esemplari di fauna del sentiero pomo rosso

Transcript

esemplari di fauna del sentiero pomo rosso
LAVORO INTERDISCIPLINARE DI EDUCAZIONE AMBIENTALE
REALIZZATO DALLA CLASSE 2° A DELLA SCUOLA SECONDARIA DI
PRIMO GRADO DI SANTA MARIA DELLA VERSA
ESEMPLARI DI FAUNA
del
SENTIERO POMOROSSO
(Golferenzo)
Anno scolastico 2013/2014
POESIA
GIA’ LA PIOGGIA E’ CON NOI
Già la pioggia è con noi
Scuote l’aria silenziosa.
Le rondini sfiorano le acque spente
Presso i laghetti lombardi,
volano come gabbiani su piccoli pesci;
il fieno odora oltre i recinti degli orti
Ancora un anno è bruciato
Seza un lamento, senza un grido
Levato a vincere d’improvviso un giorno.
(S.Quasimodo)
1
GLI AUTORI
2
SOMMARIO
POESIA…………………………………………………………………………………………………………………………….pag. 1
AUTORI……………………………………………………………………………………………………………………………pag. 2
SOMMARIO …………………………………………………………………………………………………………………….pag. 3
INTRODUZIONE……………………………………………………………………………………………………………….pag. 4
ELENCO SPECIE…………………………………………………………………………………………………..……………pag. 5
PER SAPERNE DI PIU’…………………………………………………………………………………………….………..pag. 71
STUDIO PER COPERTINA DVD……………………………………………………………………………….………..pag. 83
IMMAGINI DI RAGAZZI AL LAVORO..…………………………………………………………………….………..pag. 85
RINGRAZIAMENTI…..…………………………………………………………………………………………….………..pag. 89
3
INTRODUZIONE
Anche questo anno noi ragazzi della classe 2°A della Scuola Secondaria di Primo Grado di Santa
Maria della Versa, abbiamo lavorato insieme per presentare un nuovo progetto di educazione
ambientale, sviluppato in collaborazione con la Prof.ssa Ferretti, intitolato “ Esemplari di fauna del
Sentiero Pomorosso”, situato nel Comune di Golferenzo.
Dopo aver effettuato interviste, osservazioni, ricerche, abbiamo approfondito lo studio delle
principali specie animali presenti nel nostro territorio.
Schede, disegni, Dvd, cartellonistica sono il risultato del nostro lavoro.
La cartellonistica verrà sistemata dal Comune di Golferenzo lungo il sentiero per dare la possibilità
a chi lo percorre di avere informazioni sulla fauna locale.
Tutto ciò ha permesso a noi ragazzi di aumentare il rispetto per l’ambiente locale unitamente ad
una migliore conoscenza del mondo animale.
Gli autori
4
ELENCO SPECIE RAPPRESENTATE NEL SENTIERO "POMOROSSO"
INVERTEBRATI
Anellidi
Oligocheti
Lumbriculidi
Lombrico
Lombricus terrestris
Molluschi
Gasteropidi
Stilommatofori
Chiocciola
Elix pomatia L.
Artopodi
Aracnidi
Aranei
Argiope fasciata
Argiope bruennichi
Insetti
Odonati
Libellula
Aeshna cyanea
Lepidotteri
Vanessa io
Inachis io L.
Ditteri
Zanzara
Culex pipiens L.
Imenotteri
Ape
Apis mellifera L.
Coleotteri
Cervo volante
Lucanus cervus L.
Coccinella
Coccinella septempunctata
VERTEBRATI
Anfibi
Anuri
Ranidi
Rana verde
Rana esculenta L.
Rettili
Squamati
Lacertidi
Lucertola muraiola
Lacerta muralis Laurenti
Ramarro
Lacerta viridis
Biacco
Coluber viridiflavusLacep
Colubridi
Uccelli
Mammiferi
Biscia dal collare
Natrix natrix
Accipidriti
Poiana
Buteo buteo (L).
Falconidi
Falco pellegrino
Falco peregrinus Tunstall
Galliforrmi
Fasianidi
Fagiano
Phasianus colchinus L.
Strigiformi
Strigidi
Civetta
Athene noctua (Scopoli)
Coraciformi
Upipidi
Upupa
Upupa epos L.
Piciformi
Picidi
Picchio rosso maggiore
Dryobates major (L.)
Passeriformi
Corvidi
Gazza
Pica pica (L.)
Insettivori
Erinaceidi
Riccio
Erinaceus europaeus L.
Roditori
Sciuridi
Scoiattolo
Scirus vulgaris L.
Lagomorfi
Leporidi
Lepre
Lepus capensis (Pallas)
Falconiformi
Carnivori
Artiodattili
Canidi
Volpe
Vulpes vulpes
Musteridi
Tasso
Meles meles (L.)
Suidi
Cinghiale
Sus scropha L.
Cervidi
Capriolo
Capreolus capreolus
5
INVERTEBRATI
6
ANELLIDI
7
LOMBRICO
Lombricus terrestris
Il lombrico detto più comunemente verme di terra, ha il corpo allungato (può avere una lunghezza
fino a 30mm.), di colore bruno rossiccio, composto da molti anelli ed è diviso in segmenti uguali
che presentano setole tranne che nel primo e nell’ultimo segmento.
Ciascuno anello è dotato di 4 paia di setole orientate normalmente verso il posteriore; con i
movimenti di allungamento e contrazione del corpo queste setole, piantandosi nel terreno,
permettono al verme di fare "presa" e quindi di avanzare, anche sotto terra.
La sue estremità anteriore è appuntita mentre quella superiore è piatta e non c’è una vera e
propria testa infatti il lombrico risulta privo di occhi.
La muscolatura del suo corpo è disposta in due strati: quello interno, con un andamento
longitudinale e l’altro con andamento circolare.
Il lombrico vive nel terreno umido in gallerie e piccoli cunicoli che si scava da solo nel terreno, da
cui esce solo di notte o dopo le pioggie.
Il lombrico, avanzando, inghiotte particelle di terra, assieme a sostanze organiche di ogni genere
che trattiene nel corpo e metabolizza.
Il lombrico ha una caratteristica particolare: se per una qualsiasi ragione viene ad essere tagliato
in due parti, ognuna di queste è in grado di rigenerare la parte mancante, dando vita a due
individui separati!
Ovviamente ciò accade di rado in quanto se la causa della divisione è stata un predatore, è
evidente che lo stesso non darà il tempo ai tessuti di rigenerarsi.
Il lombrico è apprezzatissimo da tutta una schiera di animali, come fonte, anche primaria, di cibo di
ottima qualità, per di più senza il fastidio di piume od ossa da spolpare.
Ad esempio ne vanno ghiotti, tra i mammiferi: il riccio, il tasso, la talpa; tra i rettili: gli orbettini ed i
ramarri; tra gli uccelli praticamente tutti gli insettivori e poi merli, cince, aironi e così via per non
parlare degli animali da cortile, galline "in primis" sempre razzolanti alla ricerca di larve e appunto
lombrichi.
8
9
MOLLUSCHI
10
CHIOCCIOLA
Elix pomatia L.
La chiocciola è un invertebrato mollusco gasteropode, che a seconda della specie vive in acqua o
sulla terra in ambienti umidi.
Le chiocciole si nutrono di sostanze vegetali, prevalentemente di ortaggi.
Essendo un gasteropode polmonato, per respirare prende aria da un foro sotto la conchiglia.
Il suo corpo è molliccio, interamente nudo, ricoperto di muco e racchiuso in una conchiglia calcarea
che si accresce annualmente; è costituito da un capo, dotato di un paio di tentacoli e un tronco,
formato da una massa muscolosa chiamata piede che è l’organo di locomozione.
Utilizza la radula (una specie di lingua che funziona come una raspa) per nutrirsi.
Le chiocciole sono ermafrodite cioè significa che ogni singolo esemplare possiede sia gli organi
maschili che quelli femminili e depongono le uova nel terreno.
La chiocciola nasce sotto terra, protetta nel muco, le uova sono bianche, di piccole dimensioni (5
mm di diametro circa).
Quando si schiudono, vengono alla luce le chioccioline delicate e trasparenti, ma già formate in
tutte le sue parti.
11
12
ARTROPODI
13
ARGIOPE FASCIATA
Argiope bruennichi
L’argiope fasciata fa parte della famiglia Araneidae, che comprende principalmente i ragni
tessitori.
La sua colorazione a strisce gialle e nere della femmina imita gli imenotteri (mimetismo
pseudoaposematico), e la rende abbastanza riconoscibile, mentre il maschio, più piccolo, presenta
una colorazione uniforma giallastra.
La ragnatela ha la classica forma circolare (orbicolare), e presenta un particolare disegno a zigzag,
lo stabilimentum.
L’argiope è una specie prevalentemente diurna: vive in attesa al centro della tela, con cui cattura
principalmente ortotteri ed altri insetti alati di dimensioni variabili, mentre di notte vengono
ricostruite le parti della tela danneggiate.
Dopo l’accoppiamento, la femmina di norma divora il maschio e costruisce 1-3 ovisacchi, ognuno
dei quali può contenere fino a 400 uova.
In tarda primavera compaiono i giovani, che si disperdono emettendo un filo di seta e facendosi
trasportare dal vento (balooning).
Lo sviluppo è abbastanza rapido, gli adulti sono presenti durante il periodo estivo.
Ragno scarsamente aggressivo, quando è disturbato fa oscillare lievemente la tela e se la strategia
fallisce si dà alla fuga.
Il morso, raro, può causare dolore locale seguito da un lieve arrossamento che scompare in poche
ore.
Le dimensioni della femmina sono di 2 cm (corpo); il maschio 1.2 cm (corpo).
La sua diffusione si espande in tutta Europa, ad eccezione della Norvegia e della Svezia
settentrionale; è presente in tutta Italia, isole comprese.
14
15
LIBELLULA
Aeschna cyanea
La libellula è un insetto molto colorato che vive in ambienti umidi, appartenente all'ordine degli
Odonati.
Si trovano sulle rive degli stagni e dei laghi.
Il maschio è caratterizzato da una colorazione azzurra con bande nere e nonostante l’eterea
apparenza, sono molto aggressivi, mentre le femmine sono di colore verde tendente al giallo.
La libellula ha due paia di ali generalmente uguali, grandi occhi e una vista eccellente.
Le ali sono trasparenti e piene di nervature e la loro apertura alare arriva fino a 8-12 cm.
Si nutre di altri insetti, farfalle, mosche, zanzare ecc…
La femmina depone le sue uova nella ghiaia sui letti dei torrenti e pertanto lo sviluppo delle
libellule avviene sott’acqua.
Le larve si nutrono di ogni sorta di animaletti acquatici; le ninfe si arrampicano lungo lo stelo della
pianta e qui vi attendono la metamorfosi finale con cui dall’involucro bruno prenderà il volo il
bellissimo insetto. Lo sviluppo della larva va da 8-10 mesi, talvolta anche 14.
Quando la libellula si alza in volo nuziale è uno spettacolo unico al mondo.
16
17
VANESSA IO
Inachis io L.
La vanessa detta anche occhio di pavone, è una farfalla dai colori splendidi e ha una apertura alare
sino a 60-70 mm.
Sulle ali, tinte di una strana dolcezza, unica al mondo intero, è presente un ocello nero, un disegno
singolare ed avvincente.
Il bruco nero, è coperto di spine e macchiato di bianco.
Vive in comunità sulle ortiche e sui luppoli, prima di trasformarsi in una crisalide di un brillante
dorato.
Secondo il colore dell’ambiente al momento della ninfosi, la crisalide può essere bruna o verde.
E’ diffusa nelle zone temperate dell’Europa e dell’Asia fino al Giappone.
In Italia è abbastanza comune in tutte le regioni.
La si può incontrare nei boschi, campi, prati, pascoli, parchi e giardini dalla pianura fino ai 2500
metri.
18
19
ZANZARA
Culex pipiens L.
La zanzara è un insetto che si trova in tutto il mondo e predilige le zone paludose e acquitrinose..
La zanzara comune è di colore brunastro; è fornita di ali trasparenti, dove alla base di queste vi
sono i bilanceri; che servono a dare stabilità all’insetto durante il volo.
E’ dotata di un pungiglione le serve per succhiare il sangue e d iniettare un liquido irritante
prodotto dalle sue ghiandole salivari che impedisce la coagulazione del sangue.
Le zanzare depongono le uova in acqua (fino a 400 sotto terra).
Queste sono piuttosto sottili e allungate; vengono deposte in piccoli mucchietti tenuti insieme da
una particolare sostanza prodotta dalla zanzara stessa.
Dopo qualche giorno le uova si schiudono e ne escono piccole larve che si depongono a testa in giù
in posizione obliqua rispetto all’acqua.
Respirano per mezzo di un sifone situato all’estremità dell’addome. Quindi si trasformano pupe e
poi in zanzare adulte.
20
21
APE
Apis mellifera L.
L’ape possiede un corpo che può essere suddiviso in tre regioni: il capo, il torace che porta due paia
di ali membranose e trasparenti e due paia di zampe.
Sul capo troviamo gli occhi, formati da ocelli (sono presenti sulla fronte e percepiscono la luce), un
paio di antenne e l’apparato boccale lambente e succhiante.
Sulla porzione terminale del corpo è presente un aculeo velenoso.
Le api hanno colonizzato ambienti molto diversi, come foreste temperate e pluviali, praterie,
foreste decidue, savane tropicali.
La struttura sociale delle api è molto complessa. All’interno della colonia si trova la regina, che è
l’unica femmina in grado di riprodursi; qualche centinaia di maschi o fuchi, presenti solo in
primavera o in estate ; ed, infine, le api operaie, che costruiscono e riparano il nido, si occupano
della regina, curano le larve, raccolgono il polline e lo portano al nido.
La diminuzione della sostanza reale nell’alveare, ad esempio per la morte dell’ape regina, induce le
operaie alla produzione di celle reali nelle quali allevare nuove regine.
Le funzioni dell’operaia sono molteplici e, fra le altre, assicura anche la pulizia dell’alveare.
L’ape regina è più grande dell’operaia ed è in grado di deporre oltre mille uova al giorno.
Le larve destinate a diventare regine sono allevate nelle celle reali (più grandi delle celle di covate)
e sono nutrite con pappa reale.
L’alveare è costituito di cera ed è costruito tra i rami. All’interno è suddiviso in piccoli
compartimenti esagonali, che insieme formano un favo, nei quali sono riposte le uova e il cibo.
Le api ricavano il nettare, fonte di energia, e il polline da diversi tipi di fiori.
Le giovani larve sono nutrite dalle api operaie con il miele.
Le api sono in grado di comunicare alle compagne la posizione di un prato ricco di fiori.
Quando un'operaia individua il luogo adatto torna all'alveare ed esegue una sorta di danza.
Se il movimento è circolare,il prato è vicino; se l'addome si muove molto e l'ape disegna una specie
di otto, il prato è lontano e ne viene indicata la posizione rispetto al sole.
Le api sono estremamente importanti per l’uomo e per la conservazione della natura. Infatti,
raccogliendo nettare e polline per alimentarsi permettono l’impollinazione dei fiori.
Anche i prodotti delle api rivestono un ruolo importante per l’uomo, come ad esempio il miele, la
cera, la pappa reale (il cibo con il quale la larva della futura ape regina è alimentata).
22
23
CERVO VOLANTE
Lucanus cervus L.
Il cervo volante appartiene alla famiglia degli insetti e la maggior parte degli esemplari si trova in
Europa e in Asia.
Nel periodo di giugno e luglio frequentano le chiome dei grandi alberi come le querce e i castagni.
Il cervo volante può essere lungo fino a 10 cm, “corna” comprese e il maschio risulta essere più
grande della femmina.
Questi insetti hanno le antenne appiattite alle estremità, quasi come fossero lamelle; sono dotati di
due grosse tenaglie e la femmina non possiede le corna.
Il cervo volante si riproduce in giugno-luglio e cova fino a 30 uova.
Il suo sviluppo larvale dura 3-5 anni e gli adulti vivono 2-3 anni.
Il cervo volante è il più grosso coleottero europeo.
I lucanidi sono miti e incapaci di mordere..
I maschi sono inoffensivi e usano le loro enormi mascelle solo contro i rivali, mentre le femmine
sono più attaccabrighe.
Il maschio porta un magnifico paio di tenaglie dentate, mentre la femmina ha pinze molto più
corte.
La famiglia dei lucanidi raggruppa circa 1100 specie.
Alcuni hanno colorazioni brillanti, ma di solito sono di colore scuro, bruni o neri.
La femmina depone le uova nel legno marcescente di vecchie querce e le larve si sviluppano in
questo ambiente buio e umido.
Lo sviluppo larvale dura alcuni anni, dopo di che subiscono una metamorfosi, trasformandosi i
ninfe che restano immobili e non si nutrono.
Dopo qualche settimana nasce il cervo volante adulto.
E’ un insetto notturno che può essere osservato mentre vola.
I maschi ingaggiano furiosi combattimenti per il possesso della femmina, con la quale si accoppia
prima di morire.
24
25
COCCINELLA
Coccinella septempunctata L.
La coccinella appartiene alla famiglia degli insetti dell’ordine dei Coleotteri.
Sono insetti molto comuni e si osservano nei prati, nelle coltivazioni di grano, orzo, avena, erba
medica.
Presentano un corpo arrotondato con il capo (visto dall'alto) coperto parzialmente dal pronoto di
colore nero.
Sono dotate in genere di colori vivaci, come il rosso e il giallo con punti e macchie rotonde nere
poste in numero di tre su ala anteriore e il settimo posto al centro dell'attaccatura delle stesse
Il numero di queste macchie costituisce un elemento di identificazione per questi insetti.
Sul capo sono posti i piccoli occhi composti e le antenne anch'esse piccole; presentano un apparato
boccale ben sviluppato.
Le ali anteriori o elitre sono dure, colorate e avvolgono tutta la parte anteriore dell'insetto
conferendogli una forma rotondeggiante.
Le ali posteriori leggere, membranose, delicatissime sono nascoste sotto le ali anteriori o elitre e
sono le uniche paia di ali idonee al volo. Infatti, quando l'insetto decide di volare le elitre si aprono
e si dispongono rigide ad angolo con il capo, lasciando libere le ali posteriori di aprirsi per il volo.
Sono insetti che si nutrono di altri insetti e principalmente di afidi.
Manifestano diverse armi per difendersi dai predatori e molestatori curiosi. La prima consiste nel
rilasciare, se molestata, un liquido arancione, cioè gocce di emolinfa, un liquido acre che colora la
superficie con cui viene a contatto emanando un odore forte e persistente.
Una seconda arma di difesa sta proprio nei colori forti delle loro elitre. Esse possono essere rosse
(le più comuni), gialle, cosparse di pois neri che le rendono poco appetibili ai predatori.
Esistono circa cento specie solo in Italia e sono tutte utili ai coltivatori e floricoltori perché cacciano
questi insetti dannosi sia negli stadi larvali che gli esemplari adulti, liberando le piante da questi
parassiti.
La loro utilità non finisce qui in quanto sono molto voraci anche di altri insetti.
26
27
VERTEBRATI
28
ANFIBI
29
RANA
Rana esclulenta L.
La rana è un animale anfibio che vive sia in acqua corrente sia in acqua stagnante.
In Italia è ampiamente diffusa ovunque, sino a 1200 metri di latitudine.
La rana verde o esculenta, denominata anche rana comune, è una specie appartenente all'ordine
Anuri. Di circa 10 centimetri di lunghezza, dal muso appuntito e dalle dita palmate presenta un
dorso di colore verde smagliante o bruno oliva, talvolta cosparso di macchie nere.
Hanno pupilla orizzontale, lingua che si ribalta in avanti per catturare le prede. Molte rana hanno
la capacità di assorbire l’acqua e l’ossigeno anche attraverso la pelle che è particolarmente
permeabile ed è proprio per questo deve rimanere sempre umida.
Su terra invece, le rane adulte usano i polmoni per respirare.
La rana deve essere capace di spostarsi rapidamente attraverso il suo ambiente per prendere le
prede e per sfuggire ai predatori; è agilissima poichè, procede a balzi. Vive ai margini degli stagni e
dei corsi d'acqua lenti e con vegetazione fitta. Al minimo segnale di pericolo si tuffa e scompare tra
la vegetazione. Infatti la mimetizzazione è un meccanismo difensivo.
E' un animale voracissimo che si nutre di insetti, tra cui farfalle che si avventurano sopra l'acqua,
larve, vermi, lumache, ma anche di prede voluminose come giovani rane, piccole lucertole, piccoli
roditori. I maschi, provvisti da ogni lato della testa di un sacco vocale esterno, che si gonfia come
una vescica, riempiono le notti d'estate con il loro assordante gracidio. L'accoppiamento ha luogo
in giugno; le uova ( migliaia) vengono deposte in grossi ammassi sul fondo dell'acqua.
La rana nasce da un piccolissimo uovo che vaga nell'acqua, in un ammasso di moltissime altre
uova avvolto da un involucro gelatinoso, e, non appena il piccolo è nato, si comporta come un
pesce.
Il girino, ha un corpo ovalee lungo con coda verticalmente appiattita, non possiede dei polmoni,
ma branchie esterne, dei ciuffi ramificati posti ai lati della testa che gli permettono di respirare
l'ossigeno disciolto nell'acqua. Crescono dapprima le branchie, che da esterne diventano interne,
simili a quelle dei pesci. I girini sono erbivori, si nutrono per lo più di alghe.Il girino si trasforma poi
lentamente in rana: si sviluppano prima le zampe posteriori, scompare la coda, si sviluppano i
polmoni.
A questo punto la rana esce dall'acqua e inizia a vivere anche sulla terra.
30
31
RETTILI
32
LUCERTOLA MURAIOLA
Podarcis muralis Laurenti
La Lucertola è un rettile molto comune in Italia e in Europa. Appartiene all’ordine degli squamati.
Tra le lucertole italiane è quella più diffusa è quella detta Muraiola. Misura mediamente 15
centimetri ma può arrivare anche a 20-25.
La lucertola Muraiola è una lucertola di medie dimensioni, con morfologia molto variabile e
colorazione dorsale bruna e bande dorso laterali bruno scure o nere oppure con dorso verde e
reticolatura nera. La lucertola cambia muta la pelle più volte all’anno.
Ha la testa divisa dal corpo, protetta da scaglie robuste. La testa ha una forma triangolare, il
ventre e la coda sono coperte da squame.
Come la maggior parte dei rettili, anche la lucertola ha una lingua biforcuta che funge da organo
tattile e per catturare le sue prede.
E’ un quadrupede, con zampe piccole e poco evidente e si muove con un andamento ondulatorio.
E’ un’ottima arrampicatrice e riesce a muoversi con facilità su tutte le superfici.
La lucertola generalmente è una specie carnivora. Si nutre principalmente di insetti, di vermi e di
larve.
E’ un animale a sangue freddo che, quindi, ha bisogno di termo-regolare il proprio corpo
assorbendo il calore prodotto dai raggi del sole.
Si rifugia in buchi o anfratti nei muri o sotto terra; non appena esce suole riposare al sole per
riscaldarsi.
Il suo habitat naturale è la campagna, ma si adatta bene anche in città, dove si può trovare nei
cespugli e nelle aiuole pubbliche.
Predilige climi caldi e temperati e quando arriva l’inverno tende a cercare un luogo sicuro dove
ripararsi dal freddo. Il periodo dell’accoppiamento per questi rettili è in primavera.
La femmina depone, generalmente due volte all'anno, un numero che può variare tra le 2 e le 10
uova in diverse buche scavate nel terreno che poi si schiudono nel periodo più caldo dell’anno che
va da luglio a settembre. Le uova sono piccole, bianche.
I piccoli per rompere il guscio usano una sorta di dente presente sul muso che, poi, cade subito
dopo la nascita.
La Lacerta vivipara è l’unica lucertola esistente che partorisce cuccioli già indipendenti fin dalla
nascita.
33
34
RAMARRO
Lacerta viridis
Il ramarro è un animale con abitudini diurne tipico dell’Europa orientale, vive in zone soleggiate,
preferibilmente incolte, dove siano presenti cespugli e siepi in cui potersi nascondere.
Il corpo del ramarro è simile a quello di una lucertola, ma di dimensioni maggiori.
Può raggiungere la lunghezza di 45 cm compresa la coda.
Le zampe sono dotate di cinque dita munite di artigli, che gli consentono di arrampicarsi.
Il colore nel maschio è verde brillante sul dorso e giallastro sul ventre.
La femmina appare di un verde meno intenso e leggermente striata di giallo.
Nel periodo degli accoppiamenti la gola del maschio diventa di colore azzurro intenso.
I ramarri si nutrono di insetti, larve, bruchi, molluschi, piccoli rettili e piccoli mammiferi, uova e
nidiacei.
Non disdegnano alimenti di origine vegetale come frutta o bacche.
Nel periodo riproduttivo i maschi si trovano in competizione tra di loro.
Si affrontano e alzano la testa con atteggiamento aggressivo, mostrando il sottogola azzurro
all’avversario per intimorirlo.
Nel contempo frustano l’aria con la coda. Il duello termina quando l’esemplare più debole si
allontana, decretando la sua sconfitta; il maschio vincitore potrà accoppiarsi con la femmina.
Dopo alcune settimane, la femmina scava un nido profondo una decina di centimetri e vi depone
da 10 a 22 uova lunghe 16-18 mm.
La schiusa avviene in circa 3 mesi.
I piccoli ramarri sono di colore marrone per mimetizzarsi meglio con il terreno, sono già autonomi
alla nascita e non necessitano di cure parentali.
35
36
BIACCO
Coluber viridiflavus Lacep
Biacco, l’opinione linguistica corrente è che forse non derivi dal longobardo Biaich o Blaich
(sbiadito, pallido), ma sembra che con questo nome venissero denominati i piccoli serpenti terricoli,
dal corpo “pallido” in quanto privi di macchie scure evidenti, che gli abitanti dei villaggi erano soliti
trovare, soprattutto in primavera e in autunno, nelle abitazioni rurali.
Comunque l’attuale biacco è attinto dal toscano e venne utilizzato per indicare un serpente non
velenoso con il corpo agilissimo e snello, di color giallo verdastro macchiettato di nero.
Negli adulti (var.varidiflavus) la colorazione di fondo delle parti superiori è verde chiaro, giallastra e
verdastra; su di essa sono trasversalmente distribuite numerose, alternate macchie scure disposte
spesso a guisa di scacchiera, che sulla seconda metà del corpo si fanno meno evidenti e finiscono
per mutarsi in 4-6 o più strisce longitudinali.
Gli adulti possono inoltre essere melanici o melanotici.
Il biacco è diurno, vivacissimo, iracondo e mordale; è un ottimo corridore, arrampicatore e
nuotatore.
E’ considerato il più rapido e veloce serpente italiano.
37
38
BISCIA DAL COLLARE
Natrix natrix
La biscia dal collare è molto comune in Italia ed è il serpente più diffuso nell’Europa occidentale.
Di questa specie esistono numerose razze geografiche, in alcune di quelle meridionali la lunghezza
della femmina può arrivare anche a 2 metri.
La biscia dal collare viene così definita per la presenza di due macchie chiare sul collo,
accompagnate da due linee scure.
Ama vivere in vicinanza dell’acqua ed è un’abile nuotatrice.
E’ un serpente assolutamente inoffensivo che si nutre di anfibi, pesci e talvolta anche di topi; in
genere insegue le vittime e le afferra con i denti.
Per allontanare eventuali aggressori questa biscia secerne una sostanza dal pessimo odore.
E’ piuttosto timida ed evita la vicinanza dei villaggi; è diurna ed ama prendere il sole.
In acqua nuota con la testa eretta e sa arrampicarsi anche sulle siepi e sugli alberi a caccia di
raganelle.
E’ inoffensiva all’uomo, che un tempo la teneva nella stalla o nelle abitazioni come porta fortuna.
Questa biscia si sveglia dall’ibernazione verso aprile e poco dopo si accoppia; la femmina depone
da 10 a 30 uova, ricoperti da una sostanza collante così da rimanere agglomerate l’una con l’altra.
Le uova vengono deposte sotto le foglie o nel muschio dove trovano vegetali a fermentare.
Alla nascita i piccoli misurano circa 15 centimetri e sono già in grado di nutrirsi di insetti.
39
40
UCCELLI
41
POIANA
Buteo Buteo
La Poiana Comune è un uccello rapace.
Ha una lunghezza tipica tra i 51 e 57 cm con un’apertura alare dai 110 ai 130 cm,rendendolo un
predatore di medie dimensioni. Il suo habitat copre la maggior parte dell’Europa e si estende in
Asia. Vive in tutte le zone tranne in quelle più fredde. Preferisce i boschi, ma di solito caccia in
territori aperti.
Mangia soprattutto piccoli mammiferi e talvolta carogne di animali Le Poiane sono state in
passato tra gli uccelli più cacciati in Gran Bretagna.
Da qualche decennio stanno aumentando di numero. Generalmente non si spostano in stormi ma
possono essere visti insieme durante una migrazione o in un buon habitat.
E’ un rapace di forme compatte con ali ampie e arrotondate e una coda piuttosto corta. Il colorito è
bruno scuro
Superiormente e molto variabile inferiormente.
Le limitate esigenze ecologiche ne fanno il rapace diurno più frequente e diffuso.
E’ osservabile posata su pali e alberi isolati, dai quali pratica la caccia da appostamento.
Sfrutta abilmente le correnti ascensionali, roteando a lungo senza sbattere le ali; i voli sono
caratterizzati da un’alternanza di brevi picchiate ad ali semichiuse e brusche risalite.
42
43
FALCO PELLEGRINO
Falco peregrinus
Il falco pellegrino è una specie diffusa in quasi tutto il mondo.
Nel nome scientifico la parola “peregrinus” fa riferimento al suo cappuccio nero che i pellegrini
erano soliti indossare.
Il falco pellegrino è noto per l’elevata velocità che può raggiungere in picchiata durante la caccia,
ritenuta superiore ai 320 Km/H, il che lo rende il più veloce tra tutti gli animali.
Il falco ha una lunghezza compresa tra 34 e 58 centimetri e un’apertura alare di 80-120 centimetri.
Maschi e femmine hanno un piumaggio simile ma, come in molti rapaci, sono caratterizzati da un
marcato dimorfismo sessuale per cui le femmine sono circa il 30% più grandi dei maschi.
Il falco pellegrino è considerato un superpredatore.
Il dorso e le ali appuntite degli adulti sono solitamente di un colore che va dal nero bluastro al
grigio ardesia, con alcune striature caratteristiche delle sottospecie. La punta delle ali è nera
La parte inferiore è striata con sottili bande marrone scuro o nere.
La coda, dello stesso colore del dorso, ma con striature nette, è lunga, sottile e arrotondata alla
fine con una punta nera e una banda bianca a ciascuna estremità.
La testa nera contrasta con i fianchi chiari del collo e la gola bianca.
La “cera” del becco ha un intaglio, risultato di un adattamento biologico, che permette al falco di
uccidere le prede spezzando loro le vertebre cervicali del collo.
I partner di una coppia di falchi pellegrini rimangono insieme perlopiù per tutta la vita e si
riaccoppiano in caso di morte di uno dei due.
La durate della cova dura dai 32 ai 37 giorni, in funzione della latitudine e della percentuale di
umidità della zona prescelta per la cova. La covata può
prevedere da 2 a 6 uova (casi eccezionali) con
solitamente 3-4 uova come standard usuale.
Il falco pellegrino raggiunge in media un’età massima di
17 anni allo stato libero, ma sono stati osservati in
cattività casi in cui dei soggetti superavano l’età di 20
anni.
Il falco pellegrino è stato uccello dell’anno nel 1971.
44
45
FAGIANO
Phasianus colchicus L.
Il fagiano ha corpo abbastanza slanciato, breve il collo, la testa piccola, le ali corte e fortemente
allungate,la coda lunghissima composta di 16 o 18 penne disposte a tetto; ha becco snello, arcuato
e munito di uncino, piedi di media altezza, che nei maschi si arricchiscono di uno sperone.
Il piumaggio riveste tutto il corpo, con l’eccezione delle guance e dei tarsi: le sue piume sono
generalmente grandi e arrotondate.
Le femmine sono più piccole dei maschi, hanno la coda più corta e sono tinteggiate in modo più
semplice. Tutti i fagiani sono originari dell’Asia.
Raramente penetrano nelle foreste perché hanno bisogno di vagare nei campi, nei prati e nelle
pianure fertili.
Se i fagiani camminano bene il loro volo è, però, faticosissimo, ed essi vi ricorrono in casi di
necessità estrema.
Gli spostamenti aerei richiedono loro dei robusti colpi d’ala al momento della levata, che
producono dei forti e caratteristici rumori.
Sul terreno si muovono adagio e con circospezione, con il collo alzato e la bella coda sollevata e se
devono affrettare l’andatura, piegano il capo più in basso, alzano maggiormente la coda e si
aiutano con le ali.
Di natura timida e schiva, amano tenersi nascosti tra i cespugli e le erbe; non si riuniscono mai in
grandi stuoli e la loro occupazione principale consiste nella ricerca del cibo.
Si nutrono delle sostanze vegetali più disparate, dalle sementi alle bacche ed alle foglie, nonché di
diverse qualità di insetti.
46
47
CIVETTA
Athene Noctua (Scopoli)
La Civetta è di tipo Vertebrato (possiede uno scheletro interno), appartiene alla famiglia degli
Strigidae.
La Civetta è carnivora. Come tutti gli strigiformi, è capace di ingoiare le prede intere, salvo poi
rigurgitare, sottoforma di borre, le parti indigiribili (..peli,piume,ossa,denti,guscio cheratinizzato
dagli insetti..).
La si può trovare in tutto l'emisfero Nord,in Europa,Asia e Africa del Nord.
In Italia è un uccello molto comune ed è diffuso in quasi tutta la penisola tranne che sulle alpi.
Evita le zone oltre i 1000 m di altitudine poichè la neve limita fortemente le sue fonti alimentari.
La civetta è lunga circa 21-23 cm, ha una apertura alare di 53-59 cm e un peso che parte dai 100 ai
200 grammi.
Ha forme tozze,capo largo,appiattito e ricoperto di setole.
La parte superiore è grigio-bruna macchiata di bianco mentre in quella inferiore è prevalente il
bianco,macchiato di bruno.
48
49
UPUPA
Upupa epops L.
L'upupa è un uccello caratterizzato dal piumaggio piuttosto vistoso, con colori vivaci osservabili
soprattutto durante il volo.
Imparentata con il martin pescatore, il suo colore dominante è il rosso mattone con le ali e
l'estremmità del ciuffo del capo a strisce bianche e nere (ben visibili anche in volo).
Lunga fino 30 cm possiede un lungo becco sottile e ricurvo in basso e arti poco sviluppati e
trascorre la maggior parte del tempo a terra alla ricerca di insetti e delle loro larve, mentre di notte
trova riparo tra il fitto fogliame degli alberi.
Gradisce frequentare le pianure più o meno boscose, nell’Europa meridionale frequenta spesso i
vigneti.
Nidifica nell’Europa centromeridionale.
La sua alimentazione comprende insetti di vari tipo, che cattura nei prati per poi lanciarli in aria ed
afferrarli al volo,ragni, lucertole ed altri minuscoli animali.
In particolare è ghiotta di insetti che trova sullo sterco di bue .
Costituisce il nido nelle cavità degli alberi e dei muri. La covata consiste di 4 o 7 uova,piccole ed
allungate di colore verde biancastro ricoperto di puntini bianchi.
La femmina si dedica con assiduità alla cova e dura16 giorni,una volta nati i piccoli vengono
allevati da entrambi i genitori.
50
51
PICCHIO ROSSO MAGGIORE
Dryobates major L.
Il picchio rosso maggiore (dendrocopus major), lungo circa 23 cm, è nero con le parti inferiori,le
spalle ed alcune zone del capo bianche.
Il vertice è nero negli adulti e rosso nei giovani, le copritrici inferiori della coda sono rosse, e rossa
nel maschio è anche la nuca.
Vive in tutta l’Europa ad eccezione dell’Irlanda e delle regioni più settentrionali della penisola
scandinava e della Russia.
In Italia è frequente,stazionario ed erratico sia nei boschi delle pianure che in quelle montani.
Abita i boschi estesi di latifoglie e conifere, i campi alberati ed i parchi e d’inverno comparve
anche nei giardini.
Ha una particolare predilezione per i boschi di pioppi, olmi e salici
Di regola è sedentario, ma ogni tanto si possono osservare massicce migrazioni a sud parte degli
individui che abitano la zona più settentrionale dell’area di distribuzione della specie.
Per il nido utilizza spesso le buche scavate da altri picchi .
L’accoppiamento avviene agli inizi della stagione primaverile, e la femmina depone da 4 a 6 uova
piccole,allungate e molto fragili che cova alternandosi con il maschio per circa 16 giorni.
La prole viene accudita con grande affetto finche non sia in grado di procurarsi il cibo da sola.
Il picchio rosso maggiore si ciba di insetti e delle loro larve, di nocciole e anche di bacche. In alcuni
casi i picchi depredano le uova di altre specie e se si presenta l’occasione i nidiacei.
In agosto comincia a raccogliere pigne e ne fa delle riserve di cibo per i mesi invernali.
52
53
GAZZA
Pica pica
La gazza fa parte dei Corvidi ha il corpo nero e schiena nera, petto bianco. Ha le penne remiganti
nere; invece le penne caudali sono nere con riflessi verdi e arancioni.
E’ distribuita in tutta l’Europa, l’Asia, il Nord-Ovest dell’ Africa e l’America Settentrionale.
Vive nei giardini e nei campi. E’ comunemente nota col nome di Gazza Ladra per la sua abitudine di
impadronirsi di oggetti brillanti. In aprile, la coppia costruisce il proprio nido su di un albero o
cespuglio.
Il nido e’ formato da rami secchi, spesso spinosi, ciuffi d’erba e creta, ed e’ imbottita di crine e
ramoscelli.
La femmina da 3 a 10 uova che cova per 17- 18 giorni. I genitori nutrono i piccoli durante i 24 giorni
che questi passano nel nido.
Il regime alimentare e’ costituito da topi campagnoli, lucertole, insetti e altri invertebrati, semi,
bacche e frutti.
54
55
MAMMIFERI
56
RICCIO
Erinaceus europaeus L.
Il riccio è un simpatico mammifero, comune anche in Italia, che appartiene all’ordine degli
insettivori, proprio come le talpe e i toporagno.
Spesso viene chiamato “porcospino”.
Il riccio possiede 15000-16000 aculei, lunghi pochi centimetri: sono speciali peli, particolarmente
duri ed acuminati.
La sua dieta è molto varia ed è rappresentata da insetti, larve, vermi, piccoli topi, rene, uccelli,
lumache ecc…; comprende anche alimenti vegetali come frutta, radici, funghi ed altro.
Può succedere talvolta che un riccio attacchi un uccello o un serpente, ma protetto dalla sua
corazza di aculei, è in grado di combattere, anche con una vipera e di ucciderla.
I ricci nascono ciechi e sono allattati per circa sette settimane.
57
58
SCOIATTOLO
Sciurus vulgaris
Lo scoiattolo (Sciurus vulgaris) é un roditore di taglia medio piccola (40 cm) dalla famiglia delle
Sciuridae, che comprende moltre altre specie come la marmotta e il cane della prateria.
In verità, al genere Sciurus e ai suoi parenti più prossimi appartengono diverse specie di animali
che vanno sotto il nome comune di "scoiattolo".
La specie più nota é certamente lo scoiattolo europeo, rosso col pelo del petto più chiaro. In Italia
la varietà rossa arriva fino alla Tuscia e all' Umbria. Più a sud viene sostituita dalla varietà nera,
caratteristica dai boschi dell' Appennino dell' Abruzzo all' Aspromonte.
Lo scoiattolo é un animale arboricolo, abile saldatore, e per questo é legato agli ambienti silvani. Si
nutree di noci, ghiande, funghi e frutta delle quali fa cospicue scorte nascoste, per poi attingerne
nei periodi di scarsità. I pricipali predatori dello scoiattolo sono la martora, il gatto selvatico e da
diverse specie di rapaci. Le popolazioni italiane di Sciurus vulgaris sono fortemente minacciate da
una diffusione incontrollata introdotta dall' uomo nel secolo passato, l' americano Sciurus
carolinensis, che possedendo un tasso riproduttivo poù elevato e un amaggiore adattibilità sta
velocemente sostituendo la specie laddove le due specie vengono a contatto. In Italia ciò sta
sostituendo in Piemonte e in Liguria, dove la rarefazione della specie rossa é ormai un dato di fatto.
Un programma di eradicazione di questa specie, proposto dagli ecologi, é stato avversato da
ambientalisti.
59
60
LEPRE
Lepus
Lepus (Linnaeus, 1758) é un genere di mammiferi lagomorfi appartenente alla famiglia dei
Leporidi, della quale costituisce il genere più numeroso e rappresentato nel mondo.
Le lepri sono abbastanza simili ai conigli, Leporidi appartenenti a diversi generi di cui i più
rappresentativi sono Oryctolagus e Silvylagus, tuttavia hanno alcuni caratteri morfologici ed
etnologi che le distinguono nettamente dal resto della famiglia.
Sotto l' aspetto morfologico, le lepri hanno in generale orecchie più lunghe del corpo e occhi
proporzionalmente più grandi, sono di maggiori dimensioni e le estremità delle orecchie sono in
gener più scure. a differenza dei conigli, i neonati delle lepri sono piuttosto precoci: nascono già
con gli occhi aperti, il corpo é già rivestito da una pelliccia e sono in grado di muoversi
autonomamente.
Sotto l' aspetto etnologico, le lepri sono animali solitari, non costruiscono tane sotterranee ma
sfruttano depressioni del terreno o protezioni naturali preesistenti fra la vegetazione.
Sono più sensibili dei conigli alla frammentazione del territorio; nessuna specie di lepri é mai stata
addomesticata: l' animale conosciuto come "lepre belga" é in realtà, una razza di coniglio
selezionata per assomigliare superficialmente alla lepre.
61
62
VOLPE
Vulpes vulpes (LINNEAUS 1758)
La volpe è un mammifero onnivoro appartenente alla famiglia Canidae.
Questi animali possono misurare fra i 75 ed i 140 cm, per un peso che varia fra i 3 e gli 11 kg, il
colore, spesso rossiccio, va dal giallo al marrone, a seconda degli individui e delle regioni.
La gola, l’ estremità del ventre sono bianche; quest’ultima è lunga e folta.
Il muso è allungato e le orecchie sono triangolari ed estremamente mobili.
Normalmente vive in coppia, con i cuccioli, anche se talvolta è possibile osservarne esemplari
solitari o in gruppi di 4 o 6 adulti.
La coppia tende a riformarsi ogni anno e il maschio solitamente partecipa attivamente alla cura e
all’ allevamento della prole, procurando il cibo e difendendo i cuccioli da possibili predatori.
Il maschio marchia il territorio in modo sistematico e comunica con i propri simili attraverso segnali
sonori, visivi, tattili e olfattivi.
Una volpe può riconoscere un altro esemplare dall’ odore, oltre a decifrarne il rango gerarchico e il
livello sociale.
La sua dieta si basa su una grande varietà di specie: invertebrati, piccoli mammiferi, uccelli, uova,
piccoli anfibi e rettili.
Tra i vegetali particolarmente graditi sono i frutti di bosco e altri tipi di frutta. Le volpi sono solite
cacciare da sole.
Le volpi rosse hanno uno stomaco piccolo rispetto alle loro dimensioni, nei periodi di abbondanza
mettono da parte scorte alimentari per il futuro seppellendole in piccole buche di 5-10 cm.
Le volpi hanno sempre avuto un impatto ambivalente nell’ immaginario dell’ uomo: da un lato è
ritenuto un problema, che infatti predilige i piccoli animali da cortile e pollame, dall’ altro è sempre
stato ammirato per la sua bellezza e scaltrezza(numerosi sono infatti i racconti che narrano l’
intelligenza di questo animale).
Sono inoltre molto utili soprattutto in ambito agricolo per la loro capacità di liberare i campi da
varie specie di roditori, che danneggiano i raccolti.
A prova di questo miglioramento della loro fama vige il divieto della tradizionale caccia alla volpe
in tutto il Regno Unito.
63
64
TASSO
Meles meles
Il tasso é un animale delle dimensioni di un cane di taglia media, con un' altezza di 30 cm. Il peso
varia molto dalla stagione: 9-20 kg per il maschio, e 6.50-14 kg per la femmina.
Solo il rappresentante della famiglia dei mustelidi ha un' aria tozza: corpo massiccio, zampe
robuste, coda corta. La pelliccia ricopre tutto il corpo, e il diformismo sessuale é poco pronunciato.
La testa é bianca, con due righe nere evidenti, che partono leggermante sopra il muso inglobando
occhi e orecchie, e che rendono questo animale inconfondibile. La punta delle orecchie é bianca; la
zampa anteriore é più grande di quella posteriore di 1 cm.
Il tasso é presente in tutta Europa, tranne che nella Scandinavia, in Irlanda e in Corsica. In Italia é
diffuso in tutta la penisola, ma non in Sicilia e in Sardegna; a Oriente é presente in tutta l' Asia
temperata.
Abita sia il bosco deciduo che le zone con pascoli aperti, ma é più abbondante dove sono presenti
ambedue gli habitat. Per quanto riguarda la distribuzione altidunale non si estende oltre la linea
degli alberi.
I tassi sono più sociali degli altri mustelidi, essi occupano tane composte da estesi sistemi di
passaggi sotterranei con parecchie uscite all' aperto. Queste sono usate e spesso allargate da
successive generazioni e quindi ne risulta una grande quantità di detriti accumulati davanti all'
entrata; la più grande tana in Europa risulta occupare mezzo ettaro. Il tasso ha abitudini
prevalentemente notturne; ha uno spettro alimentare molto ampio: é onnivoro in estate-autunno,
diventa carnioro in inverno, quando si dedica esclusivamente alla ricerca di vermidi terra.
Si ciba occasionalmente anche di insetti, molluschi, arvicole, talpe, rane, carogne e vegetali.
Esplora minuziosamente l' ambiente col naso a terra e zigzagando in tutte le direzioni in cerca di
cibo. Il tasso é meno attivo negli inverni freddi, ma non va in letargo.
L' accoppiamento ha luogo tra gennaio e marzo, soprattutto in primavera, ma la gestazione viene
ritardata di 10 mesi, e i piccoli nascono all' inizio dell' anno successivo, per lo più a febbraio.
Le femmine possono essere coperte da più maschi dello stesso clan e hanno una sola figliata all'
anno, di 2-4 piccoli, che possono vivere fino a 20 anni.
65
66
CINGHIALE
Sus scrofa scrofa
Il cinghiale è un mammifero affine al maiale.
E’ tozzo, goffo e pericoloso, ha una testa molto grande e a forma di cuneo che si allunga in un
muso prominente.
La sua caratteristica più evidente sono i due grandi canini, che si incurvano verso l’alto fino a
sporgere fuori dalle mascelle e crescono per tutta la durata della vita dell’animale.
E’ un animale molto resistente, la sua pelle, ricoperta di setole forti, lunghe e scure (dal brunonerastro al grigio) e del cuoio.
Ha zampe robuste ma corte, con zoccoli fessurati ed ampi. Il cinghiale ha un’altezza di 85-90 cm ed
una lunghezza di 110-180 cm. Può pesare dai 150 ai 180 Kg.
Vive nei boschi o nelle macchie di arbusti di tutta l’Europa settentrionale ed orientale, ma è diffuso
anche in alcune regioni d’Italia, della Grecia e della Spagna.
La presenza dell’acqua è indispensabile ai cinghiali, che hanno bisogno di abbeverarsi spesso e per
liberarsi dai parassiti.
Rimangono nascosti durante le ore di luce per uscire allo scoperto quando fa già buio, è onnivoro.
Gli alimenti preferiti sono le ghiande, patate e altri tuberi, legumi e vari tipi di cereali, ma anche di
vermi, insetti, anfibi, rettili, piccoli roditori e uova di uccelli.
Le femmine si spostano in branchi mentre i maschi vivono in solitudine tutto l’anno, tranne che
nella stagione dell’accoppiamento, che va da novembre a gennaio.
In questo periodo i maschi, per conquistare le femmine, si affrontano in violenti duelli.
I piccoli nascono verso aprile, con il caratteristico mantello bruno-rossiccio striato di marrone
chiaro che li rende meno visibili ai predatori.
Vengono allattati per circa tre mesi e restano nelle vicinanze del branco almeno un anno.
67
68
CAPRIOLO
Capreolus Capreolus
Il capriolo è abbastanza diffuso sia in pianura che in collina e in montagna in quasi tutta l’Europa,
ad esclusione delle zone più fredde.
Appartiene alla famiglia dei cervini.
Il capriolo è alto circa 70 centimetri, lungo circa 1 metro e pesa 20-30 Kg.
Elegante, il capriolo frequenta soprattutto i boschi dove si aggira riunito in gruppi.
Le corna del capriolo cadono e ricrescono annualmente: nei giovani il mantello si presenta nel
periodo invernale.
Il verso di questo animale è singolare: i maschi emettono suoni simili all’abbaio e le femmine al
belare.
In realtà si è scoperto che i caprioli emettono questi versi sono nell’epoca di amori.
In Italia il capriolo è presente nel Tentino Alto Adige, nonché in piccoli riserve sparse nella penisola.
69
70
PER SAPERNE DI PIU’
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
STUDIO PER COPERTINA DVD
83
84
IMMAGINI DI RAGAZZI AL LAVORO
85
86
87
88
RINGRAZIAMENTI
Attraverso le pagine di questo libro, noi ragazzi della classe 2°A Vi abbiamo illustrato le nostre
ricerche, tutte curiose e molto interessanti.
I materiali prodotti da noi alunni, durante le attività inerenti al progetto, sono stati raccolti,
organizzati, ogni testo è strato trascritto al computer e collocato in questo spazio riservato a tutti
coloro che hanno voglia di conoscere e curiosare……
Approfondire la conoscenza delle specie animali che si trovano nel “sentiero Pomorosso”, ci ha
molto divertito e ci ha permesso di avere una maggiore conoscenza delle specie che ci
appartengono.
Il nostro progetto finalmente è giunto a conclusione e pertanto è doveroso ringraziare tutti coloro
che hanno prestato il loro aiuto nella ricerca delle fonti, la scuola per averci dato la possibilità di
compiere questo percorso didattico e i professori che con i preziosi consigli, gli insegnamenti e
tanta passione e.pazienza che ci hanno aiutato ad arrivare fino in fondo.
Meritano un ringraziamento particolare anche tutti coloro che leggeranno e apprenderanno tutto il
lavoro svolto dai noi ragazzi.
Un sincero grazie
Gli alunni della classe 2° A
89
Sai che se gli animali ci potessero parlare, inizieremo a chiederci se nel mondo sono
loro le persone………………
90