 1998, pericolosi e non pericolosi (kg) RS non pericolosi Totali Barberino di Mugello Borgo San Lorenzo Firenzuola Marradi Palazzuolo Sul Senio San Piero a Sieve Scarperia Vaglia Vicchio Mugello Provincia di Firenze 5.609.000 36.793.000 22.161.000 2.842.000 179.000 8.740.000 12.026.000 23.000 5.246.000 93.619.000 820.224.000 per abitante 613 2.349 4.697 776 136 2.260 1.916 5 762 1.663 862 RS pericolosi Totali per abitante 606.000 251.000 45.000 9.000 17.000 262.000 766.000 6.000 616.000 2.578.000 26.893.000 66 16 10 2 13 68 122 1 89 46 28 Fonte: Piano Provinciale di gestione dei rifiuti speciali, anche pericolosi - Dati ARRR Nel territorio del Mugello si registra una produzione di rifiuti speciali molto elevata. Nel corso del 1998 sono state prodotte 96.197 tonnellate di rifiuti speciali, di cui 93.619 (97,3%) non pericolosi e 2.578 pericolosi (2,7%); la produzione media pro capite è pari a 1.663 kg per i primi e a 46 kg per i secondi: si tratta in entrambi i casi di valori largamente superiori rispetto alla media provinciale. A livello comunale le situazioni di maggiore criticità sono le seguenti: 83 • • per quanto riguarda i rifiuti speciali non pericolosi le produzioni totali più elevate in termini assoluti si registrano a Borgo San Lorenzo e Firenzuola; il dato pro capite più significativo si registra in ogni caso a Firenzuola, con quasi 4,7 tonnellate per abitante (valore quasi triplo rispetto alla media provinciale), seguito da San Piero a Sieve e Borgo San Lorenzo (circa 2,3 tonnellate); per quanto riguarda invece i rifiuti speciali pericolosi, la produzione assoluta più elevata si registra a Scarperia, Vicchio e Barberino del Mugello; i primi due comuni guidano anche la graduatoria delle produzioni pro capite. Figura 3.3 Produzione pro capite di rifiuti speciali. Differenze % rispetto alla media provinciale - Anno 1998 Barberino di Mugello Borgo San Lorenzo Firenzuola Marradi Palazzuolo Sul Senio San Piero a Sieve Scarperia Vaglia Vicchio MUGELLO -100% 0% RS non pericolosi 100% 200% 300% 400% RS pericolosi Fonte: Piano Provinciale di gestione dei rifiuti speciali, anche pericolosi - Dati ARRR 500% 84 Come è chiaramente illustrato nella Figura 3.3, la produzione di rifiuti speciali pericolosi nel Mugello è sensibilmente più alta rispetto alla media provinciale, e costituisce dunque un elemento di allarme in termini di sostenibilità. Il fenomeno risulta più evidente nei centri maggiormente caratterizzati dalla presenza di imprese industriali, che sono i maggiori produttori di questa tipologia di rifiuto. 3.1.3. Politiche di risposta La quota di Raccolta Differenziata (carta, plastica, vetro, organico, ecc.) rispetto al totale dei rifiuti urbani prodotti è un indicatore tradizionalmente utilizzato per misurare i livelli di sostenibilità a livello locale. Oltre a produrre una riduzione effettiva delle quantità di rifiuti da smaltire, una quota elevata di RD misura indirettamente il livello di informazione, sensibilizzazione e partecipazione attiva della comunità locale ai percorsi di sviluppo sostenibile, e per di più consente una notevole attività di recupero e riciclaggio di materiali, e dunque una riduzione del consumo di risorse. Per l’insieme di queste ragioni la maggior parte delle Amministrazioni Locali toscane hanno attivato iniziative di informazione ed educazione ambientale, mentre il perseguimento di valoriobiettivo di quota RD è chiaramente esplicitato anche nella normativa nazionale. Il Mugello negli ultimi due anni ha recuperato il netto divario che sino al 2000 lamentava rispetto al resto del territorio della provincia di Firenze. Come illustrato dalla Figura 3.4, la quota di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani prodotti nell’area risulta al 2002 pari al 28,7%3, appena inferiore al 29% medio provinciale. 3 Tale valore è ottenuto dal rapporto tra RD e il totale dei RU al netto dei rifiuti da spazzamento stradale, stimati convenzionalmente pari al 4% del totale. Si ricorda che il dato relativo al 2002, presentato nel Piano Industriale dell’ATO 3, al momento in cui viene redatta la presente RSA deve essere ancora confermato. 85 Figura 3.4 Quota di Raccolta Differenziata sul totale dei Rifiuti Urbani 1998-2002 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 1998 1999 MUGELLO 2000 2001 2002 Totale ATO 6 Fonte: ARRR (1996-2001); gestori servizi (2002) Come illustrato dal grafico, in soli 4 anni la quota di RD si è quasi triplicata; si tratta di una tendenza che consente di ipotizzare un netto avvicinamento, se non addirittura il raggiungimento, del valore-obiettivo di quota di RD fissato dal Decreto Ronchi, per l’anno 2003, al 35%. Il grafico successivo illustra nel dettaglio la quota di RD registrata nei singoli comuni. Come si vede, il comune di Borgo San Lorenzo (34,7%) ha di fatto raggiunto gli obiettivi normativi, che sembrano ormai alla portata anche di Vaglia, San Piero a Sieve, Barberino e Scarperia (tra il 31% e il 33%). 86 Figura 3.5 % di raccolta differenziata sul totale dei Rifiuti Urbani. Anno 2002 (obiettivo Decreto Ronchi per il 2003: 35%) TOTALE ATO 6 MUGELLO Vicchio Vaglia Scarperia S. P. a Sieve P. sul Senio Marradi Firenzuola Borgo S. L. Barberino di M. 0,00% 5,00% 10,00% 15,00% 20,00% 25,00% 30,00% 35,00% Fonte: ARRR (1996-2001); gestori servizi (2002) Nettamente in ritardo risultano viceversa gli altri comuni mugellani, e in particolare i tre della Romagna Toscana: Marradi e Palazzuolo sul Senio sono infatti fermi al 15% circa, Firenzuola addirittura all’8,1%. In linea più generale, è possibile considerare come “politica di risposta” anche le scelte strategiche della PA finalizzate a migliorare il sistema di gestione dei rifiuti. Con l’adozione e la messa a regime del Piano Industriale dell’ATO n. 6, attualmente in fase di approvazione, sarà messo in atto un profondo rinnovamento dell’attività di gestione dei rifiuti, per quanto riguarda sia la fase di raccolta, sia quella di trattamento e smaltimento, sia quella di recupero. Tra gli elementi di maggiore interesse del Piano, soprattutto in un’ottica di sostenibilità ambientale, si possono richiamare in particolare: • • la attivazione di 27 “stazioni ecologiche” (di cui 18 di nuova realizzazione), ovvero di punti di conferimento sorvegliato momentaneo di tutte le frazioni di rifiuto (compresi rifiuti verdi, ingombranti e pericolosi), che oltre a ottimizzare la fase di trasporto, costituiranno un supporto ulteriore alla fase di differenziazione del rifiuto e di futuro recupero. Vale la pena sottolineare che nel Mugello è prevista la realizzazione di 5 stazioni ecologiche, rispettivamente a Firenzuola, Marradi, Barberino, Borgo San Lorenzo e San Piero a Sieve; l’attivazione di metodologie di raccolta dei rifiuti “intensive”, che prevedono anche la raccolta domiciliare (porta a porta) di rifiuti verdi, 87 ingombranti, ecc., finalizzate anche in questo caso ad aumentare la quota di raccolta differenziata. Si tratta di uno sforzo finanziario considerevole: i costi complessivi di investimento per il sistema di gestione delineato dal Piano (che si prevede entrerà a regime nel 2007) sono stimati in circa 280 milioni di euro, cui vanno aggiunti circa 112 milioni di euro/anno per i costi di gestione; oltre l’80% di tali risorse saranno destinate ad ampliare la capacità di smaltimento e recupero dei rifiuti, attraverso la realizzazione di nuovi impianti e l’ammodernamento di quelli già esistenti. Vale la pena, infine, accennare brevemente ad un altro esempio di politica di risposta a livello locale. Si fa riferimento, in particolare, alla costante attività di vigilanza svolta da Arpat – Servizio Mugello e Piana di Sesto sul sistema di gestione dei rifiuti: nel Rapporto sulle attività di controllo relativo ai primi 6 mesi del 2003 risulta ad esempio che l’Arpat ha effettuato 9 sopralluoghi in discariche RSU (concentrati a Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo e Firenzuola), 5 sopralluoghi in impianti di smaltimento di rifiuti (a Borgo San Lorenzo e Vicchio) e ulteriori 14 sopralluoghi di natura non specificata (a Barberino di Mugello, Borgo S. Lorenzo, Firenzuola e Vicchio). 88 3.2. Sistema dei trasporti e della mobilità L’analisi del sistema dei trasporti e delle modalità prevalentemente utilizzate dalla popolazione per spostarsi nel territorio del Mugello o per recarsi all’esterno riveste un ruolo di grande rilievo nella RSA, poiché la mobilità delle persone, così come quella delle merci – pur svolgendo una funzione essenziale nella vita di una società moderna – costituisce al contempo uno dei principali fattori di pressione antropica. Come è noto, gli effetti negativi sull’ambiente associati alla mobilità dipendono in gran parte dal fatto che questa viene attualmente effettuata attraverso il ricorso al trasporto privato su gomma, che costituisce una delle principali fonti di inquinamento atmosferico, oltre che acustico. A ciò si aggiunga il fatto che la crescita della mobilità produce inevitabilmente un impatto diretto anche sull’occupazione del territorio, in conseguenza della realizzazione di nuove infrastrutture di trasporto sia stradali che ferroviarie. In questo quadro è allora evidente l’esigenza di adottare politiche atte a mitigare gli effetti negativi connessi ad una domanda di mobilità che appare in continuo aumento nel nostro territorio. Al fine di offrire un quadro esauriente del sistema dei trasporti e della mobilità caratterizzante l’area del Mugello, si riportano le analisi compiute sia 89 dal lato dell’offerta (dotazione infrastrutturale e servizi di trasporto pubblico esistenti) che da quello della domanda (pendolarismo, passaggi al casello autostradale di Barberino, motorizzazione privata). 3.2.1. La situazione dal lato dell’offerta La dotazione infrastrutturale su cui può contare attualmente l’area risulta costituita da numerose arterie stradali, cui si aggiunge la presenza di due linee ferroviarie che attraversano il territorio del Mugello. In ogni caso l’area presa nel suo complesso non dispone di buoni collegamenti infrastrutturali con l’esterno, se si esclude la presenza dell’Autostrada del Sole che tramite il casello di Barberino del Mugello garantisce un rapido collegamento lungo l’asse nord-sud. La dotazione di infrastrutture stradali Il dato riguardante la dotazione complessiva di infrastrutture stradali che caratterizza l’area del Mugello indica come il nostro territorio possa contare sulla presenza di una rete stradale abbastanza capillare: si registrano infatti 3,6 Km di strade ogni Kmq di territorio, a fronte di valori medi che sia nell’area fiorentina sia a livello regionale si attestano su livelli decisamente più contenuti e pari rispettivamente a 2,2 Km/Kmq e 1,2 Km/Kmq. In realtà, il sistema viario locale risulta fortemente condizionato dalla morfologia del territorio, in gran parte montano, per cui le strade attualmente esistenti presentano andamenti spesso tortuosi che non consentono certamente un rapido transito alle autovetture; inoltre, non esistono collegamenti stradali veloci con le aree limitrofe e l’unica infrastruttura stradale di rilievo è costituita come è noto dall’autostrada A1 che attraversa il territorio del Mugello molto ad ovest e con un solo casello agevole (Barberino di Mugello). A parte l’Autostrada del Sole, le principali arterie stradali che attraversano il Mugello sono rappresentate da: - la statale n. 302 “Faentina” che parte da Firenze e dopo aver superato Borgo San Lorenzo si dirige verso Ravenna; - la statale n. 65 “Bolognese” che si snoda quasi parallelamente al tracciato dell’A1, collegando Firenze con Bologna; - la statale n. 503 che connette S. Piero a Sieve, Scarperia e Firenzuola, per poi raccordarsi con la SS. 65; - la statale n. 551 che attraversa trasversalmente l’area del Mugello; 90 - la statale 610 che collega Firenzuola con Imola; - infine la statale n.67 “tosco-emiliana” che lambisce solo marginalmente il territorio del Mugello mettendo in comunicazione Firenze con Pontassieve e Dicomano, per poi proseguire verso Forlì. Il trasporto pubblico su gomma Il trasporto pubblico su gomma viene attualmente effettuato dalle aziende S.I.T.A. Spa, C.A.P. e FLORENTIA BUS, per quanto riguarda i collegamenti con Firenze, mentre altre aziende, prevalentemente locali, svolgono servizi di trasporto urbano ed extraurbano all’interno del territorio del Mugello. I servizi di autobus che connettono i principali comuni del Mugello con il capoluogo fiorentino si sviluppano attualmente lungo due direttrici principali: la statale 65 Bolognese (via Vaglia) e la statale 302 Faentina. Tuttavia, mentre nel primo caso il servizio offerto dalle autolinee appare nel complesso adeguato, basandosi su numerose corse che si svolgono nell’arco dell’intera giornata, nel secondo caso questo risulta molto meno frequente. Le infrastrutture ferroviarie Per quel che riguarda viceversa le infrastrutture ferroviarie l’area del Mugello può contare attualmente su due linee: la prima è rappresentata dalla ferrovia Borgo San Lorenzo-Pontassieve-Firenze che si snoda lungo la valle del fiume Sieve, senza incontrare particolari difficoltà altimetriche fino a raggiungere la stazione di Santa Maria di Novella; la seconda è costituita viceversa dalla storica ferrovia Faentina che è stata recentemente riattivata (2000); quest’ultima linea, che attualmente può contare soltanto su di un binario singolo non elettrificato, consente a chi parte da Borgo San Lorenzo da un lato di raggiungere la Romagna (Faenza), dall’altro di discendere verso Firenze dopo aver attraversato San Pietro a Sieve e Vaglia. I servizi ferroviari Attualmente il collegamento ferroviario tra Borgo S. Lorenzo e Firenze, che si svolge in convogli di modesta capacità, è assicurato da un buon numero di treni, concentrati soprattutto al mattino e al tardo pomeriggio, che connettono il Mugello con il capoluogo fiorentino via Vaglia o via Pontassieve in un tempo compreso tra un minimo di 34’ (linea faentina) ed un massimo di 1h 11’ (anello ferroviario via Pontassieve). Da rilevare comunque che, rispetto all’intero territorio del Mugello e quindi ai nove comuni oggetto del presente studio, gli unici centri toccati dalla linea ferroviaria oltre a Borgo S. Lorenzo sono: S. Piero a Sieve, Vaglia, Vicchio e Marradi; quest’ultimo che si trova 91 sulla linea faentina nel tratto Borgo S. Lorenzo-Faenza, può tuttavia contare su un numero di corse per Firenze molto ridotto. 3.2.2. La domanda di trasporto La mobilità costituisce un fenomeno piuttosto complesso da analizzare e in attesa della pubblicazione da parte dell’ISTAT dei dati relativi all’ultima rilevazione censuaria (2001), per ricavare alcune indicazioni riguardanti il Mugello, si può fare riferimento ai dati del Censimento 1991, i quali, pur essendo fortemente “datati”, consentono se non altro di analizzare i flussi pendolari per motivi di studio e lavoro rilevabili a quella data. Questi evidenziano innanzi tutto come il Mugello fosse caratterizzato da un livello di autocontenimento già a quei tempi non molto elevato, visto che un terzo circa (35,1%) delle persone che nel 1991 si spostavano quotidianamente per motivi di studio o lavoro dalla propria residenza situata in una località del Mugello si recavano al di fuori del Sistema Locale del Mugello (cfr. Figura 3.6). Conviene in ogni caso analizzare più in profondità i dati riguardanti il fenomeno del pendolarismo. In base ai dati rilevati nel 1991 dall’ISTAT con il Censimento della Popolazione ed elaborati nell’ambito del PTCP4, 22.749 persone residenti nel Mugello ogni giorno si spostavano dalla propria abitazione per motivi di studio o lavoro (il 41,8% della popolazione residente); circa la metà di questi (11.139 persone, pari al 49,0% del totale) si recava in scuole o posti di lavoro situati nello stesso comune di residenza, mentre l’altra metà (11.610 pari al 51,0% del totale) era viceversa classificabile come “pendolare”; fra questi ultimi prevalevano nettamente coloro i quali si spostavano al di fuori del Mugello (7.995 persone) rispetto a quelli che andavano a studiare o lavorare in un altro comune del Mugello diverso da quello di residenza (spostamenti intercomunali). 4 “Le analisi e gli obiettivi del PTCP della Provincia di Firenze” documento n° 3, giugno 1994. 92 Figura 3.6 Ripartizione degli spostamenti effettuati dai residenti nel Mugello in base alla destinazione (Anno 1991) 35,14% 48,96% 15,89% nello stesso comune di residenza verso altri comuni del Mugello fuori dal Mugello Fonte: elaborazioni CLES su dati Istat Se si scende al dettaglio comunale si può altresì osservare come i comuni del Mugello caratterizzati da un maggiore grado di autocontenimento fossero rappresentati da Firenzuola e Palazzolo sul Senio, cioè due dei tre comuni montani che costituiscono la Romagna toscana; all’opposto, i comuni che registravano in proporzione la maggior presenza di pendolari in uscita per motivi di studio o lavoro erano costituiti da Vaglia, San Piero a Sieve e Vicchio; tuttavia, mentre nel caso di Vaglia la gran parte dei pendolari aveva destinazioni esterne al Mugello (in gran parte Firenze), negli altri due casi il flusso di pendolari che si muoveva verso altri comuni del Mugello (soprattutto Borgo San Lorenzo) era sostanzialmente equivalente a quello di coloro i quali si recavano quotidianamente al di fuori del Mugello. Infine, in una situazione intermedia per ciò che riguarda i livelli di autocontenimento si collocavano Barberino, Borgo San Lorenzo, Marradi e Scarperia (cfr. Figura 3.7). 93 Figura 3.7 Spostamenti in origine dai comuni del Mugello. Composizione % per luogo di destinazione al 1991 Vicchio Vaglia Scarperia S. Piero a Sieve Palazzuolo sul Senio Marradi Firenzuola Borgo S. Lorenzo Barberino del Mugello 0% 20% 40% 60% 80% 100% Destinazione: stesso comune Destinazione: altri comuni del Mugello Destinazione: al di fuori del Mugello Fonte: elaborazioni CLES su dati Istat Oltre alle destinazioni, è interessante analizzare i dati riguardanti il mezzo di trasporto prevalentemente utilizzato da coloro i quali si spostavano quotidianamente dalla propria residenza per motivi di studio o lavoro. Sempre facendo riferimento ai dati rilevati dall’ISTAT nel 1991 si può osservare in generale come: • • • solo il 14,2% si recava a piedi nel proprio posto di lavoro o nella scuola di appartenenza; circa il 22,3% si spostava utilizzando un mezzo di trasporto pubblico (treno, autobus, pullman); la grande maggioranza (60,0%) faceva ricorso al mezzo privato (macchine o in misura nettamente inferiore moto). Ovviamente, l’importanza assunta dalle diverse modalità di trasporto utilizzate varia in funzione della destinazione (cfr. Figura 3.8). Ad esempio, 94 risulta evidente come il ricorso al mezzo di trasporto pubblico tenda ad incrementarsi man mano che aumentano le distanze da coprire, anche se questo in nessun caso rappresentava la modalità di trasporto prevalentemente utilizzata negli spostamenti. Se si analizza più in particolare il comportamento dei soli pendolari, cioè di coloro che si recavano ogni giorno in un comune diverso da quello di residenza per motivi di studio o lavoro, si può osservare che: • • circa il 72% di chi aveva una destinazione interna al Mugello ricorreva al mezzo di trasporto privato, a fronte di un 25% circa che optava viceversa per il mezzo pubblico (autobus molto più che treno); circa il 51% di chi lavorava o studiava in una località situata all’esterno del Mugello raggiungeva il proprio posto di lavoro o di studio utilizzando un mezzo di trasporto privato, a fronte del 44,2% che privilegiava il trasporto pubblico ricorrendo soprattutto agli autobus ed ai pullman in servizio nell’area (33,1% contro l’11,1% che utilizzava il treno). Figura 3.8 Mezzo prevalentemente utilizzato negli spostamenti effettuati dai residenti nel Mugello in base alla destinazione (Anno 1991) 7000 6000 persone 5000 4000 3000 2000 1000 0 all'interno dei comuni piedi Fonte: elaborazioni CLES su dati Istat all'interno del Mugello treno bus fuori dal Mugello mezzo privato 95 A distanza di più di dieci anni è lecito ipotizzare che il quadro relativo alla mobilità si sia profondamente modificato. In attesa della pubblicazione da parte dell’ISTAT dei dati relativi all’ultimo Censimento del 2001 che consentirebbero di effettuare un’analisi molto più aggiornata della mobilità rilevabile nell’area mugellana, si possono soltanto supporre alcune linee di tendenza: • • in primo luogo è realistico ipotizzare che si sia verificato un forte incremento dei flussi pendolari anche in conseguenza del fatto che molti comuni del Mugello hanno registrato in questi anni un significativo aumento della popolazione, determinato soprattutto da persone che hanno spostato la loro residenza da Firenze verso il Mugello, trovando in quest’area un mercato abitativo molto più accessibile; in secondo luogo è ragionevole supporre come la gran parte dei pendolari tenda a privilegiare ancora oggi l’utilizzo del veicolo privato sia perché nel frattempo è aumentato il parco veicolare di proprietà degli abitanti del Mugello, sia perché le alternative modali - rappresentate in particolare dalla ferrovia - continuano a non essere molto appetibili, malgrado il recente ripristino della ferrovia faentina che collega Borgo San Lorenzo a Firenze via Vaglia. I flussi di traffico al casello di Barberino del Mugello Per avere un’indicazione di tipo esclusivamente puntuale sui flussi di traffico che interessano una specifica zona del Mugello, si può fare riferimento ai dati riguardanti le entrate e le uscite di autoveicoli registrate al casello autostradale di Barberino del Mugello. Come è noto questo casello costituisce attualmente la principale porta di ingresso nel Mugello. A questo proposito un recente studio legato alla realizzazione di un outlet situato proprio nel Comune di Barberino, ha consentito di analizzare il fenomeno in profondità, verificando non solo quanti veicoli entrano ed escono attraverso il casello autostradale di Barberino, ma anche il rapporto tra vetture e camion, e, ancora, quali sono i giorni e i periodi dell’anno durante i quali il Mugello risulta interessato da un maggiore flusso di traffico. I dati relativi al 2000 indicano come il traffico complessivo (ingressi e uscite) di autoveicoli registrato al casello di Barberino del Mugello abbia superato i 3 milioni e 400 mila veicoli; di questi, più di uno su quattro (26,5%) erano costituiti da camion ed autotreni. Rispetto all’anno precedente l’incremento del traffico è risultato pari al +5,4%, mentre un ulteriore aumento stimabile nell’ordine del +5,3% si è registrato nel primo semestre del 2001. L’analisi su base mensile e per giorno della settimana evidenzia come la 96 crescita registrata in quel periodo fosse in buona parte determinata dalla mobilità di tipo turistico. In particolare, nei giorni festivi – da gennaio a giugno – si è rilevato infatti un incremento dei transiti giornalieri del +178% (da 10 mila/giorno dei feriali fino ai 27 mila al giorno dei festivi); da aprile in poi è proprio di domenica che vengono raggiunti i massimi valori di deflusso. I mesi più “caldi”, quanto a traffico sono quelli fra maggio e ottobre, ma non agosto. Generalmente, in un mese, passano dalle porte del casello oltre 300 mila veicoli: gennaio è il mese più calmo, con circa 233 mila veicoli nel 2000, maggio e ottobre sono stati, nello stesso anno, i più carichi di traffico, entrambi con oltre 320 mila ingressi e uscite. E a riprova dell’incremento, c’è da registrare il record assoluto di traffico nel giugno 2001, con 350.767 veicoli. Un esame delle fasce orarie segnala i maggiori affollamenti, per i giorni festivi, nella fascia fra le 18 e le 19, con punte, nel mese di giugno, che raggiungono i 2.500 veicoli/ora, e tra le 11 e le 13, quando la portata oraria raggiunge valori di circa 1.500 veicoli. Nei feriali invece la punta oraria massima è tra le 7 e le 9, con valori di 900 veicoli/ora, testimoniando la presenza di una domanda a livello metropolitano, o addirittura urbano, che si riversa sull’infrastruttura autostradale, a causa delle difficoltà di circolazione che si registrano sulle infrastrutture di livello inferiore. Oltre tale orario i valori di flusso scendono fino a 600/700 veicoli/ora. Durante il sabato infine l’andamento dei volumi di traffico è assai più disperso, con il valore massimo collocato in serata, tra le 17 e le 18, che, nel mese più frequentato, maggio, risulta di circa 1100 veicoli l’ora. Ultimo dato interessante, la provenienza dei veicoli: i dati del primo semestre 2001 relativi alle provenienze dei veicoli in uscita a Barberino sottolineano la consistenza dei flussi di traffico provenienti dalla provincia di Firenze che complessivamente generano oltre la metà (55%) del traffico. Il 9,5% dei veicoli arriva da Prato, da Bologna il 4,1% e da Pistoia il 3%. La motorizzazione privata Un indicatore che può essere preso in considerazione per evidenziare la crescita della domanda di trasporto privato è rappresentato dal parco veicolare in rapporto alla popolazione residente nell’area (cfr. Figura 3.9 e 3.10). In base ai dati dell’ACI aggiornati al 31 dicembre 2001 il parco veicolare dei nove Comuni del Mugello ammonta complessivamente a 44.578 unità e 34.495 di queste (pari a circa il 77%) sono rappresentate da autovetture. Il tasso di motorizzazione privata risulta pari a 59,9 autovetture ogni 100 residenti, un valore che, pur essendo in assoluto elevato, appare leggermente inferiore a quello medio provinciale e regionale (pari rispettivamente a 62.7 e 61,9); di preoccupante c’è semmai da sottolineare come questo abbia registrato rispetto 97 all’anno precedente un incremento tutt’altro che trascurabile (+2,3% per l’insieme dei veicoli, +1,5% per le sole autovetture). Se si considera il dettaglio comunale emerge come la diffusione di autovetture private appaia piuttosto omogenea nei diversi comuni del Mugello attestandosi su valori intorno alle 60 vetture ogni 100 abitanti, con dati leggermente più elevati a Vicchio e Scarperia; al contrario nei comuni montani di Palazzuolo sul Senio e Marradi, abitati da una popolazione meno giovane, il numero di autovetture scende invece a 53-55 ogni 100 abitanti. Tabella 3.2 - Parco veicolare al 31/12/2001 Autovetture Numero ogni Variazione 100 abitanti (*) % sul 2000 Barberino di Mugello Borgo San Lorenzo Firenzuola Marradi Palazzuolo sul Senio San Piero a Sieve Scarperia Vaglia Vicchio MUGELLO Provincia di Firenze 60,0 59,7 60,4 53,4 55,3 60,5 61,2 60,9 61,3 59,9 62,7 2,3% 1,8% 1,8% -0,2% -0,1% 0,0% 1,5% 1,9% 0,9% 1,5% 3,3% Fonte: dati ACI e ANCMA forniti da Ambiente Italia (*) popolazione residente al Censimento Istat 2001 Totale veicoli Numero ogni Variazione % 100 abitanti (*) sul 2000 76,2 76,0 82,7 72,9 73,3 76,8 76,8 81,6 79,1 77,3 83,5 3,0% 2,5% 2,5% 0,3% 0,0% 0,5% 2,5% 3,1% 2,2% 2,3% 4,6% 98 Figura 3.9 Autovetture e Totale Veicoli al 31/12/2001 (Numero ogni 100 abitanti) Pr. di Firenze Mugello Vicchio Vaglia Scarperia S. P. a Sieve P. sul Senio Marradi Firenzuola Borgo S. L. Barberino di M. 0 10 20 30 Autovetture 40 50 60 70 80 90 Totale Veicoli Figura 3.10 Autovetture e Totale Veicoli al 31/12/2001 (Variazione % sul 2000) Pr. di Firenze Mugello Vicchio Vaglia Scarperia S. P. a Sieve P. sul Senio Marradi Firenzuola Borgo S. L. Barberino di M. -0,50% 0,00% 0,50% 1,00% 1,50% 2,00% 2,50% 3,00% 3,50% 4,00% 4,50% 5,00% Autovetture Totale Veicoli 99 L’incidentalità stradale Un ultimo indicatore di pressione del trasporto stradale che può essere utilmente considerato è rappresentato dal numero dei sinistri e dal relativo tasso di mortalità. I dati di fonte ACI aggiornati al 2000 permettono di ricostruire quale sia la situazione rilevabile nelle principali arterie stradali che attraversano il Mugello. Va precisato come i dati si riferiscano al tratto in cui le strade indicate in tabella attraversano il territorio della provincia di Firenze. Tabella 3.3 - Incidenti rilevati nelle principali strade del Mugello Incidenti 1997 1998 per km Incidenti 20 18 s.s. 65 0.27 Morti 3 0 Feriti 38 31 1999 2000 25 2 35 16 1 20 s.s.302 0.29 Incidenti Morti Feriti 70 4 12 44 4 61 48 4 76 63 8 96 s.s. 503 0.27 Incidenti Morti Feriti 10 1 13 12 2 14 10 0 14 8 0 19 s.s. 551 0.71 Incidenti Morti Feriti 21 0 36 19 0 32 11 1 13 13 1 18 s.s. 610 0.18 Incidenti Morti Feriti 42 4 57 47 3 80 47 0 72 30 3 45 A1 3.41 Incidenti Morti Feriti 1804 140 3306 1957 132 3755 2290 169 4078 2302 135 3877 Fonte: ACI Dall’esame della tabella si può rilevare come l’andamento dei sinistri verificatisi nelle principali strade del Mugello – fatta eccezione per il tratto autostradale dell’A1 - abbia fortunatamente registrato un progressivo calo nel periodo considerato. A fronte di ciò si può tuttavia osservare come la statale n. 302 “Faentina” abbia avuto, nell’ultimo anno per il quale si dispone delle statistiche un forte incremento non solo degli incidenti, ma soprattutto dei morti e dei feriti, malgrado sia caratterizzata da un basso indice di incidentalità. Infine, ad eccezione dell’autostrada, si può osservare come il rapporto più alto 100 tra incidenti e lunghezza complessiva in chilometri si registra per la statale n. 551 che attraversa trasversalmente l’area del Mugello (cfr. Figura 3.11). Figura 3.11 Incidenti per Km nelle principali strade del Mugello A1 s.s. 610 s.s. 551 s.s. 503 s.s.302 s.s. 65 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 3.2.3. Le politiche di risposta Considerato come la mobilità costituisca uno dei principali fattori di pressione sull’ambiente non sorprende che su questo tema si sia concentrata in questi ultimi anni l’attenzione degli amministratori locali del Mugello. Come è stato già ricordato in precedenza, un importante intervento infrastrutturale nel campo dei trasporti è costituito senza dubbio dal ripristino della ferrovia Faentina rientrata finalmente in funzione nel 2000, dopo oltre quarant’anni di inattività. L’accordo sottoscritto a suo tempo con la TAV, oltre al ripristino dell’infrastruttura, prevedeva tuttavia anche la realizzazione di altri interventi atti a consentire un effettivo sviluppo dei servizi di trasporto ferroviario lungo tale linea. In quest’ottica grande rilievo assume evidentemente l’elettrificazione della linea ferroviaria lungo tutto l’anello di fondovalle. I ritardi che stanno accompagnando la realizzazione di quest’intervento, peraltro già finanziato dal Governo Prodi, costituiscono un forte vincolo alla possibilità di favorire lo sviluppo di una mobilità alternativa all’utilizzo del mezzo di trasporto privato, che sia effettivamente ispirata ai criteri della sostenibilità 101 3.3. Gli impatti connessi alla realizzazione delle grandi opere infrastrutturali Quando si analizza la situazione ambientale del Mugello e si ragiona sulle politiche da intraprendere a livello locale per mitigare gli impatti generati dalle attività antropiche che si svolgono sul territorio non si può certo ignorare il fatto che quest’area – oltre ad essere già oggi attraversata da due importantissime vie di comunicazione nazionali (l’Autostrada A1 e la linea ferroviaria Firenze-Bologna) – è altresì interessata dai lavori connessi alla realizzazione di due nuove rilevanti infrastrutture di trasporto che stanno determinando un impatto notevole sul sistema ambientale locale; si fa riferimento in particolare: • da un lato al nuovo tracciato ferroviario tra Firenze e Bologna per il Treno ad Alta Velocità (TAV), che interessa i comuni di Vaglia, San Piero a Sieve, Scarperia, Borgo San Lorenzo e Firenzuola; 102 • dall’altro alla Variante di Valico dell’Autostrada A1, che riguarda i comuni di Barberino di Mugello e Firenzuola, cui è inoltre connessa la cosiddetta “bretellina” di Firenzuola. Si tratta di opere5 che stanno suscitando forti preoccupazioni in ambito locale: se da un lato, infatti, sono destinate ad apportare notevoli benefici nel sistema della mobilità nazionale, dall’altro rischiano di produrre nel territorio interessato alla loro realizzazione danni ecologici di entità non certo trascurabile, soprattutto per quanto riguarda l’alterazione delle risorse idriche superficiali e sotterranee6. Alla luce di queste considerazioni, appare opportuno effettuare uno specifico approfondimento finalizzato a illustrare sia i contenuti e le finalità dei progetti, sia le ricadute connesse alla loro realizzazione in termini di inquinamento delle matrici ambientali e di alterazione delle risorse territoriali. 3.3.1 Le opere della TAV Il tracciato della nuova linea ad Alta Velocità tra Firenze e Bologna ha uno sviluppo complessivo di 78,5 km, di cui 73,3 (oltre il 93%) in galleria, 1,1 km su ponti e viadotti e 4,1 km su corpo ferroviario in terra. I lavori, affidati al General Contractor Fiat-Cavet, sono iniziati nel giugno 1996; attualmente risulta effettuato il 75% circa dell’attività costruttiva prevista e sono state già scavate il 91% circa delle gallerie. Il tracciato ha inizio nella periferia sud di Bologna e interessa successivamente 6 comuni emiliani e 6 comuni della provincia di Firenze, di cui 5 mugellani; in particolare, questi ultimi sono attraversati da circa 43 km di tracciato, in gran parte costituito da gallerie. La tabella che segue illustra nel dettaglio le progressive chilometriche che interessano la zona del Mugello. 5 6 Un terzo intervento di rilievo, ancora in fase di progettazione, riguarda la realizzazione della terza corsia nel tratto dell’Autostrada A1 tra i caselli di Firenze Nord e Firenze Sud; gli impatti sul Mugello dovrebbero tuttavia essere indiretti e piuttosto marginali. Si pensi, ad esempio, che riguardo ai danni presumibilmente causati dai lavori connessi alla realizzazione del tracciato della TAV è attualmente in corso un processo presso il Tribunale di Firenze a carico di alcune ditte costruttrici. 103 Tabella 3.4. – Sviluppo del tracciato linea Alta Velocità Firenze - Bologna Da progressiva A progressiva Comune Provincia in km in km 4+884 33+720 6 comuni prov. di Bologna BO 33+720 52+290 Firenzuola FI (Mugello) 52+290 57+000 Borgo San Lorenzo FI (Mugello) 57+000 63+900 Scarperia FI (Mugello) 63+900 69+350 San Piero a Sieve FI (Mugello) 69+350 76+900 Vaglia FI (Mugello) 76+900 83+366 Sesto Fiorentino FI La realizzazione del tracciato sta presentando notevoli difficoltà, connesse sia all’attraversamento di litotipi geologicamente complessi che alle caratteristiche morfologiche del territorio appenninico, che viene profondamente trasformato. In particolare, i lavori sembrano causare impatti gravi soprattutto in termini di: a) alterazione del sistema idrogeologico, legata all’interferenza degli scavi con le acque di falda, riguardo le quali si rileva un indebolimento o una perdita delle portate e, a volte, addirittura il prosciugamento e l’essiccamento delle falde e dei torrenti; b) alterazione del sistema idrico superficiale, a causa degli inquinamenti originati da scarichi non autorizzati, dalla perdita di materiali grassi, oli e combustibili, da discariche incontrollate di rifiuti; c) inquinamento acustico e creazione di vibrazioni, connessi ai lavori di scavo delle gallerie, ma anche al continuo transito di mezzi pesanti; d) alterazione della qualità dell’aria, sia per le polveri sollevate per le opere di scavo, sia per gli scarichi dei mezzi; e) creazione incontrollata di discariche e depositi di inerti, legata alla necessita di un continuo approvvigionamento dei materiali necessari alla realizzazione delle opere; f) creazione di campi elettromagnetici (quando il tracciato sarà attivo) connessa all’utilizzo previsto di locomotori con tensione stimata di circa 25.000 volt, di gran lunga superiore a quella attuale (circa 3.000 volt), in aree con abitazioni non lontane dal tracciato. L’intero territorio interessato dai lavori è oggetto di un continuo monitoraggio da parte delle autorità locali ed in particolare dagli Osservatori Ambientali. Per una breve ricostruzione dei danni sinora accertati, si può fare riferimento al Rapporto sull’attività di controllo ambientale effettuata nel primo semestre 2003 da Arpat – Servizio Mugello e Piana di Sesto. Gli impatti più gravi connessi alla realizzazione dei lavori sembrano riguardare soprattutto 104 le risorse idriche, come precedentemente specificato nei punti a) e b). Con riferimento al sistema idrogeologico, tra le criticità messe in luce nel Rapporto redatto dall’Arpat si segnalano in particolare: • • • • il prosciugamento del torrente Diaterna per un tratto di circa 150 metri, durato circa due mesi, causato probabilmente dalla presenza di una fascia ad intensa fratturazione intercettata dagli scavi per la galleria di Firenzuola. La ditta costruttrice ha dichiarato di aver ristabilito le condizioni iniziali attraverso un intervento di rivestimento degli scavi; Arpat si è riservata di verificare la reale efficacia di questo intervento; il notevole depauperamento della portata delle sorgenti Badia Moscheta 1 e Badia Moscheta 2 rispetto ai livelli standard, che tuttavia – almeno in parte – sembra imputabile anche alle scarse precipitazioni dell’inverno 2001; i notevoli e ripetuti episodi di riduzione di portata del Fosso Rampolli, del Fosso Farfareta, dei Torrente Ensa, Carola e Cerretana; la probabile, futura flessione della portata della sorgente Alta Valle Fosso Rampolli e del torrente Veccione7. A queste situazioni di riduzione di portata si aggiunge il problema delle fuoriuscite e dei drenaggi di acqua in corrispondenza di alcuni cantieri, e in particolare in quelli delle gallerie di Firenzuola e Vaglia, con perdite di risorsa idrica che, in alcuni periodi dell’anno, ammontano ad alcune centinaia di litri al secondo e che si ripercuotono sull’erogazione e sull’uso idropotabile e civile in numerose località abitate del Mugello. Danni altrettanto ingenti hanno probabilmente interessato il sistema idrico superficiale. Dal 1998 sono infatti documentate gravi forme d’inquinamento dei corpi idrici ricettori dei derivati delle lavorazioni di cantiere (prelievo di inerti, fango, polveri, inquinanti chimici), sottoposti a misure insufficienti di depurazione. Si tratta, tra l’altro, di fiumi e torrenti dotati originariamente di un elevato indice di qualità biotica, che scorrono in aree particolarmente pregiate, proposte tra l’altro dalla Regione Toscana all’UE come “Siti di Importanza Comunitaria” (SIC). Le acque di questi torrenti sono precipitate dalla classe di qualità I, alla classe di qualità IV degli Indici IBE (Indice Biologico Esteso); in altri termini, si è verificata una significativa 7 Come specificato, i danni accertati sinora brevemente riportati fanno riferimento alle sole informazioni contenute nel Rapporto Arpat – Servizio Mugello e Piana di Sesto relativo al primo semestre 2003. Esistono tuttavia altri studi e altre fonti in cui sono illustrati i danni alle risorse idriche derivanti dai lavori per il tracciato TAV: Legambiente Mugello, ad esempio, denuncia il completo essiccamento di almeno 10 tra pozzi, sorgenti e torrenti sinora non citati (per circa 50 kmq di territorio interessato), cui si aggiungono danni ulteriori legati ai rumori, alla distruzione di biotopi, alla creazione di aree di stoccaggio incontrollato di fanghi. 105 alterazione dei corpi idrici, in termini soprattutto di presenza di limo, azoto ammoniacale, cloruri, solidi sospesi. Per tutte le criticità ora descritte, in definitiva, il Rapporto Arpat sottolinea la necessità di effettuare ulteriori controlli, analisi e misurazioni per verificare da un lato l’effettiva natura e dimensione delle flessioni di portata, dall’altro l’effettiva tenuta degli interventi di impermeabilizzazione realizzati dalle ditte costruttrici. Sempre sullo stesso tema è importante richiamare le conclusioni a cui è pervenuto un precedente studio dal titolo “Tutela delle Risorse Idriche nella Montagna Mugellana” (TRIMM), promosso dalla Comunità Montana con l’Università degli Studi di Firenze, l’Istituto di Agrometereologia e Telerilevamento applicati all’Agricoltura e l’Istituto Nazionale per la Ricerca sulla Montagna. Nonostante tale studio rimandi ad ulteriori approfondimenti analitici – si conferma sostanzialmente la situazione di sofferenza dell’idrogeologia locale e della vegetazione forestale, e si mette in luce il notevole impatto delle opere per l’Alta Velocità sul territorio mugellano. In particolare, lo studio dimostra come “[…] l’impoverimento o, addirittura, l’esaurimento di punti d’acqua anche importanti, manifestatisi fin dall’estate 1999, non era da imputarsi ad una diminuzione degli apporti meteorici […], ma al progressivo effetto drenante delle gallerie in avanzamento, tuttora in atto”. Di particolare interesse, inoltre è la quantificazione dei volumi di risorse idrica perduta a causa dei lavori: “il volume drenato complessivamente dal tratto TAV ricadente nel territorio della Comunità Montana del Mugello, dall’inizio dei lavori fino al maggio 2002 ammonta a 44,933 milioni di metri cubi. Nel mese di maggio 2002 il volume drenato è stato di 1.317.000 metri cubi, che corrisponde ad una media giornaliera di 42.500 metri cubi”. A fronte di questa quantificazione, lo studio conclude che “non risulterà possibile compensare in toto le perdite di deflusso superficiale”. A fronte di queste emergenze, va peraltro sottolineato come un primo importante risultato (ovvero una prima “politica di risposta”), soprattutto in termini di controllo negli anni a venire degli impatti connessi alla realizzazione del tracciato TAV, è rappresentato dall’accordo congiunto tra i vari Enti di controllo e le ditte costruttrici sulla definizione di un Piano di Monitoraggio Ambientale (PMA), che specifica procedure e strumenti per l’attività di controllo di sorgenti, pozzi, alvei, e inoltre definisce il protocollo procedurale e operativo di cantiere, i codici di scavo e gli studi idrogeologici necessari per mitigare gli impatti dei lavori. 106 3.3.2. La Variante di Valico I lavori connessi alla realizzazione della Variante di Valico, finalizzata al potenziamento del collegamento Firenze – Bologna mediante la costruzione di un nuovo tratto autostradale a due corsie per senso di marcia, di lunghezza pari a circa 32 km (di cui poco meno di 20 nel tratto toscano), al momento sono ancora in fase di avvio. Anche in questo caso questi sono inevitabilmente destinati a modificare la morfologia del territorio; in termini ambientali, ciò potrebbe tradursi in impatti potenziali sulle risorse naturali analoghi a quelli già verificatisi per il tracciato TAV: alterazione del sistema idrogeologico, rischio di depauperamento della portata di sorgenti e corsi d’acqua, inquinamento delle acque superficiali, rumori. Impatti rilevanti sono possibili anche in relazione alla “bretellina” di raccordo tra Firenzuola e il nuovo tracciato autostradale, legati soprattutto ai lavori di scavo presso l’alveo del Fiume Santerno e alla realizzazione di un tunnel sotto il Passo della Futa (che andrà ad intercettare, tra l’altro, le sorgenti dell’acqua minerale Panna). Inoltre, la vicinanza delle aree interessate dai lavori per la Variante con il Lago di Bilancino costituisce un ulteriore fattore di rischio: la realizzazione delle opere potrebbe, infatti, alterare gli attuali livelli quantitativi e qualitativi - e dunque gli attuali usi, a cominciare da quello idropotabile – delle acque dell’invaso. Allo stato attuale non si dispone ancora, ovviamente, di elementi conoscitivi sufficienti per stabilire se, e in quale misura, questi impatti si verificheranno, né in generale per individuare a monte l’insieme delle ricadute dei lavori per la Variante sul sistema ambientale del Mugello. È ovvio sottolineare che molto dipenderà dall’efficacia delle azioni di controllo e mitigazione previste; in questo senso, potrà risultare di grande utilità anche l’esperienza maturata nella gestione dei lavori TAV. Per ciò che concerne le politiche di risposta, è importante segnalare alcuni elementi positivi, costituiti dalla creazione (già avvenuta) dell’Osservatorio Ambientale, che garantirà il recepimento di tutte le osservazioni e prescrizioni di tutela delle risorse, e dalla contestuale approvazione di un Piano di Monitoraggio Ambientale che prevede analisi continue sulle principali matrici ambientali interessate dai cantieri. 107 3.4. I consumi di energia elettrica 3.4.1. I consumi della popolazione I dati cui si fa generalmente riferimento per la ricostruzione dei consumi energetici a livello locale sono, nella maggior parte dei casi, di difficile trattazione e comparazione (per via della numerosità degli enti strumentali di distribuzione), e incompleti (soprattutto per quanto riguarda le fonti energetiche non elettriche). Anche l’analisi qui presentata relativa al Mugello risente di alcune lacune informative, e in particolare consente scarsi confronti con le medie provinciali o regionali; i dati utilizzati - forniti dall’Agenzia Fiorentina per l’Energia – permettono in ogni caso di mettere in luce alcuni fenomeni interessanti. Nel corso del 2002, nell’area del Mugello sono stati consumati 282,1 GWh di energia elettrica; tale dato non tiene conto tuttavia dei consumi prodotti dai clienti idonei, soggetti cioè che consumano oltre 1 milione di kWh/anno e che nel 2002 ammontano a poco meno di 20 unità. 108 La Tabella 3.5 che segue illustra le dinamiche complessive del consumo di energia elettrica a livello disaggregato a partire dal 1995; si tenga presente che non è disponibile il dettaglio comunale per l’anno 2001, e che invece al 2001 è disponibile l’ultimo dato relativo alla Provincia di Firenze. L’utilizzo di numeri indice consente di mettere in luce chiaramente il ritmo di crescita registrato nei comuni del Mugello, più sostenuto - ad eccezione di Vaglia – di quello rilevato a livello provinciale. Tabella 3.5 - Consumi complessivi di energia elettrica (GWh) - Indice 1995 = 100 Barberino di Mugello Borgo San Lorenzo Firenzuola Marradi Palazzuolo sul Senio San Piero a Sieve Scarperia Vaglia Vicchio Mugello Provincia di Firenze 1995 1996 1997 1998 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 105 105 102 100 114 97 112 97 100 105 101 113 108 124 102 112 115 119 103 116 114 105 118 119 179 105 115 143 115 103 122 123 109 1999 2000(*) 2002(**) 122 125 244 107 121 172 122 107 110 133 112 118 141 239 113 122 193 132 102 117 139 115 140 177 279 121 126 179 144 107 136 159 118 Fonte: Agenzia Fiorentina per l'Energia Srl (*) Fino al 1999 il dato non tiene conto dei consumi dei clienti idonei (**) Il dato sulla Provincia di Firenze è relativo al 2001. Oltre che per i consumi assoluti, il Mugello si distingue anche per la loro veloce dinamica di crescita: il livello è aumentato tra il 1995 e il 2002 ad un ritmo 3 volte più veloce rispetto alla media provinciale (+59% rispetto a +18%). Il comune in cui si registra un incremento maggiore è quello di Firenzuola (addirittura +179% rispetto al 1995); scarti molto elevati nei sette anni considerati si notano anche a San Piero a Sieve (+79%) e Borgo San Lorenzo (+77%), mentre a Palazzuolo, Marradi e soprattutto Vaglia si registrano dinamiche assai meno accentuate. L’analisi dei consumi per utente offre ulteriori elementi di interesse. Il grafico che segue illustra i consumi totali e i consumi domestici per singola utenza registrati nel corso del 2002: il consumo maggiore viene registrato a Scarperia, che raggiunge un livello quasi quadruplo rispetto al comune più “parco”, ovvero Palazzuolo sul Senio. In questo caso non è tuttavia possibile effettuare confronti con i valori medi provinciali, se non – come si vedrà – per i soli consumi domestici. 109 Figura 3.12 Consumi di energia elettrica per utente (kwh/utente) Anno 2002 Barberino di Mugello Borgo San Lorenzo Firenzuola Marradi Palazzuolo sul Senio San Piero a Sieve Scarperia Vaglia Vicchio MUGELLO 0 2.000 4.000 Consumi totali 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 Consumi domestici Fonte: Agenzia Fiorentina per l’Energia Srl 3.4.2. I consumi delle attività produttive È molto interessante verificare la distribuzione dei consumi totali di energia tra i macrosettori di attività economica (vedi Figura 3.13). In media, poco più di un quinto dell’energia elettrica erogata nei 9 comuni del Mugello è destinata ad usi domestici, altrettanto al terziario, oltre la metà è destinato all’industria e solo una quota trascurabile al comparto agricolo. 110 Figura 3.13 Mugello. Consumi di energia elettrica per settore Anno 2002 Domestico 22% Terziario 22% Agricoltura 2% Industria 54% Fonte: Agenzia Fiorentina per l'Energia Srl Poiché tuttavia il consumo complessivo risente notevolmente della struttura produttiva che caratterizza un determinato territorio, per valutare il livello di sensibilizzazione degli abitanti rispetto ai temi del risparmio energetico è interessante fare riferimento ai consumi per settore di utilizzo e per singola utenza (vedi Tabella 3.6 che segue). I consumi agricoli sono molto elevati a Vicchio e Palazzuolo sul Senio (valori rispettivamente triplo e doppio rispetto alla media regionale), mentre negli altri comuni il livello è più contenuto e uniforme. Vale la pena sottolineare come non esiste una diretta connessione dei consumi energetici con l’“attività agricola” (alcuni centri in cui l’attività agricola è relativamente diffusa registrano infatti consumi assolutamente nella norma), quanto piuttosto con l’attività di trasformazione agro-industriale. Guardando ai consumi domestici, il comune che registra i livelli di consumo più elevati risulta Vaglia, che pure abbiamo visto aver incrementato in misura trascurabile i propri consumi negli ultimi sette anni (2.459 111 kWh/anno), seguito da San Piero a Sieve (2.363) e Barberino di Mugello (2.331); i tre comuni della Romagna Toscana si caratterizzano invece per i consumi domestici più contenuti (1.500-1.700 kWh/anno circa). In questo caso si dispone di dati per effettuare confronti con le medie provinciali, da cui si desume che, nel complesso, il Mugello è un territorio attento ai consumi elettrici: il valore medio territoriale relativo al 2002 (2.096 kWh/anno) è infatti notevolmente inferiore a quello medio provinciale (2.421), superato dal solo comune di Vaglia. Anche il confronto con gli altri sistemi territoriali della provincia, infine, conferma il comportamento “sostenibile” dei mugellani. Tabella 3.6 - Consumi unitari di energia elettrica per settore di attività (kWh/utente)*2002 Agricoltura Barberino di Mugello Borgo San Lorenzo Firenzuola Marradi Palazzuolo sul Senio San Piero a Sieve Scarperia Vaglia Vicchio MUGELLO 3.486 6.785 2.979 2.251 18.133 7.983 5.314 4.407 23.944 8.468 Industria 109.431 65.965 145.022 33.463 28.755 109.407 179.876 26.038 40.953 94.295 Terziario 11.682 9.461 7.761 6.443 5.423 5.748 12.798 6.550 5.524 8.786 Domestico 2.337 2.238 1.481 1.729 1.460 2.363 2.262 2.459 2.123 2.096 Totale 9.153 6.563 8.366 3.457 3.287 8.390 13.654 3.736 4.935 7.288 Fonte: Agenzia Fiorentina per l'Energia Srl (*) ad esclusione dei clienti idonei I consumi industriali, infine, sono elevati laddove esiste un diffuso tessuto produttivo, con imprese mediamente più grandi che necessitano di quantitativi relativamente maggiori di energia. Così, i consumi per utenza più consistenti si registrano a Scarperia e Firenzuola; all’opposto quelli più contenuti si rilevano a Vaglia e Palazzuolo, cioè nei due comuni dove il settore industriale assume un peso meno rilevante. Scarperia resta in prima posizione anche per quanto riguarda i consumi nel settore terziario, seguito da Barberino di Mugello e Borgo San Lorenzo. 112 3.5. Prospettive di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili 3.5.1. Introduzione La scelta di offrire all’interno della RSA un approfondimento sul tema energia rinnovabile e risparmio energetico è stata motivata da tre principali considerazioni. In primo luogo, in sede di progettazione del progetto MUSA si è voluto offrire all’utenza della RSA un approfondimento su una tematica che potesse trovare un interesse condivisibile in tutto il territorio mugellano. La trasversalità del tema energetico è individuabile nella possibilità di offrire strumenti di supporto al risparmio energetico e all’uso dell’energia rinnovabile a tutte le utenze del Mugello, siano esse le singole famiglie che i settori produttivi o le singole imprese. A questo elemento di potenziale interesse comune per tutte le nove amministrazioni comunali, si somma poi la trasversalità tipica del “settore” energia, come fattore di pressione che determina impatti attraverso tutti i canali di consumo e di produzione delle diverse attività antropiche. 113 In secondo luogo, la scelta è stata supportata dalla tradizionale attenzione e sensibilità che sul tema ha espresso nel tempo la Comunità Montana8, sia con l’impegno allo studio delle fonti rinnovabili locali, sia con alcune sperimentazioni, oltre che con azioni di informazione, sensibilizzazione e consulenza ai cittadini mugellani. Infine, la spinta a questo approfondimento è stata dettata dalla volontà di offrire, già in seno alla stesure della prima RSA del Mugello, uno spunto di riflessione alla cittadinanza attiva del Forum di Agenda 21 sulle opportunità per costruire uno sviluppo sostenibile locale: un esempio capace di indicare in modo concreto cosa può significare l’elaborazione e l’adozione di piano di azione locale, e nello specifico, di linee di azione per re-indirizzare la produzione ed il consumo energetico verso una maggiore sostenibilità ambientale. L’analisi del settore energia quale fattore antropico di pressione – a causa della limitatezza della base dati disponibile – non ha permesso di rilevare con precisione quali siano i margini per una riduzione degli impatti e una razionalizzazione dei consumi nei diversi segmenti di domanda energetica. Soprattutto, il supporto analitico mancante per impostare un programma di interventi locali mirati è legato alla impossibilità di costruire indicatori di intensità energetica a livello di singolo territorio comunale e per segmento di domanda energetica. In assenza di un quadro diagnostico di questo tipo, sembra dunque più utile indirizzare l’analisi sulle opportunità di promuovere a livello locale azioni per il risparmio energetico e per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili che derivano da politiche e da programmi di finanziamento nazionali e regionali, e che comunque hanno una forte significatività come esempi per la comunità locale, a prescindere dal fatto che localmente sia maggiore o minore la razionalità di agire sul segmento della domanda domestica, di quella industriale o piuttosto di quella agricola. In questo senso, la progettualità da stimolare in questo campo attraverso l’Agenda 21 assume una valenza educativa importante ai fini della diffusione di una cultura ambientale e per dimostrare nuovi modelli di sviluppo socio-economico ed occupazionale, piuttosto che incidere significamente sul “bilancio energetico” mugellano, ancora (ovviamente) dipendente in gran parte dalle fonti fossili. 8 Sensibilità questa che è stata condivisa da tempo anche con un ente che è poi diventato partner del progetto MUSA di avvio dell’Agenda 21 Locale, l’Agenzia Fiorentina per L’Energia srl. 114 3.5.2. Il quadro normativo Come è noto il quadro normativo riguardante il settore energetico ha subito recentemente una fase di profonda trasformazione a partire dall’approvazione del “Decreto Bersani” (Decreto legislativo 79/99) che ha dato il via al processo di liberalizzazione del mercato elettrico, dando attuazione alla Direttiva Europea n° 96/92CE concernente norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica. Tale normativa (art.11) introduce anche l’obbligo di produzione (o importazione) di una quota minima di energia elettrica da fonte rinnovabile (nel 2001 pari al 2 %, oggi pari al 2,35%), successivamente disciplinata dal decreto del Ministro dell’Industria che ha specificato le norme e il funzionamento di un sistema di certificati verdi da attribuire all’energia elettrica “pulita” per avviare un mercato di contrattazioni, nello spirito della liberalizzazione del mercato elettrico. Il crescente impulso alla gestione locale delle politiche territoriali, frutto del processo ormai consolidato di decentramento amministrativo, ha poi investito anche il settore della politica energetica. Un richiamo al ruolo delle Regioni e degli Enti Locali nello sviluppo delle risorse energetiche rinnovabili è già presente nel Libro Bianco nazionale sulle fonti di energia rinnovabile (aprile 1999) e peraltro viene ripreso anche dal testo del decreto Bersani (Dl. 79/1999), ove si prevede una gestione diretta da parte delle Regioni delle diverse fonti di finanziamento e incentivazione con modalità che favoriscano “il coinvolgimento delle comunità locali”. Si possono dunque rinvenire nel Dl. 79/1999 almeno due importanti opportunità di sviluppo del mercato energetico locale e di sviluppo delle politiche di risposta del Mugello in materia energetica. In primo luogo, i comuni e le società partecipate possono consorziarsi per divenire Clienti Idonei9 (ex art. 14 del Dl.79/99) in modo da riorganizzare e razionalizzare la domanda elettrica pubblica negoziando tariffe più competitive con i fornitori e privilegiando l’acquisto di elettricità da fonte rinnovabile, soprattutto se localmente prodotta. In secondo luogo, le amministrazioni comunali possono creare un mercato locale di fonti energetiche rinnovabili favorendone l’utilizzazione da parte degli operatori del settore che a partire dal 2001 sono obbligati alla produzione, ovvero all’acquisto di una quota pari al 2% del loro portafoglio, di elettricità “pulita” e certificata attraverso il meccanismo dei Certificati Verdi10. 9 A partire dal 2002 il “Decreto Bersani” prevede che il soggetto Cliente Idoneo superi una soglia di consumo elettrico minimo annuo pari a 9 GWh, con una soglia minima per ciascun sito di 1GWh. 10 Per i meccanismi di attuazione del mercato dei Certificati Verdi vedi il DM 11-11-1999 del Ministro dell’Industria. 115 La normativa nazionale ha impostato diversi altri strumenti di incentivazione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico, a partire dalla legge 10 del 1991 che ha permesso agli Enti Locali di impostare strumenti di co-finanziamento specifici per tipologia di utenza. Tra gli strumenti di più recente impostazione occorre ricordare i programmi nazionali lanciati dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con le Regioni sia per il solare fotovoltaico che per il solare termico, che offrono incentivi sotto forma di contributi a fondo perduto sui costi di investimento degli impianti. Infine, il recente Decreto legislativo (Dlgs. N° 387 29 dicembre 2003) attuativo della Direttiva comunitaria sulla promozione dell’energia elettrica da fonte rinnovabile (2001/77/CE), che integra e da spessore alla normativa dei Certificati Verdi e soprattutto favorisce l’autoproduzione anche per impianti di piccola taglia. Inoltre il decreto assume forte rilevanza nel contesto delle politiche locali attivabili sul territorio della CM del Mugello per due aspetti importanti: a) per promuovere la cessione al Gestore della rete in via prioritaria di elettricità prodotta da fonti rinnovabili, invita le Amministrazioni Locali alla razionalizzazione e semplificazione delle procedure autorizzative; b) favorisce lo sviluppo di impianti di microgenerazione elettrica in particolare per gli impieghi agricoli e per le aree montane. Infine per l’elettricità da fonte solare fotovoltaica si introduce per la prima volta in Italia un meccanismo di cessione al Gestore della rete legato alla capacità di generazione elettrica: tale cessione deve avvenire ad una tariffa (ancora da stabilire) incentivante che dovrebbe confermare il “premio” ambientale di tale fonte e si ammette il principio di cumulabilità della tariffa incentivante con altri incentivi. A questi spunti contenuti nella normativa nazionale, si aggiungono le linee guida della politica regionale in tema di energia e sviluppo sostenibile. I principali riferimenti programmatici sono rinvenibili nel Piano Energetico Regionale della Regione Toscana (PERT) del 2000 ed in corso di aggiornamento e il Piano Regionale di Azione Ambientale (PRAA) della Toscana 2004-2006 (la cui bozza è al momento in fase di concertazione). Brevemente il PERT ed il PRAA promuovono entrambi le due priorità strategiche dell’efficienza energetica e dello sviluppo dell’energia rinnovabile, priorità peraltro integrate anche nel Piano Regionale di Sviluppo con l’obiettivo di “innovare per uno sviluppo sostenibile”. L’intento del nuovo PERT (in via di approvazione) è di consolidare strategie già intraprese e di porre traguardi ambiziosi quali l’autosufficienza energetica, il rispetto dei parametri di emissione dettati dal Protocollo di Kyoto e la riduzione dei costi energetici per le attività economiche. Inoltre il PERT prevede anche un incremento della potenza elettrica installata di circa 1.600 MW, almeno mille dei quali da fonti rinnovabili ed assimilabili (solo per l'eolico si prevede un incremento di 300 MW entro il 2010). Il PERT individua poi le linee di indirizzo per la pianificazione energetica a livello provinciale e per l’esercizio 116 delle funzioni delegate agli Enti Locali (DL 112/98) in materia di promozione delle fonti rinnovabili e risparmio energetico, di disposizioni autorizzative alla produzione energetica locale e di controllo dell’efficienza degli impianti termici. I decreti ministeriali sull'efficienza energetica del 24 aprile 2001 (pubblicati sul supplemento ordinario della G.U. n.117 del 22.5.2001) istituiscono un sistema di promozione delle tecnologie energeticamente efficienti di carattere significativamente innovativo in Italia e a livello internazionale. Essi fissano l'obbligo per i distributori di energia elettrica e gas con bacini di utenza superiori ai 100.000 clienti di effettuare interventi di installazione di tecnologie per l'uso efficiente dell'energia presso gli utenti finali, in modo da ottenere un prefissato risparmio di energia primaria nei prossimi cinque anni. A tal fine le aziende distributrici possono:. • • • intervenire direttamente; avvalersi di società controllate; acquistare titoli di efficienza energetica rilasciati dall'Autorità per l’energia elettrica ed il gas (AEEG) alle società di servizi energetici (ESCO) che abbiano effettuato interventi fra quelli ammessi dai Decreti stessi. Per recuperare parte dei costi sostenuti, che vanno a sommarsi anche a mancati ricavi a causa delle minori quantità di energia distribuita, è previsto per i distributori un recupero attraverso le tariffe di distribuzione. Rimangono poi aperte la possibilità di accedere ai finanziamenti regionali, statali o comunitari eventualmente presenti e la possibilità per l’utenza finale di ottenere incentivi a fondo perduto per la promozione delle tecnologie efficienti. Di converso, alle aziende che non ottempereranno ai propri obblighi saranno comminate sanzioni. Con la delibera n° 103 dell’ottobre 2003, l’AEEG ha poi elaborato le linee guida per i progetti di risparmio energetico e per la certificazione dei Titoli di Efficienza Energetica (TEE) ovvero dei “certificati bianchi”, specificando che possono partecipare anche aziende che non abbiano un bacino d’utenza di 100.000 clienti . La dimensione minima dei progetti viene indicata nel progetti standardizzati che assicurano almeno 25 Tep/anno di risparmio energetico. La dimensione territoriale del futuro mercato del risparmio energetico è insita nella varietà di interventi attuabili con il meccanismo introdotto da questa normativa e nella diversità di soluzioni tecnologiche e applicative ipotizzabili. Le Regioni e gli Enti Locali possono attivarsi per orientare gli interventi verso utenze o tecnologie sfavorite, specie nel settore civile, mediante gli strumenti dei piani energetici e delle concessioni. Gli stessi Comuni possono, oltre a favorire lo sviluppo del mercato aderendo a campagne promozionali, divenire utenti e/o stimolare la costituzione ed entrare 117 nell’azionariato di società ESCO locali11. Le linee guida dell’ AEEG inoltre lasciano un certo spazio ad iniziative attivabili nell'ambito di sinergie fra i distretti industriali, gli istituti di ricerca ed i decisori dell'Amministrazione regionale e locale. 3.5.3. Gli strumenti finanziari attivabili Gli indirizzi contenuti nei documenti di programmazione sono sostanziati da strumenti di supporto finanziario e da meccanismi di incentivazione che possono essere generici o mirati per tipologia di utenze e/o per tipologia di fonte. Brevemente, si riassumono i principali programmi attualmente in essere e di rilevanza per il territorio del Mugello. Fondi DOCUP 2000-2006 Il DocUp 2000-2006 nell’ambito della programmazione degli interventi finanziabili con i fondi strutturali individua all'interno dell’ambito ambientale (Asse 3, risorse per circa 183 milioni di Euro) le specifiche misure per “l’ottimizzazione del sistema energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili” (misura 3.1., per enti pubblici e misura 3.2. per enti privati). Di regola la selezione degli interventi proposti da enti privati viene regolata da specifici bandi regionali. Fondi per progetti di energia rinnovabile nelle PMI A seguito di un iter negoziale finalizzato a coordinare gli aiuti di fonte comunitaria e nazionale (trasferimenti del Ministero dell’Ambiente relativi al gettito della Carbon Tax), la Regione ha messo a punto un pacchetto finanziario complessivo di 29 milioni di euro nel periodo 2002-2007 per progetti presentati dalle PMI per la produzione di energia rinnovabile, con particolare riguardo alle fonti solare termica, solare fotovoltaica e da biomassa (oltre a interventi nell’ambito delle isole minori che coinvolgono anche la fonte eolica, biogas e combustibile derivato da rifiuti). Questo risultato rafforza gli strumenti già presenti per le PMI e, ad esempio, per l’energia fotovoltaica innalza il contributo a fondo perduto dal 40 % al 75 % del sovraccosto dell’impianto (rispetto ad un impianto convenzionale di capacità uguale). 11 Per un approfondimento sul ruolo che i comuni possono giocare nel promuovere il mercato dell’efficienza energetica si rimanda alla documentazione presente sul sito: http://www.tecnologieefficienti.it/documenti/scheda_illustrativa_comuni.pdf 118 L’erogazione dei contributi dovrebbe essere gestita attraverso bandi annuali a seguito di accordi volontari settoriali che coinvolgano le PMI e le associazioni di categoria. Bandi per progetti energia rinnovabile di aziende agricole In attuazione del PER, la Regione annualmente (di regola ad aprile) indice un bando per finanziamenti a progetti di produzione di energia rinnovabile nell’ambito delle aziende agricole. Il co-finanziamento messo a disposizione, sotto forma di contributo a fondo perduto, è pari a non più del 40 % dei costi di investimento ammissibili e fino ad un tetto di Euro 100.000 per progetto. Una priorità viene assicurata ai progetti presentati da aziende agricole biologiche. Parco Progetti L’Ufficio Energia della Regione ha istituito nel 1999 lo strumento definito Parco Progetti che viene gestito in attuazione del Piano Energetico Regionale per “singoli interventi significativi” nel settore energetico. Questo strumento promuove accordi volontari territoriali, attraverso tavoli di concertazione, tra Regione ed enti promotori pubblici o privati al fine di giungere ad una selezione di progetti che massimizzano i risultati attesi in termini ambientali ed energetici, con la più efficace contribuzione di risorse pubbliche. L’impegno minimo annuale di risorse del bilancio regionale (non ascrivibili a fonti comunitarie e nazionali) è stimato nel PER a circa 2,3 milioni di euro. La Regione offre (vedi Allegato B al PER) uno schema da seguire per siglare l’accordo volontario territoriale che costituisce prerequisito necessario per l’ammissibilità di richieste a qualsiasi forma di finanziamento o incentivazione promossi dalla Regione. Bandi legati ai programmi nazionali, tetti fotovoltaici e solare termico I programmi promossi dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con le Regioni, di cui sopra accennato, e dedicati allo sviluppo delle fonti solare termica e solare fotovoltaica interessano la Toscana ed il Mugello attraverso il lancio di bandi periodici (di regola annuali) che prevedono il finanziamento a fondo perduto di una quota significativa del costi di investimento dell’impianto energetico. Tipicamente, si tratta di contributi in conto capitale nella misura del 60-75 % per gli impianti fotovoltaici (sia per enti pubblici che per i privati) e nella misura del 25 % per gli impianti solari termici. L’Agenzia Fiorentina per L’Energia offre un servizio di consulenza per l’istruzione delle pratiche e per 119 far comprendere all’utenza gli ulteriori benefici fiscali (IRPEF e IVA) cumulabili con i contributi. 3.5.4. Potenzialità locali di sviluppo dell’energia rinnovabile e di promozione del risparmio energetico La filiera della biomassa Come specificato nel Programma Nazionale Energia Rinnovabile da Biomasse (PNERB), l'Italia deve arrivare a produrre 8-10 Mtep/anno da biomasse entro il 2010-2012, concretizzando gli impegni internazionali e comunitari assunti per motivazioni di carattere ambientale, di autonomia energetica, di sviluppo agricolo e rurale ed occupazionale…. Il PER imposta gli indirizzi per la Toscana sulla base di queste premesse e con attenzione alle interessanti ricadute occupazionali del settore, individuando un obiettivo di almeno 92 MW di capacità installabile: “la disponibilità potenziale di biomasse di varia natura che risulta dalla fase conoscitiva è stimata in circa 805.000 t/anno con una possibile installazione di 92 MW di potenza complessivi (previsione nazionale 2000 MW). L’indirizzo generale è quello di favorire tutte le applicazioni di questa fonte utilizzata finora in modo molto marginale12, promuovendo sia gli impianti cogenerativi (elettricità e calore) di dimensione medio-alta sia quelli per produzione di solo calore e quindi anche delle caldaie di piccolo taglio (i.e. stufe e termocamini). Secondo i dati del PER la disponibilità annua di biomassa è piuttosto ampia e caratterizzata sul territorio toscano come indicato nella Tabella 3.7. 12 Va infatti sottolineato che la Toscana è la regione italiana con più ampia superficie forestale, pari a circa il 45 % del territorio. Il Mugello, in particolare, è caratterizzato da un indice di boscosità pari al 65 % della superficie (51 % la superficie boscata a livello di provincia). 120 Tabella 3.7 - La disponibilità di biomassa per tipologia Tipologie biomasse Ramaglie cedui di valore Ramaglie cedui dolci Altri cedui: tutta la prod. Scarti da fustaie resinose Scarti da fustaie latifoglie Residui tagli fustaie varie Ripulitura cesse linee ele. Cure forest. castagneti Materiale risulta vigneti Materiale risulta oliveti Materiale risulta frutteti Materiale risulta vivai Recupero paglia Biorifiuti potature Biorifiuti – erba fresca Biorifiuti – foglie secce Scarti lav. Industria legno TOTALE 1.058 529 P.C.I. Kcal/Kg. S.S. 4.100 1.187 593 4.000 23.292 4.000 69.876 q./anno Sost. fresca 3.563.718 q./anno sost. Secca 1.781.859 Tep 21.269 246.050 123.025 4.200 5.065 150.858 75.429 4.100 3.031 172.780 86.390 4.100 3.472 40.000 26.700 4.200 1.101 232.500 116.250 4.000 4.558 596.000 4.300 25.125 937.000 421.650 4.200 17.362 128.000 64.000 4.300 2.698 16.000 9.600 4.300 404 3.950 3.950 108.431 21.624 1.193.000 3.300.000 836.000 2.800.000 668.800 220.000 55.000 44.000 39.600 4.337 1.683 77.265 61.812 4.100 2.484 13.403.340 8.049.249 575 310 311.793 Fonte: Piano Energetico Regionale, 2000 I territori montani con ampie superfici boscate, come il Mugello, dovrebbero essere per natura “vocati” a progetti per l’uso energetico della biomassa, con forti potenzialità di identificare sistemi locali di domanda e offerta, ovvero una filiera corta della biomassa, capace di produrre biocarburanti in modo economicamente competitivo oltre che sostenibile e per il soddisfacimento di bisogni energetici locali. Si può affermare con forza che le risorse del Mugello offrono una concreta opportunità per studiare approfonditamente la fattibilità di un ampio sviluppo del settore, e dei benefici 121 occupazionali ed economici associati. Tra gli esempi di segmenti di domanda energetica “vocati” all’uso della biomassa meritano attenzione gli impianti di riscaldamento presso agriturismi/aziende agricole (esistono progetti pilota che dimostrano risparmi fino al 70 % dei costi di esercizio) e in edifici pubblici in cui è possibile sostituire vecchie caldaie a gasolio o a GPL. Studi di opportunità (o di pre-fattibilità) sarebbero utili a dimensionare il potenziale esistente nel Mugello: in questa direzione la Comunità Montana ha recentemente commissionato uno studio preliminare sul potenziale nell’ambito degli edifici pubblici, le cui indicazioni sono riassunte nella Tabella 3.8. A partire dai dati del censimento degli impianti termici degli edifici pubblici, e da una ipotesi di produzione locale di 1100 tonnellate annue di legno da conifere, si è calcolato che sarebbe possibile alimentare dai 17 ai 24 impianti di capacità media di 100kW con l’utilizzo del 55 % della produzione locale di legna (600 tonnellate annue) e la sua lavorazione in “cippato”. Tabella 3.8 - Stima del bacino di impianti termici a biomassa per edifici pubblici alimentabili con legna dei boschi dell’Alto Mugello - Esempi di edifici idonei alla sostituzione dell’impianto termico Edificio Località Tipologia impianto Casa vacanze Ponzalla Scarperia GPL 80 kW Municipio Palazzuolo sul Senio Gasolio 102 kW Ex scuola, via valle acereta Marradi Gasolio 38 kW Macello comunale Marradi Gasolio 158 kW Asilo, via pescetti Marradi Gasolio 160 kW Ex scuola Campigno Marradi Gasolio 38 kW Stima consumo medio annuo caldaia 250 quintali (circa 150 mc) – ipotesi minima a biomassa 100kW 350 quintali (circa 195 mc) – ipotesi massima Domanda energia termica soddisfatta Max 24 impianti a biomassa da 100 kW con 600t/anno di legna locale (cippato) Min 17 impianti a biomassa da 100 kW Fonte: Agenzia Fiorentina per l’Energia La fonte solare termica Il dato di partenza per una riflessione sulla potenzialità di sviluppo di questa fonte – intesa anche in chiave di politica per l’efficienza energetica (ad es. sostituzione di scaldaacqua elettrici) – è che in Toscana l’indicatore di “potenza installata” è pari a 3,2 mq/1000 abitanti ed in Europa è pari a 18,6 mq./1000 abitanti (fonte PER, 2000). Le indicazioni del PER indicano un obiettivo per la Toscana di 200-300000 mq. Installati al 2010. Per raggiungerlo è evidente l’esigenza di lavorare anche a livello locale ad una maggiore diffusione delle informazioni e delle opportunità di risparmio, oltre che attivando strumenti finanziari di incentivazione. 122 Per quanto riguarda il Mugello, è opportuno rilevare che sul territorio si possono individuare possibili applicazioni in tutte le categorie di “utenze vocate”: • • • • • le strutture ospedaliere; le strutture sportive; le strutture scolastiche; le strutture turistiche; le abitazioni monofamiliari occupate; e secondo le analisi contenute nel PER, la domanda potenziale di tali utenze vocate (escluse le utenze monofamiliari) ammonta nelle sole provincie di Firenze e Prato a quasi 40.000 mq installabili, di cui 30000 mq in strutture turistiche. Grazie alle politiche di risposta avviate dalla CM con il supporto tecnico dell’Agenzia Fiorentina dell’Energia, nel 2003 sono state presentate ed accolte 10 domande per impianti solari termici per complessivi 45 mq. Si tratta di un primo piccolo passo verso una promozione che verrà assicurata anche grazie al nuovo “sportello energia” aperto presso la CM e gestito dall’Agenzia Fiorentina per l’Energia. La fonte eolica Sul fronte della produzione di energia elettrica da fonte eolica, il PER manifesta una forte volontà politica di promozione di questa fonte, confermata da recenti dichiarazioni sull’aggiornamento in corso del piano, esplicitando come obiettivo la installazione di impianti per 300 MW al 2010. Questo obiettivo si basa sulla identificazione di circa 100 siti idonei e sull’indirizzo strategico di promuovere parchi eolici di piccola-media taglia a basso impatto ambientale. La percezione locale di un impatto sul paesaggio e di impatti ambientali costituisce infatti, assieme alla complessità dell’iter procedurale ed autorizzativo, il freno principale allo sviluppo di questa fonte che ha ormai raggiunto maturità commerciale e competitività. Il Forum dell’Agenda 21 puo’ rivelarsi uno strumento molto utile per riflettere sui costi e benefici locali (e globali) di questa scelta energetica, per diffondere maggiori informazioni sulla mitigazione degli impatti sul paesaggio e per mediare tra interessi conflittuali. La fonte fotovoltaica La fonte solare fotovoltaica trova nel contesto territoriale del Mugello la possibilità di applicazione in due tra le principali nicchie di mercato per questa tecnologia, le utenze isolate (con impianti non collegati alla rete) e le abitazioni 123 monofamiliari (con impianti collegati alla rete). Si tratta di applicazioni per un mercato (soprattutto la seconda) di tipo sussidiato, ovvero la cui domanda dipende dalla presenza di incentivi e contributi. Secondo le indicazioni del PER e sulla base di dati ENEL sulle domande di allacciamento di utenze isolate, si può stimare su base regionale circa un 1 MW di potenziale per le utenze isolate; per le abitazioni monofamiliari il potenziale tecnico è di almeno 363 MW ma l’ipotesi del PER è che ci sia un tasso di penetrazione del mercato del 1% con l’obiettivo di 4 MW installati al 2010, sempre su base regionale. A queste macro-tipologie di impianti, va poi considerata la potenzialità delle applicazioni di tipo dimostrativo o speciale (ad esempio, l’integrazione di impianti fotovoltaici in architettura, l’illuminazione pubblica con lampioni solari, gli impianti di irrigazione, ecc.), come ad esempio il progetto di impianto fotovoltaico di 20 kW da installare sul terrapieno di contenimento della diga del Lago di Montelleri (Vicchio). La nuova prospettiva di sostegno del fotovoltaico attraverso l’applicazione del Dlgs. N°387/2003, con una incentivazione in conto esercizio, potrebbe ampliare notevolmente le stime riportate nel PER e la domanda potenziale. Energia Idroelettrica Nel 1997 la Regione ha raggiunto la capacità di 294 MW, con un incremento medio annuo dell’8% nel periodo 1986-1997. La potenzialità residuale, stimata in seno al PER a 70 MW è limitata e soprattutto concentrata nelle Alpi Apuane e nelle zone dell’Appennino ed investe quindi anche il Mugello. Recentemente due impianti di produzione idroelettrica sono stati progettati nei comuni di Firenzuola e di Marradi ed i progetti sono stati giudicati idonei all’ottenimento dei “certificati verdi”. Altri siti con potenziale interessante per impianti di piccola taglia sono stati identificati lungo il fiume Sieve. Per una ottimizzazione nello sfruttamento del potenziale idroelettrico locale è auspicabile una collaborazione tra istituzioni e sistema inprenditoriale per la promozione di nuovi impianti, oltre che una ulteriore fase di studio e di identificazione di siti idonei. Le opportunità per interventi di risparmio energetico La premessa necessaria per impostare una breve riflessione sul mercato del risparmio energetico (o dell’efficienza energetica) è che il suo potenziale, e quindi i risultati conseguibili, è spesso collegato al trasferimento di tecnologie di energia rinnovabile, oltre che dipendere da interventi e tecnologie esclusivamente focalizzate sui risparmi conseguibili nell’ambito di sistemi energetici da combustibili fossili. In seno a questa Relazione sullo Stato dell’Ambiente non è possibile accennare alle molteplici indicazioni del PER in 124 tema di risparmio energetico e che toccano svariati settori. Riconducendo invece la riflessione alla natura di processo partecipato dell’Agenda 21 Locale, sembra opportuno soffermarsi su due spunti per temi di discussione adatti al Forum: • • Risparmio energetico nel settore domestico. Richiamando il forte ruolo di sensibilizzazione ed educazione ambientale che il forum è chiamato a svolgere, è forte l’opportunità di aprire la riflessione sui tanti accorgimenti che nell’ambito domestico possono essere adottati dalle famiglie per risparmiare energia (e risorse idriche). A parte la significatività di questi contributi, una volta diffusi, dal punto di vista energetico – basti ricordare che il 22 % dei consumi elettrici del Mugello sono rappresentati da utenze domestiche e che spesso esse contribuiscono alla domanda elettrica di picco (ad es., con i condizionatori d’aria o gli elettrodomestici) – l’importanza di azioni in merito va attribuita alla sfera dell’educazione ambientale, capace di contribuire alla modificazione dei comportamenti degli utenti delle risorse energetiche. Enti Locali, imprese e mercato dei certificati bianchi. Come accennato, l’applicazione della normativa sui certificati di efficienza energetica dovrebbe stimolare un meccanismo di mercato per il loro scambio. Qualora tra gli attori locali coinvolti nel Forum siano presenti realtà imprenditoriali “energivore” o imprese energetiche, sarebbe opportuno approfondire le opportunità esistenti e facilitare la nascita di partenariati dedicati a giocare un ruolo nel mercato dell’efficienza energetica. 3.5.5. Buone pratiche e politiche di risposta locali Al fine di offrire una esemplificazione delle buone pratiche e delle politiche di risposta attuabili a livello locale e proponibili anche all’interno del contesto di Agenda 21 Locale, questo paragrafo richiama alcuni interventi significativi impostati e curati direttamente dalla Comunità Montana del Mugello o promossi dagli Enti Locali del Mugello. La Comunità Montana, in particolare, ha da tempo adottato gli indirizzi programmatici per un sostegno all’energia rinnovabile e alle politiche di risparmio energetico, in collaborazione con gli enti sovraordinati e con l’Agenzia Fiorentina per l’Energia. La Tabella 3.9 sviluppa un breve quadro conoscitivo di una serie di realizzazioni (alcune ancora soltanto programmate e non eseguite), ove possibile distinte per tipologia di strumento di promozione e di incentivazione utilizzato, oltre che per tipologia di fonte rinnovabile. 125 Tabella 3.9 - Alcuni esempi di interventi per fonte e tipologia di incentivo Strumenti/Incentivi Tipologia impianto Ente-Località Idroelettrico Impianto qualificato per produzione Impianto idroelettrico Marradi elettrica con Certificati Verdi Impianto qualificato per produzione Impianto idroelettrico (40 Foralossi Idroelettricaelettrica con Certificati Verdi kWp) Coniale, Firenzuola Biomassa Svariate utenze private utilizzano termocamini, termocucine, stufe Attività di promozione Sportello Energia Vedi testo Eolico Parco eolico – idea Firenzuola progettuale allo stato di definizione Solare termico Incentivi statali (Legge 10/91) Impianto termico Borgo San Lorenzo centralizzato per condominio 49 unità (circa 80 mq) Attività di promozione Sportello Energia Vedi testo Solare Fotovoltaico Programma tetti fotovoltaici (@ 60 % di Impianto elettrico sede Borgo San Lorenzo contributi) Comunità Montana (5 kWp) Programma tetti fotovoltaici Impianto Lago Montelleri Comune di Vicchio In attesa di istruttoria (20 kWp) Programma tetti fotovoltaici Impianto elettrico scuola Borgo San Lorenzo Approvato nel 2003 media 5 kWp Programma tetti fotovoltaici Impianto elettrico scuola Barberino Approvato nel 2003 media 5 kWp Programma tetti fotovoltaici Impianto elettrico per Borgo San Lorenzo Approvato nel 2003 uffici Fonti: Agenzia Fiorentina per l’Energia; PERT, 2000; Piano di Sviluppo della Comunità Montana, 2000. L’incentivazione di buone pratiche: Progetto REST REST (Energie Rinnovabili e Turismo Sostenibile) è un progetto europeo promosso con il sostegno della Commissione Europea nel quadro del Programma "ALTENER", con il quale si vuole promuovere la protezione dell'ambiente ed il risparmio energetico presso le strutture turistico-ricettive. L'Agenzia Fiorentina per l'Energia rappresenta l'Italia in questa iniziativa che ha lo scopo di far ottenere, alle entità turistiche partecipanti, una riduzione dei costi, un aumento dell'efficienza degli impianti, una riduzione dei consumi, una maggiore conoscenza del mercato (forniture energetiche ed impiantistiche, incluse le fonti energetiche rinnovabili), l'individuazione di finanziamenti ed 126 agevolazioni, la costituzione di una rete europea di strutture energeticamente consapevoli, il miglioramento dei rapporti con la Pubblica Amministrazione e la pubblicizzazione a livello europeo delle strutture che hanno migliorato la loro efficienza energetica in seguito alla realizzazione degli interventi proposti. In sintesi, le analisi (ancora in corso) del progetto REST riguardano strutture ricettive medio-piccole ed in particolare agriturismi, con un totale di 58 strutture aderenti al progetto nella Provincia di Firenze, di cui ben 30 localizzate nel territorio del Mugello (vedi Tabella 3.10). Tabella 3.10 - Strutture ricettive aderenti al progetto REST in Mugello per localizzazione e tipologia Localizzazione strutture n. Tipologia strutture n. Vicchio 10 Agriturismo 19 Borgo San Lorenzo 7 Hotel 5 Barberino di Mugello 4 Bed&Breakfast 2 Palazzuolo sul Senio 3 Country Resort 2 Vaglia 3 Campeggio 1 Firenzuola 2 Scarperia 1 Totale strutture aderenti a REST 30 Fonte: Agenzia Fiorentina per l’Energia, 2003 Delle trenta strutture mugellane, soltanto una già utilizza la biomassa per l’impianto termico, mentre circa un terzo delle strutture fanno uso marginale di legna per forme di integrazione (come caminetti, termocamini e stufe) ad impianti di riscaldamento tradizionale. Una indagine energetica approfondita è stata condotta su 8 strutture e conferma che esiste una buona potenzialità tecnica ed economica per la promozione dell’uso di caldaie a legna: i tempi di ritorno dell’investimento sono molto bassi, specialmente nel caso di produzione in proprio della legna, attestandosi sull’ordine dei 3-5 anni. Per offrire una prima contabilizzazione dei benefici ottenibili, l’insieme degli interventi proposti per le 8 strutture ricettive oggetto di valutazione comportano un risparmio energetico complessivo pari a circa 107.000 kWh, un incremento dell’uso delle energie rinnovabili pari a 190.000 kWh (e quindi in totale circa 297.000 kWh di energia da fonte fossile risparmiata), € 26.000 di flusso di cassa annuo complessivo, e 52 tonnellate annue evitate di CO2. Prima sintesi dell’attività dello Sportello Energia Nel novembre 2003 la Comunità Montana e l’Agenzia Fiorentina per l’Energia hanno avviato l’attività dello Sportello Energia, un ufficio allestito all’interno del SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) inteso come sportello informativo e di consulenza gratuita per i cittadini e le aziende del Mugello in materia di risparmio energetico e fonti rinnovabili. Tale sportello, 127 curato da un addetto dell’Agenzia Fiorentina per l’Energia e aperto il martedì dalle 9.30 alle 13.30, offre informazioni su come risparmiare energia e aggiornarsi sulle nuove normative che regolano la materia, sull’utilizzo dell’energia alternativa e pulita, sugli incentivi ed agevolazioni regionali, provinciali e fiscali per l’installazione di pannelli solari termici o caldaie a legna nonché sulla campagna della Provincia di Firenze “Riscaldati con Cura” relativa ai controlli degli impianti termici. Con lo slogan “Scaldiamo la casa, non scaldiamo il pianeta”, sta per essere lanciata la campagna informativa di promozione e incentivazione all’uso del solare termico e del riscaldamento a legna nel Mugello. Dall’apertura del servizio, sono già molti i cittadini e gli imprenditori che si sono avvalsi della consulenza dell’Agenzia Fiorentina per l’Energia: l’utenza è soprattutto quella di privati (famiglie) al fine di scoprire le nuove opportunità che si possono cogliere nell’ambito delle caldaie a biomassa e del solare termico.