weekend giovani+comics

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WEEKEND GIOVANI 1-4 NOVEMBRE 2012
Nei giorni 1-4 novembre alcuni ragazzi della diocesi di Lucca hanno vissuto l'esperienza di un
week-end di convivenza all'interno del seminario arcivescovile di Lucca, tentando di riprodurre la vita
vera, si sono alternati momenti di riflessione, di gioco, di lavoro e di studio tutto scandito dalla
preghiera.
Abbiamo condiviso i pasti lavorando insieme e aiutandoci nella preparazione così che tutto
diventava più divertente e meno faticoso.
Nei giorni passati insieme siamo andati alla ricerca di storie, partendo dalla nostra, attraverso il
disegno di noi stessi e delle nostre passione ci siamo presentati agli altri, mettendo in evidenza i punti
salienti di noi stessi, condividendo i nostri interessi per farci conoscere.
Abbiamo fatto visita alle suore clarisse, che ci hanno raccontato la loro storia, parlandoci della
loro vocazione e di come trascorrono le giornate tra la preghiera e il lavoro. Sono state pronte a
rispondere alle nostre domande senza nessuna riserva. Dalle loro parole traspariva la gioia di aver fatto
la loro scelta di vita, l'amore per il Signore e verso il prossimo per il quale pregano costantemente.
La loro vita semplice e “ripetitiva”, rivolta tutta al servizio di Dio, dimostra che quando trovi il tesoro
nel campo, anche se con difficoltà e superando molti ostacoli, vendi tutto per comprare quello stesso
campo.
E' difficile comprendere la loro importanza perché siamo abituati a considerare utile solo ciò che porta
risultati evidenti o meglio materiali e tangibili. La loro forza è incentrata invece sulla preghiera; non
aiutano fisicamente, ma spiritualmente, presentando tutti i bisognosi al Signore, così dimostrano il loro
amore verso il prossimo.
La ricerca di storie è continuata con quella di San Francesco che definisce il momento più
importante della proprio vita e di incontro con Dio quello in cui è venuto in contatto con i malati e i
poveri.
E poi la vita di Sant'Agostino in cui si nota la difficoltà che egli prova nella vita e i tormenti che ne
fanno parte. Anche noi possiamo specchiarci in questi ostacoli, per essere consapevoli di ciò, abbiamo
analizzato la nostra vita e abbiamo provato a disegnarla come una strada, riflettendo su essa e provando
a pensare a quando abbiamo incontrato Dio, facendo così una fotografia del nostro passato per vedere
le tracce che Egli vi ha lasciato.
Poi c'è stata la visione di 'Patch Adams' film tratto dalla storia di Hunter Adams, medico che ha
fondato la clown therapy.
'La buona salute è una questione di risate', egli introduce la risoterapia, il paziente non ha solo bisogno
di farmaci, infatti egli porta risate e buonumore ai ricoverati, bambini e adulti, attraverso bizzarrie da
lui inventate. Viene ostacolato, nel suo progetto, dalle autorità universitarie, ma egli non molla e con la
sua forza d'animo e l'aiuto degli amici riesce ad aprire una clinica gratuita.
La sua forza di volontà sembra venire meno quando l'amore della sua vita viene uccisa da un paziente
disturbato mentalmente, che lei stava tentando di curare con le tecniche insegnatogli da lui, egli mentre
sta tentando di suicidarsi viene salvato da una farfalla, simbolo della ragazza, che gli fa capire che non
deve far morire tutto ciò che aveva creato e che l'amore per il prossimo non è mai sbagliato.
Di fronte alle difficoltà della vita, bisogna continuare a lottare per i propri sogni facendo governare le
nostre azioni dalla passione e dall'amore per il prossimo senza mai scoraggiarsi.
Il momento più forte del week-end è stato quello dell'evangelizzazione di strada durante i
comics, in cui abbiamo ricevuto il mandato di essere testimoni di Cristo tra la gente, chiedendo ai
passanti di entrare in Chiesa e lasciare una preghiera.
Uscire tra la gente a testimoniare è difficile, perchè molti rifiutano l'invito, ma vedere persone che
grazie al nostro invito, accettano di lasciare la loro occupazione per dedicare alcuni minuti al Signore,
colpisce.
Sono entrati anche molti personaggi mascherati, che tolta la maschera, si sono fermati per ascoltare e
parlare con Dio.
I nostri canti e balli hanno attirato molte persone, in gruppo è più semplice testimoniare la
nostra fede, siamo più forti, non ci sentiamo più inadeguati, perché abbiamo tutti lo stesso ideale, una
grande fede che ci dà il coraggio di parlare agli altri così che la 'città' possa vedere che i giovani hanno
ancora forti valori e li testimoniano, tra il baccano che li circonda essi hanno ancora tempo per Dio, e
non si nascondono ma li manifestano nelle piazze tra la gente stupita, perché trovandosi insieme, ricchi
di un grande amore, si sentono capaci di testimoniare senza paura.
I quattro giorni si sono conclusi con la S. Messa animata da canti in cui non siamo stati
spettatori, ma protagonisti soprattutto quando nell'omelia ognuno ha offerto agli altri la propria
esperienza della presenza di Gesù nella propria vita. Tutti, dopo averlo conosciuto grazie ai nostri
familiari, lo abbiamo incontrato tra le varie sofferenze e difficoltà ed è diventato la Luce a cui
cerchiamo sempre di affidarci, lo troviamo anche in tutti i nostri amici che ci stanno vicini e che
amiamo e con cui il nostro cammino diventa meno faticoso.
Questi giorni di condivisione sono stati utili sia per la conoscenza di sé, guardando il nostro
passato, sia perchè si creano nuove amicizie basate sulla condivisione e soprattutto la fede.
Lucia