Maya - IC2 San Giovanni Lupatoto

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Maya - IC2 San Giovanni Lupatoto
Relazione sull’uscita didattica della Classe 2F
del 9/11/2016
alla Mostra dei Maya
Mercoledì 9 novembre la nostra classe con la 2G e la 2H si è
recata presso il Palazzo della Gran Guardia a Verona per
vedere una mostra dedicata ai Maya e, con un autobus di linea
strapieno, verso le 9:10, siamo arrivati a destinazione.
Qualche minuto di attesa e siamo entrati.
Subito ci ha accolti un uomo che ci ha fatto depositare gli zaini
e i giubbini, permettendoci di tenere con noi solo la macchina
fotografica.
Dopo di che è arrivata la nostra guida, Gaia, che, prima di
iniziare la visita, ci ha dato alcune informazioni sulle origini
dei Maya: i Maya cominciarono a svilupparsi nell’America
centrale, negli attuali Messico, Guatemala e Belize, non
formando mai un unico stato: sorsero infatti delle città-stato,
tra il 750 a.C. e il 500 a.C..
Una delle città più note fu Palenque, ricca di flora e di fauna,
governata da Pakal, il più grande re di quella città.
Un importante elemento della civiltà dei Maya furono le
piramidi, molto simili agli ziggurat mesopotamici, di funzione
funebre. Queste piramidi ricordano una scala; sulla sommità
hanno una piattaforma sopra la quale si costruiva un edificio
sacro, associato a una particolare divinità.
Le divinità principali erano:
Chaac, la divinità della pioggia;
Itzamna, la divinità del sole;
Kukulcan, il serpente piumato a due teste, la divinità del cielo
suo creatore;
Xum Kaax, la divinità del mais, cibo molto amato dai Maya;
Ciak, il dio giullare.
Abbiamo iniziato poi la visita vera e propria:
una delle sculture che abbiamo visto è stata quella di un uomo
seduto con la testa girata verso destra, con le mani posizionate
in modo che potesse tenere una bandiera.
In molte sculture le persone avevano dei fori nelle orecchie, in
modo da poter essere abbellite con orecchini;
le teste delle sculture erano realizzate in stucco, che
permetteva di creare figure tridimensionali.
Altri esempi di arte Maya li abbiamo ritrovati sopra alcune
lastre di pietra massiccia raffiguranti rilievi con dei prigionieri
dalle mani legate e il volto rivolto verso il basso, segno di
sottomissione.
Queste pietre venivano poste come gradini delle piramidi per
essere calpestati e quindi per umiliare metaforicamente le
persone rappresentate.
La guida ci ha spiegato poi che molto importanti erano i
gioielli, realizzati principalmente in giada.
Rilevanti erano gli orecchini che venivano sostituiti con lastre
di carta se si voleva umiliare la persona (come ad esempio i
prigionieri).
Particolari gioielli erano quelli rappresentanti teschi, realizzati
con conchiglie.
È stata poi la volta delle maschere funebri con occhi neri,
strabici.
Lo strabismo era infatti segno di bellezza e per far si che i
bambini lo diventassero, venivano messe palline o resina al
centro della fronte e vi si incollavano ciocche di capelli in
modo da costringere lo sguardo a divergere.
Altre statue avevano denti limati a forma di T per
rappresentare l’IK, ossia il soffio vitale.
Attraverso le statuette si è potuto esaminare l’abbigliamento
Maya: i maschi portavano collane e perizomi, le femmine
casacche e gonne più o meno decorate.
Importanti per i Maya erano inoltre gli animali che nella loro
cultura erano simboli:
Giaguaro, simbolo del sole;
Uccello, simbolo del cielo e del collegamento tra i vari
ambienti;
Coccodrillo, simbolo della terra.
Alcune statue rappresentavano anche l’unione tra uomo e
animale (come ad esempio la testa di un uomo che esce dal
guscio di una tartaruga).
Altra scultura molto interessante era quella del Chac Mool che
riproduceva una figura umana in posizione reclinata con la
testa alzata e rivolta verso il lato destro con un vassoio
appoggiato sul ventre. Il significato letterale di Chac Mool è
“Artiglio Rosso”.
I Maya compivano molti sacrifici umani ai loro dei o per
placare la loro collera o per favorire l’arrivo delle piogge.
Gaia, la guida, ci ha detto inoltre che la base di un trono reale
era una lastra di pietra con una serie di simboli, e che quella
che veniva realizzata era una monarchia divinizzata e quindi il
passaggio del potere avveniva di padre i figlio.
Alcuni rilievi della mostra raffiguravano sovrani o guerrieri
con lancia e scudo e un copricapo molto ricco.
Alla fine della visita siamo rientrati a scuola dove
immancabilmente ci è stato comunicato che avremmo dovuto
fare una relazione.
È stato a quel punto che i Maya hanno perso un po’ del loro
fascino!
Pezzo Asia 2F
17/11/2016