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N. Jensen Århus Havn Uno studio di caso Non si conosce la data esatta della fondazione di Århus, sebbene i resti più antichi risalgano all’ottavo secolo dopo Cristo (d.C.). Il nome “Århus” significa “delta del fiume”, e fu probabilmente attribuito per via della posizione, in quanto la città fu fondata presso la foce di un fiordo (fiordo che, al giorno d’oggi, non esiste più). Sin dai tempi della sua fondazione,Århus è cresciuta notevolmente soprattutto grazie al suo porto, che consentiva l’esportazione di prodotti agricoli verso altre regioni del Regno di Danimarca1, quali la Norvegia. All’inizio del ventesimo secolo, anche grazie alla nuova rete di fabbriche costruite all’interno della città, il porto fu sottoposto a diverse espansioni, e divenne uno dei porti più grandi della Danimarca, secondo solo a quello di Copenaghen. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la città e il suo porto furono occupati dai Nazisti. Il porto venne utilizzato per trasportare risorse militari in Norvegia, anch’essa occupata dai Nazisti. Il porto fu in parte distrutto nel corso della guerra, per via di attacchi ad opera della Resistenza Danese e di incidenti, quali l’esplosione di barche cariche di munizioni. Nel periodo successivo alla guerra, le industrie pesanti (metallurgiche, cantieri navali) continuarono a svilupparsi fino ad un certo punto, attorno agli anni 70 e 80, quando l’avvento di possibilità di produzione più economiche, quali quelle offerte dalla Cina, portò via tutte le industrie e, di conseguenza, parte della zona portuale e delle aree industriali furono abbandonate. Un altro fattore che colpì il vecchio porto fu la popolarizzazione e lo sviluppo della containerizzazione. Le navi porta container divennero sempre più grandi, il terminal dei container finì col diventare obsoleto e ne fu costruito un altro appena distante dall’originale, a sud della città, lasciando una maggiore quantità di terreno inutilizzata. Attualmente, quello di Århusè il primo porto della Danimarca per numero di container, con circa il 60% della quota di mercato, ed è inoltre il più grande porto mercantile pubblico. Nel frattempo, gli abitanti della città hanno continuato ad aumentare, grazie al settore dei servizi e all’università. La popolazione è cresciuta stabilmente di circa 4,000 nuovi 1 In questo caso, con Regno di Danimarca ci si riferisce al vecchio regno, durato dal 1524 al 1814, anno in cui Napoleone fu sconfitto nella battaglia di Waterloo e la Danimarca, che supportava l’Impero Francese, dovette cedere la Norvegia (che divenne poi indipendente). Il Regno comprendeva Norvegia, Danimarca, parte della Contea di Scania (nella Svezia meridionale), Groenlandia, Islanda, le Isole Faroe e l’Estonia, nonché alcune colonie presenti nei Caraibi, in Africa e in India. abitanti all’anno, e ciò ha messo sotto pressione il mercato edilizio, poiché non c’era abbastanza spazio per costruire nuove case. Nel2006-2007, la città decise di risanare la zona portuale e il terminal di container obsoleto, e successivamente fu avviata la costruzione di nuove abitazioni e uffici. Århus Havn, la società proprietaria del porto, decise di costruire i suoi uffici nell’area del terminal dei container e, una volta completati gli appartamenti, la zona portuale sarà in grado di ospitare circa 7,000 persone (“Århusiani”, per usare il termine con cui gli abitanti del comune diÅrhussi riferiscono a se stessi)e creare pressappoco 12,000 posti di lavoro. Il progetto più di rilievo tra quelli in costruzione è probabilmente “L’Iceberg”, un edificio che presenta una forma che ricorda quella di un Iceberg (e da cui deriva il nome). È collocato nel nuovo quartiere di Århus Øed è dotato di 200 appartamenti che si estendono su una superficie di 23,000 metri quadri, sebbene il sito vanti una superficie totale di circa 800,000 metri quadri, connotandosi come una delle strutture Europee più ampie in assoluto tra quelle che si affacciano su zone portuali. L’Iceberg è stato ideato da diversi studi architettonici Europei, tra cui CEBRA, JDS, SeAECHe Louis Paillard, per un budget di 32 milioni di Euro. L’“Isbjerget” Grazie a questi nuovi progetti di risanamento, i prezzi del mercato edilizio dovrebbero (almeno questo è ciò che speriamo) diminuire, riducendo in pochi anni l’enorme pressione subita nel corso degli ultimi tempi, in particolar modo a causa dell’incremento del fenomeno dell’immigrazione. Fonti: http://www.aarhus.dk/da/omkommunen http://www.aarhushavn.dk/en/a_modern_all-purpose_port.htm http://en.wikipedia.org/wiki/Aarhus http://www.dezeen.com/2014/09/25/big-aarhus-harbour-bassin-7-bjarke-ingels/ http://www.e-architect.co.uk/denmark/aarhus-harbour http://www.visitaarhus.com/ln-int/central-jutland/harbour-aarhus-sinister-backyard http://www.visitaarhus.com/ln-int/denmark/aarhus-danish-for-progress http://jdsa.eu/tad/ http://www.aarhushavn.dk/en/about_port_of_aarhus/