rubriche - Associazione I Vespri

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rubriche - Associazione I Vespri
U’ BULLETTINU dei Vespri
Curiosità, aneddoti, notizie sulla Sicilia e sui Siciliani
ANNO 7 - Numero 8
Cari Amici,
eccoci a riprendere le nostre attività dopo una calda estate che non ha risparmiato
nessuno.
L'Italia sta faticosamente camminando lungo una strada difficile verso un
riequilibrio dei suoi parametri economici che hanno fatto dubitare della nostra
stessa sopravvivenza nell'area dell'euro.
eccoci a riprendere le nostre attività dopo una calda estate che non ha risparmiato
nessuno.
L'Italia sta faticosamente camminando lungo una strada difficile verso un
riequilibrio dei suoi parametri economici che hanno fatto dubitare della nostra
stessa sopravvivenza nell'area dell'euro.
Questo non significa che i problemi connessi alle disfunzioni croniche del nostro
sistema siano stati risolti ( né si poteva chiederlo ad alcun soggetto di buonsenso)
ma molta strada è stata fatta e la credibilità del nostro Paese ne è risultata
accresciuta in campo internazionale, facilitando anche all'interno il processo di
sviluppo che tutti ci auguriamo sopraggiunga presto.
Altrettanto non può dirsi per la nostra Sicilia, la cui credibilità è scesa
vertiginosamente sia per la mancanza di efficienza sia per la mala gestione di cui è
stata oggetto negli anni passati. Non ci è mancato nulla : mafia, malaffare,
immigrazione clandestina, corruzione, ignoranza ,sottosviluppo,
utilizzo
personalistico della cosa pubblica, insomma un variegato carnet di quanto non si
debba fare o avere in un territorio che rappresenta circa il 10% dell'intera nazione.
Colpa dei siciliani? Sicuramente in parte si; colpa del governo nazionale?
sicuramente in parte si; colpa dei politici siciliani ? sicuramente in parte si; colpa
della Comunità Europea ? sicuramente in parte si!
Ma individuare le colpe non significa risolvere i problemi: questi permangono
tutti nella loro complessità e nella loro estensione.
Forse bisognerebbe per la gestione di quegli enti pubblici territoriali che hanno
mostrato di non sapere amministrare i beni pubblici e di non sapere difendere gli
interessi della società civile ( alla quale istituzionalmente dovrebbero rispondere
essendo la nostra una repubblica parlamentare), forse, ripeto, ci vorrebbe anche
per loro un "governo tecnico" che procedesse al risanamento non soltanto
finanziario ma soprattutto morale e politico di questi enti.
Anche se quanto sopra detto può rappresentare una proposta provocatoria,
forse è meno utopistica di quanto non appaia a prima vista; un governo
provvisorio fatto di terzi, esperti, non compromessi e non legati ad interessi locali,
potrebbe essere una soluzione per avviare rapidamente un processo di
risanamento senza il quale non vi sarà speranza di alcuno sviluppo economico e
sociale.
Roma, 8 ottobre 2012
RUBRICHE
Il proverbio del mese
Curiosità
Castelli di Sicilia
Gastronomia
Concludo informandoVi che il prossimo 26 ottobre ad Isola di Capo Rizzato (in Calabria, per quanti avessero
dubbi geografici!) si terrà un interessante Convegno sull'utilizzo efficiente dei beni sequestrati/ confiscati alla
malavita organizzata, tema sul quale la nostra Associazione ha dimostrato sempre grande sensibilità e molto
attivismo.
Vi informerò in dettaglio del programma dei lavori e delle presenze.
Per quanti fossero interessati a partecipare all'evento, Vi preghiamo di fare pervenire la Vostra manifestazione di
interesse alla nostra segreteria all'attenzione della signora Elisabetta.
A tutti un augurio profondo di un fecondo anno lavorativo nuovo
L.T.
Il proverbio del mese
Acqua ca dùna a troppi vaddùna
A mari unn'arriva
Traduzione letterale
Acqua che si versa in troppe valli, non arriva mai al mare.
Traduzione autentica
Se si disperdono le proprie forze e le proprie energie in diverse direzioni, non si arriva mai a concludere niente!
Non tutti sanno che...
Questo mese ci occuperemo dei cosiddetti bagli siciliani, costruzioni non molto note ma ricchi di storia della Sicilia.
Il termine " baglio ",deriva da una parola latina, valium, cioè fortificazione destinata alla protezione di aree e/o di
luoghi.
Sorti a difesa di latifondi, i bagli, nel `700, diventarono invece sinonimi di aggregati rurali delle aree vitivinicole,
tutti caratterizzati, più o meno, dallo stesso impianto architettonico.
Tutte le costruzioni si svolgono lungo il perimetro di un'area centrale o grosso cortile dove si affacciano tutti i locali
tecnici e la casa padronale che si diversifica per una struttura " a palazzetto" o " a palazzo", incorporata nelle
costruzioni perimetrali.
Nessuna apertura é visibile all'esterno, salvo qualche feritoia ed i portali di accesso, ampi, perché vi potessero
passare i carri con i carichi di uva mentre le mura esterne presentano spesso strutture merlate come vecchi
castelli ,sia pure non arroccati e caratterizzati da un impianto architettonico di tipo arabo, cioè mura cieche
verso l'esterno ed aperture, porticati e logge, tutte verso l'interno intorno ad un cortile dove, talvolta, vi si
potevano ammirare semplici fontane dove si raccoglieva l'acqua piovana.
Sul cortile si aprono anche ampi percorsi a colonnato, tipo logge, dove insistono cantine, locali di lavoro, locali di
stoccaggio, utensilerie , macchine pressatrici e quanto altro destinato alla produzione di vino.
I bagli, però, si trovano anche in grandi estensioni agricole a culture miste, vigneti, uliveti, mandorleti,
raramente si trovano grandi estensioni di terreni coltivati a foraggio od a cereali.
Per tale ragione i bagli si trovano in grande quantità nella zona del Trapanese, vicino alle grandi aree vitivinicole
siciliane quali ad esempio, Alcamo, Menfi e Marsala.
Agli Amici dei Vespri desidero ricordare che in occasione della Vuitton Cup che si tenne a Trapani,
organizzammo una gita di alcuni giorni in Sicilia e fummo ospitati nel Baglio San Vincenzo, a Menfi, una
costruzione meravigliosa interamente restaurata dal nostro Amico e socio Giovanni Lanzara, un'esperienza
bellissima che è rimasta nei nostri ricordi impressa per la particolare " magia" della quale abbiamo goduto in
quei giorni.
Forse dovremmo ripetere l'esperienza visitando uno dei bagli storicamente più famosi, il Baglio Anselmi, a
Marsala, trasformato in un bellissimo Museo archeologico e comprendere da vicino il messaggio culturale
che queste antiche costruzioni ci hanno tramandato.
Piccole note storiche..
La diversità culturale e storica della Sicilia verso le altre regioni dell'Italia non è cosa recente né, come da taluni
sostenuto, frutto della dominazione Borbonica sul Regno di Napoli o, più recentemente, del Risorgimento, ma
nasce da lontano e per tale motivo é cosi profondamente radicata nella cultura siciliana da farci spesso dire, a chi ci
chiede da dove veniamo, soprattutto all'estero, rispondiamo di getto "...Siciliani!" e non " italiani", come sarebbe
più giusto dire.!
Una della tante differenze che affonda le sue radici addirittura nella preistoria è quella connessa alle unità di misura
che si adoperavano (ed ancora si adoperano!!!) in Sicilia.
La struttura di queste unità di misura è chiaramente indicata in un reperto archeologico chiamato " la Tavola
ponderale di Selinunte", oggi a Palermo presso il Museo Salinas.
Il sistema metrico siciliano è articolato per sedicesimi, cioè per un multiplo di quattro, tante quante le dita
di una mano, pollice escluso.
Le misure lineari furono rapportate agli arti umani, per cui si ebbero " braccio", "passo", " cubito", senza
dimenticare che il famoso " miglio romano" era dato da 1000 passi.
La quantità di terreno veniva misurata in "salme" , termine che fa capire subito a cosa si facesse riferimento (ma
non si è sicuri di questo étimo) ed ogni salma divisa in sedici "tumoli"!
Lo stesso principio venne adoperato per le unità di misura riferite ai recipienti: venne detto "cantàru", il peso di
circa 80 kg, cioè quanto poteva trasportare un animale da soma, suddiviso, a sua volta, in cento " rotoli".
Per l'olio di oliva verme adoperata una unità di misura speciale , il " cafiso", pari a poco più di 17 litri, quanto
poteva sollevare un uomo con un braccio; quattro cafisi facevano un carico di " zimmili".
Le unità di misura, però, varavano da zona a zona per cui era usanza, nei mercati, esporre le proprie unità di
misura oppure, più recentemente, affiggerle nei portoni della cattedrale.
Nel tempo vi fu la necessità di adoperare un sistema di misurazione uguale per tutta l'Italia per cui, nel 1861dopo il Regno d'Italia- venne emanato un Regio Decreto che provvide a stabilire pesi e misure valide per tutte
le transazioni.
Senza voler togliere nulla all'Unità d'Italia, in Sicilia ancora si misurano le aree agricole in " salme" ed in "
tumuli" e le transazioni ( poche!!) che ancora si fanno per i terreni agricoli non tengono conto della unificazione
riservandola solo per i rogiti notarili , e non sempre.
La ricetta del mese
Vorrei iniziare questo nuovo anno lavorativo con una ricetta che ci fa salutare l'estate : la pasta con i ricci di mare.
Ingredienti
n. 50 ricci di mare
300 gr spaghetti di buona qualità 2 spicchi di aglio
tre cucchiai di vino bianco secco un ciuffo di
prezzemolo olio di oliva extra vergine q. b. pepe
nero q.b.
sale q.b.
Procedimento
Aprire ( pazientemente!) i ricci con una forbice o, se preferite, con un coltello aguzzo ed affilato usando appositi
guanti per evitare spiacevoli conseguenze. E con un cucchiaino mettere tutte le uova in una scodella di vetro o di
ceramica ( non di metallo!!!)
Mettete un filo d'olio nella padella con l'aglio ben schiacciato ma con tutta la pellicina intorno e farlo insaporire
a fuoco lento per qualche minuto; aggiungere il vino bianco e sfumare dolcemente per pochi minuti.
Spegnere il fuoco, aggiungere il prezzemolo tritato ed un pizzico di pepe, se piace.
Cuocere gli spaghetti al dente in abbondante acqua salata e, dopo averli scolati, metterli nella padella e
farli saltare per un paio di minuti aggiungendo, se la pasta fosse troppo asciutta, un mestolo di acqua della
pasta che avrete conservato per questa evenienza.
Spegnere il fuoco e condire con una parte dei ricci aggiungendo un po' di prezzemolo fresco e mescolando
lentamente per evitare di disfare la polpa di ricci, quindi mettere in una terrina ed aggiungere sopra tutti gli
altri ricci.. Servire subito.